Celebrazione del 70° anniversario della Liberazione

E il problema
Quindi
Una
Vedere
Signor Presidente della Repubblica
Il Senato
Deputati
Senatori autorità
Gentili ospiti
Amici mica i partigiani
è la prima volta
La prima volta
Che in un'aula parlamentare vale a dire che mi riguarda
Della democrazia
Laddove
è rappresentato
Sovranità popolare
La liberazione
Vitale
Dal nazifascismo viene ricordata con la partecipazione dire
Sui banchi di coloro che visiterò sulla propria pelle quell'esperienza mettendo in gioco la loro vita mettendo in gioco gli affetti
E le speranze della loro gioventù
Lo facciamo qui oggi nell'Aula di Montecitorio nell'anno in cui ricorre il settanta Asimo
Anniversario della Liberazione
Che coincide anche con il settantesimo anniversario dell'apertura dei cancelli di Auschwitz che abbiamo ricordato è sempre qui lo scorso ventisette gennaio
Il senso di questa iniziativa si ritrova
In alcune parole che solo poco tempo fa
Hanno risuonato in questa
Quando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affermato nel suo discorso di insediamento che
Garantire la Costituzione significa ricordare
La Resistenza e il sacrificio dei tanti che settanta anni fa liberarono l'Italia dal nazifascismo
La Costituzione repubblicana che ha consentito al popolo italiano di ritrovare nel Parlamento il presidio
Dell'esercizio della libertà e dei diritti fondamentali Ostiglia della resistenza antifascista
Ed è per questo che oggi il nostro pensiero commosso va a coloro che
Per lo più giovani e giovanissimi per dare alle generazioni future
Il dono della libertà
Sono stati uccisi sono stati torturati reclusi tra mille sofferenze e umiliazioni
Ed oltre a questa commozione
Proviamo anche lo voglio esprimere apertamente
Il sentimento di profonda gratitudine nei confronti di voi che siete qui voi donne e uomini della Resistenza non soltanto per
Quello che avete fatto
Nella notte
Nazifascismo ma anche per l'impegno che ha occupato tutta la vostra insistenza attenere vivo il ricordo a tenere vivi gli dedica ideali che hanno animato
Quella grande battaglia per la democrazia e allora oggi voglio dire a voi partigiani partigiane che siete qui
In quest'Aula
Voi non siete qui
Come ospiti ma voi siete qui come
Padroni di casa
E se quell'ideale sono ancora ben vivi nella coscienza del nostro Paese lo dobbiamo dunque innanzitutto al vostro impegno e poi
Alle particolari caratteristiche che ha avuto la Resistenza italiana
Questa è stata
è stata al pari del Risorgimento un vero un moto nazionale un'esperienza collettiva
Intergenerazionale interclassista e interregionale contrassegnati appunto dal pluralismo politico
Ed ha visto il contributo attivo in tante forme diverse delle donne che nella spinta generale verso la libertà
Hanno intravisto anche l'occasione per la propria emancipazione
Un'emancipazione da quella cultura opprimente che riduceva unicamente a Madrid esposte e che le escludeva dal lavoro le escludeva dalla società
I escludeva dalla politica
Fu intergenerazionale perché
La scelta partigiana non conobbe limiti di età
Ed anzi favorito il libero confronto tra diverse fasce anagrafiche
Fu interclassista perché studenti e professori medici avvocati si unirono ad operare Acco Tadini artigiani come è facile anche riscontrare nelle liste di appartenenza delle diverse brigate
Le macerie della guerra avevano un termine estero
Avvicinato moltissimo i gradini della gerarchia sociale e fu interregionale
Benché naturalmente
Assai diversamente vissuto trenta nel Centro-Nord e il sud della penisola perché molti moltissimi furono i meridionali che combatterono lontano dalle loro case non solo
Nella componente derivante
Dal diciotto si esercito nazionale ma anche ad esempio nella risalita della gloriosa Brigata Maiella
Che si distinse nella dichiarazione
Nulla realismo politico dicevo ha caratterizzato profondamente la lotta al nazifascismo facendo
Schierare
Dalla stessa parte
Questo fu anche
Uno dei valori più importanti perché fece schierare dalla stessa parte comunisti socialisti cattolici liberali
Democratici e repubblicani
Azionisti monarchici erano tutti insieme dalla stessa parte e questo pluralismo sia rispecchiato poi nell'organizzazione delle
Associazioni partigiane nate
Tramandare la memoria della Resistenza molti i cui dirigenti sono stati protagonisti anche in quest'Aula della vita parlamentare anche al Senato
Per gli italiani
La lotta al nazifascismo ha rappresentato una delle rare occasioni in cui
E scelte di vita in
Giovanni
Si sono veramente identificate nel profondo delle coscienze con il destino collettivo della nostra nazione
Penso
Che il modo più semplice anche più illuminante per cogliere lo spirito della Resistenza e leggere le lettere
Dai condannati a morte le lettere dei condannati a morte un documento
Esemplare che ieri come oggi può parlare al cuore ma anche alla mente dei giovani che vi ritroverebbero soprattutto le voci dei loro coetanei
Come
Lettrici Ischia diciassettenne Domenico Caporossi per cui morire da partigiano voleva dire
Avete il sorriso sulle labbra è una sede nel cuore oppure come lo studente diciottenne Giordano capestro che che si diceva certo che la sua giovinezza spezzata
Sarebbe servita ad esempio ad esempio per altri e diceva sui nostri corpi si farà grande il faro della libertà
Non una parola di recriminazione
Non un cenno di sottomissione bensì il coraggio delle proprie scelte della scelte compiute la fiducia nel futuro la certezza di non avere sprecato la propria vita per un capriccio della storia
Eroi
Però è che oggi abbracciamo in quest'Aula simbolicamente a nome di tutto il popolo italiano commesso ai rappresentanti democraticamente eletti in un profondo atto di coscienza individuale e collettiva
