Il rovescio del diritto - La pillola

Massimo Gramellini noto ed autorevole editorialista della Stampa di Torino non ha gradito né poco né punto la decisione con la quale il giudice del Tribunale di Roma ha scarcerato
Uno dei due fratelli rom il maggiorenne che erano a bordo di quella macchina lanciata a folle velocità in via Mattia Battistini perché causato la morte di una sventurata
Passante filippina il ferimento grave di altre sette o otto persone
Nella sua breve come sempre caustica nota Gramellini manifesta incredulità per la versione difensiva che il giudice mostra di avere tenuto invece plausibile visto la decisione presa
Alla guida vi era il fratello minorenne sospetta Gramellini che tale versione fornita unanimemente da tutti i passeggeri della macchina compreso il fratello minorenne possa essere una versione di comodo concordata perché scarica la responsabilità su cui il quale data la sua minore età pagherà più blandamente le conseguenze di quella imperdonabile follia si tratta certamente di un sospetto plausibile dunque legittimo
Che non viene tuttavia misurato su evidenze processuali che il giornalista infatti non segnale che nemmeno potrebbe conoscere in verità
Fin qui dunque null'altro che opinioni legittime ripeto e non prive nemmeno di proficuità il fatto è che Gramellini non si ferma qui e picchia duro sul giudice che ha convalidato il fermo ma non applicato la misura cautelare nei confronti del fratello maggiore
Del che da chi dobbiamo necessariamente derivare due conseguenze di natura logica comunque ineludibile la prima è che la natura mendace la versione fornita del proprio dai protagonisti di questa terribile vicenda non sia solo un sospetto ma un dato di fatto
E la seconda che il giudice abbia gravemente errato travisando ignorando quel dato di fatto
Ora noi non sappiamo chi abbia dato al Gramellini questa preziosa informazione cioè che alla guida vi fosse il fratello maggiorenne perché è certo che in tal caso dalla decisione del giudice romano sarebbe assai censurabile
Se invece come siamo certi che sia questa ipotesi per quanto plausibile frutto del puro e semplice il suo ragionamento allora Gramellini sta letteralmente sta ragionando
Il reato del quale stiamo discutendo è quello dell'omicidio colposo stradale del quale risponde ovviamente chi guida la macchina non il passeggero
Certamente il passeggero può istigare il conduttore o addirittura può costringerlo magari minacciandolo
Ed in tali casi gli certamente concorre nel reato ma si tratta di condotte attive istigazione costrizione in ordine alle quali dovranno sussistere all'esame del giudice al quale si chiede di emettere la misura cautelare
Nemmeno semplici indizi ma indizi gravi cioè dotati di un forte grado di verosimiglianza
Tra i quali indizi gravi non rientrano nei sospetti di Gramellini né un sospetto in generale per quanto astrattamente producibile
Dunque il giudice al cospetto del quale tutti gli occupanti della macchina compreso colui che si assume la responsabilità di quel fatto forniscono una versione univoca cosa avrebbe dovuto fare
Dire non prendetemi in giro ed applicare la misura cautelare ipotizzando a suo arbitrio che alla guida vi fosse il maggiorenne
O che comunque questi diversamente da quanto da lui raccontato scongiurando mio fratello di fermarsi ha detto lo istigava moralmente a premere follemente il piede sull'acceleratore
Difficile dubitare che il giudice abbia ogni modo verificato la versione fornita agli degli indagati evidentemente ha dovuto onestamente prendere atto che nulla la contraddiceva
E magari addirittura perché non lo sappiamo né noi né Gramellini che alcune circostanze di fatto la confermavano
La verità è che questi banali semplici argomenti non interessano nessuno dunque nemmeno Gramellini
Abituati come ormai siamo all'idea che la custodia cautelare sia uno strumento punitivo una sorta di clava Akron sociale
Cosa ci importano questi distinguo Danzica carburi chi guidava chino lo Stato non può dare segnali di debolezza tutti in galera
Ed era Mellini lo dice espressamente quando rete arguisce il giudice con queste parole i fomentatori di odio ringrazieranno per il pacco dono di una liberazione immediata che si fa beffe del senso comune delle forme elementari di prudenza
Se esiste un sistema legale per fomentare il razzismo questa decisione lo ha brevettato
E bravo Gramellini
E decisioni giudiziarie sulla libertà personale non devono basarsi su quanto previsto dalla legge
Ma su ragioni come dire di opportunità sociale non fomentare il razzismo non urtare la sensibilità della pubblica opinione esasperata non deludere imprudentemente le sue aspettative
Questo è il nostro Paese che aggiunge ora a in candidabili ineleggibili ed impresentabili anche una nuova categoria di reprobi lì indifendibili
Indifendibili ci rassicura Gramellini non per odiose ragioni liberali per carità anzi per nobili ragioni antifasciste ed antirazziste di opportunità sociale e politica
Se questi sono gli antifascisti Iddio ce ne scampi
Buona giornata a tutti