Meeting di Rimini 2015 - L'ultima parola non è la parola fine, ma la parola bene: esperienza della malattia

Buongiorno a tutti
L'avete visto abbiamo cinque persone sul palco quindi cominciamo subito
La canzone che avete sentito era legata anche al libro di cui parleremo oggi
Va il titolo che abbiamo dato a questo incontro l'ultima parola non è la parola fine ma la parola bene
Perché queste sono le parole con cui l'autrice ha voluto terminare il libro arco di Duce e che quindi abbiamo messo come titolo di questo incontro
Ma ci sono alcune righe di una lettera di lì a un Blois che mi accompagnano danni nell'esperienza di vita con i malati e che voglio leggervi come sottotitolo
Perché dicono il perché ho voluto questo incontro in un meeting che pone come titolo la struggente domanda di che natura sia la mancanza del cuore
Le ombre o a nel mille ottocentosettantatré scriveva un suo amico
Le anime volgari pensa nonché la tenerezza del cuore questo inestimabile tesoro della vita sia come una moneta che si Cogni assolo nei palazzi incantati
Con l'effigie splendente della magnificenza e della felicità
Di tutte le idee false questa era più valore da che io conosca
E vero precisamente il contrario
Si dovrebbe scrivere un libro geniale per dimostrare questa verità pur così comune che bisogna aver sofferto per est capaci di amare
L'amore è un atto della volontà ma il dolore è intorno a rivelazione anteriore a quest'atto stesso
Perché l'uomo a nel suo povero cuore
Degli angoli che non esistono ancora e dove il dolore entra per portarli all'esistenza
Ebbene
Vorrei dire che il libretto geniale è stato scritto umilmente in forma di una fiaba per bambini e di una parabola per adulti si chiama l'arco di luce
Allora se è vero che tutto quello che ci accade nella vita Cipro con poca cioè ci chiama ci interpella ci sono delle cose che sono delle provocazioni così brucianti che pongono una domanda ineludibile
La storia di Giovanna e di questa natura ma penso che ognuno di voi in questa sala potrebbe raccontare la sua storia o quella di una persona Luigi garante lo ha provocato allo stesso modo
E anche la mia esperienza di quarant'anni di medico con i devo CNC posso testimoniare che la mancanza più grande la sete del cuore il bisogno e più grande di fronte alla malattia o alla sofferenza incedere è quello di un significato
Di una speranza credibile per i proprio compimento cioè per la propria felicità
A me spetta dirvi chi è Giovanna
Ma premetto che non si può parlare di Giovanni non si possono incontrarla magari anche attraverso il libro libro che troverete anche in libreria al meeting
E a riconoscere quello che l'incontro con lei provoca in noi
Io ho conosciuto Giovanna negli anni Novanta quando attraverso il dramma che era accaduto sull'uccisione del marito il ventisette novembre dell'ottantotto da un lato lo sotto casa
Aveva riconosciuto una chiamata vocazionale iniziato a partecipare alla fraternità San Giuseppe
Da subito è stato l'amica speciale
Giovanna non lasciava niente di approssimativo
Chi conduceva sempre anche in quelli che sembrano solo dettagli al cuore dell'istante del reale fino a cercarvi la sostanza è Terna che lo abita vera e chiara
Insomma con lei si trattava sempre di arrivare all'esperienza di tutto dove la realtà si fa trasparente si tocca l'essere
Non ti consentiva di fermarti più in superficie e di non esporre test persa non ti consente tuttora
Così una sera a casa sua appreso imbraccia il figlio più piccolo perché la morte del marito i suoi sei figli avevano da uno a diciassette anni
E ci ha letto lei stessa la favola che aveva scritto per spiegare al figlio perché suo padre non c'era
Il libro è stato editato nel novantaquattro la prima volta dagli amici di presso
E nella mia un della mia ultima coppia ho fatto spesso fotocopie per i miei malati quando una mamma un papà lasciavano dei figli piccoli perché era utilissimo intravvedere il senso di una cosa così drammatica
Ma non era l'unica tappa dell'imprevedibile nella sua vita
Più di dieci anni dopo nel due mila e nove un pomeriggio in cui ero di guardia mi telefona parlandomi di un dolore la sciatica chiedendomi se me ne potevo fare carico
Il mio primo fugace pensiero era stato non faccio l'ortopedico e cerco uno bravo
Per lei
Ma la domanda non suonava proprio così
Per cui le dico di venire appena finito il lavoro
Pochi minuti di visita per rendermi conto che non si trattava di sciatica e chiamare il neurologo che confermava il sospetto
Poiché ho potuto solo accompagnarla al taxi essendo di guardia avevo il magone che cercava di tenere per me
Insieme la domanda al signore su che cosa ancora le stava chiedendo
Perché trattandosi della gioco era impossibile non guardare anche questa se non come un'altra drammatica misteriosa chiamata ma dentro il rapporto con uno che lei conosceva bene e a cui dava fiducia cioè
Dentro quella familiarità che in questo meeting abbiamo incominciato a conoscere nel
Nella storia di Abramo e di ogni mio
Poi
Giorno per giorno tutto è diventato più difficile ma anche più intenso il più grande
Oggi Giovanna e a casa circondata dall'affetto operoso e profondo di figli e nipoti e da un intero mondo di amici che in vario modo di lei non possono fare a meno
Può muovere solo qualche piccolo muscolo dell'occhio e sorridere o piangere per tutto il resto dipende dall'attenzione di chi le sta accanto
Che deve capire capisaldi spostare a un braccio una gamba
Le resta però la più importante di tutte le facoltà del rinvio
Quella di dire dissi a chi la chiama
Da qualche anno mi sono accorta che questa fiaba esprimeva delicatamente non solo il significato della morte del marito ma anche del sacrificio e del significato della malattia nel senso che renderla Saccà
