11 APR 2015
dibattiti

Presentazione del libro di Andrea Maori Marion vita da spia. I processi italiani di una ballerina ungherese tra fascismo e riconciliazione post-bellica

DIBATTITO | - Cantiano - 17:15 Durata: 1 ora 25 min
A cura di Andrea Maori
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Presentazione del libro di Andrea Maori edito da Reality book Il 3 dicembre 1939, Maria Keller de Schleitheim, ventiseienne cittadina ungherese, ex artista di varietà, poliglotta, di nobili origini svizzere, viene arrestata a Napoli con l'accusa di spionaggio militare a favore della Francia a danno dell'Italia.

Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato - massima espressione della repressione del regime fascista - la condanna a venticinque anni di reclusione, sebbene dall'istruttoria si evinca la scarsa importanza delle notizie passate all'intelligence francese.

Per l'espiazione della
pena viene scelto il carcere femminile di Perugia, carcere di massima sicurezza famoso per la detenzione di molte detenute politiche e per reati legati allo spionaggio.

Nel marzo 1944, Armando Rocchi, prefetto repubblichino di Perugia, ne organizza il rapimento della giovane Maria, poco dopo averla incontrata in ufficio per discutere della domanda di grazia presentata nel giugno 1940 e respinta dal Ministero dell'Interno.

Il rapimento viene orchestrato per consentire alla Keller di infiltrarsi nelle bande partigiane che agivano nell'Appennino umbro-marchigiano, in modo da poter fornire informazioni utili alle operazioni di rastrellamento, allora in corso, da parte dei fascisti della Repubblica sociale italiana e dei tedeschi, loro alleati.

Ma questa è la strada che condurrà la giovane verso un triste destino.

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