Perché siano sempre attuali terzi di Italo Calvino che oltre il ponte intravedeva intravedeva L'Avvenire
In un giorno più umano e più giusto più libero egli ha detto
Noi
Noi che apparteniamo generazioni nate dopo gli eventi che oggi celebriamo abbiamo un dovere nei confronti di chi tanti anni fa a costo di estremi
Sacrifici ci ha dato il dono della libertà
Ed è il dovere e il nostro non soltanto di riportare
Ma di fare in modo che quelle speranze non vengano deluse
Che quelle conquiste
Non vengano compromesse
La democrazia
Non è un regalo che si ottiene una volta per tutte
Sappiamo
E ce lo dice l'esperienza di questi settant'anni che la democrazia viene continuamente minacciata e anche messa in discussione
Oggi
Sono ad esempio anche le conseguenze sociali
Della crisi economica delle dura crisi economica a rappresentare una minaccia per la tenuta dei valori e dei diritti che i padri costituenti hanno posto a fondamento della nostra Costituzione
Essere solido un sistema democratico deve saper dare risposte alle sofferenze delle popolazioni il che significa nell'Italia di oggi dare lavoro ai giovani
Aiutare i pensionati sostenere gli artigiani e piccoli imprenditori
Perché sono stati impiegati dalla crisi
Significa in poche parole
Come ci invita a fare l'articolo tre della Costituzione ridurre le disuguaglianze
Rimuovere gli ostacoli che impediscono
La piena realizzazione della persona
è questo
Il messaggio che oggi vogliamo Risso anni dall'Aula di Montecitorio che vede insieme le più alte cariche dello Stato deputati e senatori giovani studenti tutti tout
Ti attorno agli uomini alle donne
Che hanno combattuto per la nostra libertà ai militari che non si spiegano i nazifascisti e che per questa loro scelta di dignità nazionale
Finirono nei campi di concentramento e di sterminio
A tutti voi ma la gratitudine delle istituzioni repubblicane a noi
Spetta onorare il dovere della memoria e dell'impegno per fare dell'Italia un Paese sempre più democratico e sempre più giusto CRA
Il primo intervento di questa giornata è quello di Michela Panzani storica alla quale do subito la parola prego il teste pensanti
Signor Presidente della Repubblica signora Presidente della Camera signor Presidente del Senato onorevoli parlamentari signore e signori associazioni partigiane
Avevamo vissuto la guerra non ce ne sentivamo schiacciati o vinti ma vincitori spinti dalla carica propulsiva della battaglia appena conclusa depositari esclusivi di una sua eredità
Con queste parole Italo Calvino ricordava il venti mesi trascorsi clandestinamente in montagna traguardi rastrellamenti e imboscate
Dove ognuno aveva imparato a fare il partigiano per l'indipendenza della patria e per la nostra dignità di uomini liberi
Libertà di pensiero e di parola libertà dalla paura e dal bisogno
Questi principi stabiliti dalle Nazioni Unite e raccolti da un'intera generazione di giovani donne e uomini che nella guerra di liberazione scelsero di spendere i migliori anni di gioventù
In una lotta contro ogni forma di terrorismo di violenza fisica o mentale economica o sociale e contro la miseria
Tra l'otto settembre del quarantatré e il venticinque aprile del quarantacinque si combatte in Italia una guerra totale
Le popolazioni civili investite di colpo da un conflitto che usa la violenza in maniera massiccia e indiscriminata
Diventano il bersaglio strategico di una delle più spietate forme di guerra terroristica che la storia ricordi
Una guerra fatta di stragi rastrellamenti di incendi a paesi e villaggi con la distruzione di case di raccolti in un susseguirsi di ritorsioni crudele e immotivate contro gli ostaggi
Con fucilazioni e torture sui corpi dei prigionieri politici con omicidi e stupri contro le donne
La lotta partigiana è una guerra di liberazione anzi tutto contro la criminale di o lenza nazista che usa la politica del terrore ma è anche una scelta di libertà
Per legge per la generazione cresciuta nell'Italia degli anni trenta la resistenza si identifica con rifiuto del potere fascista in nome dell'aspirazione a una sconfinata libertà
La scelta di resistere è figlia del disfacimento del regime ed è soprattutto un atto di disobbedienza radicale che si trasforma ben presto in un'assunzione di responsabilità
Una ribellione inizialmente maturata nella solitudine della propria coscienza e in seguito rafforzata dalle parole d'ordine dei partiti antifascisti riuniti nei Comitati di liberazione nazionale
Liberare il Paese da i tedeschi
è solo il punto di partenza per realizzare una società più equa
Per l'avvio di un processo di democratizzazione degli italiani dove l'impegno in prima persona costituisce la base su cui saldare l'orizzonte dei diritti civili ha una dimensione di giustizia sociale
I piccoli maestri che andranno ad ingrossare le fila dell'esercito partigiano assieme agli antifascisti del ventennio I soldati sbandati dopo l'otto settembre e al mondo operaio sono giovani nati e cresciuti sotto il fascismo
Studenti di liceo che magari continuano a frequentarsi all'università sono ispirati da uno spontaneismo libertario patriottico influenzato da Mazzini e da Croce e dalla storia garibaldina del Risorgimento
Sono di diversi orientamenti politici per lo più di ispirazione socialista comunista e azionista ma anche liberali e cattolici sono forse un po'idealisti ma fortemente animati da pulsioni democratiche
E assolutamente convinti della necessità di dover dare uno scossone alla Società italiana di quegli anni attenta solo a garantirsi il proprio qui al Tour vivere
Una società sempre più corrotta segnata da profonde discriminazioni attraversata da incomprensibili disparità sociali
