Tra gli argomenti discussi: Armi, Cina, Esteri, Guerra, Iran, Israele, Netanyahu, Nucleare, Obama, Onu, Rassegna Stampa, Sicurezza, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
00:30
15:30
15:30
15:30
9:15 - Roma
10:00 - Roma
10:30 - Roma
11:00 - Roma
14:00 - Roma
14:30 - Evento online
15:00 - Roma
17:00 - Roma
9:00 - Torino
Vogliono gli ascoltatori di Radio Radicale venerdì diciassette luglio questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura i David Carretta edizione di oggi sarà integralmente dedicata all'accordo che hanno raggiunto i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza più la Germania con l'Iran sul
Programma nucleare iraniano accordo definito storico
Vedremo l'editoriale
Dell'Economist secondo il quale questo accordo è meglio delle alternative cioè la guerra oppure nessun accordo
Il
Settimane britannico invita comunque un po'di prudenza schierarsi invece contro questo accordo facendo già campagna
Al Congresso americano per bocciarlo il Wall Street Journal in un nodo di una serie di
Editoriali dal titolo
La falsa accetta di Obama sull'Iran leggeremo anche una
Interessante analisi da le Monde
Che prospetta l'apertura del Paese una sorta
Di ripetizione di quanto accaduto con la Cina dopo la normalizzazione sino americana promossa
Da Nixon nel mille novecentosettantadue chiuderemo collideva ciò che invece
In un editoriale di Giampiero per la più scettica parla di
Illusione di Obama l'illusione doppia prima quella di Bush che sperava di esportare la democrazia con la guerra poi quella di Obama che spera di cambiare l'Iran
Con questo accordo sul nucleare
Così non sarà secondo Trompia per grandi dipenda assioma cominciamo dall'economista che ha una bella copertina questa settimana
Vi è l'Ayatollah agli Khamenei con degli occhiali Ray-Ban il segno della vittoria
Una spilletta
Della pace iato la il il titolo in prima pagina e nel primo editoriale l'accordo nucleare con l'Iran e meglio delle alternative la guerra
Ho nessun accordo scrive il settimanale britannico è storico e almeno su questo siamo tutti d'accordo ma se alcuni dicono che l'accordo siglato
Questa settimana tra lira nelle se grandi potenze più l'Unione europea è una svolta che permetterà di frenare la
Proliferazione nucleare e ricucire trentasei anni di scontro con l'America altri sono convinti che per dirla con le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu
Questo sia
Maderna l'errore storico che permetterà all'Iran e di diventare una potenza nucleare e di finanziare le sue aggressioni all'estero
Chi dei due sia più vicino alla verità dipende da due cose la qualità dall'accordo e i suoi effetti sul comportamento dell'Iran con l'Iran spiega l'economista
Sostenitori critici dell'accordo tendono a trascendere dal pensiero razionale i critici dicono che se il mondo ci avesse provato davvero con sufficiente durezza all'Iran avrebbe rinunciato tutto il suo programma nucleare
La realtà però è un'altra ed è che il regime vede il controllo del ci col nucleare come una dimostrazione della sua potenza nazionale dunque d'orgoglio e un'assicurazione contro un attacco militare americano
I sostenitori dell'accordo invece sminuisce dicono tendono a sminuire l'antagonismo del regime iraniano nei confronti di America Israele la determinazione dell'Iran
A esercitare la sua influenza all'estero e la sua volontà di usare la forza insomma scommettono un po'troppo su una trasformazione del regime che potrebbe non arrivare mai
Con o senza un accordo però il mondo a che fare con
Uniranno è che continua a condurre un importante programma nucleare e che rimane imprevedibile e pericoloso
Il vero test d'accordo dunque è se sia meglio delle alternative e per l'Economist la risposta è sì per quelli che si oppongono a questo accordo le alternative sono due o aspettarne uno migliore o andare in guerra
Un accordo migliore difficilmente potrebbe esserci anche con maggiori sanzioni nei confronti dell'Iran andare in guerra non bloccherebbe secondo l'Economist il programma nucleare iraniano per conto
Anche se l'accordo prenderà l'Iran più potente spingerà al Paese a diventare più aperti tocca come in Cina la teocrazia iraniana Governo una popolazione che da tempo ha perso qualsiasi zelo rivoluzionario
Il regime accettato di mettere sotto controllo sul programma nucleare in sostanza perché ancora una volta come in Cina
