Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale sabato due maggio questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta tra i temi di cui ci occuperemo quest'oggi innanzitutto
Il Regno Unito si vota la prossima settimana il sette di maggio
Per le elezioni politiche elezioni particolarmente vincente i
Tories labour sono
Testa a testa
E tempo degli endorsement di voti
Virtuali naturalmente dei giornali britannici ieri vi avevamo proposto il falso Times a favore
Di Devid Cameron di una nuova coalizione tra i conservatori e illiberale democratici
La pensa allo stesso modo l'Economist è uscito ieri nelle edicole europee chi deve governare Regno Unito il titolo in copertina nell'editoriale il settimanale
Scrive e nonostante i rischi sull'Europa la coalizione guidata da David Cameron deve avere un secondo mandato con l'Economist parleremo anche di proibizionismo e di una nuova guerra contro le droghe che viene lanciata nel momento in cui si sta chiudendo diciamo la prima guerra contro le droghe la prima era quella dell'Occidente e gli Stati Uniti l'Europa occidentale che pian piano
Si convincono delle ragioni della legalizzazione
La Seconda guerra le droghe invece quella che è avviata in
Asia e indoor ossia le conseguenze rischiano di essere devastanti perché le guerre
Alle droghe illegali non funzionano secondo il settimanale chiuderemo con
La Spagna e la profonda crisi che sta vivendo
Potemmo s'il partito populista di sinistra che alcuni sondaggi fino a poche settimane fa davano intesta davanti ai popolari al Governo al tradizionale
Partito socialista
Potemmo si in crisi il titolo di un Paese perché perché uno dei suoi leader uguali Carlos more vero
Si è dimesso criticando il partito perché avrebbe abbandonati in qualche modo la sua purezza iniziale cominciamo però dal Regno unito e dalle
Elezioni del sette maggio chi deve governare il Regno Unito e l'interrogativo che trovate
Sulla copertina dell'Economist nonostante i rischi sull'Europa la coalizione guidata da David Cameron deve avere un secondo mandato
Scrive nel suo editoriale il settimanale il Regno Unito è un'isola di medie dimensioni con un'influenza
Internazionale ancora importante la sua tradizione parlamentare ruolo globale della City di Londra l'unione tra Inghilterra Scozia Galles Irlanda del Nord
L'appartenenza all'Unione europea e una storia di ruolo da leader nelle riduzioni economiche fanno sì che le elezioni britanniche continuo ben oltre le coste del Regno Unito
Veramente per l'economista c'è stata un'elezione più importante di quella del sette maggio e perché perché tutte queste cose dalla tradizione parlamentare
Britannica fino
All'appartenenza all'Unione europea sono in gioco
Anche se non lo si desume dai rumori della campagna elettorale il Paese si sta dirigendo verso un cambiamento profondo e forse irrevocabile
I sondaggi suggeriscono che nessuna combinazione di partiti con questa era una stabile maggioranza il che potrebbe significare la fine
Dei Governi forti a Londra il sette maggio potrebbe anche segnare il punto
Di non ritorno per l'ha complicata unione tra Inghilterra e Scozia grazie alla progressione elettorale del Partito nazionale scozzese che vuole la successione
I Tories hanno promesso di rinegoziare le relazioni del Regno Unito con l'Unione europea e di sottoporre l'esito un referendum dentro o fuori l'Unione
Entro la fine del due mila diciassette
Nel frattempo Ed Miliband il leader del labour vuole rimodellare il capitalismo britannico alla ricerca di più giustizia sociale se ne avrà l'occasione Miliband sarà il premier economicamente più radicale
Dai tempi di Margaret Thatcher se la posta in gioco è alta i compromessi che si devono fare in queste elezioni mettono a disagio almeno questo giornale e scrive l'Economist
La nostra fedeltà non va una tribù politica ma I valori liberali che hanno guidato il giornale per centosettanta due anni
Crediamo nel centro radicale cioè libero mercato uno Stato limitato una Società meritocratiche aperta
Questi valori ci avevano portato sostenere Toni Blair il sulle pur nel due mila e uno nel due mila e cinque nel due mila e dieci avevamo appoggiato Devil Cameroni leader dei tori
Vedendo in lui una volontà di affrontare la questione di un deficit britannico in forte aumento e di uno Stato sempre più
