Cibo. La sfida globale

Martirano dal direttore responsabile di Agra Press
Che immagino più o meno tutti conosciate
E siamo riuniti per una cosa che secondo me e molto interessante ed è una riflessione sul
Libro di Paolo De Castro che ha un tanto per cominciare un titolo evocativo cibo
E un sottotitolo ancora di più o evocativo la sfida globale io sono sincera il libro l'avevo soltanto sfogliato l'altra sera
Dovendo dovendo moderare quest'incontro l'ho letto più approfonditamente e ancora una volta ho avuto la conferma che studiare fa bene
Questo è un libro sono sincera e non è una piaggeria questo libro andrebbe studiato e
Come dire metabolizzato perché ci sono scritte cose che essi
Lei si sa si va in una direzione se lei signora si va in un'altra e l'altra non è particolarmente confortante
Comunque non sono io che devo
Parlare vi presento Ilic penso che li conosciate
Di coloro i quali interverranno l'onorevole Nicodemo Oliverio che è il capogruppo del PD in Commissione agricoltura Oliverio giusto no perché c'è sempre un attimo di esitazione sulla i
E l'autore del libro Paolo De Castro
L'onorevole Mongiello l'onorevole Dal Moro io non ti cominciai come comincia
L'onorevole Oliverio CUP con un'introduzione
Intanto
E grazie a voi tutti per essere qui
Io ho avuto occasione di di avere in libero in pdf e devo dire che anche su come correggerlo
Diciamo nel formato che abbiamo oggi davanti e l'ho trovato particolarmente interessante
E credo che oggi non non capita come una volta e mi capito andando alla presentazione di un libro quando
Insomma e gli stessi presentatore si cominciano a giustificare per dire o chiedo scusi io USL il dottor tardi o hanno non l'ho letto poi un altro disposti sommava guarda porta
Purtroppo il dito non l'ho avuto noto l'occasione di legge e l'autore
A quel punto ha detto chiedo scusa ma il libro non l'ho scritto io ho finito insomma oggi e non capisco è un fatto vero che ritenete capito ad una catena Efes
Quindi ci troviamo di fronte a un libro ben fatto
Un libro che ovviamente si fa anche all'inizio un po'di fatica
Visti cambio supponi numeriche e nel
E diciamo anche nei flussi e nel
E nel modo di capire cos'è il cibo e
E quale questa sfida globale che abbiamo di fronte
Noi due anni fa abbiamo visto il libro la corsa alla terra
Con il quale Paolo che è stato il primo a lanciare l'allarme rosso su questa vicenda
Aveva esaminato il fenomeno della caccia la terra dove insomma circa ottanta milioni di ettari di terra acquistati in giro per il mondo
Venivano diciamo a creare nuovi
Nuovi equilibri
In
Con la corsa la terra De Castro si era soffermato sulla grande questione che possiamo così riassumere
Riusciremo con le stesse risorse naturale che abbiamo a disposizione a produrre di più mantenendo la fertilità dei terreni per continuare a produrre ancora in futuro
Invece con il cibo che la sfida globale
Si presenta come una cavalcata su tanti su tante materie su tanti argomenti che vanno dalla diciamo dalla dall'ambiente che vanno alla natura che che vanno alle politiche commerciale
E tutte queste tutte queste materie
Praticamente cadono su un obiettivo comune che è quella del del food sicuri si e della qualità del cibo
Però Paolo che è una persona seria tra l'altro vuole mettere le mani in avanti e nella nella introduzione del volume
Alla fine conclude il discorso sulle politiche nel senso di
Di Polis e centrale perché tutto il volume nasce dall'esperienza fatta
In molti anni o togliere questo ormai ieri in cui ho sempre cercato di promuovere la connessione e l'interazione tra ricerca scientifica e attività politica
Perché l'iniziativa di quest'ultima non sia dettata esclusivamente dal momento o dalla cogente attualità ma sappia approntare anche risposte di ampio respiro
E a lungo termine delle sfide del presente io ho conosciuto Paolo quando era Ministro
E
E devo dire che che ha saputo incarnare bene questa questa parte dell'introduzione e la ricerca scientifica e insieme all'attività politica la capacità di scegliere
E il libro diciamo alla fine a fa delle scelte
Ma
E molto attuale è molto attuale perché parla parta dalla più lunga gelata dell'economia che l'Occidente ricordo nel due mila otto quando fino allora pensavamo che tutto era possibile che
Non c'era un problema
Di insomma di carenza di cibo
E poi questa fase asseriti il dubbio di ognuno di noi per capire che decade c'era una carenza di cibo insomma
E lui parte proprio c'era una volta l'abbondanza proprio per dire che era un tempo passato
è un tempo che che non c'è più che probabilmente non ritorna
E quando entra nel vivo del libro tristemente fa capire quali sono i problemi qual è la carenza di cibo ci vorrebbero tre tre terre diciamo per
Tre che ammette tre pianeti e per per soddisfare il bisogno di cibo nel caso in cui anche in Cina
