Cerimonia celebrativa del 70° Anniversario della Festa della Liberazione d'Italia

All'inizio
La cerimonia celebrativa del settantesimo anniversario della festa della Liberazione
Prende la parola il sindaco di Milano onorevole avvocato Giuliano Pisapia
Sicura Presidente della Repubblica
Un particolare
E mi pare metta affettuoso benvenuto a lei da tutti i milanesi onorati di accoglierla qui oggi in questa giornata così importante per Milano e per tutto il Paese
Siamo qui in tanti partigiane partigiani militari e civili cittadini perché la liberazione è un patrimonio comune
Condiviso tra tutte le forze sane della civiltà che la società del Paese
Una grande pagina di unità un garante insegnamento
Ed è importante l'abbiamo voluto
Con simpatia e soprattutto
Come segnale di uno sguardo verso il futuro che ci fossero tante bambine tanti bambini tanti ragazzi tante ragazze oggi con
E questo bellissimo filmato che abbiamo visto
Una piccola sintesi di uno spettacolo bellissimo che ho visto a cui ho partecipato alcune settimane fa in un altro teatro di Milano
Quali non sono attori sono studenti che hanno lavorato insieme studenti di quattro scuole due di Milano duetti Sesto San Giovanni voglio ricordarle
Le scuole superiori ma riunioni Carducci di Milano e Altiero Spinelli e De Nicola di Sesto San Giovanni grazie a loro e ai loro insegnanti
Siamo qui oggi in quello
Che oggi un luogo di cultura di dialogo ma che durante il fascismo e ludico voi soprattutto ragazze e ragazzi perché molti di noi lo sanno
Era la sede della famigerata digiuni multi
Responsabile di torture violenze e di morti e che ha partecipato al plotone di esecuzione della strage di piazzale Loreto del dieci agosto mille novecentoquarantaquattro
Sono passati settant'anni
Ma il venticinque aprile non è solo la data di una commemorazione e la data fondante della nostra storia
Da
Resistenza fu una pagina e di grande riscatto morale e civile con apporti ideali i più diversi ma con un fine comune con un obiettivo comune
Quel fine quell'obiettivo è stato sancito dalla nostra Costituzione
E tuttora illumini principi più preziose della nostra democrazia pace eguaglianza solidarietà politica economiche e sociali come ci dice l'articolo due della nostra tante Carta costituzionale
La nostra Costituzione ci parla e ci dice che oggi non possiamo solo piangere o limitarci a condannare e responsabili e corresponsabili
Della vera e propria stava agire di chi disperato fugge dalla violenza dalla fame dalla guerra dalla dittatura
Ma che dobbiamo essere anche e soprattutto i protagonisti dell'aiuto e dell'assistenza e di donne uomini bambini al quale rimane solo la speranza di un mondo migliore di una società più giusta
E con forza dobbiamo dire soprattutto agire ognuno nel proprio ruolo ognuno con le proprie responsabilità affinché l'Italia non sia lasciata sola e l'intera Europa sappia dimostrare l'accordo propria capacità
Di essere anche unità di a vere un cuore
Di porre fine moralmente a una situazione e
Inaccettabile da tutti i punti di vista politico ed etico
I valori della Resistenza i principi scolpite dalla nostra Costituzione debbono
Diventare sempre di più concretezza nell'essere e nell'agire
E per questo importante che ci siano con noi tante bambine e tanti bambini perché loro devono sapere
Che quando vedete
Che di fianco noi qualche d'uno fa un piccolo dispetto un piccolo sopruso una piccola cosa non giusta dovete fermarlo e dire non è giusto perché dal piccolo sopruso dal piccola violenta poi se arriva la Cafasso perché i diritti
Fu la voce di Sandro Pertini a dare il primo segnale che riscosse a Milano in quella mattina di primavera in quel giorno di libertà
Alle otto del mattino dalle antenne di Radio Milano libera Pertini sprona va a Milano allo sciopero generale con queste parole
Contro l'occupazione tedesca contro la guerra fascista per la salvezza dalle nostre terre lede nostre case e delle nostre officine il diritto al lavoro
E Milano rispose risposi unite coraggiosa consapevoli di essere ancora una volta alla testa della battaglia per la democrazia contro ogni dettatura in ogni parte del mondo
Risposi Milano consapevoli di esprimere in questo modo se stessa fedeli alla sua vocazione secolare generare libertà e progresso per tutti
La medaglia d'oro di cui siamo fieri di cui è stata decorata la nostra città è stato il riconoscimento della piena partecipazione del corpo sociale della città e del suo territorio alla lotta di liberazione
Milano aveva dentro lo SDI sedia anticorpi secolari che leggerò Lettieri fascisti ed è pure immaginavano neppure ipotizzavano
Anticorpi che quel mattino entrarono in azione e vinsero e vinsero evincere la libertà ed in sé la democrazia
Ancor prima della direttiva impartita via radio Milano si era preparata allo sciopero alla lotta e proprio qui in via Rovello l'accento ventesima Brigate Garibaldi impose la resa e nazifascisti
E di arresto sono centinaia e centinaia i luoghi della città che raccontano la partecipazione alla liberazione alla Resistenza di un'intera collettività di un'intera comunità
Ad Aniasi
Il Comandante ISO e Antonio Greppi entrambi i sindaci di Milano