Grande cinque anni dopo per l'economista la scelta è diventata più difficile l'euro fobia dei Tories potrebbe fare gravi danni al Paese un'uscita dall'Unione europea sarebbe un disastro sia per il Regno Unito sia per l'Europa
Il labour ed Emma su questo fanno meglio dei conservatori
Ma i sospetti che hanno molti britannici nei confronti di Bruxelles sono tali che un referendum sull'appartenenza del Regno Unito all'Unione probabilmente diventato inevitabile e crediamo i si possono vincere sulla base
Delle argomentazioni a favore del restare dentro l'unione
Europea ed Emma prosegue il settimanale condividono con l'Economist un'attitudine aperta sull'immigrazione vogliono riformare il sistema elettorale ma al massimo possono sperare di essere
Partner Junior di una coalizione di Governo
L'elettorato in questo giornale hanno quindi una scelta chiara tra un Governo dominato dei conservatori e un Governo dominato da i Tories
Malgrado i rischi legati alla questione Europa la scelta migliore per l'Economist sono i conservatori di Cameron e perché la nostra decisione basata sull'economia tema sul quale la quale dedizione tra i tori sedimi ed Emma
Ha un bilancio molto più solido di quanto molti ritengono e rispetto al quale il labour costituisce un rischio molto più alto certi segnali macroeconomici sono ambigui il deficit di bilancio
Al cinque per cento del PIL è ancora il secondo più alto del G sette poi i britannici consumano più di quanto producano il deficit della bilancia dei pagamenti
Al cinque cinque per cento da un livello preoccupante e anche se l'occupazione alta gli stand di vita hanno sofferto la produttività è bassa i salari reali aggiustati per l'inflazione sono scesi ogni anno
Dal due mila e nove ad oggi i Tories hanno
Angra lato questa stretta sugli standard di vita britannici in particolare per i giovani allo protetti pensionati dei tagli di bilancio e concesso loro altri regali fiscali costringendo altri a sacrifici maggiori
Il loro fallimento in termini di politica sugli immobili ha portato a prezzi più alti per le case e anche in questo caso
Le vittime sono i giovani alcune promesse elettorali dei Tories come l'abolizione di una tassa di rendita sulle case fino a un milione di sterline la vendita
Con uno sconto degli alloggi sociali sono mosse acchiappavoti economicamente indifendibili
Che non faranno altro che aumentare le ingiustizie ma tre cose giocano a favore dei Tories secondo l'Economist la
Qualità all'attuale ha tagliato il deficit in modo più pragmatico di quanto sia disposta da mettere in modo più progressivo di quanto i suoi critici riconoscano
Quando la crescita rallentato i Tories hanno rallentato il consolidamento di Bilancio anche se i più poveri sono stati colpiti duramente dei tagli alla spesa il dieci per cento dei più ricchi e subito il peso maggiore delle tasse extra
I lavoratori a tempo pieno con il salario minimo pagano un terzo di tasse sui redditi rispetto al due mila dieci complessivamente le disuguaglianze non si sono ampliate contrariamente a quanto accaduto in America
Anche il Bilancio sui servizi pubblici è buono la spesa statale è scesa dal quarantacinque virgola sette per cento del PIL nel due mila dieci al quaranta virgola sette ma l'opinione pubblica
Rimane soddisfatta dei servizi che vengono offerti anche se sono stati tagliati quasi un milione di posti di lavoro nel settore pubblico il Regno Unito ha un tasso di occupazione più alto che mai
Dalla concorrenza nella scuola alla riforma dei benefici sociali servizi pubblici sono stati rivitalizzata i alcune innovazioni hanno fallito ma la riforma dello Stato nel complesso è positiva e promettente
Infine la stagnazione dei salari sia in termini di efficienza economica che di equità sociale e preferibile
Alla malattia francese ed italiana della disoccupazione
Meglio riprendersi non cresce in anziano da una profonda recessione con un mercato del lavoro flessibile in cui i salari si aggiustano che attraverso la
Disoccupazione spiega l'economista
Il labour invece propone un modo diverso di affrontare quella che definisce la crisi degli standards invitate in termini di bilancio l'agenda è quella di un centrosinistra moderato Miliband anche promesso di ridurre il deficit
E con un percorso che ha più senso dal punto di vista macroeconomico dei piani dei Tories