Si iniziasse a mangiare e poi mangiamo noia tra atta ampi
Diciamo consumare più dottrina animare rispetto a quelle vegetale provate a immaginare anche voglio un contenente così grande come quella Cina che che mangia più carne che mangia insomma ci sarebbe veramente una rivoluzione
E tutto e tutto questo e tutto il volume diciamo parla della grande sfida che del futuro ed è questo il cuore del libro e del cuore del libro e anche la centralità dell'agricoltura
Con i suoi problemi e con le sue evidenze
E con la sua grande attualità perché vi è un ritorno consapevole laddove siamo partiti alla terra direbbe il Papa nostra casa
Nell'ultimo incidere insomma la crescita dei consumi alimentari è cambiata e l'offerta diciamo e
E molto inferiore alla domanda e questa viene sempre di più ma tutto questo tutto questo problema
Pone una serie di altre
Di altre difficoltà di altre tematiche che sono i temi che noi stiamo affrontando Mammano della Commissione cultura al Governo e sono i temi che riguardano diciamo
Lei
Diciamo le emergenze ma anche danno
Ma anche la prospettiva la nuova PAC è uno strumento idoneo oggi perché parlava prima dell'abbondanza quando c'erano quei della fallimentare quando
Era ininfluente produrre o no no oggi invece la pacca risponde a questa esigenza cauti a farci una domanda ora
Insomma il fatto che ci sia il sette per cento delle terre
Il
Insomma in Europa che non vengono coltivate risponda anche questa un'esigenza e la pacca risponde qui
E poi l'impatto
Dei cambiamenti climatici con le nuove
Probabilmente anche possibilità di di modificare diciamo anche con la scienza queste il made in Italy i controlli sull'etichettatura e tracciabilità insomma la lotta alla contraffazione e anche qui
è una domanda dobbiamo porci noi ma ed è giusto che il Ministero delle politiche agricole
Insomma avvenga messo sotto assedio dal Ministero del mise
Su un tema come quello della tracciabilità e dell'etichettatura su cui non abbiamo fatto altre battaglie
E ci sono tantissimi altri temi tra questi anche l'embargo Russo dove tu poni un un'esigenza di politica di politica diplomatica che manca
I trattati insomma dal Canada altri tipi e poi c'è il problema degli OGM che sta sempre
Diciamo
Sotto la sua talmente anzi
Sei molto delicato in testa non affrontarlo seriamente il problema come
Tu hai sempre fatto certo c'è un e voglio concludere compresso last l'estate Brown ha detto che il cibo oggi assume la stessa importanza del petrolio
Per quale motivo perché chi ne controlla le dinamiche produttive chi possiede la terra chi ha accesso alle tecnologie a me e all'innovazione controlla un bene strategico in chiave geopolitica altare altare degli idrocarburi
Quindi e importante possedere i
Possedere il cibo possedere la possibilità di
Creare il cibo e l'agricoltura credo
Che oggi acquisito una centralità tant'è vero che quando parliamo di cultura parliamo di cibo ed è questo diciamo la rivoluzione che Tupone anche nel nella letteratura diciamo di questa questo tema tuo gettarle di cibo e tardi di agricoltura ecco credo che Expo e anche un'occasione per rimette all'APPA dal centro e per rimettere al centro anche l'agricoltura
L'esigenza anche di
Poter andare d'accordo con la scienza ma anche di produrre prodotti di qualità grazie Paolo per lavoro e fate
Tra l'altro a a
Estrapolato tema del libro che secondo me e forse quello più centrale che è quello della ricerca
Tanto diminuisce la ricerca nei Paesi sviluppati tanto diminuisce la
La rissa
Intesa in senso generale delle
Degli alimenti con dei rischi che probabilmente non sono nemmeno ben calcolati e in Italia in particolare la ricerca non vorrei sembrare presuntuosa ma la ricerca agricola è trattata un po'come un
Così come non
Una
Materia non ben definita cioè non si capisce almeno credo e non vorrei sbagliarmi ma sembra quasi che
Con o senza la ricerca per questi per l'agricoltura si viva nello stesso modo cosa ha detto a occhio e croce temo che non sia così
All'onorevole Mongiello che nella componente della Commissione agricoltura il vicepresidente della Commissione anticontraffazione la posso chiamare così anticontraffazione perché troppo lungo
E do la parola per un ulteriore commento
Grazie letizia
Ringrazio Paolo perché ha voluto ecco che la Puglia esita oggi si esprimesse attraverso il mio intervento
Quando parla di pugliesi tali della sua esperienza di prima legislatura il Parlamento europeo e anche dal ministro
Io lo so che nel libro c'è la food security che fare coda framework all'intero testo però anche parlano di safety un tema che a lui è molto caro
E che si concretizzò ahimè durante il sonno dicastero con una proposta rimasta sulla carta che mi riguardava ci riguardava e che riveste ancora oggi una grande importanza che la sicurezza alimentare