Per questo personalmente fortemente voluto la riedizione del libro ma che questa avvenisse col centro Nemo
La Fondazione serena e
Mario Melazzini sa quante volte per un anno anche questo miti l'anno scorso importunato
Perché mi sembrava un dono una mano tesa malati e familiari nel loro cammino arduo come è stato per i figli
Io lavoro da quarant'anni con Livio cinici e so bene che la domanda sempre presente che sia cosciente o inconsapevole ma c'è sempre nella malattia e che occorre condividere
In fondo la domanda del meeting
è quella di un significato di ciò che accade perché e perché proprio a me
La mancanza di un grande e quella del significato per il nostro cuore
Perché finché non si intuisce non si sperimenta almeno inizialmente che quello che capita e per la nostra maturazione
Non non c'è una cura che possa bastare lo si è ancora arrivati alla cura
Perciò ringrazio Mario che ha permesso che il libro rinasce esse e nel contesto del centro Nemo e con la bella edizione curata da Guido Orsi e illustrata dalle tavole fatte da Marie Michel PON se in amicizia a Giovanna
E i nuovi previ commenti che Giovanna ha fortemente voluto aggiungere alla prima fiaba proprio in merito all'esperienza attuale
Che sono stati proprio faticosi perché via dettati con gli occhi lettera per lettera tramite la tabella di plexiglass
Il libro è una spiegazione al figlio e annui di noi stessi in una parabola che giustamente Rodolfo
Ha chiamato l'offerta di una paternità al figlio di una strada da percorrere come il Cavaliere che abbiamo sentito
E credo che ognuno di noi rispetto al significato della vita è figlio e bisognoso di una strada
Per questo chiederei ora o al professor Rodolfo Balzarotti
Che tra l'altro in euro
è un grande amico da Giovanna questa cosa in questo momento più principale ma e anche il
Direttore scientifico della Fondazione quegli ancor don
Di introdurci a scoprire le tappe
Almeno sommariamente di questa fiaba no
E chiederei a voi di ascoltare queste in in chiave personale lasciandosi interrogare sul sulla propria vita da questo percorso che è Giovanna propone al figlio e invita a noi a fare
Credo che
Grazie
Grazie Paola
Pronto la mente io sono qui perché in questo incontro sono protagonisti anzitutto coloro che vivono la malattia
O perché loro stessi malati o perché
Implicati direttamente nell'assistenza della cura nella compagnia
E io quindi
Sono qui sovvenuto come amico di Giovanna cercando di
Darvi un'idea
Di quello che
Giovanna voluto comunicare
Con questa favola
Se mettiamo magari le immagini facciamo compare le immagini questo è l'ha titolo del nostro incontro nell'ultima pagina che Giovanna voluto scrivere
Al termine del suo libro
Questa
Il libro la copertina
Si ricordava
Ricordava Paola che questo libro da queste editoriale è nato esattamente nel meeting scorso c'è un miracolo che oggi ne sparliamo cumuli blocca ormai già ha circolato ampiamente
Una favola per bambini è una parabola per adulti come tutte le vere favole
Io lo faccio anche per testimoniare quello che la Giovanna fatto a me in questi anni della sua malattia anzitutto lo stupore che a due
Eventi tragici della sua vita lei abbia risposto
Con un gesto creativo espressivo prima fare la favola poi il ri farla in una forma più bella ancora quando si è ammalata
Due fatti che hanno segnato la sua vita tragicamente si direbbe secondo al mondo ma
Io credo che solo dall'abbondanza del cuore anche di un cuore ferito
Cioè da una gratitudine può nascere un gesto espressivo di questo genere
E poi l'altro fatto stupefacente
Che come tanti altri andando a visitarla
Stando qualche ora insieme a lei prego abbastanza regolarmente
E qua
Guardandola così terribilmente ingiustamente inferma verrebbe da dire
Ho cominciato a sperimentare io uno strano tipo di salute
Non so dirlo altrimenti quando tornò tornando a casa sua e come se qualcosa mi avesse ricostituito
Come se fossi guarito da una malattia Marche malattia Papa Francesco nell'ultima enciclica da una definizione bellissimo trovata poco casualmente dice
Libero
Guarito da quella
Ansietà malata che ci rende superficiali
Aggressivi e consumisti sfrenati
Cioè da quel modo di vivere alla mancanza visto che
Che non ci lascia lo spazio mai di guardarla questa mancanza
Di capire che cos'è questa mancanza e di che cos'è questo mancanza ma magari dirò qualcosa allora dunque una favola
La classica favola
Di una storia di un principe
Che trova moglie una principessa di UTIN ai nome del principe Gina rom erano nel nome della della sua sposa
Nelle iniziali dei nomi chiaramente c'è un riferimento
Alle persone della famiglia l'UTIN ai vuol dire lo dovizioso richiama Lodovico marito tragicamente
Morto tanti anni fa
E Gina rom Giovanna evidentemente
Ma
Per entrare in questa favola
Sono preziose anche le tavole
Che le nuove tavole che Marino scelti con sé ha realizzato
Perché
Perché perché dico che è come se
Avendo lei scelto alcuni passaggi particolari da illustrare ICI ci aiuta come ha
Punte Giare a fare delle punteggiatura andare dentro
E accogliere la vibrazione del senso di questa favola proprio la vibrazione musicale non sono illustrazioni in senso classico
Nemmeno però sono
Neri giochi difforme e colori
Si intuisce anche
Un un riferimento questo lo vediamo nella tavola due che adesso io vi ho promesso sul sullo schermo che si riunisce all'incontro iniziale dei due
Le due protagonisti tutti mai Principe Gina rom passo futura sposa la prima dichiarazione ha prima conoscenza
L'immagine porta un suo tutti un titolo che è riferito al testo
E in questo caso è
