Federalismo fiscale: a che punto siamo?

Buonasera a tutti scusate il ritardo
Brevissimo ritardo però i lavori della Camera almeno da cava e deputati per quanto riguarda le votazioni si sono appena conclusi qualche istante fa
Il convegno
I questo pomeriggio
Che
Che sul tema del prelievo fiscale qualcuno ovviamente mi ha subito fatto osservazione ma
C'è necessità di fare un convegno per prendere atto di della realtà e versetti e in effetti se semplicemente qualcuno mette convegno federalismo fiscale il motore ricerca Google cosa che sperimenta che ho fatto io troverà una serie di convegni infinita negli anni due mila otto due mila nove poi sostanzialmente da allora
Fu forse questo
A il merito di cercare in qualche modo di rompere un po'un muro di silenzio su la vicenda delle autonomie di finanza detratti esprimo gli enti territoriali
Sappiamo bene che non è possibile isolare una parte del sistema senza considerare il tutto non è quindi possibile valuta la dinamica che hanno assunto le vicende federalismo fiscale senza tenere conto
Delle condizioni economiche e finanziarie contesto europeo e globale che evidentemente ogni anno in qualche modo anche pregiudicata con concretamente l'attuazione
Di questi temi si è a lungo occupata la Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale
Ancor più dopo che sono scaduti i termini per l'esercizio della delega e quindi è risultata limitata la funzione di controllo la Commissione
Siamo facendo un ciclo di audizioni che ha permesso in qualche modo di evidenziare una serie di problematiche che sono emersi nella concreta applicazione
Peraltro oggi in qualche modo si potrebbe provocatoriamente affermare che ormai inutile parlare di autonomia ancora più di autonomia finanziaria l'nell'antitesi tra autonomia e coordinamento della finanza pubblica se stentato a trovare una sintesi che ha prevalso il secondo
Eppure un sistema cullare multilivello pretende una forte presenza dell'autonomie territoriali espressione delle identità locali in grado di intercettare i bisogni di rappresentare degnamente di migliorare l'efficienza del sistema pubblico
Il federalismo fiscale dovrebbe perseguire questi obiettivi ma si è trovato spesso in rotta di collisione con altri fattori che hanno finora prevalso
Di questi temi particolari si occupa l'ultima relazione semestrale della Commissione che troverete peraltro nelle cartelle che stati sottratti distribuite
Io ringrazio gli oratori che hanno accettato di intervenire al convegno oltre a tutti coloro che hanno in qualche modo accettato l'invito che abbiamo fatto per seguire i lavori io partirei con i due interventi introduttivi di professori muova però milanese Zanardi
E poi seguiranno gli interventi dei rappresentati istituzionali Governo Regioni Province e Comuni e di rappresentanti del Parlamento
Naturalmente data dato il numero anche degli interventi questi non dovrebbero superare nei limiti del possibile i quindici minuti
Parto subito dando la parola a questo punto al Professore Enzo avaro milanesi che dovrebbe in qualche modo calare il contesto del federalismo italiano il
In quella che è un po'è stato anche il responsabile ultimo se vogliamo del suo cuore semi aborto in termini concreti cioè nel contesto europeo grazie
Per
Dividerci anche proprio il poi ruoli di un farlo essenzialmente del contesto europeo non senza però ricordare proprio per flash di memoria tutti noi che i vari articoli della Costituzione delle gite lega eccetera di cui
Parliamo all'interno del nostro Paese contengono tutti quel riferimento che sembra di stile ma che invece
Diventa di pesante sostanza nella materia di cui dobbiamo parlare all'ordinamento europeo agli equilibri di bilancio così come stabiliti dall'ordinamento Unione europea
E quant'altro allora a livello di ordinamento europeo
Di
Materia fiscale intesa come materia tributaria
Si parla in realtà abbastanza poco si parla abbastanza poco e quando se ne parla si vede immediatamente l'attenzione fin dalle origini degli Stati
A preservare la loro potestà cioè quella potestà sovrana che in altri settori è stata via via abbandonata e che fin dall'inizio
Primi trattati eccetera si vedeva che sarebbe stata progressivamente abbandonata perfino in materia monetaria dove non era evidente all'inizio
è un certo punto accaduto in materia fiscale in materia tributaria si vede con chiarezza dall'inizio che se c'era un punto su cui non si intendeva lasciare la sovranità era proprio quella lì perché noi vediamo
Che esistono disposizioni articolo centotredici per le imposte indirette nel Trattato sul funzionamento e l'Unione europea l'articolo centoquindici per le imposte dirette esistono dall'inizio
E queste disposizioni fanno riferimento come in mille altre parti del Trattato alla amore armonizzazione legislativa quindi al progressivo ravvicinamento delle leggi degli Stati membri in materia
è tributaria ma prevedono per qualunque tipo di atto che sia direttiva Regolamento o altro tipo l'unanimità ora quando s'si parla di unanimità ma non solo oggi che ci sono ventotto membri per cui non trovare l'unanimità è quasi fisiologico ma anche quando i membri erano solo sei
Ho poi nove o dieci
è sempre stato estremamente difficile tant'è vero che la grande svolta nel sistema legislativo europeo all'inizio degli anni Novanta a fine anno tanta inizio anni Novanta fu proprio il superamento del principio dell'unanimità in moltissime materie
Ma non nella materia fiscale per dare un'idea l'unica altra materia che esplicitamente nel Trattato e riservata decisione all'unanimità e quella che riguarda la libera circolazione delle persone
Tant'è vero che si arriva alla libera circolazione di persone con un trattato a latere del Trattato base che il Trattato di Schengen di cui quantomeno nel nome di luogo tutti abbiamo sentito parlare e rispetto al quale giustamente siccome occorrerebbe l'unanimità si può chiedere di non far parte e alcuni Paesi non fanno parte di Schengen e vediamo anche che la libertà di azione delle persone questione mi grazie io ne insegna non è proprio una delle cose che a livello europeo sia riuscita meglio funzionino
Stessa cosa per quanto riguarda la materia tributaria e quindi al principio della progressiva armonizzazione si sostituisce il principio che viene poi definito
Di competizione fiscale in inglese parlano di tax competition di concorrenza fiscale fra gli Stati
Che anche qui teoricamente dovrebbe avere effetti virtuosi vale a dire quegli Stati che riescono a effettuare politiche fiscali e tributarie più favorevoli saranno poi i beneficiati perché molti impresa andranno stabilirsi lì molti lo tori andando a imputare lì il loro centro interessa e quant'altro peccato e quando poi accade scoppiano Chicco drammi di vario genere che di cui di cui siamo tutti a conoscenza però questo è l'idea
Poca armonizzazione sostanzialmente molta concorrenza fiscale con l'idea che poi tutti si allineeranno ai comportamenti
Più virtuosi dal punto di vista il cittadino contribuente cioè a quelli che permettono di ridurre le tasse e quei però si aprono
Alcuni altri problemi non nient'affatto secondari per il tema
Del federalismo fiscale perché uno una delle questioni eh legata alla agli interventi che sono stati fatti a livello europeo che sono essenzialmente nelle imposte indirette
Di armonizzazione degli schemi di imposta IVA e accise
Nelle imposte dirette
Poco nemmeno le convenzioni sulle doppie imposizioni sono promosse a livello europeo sono in realtà atti bilaterali fra gli Stati
Non sono state istituite mai malgrado di tanto in tanto le iniziative
Vengano evocate imposte europee
E i vincoli che invece sul fronte dell'unione economica monetaria finivano col gravare sui bilanci
Hanno
Consentito ad alcuni Paesi con i conti particolarmente in ordine all'economia particolarmente florida sia essa manifatturiero
Finanziaria di mantenere dei regimi fiscali molto bassi e ad altri Paesi invece di doverli inevitabilmente alzare con forti tensioni
L'azione degli ultimi anni è diretta soprattutto a creare trasparenza collaborazione fra gli uffici finanziari scambio di informazione in maniera da evitare che si verifichi quello che era accaduto negli anni precedenti nei decenni precedenti cioè che ogni Stato europea data la libertà di circolazione dei capitali potesse diventare un sostanza un paradiso rispetto agli altri se non c'era comunicazione
Tra gli uffici finanziari questa è la situazione in senso lato ed è molto condizionata dagli elementi legati all'obiettivo di equilibrio dei bilanci di pareggio di bilancio eccetera che gravano
Naturalmente anche all'interno degli Stati sulla possibilità di
è svolgere di avere a pieno di fruire appieno di un'autonomia finanziaria di un'autonomia
Tributaria perché se come dice
La nostra stessa legislazione le pubbliche amministrazioni centrali e e anche quelle locali derivano essere corresponsabili dell'equilibrio di bilancio
E della adempimenti richiesti a proposito dall'Europa quando noi pensiamo a ciò che è accaduto negli ultimi anni con le nuove legislazioni tutti i controlli ex ante le nuove procedure alle sanzioni in caso di devianza
Cioè tutto quello che riguarda il Paese gli Stati che riguardassero degli Stati indirettamente si ripercuote
Te inevitabilmente e questo anche e soprattutto in forza della legislazione nazionale sugli gli enti locali per cui
Quella possibilità che pur la riforma del Titolo quinto ha riconosciuto agli enti locali di poter istituire tributi prevedere agevolazioni o quant'altro finisce con l'essere pesantemente influenzata
Per non dire rigorosamente inquadrata dagli obblighi legati alla partecipazione all'Unione economica e monetaria i vincoli di bilancio i vincoli del deficit I vincoli del debito e questo è un primo punto
A fronte del quale l'assenza di una
Qualche forma di politica tributaria europea e finisce con l'avere e una grossa un grosso impatto perché tutto è lasciato alla relazione
Enti locali Stati Stati Unione europea non esiste un'interrelazione diretta enti locali Unione europea ne un ruolo diretto dell'unione europea
Questo è il primo il primo punto secondo punto riguarda la disciplina europea relative la concorrenza
E in particolare il divieto degli aiuti statali all'impresa nel divieto di aiuti statali il l'articolo del trattato vi fa riferimento
Parla di risorse pubbliche e il termine è stato è sempre stato interpretato come Stato e le sue componenti quindi una legge regionale anche
Una normativa comunale o provinciale che prevedesse determinati agevolazioni per Hutter attirare investimenti sul proprio territorio o
Determinate riduzioni o quant'altro come anche degli aggravi eventualmente e tributari dovrebbe essere e vagliata alla luce
Del regime europeo di divieto degli aiuti di Stato e noi abbiamo come Italia una copiosa giurisprudenza della Corte di giustizia come molte decisioni
Della Commissione europea che hanno sanzionato leggi regionali anche delle regioni a statuto speciale proprio perché costituivano delle forme di aiuto di Stato già nella loro stessa natura selettiva
Perché cui c'è un punto di snodo molto importante sotto il profilo giuridico ma che ha oneri un effetto politico e e pratico notevole ed è che l'aiuto di Stato per essere tale
Deve
Avere una portata selettiva vale a dire io aiuto determinati in prese o perché fanno determinate cose o perché agiscono in un determinato territorio per cui se io aiuto le imprese del Mezzogiorno come in Italia si è fatto e si continua a fare sono queste normative sono poi vagliati a livello europeo per vedere se va bene il vaglio negli anni ha dato luogo a legislazione a circolari interpretative che in Europa si chiamano inquadramenti normativi eccetera
E ed è in riferimento a questi che per esempio si vede se una certa a disposizione regionale o locale può essere preso a sé conforme all'inquadramento cosiddetto per gli aiuti regionali o a le altre o ad altre forme quindi la disciplina degli aiuti di Stato ex-ante perché le i punti di riferimento normativi o paranormativi sono molti quindi il legislatore si può regolare
