La nota antiproibizionista

I detenuti ospitati nelle strutture penitenziarie in Europa sono due milioni con un tasso di occupazione media del centoquattro per cento
Il parere con il maggior tasso di sovraffollamento rispetto alla capienza massima tollerabile e la Grecia con il centotrentaquattro per cento dell'Italia parliamo quasi ogni giorno da Radio Radicale
Da qualche tempo da noi si nota una tendenza positiva alla riduzione della popolazione carceraria mano si può certo dire che la questione del sovraffollamento c'è stata risolta in modo definitivo
I numeri come sempre aiutano a capire la situazione per quanto riguarda il sistema penitenziario è una situazione che necessita di un forte cambiamento organizzativo un cambiamento strutturale anche un cambiamento culturale
Un'ostilità che siamo di fronte a un sistema che sempre di più dimostra di non riuscire a gestire adeguatamente la popolazione carceraria
I numeri sono anche importanti perché poi aiutano a capire una realtà che in questo caso è allarmante la popolazione europea che transitata durante un anno in carcere si aggira sui sei milioni
Molto spesso le cause principali della detenzione il carcere riguardano i reati legati alle droghe
Secondo i dati dell'Osservatorio europeo di Lisbona quasi tre quarti delle persone che finiscono in carcere per uso o spaccio di droga hanno a che fare con la cannabis
Di questi l'ottantacinque per cento finisce in carcere per uso o solo un po'meno del tredici per cento per spaccio
L'Olanda e il Regno Unito sono i paesi con maggior consumo di cannabis in Europa nelle case dei due Paesi il settantanove per cento della popolazione penitenziaria usa sostanze
In Spagna la stessa sostanza riguarda circa il cinquantotto per cento dei detenuti
Sul diciassette Paesi monitorati detenuti che registrano un minor consumo di stupefacenti ritroviamo in Slovenia Romania Croazia nella classifica i l'Italia è al settimo posto da noi sessanta per cento dei detenuti fa uso di droghe
Il trentatré per cento canadese il quaranta per cento cocaina circa il cinque per cento anfetamine
Questi e altri dati sono emersi durante l'incontro della neonata federazione europea per la salute penitenziaria
Chi è tenuto nei giorni scorsi nell'ambito dell'agorà penitenziaria il sedicesimo congresso della Società italiana di medicina e sanità penitenziaria
E che fa parte della Federazione europea insieme alle società scientifiche nazionali indipendenti di Spagna Francia Regno Unito e Olanda
Operazione che è nata per promuovere la salute e i diritti umani nelle carceri europee come parte della salute collettiva della popolazione
Il congresso di Cagliari che ha visto la presenza di duecentocinquanta specialisti italiani ed europei aveva un titolo eloquente se il paziente e anche detenuto
Il titolo scelto non a caso come ha spiegato il professor Sergio Barghouti ieri coordinatore scientifico del congresso e Presidente della Società italiana di medicina sanità penitenziaria
Si tratta di un richiamo per tutta la nostra categoria di medici infermieri operatori sanitari e agenti di pay Polizia penitenziaria ha detto proprio ieri
Tutti dobbiamo ricordare che stiamo parlando di pazienti sono detenuti ma in primo luogo sono dei pazienti
La peculiarità della medicina penitenziaria è che anche i detenuti sani poi ricadono sotto la giurisdizione del magistrato di sorveglianza che ha la responsabilità della loro salute
C'è poi anche il problema della elevata percentuale di persone che muore di overdose nelle prime settimane successive all'uscita dal carcere di quelle che nel primo anno rientrano in carcere perché compirò ovviamente dei reati alcuni studi condotti negli Stati Uniti confermano che nei primi cinque anni della liberazione circa il settantacinque per cento rientri in carcere il quarantatré per cento solo nel primo anno
In Italia secondo i dati del DAP Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria non abbiamo percentuali così elevate ma nel primo anno siamo comunque tornare trenta per cento è evidente che abbandonare a se stessi questi pazienti espone a gravi rischi non sono loro stessi ma tutta la comunità
Come sottolinea molto opportunamente il professor Luciano Lucania anche l'attuale vicepresidente della Società italiana di medicina sanità penitenziaria
Il carcere non è un luogo di cura di ricovero ma una residenza che ospita coattivamente delle persone che altrimenti sarebbero altrove
Ciò che avviene nelle carceri ha detto Lucania ha una valenza socio sanitaria in quanto il carcere che resta una parentesi transitoria nella vita di un individuo la questione sociale e dunque una componente del problema ecco la questione sociale
La politica crediamo dovrebbe essere in grado di governare le questioni sociali con le leggi adeguate con le leggi efficaci
La legge sulle però che non è non è nuova e adeguate non è efficace ma nemmeno la nostra classe politica appare adeguata almeno nella sua grande maggioranza
Un saluto da Roberto Spagnoli ci risentiamo e non dalle tredici e notiziare antiproibizionista