14 NOV 2001

Intervento di Gianfranco Dell'Alba sullo spazio europeo della ricerca

STRALCIO | - PARLAMENTO EUROPEO - 00:00 Durata: 3 min 38 sec
A cura di Andrea Maori
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  • Gianfranco Dell'Alba

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    (FR) Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, i radicali italiani sostengono senza riserve la relazione Caudron e si congratulano con il relatore per aver portato a termine un compito difficile ed importante, considerato che la relazione apre nuove prospettive alla ricerca europea un settore stagnante, nel quale il nostro continente e l'Unione europea non sono all'avanguardia ricerca che nel settore scientifico e in molti altri costituisce altrettanti pilastri non solo del progresso e della scienza, ma anche dell'occupazione, vantaggiosi per l'economia e per lo sviluppo dell'umanità. Da questo punto di vista, siamo particolarmente soddisfatti della posizione adottata in sede di commissione per l'industria riguardo alla ricerca sulla genetica umana. Sono stati e vengono compiuti enormi passi avanti, e questo tutti i giorni e in tutto il mondo. Infatti, laboratori, ricercatori, scienziati, uomini responsabili, e non pazzi, come alcuni pensano, si stanno adoperando per far sì che milioni e milioni di esseri umani possano sfuggire oggi ad una sorte terribile, riprendere una vita normale e, infine, ritrovare la loro dignità di esseri umani. Malattie quali il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, il diabete, il cancro, le malattie cardiovascolari costituiscono materie molto vaste da studiare nel settore della ricerca, per quanto riguarda in particolare le cellule staminali. La relazione Caudron accorda a questa nuova sfida che ci viene lanciata il posto che merita. Da Galileo, dalla notte dei tempi, il progresso scientifico ha sempre sfidato l'ordine stabilito. Infatti, dato che instaura un nuovo ordine, quello esistente ne viene per forza di cose sconvolto. Tuttavia, una parte dei membri del Parlamento europeo si oppone, cerca di opporsi ad un progresso che mi sembra inevitabile. In ogni modo, anche se il Parlamento dovesse pronunciarsi contro la relazione, il progresso non si fermerà, sapendo che milioni e milioni di vite umane sono in pericolo, minacciate di morte, e possono essere guarite o curate in modo serio con nuove tecnologie. Per questo motivo dico sì alla relazione Caudron, sì alla prospettiva che la ricerca europea possa raccogliere la sfida che gli Stati Uniti ed altre economie mondiali ci lanciano, investendo in una ricerca europea capace di affermare i nostri valori e consentendo agli scienziati di lavorare su un terreno che sia il più favorevole possibile, ossia quello delle cellule staminali embrionali. Diciamolo francamente, questo è il problema che fra poco sarà oggetto di una grande battaglia tra di noi, ma si tratta del futuro, onorevoli colleghi, e non lo si può impedire perché esiste e prima o poi trionferà.
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