Ex post perché ci sono sovente denunce fatte alla Commissione europea che istruisce procedure che poi si concludono con il divieto magari di un aiuto illegale e l'obbligo per gli eventuali beneficiari di restituirlo che costituisce
Anni dopo a volte anche ragione di grossi problemi per le imprese è questa disciplina molto severa molto rigorosa molto inquadrata oramai consolidata Imma prassi applicativa ben nota finisce con l'condizionare pesantemente l'autonomia delle gli enti locali nella loro possibilità di federalismo fiscale perché se io non posso cercare in qualche modo abbassando i tributi di fare
Quella concorrenza fiscale
E permette di attirare investimenti sul mio territorio B indubbiamente mi viene a mancare una leva molto importante sottesa dalla stessa idea di federalismo fiscale e qui c'è un punto
Che vale la pena di menzionare sottolineando perché nella interpretazione che la Commissione europea a se
Redatto a questa situazione normativa che vi ho appena
Riepilogato l'idea è che nasce un problema di selettività il momento in cui all'interno di uno Stato
Sì differenzia fra attività fra aree geografiche e quant'altro non nasce se questa differenza c'è tra Stati
Per cui per fare l'esempio anche generale più conosciuto l'Irlanda si permette regimi fiscali agevolati per l'intero
Territorio nazionale anche importanti che attraggono notevoli investimenti che gli hanno anche aiutati molto uscire dalla dalla dalla difficoltà in cui erano entrati con la crisi economica mentre se noi facciamo la stessa cosa per certi zone del Paese che sia il porto di Trieste piuttosto che il delle regioni del Mezzogiorno noi e non possiamo farlo dobbiamo rientrare nel regime di inquadramento l'autonomia fiscale quindi gioca
A livello di legislazione europea per gli Stati nella misura in cui riguarda l'intero territorio nazionale salvo dover poi rispettare i vincoli di bilancio per cui è chiaro che se c'era il deficit al limite il debito alto
Difficilmente riesce abbassare le tasse se non riduci parallelamente notevolmente la spesa pubblica
Non gioca invece a beneficio dei Comuni che o delle regioni o delle Province
è quali che siano le loro situazioni economiche perché a quel punto si crea il problema di selettività quindi e concludo noi siamo sostanzialmente a livello europeo se vogliamo proprio dirla
In una in una sintesi brevissima tra Scilla che rappresentata dai limiti legati alla disciplina degli aiuti di Stato e che non consentono a
Enti locali
Margini di manovra al di fuori da quelli che sono precisati e che
Che pur sono importanti e inquadrati
Dalle politica europea per gli aiuti di Stato
Ma che vanno in generale a vantaggio solo di determinate aree dei vari Paesi quindi da noi e soprattutto il Mezzogiorno già un po'più complicato fare questo tipo di operazioni agevolatori e in altre aree del Paese e queste Scilla e dall'altra parte c'è Caridi perché uno potrebbe auspicare che l'intero Paese
Facesse una politica di riduzione dell'imposizione
Ma se tu ai i conti che presentano ancora dei problemi evidentemente questo poi finisce col
Non essersi consentito o vuole essere estremamente limitato da tutte le varie regole che disciplinano l'Unione economica monetaria che per son quelle
Con cui abbiamo maggiormente a che fare anche quando leggiamo le pagine dei giornali
Per il momento non con riferimento al nostro paese grazie
Grazie al professor Moro milanese adesso la parola professor Zanardi che cultore della materia da sempre però siccome fa parte anche dell'ufficio parametrati Bilancio ovviamente
Questo Scilla e Cariddi credo che lo conosco molto bene prego grazie Presidente grazie per l'invito
Ma io leggendo
Le stelle
Della Commissione ho tratto diciamo quello che mi sembra uno dei messaggi centrali della relazione che oggettivamente non è un messaggio nuovo ma è importante ribadirlo e cioè che l'attuazione della riforma del federalismo fiscale
è stata letteralmente stravolta nel corso di questi ultimi anni da una pletora di interventi emergenziali spesso estemporanei che sono stati adottati nel nostro Paese per coinvolgere gli enti decentrati
Nel più generale consolidamento fiscale
E questo ovviamente ha portato a un indebolimento se non addirittura un ribaltamento di quelli che sono i principi fondanti della riforma che Ivano l'autonomia la responsabilizzazione anche la perequazione
Io credo che rispetto a questo messaggio centrale non si può che essere d'accordo
E però fosse un elemento informativo aggiuntivo e che questa storia non è soltanto una storia italiana ieri per preparare questa questo mio intervento ho ripreso un mi sembra interessante Piparo dell'OCSE
Che si intitola efficacemente passi intervallata passim debulking quel contesto vuol dire le strategie che sono stati utilizzati nei diversi paesi dell'OCSE
Per passare per traslare una parte importante dell'onere dell'aggiustamento dei conti pubblici da parte dello Stato centrale verso gli enti decentrati
Il risultato in molti Paesi dell'OCSE e quello che noi misuriamo guardando le statistiche più recenti del nostro Paese cioè
Il grado di decentramento sul lato della spesa in Italia così in molti altri Paesi dell'area OCSE non solo dell'area delle euro si è
Si è ridotto nel senso che sia una maggiore centralizzazione sull'atto
Del l'utilizzo delle risorse mentre il contrario e si è realizzato sull'atto definanziamento
Sul finanziamento tributario in modo particolare nel senso che sia un aumento del grado di decentramento maggiori poteri fiscali di prelievo che sono attribuiti a livello decentrato
I vari Paesi e questo passi un dei Balcani l'hanno realizzato più o meno utilizzando una gamma di strumenti che ci è ben nota perché l'abbiamo vista sotto i nostri occhi anche nel nostro Paese
Taglia i trasferimenti centrali inasprimenti degli obiettivi
Di contenimento dei deficit tetti distesa intero vinti su specifiche categorie di spesa in particolare sul personale
Aggravamento delle sanzioni nel caso di deviazioni di sforamenti rispetto a queste regole sì fiscali
Ampliamenti né immagini di incremento possibili attribuiti riconosciuti agli enti decentrati sulle imposte locali per dall'una leva per compensare quelli che sono i tagli
La riduzione delle risorse loro assegnate per altra via
Frequenti incursioni da parte del Governo centrale sulla struttura dei tributi che il Governo centrale assegnato agli enti territoriali per per seguire obiettivi di portata nazionale come ad esempio la detassazione del lavoro piuttosto che incentivi all'impresa e così via
Quindi
Questo passi in debba alter dal centro alla periferia si è realizzato fondamentalmente con tutto quello strumentale o che ben conosciamo perché di fatto quello strumentario
E il sistema della finanza locale che oggi ci ci troviamo di fronte nel nostro Paese
E quindi una prima osservazione che vorrei fare e che riprendo
Sfruttando uno spunto
Di Daniele Franco in un recente convegno di qualche giorno fa
Questa osservazione fondamentalmente questa ammesso e non concesso che il nostro il Paese sia effettivamente il vicino a una nuova
Normalità fiscale quindi si si avvicini all'uscita rispetto alla situazione di stress fiscale che abbiamo sofferto fino adesso
La grande sfida per la finanza locale e allora quello di liberarsi da tutte queste incrostazioni che derivano da tutti questi anni appunto di emergenza da quella pletora
Di interventi contingenti emergenziali talvolta devo dire anche un po'pasticciata i legittimati dalle condizioni di emergenza e di eccezionalità fiscali in cui si è trovata la nostra finanza pubblica
L'obiettivo è quello di ritornare ovviamente ad uno Stato USA diciamo ordinaria uno status normale di finanza decentrata
Se dunque il nostro Paese ha condiviso in parte l'esperienza che è comune con un altri Paesi però ci sono credo delle peculiarità tutte nostre tutte domestiche né richiamo
Con un discorso estremamente ovvio tre e nulla prima se volete è un problema di misura di dimensione e cioè che li esigenze le necessità di consolidamento che sono state sperimentate nel nostro Paese
Sono state ancor più severe rispetto a quelle di molti altri Paesi dell'area OCSE anche dell'area euro e questo elemento dimensionali ovviamente si riverbera su quelli che sono diciamo le ricadute sul sistema di finanza pur ricavi di finanza locale
Secondo elemento peculiarità tutta nostra ampie è stata la questione della tassazione patrimoniale sull'abitazione principale è un elemento ISOL è noto di natura della DIA lettura imminentemente politica che ha fortemente distorte condizionato tutto il dibattito attorno all'attuazione
Della riforma del federalismo fiscale
E ha contribuito io credo a cambiare l'atteggiamento generale dell'opinione pubblica nei confronti dell'attuazione di questa importante riforma
Ed infine ovviamente di nuovo peculiarità italiana l'aggiustamento dei conti pubblici il sulle ricadute sulla finanza pubblica si sono abbattute nel nostro Paese niente il mezzo del processo di attuazione di questa riforma è un'esperienza particolare un'esperienza italiana questa
E appunto a
L'effetto è stata quella di asciugare dal punto di vista finanziario quegli strumenti che servivano per favorire l'attuazione di questa riforma
Ora a partire da questo scenario molto turbolento che ho cercato di descrivervi ci si può chiedere se
A sei anni dalla di lega cosa ci sia rimasto di buono quindi qual è il lascito positivo di questa riforma
Ma
Purtroppo lasciatemi dire l'elenco non è molto lungo un diciamo nel senso che con complessivamente mi sembra che il Bilancio sia abbastanza modesto
Parlo fondamentalmente di finanza comunale perché tutto il comparto della finanza regionale
è rimasto in gran parte in realtà inattuato rispetto a quello che era il disegno originale della e dica e di riferire dei decreti legislativi
La il fuoco ma io credo che ci lascia certamente un elemento innovativo di grande portata e di grande significato che l'Auditel mi azione dei fabbisogni standard di fabbisogni standard rappresentano come voi ben sapete indicatori di variabilità giustificata delle risorse
Che devono essere attribuite ai diversi Comuni e diversi enti locali
In relazione alla differenziazione dei bisogni li dei costi di spot di produzione servono per guidare l'attribuzione delle risorse ma servono anche
Al contempo per essere strumenti importanti di efficientamento e di monitoraggio dell'azione degli amministratori locali peraltro lo scopo di rafforzare la loro responsabilizzazione
Certamente rispetto a questa costruzione molte critiche si possono fare alcune riguardano la metodologia anche stata utilizzata
Altre riguardano le fonti informative che sono sottostanti alla costruzione dei fabbisogni standard
Ancora riguarda il fatto che oggi questi fabbisogni son diventati obsoleti impeto solite diventata la base dati su cui sono costruite questo dovrebbe essere un incentivo ovviamente a porre mano a un loro rapido aggiornamento
Ancora critiche si possono fare dal fatto che si tratta comunque soltanto di indicatori relativi di ripartizione
Di risorse in un in un certo senso assoluti perché manca l'aggancio ad appalti di ADD dello essenziale delle prestazioni che pure potrebbe essere possibile
Per una parte almeno delle funzioni locali
Però io credo che varrebbe che vada sottolineata con forza un punto e cioè una cosa che si è tentata di fare
Una serie di volte
Nella storia recente di questo Paese e cioè quella di arrivare a una quantificazione relativa delle risorse
Da attribuire ai comuni che tenga conto delle caratteristiche distintive rilevanti dei Comuni finalmente questa volta è stata portata
Diciamo come è successo a termine che all'interno di questo quadro turbolento di cui vi dicevo prima
Una volta calcolati i fabbisogni standard da il nuovo pendant tributario che è rappresentato dalle capacità fiscali Standa però devono essere usati devono essere usati in modo pieno ed integrale
Si tratta quindi di mettere questi strumenti e questi ingredienti a regime nel sistema di finanziamento degli enti locali perché il rischio e che poi una volta che abbiamo fatto appunto questa fatica per andargli a costruire vengano messi sostanzialmente in un cassetto