L'impulso a mettersi fuori legge per farla finita con un mondo che era crollato
Matura ben prima della dichiarazione di guerra del giugno mille novecentoquaranta l'agonia e la morte del regime fascista sono già insite in quel sentimento di critica che sospinge migliaia di giovani
A scagliarsi contro l'apatia il servilismo il disimpegno politico
Il passaggio da una generica ribellione alla scelta di combattere
è segnato dalle vicende belliche in cui gli italiani sono costretti a vivere da sempre
La campagna militare ed Etiopia appoggiava disfatta dell'avventura coloniale la guerra di Spagna del trentasei l'impresa da Albania e infine le dure sconfitte militari nei Balcani in Africa in Grecia in Unione Sovietica
Lo sbarco in Sicilia e la destituzione di Mussolini il venticinque luglio fanno sperare che la fine della guerra sia imminente dopo il pesante bombardamento su Roma da parte della mediazione anglo americana con oltre quattro mila morti
Tutti credono che l'Italia debba rialzarsi dalla miseria dal disastro economico in cui è precipitata ma il nuovo Governo Badoglio annuncia che la guerra continua
L'armistizio Coliandro americani viene annunciato improvvisamente con un messaggio radio l'otto settembre quarantatre senza che sia stato predisposto alcun piano per fronteggiare le truppe tedesche stanziate in Italia
Il Paese viene occupato nel giro di pochi giorni
Per l'esercito italiano abbandonato dai comandi dello Stato Maggiore lasciato senza ordini inizia lo sbandamento e molti militari si rifugiano in montagna dando vita alle prime bande di ribelli
Per essersi figura rifiutati di giurare fedeltà al Terzo Reich sono oltre seicento mila i militari deportati in Germania
Il loro atto di resistenza civile li condannerà essere sfruttati come forza lavoro nell'industria bellica tedesca
Ma nella guerra partigiana combattono anche le donne
Rimaste sole con i mariti al fronte o fatti prigionieri le donne sono protagoniste di una resistenza senz'armi fatta di piccoli grandi gesti di sopravvivenza quotidiana
E per le partigiane la Resistenza e anche una guerra privata combattuta per l'emancipazione dalle discriminazioni e da ogni forma di subalternità
La scelta partigiana è una rivolta anzi tutto contro quella cultura di guerra che condanna le donne da secoli ha da essere bottino e preda degli eserciti invasori
Ma è anche uno strappo definitivo con la società patriarcale la liberazione dall'educazione fascista improntata al rispetto delle gerarchie fuori e dentro le mura domestiche
Le donne rivendicano il diritto di disporre della loro sorte chi dice che il posto della donna è nella casa tradisce e mente perché le case crollano e il fatto che la donna sia l'angelo della casa non lo può impedire
Anche per questo in quella primavera del quarantacinque la liberazione si accompagna a un'incontenibile voglia di rivoluzionare tutto con spavalda allegria per questa generazione ribelle il senso della scelta antifascista sta nella voglia di lottare per riprendersi un futuro degno di speranza
Nella possibilità di ricominciare a parlare a discutere nell'impegno nella solidarietà e anche nella voglia di vivere con un nuovo senso del rigore con un'esigenza molto forte di moralità e di responsabilità
Che arriva a fungere da contraltare alla corruzione dilagante del regime fascista
Ma la scelta di resistere non sarà né allora né in seguito una decisione presa a cuor leggero
Convincersi all'uso armato della violenza è un dramma di coscienza
Attraversato da dubbi da paure e dal tormento interiore perché in fondo ogni caduto su miglia chi resta e gliene chiede ragione come avrebbe scritto Cesare il Paese ricordando i giorni del rifugio nella sua casa
Assassini vigliacchi terroristi colpevoli sfuggiti all'arresto così i revisionisti hanno da sempre definito i partigiani accusandoli di responsabilità per non essersi costituiti dai nazisti in modo da evitare rappresaglie
Ma si tratta di una questione tirata fuori in maniera consapevolmente faziosa
Da chi allora e in seguito fu incapace di considerare il profondissimo dilemma umano intellettuale che tutto il movimento partigiano europeo si era posto con estrema serietà e coscienza
Al fatto
Al fatto cioè
Che proprio l'antifascismo in tutte le sue componenti politico-culturali si era da sempre ispirato ai valori della pace internazionale
Ma quei valori con l'irrompere della guerra non potevano indurre alla soluzione d'arrendersi di cedere al ricatto delle rappresaglie perché ciò avrebbe significato rinunciare a fare guerra partigiana
Noi eravamo l'avanguardia di tutto il popolo che voleva la pace la libertà l'indipendenza e una maggiore giustizia sociale
Ha ricordato così Rosario Bentivegna uno dei protagonisti della resistenza a Roma Comandante del gatto Pisacane
Sta tutta qui l'etica della responsabilità di chi vuole resistere l'etica di quei combattenti volontari dagli abiti laccioli e dalle scarpe rotte
Straccioni affamati come li chiamavano i nazisti
Che scelsero la lotta al fascismo perché mossi dalla ferma convinzione che fosse giunto il momento d'opporsi in maniera definitiva risoluta e forte anche con la violenza a chi la violenza l'aveva usata mille volte di più
Illegittimo e criminale fu invece il terrorismo preventivo e intimidatorio utilizzato dalle truppe tedesche per spezzare il legame che esisteva tra le formazioni partigiane che le popolazioni civili
La logica della terra bruciata della guerra casa per casa
In base alla quale non riuscendo a stanare le formazioni partigiane dalla clandestinità si ritenne legittima la ritorsione contro i civili come unico mezzo per eliminare la sopravvivenza delle brigate partigiane sul territorio