Ma i suoi numeri sono vaghi e il bilancio del labour quello del passato mette in discussione le promesse elettorali sul deficit sui conti pubblici
Militante poi propone più redistribuzione con piani per aumentare le tasse sui ricchi portando l'aliquota massima del quarantacinque cinquanta per cento imponendo una tassa
Sulle case di lusso per gli immobili che valgono più di due milioni di sterline
Prese una una molte di queste proposte sono ragionevoli
Ma nel loro insieme questi piani rischiano di allontanare gli spiriti più imprenditoriali in particolari i talenti che
Londra attrae con tanta facilità ma la più grande minaccia laburista non è la ridistribuzione e l'intervento dello Stato nel mercato
Mi rimanda crede che gli stand di vita siano diminuiti perché il mercato
Sregolato e che il Governo possa intervenire per risolvere questo problema vuole congelare i prezzi dell'energia cancellare i contratti di lavoro più flessibili imporre limiti
Hai prezzi degli affitti inoltre c'è una pericolosa avversione Miliband nella concorrenza nel settore pubblico come dimostra la proposta di mettere un tetto i margini di profitto
Delle imprese private che forniscono servizi alla sanità Miliband paragona le sue proposte politiche a quelle ditte di Roosevelt il Presidente americano che smantellò una serie di Monopoli
Ma il paragone falso secondo l'Economist invece di usare lo Stato per aumentare la concorrenza Miliband vuole che lo Stato usi una mano più pesante nei mercati il che tradisce
Una fede sbagliata nello statalismo anche un intervento limitato può avere un impatto durevole su investimenti e imprese basta guardare l'aliquota al settantacinque per cento imposta dal presidente francese Fasolo onde redditi sopra il milione di euro
Il pericolo è ancora più grande perché un Governo labour con ogni probabilità reggerebbe solo grazie al sostegno del Partito nazionale scozzese che ha posizioni molto più a sinistra
Conclusioni dell'Economist il sette maggiore di elettori devono soppesare la certezza dei danni economici che verrebbero provocati da un governo laburista
Con i rischi di una costoso uscita britannica dall'Unione europea su pittori s'con il labour le probabilità di una partnership con il Partito nazionale scozzese aumenta i rischi
Per i tori su una coalizione con il dividendo lì ridurrebbe sulla base di questo calcolo la migliore spendere speranza per il Regno Unito eh la continuazione della
Coalizione attuale guidata dai conservatori ecco perché il voto dell'Economist è per
Cameron così tra l'altro
Il settimanale britannico naturalmente la prossima settimana vi proporremo
Anche gli altri endorsement invece a proposito della politica interna dei Paesi europei va segnalato in Spagna la crisi che sta vivendo
Potremo si partito populista di sinistra di Pablo Iglesias gemelle in qualche modo dissi di Nizza in Grecia fino a poche settimane fa in testa i sondaggi
E poi e poi è un po'l'effetto Grecia un po'una crisi in Terna che sta vivendo potremo s'spingono gli spagnoli a scegliere altre alternative alternative alternative magari all'ai vecchi ai vecchi partiti come
Chiuda danno osso un un partito europeista liberale
Moderato che chiesta conquistando sempre più terreno
Nei sondaggi ebbe davanti a potemmo s'nel frattempo si è dimesso uno dei leader di potremmo se il palista e dica ieri dedicava a queste
Dimissioni il suo editoriale potendosi in crisi l'uscita di mole ed ero e le sue critiche al partito sono un duro colpo
Per
Potemmo se il suo leader Pablo inglesi ASS le dimissioni di One Carlo Simone De Rocco fondatore è uno degli ideologi di poter mossa
Rappresentano un colpo durissimo per il progetto guidato da Pablo Iglesias come tutti i partiti politici potemmo sa vissuto
Tensioni interne tanto sulla strategia elettorale quanto su questioni organizzative
Ma le buone prospettive elettorali e le la capacità della leadership avevano finora ha permesso di calmare queste
Tensioni ora però può Demos eh costretta a ridimensionare
Le sue ambizioni da un lato i sondaggi mostrano che il partito a raggiunto il picco
Sta ora scendendo gli elettori sembrano intenzionati a votare per altri che
Potrebbero castigare il tradizionale bipartitismo popolari socialisti e la corruzione dell'establishment in particolare l'abbiamo detto per
Cedano s'dall'altro lato l'unità della lire
La città di potremmo se è andata in pezzi dopo