Questo è un rischio io credo è esemplificativo qui sono ancora critico del modo con cui talvolta all'interno nell'ambito del processo di attuazione della riforma si è proceduto P
Blocchi importanti del della riforma medesima e cioè e mancato probabilmente un diciamo non è stato pienamente soddisfatto
L'esigenza di aprire un disegno complessivo
è mancata forse una cabina di regia complessiva di tutta l'operazione
E la mancanza di un'abitudine una diciamo così visione di insieme si vede bene sul nel caso dei fabbisogni standard perché mentre i due ingredienti fabbisogni capacità fiscali sono stati elaborati
Con fatica ma poi alla fine siamo arrivati al risultato con grande ritardo al contrario è partita la riflessione su quello che è il meccanismo che lo di deve contenere cioè il meccanismo di finanziamento i di perequazione degli enti decentrati
Non solo bisogna riflettere sul disegno del sistema perequativo a regime ma bisogna riflettere anche forse soprattutto ancor di più
Sulla posizione perché in un sistema come quello del nostro Paese in cui gli enti locali solo estremamente differenziati dal punto di vista delle dotazioni finanziarie e anche delle dell'efficienza nella fornitura dei servizi decisivo per l'insuccesso di una riforma e come si arriva qual è il percorso a partire da punti di partenza molto di vero
Sì qual è il percorso che si deve seguire spesso differenziato per arrivare poi all'assetto a regime
Concludo
Ribaltando un pochino la la medaglia riguardando adesso alle criticità quelli più gravi di quelle che mi sembrano più gravi del nostro sistema di finanza locale su cui credo sarebbe urgente intervenire
Parto dal facile forse da un'ovvietà e cioè la imposizione comunale
L'assetto attuale di l'imposizione comunale mi sembra lontano dalla vera raggiunto diciamo un sistema ottimale
Non credo che diciamo la soluzione tasti sia una soluzione soddisfacente per quanto riguarda la tassazione dell'abitazione principale l'addizionale comunale
è diventata top complicata perché è stata caricata dai sindaci fondamentalmente di Coppi obiettivi
Credo che in generale sia opportuna un'operazione pesante radicale di semplificazione di snellimento di questi tributi
Di questi strumenti tributari una Lupo maggiore focalizzazione su quegli elementi che Sero vanno per chiaramente segnalare
Ai propri cittadini quali sono le scelte degli amministratori locali quindi fondamentalmente focalizzarsi sulla manovra delle aliquote
I restringere invece l'autonomia degli enti locali a utilizzare altri elementi costitutivi di questi strumenti tributari
Bisogna riportare l'abitazione principale ovviamente ma in modo strutturale dentro nella tassazione
Del a livello locale e ovviamente
La riforma della lotta al tax può essere un'occasione per affrontare questi problemi strutturali con con qualche minuto Presidente pochissime ma
Vivo rapidamente alla fine
Un punto che mi sembra importante che vorrei qui sottolineare
E e che è strettamente legato al precedente e che io credo che ci sia necessità di ricostruire un qualche spazio verticale per i trasferimenti dallo Stato agli enti locali
C'è un se volete c'è stato un eccesso di fiscalizzazione di questi trasferimenti
C'è stato io credo un restringimento eccessivo della come dire della finanza derivata abbiamo attribuito troppo gettito tributario toppe imposte
Non troppe risorse i Comuni ma troppi risorse nella forma di tributi
E questo a creato dei problemi
Il primo problema e si abbiamo perso uno strumento importante nelle mani dello Stato per garantire coordinamento della finanza pubblica fra diversi livelli di governo
Abbiamo ridotto i sistemi di perequazione ad essere puramente orizzontali
Con disagio da parte dei Sindaci a diciamo giustificare il prelievo fiscale dei propri cittadini non per finanziare la fornitura di servizi al luogo ma per invece finanziare la solidarietà nei confronti di altri Comuni e ancora
Sono immerse delle bizzarrie come il caso delle compartecipazioni
Verso l'alto del fondo di solidarietà comunali per cui le risorse del fondo di cui solidarietà comunale
Sono diciamo così più basse rispetto a quelle del gettito Standa di montaggio e questo costringe a spostare delle risorse raccolte a livello locale sì in modo molto singolare in modo molto bizzarro verso l'alto
Risolvere questo problema quando peraltro c'è una Costituzione forse l'unica al mondo che dice che sono esclusi i trasferimenti non di natura perequativa dal l'insieme delle fonti di finanziamento degli enti locali credo che non sia facile
Non è facile tecnicamente perché bisogna ricentralizzare della materia imponibile mantenendo però ovviamente invariato il gettito PR sistema tributario nazionale perché non si possono perdere risorse
Lo è ancor meno politicamente perché si dovrebbe convincere le Amministrazioni locali a fare un passo indietro nella titolarità di quella che almeno diciamo una presunta titolarità di una serie di gettiti attuali
Finisco rapidamente con un ultimo punto che riguarda il sistema delle regole fiscali nuovo annunciato quello che dicemmo e previsto nella legge duecentoquarantatré già applicato nel caso delle Regioni
E che si cambieranno diciamo così quelle che il
La norma verrà applicato a partire dal due mila e si dice anche ai Comuni qui i problemi molto rapidamente mi sembrano due
Il problema riguarda fondamentalmente il fatto che il passaggio diciamo ex abrupto ha il ad un sistema di saldi non negativi a un sistema di pareggio di bilancio
A partire da situazioni iniziali che sono molto differenziate è un passaggio molto difficile
Quindi la riflessione che bisogna fare e probabilmente di introdurre qualche elemento di gradualità in più di pensare a percorsi differenziati di avvicinamento al pareggio a seconda del punto di partenza
Secondo elemento riguarda due blocchi importanti della duecentoquarantatré che non sono di fatto ancora attuati a
Sei mesi in forse anche di meno
Dalla dall'inizio del due mila sedici quindi dal periodo di attuazione di applicazione della norma
La prima fondamentale riguarda il problema degli investimenti locali
E quindi l'introduzione in modo operativo di forme di flessibilità rispetto alla lira la regola di Bilancio che consentano soprattutto ai piccoli Comuni di avere degli spazi di indebitamento
All'interno però di un pareggio di bilancio sul territorio regionale
Il secondo elemento e qui veramente finisco riguarda il fatto che di nuovo non si è fatto ancora nessun passo avanti in termini operativi
Riguardo al problema di come trasferire riconoscere agli enti locali la ciclicità economica del ciclo economico
Che viene riconosciuta a livello nazionale sapete che i saldi il pareggio di bilancio a livello locale sono dei saldi che sono definiti in termini effettivi nominali
Mentre l'obiettivo della pubblica amministrazione finte amministrazione definite in termini strutturali eppure ma che si pone eccome
Ripartire i gli spazi di disavanzo che ci sono consentiti perché c'è un ciclo in fasi avverse
Dal centro verso la periferia
E di nuovo un'operazione non semplice dal punto di vista operativo è stata risolta in diversi Paesi europei con modalità diverse anche in Italia dovremmo un po'rapidamente affrontare questo problema grazie
Grazie professor Zanardi adesso passiamo
Partendo ovviamente dal Governo sentire un po'i protagonisti parola ricordano etiche sottosegretario all'economia con la delega al prelievo fiscale
Innanzitutto grazie al presidente Giorgetti per l'invito
A che punto siamo allora vediamo innanzitutto
Capitolo perché
Signor generale
Federalismo municipale regioni contabilità degli enti territoriali rispettivamente con i decreti legislativi ventitré sessantotto centodiciotto utile due mila e undici e poi alcuni hanno avuto dei correttivi
E poi due parole anche sugli aspetti connessi a quanto è stato fatto relativamente riordino delle Province e anche naturalmente al tema del patto
I stabilità interno
Federalismo municipale prima direttrice
Che c'era da attuare sostituire i trasferimenti statali con tributi propri qui evidente
Che di lavoro da fare ce n'è ancora molto sono stati anni particolarmente complessi e indubbiamente proprio nell'ambito della
Fiscalità locale ci sono state
Marcia avanti marce indietro che hanno sì solo sostanzialmente complicato ancor più il quadro piuttosto che attuarlo ora naturalmente anche con la prospettiva della località s'a questo Governo si pone una sfida importante per far fare finalmente dei passi avanti strutturali su questo fronte
La seconda direttrice era quella di ridisegnare una perequazione sulla base non più punto di una spesa storica ma di fabbisogni standardizzata cita fiscali Standard e qui direi che è stato fatto molto innanzitutto sono stati definiti i fabbisogni standard e anzi rispetto ad essi è stata anche data una forte Ovest ha fatto un forte operazione di trasparenza attraverso il sito Princi il tasso generando una banca dati preziosa in termini di consultazione anche per gli stessi amministratori locali oltre che ovviamente per i cittadini
Sono state definite le capacità fiscali Standard ora si tratta di volerlo fare
Ad oggi con il due mila e quindici la percentuale di perequazione che viene attuata attraverso questi due parametri luogo la spesa storica è al venti per cento ovviamente la scelta di procedere più o meno velocemente verso una piena attuazione
Dipende da un concerto anche con gli enti direttamente interessati e non vi è dubbio che nell'istante in cui si entra in una logica di perequazione quindi di divisione delle risorse gli eventuali problemi di frenata nell'attuazione capirete bene che è difficile scriverli al ministero al Governo ma ricadono inevitabilmente in alcune tensioni che si generano in capo agli enti territoriali stilisti comprensibili ma naturalmente
Nel cercare tutti insieme di vincere il più rapidamente possibile
Cioè il tema invece poi dicevamo federalismo attuassero relativo alle Regioni per quanto riguarda le regioni gli obiettivi erano quelli di dare vita a un sistema
Erano sono quelli di dare vita a un sistema
Che abbia come fondamento del proprio fu indetto cofinanziamento la compartecipazione al gettito IVA e una buona manovrabilità sul fronte IRAP sul fronte dell'addizionale regionali
E poi naturalmente anche qui la definizione di fabbisogni standardizzati va mentre tutte le principali funzioni di spesa connessa alle Regioni
Per quanto riguarda la definizione i fabbisogni standard a oggi gli unici che sono stati definiti e che sono operativi in modo credo anche molto positivo sono quelli relativi al settore sanitario dal due mila e quattordici fabbisogni standards come criterio poi per il riparto
Tra le Regioni del la dei finanziamenti per la spesa sanitaria
Operano gli sono stati tarati sulla base di dei fabbisogni calcolati per la lettera è legge Treu Regioni diciamo più virtuose Umbria Emilia-Romagna ed eletto
Per tutti gli altri settori invece oggi non sono ancora stati definiti i livelli essenziali delle prestazioni e quindi per l'istruzione piuttosto che l'assistenza piuttosto che voce molto importante per le Regioni
Il trasporto pubblico ancora non abbiamo questo tipo di sistema
Per quanto riguarda la parte
Di finanziamento degli enti anche lì ci sono ancora molte cose da fare
Anche perché va detto con il decreto legge settantotto del due mila dieci è stata poco previsto un rinvio al due mila diciassette dell'applicazione dei nuovi meccanismi nell'ambito di una misura che richiese come anche in altre occasioni accade anche successivamente richiede un contributo di finanza rara straordinaria alle Regioni
è stato previsto appunto rinvio al due mila diciassette e infatti ancora oggi non sono state definite le modalità applicative della
Principio di territorialità ai fini del riparto i co del riparto del gettito derivante da compartecipazione IVA
Per quanto riguarda la riforma della contabilità di ventitré del della contabilità degli enti territoriali che costituisce anche questo un pilastro importante in termini poi di trasparenza e omogeneità e di conoscibilità dei dati
Qui siamo in una fase decisamente più avanzata dopo un periodo di sperimentazione è entrato in vigore il primo gennaio duemila e quindici
