Rassegna stampa estera

Buongiorno gli scrutatori di Radio Radicale venerdì dodici giugno questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale accurati David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo quest'oggi sul fronte europeo la crisi del debito della Grecia notizia del giorno la decisione del Fondo monetario internazionale di
Abbandonare il tavolo del trattative tecniche try creditori e il Governo di Alexis tizi Plassas fondamentalmente
Un ultimatum
Al al Governo di Atene prendere o lasciare lo stai attacchi creditori internazionali hanno messo sul tavolo
La scorsa
Settimana vedremo la reazione di cifra solo in un parleremo di questo
Quest'oggi anche perché questo spazio è dedicato soprattutto gli editoriali e alle a nel e alle
Analisi
E allora approfondiremo altri temi innanzitutto la visita di Vladimir Putin in Italia che ha attratto una certa
Attenzione sui giornali esteri ma torneremo anche su un altro
Argomento lo Stato islamico che continua
Ad avanzare non solo in Iraq Siria ma anche in Libia con la conquista di Sirte leggeremo un editoriale del mondo secondo il quale la coalizione internazionale deve porre fine al regime di terrore dello Stato islamico anche
Con soldati sul ter Reno parleremo di Eritrea unità del Paese di cui ci occupiamo raramente in questa rubrica ma soprattutto si occupano raramente
Gli europei malgrado l'Eritrea sia uno dei Paesi da cui partono migliaia di richiedenti asilo che poi sbarcano sulle coste
Del vecchio continente su questo vi proporremo un editoriale del Guardian in Eritrea regime di terrore
L'Unione europea può anche salvare vite umane nel Mediterraneo ma sta chiudendo gli occhi sulla repressione politica in una delle peggiori dittature
Dell'Africa chiuderemo invece
Su un altro tema legato le questioni
Delle migrazioni in Europa Schengen ricorre il trentesimo anniversario del trattato
Sulla libera circolazione di cittadini o meglio la circolazione senza frontiere
L'Hammond vi dedica un editoriale per difendere lo spazio Schengen dagli attacchi
Che sta subendo in questi
In questi anni ma cominciamo dalla visita di Vladimir Putin in Italia e dal quotidiano francese
Del mondo che oggi pubblica una corrispondenza di Philip sfide dal titolo Vladimir Putin un giorno in Italia scrive le mondo il capo del Governo italiano Matteo Renzi Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Papa
E infine Silvio Berlusconi una vecchia conoscenza
Nel gioco del bowling questo verrebbe chiamato uno strike
Nel caso specifico si tratta di un colpo da maestro diplomatico qualche ora dopo essere stato dichiarato persona non grata al vertice
Del G sette a causa
Dell'annessione della Crimea nel marzo due mila
E e quattordici del suo appoggio la ribellione separatista nell'est dell'Ucraina
L'ANMIL Putin si offerto mercoledì una piccola vendetta percorrendo l'Italia da Milano a Roma per incontrare tutti quelli che contano nella penisola
Arrivato con un'ora di ritardo nella capitale lombarda per celebrare la gioventù russa all'expo
Il padrone del Cremino sperava in un aiuto italiano nel conflitto che lo pone agli occidentali
Il suo ospite Matteo Renzi a ventitré anni meno di lui si sono incontrati quattro volte in diciotto mesi dal resto del VII Presidente del Consiglio
Che Putin incontra insomma un'abitudine una formalità durante la conferenza stampa al termine del loro incontro bilaterale i due sembravano essersi ripartiti i ruoli a Vladimir l'economia a Matteo la diplomazia
Putin ha incentrato il suo intervento sui legami commerciali tra Mosca e Roma
Quarto partner della Russia e terzo importatore di gas russo e sulle conseguenze dell'embargo europeo
Per le in prese italiane il fatto che la Lombardia sia la regione più industriale d'Italia in più governata dalla lega Nord pro rossa
Non è estraneo alle dichiarazioni di Putin nel suo discorso del resto si è potuta percepire secondo le Monde
Una minaccia appena velata detto questo secondo il quotidiano francese
Renzi non è sembrato particolarmente impressionato qualificando gli accordi di Minsk due come bussola di tutti gli sforzi
Il Presidente del Consiglio italiano ha fatto dell'applicazione integrale di questo accordo la condizione di una
