07 GIU 2015
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Valter Vecellio - Radio - 17:00 Durata: 1 ora 59 min
A cura di Enrica Izzo
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  • Introduzione

    Valter Vecellio

    giornalista, direttore di Notizie Radicali, membro della Direzione (RADICALI ITALIANI)

    L'intervista di Marco Pannella al Corriere Fiorentino. I compleanni di Laura Arconti, che compie 90 anni, e a Giulia Simi. La scomparsa di Nicola Vono, radicale piemontese. La cronaca, internazionale e italiana, e il suo incrociarsi con l'iniziativa e le idee radicali.
    17:00 Durata: 8 min 45 sec
  • Pannella: "Poche parole per sottolineare che una posizione di dialogo, di obiettivo di lavoro comune fra noi e lo Stato italiano, quindi di collaborazione non secondaria in questo momento internazionale, ha avuto per quel che mi riguarda il conforto del dialogo che ci ha ufficialmente consentito il nostro attuale Presidente della Repubblica, Mattarella. Un'oretta, un'oretta e mezza di dialogo, soprattutto, per quel che mi riguardava, per comprendere una persona che credo di conoscere bene anche se ci siamo frequentati poco"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "Poche parole per sottolineare che una posizione di dialogo, di obiettivo di lavoro comune fra noi e lo Stato italiano, quindi di collaborazione non secondaria in questo momento internazionale, ha avuto per quel che mi riguarda il conforto del dialogo che ci ha ufficialmente consentito il nostro attuale Presidente della Repubblica, Mattarella. Un'oretta, un'oretta e mezza di dialogo, soprattutto, per quel che mi riguardava, per comprendere una persona che credo di conoscere bene anche se ci siamo frequentati poco, che mi è chiaro nel suo incedere e nei suoi connotati. E del quale vorrei ricordare che in un clima di dialogo, che credo per entrambi era positivamente grave e intenso, ho colto l'occasione per ricordare a Mattarella un momento nel quale io risposi tra l'altro con qualche accenno polemico ad alcune sue espressioni; un momento in cui Mattarella, come leader di una corrente d'opinione e di un settore politico, aveva avuto modo di intervenire e difendere - male a mio modo di vedere - la sua posizione". Il leader radicale si riferisce a quando Mattarella "si trovò a difendersi dall'accusa che gli veniva fatta di essere un po' troppo favorevole al dialogo con il Partito comunista, e in quel momento lui sentì l'opportunità di dire: no, io sui comunisti sono d'accordo, ma non sono d'accordo con i Radicali. E devo dire che quando l'ho ricordato nel dibattito, la reazione psicologica è stata di un qualche imbarazzo, ma meramente psicologico, io non l'ho trovato politico. Dandomi in questo modo una conferma di quello che ho sempre pensato", cioè che "a mio avviso oggi ho sentito, posso sbagliarmi, quanto invece ci fosse un'oncia di imbarazzo che era come ammettere di avere avuto un riflesso politico generale, ma niente affatto costitutivo della posizione di fondo politica e culturale del Presidente Mattarella". "Immagino ci sia una sintonia possibile. Io direi anche che me la auguro. E sarei felice di potere concorrere a questa possibilità di dialogo, strategicamente non polemico e nemmeno critico, con il Presidente Mattarella. Soprattutto quello che mi interessa in questa occasione sottolineare è che dobbiamo avere non solo prudenza, ma pazienza, nel senso che è troppo importante la posta in gioco a seconda che quello che io spero - ma ritengo anche suffragato nei fatti - è quello che poi può accadere anche nella realtà italiana". "Ritengo che nell'attuale realtà delle massime magistrature, ne è una anche quella del Presidente emerito Giorgio Napolitano, possiamo e dobbiamo dare un aiuto concreto, possibile, grande, perché prenda corpo e si incardini nell'attuale momento storico proprio questo dialogo. Questo riconoscersi e anche questa riconoscenza". "Il convergere del mondo democristiano, ma popolare ed europeo, assolutamente sulle posizioni di Spinelli ma anche nostre; di convergere rispetto alle resistenze di tipo nazionalistico e populistico. E' il convergere di De Gasperi, Kohl, eccetera. Ritengo che in questo momento, di nuovo, per l'intera Europa e per i problemi che urgono nel mondo contemporaneo, possa riproporsi quella situazione per la quale il mondo spinelliano, ernestorossiano, quindi radicale, trovò il sostegno appassionato, a volte tormentato", del mondo democristiano e popolare, "del mondo dei De Gasperi, degli Sturzo"
    17:08 Durata: 12 min 2 sec