Ricordavamo poiché ci sono anche temi legati alla legge cinquantasei del due mila e quattordici con la quale è stato disposto il riordino delle Province l'istituzione le città metropolitane
E qui oggettivamente da fare cioè ancora tutto sostanzialmente
E poi c'è il tema del patto di stabilità interno e ovviamente deve vedere
E sta vedendo il suo progressivo superamento in un contesto in cui anche a livello sul piano costituzionale è stato introdotto un principio di pareggio di bilancio
Che poi ha delle declinazioni diverse rispetto alle regole tradizionali del patto di stabilità interno anche per quanto riguarda il livello locale
Nell'ultima legge di stabilità il superamento del Patto si è già avuto per circa sessanta per cento del fu preso in termini di vincoli di aggregati sul al comparto dei Comuni naturalmente chiaro una parte e di questo allentamento dei vincoli è stata una parte significativa è stata di fatto poi assorbita
Dai nuovi vincoli transitori che sono nati per effetto dell'entrata in vigore delle nuove regole contabili quindi
Perfetto degli obblighi di accantonamento depositi fondi di accertamento dei residui tutta una serie di aspetti che sono connesse all'emersione laddove presenti
Di poste contabili in passato evidentemente contabilizzate con un minor rigore
Un cambia un cambio quasi alla pari che indubbiamente per certi versi nell'immediato sembra non produrre alcun beneficio
Di certo premia di più quegli enti con bilanci già virtuosi tali per cui l'allentamento del Patto è più
Come dire nell'immediato vantaggioso che non agli obblighi di accantonamento che le nuove regole contabili come normativa transitoria determinano in prospettiva però ecco che invece il la il superamento già per il sessanta per cento del patto di stabilità costituisce un passo avanti importante che dovrà vederne di ulteriori perché l'obiettivo come si diceva
E il suo superamento
Integrale
Concludo con un paio di riflessioni di carattere generale dopo questa rapida carrellata appunto appunto
Che ci consente appunto di dire a che punto siamo
E la considerazione di carattere generale che mi sento di fare e e riallacciandomi a quello che diceva il presidente Giorgetti che indubbiamente
Dove siamo un po'
Tornati indietro è anni l'attenzione che viene dedicata a questo tema
Devo dire peraltro che non credo sia una questione legata esclusivamente al federalismo fiscale fa un po'parte del bagaglio culturale di all'
E dico io italiano nel senso che noi ci accingiamo molto quando si tratta di dire se fare una cosa o non farla
Poi quando il momento invece popò di farla e come farla tendiamo un attimino a distrarci anche perché si entra in realtà nella parte oggettivamente più difficile l'attuazione e oggettivamente in ogni ambito la parte
Più complessa rispetto al quale anche più difficile come dire intervenire perché si entri milita vilmente in un livello di dettaglio maggiore rispetto ai quali le semplice presidi posizione di principio non bastano
Non bastano più è invece importante tenere alta l'attenzione perché questo processo deve assolutamente completarsi
è un processo importante
Ed è importante è che anche venga accolto per quello che rispetto a situazioni quali sono quelle attuali che ci vedono
In un contesto anche europeo dove si discute molto
Tra cosa quanto cosa deve essere la solidarietà
E cosa di converso deve essere la responsabilità
Il federalismo è proprio la coniugazione di questi due aspetti fondamentali entrambi se manca uno dei due siamo in un altro contesto in un contesto dalla fine sbagliato quanto meno dannoso per una delle due parti in gioco
La solidarietà sempre dovuta all'interno di una comunità sia esso nazionale declinata ninna Regioni sia essa sovranazionale declinata in Stati ma implica necessariamente anche la responsabilità e da questo punto di vista io credo che uno dei motivi per cui il nostro Paese ha sofferto in modo significativo in questi anni di in questi anni
E perché soprattutto le sue aree
Economicamente più vivaci e produttive si sono trovate tra l'incudine e martello di una declinazione federali interno all'Italia dove sinceramente la solidarietà si tende a non volerla declinare con la responsabilità
E l'essere al tempo stesso pro parte come regioni italiane di un contesto europeo dove invece la solidarietà è strettamente agganciata alla
Responsabilità cioè cosa si intende io chi aiutò ma chi chiede un aiuto non può ritrovarsi ad avere addirittura regole di spesa più generose e di quelle che si concede chi l'aiuto lo eroga
Ecco io credo che questo principio fortemente presenti in Europa e talvolta criticato
In fase di attuazione in Italia ancora però lungi dall'essere completamente attuato dovrebbe vedere chiunque sia genuinamente federalista
Impegnato sul fronte della europeizzazione da questo punto di vista dell'Italia piuttosto che di un ritorno ancora più indietro di dove comunque siamo riusciti arrivare in Italia in Europa grazie
Grazie
Adesso passiamo i rappresentanti degli realtà diciamo locali chiedo se posso lo facciamo in cambio qui al tavolo sei si rappresenti Regioni Province e Comuni vengono al tavolo ringraziamo i nostri relatori del primo giro
Così almeno
Di diciamo così ecco adesso arrivano anche
Direi di partire con la voce delle regioni che per le Regioni interverrà il
Già senatore Massimo Garavaglia che assessore all'economia della Regione Lombardia prego
Sì Grassi allora partiamo da una considerazione
Generale ma vale la pena fare il decentramento fiscale
Se in un recente proprio
Ti giugno recente Pepe molto rigoroso dei Martin Vazquez niente Sacchi
Il lago Peña s'
Che alla fine giunge alla conclusione che conviene là dove si è fatto in tutto il mondo i i risultati sono positivi
Bene da noi che è successo da noi si è fatta la legge quarantadue si è iniziato il percorso
Quando iniziò ritarda la quarantadue c'erano le due filosofia di fondo
Facciamo federalismo sulla base della Riserva fiscale lo facciamo sulla base dei costi Standa
Si scelse di farlo sulla base dei costi standard nel lungo periodo arride lo stesso risultato più complicato però più digeribile dal Paese
Voi però che succede succede che si interrompe e tutto il due mila undici salta tutto fine due mila e undici
E a questo punto
Facciamo un'analisi su cosa è successo dopo dal due mila undici in poi in termini di risorse in capo
Al sistema degli enti locali in termine di norme che hanno poi rivisto l'impostazione del federalismo fiscale
Ma la parola fine al federalismo Alan decentramento del federalismo fiscale arriva con la tesoreria unica scelta che ha messo veramente
In difficoltà tutto il sistema degli enti locali perché questo punto articolo quinto che mano i soldi ha vinto finito partita chiusa quindi la scelta fu politica di
Tornare indietro pendono tornato tutto dall'altra parte
Inoltre ci sono stati interventi
Legati dall'emergenza ci insegnavano che non si legifera
Quando c'è emergenza però così è stato fatto
In particolare la due quattro tre prevede un punto che all'epoca Giorgetti si ricorda si tentò di
Affievolire che riguarda il contributo aggiuntivo al pareggio di bilancio
Ok il comparto va in pareggio di Bilancio però a tutti i costi si vuole inserire che comunque lo Stato può chiedere un contributo aggiuntivo
Per la finanza pubblica
E in questo caso le le Regioni oggi sono un esempio emblematico
Sono l'unico pezzo di Stato
A pareggio di bilancio quindi che non incide sui parametri europei e chiesto è stato chiesto un contributo aggiuntivo di sette miliardi e otto tenendo conto di del complesso delle manovre precedenti quindi sette miliardi otto aggiuntivo rispetto al pareggio di bilancio che da solo vale due miliardi e otto diciamo
Non v'è un bello sforzo
Per non parlare dei problemi
Molto seri di applicazione della due quattro tre che le Regioni stanno tra virgolette sperimentando diceva giustamente prima professor Zanardi qui abbiamo due problemi
Molto molto complicati che da un lato sono
La norma sugli investimenti abbiamo proposto delle modifiche speriamo che vengano accolte ma per dare l'ordine di grandezza sono in Regione Lombardia abbiamo fermi settecentoquattro milioni di di investimenti di PIL che potremmo fare domani
Senza incidere minimamente sui conti di finanziamenti di finanza pubblica né interni di saldo netto di finanziare l'indebitamento netto quindi neutro assolutamente neutro ferme sostanzialmente per un capriccio
Che è un peccato direi è un peccato rinunciare nella globalità oltre due miliardi di euro di investimenti di PIL che ci pare sono abbastanza utile in questo momento al Paese senza incidere sui saldi di finanza pubblica
Ma veniamo poi all'altro lato le risorse andata così le norme
Sulle norme anche qui dipendere tornato tutto indietro riforma costituzionale addirittura prevede la clausola di supremazia B
Molto forte senza alcun contrappeso per cui
Abbastanza pesante complicato e pasticciato però sono scelte politiche queste le fa il Parlamento
Analizziamo quell'effetto complessivo c'è stata una logica in questa revisione
Del comparto perché
Il federalismo prevede da un lato
Le risorse dall'altro le funzioni
E e con e con le risorse fai quello che devi fare il problema è che qui il pasticcio è veramente
Inenarrabili nel caso delle Province ma poi ne parleranno i rappresentanti delle Province problematico c'erano quattro cinque anni per sistemare questo pasticcio sempre ammesso che si riesca
Pasticcio faccio qualche esempio giusto per capirci che non porta neanche a dei risparmi
In Friuli dove si è arrivato sostanzialmente la conclusione dell'esito acquisti per arrivare a passare da quattro Province diciassette mini province hanno scoperto che si spende di più allora se non l'obiettivo era spendere di più bastava dirlo
In più creando degli scompensi notevoli sul personale centri per l'impiego polizia provinciale eccetera però questo è tutto tuttora in discussione dà l'idea di una grande confusione quindi
Da un da un lato il pendolo è tornato indietro ma dall'altro non si capisce bene o male perché
Allora perché è stato fatto ma sostanzialmente perché era un modo più semplice per coprire le manovre di finanza pubblica tutto qui moralmente è molto più semplice
Dare la responsabilità di mettere il le tasse a qualcuna
Che è quello che è stato fatto
Qualche dato per capirci
Mentre
Il comparto delle regioni a dal
Dati COPAFF acquisite l'andava conferenza
Dal due mila e nove al due mila dodici ha ridotto del trentotto virgola cinque per cento la propria spesa primaria lo Stato la ridotta
Del tredici qui dal due mila e nove del mille dodici
Ma
A questo si aggiunge l'ultimo pezzo l'ultimo meglio è stato devastante abbia letto sette miliardi e otto di taglio sul comparto Regioni nell'ultima finanziaria
Il quattro virgola ottantotto quindi quanti quasi cinque per cento della spesa primaria contro l'uno e no l'uno e diciannove dei ministeri centrali né ci ricordiamo l'obiettivo era tre per cento tutti né logico che è più facile
Spostare su qualcun altro il sacrificio è quello che è stato fatto
Il dato sui comuni oggettivamente più
Facile da comprendere i trasferimenti ai Comuni sono passati dal due mila e undici a un taglio di un miliardo e mezzo
Al due mila e quindi sia un taglio di otto miliardi e tre quindi da un miliardo e mezzo due mila undici otto miliardi e tre di taglio
Parallelamente cosa è successo la fiscalità in particolare alla fiscalità sugli immobili lo diceva prima anche Zanardi che il tema poi che ha messo in discussione tutto il
Il
Il
L'idea di federalismo si è passati da nove miliardi e otto nel due mila undici
A venticinque del due mila e quattordici a vedremo quanti sono nel quindici sicuramente di più non di meno ma fossero almeno rimasti in capo ai Comuni queste risorse questi miliardi
Si faceva qualcosa invece no si è tagliato e in più si è
Preso parte di gettito
Quindi
Quindi il tutte
Abbastanza complicato sia dal punto di vista delle norme sia dal punto di vista delle risorse
E allora che fare a rinunciare a tutto no noi siamo comunque convinti che funziona e possiamo dare un esempio proprio come Regione di come in realtà