Io spesso sono rammaricata del fatto che ne parliamo ma di fatto non esiste poi quello che doveva essere il terminale
Di quella che doveva essere la sicurezza alimentare italiana
E che purtroppo vede solo sul nostro territorio sono la sede europea con Paolo Ministro si era concretizzata l'Agenzia nazionale però di fatto voi rimasta così
Diciamo che non c'è stato lo stesso colore politico del Governo che lo ha seguito
Parlo mi dava anche l'occasione per fare un po'ripercorre un po'quella che è stata la costa la terra che è un libro che io ho molto apprezzato
Perché lui anche il merito di allargare i confini del suo orizzonte oltre l'Italia oltre l'Europa frutto anche della sua esperienza da Presidente della
Della Commissione europea
è quel libro già fissava alcuni paletti per quello che oggi fame aspre conserte spreco chilometro zero fame zero e così via
Però esaminavamo un fenomeno che di lì partirà che era quello di un nuovo colonialismo economico che L'Unità economista trattava non solo da
A monte del sistema agricolo
Edili una serie di fenomeni che questo accaparramento delle terre dei Paesi più ricchi che andavano nell'etere più poveri e non per dare loro cibo o per produrre o per coltivare ma per produrre perse commodity sa
E quindi di conseguenza portarla portarle nella propria terra
Qual è lo devo dire mi fece molto riflettere e penso che ci sia un filo conduttore che ovviamente
Torna ritorna in questo testo dove cambia un po'la simmetria
Non più terra in senso stretto ma produzione di cibo
Allora ovviamente
Una globalizzazione che cambia lo scenario mondiale perché il cibo può cambiare lo scenario
Mondiale quindi saremo di più
Consumeremo di più ci sarà l'approccio al cibo di alcuni Paesi che fino a ieri ma loro non gli ha consentito
Più attenti a dinamiche sociali più attenti alle dinamiche dei consumatori
E un cibo più sostenibile rispetto al passato c'è questo filo conduttore nel testo anche un cibo molto più legato ai cambiamenti climatici questo credo che ecco io l'ho trovato in questo libro
E poi un tema che mi è molto caro che la produzione di cibo sano è sicuro
Un tema di fondo che magari riguarda molto al il mio
Diciamo di
Nelle materie di cui mi occupo come vicepresidente della Commissione anti contraffazione
La tutela la salute dei consumatori la qualità dei prodotti agroalimentare e quando parlo di qualità non mi riferisco solo al made in Italy perché Paolo non ne fa solo una questione di difesa del made in Italy tout court
Ma ovviamente legga il prodotto al paesaggio al territorio europeo a me questa
Questo è un meccanismo che ecco pervade tutto il testo devo dire mi piace moltissimo certo offre anche uno scenario particolare perché noi spesso parliamo di numeri enormi
Io le leggo insieme le questioni ne parlava il Capogruppo Italian sounding contraffazione
L'Italian sounding
Il sistema legale della contraffazione ecco allora lo pongo così però dico anche un'altra cosa che tutti e due fenomeni crescono più velocemente rispetto al PIL l'agroalimentare e tutti e due insieme addirittura
Raddoppiano l'export agroalimentare
E sono numeri di partenza palo su cui ecco tutti insieme dovremmo fare una riflessione tu lo fai nel tuo testo quando parli del di made in Italy
Poi è ovvio dovremmo andare al di dentro del fenomeno perché molto spesso
Parliamo solo nei diversi convegno come ho fatto stamattina l'un commento sulla contraffazione
Le normative lo stabilimento l'etichettatura parliamo solo di questo oppure una media pizza a me di quello che porta a trattare il fenomeno come mera denunciano abbiamo fatto tot Sequals in albergo Totò sequestri lì però di fatto
Non esaminiamo un fenomeno che
Occupa qualche capitolo del tuo libro e sul quale ecco io oppongo una riflessione
Perché tu dici giustamente grande rispetto del consumatore un consumatore che viene bombardato dà troppe informazioni
E che sembra perdersi anche nei diversi claim perché Luis afferra il prodotto che ovviamente più pubblicizzato non quello che fa bene ma quello che ovviamente a un club più forte
E questo riguarda sia i Paesi ricchi e sia i Paesi poveri
Voi a livello europeo mi avete fatto una battaglia per la tutela del made in se ne parla nel testo una battaglia che non è
Non ha solo un valore economico ma anche un valore culturale perché ti mette di fatto anche ad una difesa non solo del prodotto non solo di una produzione ma anche di uno stesso territorio
E poi un tema che devo dire legga allegato sia il filo conduttore di corsa la terra e sia il secondo testo che è quella della promozione degli scambi
Cioè non è un testo respingente
Nel senso che dirci bene io voglia navigare a mare aperto però con una serie di sistemi che tutela no la produzione del cibo di qualità
