20 NOV 1991

Intervento di Adelaide Aglietta sul processo di integrazione europea

STRALCIO | - PARLAMENTO EUROPEO - 00:00 Durata: 3 min 36 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Adelaide Aglietta sul processo di integrazione europea", registrato a Parlamento Europeo mercoledì 20 novembre 1991 alle 00:00.

Sono intervenuti: Adelaide Aglietta (parlamentare europeo, Federazione dei Verdi).

Tra gli argomenti discussi: Cee, Democrazia, Est, Europa, Istituzioni, Maastricht, Parlamento Europeo, Unione Europea, Urss.

La registrazione video ha una durata di 3 minuti.

Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Adelaide Aglietta

    parlamentare europeo (VERDI)

    Signor Presidente, signor Presidente della Commissione e colleghi, pare a me, che bene abbia riassunto la delusione, la preoccupazione e la consapevolezza della gravità dell'impasse del processo di integrazione europea, il Presidente del Parlamento, a Noordwijk, esprimendo una posizione unanime del Parlamento europeo di fedeltà al progetto dei padri fondatori dell'Europa, vale a dire all'utopia della costruzione di un'Unione federale dei popoli e delle regioni d'Europa come risposta concreta al dramma di due guerre mondiali. Quanto quell'utopia fosse, in realtà, una risposta realistica, ce lo dimostra la storia dei nostri giorni: il massacro della Croazia, l'esplodere delle tensioni etniche nelle Repubbliche dell'Unione Sovietica, il rinascere di spinte razziste come risposta ai problemi dell'immigrazione dai paesi terzi, sono alcuni esempi che testimoniano dell'impotenza propria di una Comunità priva di strumenti politici, democratici e finanziari, idonei a dare risposte soddisfacenti e concrete all'evoluzione turbinosa del nostro Continente e a conferirle un ruolo credibile ed efficace nella costruzione di un nuovo sistema, capace di dare risposte di solidarietà, di giustizia e di diritto alle slide dei nostri tempi. Il constatare come il progetto europeo rischi d'infrangersi in una deriva intergovernativa e burocratica è cosa che ci preoccupa e ci spinge a dire con chiarezza che, se le risposte di Maastricht non saranno conformi alle esigenze di democrazia e di trasparenza, espresse in tutte le nostre risoluzioni, non vi potrà essere una risposta positiva del Parlamento - almeno io così credo - e certamente non vi sarà da parte del gruppo Verde. Mi riferisco particolarmente ai problemi della legittimità democratica, all'unicità e alla coerenza delle strutture decisionali della Comunità, per evitare il moltiplicarsi dell'Europa di Schengen, al di fuori di ogni controllo democratico, all'allargamento delle competenze, all'ampliamento delle politiche sociali e dell' ambiente e al ruolo delle regioni. Attraverso le risposte che verranno date a questi problemi, passa la possibilità, a nostro giudizio, di un'Eur0pa democratica, pronta a sostenere in tempi brevi, come è necessario, la sfida dell'allargamento e della costituzione di una "Casa europea›› ben più vasta. Se Maastricht dovesse invece limitarsi a porre le premesse perché il processo di integrazione vada in frantumi, non ci sarà più Europa, ma il rischio del naufragio definitivo dell'Europa in uno spazio di libero scambio; avremo disperso il potenziale di novità e di democrazia insito nei cambiamenti nel centro e nell'est del- l'Europa. E questa è una grave responsabilità che, come europei e cittadini che credono nell'Europa, pesasu di noi. Ecco, quindi, signor Presidente, in poche parole, le preoccupazioni del nostro gruppo nell'imminenza di una scadenza che potrebbe ancora essere il momento di accelerazione di un'evoluzione democratica del percorso europeo. Non vorremmo fosse quello su cui si infrangono le nostre aspirazioni di pace e di giustizia.
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