Attribuire la responsabilità di spesa e di finanziamento della spesa funziona dal punto di vista del contenimento dei costi e l'esempio l'abbiamo sul comparto più problematico che quello della sanità se uno va a vedere la spesa sanitaria
No perché nonostante l'invecchiamento della popolazione
E nonostante il costo aggiuntivo
Di macchinari terapie
Nonostante ci sia un mezzo paese il piano di rientro quindi si è partiti da situata situazioni molto complicate pensiamo la Regione Lazio Lazio
Vedrete che si è sostanzialmente stabilizzato non esiste altro comparto della spesa pubblica che si è stabilizzato quindi vuol dire che funziona perché funziona perché ne soprattutto nelle regioni in disavanzo
Per per rientrare
Aumentavano le addizionali e questo ha contenuto l'incremento della spesa fino stabilizzarlo fino a ridurla
Qualcuno dirà va beh ma dal punto di vista della qualità
Abbiamo lo stesso risultato hanno
Facciamo un esempio parallelo sulla funzione gestita dallo Stato la scuola la scuola è gestita centralmente
Non ha visto una stabilizzazione della spesa anzi ha continuato ad aumentare e continua ad aumentarla tuttora ci sono stabilizzazione
Assunzioni citerà
Ma se uno va a vedere la distribuzione della qualità è sostanzialmente la stessa distribuzione della qualità di erogazione di servizi che c'è in sanità
Ci sono Regioni dove le le classifiche OCSE-PISA ci si confronta con i Paesi europei i migliori Paesi europei ci sono Regioni dove pur spendendo molto di più pro capite ci si confronta con i Paesi in via di sviluppo quindi
Il non c'è una relazione tra centralizzazione e qualità della spesa e non c'è una relazione tra centralizzazione e risorse
E allora concludo
Come come se lei si ma secondo ma il pendolo non poche tornare dall'altra parte e abbiamo anche degli esempi al di là della sanità
Proprio come Regione abbiamo presentato un documento secondo me molto interessante a Cottarelli l'ennesimo
Responsabile del taglio della spesa
è in questo documento davamo anche dei suggerimenti su come
Su come tagliare la tagliare la spesa ecco qui ovviamente lo penso non mi ricordo i numeri
E la spesa più un rossa oggettivamente resta quella del personale perché poi il personale trascina con sé tutta una serie di spese di funzionamento
Abbiamo
Come do come Regioni sottoscritto un documento unitario
Dicendo prendiamo le Regioni li dividiamo per fasce e
Ci diamo come obiettivo ciascuna regione di arrivare Albins marca migliore per la fascia dimensionale
Va bene la Lombardia a diciannove euro pro capite contro una media nazionale di quarantaquattro e cinque okay ma la Lombardia è grossa e quant'altro però le singole fasce davano la può
Rita ciascuna Regione di avere un percorso di rientro
E
è stato buttato via non è stato preso in considerazione perché si è preferito
Questa è una scelta politica si sono preferiti tagli lineari perché il taglio lineare politicamente più facile da farsi
E l'esempio su tutti riguarda proprio la sanità
Nel nel distribuire i tagli alla sanità si era
Nella norma precedente la possibilità di
Parametrare le sulla base degli indici di virtuosità perché comunque
Né dobbiamo cercare di dare una prospettiva di miglioramento di contenimento della spesa pur nel decentramento
E questi in questi obiettivi sono stati tolti c'era si premiava chi aveva la centrale acquisti e chi pagava
Nei tempi e nei tempi previsti dalla dalla direttiva europea sono stati tolti terra inserire il parametro pile popolazione ma perché la scelta politica
Prevale e più facile fare un taglio lineare così non si lamenta sostanzialmente nessuno
Ecco questo è quello che successo secondo noi proprio alla luce della difficoltà di contenimento della spesa pubblica noi abbiamo un
Degli obiettivi visti molto sfidanti prima fase entrando facevamo un conto facile
Predica ottocento venticinque miliardi totale togli i tre settanta di tensione e tutto quanto
Che poi
Possono aumentare non può diminuire toglie la sanità centodieci che possono aumentare un po'diminuire toglie il personale cento sessantasette toglie gli interessi che possono solo
Ci auguriamo stabilizzarsi toglie la spesa per investimenti restano quarantasette miliardi
è possibile su quarantasette miliardi ottenere gli obiettivi ambiziosi ed i conti ed Italia ulteriori della spending review
E le risorse per il personale il contratto il personale e le risorse per
La sentenza delle pensioni
E magari qualcosa per lo sviluppo del Paese è chiaro che non esci più
Viceversa abbiamo un'unica voce che può essere efficientato e che è proprio quella personale
Che trascina con sé tutta una serie di voci che sono le spese di funzionamento
Per cui ritornare sull'applicazione seria dei fabbisogni standard a tutti i comparti è probabilmente anzi ma a mio avviso è sicuramente l'unica soluzione per risolvere un'equazione risolvibile
Grazie adesso passiamo alle Province sgomento particolarmente complicato interviene vicepresidente l'Unione Province d'Italia nonché Presidente le province di Vercelli dottor Carlo io Vercellotti prego
Sì grazie signor presidente intanto mi consenta un ringrazio a nome
Versamento nome di Achille Variati non so Presidente
Nazionale alla Commissione per l'attento lavoro svolto in questi mesi con la relazione semestrale che tanto spazio dedica proprio al tema della riforma delle Province allora per rispondere alla domanda di questo incontro
Credo che sia doveroso partire da un'analisi rapida ma attenta rispetto a alla legge cinquantasei del due mila quattordici legge
Che si è posta evidentemente l'obiettivo di semplificare legge che ebbene richiamarlo ribadirlo sempre non cancella non abolisce le Province
E che a
Una portata potenzialmente riformatrice infatti disegnando
Il volto delle nuove Province come una casa dei Comuni
E mantenendo tipiche le funzioni di area vasta e con un ruolo sempre più legato di stretta sinergia con il sistema dei Comuni
Allora dalle se
Dal settembre due mila quattordici a oggi in sessantanove province si è andato a sistema direzioni di secondo livello
Sessantanove su settantasei
Parliamo ovviamente delle Regioni a Statuto ordinario quindi dal punto di vista del rinnovo della governance stiamo procedendo bene
Non così evidentemente per gli altri obiettivi ad ora parlavo prima di semplificazione pensiamo la semplificazione
Stanno nascendo sistemi modelli completamente diversi
In ogni regione italiana
Prima il modello era quello
Costruito tra regioni province
Comuni Comunità montane oggi pensiamo a quello che sta accadendo
Regioni città metropolitane province
Province montane
Province associate
Comuni comuni unioni di Comuni unioni di comuni montani is agenzie regionali senza poi parlare di tutto quello che sta accadendo le Regione sullo speciale prima veniva citato il Friuli ma pensiamo al caso per la Sicilia
Va Vilardi chiedo chiedo a voi se stesse queste semplificazione
Parlando poi
Della
Questione del riordino denunciamo evidentemente un ritardo che è preoccupante
La legge cinquantasei fissava nel trentun dicembre il termine ultimo per le Regioni per approvare le leggi di riordino a oggi
Oltre alla Lombardia la Liguria
La Toscana l'Umbria le Marche la Calabria quindi parliamo di
Sei regioni su quindici solo se ritenessi quindi ci hanno provato legge regionale
Qui siamo molto indietro
E i testi in molti casi
Evidenziano come ci sia un accentramento forte delle funzioni provinciali in capo alle Regioni il principio di sussidiarietà che era prevista del rio
Non si vede praticamente ovunque
E il tema dello stretto legame previsto tra funzioni risorse patrimonio e personale
E ancora un tema in forte di forte dibattito discussione perché ci sono diversi temi ancora aperti
In alcune regioni il tema delle funzioni ambientali quelle delegate dalle Regioni e che adesso la Regione non vogliono riconoscere il tema della polizia provinciale
Tema già
Che sarà oggetto del dibattito parlamentare nelle prossime settimane perché contenuto nella nella nella nel testo del decreto legge sugli enti territoriali Polizia provinciale che
Non è soltanto la polizia che può darle multe sulle strade e la polizia ambientale visto che siamo in una fase in cui si sono inaspriti reati ambientali visto che le Province devono gestire
Tutte le funzioni anche di polizia giudiziaria sui reati ambientali bisognava capire chi gestirà queste funzioni visto che quella Polizia ambientale dove andare a fare il vigile urbano dei Comuni
Così come per quello che riguarda
La Polizia provinciale che
Fa riferimento alle funzioni della polizia ittico venatoria quelle che fanno i controlli sulla caccia sulla pesca tanto per intenderci bisogna capire cosa succederà con le funzioni regionali eventualmente delegati
Se quelle qualcuno eserciterà ancora quel tipo di funzione
Sui centri per l'impiego poi abbiamo una situazione davvero
Incredibile dove
Io ricordo sempre questa una
Delega una funzione
Che il Ministero del lavoro aveva trasferito col decreto Montecchi parliamo del decreto quattro sei nove del novantasette alle Province circa quindici anni fa
Mentre venivano trasferite le funzioni completamente nuove si passava da un sistema che va al vecchio
Timbri ufficio ministeriale dei degli uffici di collocamento per intenderci si è arrivati a nuove quelle nuovi servizi di di di preselezione di orientamento di incontro domanda offerta
Con quelli insomma lo Stato aveva dato anche le risorse per il personale e risorse per gestire i costi di funzionamento risorse che un po'come le strade ex ANAS nel corso degli anni si sono
Pian piano svanite stante
Oggi i centri per l'impiego
Che
Devono gestire una situazione oggettivamente eccezionale perché pensate che il numero di disoccupati è aumentato i centrista impiego devono gestire tutta la garanzia e giovani ma il personale si è ridotto costano cinquecentocinquanta milioni di euro
Nella l'articolo quindici del DL settantotto ne sono previste settantadue a capire dove se andare comparare gli altri
Ma questo e nulla rispetto a quello che è stato previsto con la legge di stabilità al comma quattro centodiciotto che è il principale ostacolo all'attuazione della Del Rio
Dico questo perché
Anziché favorire interrompe il processo
Vengono finanziate le iniziative del Governo con
Il finanziamento da parte delle Province di un miliardo per il due mila quindici due nel due mila sedici e che tre miliardi nel due mila diciassette
A queste cifre vanno aggiunti i tagli degli anni passati solo nel due mila quindici parliamo di tre miliardi di contributo che le Province hanno dato lo Stato
Non è finita poiché tutta la partita del personale
Visto che noi dovevamo o ridurre la spesa del personale il cinquanta per cento entro la fine di marzo
Peccato che questo personale è rimasto tutto in capo alle Province
E
Quinzi troviamo nel paradosso per cui
Dobbiamo gestire ancora tutti i servizi
Molti dei quali nemmeno di competenza nostra
Senza risorse e con tutto il personale
Questa è la situazione oggi oggi nel nel del delle Province italiane
Quindi
La legge di stabilità è stata certamente uno degli ostacoli alla del rio ma questa certificazione o la diamo evidenziata solo lui come Province
La stessa Corte dei conti con la deliberazione diciassette del trenta di aprire delle Sezioni unite
Ha parlato di graduale pressoché diffuso deterioramento della finanza provinciale
Spiegando chiaramente come sia oggi indispensabile un riallineamento un coordinamento tra funzioni le risorse
Ecco questa condizione
Abbiamo letto nella vostra relazione tecnica
Ebbene evidenziata dove si parla delle sofferenze che mettono a rischio l'erogazione dei servizi
Dove si dice il ricorso una maggiore efficienza e una migliore organizzazione non sono più sufficienti perché tutto quello che dovrà essere fatto è già stato fatto
Allora per concludere sulla parte finanziaria viene chiarire che i conti anche se ci fosse un'accelerazione della del rio
In questi possibili settimane e mesi
Se ci pagano per essere chiari persone dal primo gennaio comunque non regge
E il disavanzo strutturale di parte corrente per il due mila quindici
è di cento settanta milioni circa tensione bene