Il la didascalia dice il mio nome in Cina e rom disse la fanciulla che significa fiore in inverno
Infatti vedete che questa
Tavola c'è un gioco di forme piuttosto squadrate soprattutto sulla sinistra
Prevalente nel blu prevalentemente blu rosso bruno
Che va vagamente posso ricordare delle figure delle figure forti maschili squadrate
Nella quale commenta stonata come un gioiello nella parte destra questa sagoma evidentemente femminile dove invece i colori
Diventano
Non rossa giallo come una finestra quasi che si apre di luce che si apre dentro dentro questa composizione appunto Fiore d'inverno questo ci fa porsi percepire il profumo di questo fiore d'inverno questo
Fiore paradossale Cocche volo che ha voluto Giovanna indicare
Vi faccio vedere questa è la tavola quattro che invece si ferisce festeggiamenti del per le nozze dei due le due principi ma la tavola su cui mi vorrei soffermare la numero sei
Si riferisce a un episodio del tutto molto singolare apparentemente secondario
Tutti ne hai generano hanno realizzato il loro sogno d'amore sono sposi felici il regno e felice e nata anche la prima figlia la prima di una lunga serie il sei figli esattamente come sei sono i figli
Di Giovanna
Tutte pace serenità ma un giorno
In uno dei viaggi di perlustrazione nelle terre del suo regno l'UTIN ai scopre un luogo che non ha mai visto
Scoprì un angolo del Regno che gli era sconosciuto
E siamo sulla riva di un fiume in un luogo deserto di una strana parcelle che lascia intravedere sull'altra sponda un mondo misterioso inaccessibile
Vado alla
Vado oltre per non prendere troppo tempo riassunto questa prima parte dove descrive questo luogo incantato
In quel luogo regnava una strana parce que il principe non aveva mai avvertito altrove
Dovunque girasse lo sguardo però non vedeva né case né uomini avvicinandosi all'arriva intravedeva stento l'altra sponda offuscata da una leggera nebbiolina ma di tanto in tanto
Per attimi previsti mi a diradarsi della foschia lutti mai riusciva a distinguere
I contorni di una terra sconosciuta che intuiva misteriose bellissima e che lo attraeva in modo irresistibile
Esterrefatto si domandò come fosse possibile che oltre il fiume esistesse un posto così e soprattutto che non se ne fosse mai accorto prima
Sì guardo in giro per cercare un ponte un passaggio all'altra sponda niente nemmeno una barca e le acque erano decisamente troppo profonde per consentire il guado come fare a raggiungerla
Non ebbe tempo per cercare una risposta viene chiamato deve tornare al palazzo
Beh mi pare molto profondo
Questo episodio
Emblematico dicevo
Perché tutti mai scopre
Una zona sconosciute inaccessibile del proprio regno
Cioè come dire
Nella nostra terra nella nostra casa in noi stessi
C'è qualcosa che non ci appartiene
O piuttosto qualcosa qui noi partecipiamo noi non siamo padroni in casa nostra in questo modo la migliore delle fortune non arriva a chiudere e a compiere la nostra vita interessante che proprio nel momento della felicità
Ancora non si è
Scatenato il dramma
C'è questo specie di
Di finestra sul su un mistero
E in effetti come se questi episodi apparentemente secondario ci fosse la matrice la chiave di tutti i successivi sviluppi della storia del destino imprevisto
Di e drammatico doloroso ma anche glorioso di routine ai dieci nero sarà infatti poco sulla riva di quel fiume
Che
Si compirà la vocazione diciamo così la missione la votazione del protagonista
E Cisco pirati cos'è l'arco di luce non dico di più perché avete diritto di scoprirlo per conto vostro leggendo il libro magari
Passo a un'altra tavola ed è l'ultima che commento poi
Mi Paola mi mi bastone era dirà quando
E la numero otto
E notate la differenza sul piano cromatico rispetto alle precedenti
La presenza di colori più neutri e spenti le forme sottili spigoloso e
Come
Schegge di pietre incastrate tra di loro che pure evocano
Delle sagome umane Ginevra si è ammalata
Di una misteriosa malattia una sorta di spegnimento della vita
Il cuore cito
Il cuore di Ginevra
Era diventato come di ghiaccio e niente riusciva a rompere il guscio freddo e gelido che sembrava attanaglia Carlo
Patente mi vengono
La pelle d'oca pensare che
Quasi vent'anni prima
Giovanna abbia come
In questa
Fa fiaba quasi
Annunciato profetica mente la sua malattia
L'altra cosa che mi colpisce è che lei immagina che questa malattia
ASP abbia spento non solo le ditte lei ma tutto nel suo regno tutto il Regno deperisce tutti sono tristi nessuno più parla con l'altro c'è una generale spegnimento del cuore della gente
La dimensione la malattia la dimensione cosmica allora qui mi permetto
Di fare una sorta di qualche potrebbe sembrare una divagazione ma
Vedete che non lo è
Perché
è curioso che Giovanna non so se consapevolmente ma non credo e quindi ancora più interessante qui
Scovato
Ma di pescato
Un grande tema della favori Istica della narrativa occidentale
Che ci è stata
Ereditiamo dal Medioevo
Una specie di archetipo come dicono gli studiosi
E la figura leggenda del Re Pescatore che entrata nel ciclo di Parsifal
Nelle varie versioni di questa
Vicenda ma io la voglio qui rievocare citarla nel commento che mi ha fatto
Mircea Eliade grande studioso delle religioni
E
Appunto di dice
Si tratta
Di un particolare della leggenda di Parsifal ed R pescatore si ricorda che il vecchio reca detentore del segreto del GRAL GRAL cioè
Poi quello che
Stato interpretato come calice
Che conteneva sangue di Cristo in croce
Era paralizzato da una malattia misteriosa
Spara di paralisi
Non era del resto il solo a soffrire intorno a lui tutto cadeva in rovina andava in disfacimento al Palazzo vettori giardini gli animali
