Rassegna stampa estera

Voce non riesco tutori di Radio Radicale martedì nove giugno questo l'appuntamento con la rassegnata stampa internazionale a cura di David Carretta due temi
Che approfondiremo questo oggi innanzitutto la Turchia le lezioni di domenica per la prima volta in tredici anni la partito di Recep Tayyip Erdogan
Non ottiene la maggioranza assoluta anche grazie al successo di un
Partito curdo fondamentalmente laico e di sinistra
Leggeremo gli editoriali di Raymond il fallimento di Erdogan una buona notizia quello del Wall Street Journal sulla stessa linea
La Turchia rigetta Erdogan negli elettori lega hanno alla partito dell'attuale Presidente una maggioranza assoluta in Parlamento
Che Erdogan voleva utilizzare per imporre un cambiamento della Costituzione in senso
Presidenziale l'altro tema di cui parleremo la Grecia
Le trattative continuano
A essere in alto mare de Gemona Lisi di ieri del Wall Street Journal Europe secondo il quale
La Grecia e creditori corrono verso il precipizio lo spazio per un compromesso e sempre
Più stretto e poi
Di Dior Racman oggi sul Financial Times break scritte e Gregg Resit se l'Europa non farà concessioni sì di si integrerà l'incapacità del continente
Di rispondere a circostanze che cambiano e allarmante secondo
Il columnist del quotidiano della siti ma cominciamo dalla Turchia e dall'editoriale di oggi di le monde dal titolo il fallimento di Erdogan una buona notizia scrive il quotidiano francese
Con grande saggezza all'elettorato turco domenica ha imposto un colpo d'arresto alla deriva autocratica del capo dello Stato Recep Tayyip Erdogan
è una buona notizia per la Turchia ma anche per l'Europa il peso di questo Paese conta negli equilibri tra il vecchio continente un Medioriente in disintegrazione
Queste elezioni legislative aprano alla possibilità di sviluppi promettenti in futuro in un Paese di settantacinque milioni di abitanti associato all'Unione Europea e membro della NATO
Il risultato secondo me il mondo innanzitutto un fallimento personale per dogana eletto nell'agosto del due mila quattordici alla Presidenza dopo essere stato Primo Ministro per dodici anni
Erdogan aveva trasformato queste elezioni legislative in un referendum sul suo futuro politico volevo una maggioranza dei due terzi dei seggi nel Parlamento trecentosessantasette deputati per cambiare la Costituzione
Il regime turco di tipo parlamentare fa del Primo Ministro il capo dell'Esecutivo e relega al Presidente un ruolo simbolico
Per continuare a dirigere la Turchia con le mani libere Erdogan voleva ottenere il voto di una nuova legge fondamentale instaurando un regime presidenziale
Un modo per ottenere i pieni poteri gli elettori però hanno detto no a questo punto preciso
Il Partito della Giustizia dello sviluppo l'AKP di Erdogan resta sì il primo partito turco
E con un vantaggio netto ma per la prima volta dal due mila e due perde la maggioranza assoluta dei seggi con duecentocinquantotto eletti su cinquecentocinquanta
Massiccia questa sconfessione riguarda prima di tutto la deriva autoritaria di un uomo che negli ultimi anni
Ha cercato
Dal potere e da un ego sempre più grande si stava trasformando in un sultano autocrate con forte tendenza Islam conservatrice
La seconda lezione storica di queste elezioni e il successo dei curdi nella accedere alla rappresentazione parlamentare
I curdi contano per il quindici per cento del Paese ma i loro lettori
Eletti sedevano in Parlamento solo come
Indipendenti questa volta
Pilotato da un avvocato di talento se latin Demir tassi il partito curdo il partito della democrazia dei popoli lacca D.P.