Che il dato deriva della spesa efficientato AA che ci ha certificato so se quindi lo Stato sono e lo diciamo noi la spesa efficientato per le province
Okay
Ci produce uno squilibrio quest'anno di centosettanta milioni il prossimo anno saliamo a più di un miliardo tra due anni di più di due miliardi
Quindi
Per essere ancora più chiari e fare un esempio concreto di cosa vuol dire questo vi faccio un esempio che può essere quello del mio provincia come quello di tante altre Province
All'annesso non concesso che dal primo gennaio del prossimo anno
Tutti i dipendenti delle funzioni non fondamentali verranno pagati da qualche altro ente
Per gestire cento dipendenti pochissimi
Mille chilometri di strade da Milano riguarda la Calabria tanto per intenderci ventisette edifici scolastici o disposizione cinque milioni di euro
Tanti pochi beh se calcolate che solo per il pagamento dei mutui la mia provincia ma dei dieci che ha il minor indebitamento in tutta Italia
Per pagare le utenze scolastica che oggi al riscaldamento riscaldamento costa della luce le assicurazioni solo di quello partono su quattro milioni di euro quindi io con un milione prossimo allo pagare cento dipendenti
Che in Provincia costano poco ma
Non è che sono
Non lavora gratis
Però c'è da chiedersi e il Paese deve chiedersi
Cosa ne faremo del consolidamento dei versanti in montagna
Cosa ne faremo delle manutenzioni programmate dei ponti chi andrà a pulire le arcate dei ponti si andrà a fare le asfaltature sembra garantire la segnaletica verticale e orizzontale nelle strade penso le nostre zone magari padane del nord
Che qualche prova direbbe ce l'hanno penso a quello che vuol dire
I trattamenti antigelo lo sgombero della neve penso al Pronto Intervento nelle scuole senza parlare le manutenzioni straordinarie degli obblighi di legge che abbiamo anche entro fine anno penso sui certificati di prevenzione incendi
E la nostra è una delle migliori situazioni attenzione bene perché se penso a una provincia che c'è in Piemonte che è quella di Asti ASI il prossimo anno dovrà dare allo Stato esattamente quanto prende da l'IPT più Ricci auto ed attività
Non ha intatte
E non è che una Provincia che non avrà entrate son tante
Perché se pensate che le Province italiane complessivamente hanno entrate per quattro miliardi di euro nei prossimi due anni avremo tagli per tali contributi che non le cui vogliamo per tre miliardi e sei
Si fa fretta capire come la situazione sia oggettivamente
Abbia dell'incredibile
Allora quindi a rispondere alla domanda a che punto siamo direi nuovi sono messi malissimo non siamo messi davvero male
E
L'incoerenza tra le manovre economiche
E l'articolo centodiciannove perché credo che articolo centodiciannove sì sia un cardine del federalismo fiscale
è di fatto stata c'è
Ficcata comunque con la grande autorevolezza che alla Corte dei conti
E questo è un fatto che io credo non possa essere valutato consenso di responsabilità dal Parlamento italiano
Così come è giusto che venga con serietà e verità valutata la coerenza del comma dieci dell'articolo uno del decreto legge settantotto
Sugli enti locali quello discussione adesso
Perché l'articolo centodiciannove parla di autonomia finanziaria di entrate di spesa su qualcuno
Mi dice che autonomia hanno ancora le Province incentrata quando l'ente le tasse ormai sono tutte al massimo di spesa quando non è neanche un centesimo di Stresa discrezionale
L'articolo centodiciannove parla di osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti ordinamento l'Unione europea
Noi siamo al punto
Di essere nell'impossibilità non politica tecnica di rispettare quegli obblighi
Dimostrazione
Che i primi a non rispettare quell'obbligo che può esser rispetto del patto di stabilità per esempio
Sono i commissari prefettizi nei Presidenti
Hai situazioni per cui il commissario messo dal prefetto si trova in queste
Situazione queste condizioni
Quindi
Ci sono realtà che senza far nulla quest'anno nulla Samoggia in
Nelle condizioni di poter rispettare il patto di stabilità trentatré esso le Province che lo scorso anno lo hanno rispettato il patto di stabilità
Provino i signori parlamentari
Qui presente di immaginare i riflessi sul patto del prossimo anno
Il centodiciannove poi parla di risorse autonome e parla di fondo perequativo
La sommatoria di entrambe dovrebbe consentire di finanziare integralmente queste funzioni anche in questo caso qualcuno deve spiegare come si possa finanziare integralmente le funzioni da Delrio senza senza più risorse
Come così come va fatto una riflessione sulla dl settantotto per quanto riguarda la sua antitesi rispetto al centodiciannove della Costituzione
Per questi motivi le Province
Avevo già espresso loro con serietà rispetto alla legge di stabilità
Che
Oggi
Non abbiamo qui trasferimenti il fondo perequativo ormai ridotto una miseria e
Il fondo sperimentale il fondo perequativo rimasto lettera morta
Abbiamo apprezzato molto da parte della Commissione
Nel rapporto tecnico dove si chiede al Governo di chiarire come si intenda finanziare queste funzioni
Così come si
Chiede al Governo di garantire la continuità di queste funzioni
Tutti questi eventi io credo che se non molto interessanti c'è come dire piccolo una piccola uno spiraglio di luce che si è visto negli intendimenti del Governo quando con risorse
Ultimamente si è operato il taglio le Province non più sul sistema dei consumi intermedi sistema oggettivamente folle perché non contemplava lo diceva prima correttamente Garavaglia il personale
E si va a guardare per la prima volta all'efficientamento ai fabbisogni Standard e a le caratteristiche territoriali
Questa è una piccola rivoluzione dico piccola perché sconta due limiti enormi il fatto che si basa sui tagli
E no su una logica più ampia così come
Come ha ricordato IFEL parla di trattamento di favore le città metropolitane rispetto le province
Allora avremmo preferito sicuramente che si lavorasse sui livelli essenziali le preferenze definire i livelli ottimali perché i livelli essenziali schiacciano verso il basso sempre la qualità dei servizi
E questo il punto somme il dibattito nel Paese dovrebbe tornare a parlare di quali i livelli di servizi vuole garantire
Parliamo di qualità di sicurezza di modernità di competitività e di sostenibilità ambientale
Scuole strade
Che visione c'è per il Paese tutto questo non lo siamo trovato nessuna parte e la del rio se vuole rappresentare un successo e non un fallimento
Politico evidentemente deve riporre tornare a porre il dibattito a partire
Dalle strade dal livello di infrastrutturazione lo diceva correttamente anche Garavaglia fissati livelli fissati i fabbisogni standardizzati che sono diversi da territorio a territorio perché le stira Stati di montagna
In alcune aree del del paese diverso rispetto a gestire le strade litoranea lungo il mare
In altri territori o gestire le scuole dove le sta lamento l'acceso alla fine di
Settembre diverso in quei posti dove è stata Ventotene acceso per due-tre mesi l'anno
Quindi individuate le risorse
E sufficiente
Che
Come dire
Si attui semplicemente quello che c'è scritto la Costituzione italiana e con la legge quarantadue mi sembra che il sottosegretario da questo punto di vista lo abbia detto
Io penso che questa è la riforma che serve al Paese la riforma del buon senso non è
Ci dicono sempre le risorse sono poche io credo che
Scegliere se mettere risorse sulle infrastrutture sulla sicurezza sulla competitività
è una scelta ed è una scelta che porterebbe il vantaggio che è incontrovertibile di rigenerare i consumi interni e la storia d'Italia secondo dopoguerra ce lo insegna
Quindi noi se non avvieremo una qualche indicazione chiara su questo decreto legge sugli enti locali che contiene dei timidi segnali
Ma ancora delle risposte del tutto insufficienti rispetto i problemi della legge creati dalle di instabilità ebbene tutto il comparto delle Province dovrà andare
Verso il dissesto allora le richieste che abbiamo presentato qui i nostri emendamenti cosa dicono dicono semplicemente che è impossibile fare un Bilancio pluriennale ci sia consentito di fare quest'anno soltanto Bilancio per il due mila quindici
Ci sia la proroga dei termini al trenta di settembre perché non siamo nelle condizioni di poter approvare un bilancio entro il trenta di luglio se non vengono modificati in Parlamento con i nostri emendamenti il le varie problematiche che che abbiamo sottoposto
E che qualcuno prevede delle misure per ristorare i costi
Del del personale sostenuti di funzionamento sostenuti dal primo di di di gennaio a questa parte senza parlare della polizia provinciale dei centri per l'impiego senza questi interventi comparto va verso il dissesto
Così come fondamentale una revisione della legge di disabilità perché il prossimo anno vorrà dire che tutte le province andranno del dissesto ed è un dissesto
Che non è neanche normato dal testo unico un Titolo ottavo non parla del dissesto forzato
Non esiste nell'ordinamento una cosa di questo tipo è una cosa nuova che va normata
E quindi qualcuno dovrà pensarci ecco importante che oggi
Questo quello che chiede l'UPI al Parlamento anche in questa sede
E impegno ad avviare una riflessione che deve essere immediata e che porti a prevedere nella prossima legge di stabilità la cancellazione di quei tagli perché diversamente il sistema l'abbiamo dimostrato non può reggere
Quindi chiudo ringraziando ancora la Commissione chiedere chiedendo di continuare questo attento lavoro di verifica
Perché è come
Dice sempre il nostro Presidente serve oggi più che mai
Una vera operazione verità sulle Province che consenta di mettere una fotografia chiara un'attestazione l'impossibilità di gestire i servizi essenziali per il nostro Paese grazie
Grazie
Reso sentiamo la voce dei Comuni il vice Presidente vicario dell'ANCI nonché il Sindaco di legge dottor Paolo Perrone grazie grazie Presidente dopo le grida di dolore delle Province adesso passiamo a quella dei Comuni
In questi anni di
Attività di risanamento dei conti comuni hanno fatto la parte del leone in termini di contributo
Diciassette miliardi tra taglia i trasferimenti obiettivo di patto negli ultimi otto anni di cui dodici miliardi e tre solo negli ultimi quattro
Siccome i Comuni rappresentano di fatto il sette virgola quattro della spesa complessiva del dello Stato e hanno in pancia del due virgola tre del debito probabilmente hanno fatto molto di più di quello che
In una ripartizione equanime gli veniva loro richiesto
E questo non lo diciamo noi lo dice l'ufficio studi dell'ANCI ma lo dice la Corte dei conti lo dice il suo rapporto sull'ordinamento della finanza pubblica lo dice l'Istat la Banca la Banca d'Italia questo
Perché tutto ciò ha portato inevitabilmente un aumento della tassazione locale che non è stato in grado di coprire ovviamente questi tagli ha portato anche a tensioni sociali
Portate anche al fatto che
Il livello minimo dei servizi spesso non è di
Non siamo in grado di mantenere basta
Come dire guardare con attenzione al la manutenzione delle nostre città per renderci conto a che livello siamo siamo giunti
Voi immaginate una città come Lecce che ha un Bilancio di centotre milioni di euro di spese
Correnti nel due mila quattordici aveva trasferimenti dallo Stato nel due mila dieci del venticinque milioni di euro
Adesso contribuisce al fondo di solidarietà del due mila quindi un differenziale di ventisette milioni su centotre poter immaginare cosa significhi
E qui ma
Se andiamo a guardare il comparto in generale vediamo che gli investimenti investimenti dei Comuni che una parte consistente degli investimenti dello Stato ce ne siamo siamo lo Stato è diminuito dal due mila sette del trentotto per cento
Cinque virgola sette miliardi in meno e i due terzi degli ultimi quattro anni
A valori costanti la stessa dei Comuni dal due mila dieci è diminuito del quindici per cento di quindici punti mentre
Sempre a valori costanti lo stesso periodo la spesa complessiva dalla pubblica amministrazione di Mila soltanto di cinque punti questo per dire so che non è la nostra parte l'abbiamo fatta l'abbiamo fatto fino in fondo
