"La grave crisi economica e industriale: il PDS a difesa del lavoro"

Quarto d'ora accademico
Fermezza
Presidente giorno
Mettendo
Allora prima ma la conferenza stampa do subito la parola
A Mussi l'introduzione
Abbiamo il distribuito il testo quindi
Qualche parola di sintesi
Per introdurre la conferenza stampa
Che abbiamo convocato dopo una riunione impegnativa tenuta la scorsa settimana nel coordinamento politico nazionale del PDS
Qua abbiamo affrontato le questioni economiche e sociali del Paese le questioni del lavoro
Ci siamo mossi in questa discussione sulla base di un grande allarme per lo stato del paese e della sua economia
Ed anche sulla base di una preoccupazione politica piuttosto forte comincia
Che a cominciare la verità da tempo ma insomma comincia la campagna elettorale la cui posta è assai alta
Il rischio di una pura spettacolarizzazione di una battaglia molto di immagine che
Oscuri o trascuri la realtà delle cose i problemi veri reale che ci stanno di fronte a un rischio elevato
Noi vorremmo impegnarci come quella forza politica che
Conduce questa battaglia con un continuo richiamo alla realtà confronto sulle coste della forza che tiene insieme questione democratica e questione sociale anche perché i temi sono distinti ma poi la crisi italiana è una sola dovremmo affrontare le questioni reali in questa battaglia politica parlare del futuro dell'Italia cosa che sembrerebbe ovvia e invece può diventare persino piuttosto ardua
Per questo vogliamo anche rivolgere un appello in questo senso ai colleghi della carta stampata delle informazione radiotelevisiva
Nel testo distribuito spiegato abbastanza diffusamente
Il nostro giudizio sulla legge finanziaria appena approvata
E della quale resta aperto questo confuso capito privatizzazione nostro un giudizio molto severo
Una legge che era pessima quando fu presentata e nonostante qualche modifica pessime arrestata al momento della sua approvazione
Tanto se è vero che la valutiamo persino come un atto di responsabilità
Fatto che in Italia ci sono molti poteri e molti che egli esercita a Roma nessuna autentica classe dirigente non si tratta del primo passo verso una nuova politica di risanamento e di sviluppo ma
L'ultimo atto di una vecchia politica persino il suggello di una fase di un ciclo
Almeno decennale come quello che si va chiudendo
Periodo in cui l'Italia è stata governata da un blocco di cui il pentapartito è stata l'espressione politica
E questo quasi regime a dominanza democristiana ha avuto la sua base economica quella che conosciamo e di cui si discute ogni giorno la politica del debito del del ricette l'enorme pressione fiscale uno
Risucchio continuo di risorse verso la rendita
E il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi
Inflazione doppia debolezza del settore esposti alla concorrenza internazionale Bilancia commerciale in profondo rosso cioè una situazione molto critico critiche molto difficile
Ed è a questo proposito utile ricordare anche che il recente accordo di Maastricht
Che accetto la conclusione positiva di tutto un una preparazione durata molto tempo ma è soprattutto l'inizio
L'inizio di una stagione in cui cresceranno i vincoli
La sovranità dello Stato nazionale già ridimensiona e ci sono dunque pochi anni poco tempo per affrontare e sciogliere quei nodi strutturali
Che possono alla fine condannare questo nostro Paese ad una condizione di subalternità e di dipendenza
La legge finanziaria è un'avventura perché continua la vecchia politica si continua a marciare sulla vecchia strada ed è anche un atto illusorio
Perché tutti sanno compreso i governanti che
Sarà sempre più difficile ricorrere al vecchio armamentario
Facile risolutive svalutazione della lira accrescimento ulteriore del debito ulteriore stretta della vite fiscale sempre sulla medesima base imponibile
Le fette più drammatico e visibile
Di questa politica sbagliata
E una crisi industriale
Devastante come quella in atto
Ormai ogni giorno le notizie sembrano un bollettino di guerra è un'autentica via crucis per lavoratori e imprenditori
C'è chi teme una vera e propria fase deindustrializzazione
E qui basti ricordare gli articoli di Romano Prodi
Molto drammatici molto allarmati sulle prospettive che abbiamo di fronte
Ora non c'è bisogno nel giudizio dia esasperazioni catastrofiste ma quello che è certo è che non siamo più di fronte ad una semplice congiuntura negativa
Siamo di fronte ad una vera e propria stagnazione e recessione
La grande ristrutturazione nei primi anni ottanta
Fu tale da lasciare troppe cose irrisolte qualche conto allora sia giusto
Ma non ci fu un rilevamento delle capacità delle imprese di esprimere strategie serie di sviluppo
E del sistema di reggere la concorrenza internazionale in una situazione storico ormai di competizione globale quest'anno il calo della produzione industriale è stato del tre per cento
E così negativo fu solo per restare agli ultimi vent'anni nel settantasei e nell'ottantadue ottantatré
Ora siamo di fronte ad una nuova grande ristrutturazione in cui il tema fondamentale quello della qualità
Qualità di prodotto qualità di tecnologia e qualità di sistema qualità d'ambiente
Un tema che si potrà svolgete solo se si svilupperanno in senso nuovo le relazioni industriali
Guai a questo proposito lasciar cadere
Una strategia come quelle la codeterminazione avanzate da congresso della CGIL
Ora una cosa per noi
Socialmente e politicamente certa
Che il conto non può essere presentato ai lavoratori operaio innanzitutto
Un conto salato
Intanto in termini di occupazione
Il tasso di disoccupazione restano sostanzialmente stabile intorno all'undici per cento
Solo Mezzogiorno fa ventidue per cento e non è mutato
Ma invece il tasso di disoccupazione in rapido aumento nell'industria più due cinque per cento nel novantuno la Confindustria parla di posti prossimi trecento mila esuberi sono di oggi notizie che riguardano il gruppo Olivetti
Ma la cosa investe ormai tutti i grandi gruppi industriali il tessuto di piccole e medie imprese si rischia una disoccupazione industriale di massa che investe ora le zone forti del centro nord