L'abbandono di uno dei suoi principali ideologi la cosa ancor più grave perché vuole vero se n'è andato contestando la linea troppo moderata che aveva assunto potemmo s'contestando insomma la base
Del successo del partito di inglesi asse cioè che in politica al fine non giustifica immensi sottolinea tra l'altro
El Pais per chiudere noi però vogliamo tornare sull'Economist per parlare di
Proibizionismo antiproibizionismo lotta alle droghe
Antiproibizionista da quasi sempre
Lo è in modo rivendicato l'Economist è anche questa settimana con un editoriale droghe illegali le guerre non funzioneranno mentre una guerra alle droghe finisce ne inizia un'altra ma anche questa sarà un fallimento
Nel mille novecentosettantuno Richard Nixon sparò il primo colpo di quella che poi viene definita la guerra
Alle droghe diventate il nemico pubblico numero uno in America in altri Paesi ricchi che hanno combattuto questa guerra si trasformati in leggi proibizionista e condanne pesanti per i piccoli spacciatori e consumatori
Nei Paesi più poveri produttori di cocaina eroina la guerra si è trasformata in eradicazione
Delle piante militarizzazione dopo aver sprecato miliardi di dollari aver distrutto molte vite le droghe illegali sono ancora disponibili e i guerrieri antidroga sono in difficoltà
In America e nell'Europa occidentale la dipendenza è sempre più considerata una malattia non un crimine la marijuana è stata legalizzata in diversi stati americani o Paesi europei molti potrebbero seguire il Portogallo che non tratta più l'uso delle droghe come
Un crimine
Ma anche se questa guerra occidentale le droghe sta finendo un'altra guerra iniziata in Asia russi e Medioriente
Facendo eco a Nixon il presidente cinese ha da poco chiesto misure dure per spazzare via le droghe
La sua controparte indonesiana alla scorsa settimana a eseguito la condanna a morte di otto trafficanti trafficanti
L'Iran a l'Iran ammette a morte più trafficanti di qualche anno fa la Russia vuole distruggere i campi di oppio in Afghanistan e sta facendo pressioni sui suoi vicini perseguire
Il divieto imposto da Mosca il metadone la Cina sta facendo lobby sull'organismo di controllo delle droghe dell'ONU per imporre restrizioni più forti sull'attività Mina
Il predizione istmo va benissimo ricorda l'economista alle gang criminali che beneficiano del controllo esclusivo
Di un mercato globale che vale trecento miliardi di dollari l'anno è anche conveniente a politici funzionari corrotti che possono trarre beneficio dal chiudere un occhio diversi trafficanti Indonesia hanno raccontato che i giudici avevano loro offerto clemenza in cambio di tangenti consistenti
Il problema è che a guidare i nuovi guerrieri contro la droga è la stessa convinzione che animava i vecchi guerrieri
La convinzione sbagliata che la repressione dei trafficanti dei consumatori possa far scomparire all'improvviso la dipendenza la lezione della prima guerra contro le droghe e che non sarà così l'Economist spiega anche cos'è successo per esempio in Colombia in Perù coltivatori di coca che si spostavano da una parte all'altra a seconda di quale paese di cacciava
Nelle strade dei traffici che sono cambiate sono diventate
Sanguinarie insomma quelli che stanno lanciando la nuova guerra le droghe devono solo guardare all'Occidente per capire cosa li aspetta più violenza corruzione più e DS carceri sovraffollate
Ma le droghe continueranno a affluire
In Occidente pochi politici sono pronti a mettere il fallimento della guerra la droga ma con discrezione stanno moderate Ando le loro politiche devono essere onesti con i loro elettori sulla miseria causata dalla guerra la droga
Solo allora potranno spiegare al resto del mondo che la dipendenza deve essere curata come una malattia non con la prigione e che la mercato della droga deve essere gestito non represso
Il luogo ideale per cominciare un vertice dell'ONU il prossimo anno che deve valutare di nuovo le convenzioni internazionali che
Alla fine condizionano le leggi nazionali sulle droghe la Prima guerra contro le droghe ha causato sufficienti devastazioni sarebbe una tragedia se la storia dovesse
Ripetersi così
L'economista in questo bell'editoriale con cui ci fermiamo ricordandovi la casella e-mail io ascolto che o ce la radio radicale punto it da David Carretta una buona giornata su Radio Radicale