Non si moltiplicavano più gli alberi non davano più frutti le sorgenti si prosciuga vano numerosi medici avevano cercato di curare
Il re Spes attore senza minimo risultato giorno e notte arrivavano cavalieri eccetera eccetera un unico Cavaliere ovvero sconosciuto e perfino un po'ridicolo
Si permise di ignorare cerimoniale le buone maniere cioè rompe gli schemi rompe le formalità
Verso dove e si diresse direttamente verso il re senza alcun preambolo gli chiese dov'è il grande
In quell'istante tutto si trasformò il re si alza dal suo letto di sofferenza l'acqua riprende a scorrere i fiumi nelle fontane la vegetazione rinasce il castello Miss misteriosamente restaurato allora
E poche parole pronunciate da Parsifal che non lo bastate per rigenerare la natura tutta quelle poche parole tuttavia costituivano la questione centrale dove si trovava il reale per eccellenza il sacro il centro della vita
E la fonte dell'immortalità dove si trovava il Sacro Graal
Conclude
Inviate questo piccolo dettaglio di un grandioso mito europeo ci rivela almeno un lato trascurato del centro
Del simbolismo del centro non solo esiste un'intima solidarietà tra la vita universale la salvezza dell'uomo ma basta porsi il problema della salvezza basta porsi il problema centrale però il problema
Perché la vita costa cosmica si ritiene l'imperfetto
Che spesso la morte come questo frammento mitico sempre indicare non è che il risultato della nostra indifferenza di fronte all'immortalità potremo dire di fronte all'infinito
Allora perché tempore semplicemente la domanda fondamentale fa rinascere la vita la natura era come le dicevo all'inizio
Mia vicino alla fine
C'è un modo di vivere alla mancanza
Per nostra mancanza la mancanza costitutiva di cui siamo fatti che vorrebbe negarle cancellarla
E questa è la malattia mortale
Non vuole sapere di lei di che cos'è questa mancanza
E l'incontro tra i filosofi che si è svolto nei giorni scorso seri
Emerso una conclusione molto molto interessante è stato detto una cosa molto tant'è che
Paradossalmente la nostra mancanza
E spesso come paradossalmente ingombra data un troppo
Non possiamo fare parlare da mancanza s'passare del senza parlare del troppo
Di cui dobbiamo
Spogliarci o meglio
Questo sarebbe moralistico ma
Accettare di essere come spogliati
Per guardare finalmente la nostra vera ricchezza che questa mancanza
E
Di quel qualcosa di quella presenza che dietro questa mancanza si nasconde ma si e si rivela
Il troppo della nostra pretesa e della nostra attaccamento malato a noi stessi e alle cose
Chiudo
Con ultimissima breve citazione
Ha un significato queste citazione perché
La mi venne in mente di scrive la su un biglietto
Che scrivemmo quando una volta tanti anni fa ma Giovanna allora ancora malata andammo insieme un regalo per il suo compleanno e allora questa frase che io traggo da
Quel libro aureo
Che
Pittis il cristianesimo come di Kleist è politico questo
Grande scrittori che scava è grande affabulatore
Scrive in questo testo è una citazione molto breve ma
La storia di Giovanna
Mi sembra
Immaginate di essere
Una casa scusate c'è in una casa ma è una casa
Una casa vivente
Cioè io sono una casa vive e viene Dio
A ricostruirla dapprima forse capite quel che sta facendo aggiusta le tubature riparare le crepe nel tetto e così via sono lavori che andavano fatti lo sapevate e non siete sorpresi
Ma ecco che gli comincia a mettere la casa sotto sopra Ascom passarla in modo orribile ante e apparentemente inconsulto
Dove vuole andare più a a parare
La spiegazione che lì sta costruendo una casa tutta diversa da quella che avevate in mente voi creando qui un'ala nuova la aggiungendo un piano innalzando torri apprendo cortili
Pensavate di diventare una casa modo ma lui sta costruendo un palazzo intendere inizio d'abitare a vivere lui stesso grazie
Grazie a Rodolfo c'è poca aiutata di portare la fiaba nel cuore delle risposte alla domanda del meeting e penso che tutti abbiano voglia di
Rileggersi libro flangia lei
Ma come abbiamo imparato sembra questo meeting cioè vedere che questa
Promessa è vera bisogna vederne i frutti
Bisogna verificarlo abbiamo imparato no
Ancora Blois ci dà una chiave di lettura un cuore senza dolore e come un mondo senza rivelazione vedete io solo mal tenue chiarore del crepuscolo
Verificare questo nella mia esperienza dico solo due cose della mia esperienza con Giovanna
La prima e che in quella sede quel letto sono
Se sono sempre il cuore del mondo anni fa è stato il primo posto dove sono stata invitata pregare per la Siria venendo via dalla Giovanna
E la seconda
Di cui già accennava adesso Rodolfo e che comunque si arrivi dalla Giovanna con qualunque pensiero problema quando esci non sai perché ma deve riconoscere che ci stavi bene
Per qualcosa che li accade che lì c'è
Questa presenza misteriosa forse che abita la casa
Che il mondo irride magra pire non può
Che è quella che fa battere il cuore di ciascuno di noi quando incontra una cosa vera fino in fondo non facile certo ma profondamente corrispondente alle esigenze di ognuno alla mancanza di ognuno
Sta poi a ciascuno scegliere se stare a livello a cui ci invita in ogni istante intenso o fuggire dalla usuale distrazione
Ogni volta hai davanti un io non sperperato a differenza della nostra vita frettolosa
Così raggio continuare incrociare la mia vita tanto che se anche qui oggi come se fosse lei fedele alla vita nostra più amica di tanti amici proprio per il suo sì quotidiano
E ricordarle nelle giornate vorticose come dicevi anche adesso è il grande aiuto a vivere e hanno sperperare restante presente come sempre scivoliamo a fare