Riconciliazione con l'Occidente di un ritorno della Russia
In primo piano in questo contesto complicato sottolineato Renzi essenziale
Che la Russia sia in prima linea qual è il punto
In questa vicenda spiega le mode d'Italia gioca una partita ambigua partner storico della Russia legata affettivamente all'America membro fondatore dell'Unione europea
L'Italia è considerata un anello debole della strategia della fermezza dell'Europa nei confronti di Mosca Ministro degli esteri Paolo Gentiloni
Ha riassunto così l'equazione
L'Italia rimane
Leale verso i suoi alleati avendo al contempo una relazione speciale con la Russia
E Renzi si è
Attenuto acquista equazione così le monde che poi racconta dell'incontro con il papà e soprattutto del
Del della visita a Silvio Berlusconi di Vladimir Putin
Ma di tutto questo avete letto anche sui giornali italiani veniamo allo Stato islamico che avanza non solo in Siria e
Io la chiamai in Libia con la conquista di
Sirte e il mondo ieri dedicata al suo editoriale dal titolo la coalizione internazionale deve
Porre fine al regime di terrore dello Stato islamico e il quotidiano spagnolo assume una posizione molto netta lo vedremo nelle conclusioni
Scrive il mondo un anno dopo la caduta di Mosul cioè la seconda città più importante dell'Iraq lo Stato islamico ha consolidato il suo regime del terrore sulle fondamenta di tre estati falliti la Siria dirà che la Libia oggi sono tre Paesi smembrato e alla deriva in parte a causa della strategia errati che ha della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti e dalla NATO
Che ha provocato l'effetto contrario a quello che volevo ottenere con la caduta di Saddam Hussein quella del colonnello
Gheddafi e il sostegno rovesciamento del dittatore siriano Bashar al-Assad il vuoto di potere provocato da questi interventi ha avuto conseguenze nefaste per
La popolazione di questi Paesi e non solo a causa della rapida avanzata militare dello Stato islamico che ha messo gran parte della Siria e dell'Iraq
Nelle mani del califfato di al Baghdadi e ora minaccia di fare lo stesso in Libia dopo la conquista di Sirte le conseguenze nefaste per la popolazione derivano anche dal fatto che lo Stato islamico ha instaurato una teocrazia
Sulle vecchie strutture statali un sistema in cui la visione teologica prevale sulla politica e la guerra di sterminio prevale sulla dei più ma diplomazia e la tolleranza
L'annichilimento di comunità etniche religiose per fare della sua dell'Islam l'unica religione consentita
L'imposizione della moralità islamica tutti gli aspetti della vita la chiusura di librerie Musella distruzione
Di eredità artistiche di valore inestimabile la messa in mostra del terrore attraverso
Crocifissioni lapidazione amputazioni per crimini minori tutto questo rende lo Stato islamico una minaccia significativa maggiore alla sicurezza internazionale
Per il mondo è evidente che la strategia occidentale
Finora si dimostrate in insufficiente in parte questo è dovuto alle divergenze di interesse tra Washington nei suoi alleati nella guerra contro lo Stato islamico in particolare
L'Iran in Arabia Saudita che sono impegnati in una guerra privata tra loro per il du Minio del mondo islamico in parte la causa
Però va ricercata anche nella riluttanza occidentale inviare truppe di terra per combattere il jihadisti
La coalizione internazionale farebbe bene a elaborare una strategia molto più ampia ponendo si un solo obiettivo la distruzione del califfato attraverso la forza militare per mitigare i fallimenti degli eserciti di Iraq e Siria
Un ulteriore rinvio secondo il mondo sarebbe sui CIDA lo Stato islamico è già alle porte dell'Europa
E non ha intenzione di fermarsi alla frontiera così il quotidiano
Conservatore spagnolo una linea condivisa in particolare
Quando parla di amministrazione Obama anche dal Wall Street i giornali non editoriale dal titolo L'ultima escalation di Obama
In Iraq la battaglia contro lo Stato islamico necessita di più di quattrocento
Cinquanta consiglieri militari aggiuntivi cos'è successo il Presidente Obama non ha ammesso che la sua strategia contro lo Stato islamico