Ha fatto il calcolo che questo può preservare la sua sopravvivenza perché permetterebbe agli iraniani di godere di un minimo di prosperità
L'Economist sostiene poi che questa prosperità va in qualche modo alimentata cioè occorre spingere per l'apertura economica dell'Iran
Perché solo così alla fine si potrà arrivare a una vera apertura del paese in qualche modo a un
A un ridimensionamento serio del regime
Qual è la conclusione un Paese grande sofisticato come l'Iran avrà la bomba se davvero la vuole nessuno può cambiare questo dato di fatto
Ma questo accordo offre una chance per far compiere all'Iran un passo indietro rispettoso programma nucleare
E spingerlo più in generale in un'altra direzione il mondo farebbe dunque bene a sostenere l'accordo anch'esse con cautela così
Il settimanale britannico invece a fare campagna contro l'accordo la campagna sarà lunga ero vuol scritti giornali un editoriale dal titolo la falsa scelta di Obama sull'Iran
Scrive il quotidiano economico americano il dibattito impazza sull'accordo nucleare del Presidente Obama con l'Iran
E Obama dunque deciso di
Temere una rara conferenza stampa mercoledì per dire che il novantanove per cento della comunità mondiale d'accordo con lui e allora perché tenere una conferenza stampa
Obama ha detto altre cose che affronteremo nei prossimi giorni scrive il giornale la annunciando nuovi editoriali ma per ora vale la pena soffermarsi sulla sua
Sul suo assunto secondo il quale nessuno dei suoi critici ancora presentato all'Hui o al popolo americano un'alternativa migliore
Nello specifico Obama tirato fuori il suo argomento abituale della falsa scelta politica ci sono solo due alternative qui ha detto o la questione dell'Iran
Con un'arma nucleare risolta diplomaticamente attraverso negoziato oppure risolta con la forza attraverso la guerra queste sono le due opzioni ha detto Obama aggiungendo che un accordo migliore era impossibile Obama secondo il giornale sa che c'è sempre c'è stata un'alternativa alla sua diplomazia delle concessioni
Del resto molti dei suoi critici diranno suggerita
E quale questa alternativa è la diplomazia coercitiva
Avrebbe potuto funzionare per ottenere un accordo migliore se solo mamma ci avesse provato prendete il regime delle sanzioni che è diventato davvero duro solo a partire dal dicembre del due mila undici due anni dopo nel due mila tredici
L'Iran aveva un'inflazione ufficiale del trentacinque per cento l'assumo l'intera in caduta libera le sue riserve di dollari erano sotto i venti miliardi
Obama aveva fatto resistenza quelle sanzioni salvo prendersi nel merito quando iniziarono andare risultati convincendo Teheran a negoziare davvero
Malgrado questi eseguito Obama ha continuato a far resistenza agli appelli permettere ancor più pressione sull'Iran
Ha permesso a Paesi come il Giappone di importare petrolio iraniano è stato riluttante nell'imporre sanzioni sulle istituzioni finanziarie globali che facevano affari con l'Iran in particolare le banche cinesi
Gli Stati Uniti avrebbero potuto allungare la lista nera per includere più settori economici legati guardiani della rivoluzione
Una maggioranza bipartisan del Congresso era pronta imporre più sanzioni quest'anno ma Obama rifiutato per
Correre verso il suo a debole accordo firmato questa settimana
Per il giorno alla strategia di Obama e l'opposto della diplomazia coercitiva che è fatta di determinazione in modo da mettere l'avversario sotto pressione affinché sia lui a fare più concessioni
Questa era stata la diplomazia praticata da Ronald Reagan e con i sovietici quando
L'allora Presidente americano nel mille novecentotrentasei rifiuto di cedere sulla difesa missilistica al summit di Reykjavik che malgrado le pressioni del novantanove per cento del resto del mondo
I sovietici tornarono quasi subito al tavolo dei negoziati Obama avrebbe potuto aumentare la pressione sull'Iran anche su altri fronti come del resto fece Reagan con i sovietici Armando
I nemici dei suoi alleati presente avrebbe potuto armare l'esercito libero siriano per sconfiggere il regime Assad alleato dell'Iran Damasco o aiutare Israele a far rispettare una risoluzione ONU che impone un embargo sulle armi Hezbollah in Libano quanto la falsa scelta tra guerre diplomazia la verità è che la guerra diventa meno probabile quando le di più la diplomazia compagnia tra dalla credibile minaccia