Bisogna lanciare quest'allarme non si può osservare platonicamente l'avanzare di questa crisi e non si può accettare intanto mentre la crisi procede
Che intanto si licenzi
Ha detto persino Patrucco sarebbe disastroso liquidare un immenso patrimonio di abilità di esperienza di capacità umane e professionali
Non si può
E soprattutto non si dette
Per questo è necessario cambiare
Tutte le scelte come si usa dire macro economiche
E a riprendere con forza
Le politiche attive del lavoro
Ma è necessaria anche in questo passaggio durissimo una gestione oculata del mercato del lavoro
E degli stessi ammortizzatori sociali
E qui vengo alle proposte che abbiamo discusso nel coordinamento politico nazionale che avanziamo questa mattina
è in vigore come sapete una legge da qualche mese la duecentoventitré
Che fu pensata forse più per una fase spende espansiva
Che richiedeva mobilità flessibilità che recessiva
C'è una forte richiesta di cassa integrazione prepensionamenti
A febbraio quaranta mila lavoratori passeranno automaticamente a cassa integrazione alla mobilità extra aziendale
Le imprese sempre più attivano l'articolo direttamente attivano sulle liste di mobilità
Per i più per migliaia e migliaia di lavoratori vuol dire passaggio dal lavoro non lavoro disoccupazione nuda e cruda
Il Parlamento ha di fronte a sé un periodo che stamani è difficile indicare esattamente qualche settimana qualche giorno
Noi proponiamo tra le priorità da affrontare in questo tempo una iniziativa urgente di revisione interpretazione della legge per impedirne applicazioni catastrofiche
Perché vengano utilizzati in via prioritaria in tutte le situazioni gli strumenti che tutela la ricollocazione dei lavoratori
Cassa integrazione a rotazione corsi di riqualificazione mobilità contrattata prepensionamenti eccetera in modo che si evitino licenziamenti di massa e un uso indiscriminato e liste di mobilità
Parlamento di fronte a sé poco tempo di lavoro
Ma oltre a queste indichiamo un'altra priorità
Il prolungamento a tutto novantadue della legge sulla scala mobile
è stata presentata una proposta già primo firmatario Giorgio Ghezzi
Noi non siamo il partito della scala mobile non si tocca
Si può si deve di vedere cambiare meccanismo riformare
Vogliamo però in questo momento è essere nettamente il partito del il salario operaio oggi non si tocca
Quel barile non è più la schiavitù
Il costo del lavoro che in assoluto non è insostenibile oltre la media europea tutt'altro però è vero che si muove molto velocemente e si muove secondo il paradosso italiano di un costo pesante di una busta paga leggera
Quel che va corretto dunque la struttura del costo
Invece questa è una questione che si accantona e si vuole andare a pescare direttamente in busta paga
Secondo i calcoli dell'IRES CGIL
Il risultato eventuale combinato di una cancellazione della scala mobile degli affetti e legge finanziaria a partire tickets
Valgono sul salario di un metalmeccanico di quinto livello un milione trecento mila lire
Nel novantadue quell'operaio viene letteralmente scippato della tredicesima
Cinque per cento secco di diminuzione dei salari
Il che è una vergogna
Questa non è politica ed erede di questa natura ingiustizia di classe
Non è una politica dei redditi quella che comincerà salari e stipendi e si ferma lì
Noi siamo favorevoli ad una politica dei redditi la rivendichiamo di tutti i redditi
E mi a dire che è stata buttata in questo novantuno una un'altra occasione per colpa di Governo e Confindustria
Vorrei ricordare che le trattative sul costo del lavoro cominciate nel giugno novantuno
Il sindacato confederale si è presentata una piattaforma esattamente di politica dei redditi novità assoluta
Gli è stata sbattuta la porta in faccia e la trattative fallite
Mesi fa ai giovani industriali e parlano di un patto civile a Capri ma con questa logica non sarà possibile stipulare certamente nessun fatto civile
La trattativa riprenderà nel giugno novantadue
Noi lo ricordo sono state dichiarazioni del segretario del partito articoli Mieli Reichlin di Mino Politi
Siamo stati piuttosto critici e perplessi sul protocollo d'intesa firmato in extremis
Protocollo che rinvia
Riteniamo però che abbia ragione il sindacato a ribadire che sulla base di quel testo il punto della contingenza di maggio va pagato lo sostengono anche autorevoli giuslavoristi
Perché fa parte integrante dei contratti in vigore
Come Confindustria e governo hanno scelto di fare i duri
Annunciando di non volerlo pagare
Il Parlamento noi proponiamo che ripristini per il novantadue il meccanismo anche perché quando le trattative riprenderanno il confronto tra le parti sociali possa essere ad armi pari
Il governo non deve fare il furbo quello in carica quello che ci sarà da qui non si sa quanto né su questo né su altro
Basti pensare che l'intesa firmata
Prevede un impegno a contenere i prezzi e le tariffe amministrate entro il tasso programmato di inflazione ma i primi provvedimenti presi dal governo esempio canone tv e Autostrade l'hanno già abbondantemente sfonda
Governo che è specialista nello sfondamento dei tetti ha cominciato già violare un accordo firmato prima di Natale
Basti ricordare anche che il Governo ha preso l'impegno a presentare il progetto sulla riforma del contratto del pubblico impiego per il dieci gennaio novantadue attenzione alla data
Dopo che aveva preso già solenni impegni per il quindici settembre novantuno
Circola un testo o ieri esattamente che i sindacati giudicano un'autentica provocazione
Il risultato intanto che i contratti del pubblico impiego si faranno con le vecchie regole
Le quali attraverso il meccanismo della legificazione come sapete bene consentono all'arbitrio del potere politico l'assoggettamento dei pubblici dipendenti all'interesse dei partiti e del Governo
Neppure è stata presa in considerazione la nostra proposta un testo di legge
Di istituire un'agenzia un potere neutro e disinteressato per la definizione dei contratti molti apprezzamenti ricordo ultimo
Quello di Giuliano Amato ha nel suo intervento al congresso della CGIL ma nessun impegno concreto