Quali possono essere su quello discutiamo come pure la tua esperienza di relatore del Titti al PD dici io voglio andare alla scoperta in mare aperto voglia andare ad accettare la sfida fermo restando che io devo tutte l'are assolutamente le indicazioni geografiche europee non solo italiane perché di questo l'abbiamo fatta già una battaglia in precedenza l'abbiamo fatto tutti insieme perché di conseguenza non possiamo disperdere la
Guardi io faccio un rapido accenno abbiamo ospitato qui
I Parlamenti euro asiatici io sono stata delegata da parte del Parlamento italiano
Come componente italiana ebbene lì c'è stata una discussione su questo punto sugli scambi i flussi le barriere i dazi proteggersi non proteggersi
Io ho presentato un emendamento che sulla falsariga del ragionamento che tu fai molto testo sulla difesa delle indicazioni
Va bene voglio navigare in mare aperto però che il mercato non sia un parco giochi dove ci dovrà essere delle regole ebbene lì presentammo un emendamento a nome dell'Italia sulla difesa delle indicazioni geografiche che io presentai all'intera sessione
E devo dire da parte di tutti i Parlamenti c'è stato un voto unanime
Perché quando si comprende il fenomeno
è vero si avvale ma anche a monte del sistema quello che può cambiare anche un sistema produttivo mondiale allora si comprende come tutti i Paesi sono interessati
Affinché i flussi vengano garantiti in un certo modo e ci sia la tutela del buon cibo e di cibo sano questo è il tema
Di fondo chiudo su un punto
Chi l'ha spesso devo dire in questo ecco prevale l'economista di fondo
E anche il cui studi universitari perché dai sempre con un pensiero lungo rispetto a quello che il tema del momento io ritengo che
Ci stiamo approcciando molto a quello che è il made in Italy
Poi tutto però a fine esami un po'più dettagliato perché non ha funzionato
Perché non non c'è allo stesso sistema francese
Perché non abbiamo piattaforme come Carrefour Auchan e quant'altro perché non abbiamo piattaforme logistiche
Ed è un tema che su cui tumulti soffermi ma poi ha in un sistema di polverizzazione delle imprese che rende difficile anche al di là dei dieci marchi che sono che reggono il mercato nel mondo
Prego rendono difficile quel processo di internazionalizzazione e ti chiedi anche come fare e pone anche a noi la stessa domanda su che cosa fare e come noi implementiamo questa internazionalizzazione che secondo me
Rimane purtroppo uno step iniziale che rende faticoso anche
Il quello che è l'asporto dell'agroalimentare italiano che è l'eccellenza del made in Italy
Mi avvio a concludere io su un punto vorrei ecco confrontarmi perché colgo questa occasione per parlare del tuo libro ma anche con un confronto anche su determinati temi
Parte del Parlamento italiano il Parlamento europeo quindi ben venga anche questa occasione ne abbiamo così poca
Anche per una seria riflessione di quello che il made in Italy ma quella che è la difesa delle eccellenze che cosa vogliamo dire made in Italy o confondere lo stile italiano
Col quale pensiamo di mutuare il made in Italy nel mondo e confondiamo diciamo tanto e stile italiano e poi ci sono prendiamo che unisca non se ne producono una mozzarella eccezionale che non ha nulla di tali cotti ma il tema non è
Che quelli sono la quarta generazione di tali ci hanno imparato a produrre dal latte che evidentemente avevano know how
Che derivava da una tradizione dei dei genitori della famiglia il tema è come voi riusciamo a far capire anche
Che l'Italian sounding non è l'originale è qualcosa di diverso a cui abbiniamo ovviamente prodotto tradizione territorio stile di vita comunità
La voglia di stare a tavola quella prodotto fatto con le mani con la passione anche quel pizzico di follia degli italiani di cui l'Italia è unica è che non rappresenta solo la materia prima
Questo credo che riveli il tuo libro fino in fondo è una buona occasione di discussione durante il semestre ad di Expo dove ecco
Può essere definito questo luogo di incontro di culture diverse dove tanti popoli si approcciano alla al tema del cibo allo spreco
Ecco sullo spreco tu fai riferimento anche ad una risoluzione europea che ha visto protagonista
E dove partì proprio da quella risoluzione per capire come fare perché
Ci sia facile accesso al cibo per tutti Celesia spreco in maniera sempre minore e come possiamo noi aiutare anche tutto quello che avanza a non essere gettato via
Di questo ovviamente chiudi la tua riflessione nel tuo testo noi abbiamo presentato anche uno strumento normativo che speriamo possa essere approvato facilmente
Sulla scia anche di quello che ha approvato la Francia ma utilizzando anche tutta una serie di sistemi che la tradizione italiana già adotta da tempo