Di guerra il Presidente americano invece rimosso questa minaccia credibile con l'Iran insistendo che la guerra è l'unica pessima alternativo alla sua debbo la diplomazia
E minacciando l'uso della forza contro la Siria salvo cancellare la sua stessa linea rossa sull'uso di armi chimiche ora Obama presenta un accordo molto debole al Congresso dell'opinione pubblica come un fatto compiuto
Chi deve essere accettato oppure ci sarà una guerra il Congresso per il giornale non deve lasciarsi più impressionare da questi falsi ultimatum
Esattamente come gli iraniani non si sono lasciati impressionare dalla debole diplomazia di Obama così
Il quotidiano economico americano Wall Street journal chi invece prevede
In qualche modo un un futuro positivo per per questo accordo alla fra sciò
Analista di le monde l'Iran la salsa viennese l'interrogativo
Di un pezzo che esce nell'edizione di oggi scrive fra show degna di dieci luglio l'Iran celebrava la giornata di Gerusalemme abituale
Esercizio catartico collettivo antisraeliano
Mobilitati dal regime milioni di iraniani hanno sfilato nelle strade del paese per accusare il nemico sionista il suo protettore di grande Satana americano giurando di cacciare un giorno gli usurpatori di Guzzo Gerusalemme
Bruciando bandiere con la stella di Davide urlando vecchi slogan della rivoluzione del mille novecentosettantanove come morte all'America
Le cose sono chiare la distruzione di Israele deve essere la priorità dei musulmani hanno detto i guardiani della rivoluzione braccio armato del regime la vigilia
La guida suprema l'Ayatollah Alì Khamenei aveva ricordato che gli Stati Uniti sono l'incarnazione stessa dell'arroganza assolute che la nazione iraniana deve restare pronta a continuare a combattere l'arroganza delle potenze mondiali
Nello stesso momento però sempre quel
Dieci luglio dietro una deliziosa facciata di un albergo a cinque stelle a Vienna
Le arroganti potenze mondiali stavano mettendosi d'accordo su un accordo storico con l'Iran il gruppo di cinque più uno Cina Stati Uniti Francia Regno Unito Russia Germania concludeva qualche giorno dopo
Cioè questa settimana anni di negoziati sul programma nucleare di Teheran
Firmato martedì il documento di Vienna non smantella l'infrastruttura nucleare della Repubblica islamica la mette sotto stretto controllo in contropartita le dure sanzioni economiche colpiscono Teheran
Per aver violato il trattato di non proliferazione saranno abbandonate questo do ut desse rappresenta una svolta diplomatica storica
La domanda per le monde è a quale Iran se bisogna credere quello delle bandiere americane bruciate nelle strade di terranno quello dell'albero dell'albergo a cinque stelle a Vienna
Quello di Khamenei io quello del capo della diplomazia iraniana Mohammed Giavazzi tariffa
E queste domande portano un'altra domanda l'accordo sul nucleare può sfociare in una normalizzazione delle relazioni americano iraniane
Ah li Khamenei secondo le Fraktion voleva questo accordo messo in crisi dalla forza dalla corrente riformatrice regnano e nel
Due mila nove la la rivoluzione verde dall'irruzione delle primavere arabe dalla degradazione della situazione economica del Paese è dovuta alle sanzioni
E al calo del prezzo del petrolio la guida fatto diverse concessioni ha permesso l'elezione di un Presidente riformatore Assaro o anni
Contro i suoi alleati naturali Teran cioè i falchi Khamenei ha sostenuto Zarifa a Vienna per rigetti mare il regime
Khamenei ha bisogno di riaprire l'economia del Paese con i pericoli politici che questo comporta
Barack Obama voleva questo accordo prosegue fra sciolto il Presidente americano ha preso il rischio di un negoziato con un Paese che il suo predecessore aveva inserito nell'asse del male un Paese con il quale gli Stati Uniti non hanno più relazioni dal mille novecentottanta un paese che
Molto spesso contrapposto l'America anche con la violenza un Paese che il Dipartimento di Stato classifica tra i padrini del terrorismo internazionale ma anche un Paese giovane
Gli ottanta milioni di abitanti con una società civile brillante e dinamica con cui gli Stati Uniti devono poter parlare come lo fanno con altri avversari strategici
Infine un Paese che gioca un ruolo chiave in Medioriente Obama sfidato un fronte del rifiuto potente a Washington insieme del Partito repubblicano e un'ampia frazione dei democratici