E tutti sapete bene quanto sia urgente cambiare in questo campo della pubblica amministrazione quindi le cose per quanto riguarda il lavoro e le politiche lavoro non si stanno mettendo bene noi vogliamo caratterizzarci
Su queste questioni che sono urgenti non solo per milioni di persone ma per l'impresa e per l'economia italiana
Delle questioni del lavoro ci apprestiamo a fare un tema chiave a nostra battaglia politica
E il PDS
Si propone di essere prima di tutto il partito delle lavoratrici e dei lavoratori italiani
Concludo dunque informando dei nostri prossimi appuntamenti oltre quelli parlamentari di cui ho già riferito appuntamenti di di lotta di mobilitazione di iniziativa di massa
Il venti gennaio
Fra qualche giorno una giornata nazionale di incontro di fronte alle fabbriche nei luoghi di lavoro con l'impegno di tutti i gruppi dirigenti nazionali e locali con lo slogan
Mille novecentonovantadue anno decisivo per l'Italia a difendere il lavoro cambiare l'economia
Ventotto e ventinove febbraio a Torino
Sarà un passaggio chiave della nostra stessa campagna elettorale l'Assemblea del lavoro una convenzione nazionale del PDS molto impegnativa
Preparata da iniziative diffuse nelle province nelle regioni con numerose tappe intermedie
Ha più rilevante il ventuno ventidue febbraio a Milano
Alle Stelline
Promossa e donne del PDS le donne cambia nel lavoro forme nazionale
Questo in sintesi almeno una parte delle nostre valutazioni le nostre proposte e dei nostri impegni politici e sociali nelle prossime settimane nei prossimi mesi
Ed allora incominciamo con
Le domande
Sono presenti come avete visto Reichlin che responsabile tutte le politiche economiche dei programmazione del governo ombra
Compagnon Mino coliche responsabile settore industriale qui
Che il giornale
Novantadue
Intendete dire
Che cioè fatte una iniziativa legislativa da subito cioè non aspettate maggio come come già in qualche modo cominciano a dire i sindacati che si sono cortili che forse non erano tutto perfetto quello che hanno fatto con l'accordo del dieci dicembre non aspettate quindi maggio
No no da subito il testo è pronto è già stato depositato lo ripresenteremo ora la riapertura dei lavori
Perché pensiamo che bene appunto che la trattativa sia condotta che è sospesa ma ho visto che i sindacati ieri ipotizzano anche la possibilità che venga ripresa prima di quella data di giugno indicata nel protocollo di intesa che la trattativa venga condotta darmi pari e che quindi non ci si
Accapiglia ora intorno semplicemente al contenzioso giuridico
Se quel punto deve se non deve essere pagato noi pensiamo che abbia ragione sindacati che deve essere pagato
Ma la possibilità che ci siano settimane mesi di puro contenzioso giuridico una possibilità forte per cui pensiamo che sia preferibile che la trattativa si faccia
Con il regime attuale vigente
So che non è la posizione di tutti i sindacati ma siccome siamo per una totale autonomia del sindacato
Siamo altrettanto per una piena autonomia dei partiti e delle forze politiche che abbiamo preso l'autonoma iniziativa di proporre un prolungamento a novantadue di quella legge
Altri
Se bastano per diciamo così per tutelare questa grande questa Massa disoccupati oppure il governo e le forze sociali si devono rinvenuta are qualcosa per tutelare questi lavoratori
No poi di una funzione Mino
No evidente lo diceva già mossi e noi siamo intanto prese riformare la duecentoventitré che lo strumento che consente l'utilizzo di acque ammortizzatori sociali
Che va riformata per lo meno in tre punti il primo quello di estenderla alle piccole e medie imprese che sono del tutto escluse quindi decine di migliaia di lavoratori rischierebbero altrimenti semplicemente i licenziamenti
Secondo quello di sospendere la parte che consente l'utilizzo delle liste di mobilità che in questo quadro sono l'anticamera del licenziamento
è terzo quello di prevedere un adeguato finanziamento degli strumenti ammortizzazione sociale che attualmente finanziamento che non è previsto e che tra l'altro ne controlla neanche nelle misure approvate con la Finanziaria
Noi siamo per discutere inoltre iniziative e provvedimenti anche straordinari per il mille novecentonovantadue che si accompagnino
A quelli attualmente già esistente che vanno riformati nel senso che dice iniziative straordinarie perché altrimenti la situazione rischia di diventare veramente ingovernabile nel mercato del lavoro infine ritengo è opportuno che né i tempi politici che ci sarà consentito poi anche dalla campagna elettorale dalla tra il nuovo governo però se è venuto il momento in Italia di discutere
Più a fondo con un adeguato ripensamento e con incisive azioni di riforma tutti i problemi che riguardano il governo del mercato del lavoro
Come politico internazionale volevo fare alcune domande prego una riguarda appunto il futuro scioglimento delle partecipazioni statali del ministero con con le società ammesse e la nostra posizione è stata un po'non molto chiara riguardando per particolarmente le firme siamo firmatari del le firme il sindacato ha preso una posizione mi sembra strana apre la posizione di difesa del mantenimento di una di un ente fallimentare dove si indaga le firme grazie nel film il sindacato ha preso posizione come io così chiedevo qualche chiarimento
Per quanto riguarda le tre volevo sapere sul Kosovo che parla del costo del lavoro
Ma pensavi di escono di rimettere in circolazione dalla scappati la scala mobile dell'ottantuno da quest'ultima recente vi volete rivedere il paniere quindi rivedere tutti i valori
E poi l'altra domanda termino volevo sapere esattamente la vostra opposizione il futuro governo perché da ormai questo sta in via d'uscita
Quale qual è la collocazione sulla vostra tipo di di di figura al sindacato dal vostro indagato tanta danza gela però dico determinazione oppure più chiaro pensare una cogestione nell'impresa grazie
No sulla questione di partecipazioni statali la nostra posizione è chiarissima siamo tra i promotori del referendum per l'abolizione del ministero non solo ma basta vedere i nostri
