30 GEN 2003

Intervento di Benedetto Della Vedova sulla fame nel mondo ed eliminazione delle barriere commerciali con i paesi più poveri del mondo

STRALCIO | - PARLAMENTO EUROPEO - 00:00 Durata: 3 min 17 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Benedetto Della Vedova sulla fame nel mondo ed eliminazione delle barriere commerciali con i paesi più poveri del mondo", registrato a Parlamento Europeo giovedì 30 gennaio 2003 alle 00:00.

Sono intervenuti: Benedetto Della Vedova (parlamentare europeo, Lista Bonino).

Tra gli argomenti discussi: Aids, Alimentazione, Alimenti, Commercio, Commissione Ue, Dogana, Doha, Europa, Fame Nel Mondo, Liberalizzazione, Lobby, Mercato, Nielson, Parlamento Europeo, Poverta', Protezionismo, Riso, Sviluppo, Unione Europea, Usa, Zucchero.

La registrazione video ha una
durata di 3 minuti.

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  • Benedetto Della Vedova

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    Signor Presidente, io ascolterò volentieri le parole del Commissario Nielson, anche se ritengo che oggi avremmo dovuto discutere con il Commissario Lamy. In un'interrogazione che ho presentato alla Commissione, sottoscritta da numerosissimi colleghi - che ringrazio - e che poi ci ha portato al dibattito di oggi, veniva centrato un problema, cioè il problema - che abbiamo affrontato e stiamo affrontando in parte - del legame tra protezionismo commerciale e fame nel mondo e povertà. Vedete, io credo che aprire i mercati sia politicamente molto più costoso che concedere aiuti. Nella discussione di oggi vengono affrontati troppi piani, a mio avviso; sarebbe meglio concentrarsi su questo tema e incalzare la Commissione in merito ad esso. Aprire i mercati significa mettere in discussione le posizioni di vendita di fortissime lobby , quella agricola in particolare, in Europa e negli Stati Uniti, quella tessile in Europa e negli Stati Uniti, e via di questo passo. E' una certa politica difficile, molto più difficile - ripeto - che quella di concedere aiuti, cosa della quale magari nessuno - parlo dei contribuenti - si accorge; ma è aprendo i mercati, molto più che concedendo aiuti, che si possono offrire a centinaia di milioni di uomini reali e durature possibilità di affrancarsi dalla fame e dalla povertà e di porre le basi strutturali, anche giuridiche, per una crescita economica - ma anche civile - nella libertà e nella democrazia. Su questo l'Unione europea - ed è per questo che ascolterò con piacere le parole del Commissario - non fa abbastanza, questo bisogna dirlo; fa il gioco delle parti con gli Stati Uniti ma non fa abbastanza: non ha fatto abbastanza a Doha, non sta facendo abbastanza nella proposta delle cosiddette modalities per il round negoziale sul commercio dei prodotti agricoli, che seguirà Doha, mantenendo livelli di protezione troppo alti, prevedendo ancora tariffe che vanno a scemare troppo in là nel tempo. Questa risoluzione è una risoluzione di compromesso, e risente del fatto di esserlo: basta dire che il dispositivo è di 27 punti, quindi contiene tutto lo scibile umano sulla fame nel mondo, l'AIDS, la povertà, eccetera; conserva alcuni punti importanti, uno in particolare: la richiesta alla Commissione di accelerare, entro il 2003, la messa a regime del protocollo Everything but arms ; ci siamo impegnati meritoriamente a liberalizzare i nostri mercati per tutti i prodotti, tranne le armi, nei confronti dei 48 paesi più poveri del mondo, ma abbiamo detto che per tre prodotti fondamentali - banane, riso e zucchero - la fine dei dazi la posticipiamo al 2009. Se questo ha un senso - e lo ha - per la lotta alla povertà, per favore, facciamolo subito!
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