Quello ovviamente della diffusione anche di questo cibo che avanza e che viene dato in dotazione alle mense moltissimi di noi lo fanno già nei diversi territori e quindi dovremmo mutuare le esperienze che l'Italia già possiede
Chiudo ecco per me questo è stato una riflessione su quelli che sono i temi legati alla globalizzazione del cibo e anche sul tema che pone l'Italia sulla sua protezione
Protezione non in senso stretto o di un marchio oggi tutti si sono sorpresi che Nutella acquistato Marche inglese ma chissà perché nessuno si è sorpreso che la scorsa settimana abbiamo perso un altro marchio dell'olio a favore della Cina
Quindi ecco questa riflessione dovremmo farla forse anche più spesso per poter comprendere anche come i confini del di questa mondo globalizzato siano confini che non siano soltanto geografici
è che queste esperienze possano portare anche una serie di flessione anche in casa nostra
E possono anche
Daremmo la possibilità come legislatori di poter intervenire magari anche proponendo leggi adeguate rispetto a sistemi che sono profondamente cambiati
Non più con una visione come tu fai del secolo passato una visione agricola che del secolo passato ma una visione che mette insieme anche a quello che noi possiamo definire
Il petrolio oggi moderno dell'economia mondiale
Grazie all'onorevole Mongiello
Dalle sue le sue parole mi hanno fatto venire in mente altre due elementi che mi hanno colpito uno che mi colpisce sempre non soltanto in questo libro ma insomma nell'azione politica
Di Paolo De Castro e che il costante richiamo alla realtà nel senso
Il CUD il che non è facile immagino così del l'Italia un
Piccolo
Una piccola isola in un mondo è un piccolo luogo in un grande mondo e non può
Fare l'isola perché se fa troppo l'isola rimane esclusa quando ho letto il passaggio sul fatto che la Cina ed sarà sarà il più grande granaio del mondo e il Brasile il più persino il produttore
Qualche riflessione mi è venuta insomma niente
E forse questo è un punto che andrebbe molto approfondito tra l'altro casualmente sono entrata in contatto con una società che cura
E le visite di di delegazioni cinesi de ad expo e c'è un adesso arrivano a metà luglio una delegazione dell'aria più agricola della Cina che viene qui a cercare
Know-how in termini di macchine agricole e anche di
Accettabilità dei processi produttivi per cui
E noi non non è che uno può impedirgli di copiare quello che noi facciamo nel senso che
Ciò non toglie che effettivamente poi dall'altro lato perdiamo tutto una serie di particolarità per cui forse un po'di bilanciamento non non non sarebbe sbagliato anche a livello legislativo
E la seconda cosa che io trovo molto importante che Paolo De Castro richiami sempre tutti sul ruolo delle istituzioni cioè al di là delle al di fuori delle istituzioni europee
Innanzitutto
Diciamo alla romana più di tanto non c'è trippa per gatti ora buona o cattiva che sia l'Europa si come appunto l'Europa siamo noi ce la siamo scesi Tanoni
Così è
Adesso finisco non farlo più la parola all'onorevole Del Moro del credo anche componente la Commissione agricoltura abbassarsi grazie un secondo solo perché poi lasciamo anche nel
La salvezza quindi solo per fare una domanda Paolo io libro
Lo metto riletto
Più volte non essendo non essendo la prima progettazione che faccio con loro e di questo libro
Fabrizio su internet
Devo dire che mi è rimasto come otto il primo libro veramente
Seguendo l'ormai da molti anni minimale una domanda di fondo che
Nelle letture di approfondimento e discussione che facciamo anche in Commissione di cultura trova in me non ha mai trovato in me una risposta e quindi la riformulo sembra Paolo
Ogni volta che si trova il sito proviamo prevedere se un pezzettino alla volta riesco a convincermi della risposta e cioè
Siamo in pochi
Abbiamo pochi soldi cioè tanti debiti
Abbiamo scarsa superficie produttiva
Il mondo sta cambiando la vecchia Europa e difficoltà
Spesso ci diciamo e non è una forzatura linguistica che fra poco tempo probabilmente andremo in sofferenza di cibo e la nostra nazione e sarà un problema serio per le per le popolazioni più disagiate
Mi mi sto chiedendo ma la battaglia
A difesa delle nostre produzioni agroalimentare e delle nostre famiglie
E solo la battaglia giusta sacrosanta di cui statuti siamo d'accordo che è quella della qualità quindi della legge
Non è che corriamo rischi di trasformare il nostro Paese
Io ho un Gardaland da da una parte vuol dire e o una boutique crea produttiva dove trovi rispetto o se invece Tuscia
Guardando questi giuste obbligate necessità
Dobbiamo anche cominciare a capire che se non c'è logistica se non c'è marketing se non c'è questa cosa non fusione
E io qui vedo una sofferenza che ormai dura da quindici anni se ne guardiamo la pacca la precedente PAC
Con le sue evoluzioni poi di PSR