Però questa verifica abbiamo chiesto a Silvia spagnola in Rossi di raccontarcela lei è moglie di Ugo che qui con noi e che ammalato Isla
Dicci Silvia come puoi verificare i frutti di questa
Chiamata
Buongiorno a tutti e scusate la voce la
Sarà malati
Allora
Vi racconto un pochino quella che è l'esperienza di vita insieme con Ugo
Perché secondo me i fatti più di qualsiasi altra cosa possono raccontare e dare una risposta a quello che diceva ha perso Paola
Io prima di tutto sono moglie di un tubo non ci siamo conosciuti nel due mila e tre e ci siamo sposati nel due mila cinque l'abbiamo già belli maturi quindi non abbia un punto molto c'è bisogno di star lì
A pensarla troppo a lungo anzi Ugo solo dopo dodici giorni mi ha chiesto di sposarlo per cui un uomo sempre stato molto deciso
E io ripensando a noi non possono ripensare a tutte le grazie che hanno costellato la nostra vita la mia nello specifico posso parlare per tutti e due ma
Vi racconto nello specifico la mia
Dopo che ci siamo conosciuti
E ieri stavo
Pensando proprio a questa cosa che cosa vuol dire Grazia
Perché
Lì di fatto non è un qualcosa di astratto ma è un fatto che accade nella vita di ciascuno e che lo trasforma per sempre da quel momento queste la grazia
E quindi ci sono stati dei fatti delle persone degli accadimenti che
Nella nostra vita mano a mano l'hanno trasformata in in un cammino
Che è quello di tutti anche
La la prima che ricordo sovente
Riguarda il periodo in cui eravamo ancora fidanzati
E in una notte
Di Ugo viaggiava per lavoro in Cina al termine di una delle nostre telefonate intercontinentali appunto per me nel cuore della notte per lui all'alba insomma avevamo cercavamo di incrociare questi orari assurdi
E al termine della chiamata
Ho avuto ho avuto
Proprio la conoscenza
Che Dio aveva creato un buco per me
Addirittura annullando quello che può essere
Il raziocinio normale del tempo e dello spazio ho detto ieri l'ha creato per me così l'ha fatto perché
Di tutto quello che c'era nel rapporto con lui mi veniva chiesta tutta la mia verità
Che era faticosissimo infatti dico sempre che tirava fuori il peggio di me perché
Era sempre uno scatta scarto continuo tra ciò che pensavo io di me stessa e ciò che lui voleva sapere di me perché mi dice io voglio sapere chi tu sei non ti puoi sembrare di essere marchi tu sei
Quindi è stato un lavoro fin da subito con lui che però è stato una cosa meravigliosa che si è sviluppata nel tempo e che ha portato a questa altra Grazia
Che è stato il giorno del matrimonio perché
Siamo arrivati entrambi
Con una coscienza di certezza del passo che stavamo facendo perché per entrambi
Eravamo stati destinati da un altro a farci compagnia in questo percorso terreno
E quindi il dire dissi a Ugo con la formula che tutti conoscono e che molti
Di fuori che si sono sposati hanno recitato quel giorno
Esperti fedele sempre nella salute della malattia ero così vi assicuro che ero cosciente fino in fondo di quello che stavo dicendo
Appunto in un modo misteriosamente profetico no uno
Si trova a dire certe cose che non vince non desidera il fondo per sé ma che poi quando accadono dice va beh avevo già detto di sì quindi
Stiamo a questo gioco che non è appunto e proprio il disegno di Dio
Quindi
è stato
Appunto profetico perché un anno dopo vi faccio vedere alcune fotografie perché per aiutarmi così a a seguire un po'il la nostra vicenda
Un anno dopo il nostro un anno e mezzo dopo il matrimonio in atto Riccardo
Che è stata un'altra grazie enorme perché i figli sono
Cioè delle grazie stupefacenti bisognerebbe aprire qui veramente una parentesi enorme mano non ne abbiamo il tempo
Ma
Dopo un anno che l'atto Riccardo
Nel febbraio del due mila e nove Ugo ha cominciato ad avere qualche problema di salute semplicissimo di ins abilità affaticamento che abbiamo legato inizialmente a tutta una serie di a altre situazioni che stavamo vivendo in quel momento
E
E poi invece
A giugno di quello stesso anno del due mila otto
Abbiamo avuto la diagnosi certa che quei sintomi erano legati a questa malattia degenerativa
Veramente pesantemente invalidante che si chiama sclerosi laterale amiotrofica
Che ha portato buco in brevissimo tempo ad una situazione di in mobilità
Tant'è che
La nascita della letizia a settembre del quel
Due mila e note
Cioè
Mi mi ricordo questo questo fatto che di per sé è un po'assurdo siamo usciti dall'ospedale
Atte del tre giorni dal parto come normalmente accade Ugo teneva in braccio letizia
E io spingevo la sua carrozzina perché il parcheggio era troppo distante dal reparto e noi non ce la faceva
E mi sembrava il primo uomo ad aver partorito perché
Non si è mai visto capito uno esce dalla maternità
Però
Così è successo che dopo la nascita di letizia asse all'inizio di settembre già il primo di novembre Ugo è stato ricoverato per la prima insufficienza respiratoria per un mese al centro Nemo appunto che abbiamo vicino a casa
è uscito da questo primo mese di ricovero che
Cioè anche lì
Raccontarlo è impressionante perché
Io mi alternavo tra
Mia madre che dovrebbe essere presente se lo ricorda benissimo
Ospedale la mattina Puppato e della letizia asilo nido di Riccardo ospedale dar da mangiare Ugo ritornava a casa la poppata della letizia non apprendere Riccardo ritornava a casa l'altra poppata cioè una cosa che dici ad andare fuori di testa letteralmente
è tornato a casa Ugo in sedia a rotelle fisso un ventilatore al naso perché appunto non aveva più la capacità vitale sufficiente e il badante
Altra novità perché le malattie spesso si portano dietro anche questa necessità di dover
Rinunciare a quello che si pensa essere la propria vita
Perché si comincia a condividerla anche con estranei
