Rassegna della stampa e della blogsfera cinese

Buongiorno buongiorno agli ascoltatori al microfono Francesco Radicioni per un nuovo appuntamento con la rassegna dalla stampa
E della blogosfera cinese e di Radio Radicale
Pongo qualcun pennone di tali da Paini all'Appia pagato pongo favole Calvosa poterci ancora i genitali non c'è Silvia penali gennaio quindi grazie e
E così il canale televisivo don Fang dava notizia della scalata del colosso di stato di Pechino che non c'hai na alla Pirelli
Ma lo sappiamo lo storico marchio italiano di primati c'è solo l'ultimo di una lunga serie di aziende del nostro Paese ad essere state acquisite da Compagnie della Repubblica a popolare
Sembra però che almeno in Italia e i toni del dibattito sull'acquisizione di pezzi del capitalismo nostrano
Da parte di aziende cinesi e siano ancora piuttosto ombelicali
Con da un lato i protezionistiche nei giorni pari
Sui fanno al fieri della difesa dell'italianità
Dei nostri marchi e gli stessi che nei giorni dispari lamentano invece la scarsa attrattività dell'Italia peer investitori e stranieri
E sul fronte opposto invece
Liberisti sostenitori del libero mercato
E che sembrano almeno sottovalutare il fatto che nel bene e nel male
E i capitali che e negli ultimi mesi dalla Repubblica popolare sono affluiti in Italia
Provengono in larga rende larghissima parte
Da istituzioni finanziarie statali o o comunque riconducibili a a settori del
Potere politico o cinese
E questo con lo ripetiamo nel bene e nel male rappresenta comunque una novità rispetto alle regole classiche del capitalismo novità con cui oggi siamo costretti a fare i conti
Infatti dietro la formula del socialismo con caratteristiche cinesi cioè un sistema economico
Abbastanza peculiare Allasia orientale di economia mista dove la mano e invisibile del mercato e la mano crisi bile dello Stato essi bilancio né si rafforzano reciprocamente
E insomma forse all'indomani dell'accordo Tirelli camicia AENA
Conviene innanzitutto provare a chiarire meglio proprio le caratteristiche e del sistema economico di Pechino ce ne dà l'occasione un editoriale pubblicato nei giorni scorsi sulle pagine del quotidiano del popolo
Dal titolo
Perché gli economisti occidentali non riescono a spiegare l'economia cinese
In primo luogo rispondeva l'organo ufficiale del partito comunista per ragioni ideologiche è infatti innegabile che il sistema economico occidentale oggi su solide conoscenze scientifiche su prezzi valute concorrenza crescita
Che vengono applicate anche in Cina
Però tutte queste conoscenze sono sorrette da un impianto ideologico da cui derivano valori e politiche
Presente o l'enfasi posta sulla proprietà privata invece che sulle nazionalizzazioni il libero mercato al posto degli interventi del Governo i diritti del capitale che superano quelli del lavoro
In secondo luogo la teoria l'approccio usato dagli economisti occidentali è stato quello di supporre che il modello di mercato capitalista fosse l'unico a disposizione dell'umanità
E che quindi sarebbe bastato applicare alcuni estratti modelli matematici per determinare sull'economia fosse o meno in grado di soddisfare quei principi
In terzo luogo c'è un problema di applicazione di queste giurie che sono stati elaborati in determinate condizioni spazio temporali e che non è detto siano applicabili in altri contesti
Quindi anche quando si presume che queste teorie economiche siano corrette nel momento in cui le si vuole applicare per spiegare lo sviluppo della Cina bisogna modellare le alla specificità della realtà cinese
Altrimenti se ci si limita ad imitarla ciecamente ci si comporta come colui che si taglia i piedi per adattarli alle scarpe così così l'editoriale di aiu Gian che a giudizio di chi vi parla
Spiega piuttosto bene linguaggio certe quello del quotidiano del popolo l'approccio estremamente pragmatico del socialismo con caratteristiche cinesi e dopo oltre trent'anni dalla sua formulazione
Continua ad essere molto attuale quanto detto da dello shopping sull'irrilevanza del colore del gatto si il suo obiettivo è quello di acchiappare
I topi
Tra l'altro è notizia proprio della scorsa settimana l'annuncio della morte di di guai Yahoo ex Primo ministro padre fondatore del così detto modello e Singapore