Sta fallendo ma mercoledì ordinato ad altri quattrocentocinquanta consiglieri militari americani di unirsi ai tre mila e cinquecento già presenti in Iraq
Ma per il giorno non si tratta nuovamente di una mezza misura
Un'altra mezza misura come quelle che finora non hanno funzionato le nuove truppe infatti non saranno utilizzate per raccogliere informazioni
Per i bombardamenti contro lo Stato islamico e ancor meno per unirsi all'esercito iracheno il fronte gli elicotteri Apache non forniranno copertura aerea per i soldati iracheni né ci saranno altre forze speciali
Per condurre dei raid contro obiettivi significativi i quattrocentocinquanta consiglieri militari in più forniranno corsi d'addestramento base di due o quattro settimane
Hai soldati iracheni e i membri delle tribù sunnite il tempo necessario
Per mostrare alle reti alle in per per insegnare le reclute come
Marciare in ordine o sparare con un kalashnikov fatta
Il problema fondamentale per il giorno al della strategia di Obama è che il Presidente americano così
Determinato dimostrare che gli Stati Uniti non torneranno alla guerra in Iraq
Da non fare abbastanza per vincere la guerra che sta combattendo in Iraq contro
Lo Stato islamico in settembre Obama mi aveva promesso di indebolire alla fine distruggere lo Stato islamico assumendosi un impegno che un Presidente americano non deve mai prendere un al alla leggera
Ma la sua timida campagna fatta di bombardamenti e consiglieri militari non è stata in grado di fermare l'avanzata degli jihadisti e ancor meno di cacciarli dalle città irachene che hanno conquistato
Lo Stato islamico poi ricordo il giornale non è solo un problema iracheno come lo descrive Obama per cercare di minimi minimizzare la minaccia lo Stato islamico si sta irradia andò a tutta la regione e costituisce una minaccia per gli Stati Uniti attraverso
Le sue attività di propaganda e reclutamento via internet
Da quando ha dichiarato il suo califfato nel giugno dello scorso anno lo Stato islamico si è
Espanso ben oltre le sue basi Mesopotamia per arrivare in Libano Libia Afghanistan e Nigeria
Conclusione e più a lungo si permetterà allo Stato islamico
Di resistere alla promessa del Presidente americano di distruggerlo
Più diventerà un magnete per le giovani che vogliono morire per una forma pervertita di Islam così il Wall Street Journal in questo
Editoriale
Dallo Stato islamico ci spostiamo all'Eritrea è un Paese di cui ci occupiamo raramente in questa rubrica
Ma in cui la situazione politica molto grave se ne occupano forse ancor meno i leader europei malgrado l'Eritrea sia
Un a Paese da cui partono decine di migliaia di richiedenti asilo che poi arrivano sulle coste italiane o direi che e a questo tema
Che l'Europa l'Eritrea l'immigrazione dedicava al suo editoriale ieri Guardian Eritrea regime di terrore
L'Unione europea può anche salvare vite umane nel Mediterraneo ma sta chiudendo gli occhi sulla repressione politiche in una delle
Peggiori dittature dell'Africa spiega il quotidiano britannico la
Risposta dell'Europa alla crisi dei migranti nel Mediterraneo si giustamente anche se tardivamente concentrata sulla necessità di salvare vite umane non passa settimana senza che migliaia di africani asiatici rifugiati del Medioriente vengano salvati
Allargo delle coste italiane da navi europee
è un risultato benvenuto dove dopo lo sforzo umanitario deciso a fine aprile
A seguito di una serie di tragedie che hanno
Spinto finalmente i leader europei ad agire ma secondo il Guardian sarebbe pericoloso pensare di aver risolto il problema l'Europa
Sta cure entro curando solo i sintomi non le cause
L'Eritrea è un caso evidente di tutto questo Eritrea Paese africano di sei milioni di abitanti oggi una delle più importanti fonti di migranti
Che decidono di compiere un pericoloso viaggio attraverso un sud nella Libia prima di poter prendere il mare verso le coste dell'Europa
Non c'è una guerra civile in Eritrea e non c'è stato nemmeno un intervento militare internazionale ciò da cui gli eritrei cercano disperatamente di fuggire una dittatura
Che è l'equivalente africano della Corea del Nord un'inchiesta ONU sui diritti dell'uomo a scoperto quello che
Finito un sistema di controllo pervasivo usato in modo assolutamente arbitrario per tenere la popolazione in stato di paura permanente