Documenti la proposta di abolire il ministero delle partecipazioni statali per riportare le partecipazioni statali è un centro unico di direzione dalla politica industriale complessiva del governo è una proposta nostra
Siamo stati i primi a porre questa questo
Questo non significa affatto a pulire le partecipazioni statali che a suo dire il ministero delle partecipazioni sta quindi problema su ciò che ha fatto bollire le partecipazioni statali e io
Non oggi ma posso però già dirvi che è imminente una nostra proposta di riforma delle partecipazioni statali ci stiamo lavorando
è da tempo che ci stiamo lavorando
Tendenzialmente noi dobbiamo modificare
Il concetto di grande conglomerato
Tipico dell'Iran e pensare invece a una riorganizzazione delle partecipazioni statali per grandi settori che abbiano una loro omogeneità
Ci sono molte cose della forma sulle infine la nostra posizione anche chiarissima abolizione delle è una richiesta che noi avanziamo danni
Gerardo Bianco e l'ultimo arrivato su questa proposta
Adesso lei mi dice questa cosa di sindacato il nono presidente c'è una presa di posizione di visione Catilina di quali sindacati la CGIL non mi pare che sia dalla posizione che ha dinanzi comunque la nostra è chiaro noi siamo per l'abolizione delle se viene la crosta vedo che invece
I socialisti e altri tipo bianco che hanno tanto tuonato nomi fra socialisti non intitolato contro le TELEDIFE nome suo molte forze che hanno tuonato contro
I repubblicani
Non voglio vedere che atteggiamento prenderanno di fronte all'accordo che leggo sui giornali che avrebbero fatto già DC e PSI invece presunto Carini noi
Anche ieri Macciotta ha fatto un discorso alla Camera chiedendo alla polizia
Circa la questione del costo del lavoro ma
è già stato detto noi la nostra posizione e il significato della presentazione del nostro disegno di legge non è quello di non toccare la scala mobile
La scala mobile deve essere informata
Ma noi pensiamo che per andare a una trattativa sulla riforma della scala mobile che spetta ai sindacati per cui io
Che oppure le mie idee su come prova noi abbiamo le nostre idee su come deve essere di formati salario io però credo che questo sia veramente in materia
Che spetta ai sindacati trattare la riforma del salario
Intendiamo però che questa trattativa si svolga a darmi
E non possa svolgersi sotto il riscatto che intanto io non ti pago
Il punto
Il punto può anche essere annualizzato faccio dell'ipotesi unto forte diciamo però ci intendiamo vogliamo annualizzato intanto paghiamo quello di giugno è se cominciamo a non pagare quello di giugno poi voglio vedere se sarà più facile
Andare una trattativa di riforma della scala mobile
Tanto più poiché ritengo che riteniamo che un sistema di indicizzazione
Dei salari in qualsiasi Paese civile esiste
Per una parte almeno del salario e che non possa essere tutto minata soprattutto in un Paese come l'Italia dove esiste una miriade
Titti Colletti piccolissima industria dove la grande maggioranza dalla forza lavoro industriale sta in in settori dove la contrattazione
Di fabbrica
Traffici il problema di garanzia del salario in un paese dove esiste una frammentazione
Dell'apparato produttivo come c'è in Italia
è necessario ma quale debba essere questo trattativa grazie
La nostra posizione non è una posizione di difesa del sistema quali suoi attualmente
Scusi ma il costo del lavoro questo una variante del con la soluzione del costo del lavoro è una questione molto più complessa naturalmente la questione del costo del lavoro e una delle cose che ha sollevato Mussi
Volevo capire una trattativa il costo del lavoro è un problema
Va bene noi abbiamo fatto le due proposte fondamentali tendente ad abbassare il costo del lavoro e non la busta paga uno
è la riforma fiscale
E cioè una operazione tendente a delle ingerire sul costo del lavoro il peso dei contributi e che una parte di fisco quando è evidente che nel costo del lavoro entra tutto peso di un sistema contributivo di un sistema fiscale che sta tutto sullo sul lavoro dipendente industriale
La nostra proposta la proposta Visco mia di fiscalizzazione generale detti contributi sanitari
Ma non ma diminuendo base imponibile sostituendolo con un allargamento di base imponibile attraverso una serie di proposte di riforma fiscale che abbiamo fatto
Questo era un punto fondamentale
è stato punto discriminante
E le forze governative non hanno accettato per una ragione che semplicissima perché mi evidente che un'operazione di questo genere non può essere adattata a danno dell'Erario come pretende come pretende l'industria
Deve essere fatta allargando basi imponibili ciò che tu non non paghi sul lavoro attraverso il peso dei contributi mi pare che verso le cose che son venute fuori dall'ultima inchiesta di Formica mi pare che il lavoro dipendente paga mediamente otto milioni otto milioni all'anno di contributo questi sono corsi questa era la la prima proposta fondamentali la seconda proposta riguardava Pubblico impiego
E cioè una politica venire che tendesse
Con tempi e nella dinamica salariale
Pubblico impiego che è quella che è esplosa
E che naturalmente questi tante altre cose che formano questi più di inflazione e fa sì che l'attuale che tu hai un costo del lavoro altissimo ma il salario basso e una pressione e te dei lavoratori quali non è che quando hanno a fare la spesa
Non possono non tener conto di quella che è la dinamica la dinamica dell'inflazione quindi per abbassare il costo del lavoro bisogna fare un'operazione immediata che l'operazione fiscale di alleggerimento del peso contributivo scorso è una operazione di politica economica più generale
Di abbassamento dell'inflazione di politica decreti
In modo che il vero dramma dell'industria che è quella che i suoi prezzi industriali sui mercati internazionali devono stare all'inflazione degli altri
Attraverso la diminuzione dell'inflazione Helen apre con questa il cuore della questione economica
Regia Modigliani
Che tu abbassando inflazione eterna abbassi il costo del lavoro bassi costi di produzione
E tiri all'idea e e e e e impedisce questo dramma per cui l'industria sta andando fuori mercato