Erano in prima fila nella lotta di liberazione ed è però sempre la consapevolezza di essere fieri rappresentanti di un popolo unito e libero di una città unità che si è liberata
E
Che c'era un altro aspetto che non possiamo dimenticare l'aspetto culturale quant'è importante la cultura
Ci troviamo qui oggi in un luogo importante per Milano che in un luogo di cultura
Un luogo anch'esso liberato un luogo da cui Milano ripartire grazie al coraggio i suoi Sindaci di allora
Io all'impresa e all'impresa l'impegno alla genialità di Paolo Grassi Giorgio Strehler Enichem Nalin che evita anche tanti altri
Un luogo
Che c'è rivela l'anima del movimento di liberazione un'anima fatta di progresso di innovazione culturale DD e soprattutto di valori
Quello slancio quello scatto d'orgoglio
Quella capacità di costruire il futuro quella speranza di un mondo più giusto sono ancora oggi parte integrante del nostro impegno ed è la nostra capacità anzi della nostra volontà di non essere indifferenti di fronte alle ingiustizie
Serve ancora la liberazione una resistenza alle qui armi siano i progetti li dei valori l'impegno pervennero avvallamento per una capacità di rinnovarsi di essere sempre più avanti a livello morale e a livello civile
Liberazione vuol dire oggi soprattutto liberale se stessi dall'egoismo
Dalla difesa ostinata di interessi particolari personali dall'opportunismo dal trasformismo inteso come strategia per l'occupazione del potere
Liberazione oggi vuol dire guardare al mondo con fiducia e non con paura liberazione oggi vuol dire che ribellarsi con forza ma anche con lo Schalke risciò contro ogni oppressione
Liberazione oggi vuol difendere la natura il paesaggio l'ambiente liberazione oggi vuol dire legalità lotta alle mafie alla polluzione che divorano la democrazia e lo sviluppo
Queste sono le battaglie di oggi
Questo solo nuovi impegni di oggi questi sono i valori tipicamente della democrazia
E ancora ragazzi quando la leggerete la studierete la nostra Costituzione che parla di diritti inviolabili dell'uomo ovunque sia un atto
E senza distinzioni di lingua di religione di opinioni politiche di condizioni personali e sociali
Perché
La verità è che settanta anni fa noi siamo usciti dalla guerra ma il mondo non è in pace
Ieri abbiamo inaugurato la Casa della memoria che e vuole essere un luogo vivo dove il passato il triste passato si intreccia con lo studio la conoscenza l'azione
Dove avranno sede tutte le associazioni civile storiche chi si occupano di resistenza che ricordano la desistenza che volevo fare memoria della dell'estinzione
Che si occupano e vogliono contrastare sempre di più il terrorismo ovunque si i cinesi e a ogni forma di violenza
Perché solo dalla memoria può nascere una nuova città un Paese nuovo una città più di un minata un Paese più illuminato
Però tra pochi giorni sia per l'esposizione universale
Anche ex promuovo lei deve essere un evento di libertà per un mondo più giusto che sabbia a diffondere il diritto di tutti ripeto di tutti al cibo all'acqua
è un ideale è un obiettivo alto so bene che un obiettivo alto è difficile non scontato
Milano e l'Italia ci provano e sono gite Friolo certo che tutti noi insieme sapremo dare al mondo soluzioni non facili ma sicuramente possibili e soprattutto soluzioni efficaci
Strumenti veri fatti di concretezza ambrosiana ma anche
Di orgoglio italiano anche innesco abiteranno gli di ali di quella primavera che nascita
Ecco perché signor Presidente cari amici care amiche e
E sarà sempre venticinque aprile e e sarà sempre resistenza
Adesso
Lucio avvilente
Signor Presidente della Repubblica signor Sindaco autorità amici carissimi non sarò certo io come storico da ricordare in questo luogo in questa città
Che cosa è stato il venticinque aprile quindi mi limito soltanto a
Come dire ribadire alcuni concetti che
Necessario
Anche in presenza dei tanti ragazzi che sono qui che è necessario non dimenticare mai
E cioè che è questione anniversario che senza concedere nulla alla retorica e nel pieno rispetto della verità storica deve essere considerato il fondamento morale e ideale
Dell'Italia democratica dire di più
Essere considerata la coscienza felice della nostra legislazione
La felicità del venticinque aprile fa di questa data una festa di Liberazione e di libertà per tutti gli italiani
Anche per il quanti ancora oggi non hanno percepito l'importanza e il valore di quanto è accaduto dei ventidue mesi di lotta di Resistenza al nazifascismo
Una festa che anch'
Lei Presidente ha ribadito in questi giorni con estrema chiarezza è un orizzonte insormontabile della nostra identità
E siamo qui
In un teatro lo ricordava il Sindaco prima
Che ha e per Milano e per l'Italia fu anche un segno e che nacque come segno di rinascita anche della libertà dell'arte della libertà della cultura la libertà politica e culturale dell'Italia
E proprio qui vorrei ricordare
Combattente per la libertà un
Una un intellettuale che ha contribuito molto alla liberazione dire del dell'Italia e che fu Franco Antonicelli che proprio
Nel mille novecentosessantacinque scrisse un testo teatrale intitolato a festa Grande di aprile
In cui le prendeva un po'i temi della storia della del ventennio fascista e della lotta antifascista e della lotta di liberazione congiungendo l'appunto alla grande festa del venticinque aprile