Questa è la logica che sta dietro a tanti fatti di strage che hanno insanguinato il nostro Paese
La strage delle Fosse Ardeatine Sant'Anna di Stazzema con cinquecentosessanta bambini donne anziane
Ma
Massacrati il dodici agosto del quarantaquattro dalle SS del generale Max Simone e ancora la strage di Marzabotto Monte Sole con settecentosettanta vittime donne e bambini e anche neonati
Compiuta dalle SS del maggiore Walter Reder in tutte le sue forme ovunque si combattesse nelle città presidiate dai Gatto o al nord della linea gotica tra gli Appennini e no e ancora con la mobilitazione sociale nei luoghi di lavoro nelle fabbriche nelle campagne la resistenza rappresentò il senso più profondo della lotta contro questa politica criminale
Capimmo all'ora poco più che ventenni ha ricordato ancora Bentivegna
Che la pace tra gli uomini liberi era la cosa più bella del mondo e quella lezione non l'abbiamo mai dimenticata noi che abbiamo dovuto batterci nella più feroce delle guerre e abbiamo visto Caveri al nostro fianco tanti amici e compagni
La guerra è la cosa più sporca più ignobile che all'uomo possa capitare di vivere anche se i fascisti l'acclamavano e la info cavano come unica igiene del mondo
Ecco nel segno di questa battaglia militare morale la guerra partigiana lascia dunque oggi alle generazioni future senza alcuna retorica un messaggio d'impegno e un messaggio di pace
Di impegno anzitutto nel pretendere dalla politica di ritrovare nella moralità la strada per riconoscere la propria dimensione pubblica
Perché la Resistenza fu anzi tutto questo un disegno di politicizzazione attiva contro ogni è rassegnato rinchiudersi nell'individualismo contro ogni latitanza degli onesti
Qualcosa che torno a unire gli italiani a tuonare contro gli scettici contro ogni giacché essa morale e contro la corruzione per una vera rivoluzione democratica al di là di tutti i particolarismi
Questo il senso della scelta compiuta da tanti giovani saliti montagna per restituire dignità al Paese in cui il fascismo aveva avuto origine una scelta come scrisse Piero Calamandrei
Maturata da un'intera generazione costretta a battersi per necessità e non per odio nell'idea di un possibile riscatto dell'Italia dalla vergogna e dall'orrore del mondo
Ringrazio
Michela Ponzani per il suo intervento appassionato e passo adesso la parola Carlo Smuraglia che al Presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia prego Presidente Italia
Rivolgo a nome di tutta l'associazione
Nazionale Partigiani d'Italia che presiedo
Un saluto e un ringraziamento ai presidenti delle due Camere per aver organizzato questa importante seduta
E al Presidente della Repubblica per aver assicurato la sua autorevole presenza
è un segno importante che danno oggi le istituzioni
Rispondendo all'incitamento di un grande storico
Che ci ha ricordato in un suo libro che ogni Paese civile deve essere orgoglioso della memoria delle sue pagine più belle e su questa memoria
Se non condivisa almeno collettiva deve organizzare le sue solennità i suoi monumenti gli insegnamenti nelle scuole
Parlare di resistenze di liberazione in occasione del sessantesimo anniversario è un segno di vitalità della Repubblica che così spiega a tutti i cittadini
Che non ci sono negazionismo via revisionismi che reggano a fronte della straordinarietà di una fase della vita nazionale
Che ha visto unità nella lotta per il combattimento ma anche in altre mille forme non armate la parte migliore e più viva del popolo italiano
Ringrazio anche gli onorevoli parlamentari presenti
Le rivolgo un saluto particolare
Hai partigiani ai combattenti per la libertà che sono riforma
Parlo di un saluto particolare
Perché forse non è immaginabile
Quante cose ci legano noi che ci siamo stati
Sentendoci fratelli amici come nella Resistenza con un unico obiettivo la libertà e la democrazia
Io giro molto per l'Italia e dovunque in conto di partigiani e combattenti per la libertà
Ormai avanti negli anni ma in Domizzi e come rinnovare un sentimento che ci ha unito tanti anni fa anche in ambiti diversi con le armi e senza armi
Non è credetemi questione di reduci sugli così come non è questione di fratellanza fra ex partigiani
Sarebbe lo stesso incontrando un sopravvissuto dici Follonica o sopravvissuto le specializzazioni degli internati militari italiani
è questione di sentimenti e di valori
Il punto fondamentale e ricordare spiegare che cosa è stata davvero la Resistenza un grandioso del collettivo impegno di riscatto del Paese dopo più di vent'anni di dittatura
Forse è questo uno dei nostri torti
Quello di non aver saputo trasmettere non tanto la storia o la memoria degli accadimenti
Quanto i sentimenti di allora
Il culto della libertà l'amore per la democrazia
Da molti incontrata per la prima volta e affrontata quasi come un esperimento nuovo ricco di incognite ma anche pieno di fascino
Un esperimento che ha trovato il suo culmine nelle repubbliche partigiane primo esempio coraggiose consapevoli talora perfino magnificamente utopistico di democrazia
Sono questi sentimenti che hanno animato la Resistenza e da questi sentimenti che ha potuto nasce la Costituzione
Questo incredibile miracolo
Che attorno al concetto di persona e di dignità ha saputo costruire con contributo di tutti un documento destinato ad esistere negli anni ed a guidarci soprattutto nelle ore tristi edifici del Paese
Noi ricordiamo oggi nell'anniversario della Liberazione i tanti che hanno perduto la vita nelle montagne nelle città nei campi di sterminio
Le migliaia di gli internati militari che rifiutarono l'adesione arance pagarlo duramente
I militari di Cefalonia che rifiutarono di arrendersi e i tedeschi pagando con la morfina