Noi non abbiamo trovato mai nessuna uno strumento finanziario che aiuti le aziende agricole fuori dall'azienda agricola
Tutto dentro
La cantina tecnologie capacità produttiva cioè abbiamo dato soldi per tantissimi anni risorse alle aziende agricole per migliorare la capacità produttiva
Poi diciamo che la Francia fa già fatto
O di completamente diverso ma buona parte arriva solo cioè ha investito sulla capacità cenato data dalle condizioni distributive però hanno dei grandi gruppi però ha investito sul marketing sulla comunicazione sua capacità logistica
Altrimenti il rischio che percepisco è che se noi perdiamo questa dimensione
Puntiamo tutto sull'eccellenza e la qualità ma che è una condivisione ma poi questa qua rimane circoscritta
Perché tutti quelli che in giro per il mondo Fasoli fanno Italia esaurito depressa vedere insomma sappiamo tutto
Però lo fanno perché noi per buona ragione i produttori non lo portiamo
E noi abbiamo visto che ci sono tre centrare il libro vice di tre grandi aziende mondiali che di fatto non controllo la produzione
Non controllo di brand non contro non riprodotte controllo vedeva forme logistica
Allora vorrei che è una riflessione che complessivamente va fatta essendo ormai da troppo tempo tutta una discussione
Giusto legittima di cui anch'io sono d'accordo ovviamente no che guarda appunto alla qualità all'eccellenza del made in Italy dicendo esimenti chiamo dottor Parra come piacerebbe che la prossima PAC
Per la quale tu probabilmente sarà il commissario l'agricoltura noi volere vorremmo che una parte degli strumenti finanziari fossero dedicati a tutto quello che fuori d'azienda
Per poter accompagnare le nostre aziende agricole no ha ora si il nostro made in Italy
In tutto quella che oggi la sfida globale è anche perché diciamo già fino in fondo
Insomma
La direttrice faceva riferimento a a a questi sono altro territorio cinese che vivevano voi che è già un territorio vocato in Cina le produzioni agricole viene novità premio annuale
Non si fermeranno solo anomalo
Si fermeranno a arriveranno le capacità produttiva di qualità
E quindi la mia impressione è che il tesoretto che noi abbiamo sempre difeso fra poco
Non sarà più di tanto l'unico ma saranno tanti noi discuteremo prodotti di qualità che avranno le loro vigendo in giro per il mondo perché
Passo negli anni ecco allora direi ecco somma una tua riflessione la mia domanda è questa rete
Che nel libro cioè favorire a pezzi ma quello di capire quale secondo te possono essere le porto unità per il nostro sistema Paese
Potere per poter competere rispetto alle fusioni degli scenari competitivi che ci sono nel mondo grazie
Grazie onorevole Dal Moro credo che Paolo De Castro agonia rispondere alle sollecitazioni che gli sono state rivolte
Ma grazie letizia grazie soprattutto i tanti amici e colleghi che vedo oggi qui ma intanto
L'affetto e l'amicizia di chi ha parlato prima di me ha portato a dare questo libro una valenza che in realtà non non vuole
è un piccolo saggio con il quale come ci capita spesso ogni quattro cinque anni con dei colleghi universitari alcuni italiane qui stranieri di costruire un momento di riflessione corsa la terra
Ha avuto un successo editoriale inaspettato normalmente questi saggi viaggia intorno alle mille mille cinquecento copie questo è il target ecco possa terra diamo superato le ventimila copie vendute
Quindi c'è stato qualche cosa diversa e quel diverse perché abbiamo azzeccato probabilmente il tema nessuno nel due mila undici quando lo scriveremo
Si rendeva conto che effettivamente questo tema dell'accaparramento della terra avrebbe assunto questo rilievo
E quindi siamo arrivati a ridosso dell'Expo e l'amico Carmine Donzelli che l'editore con cui facciamo questi lavori
Ogni anno ogni ogni quattro-cinque anni dicevo acché si o dobbiamo fare una continuazione di corsa davvero dobbiamo fare un passo avanti perché tu corsa la terra avuto successo però chi lo legge
Rimane poco l'amaro in bocca perché dice beh allora quando definito di legge dice allora ma c'è la situazione drammatica è detto che
Il mondo domanda più cibo e che dobbiamo fare no eccolo là
Lo sforzo di cibo e trovo quello cercare con tutte le difficoltà che qui sono state già
Devo dire brillantemente rappresentate
Cercare di fare qualche riflessione aggiuntiva dando delle non delle risposte io dico così ma dandosi delle domande giuste cioè facendo sì delle domande è giusto che spesso anche domande non sono giuste quindi bene inquadrare il problema
Il programma viene inquadrato l'ha detto bene unico all'inizio il tema è tutto lì il motore di tutto questo grande cambiamento sta nella modifica deve dire in ettari modifica delle diete alimentari
Che è legato al reddito non alla demografia
Non è il problema ci siamo sette otto nove dieci miliardi