L'abbiamo fatta all'interno di un quadro che è andato normativo che è andato
Delineando sì
Come dire
Limitando sempre di più l'autonomia degli enti locali dei Comuni in modo particolare
Ne abbiamo detto che
Eravamo pronti a fare nostro iter caricarci ruolo responsabilmente
Grazie anche però ha una
Come dire concessione di autonomia responsabilità da una parte autonomia dall'altra questo non è assolutamente avvenuto anzi sono stati in questi anni gli ultimi Governi tutti norme tese
Che avevano come principio
Partendo dal presupposto che gli enti locali sono terminali spesa inefficiente quindi norme tese a limita e limitare o evitare questa attività di sperpero ma che non hanno prodotto questi effetti hanno soltanto
Come dire creato stress senza avere quell'efficacia
Componendo dei vincoli natura ordinamentale che hanno posto anche delle proprie difficoltà nell'attività gestionale di di
Quotidiana dei del Comune
Se passiamo a voi la tassazione
I civili mutare assilli Iuc TARSU tare settari al di là del funamboli ISMU lessicale ne abbiamo creano so abbiano alzato le tasse ma abbiamo come dire creato un clima avverso
Diventavo odioso pagare le tasse perché non si capiva ogni anno in che modo
Andassero pagate che cosa perché servizi
Io corrisponde io cittadino andava corrisponde
Adesso guardiamo con attenzione al passaggio della lotta al tax ma chiediamo attraverso queste anzitutto una semplificazione deve essere facile anche per
Guadagnare un minimo di clima di fiducia del contribuente
Verso verso il sistema che siano chiari i livelli di responsabilità quindi io pago perché cosa quindi posso voi giudicare Sindaco le amministrazioni
Soprattutto chiediamo che questo avvenga ad invarianza di di di gettito questo nome questo è scontato
Per ritornare prima di passare all'analisi fabbisogni Standa al ragionamento sulle norme che sono state
Prodotti in questi anni faccio un esempio uno su tutti per dire che come il
La leale collaborazione del tra livelli di governo non sempre è stata rispettata gliele sessantasei in
Inserisce una sanzione per gli enti locali che non sono in grado di rispettare i termini di pagamento
Se il termine medio nel due mila deve essere di novanta giorni pagamento le fatture per il due mila quattordici sessanta per il due mila quindici
Faccio l'esempio del mio comune mio comune ha sempre centotre milioni di euro di spese correnti sono al limite questa non ce l'ho fatta proprio se non ce la farò a rispettare ma noi vantiamo crediti
Il Comune di Lecce vanta crediti da parte dell'ospedale parte dello Stato per venticinque milioni di euro
Quindi se lo Stato rispettasse quei termini io sarò anch'stare in quei tempi
Il comparto dei Comuni tutti
Allora a crediti verso lo Stato per settecento milioni di euro solo per le spese di giustizia e non abbiamo nessuna certezza che queste risorse voi vengano molte delle quali fanno parte di
Bilanci già gli esercizi chiusi quindi ridire con consuntivi già inviati alla Corte dei conti se queste risorse quanto di queste verranno ad essere
Rimborsate
Ragionamento finale riguarda appunto il la questione del criteri sui sul riparto i fabbisogni standard
Io ho sentito con l'ho seguito con attenzione la relazione del professor Zanardi diciamo le eccezioni perché il professore nuove sono le nostre
Assolutamente confermiamo la filosofia sottostante
Però se quei il
Quei dati dovevano essere come dire un doveva tracciare un percorso che ha presentato sorta di Dabo del bordo delle amministrazioni per allinearsi all'efficienza
Questo fino adesso non questo risultato certamente non è stato
Non è stato raggiunto noi chiediamo ovviamente un aggiornamento sui dati dei fabbisogni standard
Una rafforzamento del sistema sotto il profilo tecnico anche ricevendo soprattutto recependo le osservazioni che la Commissione sul federalismo fiscale del diciotto dicembre scorso
Soprattutto una
Diffusione delle informazioni che siano comprensibili ci permettono di comprendere
Perché quel livello di perequazione anche la nostra capacità di poterla trasferire I nostri con
Concittadini
Non dobbiamo dimenticare questo percorso nasce in una fase precedente alla grande rivoluzione del della crisi
E qui dobbiamo fare i conti inevitabilmente col fatto che la redistribuzione di risorse avviene oggi
Dopo massicce riduzione o riduzioni operate nel negli anni da quest'anno per la prima volta il comparto degli enti locali contribuisce
Quindi diciamo seicento milioni delle imposte locali vengono trasferite
Al allo Stato
Per la prima volta diciamo c'è una sorta di finanza decentrata alla alla al contrario soprattutto va impostato un processo rigoroso che porta un sistema per negativo ancorati ancorato ed incide la quarantadue quindi gradualità sostenibilità
Previsti
Dalla quarantadue delineando delle regole che siano perequative robuste appunto sostenibile quindi immaginare anche per quegli enti locali che partono da una
Posizione diciamo di di di difficoltà e che hanno però dimostrato di essere in grado di avvicinarci avvicinarsi al benchmark che abbiano la possibilità
La possibilità di fare tutto questo deve avvenire attraverso una discussione ampia ritorniamo al
A una delle premesse che facevo responsabilità autonomia
Il Parlamento quando si trattava di tagli ha deciso ha deciso di saldi ma deciso anche come distribuirli e questo probabilmente
Non non va bene chiudo soltanto con un esempio sul taglio di delle risorse operato nel due mila e quindici ricordiamoci che una quota pari al venti per cento del fondo di sovracomunale
è stata ripartita in base a criteri appunto sulle capacità esso parità e sui fabbisogni standard
Questo quindi immaginavo uno scostamento complessivo di circa il quattro virgola otto punti per molti Comuni lo scostamento è stato molto superiore ai dieci punti quindi comprendiamo che qualcosa va
Deve essere assolutamente sistemata confermiamo i principi sottostanti della e della riforma sono i nostri
Vogliamo che ci sia dato un traguardo però sapere
Dove dobbiamo arrivare ed ed in che modo
Indicando a ciascun ente locale un obiettivo che siano adeguamento raggiungibile quindi graduale è saldamente ha concordato a dati di base che siano assolutamente inoppugnabile e non a valori che nessuno anche dato di la cui bontà nessuno è in grado di verifica
Grazie
Passiamo adesso a Giampiero D'Alia che è presente la Commissione parlamentare per le questioni regionali che ringrazio per il contributo grazie
Grazie Presidente il contributo che è stato assegnato dal presidente Giorgetti e riguarda il tema specifico dei rapporti finanziari tra lo Stato le Regioni a Statuto speciale
Si tratta di un tema che è stato affrontato dalla Commissione per le questioni regionali nell'ambito dell'indagine conoscitiva che si sta svolgendo e che ha ad oggetto le problematiche concernente l'attuazione degli statuti delle regioni ad autonomia speciale
E di ruolo delle Commissioni paritetiche previste dai medesimi statuti
Tale attività conoscitiva consentito di acquisire elementi preziosi
Che saranno certamente utile anche al dibattito odierno e dai quali
Prenderò le mosse nel mio intervento e sicuramente anche per il lavoro sinergico che facciamo con la commissione presieduta dal collega Giorgetti
E noto che la legge quarantadue del due mila e nove contiene anche specifiche misure di coordinamento con gli statuti speciali tra di esse in particolare l'articolo ventisette
Prevede espressamente il concorso delle Regioni a Statuto speciale
Al conseguimento degli obiettivi di perequazione di solidarietà Gallo serramento degli obblighi posti dall'ordinamento comunitario secondo la disciplina che avrebbe dovuto essere introdotta da apposite norme di attuazione degli statuti
Con le medesime norme di attuazione si sarebbe dovuta altresì assicurare il coordinamento tra le leggi statali in materia di finanza pubblica
Delle corrispondenti leggi regionale
Come noto tale previsione non ha ricevuto attuazione infatti
Già nel corso del due mila nove sono state avviate le trattative tra il Governo e le Regioni e le Province autonome per la definizione dei rapporti finanziari non attraverso l'emanazione di norme di attuazione
Bensì con la modifica degli statuti speciali con la procedura da legge ordinaria come previsto
Limitatamente alla materia finanziaria dagli stessi sta giunti con l'eccezione di quello della Regione siciliana
Le modi la modifica degli statuti è stata preceduta dalla sigla di appositi accordi
Dal contenuto dei più recenti accordi
Delle modifiche statutarie contenute nella legge di stabilità del due mila quindici da diffusamente conto la relazione semestrale approvata dalla Commissione per il federalismo fiscale
Ciò che emerge chiaramente
Da tali dati e che lo stato di attuazione dell'autonomia finanziaria delle Regioni a statuto speciale e delle province autonome e il quadro delle competenze statutarie dalle stesse effettivamente esercitate divergono significativamente da Regione a Regione
In particolare
La Provincia autonomo di Trento e la Regione Siciliana rappresentano i due estremi del livello di autonomia finanziaria raggiunto da tali enti territoriali
è noto che le entrate finanziarie delle Regioni ad autonomia speciale dipendono
Principalmente dalla compartecipazione tre bis ai tributi erariali ceda quote di tributi statali gravanti su una base imponibile generata nel territorio delle Regioni speciali
E poi ad essere voluti senza vincoli di destinazione
Si tratta di un gettito legato all'andamento delle aree e alle caratteristiche dell'economia locale consistente in quote di gettito prodotto in ciascuna Regione Provincia autonoma
E quindi rappresenta il legame tra la finanza regionale e il territorio secondo i principi propri del federalismo fiscale
Vi sono però delle
Discrepanze significative tra le diverse autonomia
Queste compartecipazione rappresentano infatti sul totale delle entrate finanziarie circa il settantacinque per cento delle entrate totali nella Provincia autonoma di Trento e il trentanove per cento in Sicilia
In base a questo indicatore l'autonomia finanziaria della Regione Sicilia pare più vicina
A quella delle regioni ordinarie che alla media delle altre Regioni speciali d'altro lato
Altra peculiarità delle regioni a statuto speciale e quella di teme dipendere in misura minore rispetto alle regioni ordinarie dei trasferimenti delle amministrazioni centrali
Questo tuttavia il vero
Solo per la Valle d'Aosta il Friuli Venezia Giulia la Provincia autonoma di Trento e la Sardegna
Che dipendono solo marginalmente da trasferimenti mentre la Provincia autonoma di Bolzano a una dipendenza dei trasferimenti simile a quella media delle ordinarie e la Sicilia una dipendenza dei trasferimenti molto superiore a quella delle regioni ordinari
In questo quadro
Merita dunque a mio avviso di essere approfondita sia la particolare situazione siciliana
Che con particolare riguardo
Anche alla interpretazione dell'articolo trentasei del suo Statuto
Che come noto stabilisce che il fabbisogno finanziario della Regione si provvede con i redditi patrimoniali vera ragione e a mezzo di tributi del liberati dalla medesima sono però riservata allo Stato le imposte di produzione le entrate dei tabacchi e dell'otto
Nell'ambiguità della relativa norma di attuazione la norma statutaria è stata intesa dell'amministrazione finanziaria dello Stato
Nel senso che la Regione Siciliana attribuito il gettito di tutti i tributi erariali riscossi nel territorio ad eccezione delle imposte doganali delle accise e dei proventi del motorio dei tabacchi dell'otto
In applicazione del criterio del riscosso
Sia inteso cioè che il gettito si è riferito al territorio in cui avviene effettivamente il versamento delle imposte
E a ciò consegue ad esempio nel caso della Regione Siciliana
Che la stessa risulta allo stato privato della compartecipazione al gettito delle imposte maturate nel suo territorio
Ancorché versate al di fuori di esso per ragioni di carattere amministrativo
Cito solo un esempio per tutti è il caso delle ritenute dei dipendenti pubblici che sono versate a latina in quanto la centralizzazione del servizio della predisposizione le buste paga e svolta nei