  • Pannella: "Nei prossimi giorni vorrei che anche il mondo militante nostro contribuisse con le tecniche che conosciamo. Io per esempio vorrei inserire in Rete una provocazione serie. Viva Malek Chebel", scrittore e antropologo di origini algerine. "L'opera di questo Malek per difendere i connotati, le realtà e i potenziali liberali del mondo islamico"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella poi ricorda: "Nei prossimi giorni vorrei che anche il mondo militante nostro contribuisse con le tecniche che conosciamo. Io per esempio vorrei inserire in Rete una provocazione serie. Viva Malek Chebel", scrittore e antropologo di origini algerine. "L'opera di questo Malek per difendere i connotati, le realtà e i potenziali liberali del mondo islamico. Anche in una intervista che ha rilasciato di recente, lui che è un antropologo, uno psicanalista, conosciuto per i suoi lavori su mondo arabo e islam, autore di molte lezioni, ebbene ritengo ci sia un rapporto con il nostro incontro con qualificati esponenti del mondo arabo che hanno contribuito a individuare, a livello lessicale, come definire il nostro incontro e il nostro obiettivo: siamo uniti dall'obiettivo di una transizione degli Stati di oggi verso lo Stato di diritto". "Vedete di mettere in qualche modo: venisse fuori un bel manifesto con io che dico 'viva, viva, viva' e questo nome, Malek Chebel". "Proprio uno studioso, uno scienziato, un politico come lui, erano anni che non sentivo nominarlo; proprio nel momento in cui c'è l'estrema attualità di una posizione di questo genere. A livello di linguaggio vi sono cose assolutamente… Poi le inseriremo. Lui scriveva evocando, esprimendo, facendo vivere, obiettivi e interpretazioni, gli stessi che mentre lui 30 anni fa di già a livello scientifico sosteneva queste posizioni, erano esattamente quelle ai quali si riferivano gli ultimi 30 anni di storia radicale". "Lui dice testualmente che l'Islam è storicamente amante dell'amore, amante dell'amore sessuale, del corpo. L'attenzione al corpo come realtà della storia, del contributo storico, culturale e religioso che viene dal mondo islamico". "Sarei felicissimo se noi nelle prossime settimane riusciamo subito a rendere al presente questa presenza, questa sapienza, questo impegno, questo coraggio per avvicinarci di più al linguaggio di Papa Francesco. Perché sappiamo che Papa Francesco spesso auspica e ha riconoscenza nella durata dei coraggi, quando non siano invece momenti che passano quasi casualmente nel presente. Io vorrei rendere, quindi anche al mondo islamico, e dire: non c'è semplicemente, anche se siete riusciti a non farlo sapere da nessuno" l'islamismo che Pannella assimila al "nazismo", ma anche quello di Malek Chebel. "Sarei felice di rendere noi proprio giustizia a questo musulmano che, se uno va a vedere in Internet, è inaudita la lista di articoli, incarichi ufficiali, rigorosi, con una attenzione continua al corpo, all'amore, al sesso, come valore connotante la storia e il contributo storico dell'islam di Maometto". "Con le vicende Charlie Hebdo, poteva essere un'ottima occasione per riportare in vista questo profondo sottofondo che riprende e insegna il carattere liberale del contributo che secondo lui viene alla storia umana da quella islamica"
    17:20 Durata: 18 min 28 sec
  • Dalla legalizzazione al ruolo della religiosità, passando per il nesso tra lotta contro lo sterminio per fame nel mondo ed emergenza immigrazione: "Le nostre stranezze iniziali, quelle che poi si sono rivelate vincenti storicamente"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    "Le nostre stranezze iniziali, quelle che poi si sono rivelate vincenti storicamente. Nel senso che da stranezze di singolarità politica, oggi sappiamo che il mondo sta andando verso una sconfitta e superamento delle illusioni proibizionistiche per esempio". Dalla legalizzazione delle droghe leggere all'"emergere di religiosità che storicamente, incarnandosi, sempre tali si manifestavano, proprio in polemica con le posizioni che invece difendevano delle radici della bestemmia simoniaca, quella di un rapporto fra Cesare e il Papa, vale per tutte le religioni", alcune delle intuizioni radicali che trovano conferma negli eventi internazionali. "L'importanza dell'essere contro la bestemmia del mettere l'illusione degli avere come forza determinante". "Sono totalmente d'accordo con Emma per la sua evocazione della posizione turca che lei ha, in modo molto severo, giudicato", specialmente a proposito del ruolo di Erdogan. Gli intellettuali di Bruxelles 1, l'eredità di Otto d'Asburgo e il prossimo voto austriaco. A proposito degli "ambienti vaticani" di tanto in tanto ancora evocati: "E' finita la minaccia che loro prevalgano e abusino della storia anche cristiana". "Hanno già quello che si meritano". Il dibattito politico-mediatico italiano. Renzi, Salvini e Grillo "sono più dei concorrenti. Hanno interesse cioè ad affermarsi in un certo modo e fra di loro c'è chi riuscirà a prevalere, in questo senso sono concorrenti. Ma da posizioni