Il mondo c'è cibo sufficienza del dieci miliardi il problema è che se cambiamo le diete cioè se diventiamo più ricchi e incominciamo spostare i consumi dalle proteine vegetali alle proteine animali il mondo va in tilt
Il mondo è già andato in tilt perché già subiamo da una decina d'anni un tasso di crescita della domanda superiore al tasso di crescita e l'offerta
Allora qui c'è anzitutto e nel capitolo due una riga ricordava direttore prima letizia
Ci sono alcuni luoghi comuni che stacchiamo perché anche qui molti dicono mai non è un problema è un problema lo dico anche così per o diventare un po'il dibattito tra noi no
è un problema di produrre di più è un problema di redistribuire quello che si produce perché il grande tema della redistribuzione Stato
Diciamo il nel nell'ambito degli economisti allo sviluppo tema e che ancora domina dibattito quindi c'è chi produce molto c'è chi non ampie bisogna redistribuire il problema non è più così
Non è più così perché in prospettiva con questi tassi di aumento e la domanda
Io ricordavo un dato stamattina abbiamo parlato associazione bonifiche quando la Cina consumava venti chilogrammi di carne pro-capite negli anni ottanta
Problemi non ce n'erano vi ricordo che noi stiamo vicini a cento noi Europa ventotto stabiliti superano i cento chilogrammi
Quando sono arrivati però oltre cinquanta chilogrammi pro capite adesso ebbe e cambia tutto
Si cambia tutto perché bisogna alimentare quegli animali
Per produrre il latte la carne che serve a soddisfare la domanda da qui i cinesi hanno incominciato a cambiare radicalmente loro politiche e dato che loro hanno una visione lunga anche a noi manca perché l'abbiamo la visione corta noi dobbiamo rispondere a problemi domani
Ecco se c'è un merito
Di questi saggi
E di fermare un attimo le macchine con tutte le problematiche ed i ragazzi dove stiamo andando un attimo perché quello che sta succedendo a decine di migliaia di chilometri a noi influenza noi e influenza con una rapidità che assolutamente
Non non non non percepita non percepiamo la rapidità del cambiamento che avviene in Asia
Cosa che invece hanno percepito molto bene i nordamericani perché sanno bene che
Grande mercato di sbocco oggi è la
C'è tutto questo dibattito sul titola che noi ci riempiamo anche Kouili fantasiosa in realtà il vero problema è che gli americani sono più interessati al Pacifico che alle orecchie Europa
Sui forestali l'atto che l'ACI e mercato oggi oggi due mila quindici la Cina consuma più soglia di quanto ne consuma il Nord America
E dato che l'Europa importa tanto per buttare anche qui una riflessione l'Europa in porta ogni anno quasi quaranta milioni di tonnellate di soia
Quaranta milioni di tonnellate insomma trentotto milioni tra bisogna entrano nei porti europei
Al di là del dibattito biotecnologi non voglio aprire quella dico ma
Siamo sicuri che in futuro ci saranno
Come
Stiamo pensando di risolvere questo problema visto che la Cina è passata dalla fase acché l'acquisto di terra
Fase vi e la gestione della logistica e adesso addirittura si sta comprando le imprese una cosa che sfugge
In un dibattito europeo e non è che sto accusando il nostro provincialismo italico in un dibattito europeo sfugge il fatto che il primo produttore di carne di maiale in negli Stati Uniti d'America
Il primo produttore con una quota di mercato vicino al quaranta per cento Stati Uniti d'America e cinese
Come non ci soffermiamo abbastanza renderci conto che il primo esportatore brasiliano di sono la prima azienda scottadito di soia in Brasile cinese
Ci sono passati nella fase compriamo le aziende detiene il la paura che hanno se parlate
Con con loro adesso io c'ho la fortuna non perché abbia delle frequentazioni cinesi non ho la fortuna di chiacchierare spesso col professor Prodi invece ci va ci va molto spesso no hanno il terrore del futuro
Loro sanno bene che ogni incremento di domanda e sono incrementi significativi lo devono risolvere trovando il cibo fuori perché la Cina e tutto coltivato ciò che si poteva coltivare
Quindi
Verranno fuori nuove tecnologie per coltivare i deserti della Mongolia così allora devo importare e da dove e a che prezzi e come contenere l'inflazione in terra perché poi c'è un problema di frazione che possono comprare a qualsiasi prezzo
Loro sono letteralmente terrorizzati tanto terrorizzati che non è il Ministero dell'agricoltura che se ne occupa in Cina ma il Ministero della difesa che si occupa dei programmi agricoli
Questo aprirebbe altre interessanti riflessioni che
Ogni tanto col generale Cucchi facciamo ecco allora io credo che se c'è un merito ma lo ripeto visto che rientrato Mario
Non è perché questo libro per carità grazie dell'amicizia della stima che avete è semplicemente un'occasione per provocare un dibattito su alcuni luoghi comuni che noi continuamente facciamo