Civili vittime delle stragi nazifasciste il contadini e le contadine che hanno dato riparo a partigiane militari prigionieri in fuga
I sacerdoti caduti per difendere dalla barbarie il loro parere parrocchiani
I tanti fra antifascisti che avevano già pagato con la prigione e il confino e si unirono alla Resistenza
Le donne che hanno fatto irruzione per la prima volta nella storia d'Italia in massa e in mille modi diversi anche al di là della lotta armata
Con le loro amorevoli cure per tutti e illuminando con loro sorriso nella loro forza d'animo anche i momenti più duri
Ricordiamo infine anche il milione e mezzo di lavoratori che è sceso di sciopero nel quarantatré quarantaquattro quando ciò costava detenzione deportazione in molti casi ma mai
Ma li ricordiamo
Non come cittadini per dirla con lo storico dell'una di una Repubblica del dolore
Ma per esaltare le scelte che fecero il coraggio e la determinazione che rianimarlo e soprattutto
Per i sogni le attese e le speranze che la brutalità del nemico ha spezzato distruggendo le loro vite
Noi ricordiamo per capire il presente e per affrontare il futuro
Ricordiamo perché le future generazioni trovino nelle scelte di allora la forza e il coraggio della partecipazione che in definitiva il vero sale della democrazia
Questo è il senso del valore di questa giornata che giustamente non è di celebrazione del retorica ma di ricordo di memoria di conoscenza e di riflessione al tempo stesso
Con la speranza che il nostro Paese oggi un po'smarrito fra tante drammatiche vicende nazionali e internazionali
Ritrovi la sua strada proprio sulla base della memoria e di quei valori per i quali abbiamo combattuto di oggi più che mai si rivelano fondamentali per assicurare i nostri giovani un futuro migliore
E soprattutto con l'auspicio
Che la liberazione e la resistenza non restino io ricordo della riflessione di un solo giorno ma si inseriscano a pieno titolo e per sempre nella storia nella coscienza civile del nostro Paese
Costituendo così un baluardo della nazione dello Stato e dei cittadini contro ogni pericolo e contribuendo irrobustire sempre di più la nostra democrazia
Quella democrazia che è essenziale per la nostra vita e per la convivenza civile come l'aria che respiriamo illuminato dal profumo della libertà dell'uguaglianza e della dignità delle persone
Ringrazio Carlo Smuraglia interviene ora Marisa Cinciarini notano anche tempo è stata impegnata nella resistenza romana
Non che prima donna nella storia italiana ad essere eletta vicepresidente della Camera dei deputati
Signor Presidente della Repubblica signor Presidente della Camera dei deputati signor Presidente del Senato onorevoli colleghi parlamentari
Cari compagni e amici partigiani
Innanzitutto ringrazio per l'invito questo solenne celebrazione
E per me è un grande onore parteciparvi
E debbo dire che sono commosso ed emozionata benessere rientrata in quest'Aula nella quale ho trascorso tanti anni della mia vita parlamentari
Mi si consenta
Lì aggiungere brevi parole a quanto hanno già detto la Presidente Boldrini Michela Ponzani sul ruolo delle donne nella Resistenza
Fu lo sciopero delle lavori etnici torinesi nel marzo del quarantatré
A sanare la campana a morte per il regime fascista
L'otto settembre nella battaglia in difesa di Roma centinaia di donne spontaneamente scesero in strada ad aiutare i combattenti
Il forno ben ventotto le cadute in quella battaglia
Le donne romane abbeverano la porta delle loro case rifugiarsi di rivestire un olio nutrire o non li nascose
Accolsero Comencini i prigionieri alleati russi americani inglesi jugoslavi
Furono le donne a Napoli dal ventisei settembre al primo ottobre del quarantatre a dare un contributo determinante all'insurrezione che costrinse l'esercito nazista a lasciare la città
è una donna
La dottoressa Marcella Monaco che due futuri presidenti della nostra Repubblica Sandro Pertini e Giuseppe Saragat debbono la vita e la liberazione dal carcere di Regina Coeli
Fu una donna
Linea Filippi che con un viaggio avventuroso recapito l'ordine dell'insurrezione del Comitato di liberazione nazionale alta Italia al Comitato di liberazione nazionale delle migliaia
Fu una ragazza diciassettenni
Tina Anselmi
A entrare nella Resistenza
Addivenire staffetta
Della Brigata Cesare Battisti
Per unanime riconoscimento sia del Comitato di liberazione nazionale che dagli stessi comandi nazisti
Senza la partecipazione di massa delle donne compresa quella la lotta armata si pensi ripartiti volontarie dal delle volontari della libertà e agli staffette la lotta di liberazione non sarebbe stata vittorioso
Le cifre sicuramente sono approssimativi e si è detto quelle tonde combattenti fossero trentacinque mila settantamila
LIC partecipanti gruppi di difesa della donna
Due mila novecento le donne e Giustizia uccisi in combattimento
Io vorrei in primo luogo ricordare le rovine cadute in combattimento ucciso e dall'altro ci sofferenze dai nazisti o morte dopo la deportazione nei campi di sterminio
E lei decorate di medaglia d'oro alla memoria
Tre Gabriella degli esposti agli ingressi versati da Anna Maria Indri question normato Rutelli parenti e Irma bandiera Maria Assunta Lorenzoni solo per citarne alcune perché sono molte di più
Ma come erano giunte le donne italiane a schierarsi dalla parte giusta
E nella Resistenza che le donne quelle di quel Mussolini aveva detto che lo Stato fascista la donna non deve contare
Alle quali tutti i Governi avevano rifiutato il diritto di votare la possibilità di partecipare alle decisioni da cui dipendeva il loro destino entrano impietosamente nella storia la prendono nelle loro mani
Nel momento in cui tutto è perduto e distrutto indipendenza libertà pagliacci