Sono contro l'accordo di Vienna perché giudicato troppo pericoloso all'esterno i due grande a grandi alleati degli Stati Uniti Medioriente Israele Arabia Saudita
Fanno causa comune contro l'Iran accusandolo di essere la principale forza di destabilizzazione re
Un senza sanzioni metta altri mezzi al servizio dei suoi alleati locali DRG mescita Baghdad Bashar al-Assad a Damasco hezbollah il Libano li milizie utilissimi miei meno
Hamas nei Territori palestinesi il fronte del rifiuto però per anatra show non è molto credibile i suoi membri demonizza non l'Iran come l'Iraq di Saddam mossa in un tempo gli attribuiscono una capacità
Diabolica fuori dal comune vero l'Iran vuole essere riconosciuto come una delle potenze preponderanti Medioriente ma resta un anno militare il suo bilancio della Difesa e otto dieci volte inferiore a quello dei paesi del Golfo nel loro insieme
Poi ricorda fra show appena nata la Repubblica islamica fu segnata da un ingresso un'aggressione esterna la guerra di Saddam Hussein appoggiata da Stati Uniti Unione Sovietica Europa
Quella guerra
è stata fondatrice dell'attitudine Rania Anna sulla scena internazionale un mix di arroganza e paranoia infine se l'Iran riesce a federare un arco uscita nella regione e dovuto al caos totale provocato dall'invasione americana
Dell'Iraq
Detto questo per le monde niente indicano infatti che l'accordo di Vienna annunci un Iran più cooperativo
Negli anni Settanta del resto gli accordi sul disarmo nucleare tra Stati Uniti Unione Sovietica non moderare uno il comportamento di Mosca all'estero al contrario
La vera distinzione la vera distensione scusate arrivò solo negli anni novanta per contro la normalizzazione sino americana del mille novecentosettantadue spinse subito la Cina uscire dal suo status di paria
Ad abbandonare le sue mila su versi penale sia
E a concentrarsi sul suo sviluppo interno
Questa giurisprudenza quella
Sì no americana quella che all'altro show si augura anche per il dopo Vienna con l'Iran è così
Tra l'altro nel mondo che dunque come in parte l'Economist prospetta per l'appunto un'apertura in in in stile cinese dopo dopo la normalizzazione voluta da Nixon
Che però rischia di essere un'illusione lo scrive Trompia per la su Libération di ieri Boucher Obama la doppia illusione il titolo di un editoriale illusione di Bush era quella di esportare la democrazia con la guerra
Sperando di creare un effetto domino nella regione che avrebbe fatto cadere la Siria poi l'Iran è un portandovi la democrazia come era accaduto Germania federale
Dopo la distruzione del Terzo Reich o in Giappone dopo la capitolazione
Il parallelo ovviamente non è rare ragionevole nessuna delle formazioni sciite su cui Washington si appoggiava per riparare le fratture irachene nate dalla dittatura di Saddam Hussein aveva un'agenda democratica
Anzi i religiosi sciiti e perfino sunniti iracheni che avevano sofferto sotto regime batte
Non erano pronti ad accettare altri ideologia se non quella dell'Islam politico
Il problema qual è che l'illusione di Bush rischia di nasconderne un'altra quella di Barack Obama
Se il primo voleva rimodellare la Regione con la guerra al secondo vuole arrivare la stessa cosa con la politica della mano tesa all'Iran
Per Obama l'accordo sul nucleare non serve solo a limitare le ambizioni nucleari dell'Iran ma anche a fare evolvere il regime islamico verso un sistema democratico
E a far muovere le cose per il meglio in Medio Oriente probabilmente le relazioni tratteranno Washington miglioreranno tanto più che nella regione
C'è un nemico comune lo Stato islamico ma resta il fatto che l'antiamericanismo e uno dei miti fondatori della Repubblica islamista come l'antisionismo abbandonare questi miti significherebbe mettere in pericolo il regime
L'accoglienza alteranti una delegazione di talebani il processo contro un giornalista erano americano le dichiarazioni violentemente anche americane della guida suprema li Khamenei
Dimostrano che non c'è alcune amicizia tra i due Paesi e che le linee di frattura non sono destinate a muoversi così Ciompi aperta su Di Biasio di ieri con cui
Ci fermiamo ricordandovi la caselle meglio ascolto chiocciola Radio Radicale punto it potrete scriverci per commentare questa o da altre rubriche da David Carretta una buona giornata su Radio Radicale
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0