Entra in Parlamento dove dovrebbe disporre di circa ottanta deputati
Totalmente sottomesso Erdogan prosegue le mondi il Primo Ministro Med da da buttò gruppo cercare di formare una maggioranza di coalizione con
Partiti d'opposizione può anche scegliere di formare un governo minoritario
Ciò che però non può fare ignorare il segnale l'avvertimento indirizzato dagli elettori turchi domenica
Una frazione sempre più forte dell'elettorato denuncia lo Stato AKP eliminato danni di potere e corruzione e sotto l'impulso di Erdogan dalla volontà
Vi sottomettere tutti contro poteri istituzionali o meno come la giustizia la polizia con la stampa dietro ciascuna difficoltà ricorda le Monde
Il Presidente turco denuncia un complotto una volta dei suoi ex alleati del movimento
Islam conservatore un'altra degli ebrei un'altra ancora
Delle banche o di qualche potenza straniera nel corso dei mesi un discorso sempre più intollerante religioso è iniziato a preoccupare numerosi settori di una Società turca aperta
E tollerante insomma per le monde quello in corso è un riequilibrio profondo
In Turchia contro una forma di islamizzazione lampante portata avanti sotto la copertura
Di un'ambizione né ottomana in un Paese troppo complesso e diversificato per non reagire
I turchi hanno reagito domenica nella direzione giusta anche a rischio di una certa instabilità di governo e instabilità economica ma nella pace delle urne è un segnale per le Monde
Di grande maturità così il quotidiano francese anche Wall Street Journal d'Europa oggi dedica al suo editoriale alla
Turchia che rigetta Erdogan questo
Il titolo gli elettori negano al partito della campata più una maggioranza assoluta in Parlamento scrive il giornale
E così l'uomo che
Voleva essere il prossimo sultano ottomano si trova di fronte a una strada molto più difficile di quella che aveva immaginato
Questa è la grossa notizia delle elezioni politiche di domenica in Turchia nelle quali gli elettori hanno negato il Partito della Giustizia dello sviluppo l'AKP
La maggioranza assoluta per la prima volta in tredici anni Erdogan sperava di ottenere i trecentotrenta seggi che li avrebbero permesso di convocare un referendum per cambiare la Costituzione
E dare dunque se stessi poteri di una Repubblica presidenziale ma i risultati sono chiari l'AKP con circa quarantun'per cento dei voti duecento
Cinquantotto eletti non avrà nemmeno la maggioranza assoluta che li duecentosettantasei seggi
Si tratta anche per il giorno di una buona notizia per la vita politica in Turchia perché perché dimostra che esiste un elettorato in allerta pronto fermare quella che è stata la deriva autoritaria di Erdogan
Come primo ministro tra il due mila tre due mila quattordici Erdogan ha perseguito aveva perseguito i suoi oppositori
Nel mondo delle imprese di media nell'esercito perfino tra i giudici
Se fosse stato in grado di accumulare ulteriore potere nelle mani di un Presidente dominante sarebbe potuto diventare una sorta di
La dignità Putin contratti islamisti
Tre partiti l'opposizione sono entrati in Parlamento faccenda campagna contro l'AKP tra cui il partito curdo dell'HDI Pili marcatamente a sinistra in economia
Non è chiaro se in questi tre partiti saranno in grado di formare un Governo di coalizione e difficile anche la capivo avrebbe cercare di forgiare una coalizione per continuare a governare
è il Governo potrebbe dare una mano accettando la sconfitta ma questo non fa parte del suo stile la democrazia turca a altre prove davanti a sé
Ma almeno domenica gli elettori hanno rigettato il Governo unico di un uomo solo e di un unico partito islamista così
Il
Urso di gennaio propri in questo
Editoriale geograficamente noi ci spostiamo di poco dalla Turchia alla in Grecia
Sono ore decisive per Attene tentare di trovare un accordo che Salvi la Grecia
Dal default dal G sette in Baviera ieri sono arrivate pressioni significative sia da parte di Angela Merkel che ha detto il tempo sta scadendo sia da parte del Presidente americano Barack Obama che ha detto i greci devono
Fare scelte difficili
Però lo spazio negoziale e molto stretto almeno così la vede senno Nixon opinionista analista del vuol sui giornali Europa la Grecia e i creditori verso il precipizio il titolo di un di un articolo uscito ieri e scrive Nixon
Nessuno può essere sicuro di come andrà a finire al dramma Greco non ultimo perché non è più chiaro se qualcuno mi abbia il controllo sempre che qualcuno abbia mai avuto
Entrambe le parti sono state bombardate per mesi di consigli sulla necessita di dimostrarsi flessibili di raggiungere un compromesso per evitare una calamità economiche in Grecia un disastro geopolitico per la zona euro il mondo