E la vita la stesso sussistenza fisica sono in pericolo
Ecco le donne uscire dal carcere spezzare vincoli secolari e prendere il loro posto nella battaglia perché combattere era necessario ed era l'unica di cosa giusta che si poteva fare
Nel motore esistenziale
Si saldare una tradizione socialista delle lotte nelle fabbriche nelle risaie
Le idealità politiche dell'antifascismo
E l'opposizione segreta ma profonda che tante donne avevano coltivato in modo più o meno tacito Conte e il fascismo
Il regime delle cartoline precetto che strappa valori figli che aveva fatto della violenza della guerra un cardine della propria politica e di ideologia
Dalle masse femminile veniva al Motor resistenziale un patrimonio di valori ideali tramandati nella famiglia
E confluiti nella Resistenza e non come un impegno con le forze laiche socialiste la tradizione del mondo cattolico
Un innesto di valori e tradizioni diverse di esperienze tra loro lontane che nella Resistenza si vende strutturando
Come il movimento unitario nazionale i gruppi di difesa della donna e per l'assistenza i combattenti della libertà
Gli scopi dei gruppi di difesa definitive board appello costitutivo approvato in quarantaquattro a Milano
Erano finalizzati alla lotta contro il nemico invasore cioè ha un obiettivo generale comune uomini io ad oggi
Ma l'appello conteneva alcune delle future rivendicazioni delle donne in particolare delle lavoratrici
Quasi la proibizione del lavoro notturno del lavoro a catena e del lavoro nocivo alle donne un solaio femminile uguale a quello dell'uomo e un'adeguata assistenza alle domande
E comunque allora battersi per queste cose nelle fabbriche era un atto di guerra
Un atto rischioso
La legge senza ha contribuito a far sorgere una comune coscienza nazionale tra donne e gli enti
Diversi ceti sociali di diverso livello culturale orientamenti ideali e al tempo stesso a far loro acquisire una nuova consapevolezza
Per il proprio ruolo sociale e aspirazione conseguire pienezza di diritti e di cittadinanza
Non a caso i gruppi di difesa affermavano per logica conseguenza della partecipazione delle donne alla Resistenza dovesse essere il diritto di voto
La partecipazione delle donne alla Resistenza è stato dunque il fondamento per la conquista dei loro diritti civili sociali politici
Ed è conferma che il cammino delle donne italiane verso la conquista di piena cittadinanza
Che vede oggi tante donne anche tanti oggi qui presenti ricoprire cariche di responsabilità nel governo nel Parlamento nelle Regioni e negli enti locali
E svolge ruoli importanti nella vita culturale ed economica e produttiva tutto questo ha radici nella loro partecipazione alla Resistenza
Ringrazio Marisa sinceri eravate non per la sua ricostruzione e e adesso passerei la parola a Michele
Montagano che il Presidente vicario dell'associazione reduci dalla prigionia dall'internamento ed alla guerra di liberazione prego
Signor Presidente della Repubblica signora Presidente della Camera dei deputati signor Presidente del Senato onorevoli parlamentari signore e signori
Consentitemi anzitutto rivolgere un breve pensiero ai tanti compagni di armi caduti nell'hangar nazisti della Polonia e della Germania
Perché in questo momento nell'aria intorno a noi aleggia il loro ricordo indimenticabile
Io dopo c'è anche al loro nel rendere la mia breve testimonianza simile a quella di tanti prigionieri di guerra scientemente declassati a internati militari italiani
Per meglio essere sfruttati come forza lavoro
Il silenzio che ha oscurato la storia dei seicento mila internati traditi disprezzati dimenticati come ebbe a definirli Schreiber oggi esplose in questa prestigiosa aula del Parlamento italiano
Che a settanta anni dagli avvenimenti dedica un importante momento di riflessione
Anche a quei militari che dopo l'otto settembre quarantatre
Catturati con la forza con l'inganno si sono rifiutati di collaborare con il nazifascismo
Ed hanno scelto volontariamente e personalmente di rimanere nei laghi all'internamento e a volte anche di sterminio in condizioni durissime
L'essere sottoposti costantemente alla scienza sarà la disonorevole libertà ed agilità previo giuramento a Hitler e Mussolini
E la permanenza in Italia che per salvare l'onore e la dignità della divisa
è stato un tormento forse più atroce della fame e del lavoro coatto
L'otto
L'otto settembre quarantatré
Ero il Signor tenente Michele Montagano ufficiale del Regio Esercito italiano e in forza alla guardia alla frontiera e prestavo servizio in Slovenia
All'annuncio dell'armistizio con gli alleati su ordine del comando di settore la mia compagnia attenta di rientrare in territorio nazionale
Scortato tutore salvando alcuni civili italiani anche dalle ritorsione dei partigiani di Tito
Assolto questo compito a Gradisca d'Isonzo veniamo catturati dato Battistini soldati tedeschi e sottoporsi a discriminazione o con loro o contro di loro
Come fui disarmato della pistola d'ordinanza o respinto l'invito tedesco
Ed ho gettato impacci al nuovo nemico il primo dei tanti no che poi ho ripetuto testardamente degli otto Fischer larga
Nei lunghi duri misi della prigionia
La brutalità della reazione tedesca fu immediata alimentata dal disprezzo contro tutti i militari italiani ritenuti traditori
La conseguenza full avvio verso i laghi era su carri bestiame stipati sino all'inverosimile in condizioni penose e umilianti
Nei campi soldati e ufficiali dovettero supportare la disciplina rigida e vessatoria
Lei sa di che punizioni la fame terribile il rigore del clima la sporcizia i parassiti la mancanza di notizie da casa la venda dissoluzione della personalità
Essere di tutti e semplici stucco pezzi da usare per la vittoria finale di Hitler