Un altro per esempio nel secondo periodo capitolo né analizziamo diversi il tema dell'obesità no
Diciamo c'è il mondo ricco io penso e poi ci sono i poveri ma nutriti morti di fame
C'è un altro errore non esiste io ho deciso sempre poveri
Sono i poteri dei Paesi ricchi non è che ci sono i poveri obesi
Cioè un errore che facciamo concettuale
Sono all'interno dei Paesi ricchi ci sono poi gli obesi che sono la fascia povera negli Stati Uniti gli obesi non è che sono quelli che hanno
La la top class a Palmi del FAS sono i poteri
Così come la redistribuzione da sola non spiega il fenomeno ma abbiamo bisogno di affrontare con decisioni e in prospettiva quello che è oggi uno squilibrio nella tasso di crescita domande e offerte noi che facciamo in Europa
Lo diceva amico che facciamo facciamo le fa ecologica al focus era perciò tante volte
Mario Ministro abbiamo detto davanti a Ciolos questa riforma della PAC guarda indietro
Guarda indietro perché lui poverino si è trovato lì spaventato d'Italia nel Bilancio di io non so che fare con la PAC quali italiani bilanciere dealing superfici ecologica diamo la
La Bouazza diciamo al dibattito
Degli ambientalisti europei così ci parliamo e magari i soldi della PAC non italiano
Questo è stato sapete ma che c'è molto
E adesso ci ha messo nei guai però
Perché noi abbiamo
Cinque per cento dopo i dibattiti in Parlamento e La sette per cento come io cioè milioni di ettari congelati nel momento in cui noi dobbiamo invece affrontare con maggior decisione il tema da più sedute negative che tutto alla rovescia
E questo nasce anche per una non
Piena consapevolezza e compiuto su questo l'Expo la grande opportunità dell'Expo che abbiamo e che ci dà la possibilità di accrescere la consapevolezza
Noi non abbiamo consapevolezza di quanto importante sia colomba diceva il petrolio e domani no questo e il grande tema di oggi perché vai ad affrontare questo tema oggi noi possiamo aspettare
Quando incominceremo magari a mangiare insetti no speriamo di no ecco la risposta Adjani beh certamente il problema è proprio quello
Come riuscire
A coniugare come abbiamo la grande fortuna la grande nostra fortuna che siamo allo zero virgola tre per cento del mondo
Quindi non c'è nessun problema voglio dire ecco l'Italia noi siamo qui che ci riempiamo i dignitari romani in realtà siamo
Una un un piccolo moscerino e c'è sempre spazio voglio dire
Noi avremo la possibilità di gran lunga di approfittare di questo di quest'amore per il made in Italy di questa attenzione che c'è per poter
Continuare nella strada della diversificazione della qualificazione della distintività dei nostri prodotti e trovare in questo modo spazio di mercato naturalmente bisogna essere bravi a raccogliere quella domanda è la domanda non ci viene a casa
Questa è un'altra cosa che
Spesso ricordiamo insieme a Gianni abbiamo presentato insieme ancora una volta questo questo nodo questo saggio cioè e non ci viene a casa che vuol dire vuol dire che produrre prodotti di qualità siamo al cinquanta per cento del lavoro
E qualcuno deve spiegare i nostri agricoltori che quel resto cinquanta per cento di ciò che non mettono in piedi e che non è che glielo fa qualcuno e
Tu fai uno straordinario formaggio straordinario vino straordinaria bottiglia d'olio Po e se non sei capace di metterlo sul mercato al prezzo che ti remunera I nostri livelli dei costi che sono più alti di gran lunga più alti di gran parte del mondo
E lo avrei fatto niente
Non è fatto niente
Ecco allora noi dobbiamo ecco in questo credo anche come responsabilità visto che
L'abbiamo voluto noi l'abbiamo portato noi Expo in Italia l'abbiamo
Adesso lo stiamo gestendo che commentare il tasso di consapevolezza della responsabilità
E dobbiamo farlo senza avere paura fatemelo dire a casa nostra
Quasi al cento per noi abbiamo paura volta cui affrontiamo il tema della ricerca dell'innovazione di tredici è uno dei temi e quello perché è proprio quello
L'Europa ha smesso di fare ricerca non eravamo lire negli anni settanta ottanta gli anni della rivoluzione verde a Stati Uniti Europa erano i leader al mondo nel
Investimenti in ricerca in agricoltura oggi siamo fanalino di coda c'è la Cina al Brasile e la Russia e poi arriva l'Europa negli Stati Uniti e non ce lo possiamo permettere perché noi più di loro abbiamo bisogno di queste materie prime non ce l'ho di me
Ci siamo mai non ci sarà nessun altro modo per soddisfare
La nostra domanda è ragazzi c'è noi siamo quello zero tre per cento
Ma abbiamo sessanta milioni di consumatori che consumano alla grande e quindi è inutile che pensiamo di trovare le scorciatoie grazie davvero a tutti
Forse il caso di scriverne un altro in breve
No che tre cose