E invece le posizioni si sono irrigiditi al punto che lo spazio per il compromesso oggi appare più limitato che mai la scorsa settimana
I creditori della Grecia avevano preparato quella che di fatto era un ultimo offerta prendere o lasciare per sbloccarli sette virgola due miliardi che restano nel programma di aiuti prima che questo programma in spirito alla fine del mese di giugno alcuni responsabili della zona Euro speravano che il Primo Ministro all'ex i passa
Avrebbe usato un discorso davanti al Parlamento Greco per segnalare la volontà di accettare i termini dello spetta e invece il sì tra San denunciato la proposta come assurda
Ed ha promesso di rigettare alcune richieste chiave i creditori secondo saremmo Nixon
Hanno chiaramente sottovalutato l'opposizione alle loro proposte all'interno del partito inizi prassi si Rizza
Ed hanno sopravvalutato la determinazione con la capacità di si presti di tenere sotto controllo la sinistra del suo partito per parte sua
Sì però sembra aver sopravvalutato il grado di flessibilità che poteva estorcere in un processo che coinvolge il tra istituzioni indipendenti Fondo monetario internazionale Commissione Europea Banca centrale europea
Che si fondano su una serie di regole
E che tra l'altro hanno mandati diversi agiscono in nome di diciassette governi sovrani
Ognuno dei quali ha una agenda politica si Brass ha definito l'offerta della scorsa settimana come una sorpresa sgradevole eppure difficile capire perché visto che i termini dell'offerta sono più o meno gli stessi
Sul tavolo dal duemila e quattordici
La disputa ricorda Simon Nixon
E solo in parte di sostanza i creditori guidati dal Fondo monetario internazionale insistono che profonde riforme
Del sistema previdenziale del settore pubblico sono essenziali per aggiustare i profondi problemi strutturali che si sono
Accumulati negli anni pre-crisi quando te ne porto le pensioni salari del pubblico livello insostenibile
Praticamente il livello della Germania se la Grecia avesse ancora una sua moneta potrebbe semplicemente svalutare risolvere il problema con l'inflazione
Ma poiché è un membro di un'unione monetaria vuole rimanerci solo modo per riportare pensioni salari un livello sostenibile è di per sé di perseguire quella che viene definita la su valutazione interna i creditori ritengono che successivi governi greci
Abbiano preferito alle
Riforme politicamente difficili come su pensioni e pubblica amministrazione
I facili frutti degli aumenti di tasse per i creditori la riforma del fisco quella del sistema pensionistico sono essenziali affinché la Grecia si riprenda nel lungo periodo
Senza queste riforme il peso per tenere le finanze pubbliche sotto controllo continuerà a ricadere su una popolazione
Già è rivolta e continuerà a scoraggiare investimenti crescita rendendo più difficile
La restituzione del debito ma scrive ancora il Wall Street Journal attenente delle cose il mondo molto diverso sostiene che le riforme su pensioni salari chieste dal Fondo monetario internazionale
Avrebbero effettiva eccessivi dato che i tagli ridurrebbero la domanda interna dice che il solo modo per rilanciare l'economia greche attraverso politiche che alimentino la domanda con obiettivi di bilancio più bassi un programma di investimento
Finanziato dall'unione europea anche se questo significa dover prendere
Di nuovo a prestito nel breve periodo
Nixon sottolinea poi un altro fattore importante ed è che questa dispute realtà
La disputa sulla sostanza potrebbe essere facilmente risolta se le due parti trovassero un accordo su una ristrutturazione del debito
Il problema
è in realtà quello della sequenza la tempistica nessuno dubita che il debito greco dovrà essere strutturato di nuovo
La differenza che Atene vuole farlo subito perché questo è l'unico modo per creare lo spazio politico ed economico per permettervi di agire
I creditori sostengono che prima devono venire le riforme e questo da un lato riflette la mancanza di fiducia verso il Governo greco dall'altro gli ostacoli politici legali cui si trovano di fronte i Paesi della zona euro nel fare concessioni
Su una ristrutturazione del debito in assenza di un accordo sui piani di bilancio le riforme della Grecia
Senno Nixon sembra augurarsi che l'esito di questo dramma
Dipenda dal Fondo monetario internazionale possa essere in qualche modo risolto dall'istituzione di Washington che ha detto chiaramente che intende rispettare la sua regola che vieta di prestare soldi a un Paese