è un testo
Che forse non viene replicato che andrebbe forse replicato in qualche teatro italiano anche qui a Milano perché rappresenta il contributo
L'intellettuale alla cultura della Resistenza
Diceva Antonicelli quando scrivevo festa Grande ad aprile io avevo alcuni intenti pensava anzitutto che fosse necessario ricordare ancora la tragedia del popolo italiano
E naturalmente ricordando avvenuta nei distanza e appunto diciamo nel mille novecentosessantacinque senza odio e col pudore nei riguardi dei limiti della sua retorica
Dell'orrore della retorica della fallimento e della delusione
Perché ricordare diceva Antonicelli perché da quei ricordi ammesso che la conoscenza storica degli avvenimenti sia egualmente diffusa scaturisca tutta la possibile lezione che insieme morale e politica
Vorrei ricordare qui anche un altro grande artista Arturo Toscanini che in un messaggio al popolo italiano a Popolo d'America
Scusi pubblicato sull'ai il tredici settembre del quarantatré aveva riassunto così bene
La speranza dell'Italia nuova
Sono un vecchio artista scriveva Toscanini e fui tra i primi a denunciare il fascismo al mondo
Io ritengo e credo di poter fungere da interprete dell'anima del popolo italiano
Quel popolo la cui voce è stata soffocata per più di vent'anni ma che grazie a Dio proprio ora sta gridando per la pace la libertà nelle vie e nelle piazze d'Italia sfidando tutto persino la legge marziale
Un popolo come questo merita il rispetto di ogni uomo che si è ancora capace di discernere tra il male e il bene
Un popolo come questo deve essere aiutato nel modo più amichevole possibile con limpida comprensione esatte convinzioni e piena coscienza di come trattare
Era
Una linea diciamo di lettura del proprio tempo che questo grande artista
Faceva già nel quarantatré
E che confermerà inaugurando la scala rinnovata e ricostruita nel mille novecentoquarantasei
Ecco un un altro punto che è importante sottolineare ricordando questa data perché la Resistenza italiana
E collegata strettamente a quella europea una resistenza che comincia in Grecia Francia Jugoslavia Olanda Norvegia Danimarca Cecoslovacchia Polonia Belgio comincia già nel mille novecentoquaranta
E ed è strano che spesso si dimentica
Che la lotta di liberazione dal nazismo e nel caso nostro anche dal fascismo
E una parte una pagina di un'Europa nuova che nasce
Io credo che questo spirito
Europeo del venticinque aprile possa essere ripreso come in omaggio non solo I combattenti italiani ma anche a coloro che combatterono soffrire o ne morirono
E furono travolti dalla tragedia della guerra nel difendere la libertà dei loro popoli in tutta l'Europa
Ora
I settant'anni delle
Venticinque aprile si congiungono anche con l'avvenimento che accadrà provvigioni dopo il venticinque aprile cioè
L'arresto della Germania nazista nella notte del sette maggio mille novecentoquarantacinque
In un edificio scolastico
In una Berlino distrutta e spettrale
Ebbene
Anche questa data della pace che torna sull'Europa e diciamo una dilatazione della grande festa di libertà e deliberazione che noi italiani festeggiamo
Il venticinque aprile
La nostra resistenza non soltanto
Come sappiamo bene undici le più diverse forze politiche sociali e culturali e religiosi oli anche le più diverse classi sociali ed ebbe il sostegno
Esplicito sommerso segreto i tanti italiani nelle città nelle campagne nei villaggi nelle montagne nelle fabbriche nelle chiese
Nei campi nei monasteri nelle scuole
Cioè una coralità che rinvia
A ciò che è stata
A lotta per il Risorgimento nazionale
Nell'Ottocento cioè quel Risorgimento che dalla Sicilia dal mille ottocentoquarantotto del mille ottocentosessanta
Arriva
Alla Milano delle cinque giornate alla Roma repubblicana del mille novecentoquarantanove a tutti i campi e i luoghi dove il popolo italiano
Allora l'otto
Per
Costruirsi come popolo unito per costruisci come è stato unito per costruirsi come l'azione
Allora tutta questa questa sede diramazioni storiche che partono dal venticinque aprile del quarantacinque
Consentono di dire che anche questo evento che noi oggi ricordiamo
è un evento che rimane come
Non so come una pagina di storia che appartiene al passato ma rimane con una pagina di storia che guarda soprattutto al futuro
Con la libertà del giudizio storico con la precisione anche del giudizio storico
Con l'accantonamento anche di polemiche talvolta una certa pubblicistica
Alimenta
Forse più appunto per il gusto della polemica
Che non per la volontà di capire e conoscere quello che è stata una data che ha riscattato il popolo italiano e più in là portato nel cuore dei popoli Democratici e Liberi d'Europa e del mondo grazie
Prende la parola il Presidente dell'Associazione nazionale partigiani italiani professor Carlo Smuraglia
Questo è un fuori programma
Mi
Mi permetta signor Presidente di
Dirle
Che questo non è stata una cosa organizzata
Ma
è venuta dal cuore
Come dire
Spesso accade
E la prego di considerarla anche uno maggio personale Halley
Signor Presidente
Mi permetto di rivolgerle il saluto caloroso
Di tutta l'Associazione Partigiani d'Italia
E mi prendo la libertà anche di dirle che sicuramente al nome posso parlare della FIAT