I giovanissimi tra gli internati in special modo quelli come me i volontari universitari della classe mille novecentoventuno
Avevo nutrito la loro do le scienze di entusiasmi e certezze
Facevano parte di una generazione allevata all'obbedienza circa pronta saluto al Duce ad alta voce ad altre alla esaltazione retorica e nazionalistica della patria ora
Nell'aria di prigionia mentre vengono rinchiuso di oltre il filo spinato per la prima volta si sentono arbitri del proprio destino e assaporo no la libertà della scelta
Nel luglio del quarantaquattro la Germania aveva estremo bisogno di manodopera per l'industria le miniere l'agricoltura e lo sgombero delle macerie dai bombardamenti alleati
Interverremo su Lini sottoscrivono un'ignobile accordo che in Italia viene propagandato come la liberazione degli internati
Ma anche alla Germania consentiva da
Precettazione per il lavoro coatto è obbligatorio anche degli ufficiali
A tal proposito ricordo la reazione dei duecentoquattordici ufficiali
Che congedati dall'ATER divise andò sul con la forza delle armi e dichiarati civili portati sul lavoro per cinque giorni incroceranno le braccia e si rifiutarono di lavorare
La risposta della Gestapo fu durissima e ventuno di essi furono destinati alla decimazione mentre comunque ridire minacce il capo Anzio evidenziava questi non li vedrete più
La condanna sarebbe stato inesorabile se quarantaquattro ufficiali
E tra questi c'era anche chi vi parla
Non si fossero spontaneamente offerti di sostituire i decimati
Noi volontario fumi emessi al muro in attesa dell'esecuzione che inspiegabilmente dopo molte ore di angosciosa attesa
L'ente commutata nel carcere a vita da scontare del campo di rieducazione al lavoro di Unter Russo satellite bit Bergen-Belsen
Campo di sterminio sotto le che rinvia delle SS della che è stato
Nel giro di quaranta giorni sedi essi vogliono uccisi da bastonate torture lavoro bestiale fame freddo il tenente Tagliente viene ucciso con un colpo di grazia perché non più utilizzabile
Morti che si aggiungono agli ultimi quaranta mila che ha perso la vita in quei venti lunghi mesi di prigionia
A conclusione posso dire che la nostra non è stato una prigionia è stato una vera e propria resistenza contro il nazismo una guerra combattuta senza armi ma con la sola forza della volontà e dello spirito
Espresso con una piccola ma grande parola no quello diceva Lazzati che stabilisce per chi di noi lo pronunzia il senso religioso di una scelta politica
Proprio il nome di questi valori l'Associazione nazionale a tredici della prigionia che qui rappresento sta realizzando a Roma un museo luogo della memoria dedicata agli internati militari
è il lessico biografico per stare possibilmente un nome ed un volto al maggior numero di loro
Oggi
Noi
Ultranovantenni superstiti dei cambi di internamente di sterminio auguriamo che in un domani le nuove generazioni si ricordino di nuovi
Non per le dure condizioni sopportati nell'aria del resto simile per tutti i deportati prigionieri
Ma per la scelta volontaria e traumatica che solamente gli internati militari italiani all'eroico avendo operato contro il nazismo della stessa terra di Germania
Quella stessa Germania che oggi insieme all'Italia vuol dimostrare che da quelle tragedie Edward parlo i due Paesi sono usciti
Ed oggi lavoro insieme per un futuro di pace e di sempre maggiore coesione europea grazie
Ringrazio
In chiave Montagano per il suo intervento
E credo ora il Presidente del Senato e Piero Grasso a prendere la parola per l'intervento conclusivo delle cerimonie prego Presidente
Signor Presidente della Repubblica signor Presidente della Camera signor Presidente la Corte Costituzionale ministri onorevoli colleghi
Rappresentanti delle associazioni combattentistiche e partigiane del Presidente Smuraglia cari ragazze e ragazzi
Partigiane partigiani
Con un profondo senso di commozione che
Prendo parte
A questa
Celebrazione a Camere riunite del settantesimo anniversario della liberazione dall'occupazione neo fascista
Desidero ringraziare innanzitutto figli autorevoli relatori che hanno che mi hanno preceduto a partire da Michela Ponzani e dal Presidente molto bravi museo Smuraglia che ci hanno
Aiutato inquadrare sotto un mirabile profilo storico la complessità dei mesi che vanno appunto dall'armistizio alla liberazione e ci hanno ricordato alcuni episodi dolorosi ferite mai vi immaginate
Che ci fanno venire alla memoria anche stragi stragi come quella di Marzabotto di Sant'Anna di Stazzema
E il venticinque aprile è senza dubbio una data dal profondo significato per il nostro Paese in quel giorno di settanta anni
No terminava infatti una delle vicende più buie della nostra storia la dittatura la guerra preoccupa
C'è una straniera m n iniziava una delle più luminose il rifiuto io ogni tirannide
La nascita della nostra democrazia l'affermazione dello stato di diritto
Nel rievocare
L'epopea della Resistenza non si deve procedere alla tentazione di considerare il venticinque aprile come un rituale chiusi ripercorre ogni anno
è fondamentale andare al cuore di quell'esperienza celebrare
La liberazione a mio avviso significa innanzitutto interrogarci sul nostro presente sulle sfide che cibo che si pongono davanti a noi come
Comunità nazionale sulla nostra capacità di realizzare tanto individualmente quando collettivamente i valori le promesse che proprio il movimento della resistenza ci ha lasciato
Permettetemi
Di ringraziare
Marisa antincendi Rodano e Michele Montagano due preziosissimi testimoni e del nostro passato
Marisa
Scelse di diventare partigiana fu protagonista di quei mesi nel suo intervento ammesso in luce il fondamentale ruolo delle donne nel percorso che ci ha condotto alla liberazione