Capoluogo pontino tutto ciò ovviamente ha effetti
Per via amministrativa sulla tenuta e sulla sostenibilità di un bilancio che insostenibile ovviamente anche per altre ragioni
Altro elemento che ha influito sul maggiore o minore grado di autonomia finanziaria delle Regioni speciali secondo i principi propri del federalismo fiscale è stato eliminare o maggiore attivismo negoziale delle stesse
Anche in questo caso i due poli estremi sono rappresentati dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Regione Sicilia
La prima vista infatti l'approvazione dall'istituzione e la Commissione paritetica nella provincia di circa ottantasette provvedimenti normativi di attuazione laddove nello stesso periodo per la Sicilia sono stati approvati il ventinove atti normativi di attuazione
Con questo strumento la Provincia autonoma di Trento assieme a quella di Bolzano e la Regione Valle d'Aosta ha proceduto utilizzando lo strumento pattizio
E quello delle commissioni bilaterali lungo la strada di una progressiva acquisizione di autonomia caratterizzata dalla contemporanea assunzione di maggiori competenze e da una quota crescente di comparse ticket di compartecipazione al gettito di tributi erariali
Afferenti al proprio territorio
In tal modo
La Provincia di Trento è giunto fino alla quasi completa di evoluzione di tutte le entrate tributarie erariali è ottenere anche buona parte delle imposte delle accise dalle quali era ed è invece esclusa la Sicilia
Diversamente tale ultima regione beneficiava fin dalle origini nell'attribuzione integrale di tutti i tributi erariali riscossi sul proprio territorio con lealtà e con la ricezione delle accise sugli oli minerali delle entrate del monopolio dei tabacchi del lotto
La Sicilia disponeva dunque di un federalismo più avanzato rispetto alle altre autonomia speciali ma nel corso degli anni il processo di attuazione dell'autonomia in termini sia di esercizio di nuove competenze sia di compartecipazione alle imposte escluse
Non ha conosciuto sostanziali progressi e risultati ovviamente sono evidenti
Ne conferma il fatto che ad esempio in ordine all'esercizio delle funzioni fondamentali di sanità e distruzione le competenze esercitate sono assegnino rispetto a quelle acquisite dalle altre autonomie speciali
Appare dunque evidente che legame tra finanza locale e territoriale non appare atteggiarsi alla stessa maniera nelle diverse autonomia con evidenti divergenze tra le Regioni del Nord e quelle insulari
Le cause sono certamente molteplici
Ma tra di esse va certamente menzionato il maggiore attivismo negoziale delle regioni delle province del Nord rispetto a quelle insulari e il diverso potere contrattuale delle medesime con lo Stato centrale
Che si è tradotto in molti casi nella mancato nella ritardata presa in considerazione da parte del Consiglio dei Ministri degli schemi dei decreti attuativi elaborati dalla Commissione paritetica delle regioni speciali e segnatamente di quelle insulari
Inoltre
Gli statuti speciali pur con una rigidi fondati presentano diversità rilevanti sia per la numerosità delle materie per le quali conferiscono alla Regione la potestà legislativa
E quindi per la quale il finanziamento è a carico del bilancio regionale sia per l'ampiezza
La qualificazione della podestà medesima
Un'altra causa va poi senza altro rinvenuta nella diversa capacità fiscale di ciascun territorio dipendente dalle disomogenee condizioni socio economico delle devo autonomia speciale
Dall'altro lato come da più parti notato mentre gli articoli centodiciassette e centodiciannove la Costituzione come riforma del due mila uno e le relative norme di attuazione pur nel pieno rispetto delle prerogative delle autonomie differenziate
Correlate a Roma rispettive specificità costituzionalmente rilevanti tendevano ad individuare basi comuni per la definizione e l'autonomia finanziaria e per tutti i livelli istituzionali
Per le autonomie ordinarie per quelle speciali almeno sotto il profilo dei principi fondamentali ed al fine di assicurare l'adeguatezza e la proporzionalità delle risorse in relazione alle funzioni effettivamente trasferite a livello regionale e locale
E ciò anche attraverso la perequazione per i territori con mano minor capacità fiscale e la solidarietà per la rimozione degli squilibri economici e sociali l'esperienza applicativa è stata invece di segno diametralmente opposto
L'evoluzione dei rapporti finanziari
Delle stesse norme statutarie delle relative norme di attuazione si è andati infatti sempre più differenziando anche tra le stesse autonomia speciale fino ad arrivare a singole separate misure nell'ambito soprattutto della legge di stabilità
Che dal due mila nove in avanti sono diventate anche sede di ripetuti ed articolate modifica concordata e degli Statuti speciali in particolare per l'autonomia dell'arco alpino
Da ciò discende
L'esigenza che si è assicurata maggiore stabilità e certezza dei principi dei criteri che regolano i rapporti finanziari con lo Stato
E che con il coinvolgimento di ogni autonomia speciale mediante intese correlate specifiche norme di attuazione per ciascuna di esse siano definiti i princìpi generali e criteri direttivi
Tenendo anche conto delle competenze affettivamente trasferite e delle caratteristiche del territorio e della popolazione in questo senza
Senza conti in questo senso senza con ciò voler perseguire l'obiettivo di un'omologazione delle specialità
Che sarebbe contrario alla stessa essenza delle specialità
L'occasione per indicare un nucleo di regole comuni per la disciplina i rapporti finanziari fra lo Stato e la Regione ha autonomia differenziata è rappresentata dall'attuazione alla riforma costituzionale attualmente all'esame dalla Commissione affari costituzionali del Senato
A tale proposito come già preannunciato il Conterno
Nel corso della sua audizione presso la Commissione parlamentare per le questioni regionali
Le sue sul l'esecutivo si è già attivato con l'apertura di un tavolo di confronto di Trani tra Governo le cinque regioni a statuto speciale rispetto al processo di aggiornamento costituzionale dei rispettivi statuti lo scopo di tale tavolo unitario
è quello di giungere ad una convenzione tra lo Stato e le autonomie speciali
Che tracci le linee procedurale per la revisione degli Statuti anche allo scopo di addivenire alla predisposizione di un disegno di legge costituzionale di revisione che riguardi
Che sul modello della legge costituzionale due del due mila uno riguardi tutte le Regioni a Statuto speciale
Con l'auspicio che in questa circostanza
Alla predisposizione di regole comuni sul fronte dei rapporti finanziari seguono applicazione uniforme delle stesse nei territori interessati con inevitabili ripercussioni positive sull'efficienza la trasparenza e la qualità della spesa
Grazie chiedo se c'è qualche deputato senatore che vuole intervenire
Esprimendo le proprie osservazioni altrimenti tiriamo le conclusioni almeno Ciro io le conclusioni del
Di questo di questo convegno non mi sembra che ci siano
Interventi
Ma io posso semplicemente dire che credo che siano confermate esattamente
Diciamo le osservazione che in premessa avevo fatto che poi nel corso di interventi
A più riprese sono sono emerse
L'intento riformatore che in qualche modo
E la pretesa di ricostruire un sistema occupa complicato si ma in qualche modo completo in tutti i sospetti
Che aveva originato
La legge quarantadue
Si è scontrato con la realtà con la realtà durissima del periodo di crisi delle crisi
In patria della crisi finanziaria che si è riverberata in manovre di emergenza che era completamente scardinato questa pretesa di un di un approccio riformatore
Probabilmente un processo già complicato di suo come quello del federalismo fiscale
Sarebbe stato complicato anche in epoca diciamo di finanza pubblica florida ma certamente diventa praticamente impossibile nel momento in cui si interviene tagliando ed tagliando come è stato ricordato
A più riprese in modo spesso indiscriminato cioè con dei tagli lineari
Che si scontrano e sono arrivati al punto di scontrarsi con quelle che sono le esigenze minime indispensabili inderogabile per il funzionamento stesso degli degli enti questo vale senza diciamo così offeso per le Regioni e i Comuni io credo che il caso delle province sia il caso limite nel senso
Che tutti quanti ci rendiamo conto
Che Italy predisposti in assenza di modifiche normative renderanno di fatto inevitabile il dissesto per buona parte se non la totalità degli enti Provincia stesso ma evidente che anche
è per le regioni per i Comuni questo tipo di situazione per moltissimi di loro sì sì sì eccessiva prefigurando rimane
Vero che il federalismo fiscale e l'ambizione di introdurre criteri che in qualche modo
Rendessero compatibile responsabilità e solidarietà in un contesto di efficientamento rimangono tuttavia dei validi e rimane anche valido che il il il principio che
Mentre in passato si diceva che certi certi tipi di approcci come quello del conto del così stando al fosso impossibile per assenza di dati
Oggi questo tipo di obiezione non è più valida oggi i dati esistono certi dati possono essere migliorati devono essere aggiornati e quant'altro
Ma il lavoro che è stato fatto in questi anni sotto traccia da parte mia
X osé COPAFF
A prodotto forse paradossalmente una diciamo una massa di dati eccessiva
E che ha mandato in corto circuito anche la capacità di di di di intendere quali fossero esattamente gli indicatori più significativi per quanto riguarda
I costi stando di fabbisogni standardizzati di indicatori risultato resta poi
E lo sottolineo il fatto che moltissime delle norme approvate di fatto risultano non
Applicate non
Non hanno prodotto ancora oggi diciamo così
Il loro risultato il riferimento ai LEA e LEP credo abbastanza scontato però in assenza di questi manca è un riferimento cardine per qualsiasi tipo di approccio per un federalismo fiscale serio
Noi con questo convegno lo dicevo all'inizio abbiamo fatto una cosa chiaramente in controtendenza non è di moda Introna di moda parlare di province noi siamo forse gli unici gli ultimi che contiamo fare per evidenziare un problema comunque esce reale esistente
Non è di moda parla di federalismo fiscale
Ci rendiamo conto però questa voleva essere una provocazione la provocazione
Da cui passa anche il grido di dolore del mondo delle autonomie locali rispetto
In qualche modo a tante ambizioni che si sono create ambizione di di di di di di efficientamento e di funzionamento anche
è migliore in termini anche di efficace risposta Hajdini cittadini che si sono create nel passato e che si sono scontrate con una realtà che
Molto molto molto diversa
Continuerà evidentemente questo ruolo di stimolo da parte della Commissione per il federalismo fiscale
Sappiamo che i cicli politici poi cambia no ci sono le poche ricentralizzazione del Po per il decentramento
Vedete in Europa che sta succedendo esattamente in questa sala neppure tre anni fa
Si approvava il fiscal con pazienza di fatto dibattito e con la quasi unanimità oggi se dovessimo di anzi quando si discute di fisco accoppa qui si fa fatica a trovare ma soltanto un parlamentare che in qualche modo né difenda le buone ragioni
Ricordo che appunto quella del nella declinazione concrete che ne è stata fatta nella nella Costituzione italiana qualche spiraglio di flessibilità fu introdotto proprio di nasco con gli soppiatto di nascosto perché
Sembrava che che fosse una bestemmia fortunatamente oggi c'è e permette al Governo di avere quel minimo agli flessibilità per dare una risposta alle crisi non voglio farla lunga però io credo che
Non sia stato inutile ma comunque un utile diciamo così provocazione il fatto di riportare qui in nelle aule del Parlamento il tema del federalismo fiscale perché
Prima o poi comunque tornerà ai due qualità Torre la totalità in un Paese che siccome diverso
Merita anche probabilmente le risposte di Serse per
Raggiunge il miglior risultato per tutti grazie a tutti voi che siete intervenuti e grazie ringraziamento particolare a tutti coloro che come relatori hanno dato il loro contributo buona sera