In in inevitabilmente perché io non
Avrei assolutamente potuto diverrà una
Esistenza non normale Marco per sopravvivere proprio avevo bisogno di un aiuto
Quindi
C'è stata questa grande novità però questo che cosa ha portato a rendersi conto che la vita può diventare veramente si era quando si smette di pensarla propria
Che è un assurdo però è così terre che
Sì abbiamo aperto di fatto casa nostra a tutta una serie di aiuti che sono arrivati
Misteriosamente ma con infinita gratitudine
Molti dei quali continuano ancora oggi a distanza di sei anni con una fedeltà veramente commovente per quel che mi riguarda perché non
Non è spiegabile questa cosa
Ad avere tantissimi amici ci hanno aiutati nei modi più disparati
Da chi veniva ad aiutarmi la sera afferra aiutare Ugo a mangiare perché dopo il ricovero di febbraio del due mila dieci quindi di lì a poco ha smesso di muovere praticamente anche le braccia
Quindi
Nel giro di otto mesi era immobile
E quindi scherzavo Riccardo allattavo letizia dovevo da mandata dà da mangiare a Ugo quindi io a dover spesso salta con la cena perché non avevo il tema
Il tecnico di mangiare lo agli amici sono venuti in supporto e hanno organizzato questa forma di catering respinto per cui venivano lì in
Un minimo di due un massimo di cinque
A preparare portavano la cena pronta preparavano la la la tavola sparecchia vanno a Roma da mangiare i bambini mi aiutavano per metterli a letto aiutavano con Ugo la sede per cui casa nostra smesso di essere nostra
Appena comprata cioè per cui dici veramente c'è una uno scarto grande però appunto con tutto
Il l'esercizio che avevo fatto con Ugo inizialmente sul quello che
Valeva la veramente la pena
In un qualche modo è stato semplice
Cosa è successo che però nel
Settembre del due mila dodici
è stato un periodo che ricordo particolarmente
Ebbene perché io mi sono ritrovata comunque in un altro di quei periodi in cui
Sembrava che la realtà mi sopra facesse
Perché non riuscivo più a
Usiamo questo termine gestire niente avevo tantissime cose su cui mettere la testa e non riuscivo a cavare un ragno dal buco c'è una cosa che stava andando veramente
Beh
Veramente quella volta fuori me lo sono mi sono resa conto
Cosa è successo fatto una telefonata a un carissimo amico
E gli ho chiesto mi devi spiegare perché Gesù non mi basta
Perché lui ci dice io sarò con voi fino alla fine del mondo
E io oggi
Allora non ho più fede
Perché dico non riesco a stare di fronte a questa quotidianità che comunque è qualcosa che
Un altro ha scelto per me
Ed è una certezza che un altro mi vuol bene
Non può chiedermi una cosa contro di me allora vuol dire che ho perso la fede
E allora
E stato impressionante perché come diceva prima anche Rodolfo
Il mettere a tema la domanda su disse della propria mancanza
Del brano che hai letto immediatamente fa rifiorire la vita
Non è cambiato niente nella mia esistenza è rimasto tutto anzi molto più faticoso però chiarire
A me stessa il significato
Che aveva
Il tutto quello che ci veniva chiesto
E ha cambiato tutto perché oggi
Posso dire che tirerei affidati e la cosa più grande che ci possa essere
Che
Sprigiona la libertà in una maniera impressionante per cui c'è qualcuno dei miei amici che mi chiama Wonder Woman però il fatto di essere malato oggi fa vedere che non è così sono umanissima come tutti
Ma
Sapere che tutto è nelle mani di un altro che compie il suo disegno in un modo misteriosi Simone però
Nel tema che sono affari suoi quello che vorrà fare come lo vorrà far perché ha deciso di farlo così
Insomma
Non lo so ma i frutti che abbiamo visto in questi anni sono talmente tanti che vediamo quotidianamente perché vi assicuro che è miracoloso che
Noi possiamo essere qua oggi
Perché non ne ha solo non era assolutamente scontato io quando Paola mi ha chiesto di poter venire qui io gli ho detto si
Pensando a Dio piacendo perché non ne ho proprio idea se saremo ancora qui
Perché non veramente
Anche
Faticoso vi do solo la chicca della giornata stamattina la sveglia un quarto alle sette per poter essere qui alle dieci quarantacinque in ritardo per cui
C'è funziona così perché la la nostra solo raccontare la nostra quotidianità maggiore però tre ore comunque
Quindi le le cose che si sono sviluppate giusto per accorciare proprio di tutta la mia figlia che noi abbiamo visto in questi anni dal
Nostro amico che ha deciso di entrare nel gruppo adulto e viene da Ugo e dice guarda la tua amicizia per me è stata fondamentale in questa scelta
Gli amici che sono fidanzati e poiché viene lì il primo giorno mi dice ma io ho chiesto la mia morosa di sposarmi perché ho capito guardando voi che il sì per sempre possibile
Sono cose che ti fan tremare i polsi che dici è veramente un altro che sta
Operando attraverso di noi
E quindi l'unica cosa che possiamo fare e metterci
A sua disposizione mi viene da dire appunto rimanere affidati a lui e
Proprio per per questo motivo qua
Abbiamo
Recentemente alla fine di maggio festeggiato i nostri dieci anni di matrimonio e io ho intensamente voluto
Festeggiarlo
Vediamo a queste sono vite
Scene di vita familiare quando Ugo perché abbiamo due bambini eccelle sì l'ho detto va bene ugualmente
Che però vivo nel rapporto con il Papa nel modo più naturale possibile per cui giocava dandogli inciucio
La letizia giocava con il ventilatore perché sentiva l'aria che usciva
E questo qui invece
è adesso la fine di maggio che abbiamo festeggiato il nostro decimo anniversario di matrimonio
Perché
Abbiamo voluto ridire dissi
A quel destino buono che ci ha voluto insieme
E grazie ad una
Uno strumento quasi futuristico che legge le onde cerebrali di Ugo gli permette di interfacciarsi con un software