Un apporto troppo spesso sottovalutato nella storiografia e nel dibattito politico
Mi ha colpito mi ha commosso la forza dei no di Michele
E la dignità che ha saputo mantenere intatta dei lunghissimi anni e nei lunghissimi dolorosi tempi della prigionia
Ai ragazzi che sono oggi qui in Aula voglio dire
Che
E lo potete considerare con i vostri occhi la Resistenza e molto di più di un capitolo del vostro manuale di storia ed vita vissuta sulla pelle di persone sempre
Dici ma coraggiose come loro che ancorché giovanissimi scelsero di stare dalla parte giusta accosto di pagare a caro carissimo prezzo quella decisione
Per meglio riflettere sul significato di questa giornata anch'io come la Presidente Polverini ho voluto Riley che alcune delle lettere di condannati a morte della Resistenza italiana un testo
Che penso ognuno di noi dovrebbe avere presente
Perché ci ricorda con la semplicità e la chiarezza di cui è capace solo chi sceglie il proprio destino quanto coraggio quanto umiltà e quanto orgoglio sia servito per sfidare il nemico
E affrontare nell'ora più triste anche la condanna a morte
In quelle pagine
Così dense
Di emozioni ho trovato nel senso più profondo della loro scelta
A via Tasso
Sabato Martelli Castaldi inciso incise sul muro della sua cella un ultimo messaggio prima di morire
Quando il tuo corpo non sarà più il tuo spirito lo sarà ancora più vivo nel ricordo di chi resta fa che possa essere sempre di esempio
E a chi le barricati aveva ventidue anni pensate quando poche poche ore prima di essere fucilato scrisse a sua madre
Muoiono per la mia idea
Non vergognarsi di tuo figlio ma si schiera di lui non piangere mamma il sangue non serve non si verserà in bagno e l'Italia sarà di nuovo grande
Viva l'Italia libera
Con questi
Sentimenti colmi di speranza posero la libertà e la dignità umana come princìpi supremi dell'esistenza mostrando di amare la loro patria sopra ogni cosa
Sognando un'Italia migliore e battendosi per realizzarla
Il venticinque aprile del mille novecentoquarantacinque fu dunque
Il risultato più felice dell'unione di intenti di quelle donne di quegli uomini divisi da idee politiche e appartenenze divergenti eppure uniti
Uniti l'altissimo ideali comuni animati da una medesima
Spinta morale
Da qualunque angolazione storica o critica si voglia guardare alla Resistenza
Non si può non riconoscere il segno distintivo
Di un'utopia alimentata da un profondissimo senso del dovere dall'ambizione di non cedere appunto di resistere
Alla violenza e alla negazione della dignità umana
Pochi mesi più tardi entro la fine del secondo conflitto mondiale che ci restituisce un paese Paese ferito provato
I nostri padri costituenti pur venendo da tradizioni culturali diversissime
E sostenendo idee politiche molto spesso antitetiche riuscirono nel difficilissimo compito di scrivere le regole fondamentali della neonata Repubblica
Erano avversari ma seppero unirsi nel Comune obiettivo di definire una formula di convivenza in grado di dar vita al quel
Processo in continuo svolgimento
Che è proprio l'esercizio della democrazia
Lo storico Pietro Scoppola in scrisse in un suo volume pubblicato proprio in occasione del cinquantesimo anniversario della Liberazione
Che
Se la democrazia non indica un ideale capace di coinvolgere i cittadini di suscita nel consenso non esiste affatto
La democrazia ha bisogno della partecipazione attiva dei cittadini
I consulenti costituenti furono capaci di vincere questa sfida proprio a partire dal Comune denominatore di quello scatto di orgoglio che aveva accomunato le varie anime della Resistenza
Diedero vita a un sistema di principi di idee di comportamenti in grado di tendere alla realizzazione della persona della dignità dell'uomo dei diritti umani
Sono profondamente d'accordo con
Il professore Smuraglia quando
Ha detto
Che la liberazione e la resistenza devono inserirsi a pieno titolo e per sempre nella coscienza civile del nostro Paese
Bisogna ripartire da lì
Oggi più che mai è fondamentale celebrare il venticinque aprile
Vi evocare le storie di chi ha combattuto per uffici la possibilità
Di armi realizzare quelle promesse di libertà e di uguaglianza
Mi avvio
Alla conclusione prendendo
A prestito
Le parole che il padre Davide Maria Turoldo partigiano il poeta
Rivolse molti anni fa da alcuni studenti in occasione del quarantesimo anniversario della Liberazione
La Resistenza non è finita
è stata frutto di pochi precursori che avevano seminato durante il ventennio ma
è stata anche un più una più vasta se mente per l'avvenire e non dobbiamo scoraggiarci
La cronaca
Di questi anni
Gli scandali della corruzione e la crisi economica che ha attanagliato il nostro Paese e che ancora mordere le fasce più deboli della nostra società hanno innegabilmente alimentato e diffuso una sensazione
Di scoramento e talvolta di rinuncia di allontanamento da quelle istituzioni repubblicane nate sul sangue e sul sacrificio di tanti e tanti partigiani partigiane come voi oggi qui presenti
Se vogliamo poter guardare negli occhi Marisa e Michele senza dover abbassare lo sguardo queste stesse istituzioni le dobbiamo amare
E difendere
Dobbiamo unirci farci forza a vicenda recuperare quel sentimento di solidarietà e speranza che ha animato i partigiani
Ecco sorriso
Sulle labbra è una fede nel cuore lavorare ciascuno per il proprio ruolo con le proprie responsabilità a migliorare questo nostro grande Paese viva la resistenza viva l'Italia
Grazie ringrazio il presidente grassa e ora con
Presidente la Repubblica Presidente del Senato ci recheremo dell'emiciclo per salutare gli amici e
Partigianeria amiche partigiane che sono in quest'Aula