reazionarie. Quando dico 'reazionarie' mi riferisco a una storia politica pari a tante altre, non ritengo che sia necessariamente al di sotto di una certa dignità". Il dibattito sulla alimentazione e la storica battaglia radicale contro lo sterminio per fame nel mondo. "Dobbiamo pur dire che mi pare che il fatto che si parli, magari anche in modo esatto, dell'alimentazione, del fatto di essere attento alla qualità… Ma noi avevamo detto che il problema non era quello di aspettare che sarebbero arrivati i disperati di qua del Mediterraneo ma sostenevamo una riforma delle nostre emigrazioni". "Passare alle emigrazioni nel Nord Africa e nel Medioriente perché questo era non solo possibile ma auspicabile". Il possibile trasferimento di imprenditorialità, anche piccola, che sarebbe stato legato a ciò. "Noi non possiamo nel modo più assoluto restare senza una strategia rispetto a questa realtà", dicevano i Radicali. Il Manifesto radicale è del giugno 1981, con adesioni di decine di Premi Nobel
    17:39 Durata: 25 min 1 sec
  • Pannella: "Siamo ad un pelo, da tempo, perché riescano ad eliminarci dalla strada, dalla vita della gente. Perché per esempio se alle prossime elezioni noi sicurissimamente rischiano di non avere nemmeno un eletto, loro realizzano un alibi perfetto. Diranno: di loro non parliamo perché non rappresentano niente e nessuno. Questo non dobbiamo sottovalutarlo". "In queste settimane dobbiamo portare avanti le accuse, credo agevoli tecnicamente da giustificare, contro lo Stato italiano che è uno Stato canaglia"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L'inchiesta su Mafia Capitale. "Quello che accade è come nella corruzione della carne", dice Pannella ricordando un poema di Baudelaire. "Abbiamo strategia e proposte precise per affrontare questo momento di putrefazione dell''ordine politico'. Per guarire l'anima, non il corpo". Di nuovo su Malek Chebel e sul parallelo con l'attenzione al corpo che i Radicali hanno dato già nell'iniziativa politica a partire dagli anni 70. Le riflessioni in proposito di Angiolo Bandinelli e Luigi Manconi. "Storicamente il regime italiano è anti democratico, anti costituzionale e Stato canaglia. E lo diciamo per potere meglio con, non contro, creare qualcosa di vivo", dice Pannella. La censura mediatica ai danni dei Radicali e dei cittadini, l'iniziativa a favore dell'instaurazione del "diritto alla conoscenza". "Siamo ad un pelo, da tempo, perché riescano ad eliminarci dalla strada, dalla vita della gente. Perché per esempio se alle prossime elezioni noi sicurissimamente rischiano di non avere nemmeno un eletto, loro realizzano un alibi perfetto. Diranno: di loro non parliamo perché non rappresentano niente e nessuno. Questo non dobbiamo sottovalutarlo". "In queste settimane dobbiamo portare avanti le accuse, credo agevoli tecnicamente da giustificare, contro lo Stato italiano che è uno Stato canaglia"
    18:04 Durata: 29 min 35 sec
  • Sulla morte di Tarek Aziz e sulla "stampa bene" italiana

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La morte di Tarek Aziz in carcere in Iraq. La battaglia di Pannella per la sua liberazione negli scorsi anni. "Davvero sperammo che ci fosse un intervento. Ma siccome Tarek Aziz rappresentava una posizione non conformista rispetto a tutto quello che stava accadendo, Saddam Hussein eccetera… Per un momento non mi sono ricordato, poi ho realizzato le notti e i giorni in cui lavoravamo per quello, e anche lui ci cercava". Il solo articolo di Franco Cardini, sul Mattino, per una riflessione su questa morte: "Dobbiamo essere grati alla sua onestà intellettuale". Il giudizio negativo di Pannella sulla "stampa bene"; quello negativo di Arrigo Benedetti (1910-1976) su Eugenio Scalfari
    18:33 Durata: 8 min 58 sec
  • Conclusioni, con appello all'"esempio delle iscrizioni" al Partito Radicae.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Ancora sulla figura di Malek Chebel. "Possiamo sperare di fare su Malek Chebel un grosso convegno radicale". L'avvicinarsi dei festeggiamenti per l'80esimo compleanno del Dalai Lama. Il suo messaggio federalista che Pannella chiama "evento". Le "difficoltà economiche" per andare in India: "Questa è una caratteristica in cui, tranne una o due eccezioni, ci troviamo tutti noi Radicali". I rapporti con l'Ansa e il ricordo di Sergio Lepri che ne è stato direttore dal 1960 al 1991. Di nuovo auguri per Laura Arconti, riferendo della sua ultima disobbedienza civile. "Il Partito Radicale ha bisogno dell'esempio delle iscrizioni. Proprio perché siamo in situazione di regime da oltre mezzo secolo, c'è il rischio che riescano ad eliminarci, se non dalla storia che sarà più difficile, dal presente italiano. Per questo cerchiamo esempi, esempi di cui essere grati poi"
    18:42 Durata: 17 min 6 sec