Perché i prezzi dei servizi ometto ma di decibel sette otto dieci per cento all'anno i partiti di le dinamiche dei salariali dei settori protetti
Aumentano molto di più ma i prezzi industriali devono rimanere al due tre per cento per poter stare sui mercati internazionali
E questo da un lato colpisce i profitti ma dall'altro cliché i salari del settore che lavora nel corso perché a quel punto otto premi non avendo altre cose gli industriali tendono a premere sul sul sul salario scorso fu
Questa è la
Della questione questo era il senso di tutta la nostra proposta di politica economica
Ci hanno ponevamo e poniamo al primo punto la questione dell'infrazione
Ma l'inflazione non è un problema tecnico e in più l'inflazione italiana esattamente sopra costo del settore prove e questo che presso l'addetto alla Banca d'Italia non so coloro che l'inflazione italiana
Non è un'inflazione da domande una faccenda Cost
L'azione del settore prove
Però
A questione volevo porre ottiene un po'
Problemi di carattere più generale un po'alla cultura proprio del governo dell'economia ma parte da dati allarmanti la Olivetti e annuncia migliaia di licenziamenti interi comparti come il tessile
Hanno in preventivo centinaia addirittura di migliaia di posti di lavoro soppressi ecco la domanda che faccio è questa
La domanda proprio diciamo di politica industriale se vogliamo più generale allora il PDS che si qualifica si presenta come partito dei lavoratori e delle lavoratrici italiane
Si sta preparando a gestire una situazione di crisi internazionale di una nuova divisione del lavoro che prevede e già sta concretizzando lo spostamento diciamo dei livelli più elementare di produzione
Man mano infatti nella nella nelle manifatture all'Est europeo con in Estremo Oriente questo prevederà sicuramente
La soppressione di decina di centinaia di migliaia di posti di lavoro il PDS si prepara a governare questa ristrutturazione dell'economia
E sì ma chi l'ha detto che la ristrutturazione deve essere tutta fondata su
Bassi salari e aumento della disoccupazione
Questo se non si cambiano altri dati del quadro ora non c'è dubbio che discutere l'economia italiana vuol dire
Collocarla entro un processo di globalizzazione dei mercati ormai il le interdipendenze
E continentali globali e planetarie sono sempre più strette vincolanti
Basta vedere ormai le dinamiche ogni volta che uno dei paesi libere tocca i tassi di interesse è come gioco del domino cioè la ripercussione immediata perché effettivamente le economie stanno l'una in relazione all'altra tanto più se vanno avanti i processi di integrazione politica oltre che economica come quello europeo eccetera
Qui la risposta richiederebbe un un meeting a diciamo più che corsivo quattro parole scambiate quello che io vorrei dire però è questo
Non ci siamo cullati in tanti a proposito di cultura siamo stati anche molto svogliati sono state dette tante sciocchezze lo scorso decennio decenni della crisi metodologie è stato un decennio sovraccarico di ideologie prendiamo questa della centralità dell'impresa
Non c'è dubbio che non è pensabile oggi un'economia che non sia di mercato e che non abbia l'impresa mi pare che la storia abbia immesso alcune sentenze
Ma come oggi si va dicendo centrale non è l'impresa non è impresa contro impresa che completano centrali sono i sistemi la centralità è quella di un sistema che è in grado di competere non competere quindi fare una politica industriale vuol dire fare tante cose che non sono state fatte
A parte che mi è capitato diverse volte questa in questi ultimi mesi di fare dibattiti anche come il leader degli industriali di quale certo punto arrivano sempre al al quibus senti dicono va be'ma non c'è una politica industriale motivo di più per non sostenere più governi che non sono in grado di esprima politica industriale
Ma fare una politica industriale vuol dire fare una politica di autentica innovazione di sistema che riguarda le telecomunicazioni che riguarda le reti che riguarda le tecnologie trasferimento di tecnologie
L'Italia è l'unico Paese industrializzato che non ha una legge che favorisce il trasferimento di tecnologia
C'è in Germania in Francia in America in Giappone in Gran Bretagna
Se in un comparto vien fuori una tecnologia nuova ci sono leggi che ne favorisca la ricaduta sul sistema in Italia non c'è neppure queste cose elementari
è di una cultura da moderna democrazia industriale fare politica industriale vuol dire fare una politica della scuola della formazione del del della ricerca
Noi spendiamo per ricerca
Vedo che da Prodi a Patrucco ogni volta che scrivano mettano sempre il capitolo su scuola formazione e ricerca
E non riesco più a leggere nessun saggio di economia soli Stati Uniti Giappone che non si concluda sempre con un capitolo su scuola formazione Pezzeda ricerca
Se e la il il il capitale di valore strategico nel capitale umano come si dice beh lì è un punto di scelta strategica spendiamo l'uno e due del Pink per la ricerca
Spendevamo l'l'uno zero nove uno trent'anni fa uno e due contro il due due due due quattro tre tre due tre quattro degli altri paesi tutti questi differenziali questi gap che marcano diciamo l'arretratezza di un sistema contribuiscono a oltre a quei dati macro economici che ricordava Reichlin che riguardano sistema fiscale eccetera eccetera sette rapporto fra settori protetti settori non protetti
Marcano un dato particolare di un'Italia che abbiano Pato che è andata avanti questi anni sono stati anni anche di espansione effettiva ma che oggi si trova dunque ad un crocevia
O riesce
A ricucire un discorso di una politica che innova autenticamente il sistema oppure i rischi sono elevatissimi noi ci opporremo che in mancanza di nuove politiche si ricorra semplicemente al vecchio
Licenziare stringere la vite sul salario perché questo ci porta indietro non ci portava
La questione posso aggiungere due parole la questione e esattamente drammatica per esattamente del delle regioni delle diceva
Perché poi c'è poco da fare la competitività in un mercato globale
Si può temere solo in due modi o