A cui ovviamente i giornali stampa che Pechino hanno dedicato grande grandissima
Attenzione
Un vecchio amico del popolo cinese e questo è stato forse il titolo più ricorrente
Questo anche perché il modello economico politico con cui dagli anni Sessanta è stata governata Singapore
In grado di mettere insieme mercato capitalismo confuciano misure tipicamente sviluppi viste anche attraverso un deciso intervento dello Stato in economia
Ecco questo modello Singapore sarebbe da decenni secondo gli analisti fonte di ispirazione anche per le autorità della Repubblica popolare
Prendiamo il commento pubblicato sul South China morde imposta
Ciò che ha colpito Pechino del cosiddetto modello Singapore non è stato solo la trasformazione economica
In grado di portare un porto isolato i dimenticato a diventare un centro finanziario e commerciale globale
Ma anche il successo della propria evoluzione politico sociale verso uno Stato moderno la Repubblica popolare attratto insegnamenti dall'approccio di di quegli AO nella gestire sanità istruzione edilizia pubblica e sistema di welfare
Ma la leadership cinese ha sempre mirato anche l'ordine e la pulizia di Singapore oltre che l'etica del lavoro e la disciplina dei suoi abitanti
Cosicché da Desio Pinin poi tutti i dirigenti cinesi hanno visto nella città-stato il proprio modello libertà di impresa senza restrizioni accompagnato dal pesante coinvolgimento del Governo in alcuni settori
Ma Pechino anche sostenuto il modello Singapore per il suo sistema politico a partito unico e l'imposizione di rigorosi controlli sociali
Infatti concetti e leporati Dalì vogliamo di democrazia guidate dittatura benevola hanno rappresentato per il Partito comunista un utile alle atto ideologico tra i diversi sistemi politici dopo il crollo del comunismo così così il quotidiano oggi un Cong
E però questa settimana al centro dell'attenzione internazionale continua ad esserci anche le vicende della Banca Asiatica per gli Investimenti
E le infrastrutture l'istituzione guida cinese nata lo scorso ottobre per finanziare la costruzione di strade porti e e Ferrovie
Lunedì scorso che avevamo dato conto dell'ingresso nel gruppo di Paesi fondatori della Banca Asiatica per gli investimenti e le infrastrutture
E di quattro Paesi membri del G sette Gran Bretagna Germania Francia e e Italia a cui nelle ultime ore si sono aggiunti anche Lussemburgo Svizzera Austria Russia
Ed Olanda oltre che due dei principali alleati degli Stati Uniti e nella regione della sia pacifico e cioè Australia e Corea del Sud
Diciamo subito che rispetto a sette giorni fa e visto anche il progressivo isolamento internazionale cui Washington rischiava disporsi
La posizione degli Stati Uniti nei confronti della prima istituzione e finanziaria e che rompe gli equilibri di Bretton Woods si è fatta di via più cauta e meno assertiva
Così come anche sulla stampa di Pechino il termine più ricorrente è stato quello di
Cooperazione leggiamo la cronaca della si qua
Il Primo Ministro cinese è lì che ci hanno a ribadito che rimarrà una in clima di cooperazione tra la nuova Banca asiatica per gli investimenti e le infrastrutture e le altre istituzioni finanziarie esistenti queste lei
Parole del Primo Ministro cinese e seguite da analoghe prese di posizione forse un po'a denti stretti
Da parte della direttrice del Fondo monetario internazionale e Cristella Garda
E del Presidente della Banca Asiatica per lo sviluppo il giapponese da Keiko con cavo
Ed è indubbio che questa iniziativa finanziaria guida cinese sia strettamente legata alla costruzione della nuova via della seta ed è la via della seta marittima
I due fondamentali e strategici corridoi commerciali che collegheranno la Repubblica popolare
All'Europa il Medioriente attraverso una
FIT tali complessa rete infrastrutturale che si snoderà nell'Oceano indiano e né in Asia centrale progetti questi che sono sempre più al centro della iniziativa diplomatica di Pechino
Uscì ci torneremo intanto però anche per oggi ci dobbiamo fermare qui
Non prima di aver ricordato che per fare commenti o per dire che ci ascoltate
è possibile scrivere a Radio Radicale all'indirizzo più ascolto chiocciola Radio Radicale punto it un saluto da Francesco Radicioni e con la rassegna della stampa e della blogosfera cinese ci risentiamo
Lunedì prossimo