Il cui debito insostenibile nelle ultime settimane il Fondo monetario internazionale è stato pesantemente criticato per la sua intransigenza
Da Attene per la continua insistenza su dure riforme dalla Commissione europea che
Ritiene che l'insistenza per ristrutturare il debito sia politicamente realistica
La scorsa
Settimana il Fondo monetario internazionale è sembrato cedere a qualche pressione firmando l'ultima offerta presentata
Azzi prassi malgrado non contenesse nessuna promessa sui futuri sconti sul debito successivamente però Christine Lagarde irrigidito la sua posizione
Le conclusioni del Wall Street Journal la posta in gioco non po'
Debba essere più alta se la Grecia lasciare alla zona euro al Fondo monetario internazionale si troverà di fronte a una perdita finanziaria norme
Che potrebbe essere devastante per la sua credibilità di creditore e più affidabile al mondo ma se grazie alla sua linea dura il Fondo monetario internazionale riuscirà a spingere per un accordo che costringa la Grecia progettare profonde riforme
E la zona euro impegnarsi per una ristrutturazione futuro futura del debito beh che il Fondo monetario internazionale
Potrebbe fare un favore non solo a se stesso ma anche alla Grecia e all'Europa così
Sanno Nixon ripone le sue speranze in qualche modo nell'FMI di Christine Lagarde a perdere le speranze almeno in apparenza invece Gideon Racman columnist del Financial Times in un commento
Di oggi dal titolo Breguet SIT e Greg visite se l'Europa non farà concessioni si disintegra era l'incapacità del continente a rispondere alle circostanze che cambiano e allarmante
E scrive raccomanda nessuno dei due apprezzerà il paragone ma alle Xhixhi però se devi Cameron sono in situazioni molto simili i Primi Ministri di Grecia Regno Unito dicono di aver ricevuto un mandato democratico in patria per chiedere cambiamenti profondi
Nella loro relazione con l'Unione europea entrambi hanno fatto il calcolo che gli altri europei ci andranno alle loro richieste piuttosto di vedere la Grecia uscire dall'euro un Regno Unito abbandonare l'Unione europea
Ma si alzi prassi sia Cameron stanno incontrando un muro di opposizione in Europa che potrebbe portarmi verso
Le destinazioni che dicono voler evitare la Breguet zitella Gregg così tra
La difficoltà nel cambiare l'Europa va oltre
Lo scontro tra mandati democratici nazionali diversi
Queste difficoltà sono radicate nella complessità dell'Unione europea un'organizzazione che è diventata così grande pesante che praticamente impossibile contemplare cambiamenti radicali e la cosa significativa che questa versione del cambiamento
E totalmente sconnessa rispetto al merito delle riforme che vengono richieste diversi Governi europei per esempio hanno punti di vista di un comuni alla Grecia
Italia e Francia
Ritengono che il debito sia impossibile da rimborsare che altro sta vita sarebbe
Controproducente c'è simpatia nel nord Europa per le richieste britanniche sul welfare
E l'aumento del ruolo dei Parlamenti nazionali ma a prescindere dal merito delle richieste greche un britannico che c'è una profonda riluttanza ad aprire il vaso di Pandora delle riforme profonde di cui
Ci sarebbe bisogno nell'unione europea il risultato e che
Alcuni Governi chiave in Europa in particolare la Germania sono più disposti a contemplare una Gregg esito una Bengasi perché
Di rispetto a quanto pensino i greci e i britannici questo approccio tedesco fondato sulla valutazione realistica di quanto sia difficile riformare l'Unione Europea ventotto che su un'avversione profonda
Rispetto all'ipotesi di fare marcia indietro nel processo di integrazione europeo ma questa è anche una dimostrazione allarmante dell'incapacità dell'Europa di rispondere a circostanze che cambiano che sia il crollo del PIL del venticinque per cento in Grecia con l'arrivo di milioni di migranti in Europa
Questo fallimento nell'essere flessibile nella capacità di scegliere di fare concessioni
è pericoloso un'Europa che non fa concessioni quando si tratta di riformarsi di riformare se stessa ha molte più probabilità di disintegra psicosi
Io raccomando sul Financial Times
I federalisti giustamente potrebbero sottolineare che
Questo vale anche per chi chiede più integrazione europea e magari in senso
Federale come come fanno i radicali Marco Pannella Emma Bonino
Perché la regista alla fine affrontare quella di un di un di un mondo globale Iraq ma non è un federalista ma alcuni
Per gli elementi sottolineati nel suo commento non c'è dubbio che siano corretti però oggi ci fermiamo qui ricordandovi la Caselli meglio ascolto chiocciola Radio Radicale punto it David Carretta una buona giornata su Radio Radicale