O la via alta
Diciamo cioè una competitività non ti presso ma di qualità
Le merci tedesche sono care
Leo ma sono di qualità
Si devono anche in Giappone non bolla la via bassa cioè una competitività di prezzo
Noi ci troviamo esattamente ormai in quella situazione in cui rischiamo di non essere più competitivi nessuna via nessuna a questo punto la scelta che può fare un paese come questo quale può essere soltanto quella è questa poi la questione del poniamo al fumo
E dovrebbe essere un po'la bandiera e l'identità anche di questo cioè il partito della via
Il che significa il partito che si fa carico fino in fondo è questo il Senato tutte le nostre proposte di politica economica
Di un grande spostamento utilizzo risorse perché le risorse ci sono dal settore protetto clientelare assistito al settore in cui
Poi per villa nel modo
Più semplice questa accusa
Questa questione comporta e assolutamente possibile ma comporta una conseguenza interni di politiche fiscali che allora non penalizzino eccessivamente il lavoro e la produzione ma l'altro settore politiche reali industriali quello come dice Mussi allora
Se l'Olivetti è in crisi
è una vergogna
Che il governo italiano non faccia quello che fa il governo francese al governo tedesco e cioè non costituisca un polo nazionale dell'informatica e difenda l'informatica italiana e non lo fa perché lì colta molto invita
Certamente questa è la ragione
Perché sarebbe assolutamente impossibile costituire un polo informatico pubblico-privato unendo insieme le forze private e le forze pubblica da Pinzi e lo altre cose di questo genere
Che appartengono al di noi siamo alla vergogna che nel settore ferroviario nel settore dei trasporti ognuno uno ogni pezzo di questa industria e si sceglie il suo partner straniero di cui diventerà subalterno
L'Ansaldo si sceglie
Leonardo sì Melazzini cioè la Bretagna si sceglie il Tecnomasio e e cose di questo genere questa questi sono i problemi di politica industriale e poi ci sono i problemi di politica economica
Io voglio mi taccio insistere un momento la la questione della legge finanziaria è grave non perché sia una toppa senza credibilità quello che hanno detto tutti che è del tutto evidente cioè entrate fasulle eccetera a perché in realtà questa legge finanziaria aggrava sostanzialmente in questo diciamo in questo contrasto tra settore protetto il settore produttivo
La legge finanziaria peggiora le cose
Se voi fate l'esame della tassazione in più
Che emerge dalla legge finanziaria e tutta la tassazione sul sulla produzione e sul lavoro anticipazioni in addizionale IRPEF
Raddoppio di ibridi tasse sull'impresa condoni alle forze meno meno produttive
Aumento degli interessi
E quindi
Sistema finanziario
Questa dal giudice
Mentre invece tutti i tagli della legge finanziaria sono
Sulle politiche vivi sono diminuiti i fondi per la ricerca sono definiti i fondi della per le politiche ambientali sono non ci sono fondi per politiche industriali sono stati tagliati i fondi agli enti locali per quanto riguarda servizi reali che sono essenziali per l'ambiente economico
Trasporti sanitari così questa gente questo è
No
Mentre stava
Queste ultime ventiquattro ore c'è stata una confusione sit-in quaggiù
Da parte del governo e dei ministri
Non ha il sospetto che è anche punti ma la decisione di ieri sera sulle sul provvedimento parti alte
Niente nulla iniziativa che parte da lontano da qualche settore economico
Tutto questo accavallarsi di queste notizie targhe oltre targhe alterne
E mantenere dal fratello da superare non rientra in qualche borgo qualche richiesta dalla fotografia da parte e alcuni imprenditori dell'automobile
Domanda che contiene anche la risposta comunque
Cercherò di aggiungere alla risposta qualche qualcos'altro cioè mi sembra questa domanda Meda
La possibilità di inquadrare questa questione in una
Una valutazione anche più generale innanzitutto sulla questione in sé del
Targhe alterne mi sembra che siamo arrivati al limite del ridicolo
Voglio perdere l'occasione per esprimere il nostro dissenso profondo e anche il senso di vergogna che credo dovrebbe prendere ogni cittadino italiano
Di fronte a una così palese che evidente incapacità di governare
Noi andiamo divisione se assistiamo a decisioni che vengono immediatamente revocata e poi di nuovo riprese pare che la stessa posizione assunta ieri dal governo sia di nuovo sottoposta a critica probabilmente si arriverà anche al ritiro delle nuovo decreto del governo
Cioè c'è un si è aperto anche un problema tre ministri della maggioranza e così via dicendo Ruffolo ha posto la questione e allora tutto questo ci riporta poi alle questioni essenziale che oggi stanno di fronte al Paese innanzitutto io mi chiedo come mai in questi giorni un Governo degno di questo nome non ha sentito il dovere elementare
Di convocare le regioni e le Autonomie locali per governare in modo serio la questione dell'inquinamento nel nostro paese invece di andare avanti a colpi di decreti di misure tampone
E mi sembra che qui si possa definire il senso del sistema attuale nostro cioè noi ci troviamo in di fronte a un centralismo impotente c'abbiamo tutti gli elementi negativi del centralismo
E nello stesso tempo una profonda inefficienze anche una profonda impotenza
Il che richiederebbe già di per sé una riforma istituzionale profonda
Di qui l'altra considerazione
Vuole perdere l'occasione tutte le cose che qui sono state dette per dire che tra queste questioni che sono state sollevate
E quello che noi definiamo il tema fondamentale con cui si deve aprire la prossima legislatura quello delle riforme istituzionali
Esiste un rapporto strettissimo
Come credo appaia in modo del tutto evidente e lampante esiste un rapporto strettissimo perché se noi non determiniamo una situazione di governabilità reale non della governabilità fittizia di cui si è parlato di questi anni
Cioè se non rivalutiamo
Nel nostro Paese la funzione di governo nel senso alto bella parola
Non solo noi continueremo ad avere il fatto del tutto sconcertante che un tema che soltanto dieci anni fa quando eravamo prima dalla cosiddetta grande epoca della