Questo rapporto uscito la scorsa settimana descrive torture arresti arbitrari rapimenti servizio militare obbligatorio a tempo indeterminato lavoro forzato
è la descrizione di come il Presidente il tiro
Eritreo Isaia assai a Fwerri chi al potere da ventitré anni governa attraverso la paura
Di fronte al comportamento disumano del di questo regime l'Europa ha chiuso gli occhi peggio ancora negli ultimi mesi spiega al Guardian l'Unione europea ha deciso di adottare un nuovo pacchetto di aiuti allo sviluppo a favore dell'Eritrea valore trecento milioni di euro
L'argomento che il sostegno finanziario darà un contributo
Per limitare il flusso dei richiedenti asilo che escono dal Paese ma realtà non funzionerà anzi l'aiuto servirà ad alimentare il cinismo di un sistema dittatoriale che
è fin troppo felice di affermare che gli eritrei sta nominando per ragioni economiche non politiche l'Europa non sta solo compromettendo i suoi valori chiudendo gli occhi su una tirannia
Sta premiando un regime come aiuti economici invece di pensare in modo strategico come
Affrontare il problema qui ci sarebbe da ricordare le le le battaglie
Dei radicali per una delle
Clausole che generalmente sono previste negli accordi con altri Paesi con nel caso di aiuti allo sviluppo causa la clausola che prevede il rispetto dei diritti umani
E dei principi fondamentali ma insomma la priorità di
Chiudere
I i flussi migratori prevale a prescindere poi dei destini umani di queste persone
Ad ogni modo secondo il Guardian l'Unione europea dovrebbe iniziare
Aggiungere alla stessa conclusione a cui si arriva leggendo rapporto dell'ONU e cioè in Eritrea si stanno commettendo crimini contro l'umanità
Questo significa che i Governi europei che hanno cercato di bollare gli eritrei come mi migranti economici devono cambiare radicalmente attitudine se gli eritrei fuggono dalla persecuzione l'obbligo dell'Europa e di aprire le porte
Se si devono mandare aiuti lo sviluppo servono condizioni molto strette non c'è una facile soluzione alla situazione interna all'Eritrea ma il minimo che l'Europa
Deve riconoscere è la re altra si tratta di uno Stato totalitario i cui rifugiati non stando
Fuggendo alla ricerca di un lavoro
Ma stanno scappando da una situazione di terrore molto reale così il Guardian né a proposito di migrazione vogliamo chiudere con
L'editoriale di oggi di le Monde apro dedicato a Schengen che compie trent'anni
In difesa dello spazio Schengen lo spazio Schengen di libera circolazione di cittadini Europa trent'anni il quattordici giugno mille novecentottantacinque
Cinque Paesi precursori Francia Germania Olanda Belgio Lussemburgo firmavano in una piccola località del Granducato cioè Schengen un accordo destinato a mettere fine controlli alle loro frontiere al fine di facilitare gli scambi e la mobilità
Dei loro cittadini nel corso degli anni gran parte dei Paesi dell'Unione ci sono uniti a Schengen anche quattro Paesi non membri
L'accordo è diventato pienamente funzionante riunendo ventisei Paesi più di quattrocento milioni di abitanti oggi costituisce come l'Euro al mercato interno
Uno dei pilastri dell'integrazione del continente ma questa
Realizzazione unica al mondo è oggetto di contestazioni sempre più vive
Prima ci sono state
Le reazioni a alle primavere arabe quando l'Italia ha lasciato entrare sul continente migranti tunisini che la Francia ha tentato di bloccare le sue frontiere
Poi diversi politici chi hanno iniziato a chiedere la sospensione o la fine di Schengen vogliono reintrodurre le frontiere nazionali per meglio resistere i movimenti migratori questi nazionalisti
Sono deplora Abbili e pericolosi lo spazio Schengen non è responsabile dei flussi migratori
Certo
Deve continuare ad adattarsi alla realtà del tempo presente
Ma la libera circolazione resta una delle grandi conquiste dell'Europa democratica viaggiare senza alcun formalità da un Paese all'altro di questo vasto territorio diventato così naturale
Che la rimessa in discussione di questa libertà avverrebbe vissuta come una
Regressione da centinaia di milioni di europei così
Nel mondo noi ci fermiamo da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale