Intervista a Sergio D'Elia a margine del Raduno Internazionale della Resistenza Iraniana per un Iran libero e democratico

Sergio D'Elia segretario direttore del criterio
Ancora una volta la presenza di sottoscrivendo
L'edizione di quest'anno è veramente
Emozionante oltre che
Incredibile per quanto riguarda la partecipazione e la terza volta che io partecipo al meeting annuale della Resistenza italiana
Ricordo la prima volta credibile assente fine giugno ma in uno stadio Corno decine di migliaia di persone è un
Un sole quasi di Ferragosto che ci ha
Fatto abbronzare in in mezzora
La seconda volta era proprio in questa in questa sala ma questa volta la partecipazione è veramente incredibile io credo che sia il frutto anche ormai
Della rottura di un
Tabù che si era creato e cioè non si può parlare dei mujaheddin del popolo
Non si può parlare della resistenza iraniana ma soprattutto non si può mettere in discussione il regime dei Mullah che viene considerato
Invece che il problema non solo in Irlanda ma in tutta quell'area la soluzione del problema e vediamo che soluzione
Al problema meglio tentare è stato dato sul modello italiano
è stato esportato la guerra in Siria è stata esportata una guerra che si sta consumando in queste ore anche in Iraq sempre sul modello di intervento iraniano
Che poi anche per le cose di cui noi ci occupiamo è
Sulla pena di morte per esempio anche qui il
I Mullah hanno spostato il modello della pena capitale in Iraq tant'è che l'Iran
Che è il terzo nella lista
Olimpionica orribile dei primi Paesi boia del mondo
Proprio perché le esecuzioni sotto Al Maliki si sono
Triplicate hanno raggiunto livelli
Del dei tempi dei tempi di di di Saddam
Io credo che la comunità internazionale ha cominciato a mettere in discussione quello che era davvero un
Qualcosa che di cui non si poteva discutere non si poteva toccare
E cioè il regime verrebbe nulla e si vede
Dalle partecipazioni prestigiose
Di personalità mondiali che sono venute a questo meeting
Ma la cosa che ancora io noto importante ma già l'avevo visto le prime volte che hanno partecipato mi ricordo una a una convention ad orto mondo in Germania
Dove proprio eravamo ancora nel pieno della lotta contro i musei di né che erano nella lista nera delle organizzazioni terroristiche sia dell'Unione europea
Dei Paesi membri europea ma anche la lista americano
Beh lì Dio ho trovato invece un popolo
Il più vario
Quindi non soltanto le donne velate perché c'è all'interno
Della diaspora iraniana
Una componente che il religiosa che di un Islam ma non certo quello
Fondamentalista ma ho trovato anche ragazzi e ragazze giovanissimi
Mi sono chiesto tant'è che ho fatto un reportage
Per panorama di che hanno giustamente dovrà essere questi sono terroristi
Punto interrogativo
Perché si vedevano storie volti
Che
Non potevano essere considerati gli affiliati ad un'organizzazione terroristica
Poi ho avuto la fortuna di stare un paio d'anni in Parlamento e ho posto la questione
I mujaheddin del popolo la Resistenza è reale non può essere considerata una organizzazione terroristica va tolta dalla lista europea
Lì è partita una campagna che poi ha portato all'esclusione dalla lista nera
Dei terroristi denunciati
Poi sono arrivate le sentenze della Corte
Di giustizia
Dell'Unione europea poi sono arrivate le sentenze
Inglesi poi sono arrivate le sentenze e le prese la decisione degli americani di toglierli finalmente dalla lista
Oggi vedo una marea di gente giovani ragazze
Radio radicale lei intervistate nelle interviste ad alcune
Io credo che essi siano una speranza riuniranno diverso da quello
Nei confronti del quale
La comunità internazionale per monto troppo tempo si è inginocchiata si è incrinata
Il nome di che cosa
Di una presunta stabilità di quell'area affidata
Ai nulla
E soprattutto dei soliti sporchi affari
Tra l'Iran nel suo petrolio
E il re e dice
E di chi quel petrolio
Ne ha bisogno insomma
Io credo che oggi
Si segni anche la giornata di oggi per la presenza di potenza una svolta anche nella lotta
Per avere un Iraq
è un
Oltre che un Iran liberi
Non lo volevamo l'Iraq libero senza passare attraverso la maledizione
Dei mezzi di intervento e di lotta che prefigurano i fini cioè quelli violenti della guerra era l'esilio persa dando
Hanno scelto la
Verrà
E si sono ritrovati la guerra di oggi
In Iraq lo stesso discorso e sull'Iran bisogna liberarsi del regime dei Mullah
A partire non da interventi militariste ICI ma partire soprattutto da bombe sì ma dell'informazione sulla realtà italiana
E a partire soprattutto da un investimento che il mondo cosiddetto democratico libero deve fare nei confronti degli uomini e delle donne liberi
Che sono che vivono e lottano finiranno su quelli quelli vanno finanziati quelli vanno sostenuti se si vuole un cambio di regime
Direi dolce e non violento perché il cambi violenti
Promettono soltanto violenza
è una insegnamento della storia perché fa parte della nostra storia di noi radicali
Quando Marco spesso ci ricorda
Che non è vero che il fine giustifica i mezzi e semmai
Vero il contrario che i mezzi prefigurano determinano
E a volte
Come dire uccidono di Fini
Pur nobili per i quali intendiamo lottare
Io credo che qui oggi ci siano dei germi di un nuovo Iran vanno coltivati vanno diffusi vanno
Come dire iniettati un po'
Ne
Ovunque nel mondo vive anche nel mondo democratico delle democrazie reali che hanno fatto dei propri in tutte la ragion di Stato la loro ragion d'essere cioè antidemocrazia anti diritto e anche i diritti umani