Non sotto le partigiani cristiani nella Federazione volontari della libertà perché tutti siamo uniti e concordi insieme e amichevolmente fraternamente nel celebrare questa giornata
Un saluto caloroso e un ringraziamento di cuore per aver accettato di essere presente a Milano in una giornata di grande impatto come questa cioè il venticinque aprile settantesimo anniversario
è un altro gesto significativo che lei compie
Dopo aver accennato alla resistenze settantesimo nel suo discorso di insediamento davanti al Parlamento che abbiamo particolarmente apprezzato
Significativo perché non usuale e appunto per questo tale da mettere in moto una serie di reazioni positive relative al settantesimo che hanno impresso un tono diverso e nuovo a questa ricorrenza
Ci sono state diverse iniziative
Dedicate appunto alla Resistenza la liberazione quello delle Camere riunite il sedici aprile scorso di
Altre di singoli ministri altre del Governo in varie parti d'Italia e c'è stato anche un rinnovato di più ampio interesse da parte degli organi di stampa
E infine se mi è consentito ci sono state come i più di sempre centinaia e centinaia di manifestazioni dell'ampi in tutta Italia anche nei luoghi meno abituati a celebrare questa festa e ci sarà nel pomeriggio
La grande manifestazione
Corteo in piazza Duomo come tradizione
Abbiamo accolto tutto questo con soddisfazione perché siamo convinti che venticinque aprile debba essere la festa di tutti e dunque anche delle istituzioni
E sono rimasto sorpreso quando ho sentito che uno storico questa mattina ha detto in quest'anno venticinque aprile è passato sotto silenzio
Mi chiedo dove forse perché sotto silenzio davvero non si può dire si può discutere sugli accenti le considerazioni diverse
Ma il venticinque aprile del settantesimo è stato accolto con particolare attenzione
Mi permettevo nel mio intervento alla Camera di concludere auspicando che la liberazione della Resistenza non restassero io ricordo e la riflessione di un giorno
Ma si inserisse ormai finalmente e a pieno titolo nella storia ed una coscienza del nostro Paese
Ed è su questo che mi permetto di insistere anche in questa sede perché il nostro Paese ogni tanto appare come smemorato e perché c'è una parte di esso che continua a non accettare la storia così come segue
Ormai nella opinione consolidata degli studiosi e continua ammetterlo in discussione con un revisionismo che spesso finisce per avere il sapore addirittura del negazionismo superfluo inutile e dannoso
Ormai ritengo che sulla Resistenza sulla liberazione ci siano aspetti che dobbiamo considerare le fermi al consolidati
Così come ci vengono dei maggiori studi riflessioni più approfondite
In questi anni c'è stata una notevole lavorazione gli storici hanno approfondito le loro relitti ricerche sono caduti alcuni remoti pregiudizi noi stessi abbiamo perfezionato e affinato le nostre concezioni
Allontanandoci un po'dal mito e avvicinandosi alla resistenza con maggiore laicità di quanto ci suggerirebbe la passione politica naturalmente in senso lato il ricordo dei caduti e la compensate volete sa dei valori in gioco
La mia stessa associazione nella sua riflessione collettiva considera come raggiunti alcuni traguardi che ormai
Io penso di poter considerare punti fermi il primo
La Resistenza è stata un fenomeno nazionale
Contro ogni tendenza considerarla come un fenomeno del nord
Abbiamo scavato commissionato ricerche promosso convegni sul contributo del sud alla liberazione alla fine nel recente convegno di Napoli con la partecipazione di illustri storici e di studiosi di fama
Abbiamo potuto raggiungere due conclusioni
Che la Resistenza deve considerarsi a pieno titolo come nazionale in quanto ha riguardato in forme diverse l'intero Paese e che il termine abituale che noi stessi sbagliando abbiamo usato il contributo al Mezzogiorno alla liberazione
è errato per difetto perché deve parlarsi di una vera e propria partecipazione
Considerando non solo la forte presenza di meridionali nella resistenza del nord e grande apporto anche di sangue dato da molti di loro ma anche tutta quella serie di atti di protesta e di rivolta contro tedeschi e fascisti
Che si è svolta dalla Sicilia alla Sardegna la Calabria la campagna alla Puglia e così via un fenomeno dunque a pieno titolo nazionale
Il secondo
L'insistenza per molto tempo quasi esclusiva sulla Resistenza armata si è dimostrata a lungo
Eccessiva perché c'è stata la resistenza armata e si è trattato di un fenomeno di grandissimo rilievo e tutt'altro che irrilevanti anzi di una corposità di un'intensità numerica tali da stravolgere tutti i dati evidenziati
Questo non significa diminuire l'importanza della Resistenza armata anche perché come è stato rilevato di recente da uno storico illustre la Resistenza non armata si sarebbe ridotta a ben poco
Ho al massimo a una questione di solidarietà umana se non avesse avuto il collegamento di sostegno della lotta armata e non fosse stata partecipe di questo incremento di libertà e solidarietà
Che emerge come fondamento di tutta la Resistenza
Secondo approdo dunque
La Resistenza come fenomeno complesso e complessivo