Il permette di dire sì
Abbiamo potuto rinnovare le nostre promesse fattivamente
Io
Risposato Ugo perché
Io voglio un bene in Fini molto più bene oggi ma molto più bene oggi di quando lo sposato
Ma voglio bene a lui
Non
Annui ammalato e il suo io che mi interessa
Come sono certa che il mio io I mi mio personale a cui lui fu il bene
Con il quale lui ha una pazienza infinita perché vi assicuro gli errori che si fanno con le persone nel in una condizione così critica come quella di Ugo sono infiniti ogni giorno
Quindi
è stato bello per me quando gli ho chiesto ti fa aderisce ste Giare il matrimonio elettiva di ridire le promesse mi ha detto sì
Allora dico Capri allora mi voi ancora bene Europa bellissimo
E questa questa cosa qui ha portato ad una festa che non abbiamo organizzato noi ma i nostri amici dove eravamo verso post poca trama vincente ottanta poche più quasi del matrimonio abbiamo fatto dieci anni fa
Allora
Per concludere volevo dire che
Il nostro
Cioè che
Il bene che io
Voglio monco chiesi
Erri manifestato con questa promessa nuovamente è una cosa che io sinceramente desidero per ciascuno di voi che ciascuno di voi possa sperimentare nella propria vita
Senza
La necessità di dover passare attraverso una croce pesante come quella che stiamo portando noi perché
Non siamo bravi non siamo particolari ma stiamo semplicemente rispondendo
Al
Alla chiamata che è stata fatta noi quindi con come dire vie di rilancio questa cosa sulla vostra vita perché ognuno di voi ri dicendo ossia ciò a cui chiamato quotidianamente
Può percorrere il proprio cammino di santità
Ed è per questo che io chiedo di
Recare per noi affinché la grazia non ci abbandoni mai che l'unica cosa che può accompagnare in questo cammino oltre a chieder Fini siete tanti per cui magari questa volta divo ascolta
La guarigione chirurgo perché
La sua la gloria di Dio si possa manifestare agli occhi di tutto il mondo proprio per questo
è difficile parlare dopo la testimonianza come quella di UE Silvia ma vi chiedo di fare ancora un passaggio
Perché questo abbiamo voluto questo incontro al meeting come associazione medicine persona e uno potrebbe chiedersi perché
Ma perché è medicine persona cerca di custodire in un tempo di evidenze scadute
Il legame che deve rimanere fra la medicina e la persona di cui abbiamo avuto una bella testimonianza
Perché pensiamo proprio che in questo mondo da soli e difficile quindi bisogna
Sostenersi e aiutarsi a giudicare le cose a costruire le cose
Tenendo conto che senza un nesso così chiaro fino alla domanda di significato la domanda di che mancanza
Non c'è cura adeguata non c'è cura che basti
E invece di costi piuttosto lui rei luoghi della cura anzi costruiscono luoghi delle prestazioni che all'uomo non bastano per questo abbiamo chiesto a Giorgio Cerati psichiatra di parlarci un attimo del rapporto di cura
Grazie Paola quindi dopo questa dopo la narrazione di una testimonianza appunto difficile passare alla riflessione ma ci proviamo
Una riflessione che ho cercato di organizzare attorno alcune parole chiave che per me rappresentano un po'il condensato di esperienze che abbiamo condiviso
E e per le del lavoro anche che abbiamo sviluppato in questi anni
Un paio di questioni anzitutto per introdurci
L'esperienza della malattia a che fare con la conoscenza cioè la malattia comporta un'esperienza conoscitiva oltre che
Emotiva e di sofferenza fisica che ha rintracciabile nel suo accadere nel presente
Inoltre esistente un problema di senso nell'esperienza di malattia che coinvolga sia il paziente sia che l'assiste
Abbiamo detto esperienza
Come possiamo intendere questa parola
A ben vedere ciò che qualifica un'esperienza più che l'accumulo di informazioni o di sensazioni essenzialmente un incontro
Cioè qualcosa di nuovo di altro di inatteso che la via che avviare esperienza stessa qui in particolare lo abbiamo visto
L'incontro con un disturbo con la sofferenza
Quindi esperire la malattia possiamo forse dire è il frutto umano
Vissuto nell'io con tutto il suo carico emotivo dell'incontro e della relazione della persona con la malattia con le circostanze con i rapporti con i bisogni e con i limiti connessi a questa condizione
D'altra parte
L'esperienza del limite caratterizza proprio la condizione umana come tale
Limite appunto cioè mancanza quanto il reale costo titolo del meeting no
Mancanza cioè il bisogno che l'uomo sente
Al punto che
Potrai dire di me
Non solo che ho bisogno
Ma forse più propriamente che sono un bisogno
E questo si riflette in modo anche molto significativo a mio giudizio nel linguaggio
Che infatti usa dire molto semplicemente sono depresso sono ansioso
Piuttosto che o la depressione ora nevrosi ma anche
Uscendo dalla psichiatria allo stesso modo
Per chi è affetto da diabete da dall'ipertensione da un tumore si parla preferibilmente di un paziente diabetico di un paziente iperteso di un paziente oncologico
A tal punto il rapporto persona malattia si fa stringente
Allora pur affermando l'indiscutibile efficacia il potere della medicina con tutti i suoi progressi e strumenti diagnostico terapeutici ci il primo protagonista dell'azione sanitaria diciamolo è il soggetto
Ma in pratica che posto occupano il soggetto e la relazione tra soggetti nella cura
Quanto questo è un aspetto sottovalutato nel lavoro clinico quanto occorre invece tenere conto dell'esperienza del soggetto
Ascoltarla saperla leggere nella specificità dei bisogni che presenta per poter svolgere un percorso di cura buono
Un percorso di cura allora capace di fare emergere le potenzialità e le risorse dei pazienti di utilizzarle