Modernizzazione sarebbe stato al centro dei commenti dalla politica e dalla discussione cioè problemi come quelli qui posti dei industrializzazione di cosa discutere la politica
Cittadini cassintegrati gli imprenditori il futuro di questo paese allora perché questo non avviene questa cosa elementare che comunque in altri Paesi basta sfogliare i giornali internazionali si fa le campagne elettorale Bush è stato messo difficoltà proprio su questioni di questo genere in Giappone si affrontano questi temi basta prendere un giornale che è molto orientato su tutta la politica internazionale come l'Hammond però tutte queste tematiche non sono relegati in qualche pagina nascosta sindacale e così via ma sono al centro per e questo è il problema del futuro
Dell'Europa non si discute di questo
E già un fatto estremamente grave e questo è dovuto al carattere pasticcione consociativo della politica italiana indotto dal sistema politico del nostro paese ma poi per un fatto estremamente estremamente concreto
Sicuramente sentendo le cose che ha detto Mussi ha detto adesso RAI che che mi sembra del tutto ragionevoli qualcuno si chiede ma perché non vengono fatte solo così ragionevoli
Cosa ne proponiamo la una partita di giro che sposta risorse dal settore protetto
Clientelare parassitaria quello produttivo alla fine del quale dal circolo vizioso attuale si avrebbe un circolo virtuoso la quale guadagna il lavoro produttivo e la impresa e sarebbe l'unica vera carta d'identità con la quale presentarsi in Europa qui a cose così evidente perché non si fa
Non si fa per il blocco di potere che dirige questo Paese
E questo blocco di potere alimentato dal sistema politico
Perché quando in un Paese come il nostro a un anno dalle elezioni siamo già in una lunghissima campagna elettorale
In cui il problema è che forze grandi o più piccole debbono acquisire delle quote di consenso di clientelismo di di favori dati e ricevuti
è chiaro che c'è un rapporto diretto tra l'incapacità e dire quindi a questo punto l'impossibilità di quell'enorme spostamento di risorse e il sistema consociativo che domina il nostro Paese
Vale per tutti
L'esempio della opposizione al nostre proposte di delegificazione perché se tu fai come diceva mosse a queste proposte ma anche per la democrazia cristiana un elemento fondamentale con la quale governa
Nel Mezzogiorno e nel pubblico impiego
E quindi questa esigenza
Dal blocco di potere supera l'ovvietà di un'operazione di lungo periodo questa è la prima cosa da la seconda considerazione e dobbiamo lei non parti non possiamo noi non riteniamo che se patenti partecipassimo a un governo potremmo fare queste cose che diciamo di voler fare
Se non abbiamo la garanzia di un governo di legislatura
Questo deve essere chiaro una forza riformista seria
Che vuole effettivamente determinare questo gigantesco spostamento di risorse nel nostro Paese ha bisogno di un'effettiva governabilità di legislatura prima di tutto perché le riforme si pagano all'inizio
E danno dei risultati più tardi
E se siamo in un sistema politico rissoso
Di consociazione
Però vissuta male tra coalizione che sono disponibili passare da una parte all'altra
è chiaro che al primo
Tentativo di riforma che fa pagare certi gruppi dei prezzi si apre una crisi il primo ministro che vuole si alza e la dette e qui non si può fare una politica di riforma capace di mettere al centro quello che dovrebbe essere il problema fondamentale per la prossima legislatura il tema del risanamento e dello sviluppo non si può avere una posizione tardo keynesiana differito diverso di politiche nazionali e di puro sviluppo
Non si può avere una politica di austerità fine a se stessa e che poi viene pagata sempre dai soliti e che poi nella variante italiana non è neanche di austerità come vediamo
Si deve avere una politica di risanamento e di sviluppo una politica di risanamento e di sviluppo ab bisogno di quelle riforme istituzionali fondamentali cui si possono discutere riusciamo innamorati delle virgole delle nostre proposte ma che garantiscano alcune questioni di fondo la possibilità dei cittadini di è il peggiore direttamente maggioranze e governi l'indicazione delle figure fondamentali della direzione politica dal presidente del Consiglio ai sindaci nei comuni insomma perché lo sconcio di quello che stiamo vedendo adesso a Mila no non divenga il futuro
Dalla politica nazionale voi pensate se futura politica nazionale e Milano dove probabilmente un pensionato o una casalinga decidono del coalizione se questo sarà il futuro del governo Italy hanno delle coalizioni italiane come si fa a fare queste azioni vennero prese prese il pachiderma dentro di sé non la famosa cuoca di renderle
Vedete che non si può non si può fare niente di tutto questo quindi c'è un intreccio stretto tra la nostra politica di risanamento e sviluppo era nostra politica
Istituzionale e qui ritorno alla questione i prima perché la politica istituzionale dive con una situazione istituzionale diversa anche una questione come quella dell'inquinamento non potrebbe essere risolta a colpi
I decreti e a come risposta a pressioni lobbistiche
Perché qui sta l'altra questione
Quando tu hai delle consociazione infatti in questo modo è chiaro che il margine dei tutte le notti da quelle altre quelle basse vediamo ci al poveraccio a cui devi chiedere il voto in cambio di un favore diventa indirettamente una forma di di pressione a quello più o scacchi potere del poveraccio che l'ha fatto in modo inverso e ti dice guarda ti sostengo
Ma tu non debito sgarrare rispetto ai nostri interessi difformi
Voglio
Raccoglie una preoccupazione su una tendenza di testa
Popolari
Risposta
Per sapere cosa fare rapito la sinistra
Kostoris questo rischio di nel pubblicamente il suo
Estero se popolari agli operai ma io penso che c'è un rischio nonché la destra di di scollamento
Il scollamento che può si può esperimenti Antimo dobbiamo visto anche a Brescia con il voto alle leghe
Naturalmente io non giustifico nel modo più assoluto il voto alle leghe come del tutto ovvio però cerco di capire che cosa c'è sotto