Che comprende resistenza armata la Resistenza dei militari la resistenza dei cittadini la resistenza delle donne dall'esistenza di sacerdoti e la resistenza di tutti coloro che operarono per raggiungere questo unico e grande Obiettivo
Il terzo
Si parla spesso di luci ed ombre della registri
Una semplificazione che ha bisogno di essere approfondita
Anziché continuare a valorizzare come alcuni stanno facendo da tempo solo le ombre spegnendo le luci io non sono un giustificazionista
Ma cerco sempre di capire sono cambi in tono che qualunque fenomeno di resistenza di reazione di rivolta nel corso di una guerra con schieramenti compressi
Può avere in sé ed ha certamente anche contenuti di violenza ed effetto purtroppo consueto e deprecabile ma spesso quasi inevitabile di ogni guerra
Ma bisogna pur dire che le cosiddette ombre della Resistenza sono per lo più atti individuali
Frutto di reazioni alla barbarie o addirittura di errori ma in nessun caso riescono a scolpire il tessuto complessivo e connettivo della Resistenza che in realtà non è fatta di luci
Ma di una luce sola splendente magnifica che è quella della sua morale e del suo obiettivo fortemente e generalmente condiviso
Ciò che sfugge ancora ad alcuni è proprio questa dimensione collettiva globale e morale per dirla con Pavone che Calamandrei indicava come una sorta di impulso diffuso
Una voce diceva Calamandrei che come è venuto dal profondo indicava agli italiani di buona volontà la via della ribellione di riscatto appunto la Resistenza
Anche su questo dovremmo considerare finalmente raggiunto l'approdo respingendo ogni tentativo di equiparazione con la violenza e la barbarie dei fascisti con la ignominia orribile delle stragi nazifasciste
Con i giovani torturati fucilati ed esposti al pubblico per giorni con le persecuzioni o organiche sistematiche programmate degli ebrei
Sulle quali io ho letto con profondissima emozione proprio in questi giorni un importante libro di uno storico docente all'Università di e ne sia Simone visto tu sulla
Non a caso intitolato i carnefici italiani e certo non si riferiva I partigiani
Come non considerare
Come non considerare acquisito questo debito straordinaria
Che spinse la parte migliore degli italiani verso il riscatto della rinascita con le armi o senza armi come non considerare il valore immenso delle scelte del coraggio della volontà di appropriarsi del proprio destino
Di fronte a un nemico potente e a rischio della violenza delle torture della morte
Come accettare che venga ancora messo in discussione l'enorme valore di quell'incontro Orlandi oso tra ideologie e credenze diverse tra provenienza sociali e politiche differenti perfino tra motivazioni talora assai distanti fra loro
Sta proprio in questo l'unica posto spiegazione che possiamo dare di quel fenomeno grandioso che è stata la Resistenza e di quello straordinario incontro io rifiuto alla parola compromesso
Perché non è questo che si tratta avvenuto alla Costituente tra pensieri aspirazioni totalmente diverse alla ricerca dei punti comuni su cui costruire un Paese frantumato assicurandogli un avvenire di democrazia di libertà
Infine
Si è tanto dissertato sul termine usato in un noto libro sulla Resistenza una guerra di popolo
Sostenendo sì da alcuni che invece si trattava di una minoranza che il popolo ero scoraggiato è silente e così via ma il problema
Era quello di intendersi sulle parole sul loro significato se per guerra di popolo si intende che vi parteciparono tutti gli strati del popolo italiano non c'è possibilità di discussione perché questa è la verità documentata
E tanto dovrebbe bastare per smetterla con la conta numerica e convincersi che popolo erano non solo i partigiani ma anche i militari che si ribellarono alla prepotenza dei tedeschi
Popolo erano certamente i contadini e le contadine che aiutavano i partigiani fuggiaschi a rischio della vita
Ora finalmente che su questi punti si trovi un'intesa tutti
Ammettendo che questo è ciò che ci dice la storia d'Italia
Di cui
Quelle che ricordiamo sono pagine tra le più importanti e splendide
Solo pregiudizi e posizioni preconcette ci separano da questo obiettivo cogliamo l'occasione del settantesimo per rimuoverli isolando il revisionismo di maniera e le inutili e dannose speculazioni
Solo così approfittando dell'occasione del settantesimo potremmo evitarci ancora divisioni e contrasti che questo Paese abbia finalmente una storia almeno collettiva
In cui gran parte dei cittadini e tutte le istituzioni si riconoscono sulla quale si costruiscono come le mura insegna
Festivi tram monumenti e insegnamenti nelle scuole e questo è davvero l'interesse di tutti
Io spero che la celebrazione del settantesimo anniversario possa servire non solo a impedire all'oblio e sostenere la memoria ma anche e soprattutto a rappresentare una svolta verso ciò che deve essere un Paese civile
Orgoglioso dalla sua storia e delle sue vicende migliori
Che ad alcuni possono anche non piacere ma sono ormai appartenenti alla collettività oltre che alla storia
Una collettività che anche su questo come sul Risorgimento come sui grandi poeti sui nostri pittori i nostri musicisti
I nostri grandi artisti fondi la sua identità percepibile riconoscibile anche per i nostri giovani
