Intervista a Roberto Rampi sull'intergruppo parlamentare per la legalizzazione delle droghe leggere e sulla proposta di riforma del finanziamento pubblico all'editoria

Radio radicale con il deputato del Partito Democratico Roberto Rampi membro della Commissione cultura della Camera
Dei deputati lei onorevole Rampi aderito all'intergruppo Di Benedetto Della Vedova per la legalizzazione della cannabis
Per quale ragione perché ritiene che i tempi siano maturi per
Apportare con maggiore convinzione questa battaglia in Parlamento dopo la relazione della Direzione nazionale antimafia
Sì beh intanto perché sono da sempre un convinto antiproibizionista questo è anche uno dei miei dei motivi della mia adesione al partito radicale transnazionale
Sono convinto che il primo e il sionismo non funziona e sono convinto come scrive anche della vedova nell'appello che oggi di fatto c'è già
La droga libera in Italia il problema è che questa droga libera illegalmente libera
E quindi non c'è niente di peggio che poter trovare la droga ovunque
Alimentando però così il mercato della criminalità e tra l'altro non lavorando sulla consapevolezza dei consumatori perché è una roba un aspetto positivo di una legalizzazione che si sottovaluta sempre
è che nella legalità si può lavorare
Ha la consapevolezza e quindi anche alla comprensione di quali sono i rischi i pericoli limiti
Rispetto al consumo anche delle droghe cosiddette leggere che poi insomma forse la definizione anche un po'particolare parliamo più che giustamente di cannabis serviti arrivati dall'hashish eccetera
Senta le spese lei ritiene che il dibattito che si è svolto nelle singole regioni sulla sull'uso terapeutico della cannabis possa in qualche modo aver sdoganato più ampiamente il dibattito
Sicuramente culturalmente certo maggior predisposizione rispetto all'uso terapeutico vietato su questo fatto anche un'interpellanza al Governo inaugura
E
Io penso che però il tema sia più generale tra l'altro credo che riguardi in particolare
I le persone più giovani
E ho sempre sostenuto queste ne sono profondamente convinto che
Proprio dal punto di vista culturale se si torna a parlare di droghe sì sì elimina il tabù del parlare di droghe allora anche in una famiglia si riuscirà a capire quali sono
I fenomeni che accadono e si potrà aiutare i nostri ragazzi in un momento di passaggio dove il tabù esercita anche una grande funzione attrattiva ecco la normalizzazione del tabù
Può anche fare in modo che le cose funzionino meglio la domanda che mi faccio lo dico sinceramente io sono convinto che siamo avanti
Sono un po'meno ottimista di alcune cose che ho letto nel senso che ad esempio alle prime adesioni sono significative certo se pensiamo al passato
Però i numeri sono ancora molto bassi ecco certo ritiene che il partito tenuta proprio da dall'interno del Partito Democratico questa battaglia debba
Debba partire o pensa che
Si trasformerà nella solita Bollati di sapone allora io sono una persona paziente
Sono convinto che ci sono delle novità significative che in questi mesi siano fatti dei passi avanti la riunione di lunedì sui diritti civili
Poi vedremo l'esito però siamo dentro il Partito Democratico si sta finalmente discutendo apertamente di temi che solo qualche anno fa sembrava impossibile che che nel Pd si potessero discutere
E quindi penso che su tematiche come l'eutanasia come
La legalizzazione delle droghe leggere chiamiamole così e forse i tempi inizio essere maturi almeno per un dibattito franco concreto che mette in discussione so che ad esempio
E i colleghi e le colleghe di Commissione e politiche sociali su questo l'ho fatto un bel lavoro e ciò la convinzione molto ampia ecco certo volevo per farle anche una domanda che riguarda la sua attività come membro della Commissione cultura
Ne abbiamo visto che si stanno per concludere le audizioni sul sul sulla proposta di legge sul
Che riforma il finanziamento pubblico all'editoria
Volevo sapere che
Che cosa accadrà e soprattutto
Come verrà cambiato questo settore che spese stato spesso oggetto di dure critiche da parte
Delle delle delitti le forse fuori dal politiche fuori dal Parlamento e dell'opinione pubblica
Sì lì ci sono diciamo tre temi che si incrociano dove abbiamo un problema di recupero di risorse del passato
Chi sono state
Diciamo stanziate il chi su cui hanno fatto conto soprattutto giornali locali
Di qui si parla molto poco quando si racconta il finanziamento in teoria si parlano si ricordano alcuni scandali che tra l'altro appartengono al passato insomma recente ma
Che riguarda diversi anni fa
E si pensa i grandi giornali ci sono in realtà tanti piccoli giornali locali i rischi per esempio i settimanali diocesani si ad esempio quelli ma
Penso proprio a tante cooperative di editoria diciamo libera indipendente
E che garantiscono in alcune parti del territorio italiano
L'unica fonte di informazione o comunque l'unica fonte di pluralismo la possibilità che esistono almeno due voci ecco sprigiona italiane all'estero oppure i giornali italiani all'estero puri giornali delle minoranze linguistiche ecco
Tutta queste in realtà che sono veramente importanti oggi hanno un problema che riguarda il passato cioè il recupero di alcune risorse che loro hanno messo a Bilancio perché legittimamente attese ecco su questo il dipartimento editoria sta facendo un lavoro prezioso
Quello che stiamo facendo noi chi avverrà alla fine delle audizioni approvare are impostare e
Con l'ambizione di farlo tutti insieme
Perché devo dire che in Commissione si è fatto si son fatti dei passi avanti significativi proprio in questa direzione cioè di racconto della verità
Di superamento delle
Diciamo delle favole dei luoghi comuni
E di comprensione di come stanno le cose un disegno di legge sul pluralismo dell'informazione sulla libertà dell'informazione
Che faccia sì che lo Statuto stenti a chi davvero ogni ha bisogno in maniera pubblica e trasparente in quantità contenute
Per farsi però che esistano voci libere e pluralità di voci nel territorio nazionale
La ringrazio e ringrazio Roberto Rampi del Partito Democratico