Che però per questo anche con questa conferenza stampa noi intendiamo fare una correzione
Profonda come forse avrete capito cioè di presentarci prevalentemente come il Partito del lavoro e del lavoro produttivo
Voi di qui si parte per vedere tutte le altre alleanze sociali e politiche e gli altri temi programmatici
Perché in una società in cui si dice si attacca il corporativismo
E tutti ne parlano male
Ma poi l'unico corporativismo che viene considerato una cosa inammissibile
E quell'operaio che poi invece sostanzialmente perché non vorrei partire un vecchio rugbista e nient'altro che il sacrosanta
Remunerazione del fondamentale lavoro produttivo su cui si regge insieme dello sviluppo
Della società
Per cui siccome io non voglio andare non non mi vogliono Longo non sono voglio fare il demagogo ma e quindi nei minimi con subito alla categoria qui presente ma quando ci sono le questioni dei magistrati non si parla di corporativismo dei giornalisti non si parla di corporativismo del piede del pubblico impiego non si parla di corporativismo
Se per caso l'organizzazione dei lavoratori pone il problema del salario che in Italia è un indecenza
Decenza perché abbiamo la busta leggeva costituita da noi il costo
Si confonde subito allora lì sì tutti sono sensibili
Da la Malfa il fronte trasversale c'è è un altro quello quello quello negativo
Sono tutti sensibili perché allora si va contro il problema centrale che il costo del lavoro
Il costo del lavoro allora viene inteso così tra tutte queste categorie noi possiamo guadagnare di più se teniamo sotto il lavoro produttivo e poi la redistribuzione
Viene fatta sul resto della società
Questo accanto a tutti gli altri elementi che non funziona il nostro Paese ordino pubblicò sperpero nel Mezzogiorno e quello che poté terminare una saldatura uno scollamento rispetto alle idee fondamentali di una sinistra riformatrice
E quindi determinando uno scollamento nel settore fondamentale che deve essere organizzato dalla sinistra riformatrice può aprire la strada non direttamente per volontà degli operai e naturalmente la strada elementi a soluzioni di destra di tipo autoritario per cui l'operaio
Dice a un certo punto ha ragione Bossi quale se la prende col meridionale col Pubblico impiego conclusa
Quindi a quella e quando pensi che abbiamo un servizio sanitario universale
La cui base e però contributi e cercherei sappiamo cosa vuol dire la base contributiva
E il lavoro dipendente paga mediamente sette otto milioni alla lavori dal lavoro autonomo due milioni due milioni e mezzo di semplificare l'avvocato Agnelli quando c'è l'imputato poveraccio
Va all'ospedale concludeva è andato alle Molinette
E eccellenza se contributivo otto non solo ma epiche per vengano applicate in base in base alla al reddito alla al reddito dichiarato hanno
Per cui tutti gli evasori figure rotto nullatenenti ed esenti da ticket
Quello che il contributo c'è l'operaio invece paga il ticket
Ecco qui in sostanza noi questo il messaggio che Asiana sono ripartiamo di quindi ripartiamo da dal dagli operai dal settore industriale se vogliamo lo sviluppo e risanamento e anche la difesa e lo sviluppo della democrazia italiana
Questo sarà anche il senso d'aggiornare del venti dove andremo come gruppo dirigente diffuso in tutta l'anche tutte le fabbriche italiane
Ancora
Ha avuto
Noto le regole
Le regole del lavoro un'Authority faccia parte sia la parte imprenditoriale sia di quella industriale
No oggi indagato Giorgio certo non lo voglio dire risponde poi parlo del socio di spessore sottorete risponde Mino Politi è un teorico delle autorità no no no assolutamente
Noi pensiamo che si debba come giustamente ha detto la CGIL dare vita
Una strategia di come statali chiamata dico determinazione cioè di associare i lavoratori in tutte le forme possibili
Alla definizione delle scelte dell'impresa delle grandi scelte di politica economica di politica industriale probabilmente ci sarà da mettere a punto anche delle leggi che vanno in questa direzione né come partito siamo
Presentatore di un testo di legge c'è alcuni ci auguriamo che altre forze
Lo facciamo siamo pronti anche a di vedere sulla base di proposte di discussione di indicazioni che dovessero venire da altri da altri partiti da altre formazioni politiche però insomma mi pare che ci muoviamo in linea con un grande obiettivo che la CGIL ha posto nel suo congresso insomma quello di passare ad una fase in cui anche in Italia si sperimenti finalmente una strategia di partecipazione istituzionalizzato dei lavoratori
Alla definizione delle scelte produttive delle strategie di imprese e più in generale della politica economica del paese quello che escludiamo che possa diventare un autore assoluta nel perché già è cominciata a diventare mediatore in grandi affari non vengono va bene su questo possiamo concludere
Per ciò che riguarda i socialisti voglio solo aggiungere appena fatto un'intervista al Messaggero cui quelli in chiaro non ho molto da
Da aggiungere comunque voglio dire che la ripresa di una sinistra in Italia si può avere a partire
Da un serio confronto programmatico e a partire dalla ragione prima per cui esiste una sinistra in Europa e nel mondo e c'è la questione della tipo di sviluppo e della funzione del lavoro nel quadro del tipo di sviluppo che si progetta
Devo purtroppo constatare che non è questa la preoccupazione centrale in questo momento del Partito socialista eravamo giunti a momenti importanti
Come l'incontro che si è avuto tra il mio discorso è quello di Amato che fu un momento veramente accolto molto bene tra l'altro nel congresso della CGIL dopo se andate purtroppo di nuovo al politichese
Alle indicazioni dei presidenti delle repubbliche dei presidenti
Del Consiglio c'è una visione della politica a prescindere dai contenuti dei progetti noi a questo non ci stiamo riteniamo che è questa la ragione per cui si alimenta una protesta indifferenziata e qualunquista
In Italia quindi noi non vogliamo farci corresponsabili di questa degenerazione richiamiamo tutta la sinistra in primo luogo i socialisti alla loro responsabilità