Fino al punto dire carne vanto anche quando vanno all'estero io spero sempre più spesso non a cercare lavoro ma ad approfondire esperienze accrescerne il pluralismo delle idee
In un mondo senza più confini nel quale
Fratellanza e solidarietà siano finalmente la base del vivere e il fondamento soprattutto della pace
Prende la parola
Il Presidente
Mica
Rivolgo un saluto a tutti i presenti
Alle autorità che rappresento le istituzioni
Ringrazio il Sindaco il professor villa requirente muraglia per le considerazioni che hanno svolte
Un saluto particolare mi sarà consentito dei ragazzi e i bambini presenti
Per loro
è una festa che rende Milano ancora più bella
Milano che si unisce di nuovo
Per i settant'anni della liberazione
Rivolgo un saluto anche i cittadini che questo pomeriggio si daranno per le strade di questa città
Per convergere in piazza Duomo
Milano
Città guida della della Resistenza
Il cui ritorno libertà civile segno con l'insurrezione del venticinque aprile e quarantacinque
Annunciata come è stato rammentato da Sandro Pertini dalla dominano libera morì rione
Segnò la fine della guerra
Il recupero della unità nazionale
E l'avvio di un nuovo percorso democratico per il nostro popolo
Milano
Cita dei sindaci Antonio Greppi Aldo Aniasi entranti comandanti partigiani
Oggi
La nostra Repubblica celebra un sentimento di libertà
Che è divenuto pietra angolare nella nostra storia ed è la nostra identità
Dopo gli anni della dittatura Italia è riuscita a riscattarsi
Unendo sia le forze che in Europa si sono battute contro il nazifascismo
Anticipazione del percorso che avete portato poi all'avvio del progetto europeo
è che noi siamo ancora chiamati a sviluppare ulteriormente
Perché la democrazia
Al pari della libertà non ha mai conquistato una volta per tutte
è un patrimonio che c'è stato consegnato
E che
Nel volgere mutamenti epocali dobbiamo esser capacità connettere alle generazioni future
Emozione per me
Parlare
A voi nel qui nel Piccolo Teatro Grassi
Carico dei singoli
Che ha ricordato poc'anzi il Sindaco
E luogo prestigioso o della cultura italiana e delle sue capacità innovative
La cultura
L'intelligenza la coscienza civile sono parte essenziale di una società viva
Proprio perché sostengono quello spirito critico che condizione dello sviluppo della tolleranza e dunque della tenuta dello stesso ordinamento democratico
Tante cose sono cambiate da quegli anni
Eppure
Misurarsi con i valori di libertà
Di pace di solidarietà di giustizia
Chiani Marrollo la rivolta morale del nostro popolo conto gli orrori della guerra
Contro le violenze disumana del nazifascismo contro l'oppressione tutti se motori Dario non esercizio ad affidare saltuariamente alla memoria
Stiamo parlando
Del fondamento etico della nostra nazione
Che deve restare un riferimento costante
Sia dell'azione dei pubblici poteri
Sia del confronto necessario nella società per affrontare al meglio e novità che la storia ci pone davanti
Oggi
Io amo una festa
Soprattutto per i ragazzi e bambini
Non c'è nulla di retorico nel cercare una sintonia con la felicità e con i sentimenti dei nostri padri o dei nostri nonni nei giorni in cui conquistavano libertà costata sangue
Sacrifici paura eroismi lutti laceranti conflitti personali
è la festa della libertà di tutti
Una festa di speranza
Ancora di più appunto per i giovani
Battersi per un mondo migliore è possibile è giusto non è vero che sono imprigionati in una in un presente il riformatrice
La democrazia e proprio questo
L'opportunità di essere protagonisti insieme agli altri del nostro domani
Per costruire solitamente le radici devono essere ben piantate
E ben piantate in quei principi di rispetto verso libertà altrove
Di rifiuto Della sopraffazione della violenza di uguaglianza tra le persone
Che proprio le donne gli uomini la Resistenza e della Liberazione indussero a iscrivere nella Costituzione repubblicana
Che discusso molto nei decenni scorsi
Sulla Polito eredità politica della Resistenza
Sulle violenze degli anni della guerra e di quelli immediatamente successivi
Sui caratteri della nostra identità nazionale
è bene che la ricerca storica continui
Che mostri verità trascurate eventualmente che offre interpolazione sempre più ricchi asilanti guai a porre vincoli anche soltanto di opportunità alla libertà di ricerca
Sono tuttavia convinto
Che dopo tanto tempo si sia formato nel Paese una memoria condivisa sulle origini e sulle fondamenta della Repubblica
Che se non bassa sanare le contraddizioni della nostra travagliata storia unitaria costituisce un preziosissimo bene comune
Cui scopi il cui patrimonio e adesso nelle nostre mani
La resistenza in armi e la lotta partigiana
Emblema della riscossa nazionale contro gli oppressori
Non furono espressioni avanguardie separate
I legami di solidarietà con le famiglie che pagavano il prezzo della guerra e del disfacimento dello Stato
Che nascondevano il militare alleato o il giovane renitenti alla leva di Salò
Si sono fatti per le quarantatré e quarantacinque via via più intensi
Essendo una trama di umanità che ha composto l'humus della ribellione morale
Tanti eroi andò noto la vita per la nostra libertà
Nei piccoli maestri che hanno lasciato gli studi per salire in montagna alle donne ci hanno affrontato test alte rischio più alto e la prigionia
A questi dobbiamo affiancare agli eroi quotidiani che salvarono vite che dietro rifugio ebrei che si prestarono compiti di cura di supporto
Come le sorelle Lidia Liliana e Teresa Martini padovane
Che guidare non
Che guidano la fuga dei campi di concentramento i decine e decine di prigionieri alleati
Prima dando loro il pane è uno sconto Iglio poi saldando le nottetempo verso la Svizzera
Attraverso la Rete costruita da padre Placido cortese ed ha due lati misti di grande fama Ezio Franceschini riveste l'Università Cattolica
E Concetto Marchesi inseguito Rettore e l'Ateneo di Padova e deputato comunista
Senza questa dimensione popolare senza acqua questa fraterna collaborazione tra persone di
Idee politiche diverse l'Italia ad aver fatto molta più fatica a recuperare la dignità perduta è smarrita
è pienamente dentro la dimensione popolare dentro il moto Della Resistenza sono iscritti militari che dopo l'otto settembre rifiutarono di combattere o di lavorare per l'esercito tedesco e centinaia di migliaia di soldati
Seicento mila che vengono rinchiusi nei campi di concentramento gli ufficiali che affrontano la morte nelle isole greche o nei Balcani per restare fedeli alla patria
E noi forze armate e si raccolsero nel Corpo italiano di liberazione e Deborah mediano Monte lungo i loro battesimo di sangue
Al fiume deliberazione nazionale insomma portarono acqua molti affluenti al sud qua abbiamo ascoltato poc'anzi come al nord
Tre militari oltre che tra i civili nei paesi nelle città nelle famiglie oltre che nei gruppi organizzati in montagna
Ricordo tra i tanti che si potrebbero ricordare che meriterebbero di essere ricordati
Enzo Sereni della Brigata Ebraica
Che valutato si in Toscana fu catturato dai nazisti e ucciso da cavo
Questa ricognizione ampia delle forze delle ragioni che consentirono riscatto nazionale è stata sostenuta con impegno e con determinazione dai Presidenti Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano
Il loro contributo alla memoria condivisa e dunque rafforzamento delle identità nazionale è stato importante
E anche per questo intendo spendere loro in questa giornata solenne la sincera riconoscenza e tutti noi
Un pensiero di
Un pensiero di gratitudine e di riconoscenza profonda va a tutti coloro
Che hanno sacrificato
In tanti la loro vita per la liberazione
E questo pensiero va esteso a quei giovani soldati provenienti da Paesi diversi che son morti Inter italiana per liberarci dalla barbarie
La liberazione è un punto di connessione della storia del nostro popolo
Non bastano cronologia per descrivere le radici di un Paese
C'è in realtà uno nervature di valori e di significati che compone la sua struttura vivente
La stessa rilettura dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia sarebbe stata diversa senza la vittoria del quarantacinque sul nazismo e senza storia repubblicana che a questo metodo dal referendum e dall'Assemblea costituente
Guarderemo con occhio diverso anche i valori patriottici del Risorgimento senza quel secondo Risorgimento che costituito tra l'esistenza della liberazione
Ma è proprio questa interrelazione tra valori fondanti memoria condivisa a farmi dire oggi che non c'è equivalenza possibile tra la parte che allora sosteneva agli occupanti razzisti e la parte invece che ha lottato per la pace
Pietà per i morti rispetto dovuto a quanti hanno combattuto in coerenza con i convincimenti sono sentimenti che che poi perché nobili non devono portare a confondere le cause né a cristallizzare e diviso io allora tra gli italiani
Far memoria in un popolo vuol dire anche crescere insieme
E la nostra storia democratica c'è urtato accresce oggi possiamo riconoscere che non nella lotta partigiana vi furono accanto i tanti a ritmi personali
Hai tanti straordinaria ti generosità hai tanti successi multati positivi anche a quei gravi episodi di violenza è colpevole reticenze
Questo non muta affatto il giudizio storico sulle forze che consentirono al Paese di riconquistare la sua indipendenza la sua dignità
L'antifascismo fu e rimane un elemento costitutivo dell'Alleanza Popolare tra libertà e quindi del Tevere pubblica
L'antifascismo non è stato soltanto l'esito
Politico di un confronto in di conflitto interno quanto la chiave di apertura del nuovo Italia uscito dalla guerra dalla dittatura alla dimensione europea e mondiale
Grazie all'unità antifascista
C'è il Comitato di liberazione nazionale che né l'onere di Roma e lo stesso a Tunisi un Paese che ha mostrato la forza di ribellarsi
Che ha stipulato un patto di cobelligeranza con gli alleati e si è presentato al mondo con una dignità che ha avuto il suo valore nei successivi negoziati di pace
La grande alleanza mondiale contro il nazifascismo sinché non ben presto dopo la guerra ed ebbe i suoi effetti in Italia
Ma grande impresa dei partiti nati dalla liberazione fu quali preservare lo spirito dell'Assemblea costituente riapprovare
Lantella Costituzione democratica nonostante rottura politica avvenuto in sede di governo
è la Costituzione il furto principale il venticinque aprile
E la pietra angolare su cui poggia la civiltà e il modello sociale che i nostri padri ci hanno lasciato
Ed è anche la strada maestra sulla quale camminare ancora
La Costituzione interpretato e integrato la rivolta morale e la ribellione popolare che soci Aronne la liberazione
Per questo nelle nervature del Paese e nella ricostruzione di una identità nazionale condivisa
La Costituzione resta il cuore
è insieme per meglio stare nella metafora il cervello che guida
Il patriottismo della Costituzione è il capo d'Acqua le P.O. di partire una consapevolezza moderna delle sei italiani in un'Europa che deve trovare appieno se stessa e la propria missione
Desidero dirlo in questi giorni drammatici in cui Mediterraneo rischia diventare il sacrario delle vite delle speranze stroncate i centinaia di uomini donne e bambini in fuga dalla guerra dalla persecuzione dalla fame
L'Europa si gioca la sua credibilità esso stesso futuro
Senza la consapevolezza del proprio ruolo e senza solidarietà non è Europa
Patriottismo della Costituzione e anche uno stimolo costante
Per superare i nostri limiti interni gli errori i ritardi che appeso sullo sviluppo e sull'equità del Paese
La Costituzione è una forza dinamica che ci sospinge chi si lo festoso a Milano con il venticinque aprile non sapeva ancora che il suo impegno quei sacrifici ad hoc avrebbero prodotto quel testo straordinario
L'orgoglio dall'esistenza della liberazione risiede dunque anche nel frutto che ha generato la nostra Costituzione
C'è un è soltanto un insieme di norme la troverà anche più forte per i cittadini
Ho voluto dirlo il giorno in cui viziato il mio mandato presidenziale consiste non nella sua applicazione nel Divella giorno dopo giorno
Mi rivolgo I giovani qui presenti in particolare e a quelli che ci ascoltano il venticinque aprile ricorda libertà conquistata ma anche la nostra responsabilità
La liberazione acconsentito una nuova unità nazionale e la democrazia finalmente aperta con fondamento popolare
Il voto alle donne a parte il referendum istituzionale del quarantasei dopo che le donne
Erano state il tessuto sotterraneo da quella partigiano come scrisse alla Gobetti rappresenta meglio di ogni altra cosa il salto democratico compiuto dal nostro Paese
Tuttavia
Unità nazionale
E la stessa democrazia sono beni tanto preziosi quanto deperibili
Unità del Paese esige che le fratture sociali provocate dalla crisi economica ci hanno ricomposto e
O quantomeno medicate con azioni positive il diritto al lavoro e la priorità delle priorità
Se vogliamo rispettare l'impronta personalista della nostra Costituzione e cioè riconoscimento dei diritti della persona come valore che preesiste e sostiene l'ordinamento stesso
Questo l'impegno che deve unire l'Italia e mi auguro che nella libertà del confronto politico
Si possono trovare convergenze finalizzate al bene comune
Del resto
Tutti i temi della modernità portano site nuove e ci richiedono risposte coraggiose dall'ambiente alla scuola alle nuove conoscenze fino al fenomeno epocale delle migrazioni
Per difendere i valori umani e sociali che oggi celebriamo non ci basteranno le categorie gli strumenti del passato
Sarebbe un errore contrapporre
L'interesse nazionale
Ah rilancio necessario dell'integrazione europea del progetto comune europeo
L'Unione europea deve essere appunto all'altezza del passaggio epocale che stiamo attraversando ed a sviluppare politiche sociali capace di ridurre gli squilibri interni e troppi egoismi
Il destino dell'osso democrazia affidato un continente c'è un dei mai dimenticare valori morali e sociali su cui poggia la sua civiltà
La stessa lotta al terrorismo e all'integralismo risulterà tanto più efficace quanto più le nostre istituzioni rosse società sapranno sviluppare i principi di autentica laicità
Garantendo
La libertà religiosa e la dimensione pubblica delle fedi chiarendo al contempo alle diverse comunità di impegnarsi nel rispetto di valori universali condivisi
Cari giovani
Dovete coltivare la pianta della democrazia e ne dobbiamo coltivarla con voi
La democrazia e partecipazione
E fiducia delle formazioni sociali
Democrazia è anche efficacia delle decisioni e cooperazione per il bene comune
Esclusioni da sole le istituzioni non esauriscono tutto il bisogno democrazia
Ancor più di una società globale in cui tutti gli spazi la sovranità nazionale si riducono
Occorre aprire i canali per consentire l'impegno attivo creativo dei cittadini
Per noi democrazia oggi vuol dire anche battaglia per la legalità
Vuol dire lotta severa contro la corruzione vuol dire contrasto aperto contro le mafie tutte le organizzazioni criminali
Sono una piaga aperta nel corpo del Paese
Le istituzioni devo tenere alta la guardia e chiamare a sostegno dei tanti cittadini e l'associazionismo che costituiscono un antidoto di civismo e di solidarietà
Abbia una strada non facile davanti a noi nastrato impegnativa
Ma esaltante
Penso alle prossime insidie spocchia Milano che danno un indice di questo impegno verso il futuro
Ma le nostre radici in questo impegno per il futuro ci rassicurano hanno ancora molta linfa i nostri padri c'è andato moltissimo e onorarli per noi comporta l'onore di compiano i passi
La festa della Liberazione è un incitamento a tenere la schiena dritta ad essere fedeli hanno gli stessi
Viva il venticinque aprile IVA la Repubblica viva l'Italia
Io
Del
Nuovo
Qui