E di integrarle con quelle degli operatori della famiglia del contesto in una parola della rete sociale
Una vera alleanza noi parliamo nel nostro lavoro di un'alleanza terapeutica un'alleanza che valorizzi protagonisti le persone ma con i loro legami
Non isolate
Anzitutto con le famiglie sempre come abbiamo visto direttamente coinvolte attive in grado di proporsi in modo originale abbiamo visto anche proprio da questa testimonianza diretta questa cosa
A volte anche capaci di organizzarsi in modo autonomo penso a tante associazioni di familiari
Che sostengono e che propongono delle delle iniziative penso all'Associazione diversamente per il nostro campo ma mi sembra che anche nel campo delle malattie degenerative di cui parliamo
Questo sostegno anche organizzato è molto importante
Soggetto
Che fa pensare anche a
La parolina umanizzazione
Ecco troppo si parla di umanizzare le strutture sanitarie
Ma bastano forse delle Camere più confortevoli
O non occorre invece un umanesimo della cura parola presa in prestito anche dei nostri vescovi
Che ne parleranno pure al Convegno di Firenze cioè umanesimo della cura che per me significa partire dal recupero
Dell'umanità dell'esperienza di malattia dalla domanda di significato che le persone si pongono dal
Che senso ha quello che mi sta accadendo che senso ha quello che ci sta accadendo
Senza censurabile
D'altra parte come si potrebbe curare senza apertura all'altro
Senza apertura all'essere dell'altro alla sua domanda dissenso
Ecco per questo un'altra parola che si usa molto la personalizzazione della cura
A mio giudizio inizia da qui è oggi non è la frontiera della ricerca di un domani anche se Lippi genetica circa ci prospetta delle mie rapidi e da questo punto di vista alcune già reali
E comunque
L'esperienza di malattia opera un cambiamento in chi la vive
è veramente un incontro
Un incontro che genera una nuova conoscenza adesso
Passa da qui credo la ricerca del bene di cui al titolo di questa
Tavola rotonda per il paziente per l'operatore per esempio Grubman
Anni fa non Coco ematologo americano scrisse il libro Anatomia della speranza
In cui ha studiato negli esiti dei suoi pazienti in esso tra la speranza e la cura
Un lavoro che apre che ha aperto un'immensa finestra sul ruolo dei fattori umani che molti chiamano fattori extra clinici secondo me in modo un po'improprio perché in realtà fanno profondamente parte del lavoro clinico come vedremo
Sul ruolo dei fattori umani medicina un'esplorazione che continua perché riscatta che la riscatta che riscatta la medicina stessa da decisioni eccessivamente rischi ristrette e meccanicistico che
Una una un'esplorazione che perché svolta da parte di vari autori studiosi professionisti cui Medicina e Persona credo dà il suo contributo non indifferente no
Proprio nella riscoperta dei fattori umani e umanistici nella professione sanitaria
Dall'altra parte quanti nostri colleghi laici o sedicenti non credenti si richiamano a quella che
Benedetto sedicesimo chiamo la speranza affidabile
Quanto si richiamano a questa speranza nell'affrontare i problemi dolori sofferenze
Sofferenze che si possono lenire
Ma non evitare
E certamente che si debbono curare qui si apre un fronte terapia cura assistenza riabilitazione
Sino
Alle prospettive o al desiderio della guarigione ecco sono temi cruciali non c'è tempo per parlare ma
Certamente sottendono un interrogativo su quest'altra parola chiave appunto sulla parola cambiamento
Allora chiediamoci non è forse riduttivo domandando la guarigione quando domandiamo la guarigione esigere di voler tornare come prima
Quelli di prima
è una domanda certamente legittima del tutto legittima ma forse solo apparentemente ovvia
Perché in realtà è una domanda volta impossibile specialmente nelle sempre più frequenti malattia evoluzione cronica perché questo obiettivo rischia di prescindere dalla realtà
Verrà del resto il tempo è la realtà sono due concetti fondamentali in queste condizioni di grave e prolungata sofferenza allora
Come abbiamo visto
La testimonianza di Silvia e qui a dircelo
Se da un lato incombe
Il peso di sintomi gravosi dall'altro proprio in questa condizione si può creare uno spazio all'accadere di una scoperta nuova
Quella di potersi guardare diversamente e di potersi comprendere più profondamente
Spalancando anche orizzonti di desiderio imprevisti e imprevedibili
Ne scaturisce allora una positività
Che aiuta la vita del paziente al di là delle aspettative un cambiamento quindi un bene di cui la famiglia abbiamo visto anche questo è pienamente partecipe
Richiamo l'ultima parola
Una positività che però non può non coinvolgere il rapporto con il medico e con l'équipe curante
Quindi l'incontro non è solo comma la con la malattia ma l'incontro con l'altro la malattia che rappresenta un'occasione in cui avviene un incontro tra la persona malata e il personale medico e di assistenza
Cioè l'esperienza di un percorso di conoscenza condivisa
Pensate a quanto è vero che l'io nasce continuamente da un incontro sembra che parliamo di fragilità ma questo è realmente un pensiero forte
Due brevi citazioni
L'altro nasce dentro di noi continuamente perché la relazione attraverso i gesti le parole con il paziente all'interno dell'équipe mantiene viva l'idea che ciascuno ha dentro di sé è un fine
La propria
Realizzazione
Nelle situazioni di mite solo l'amicizia aiuta esistere cioè quando l'altro
Esiste e noi più di noi stessi
Questa riflette l'esperienza di un grande psicoanalista che ha partecipato i nostri momenti di lavoro che c'è nel richiamo un'altra di un altro grande medico che ha detto la carità e che tutti i Comuni nel rapporto con l'altro
Quando dai
Quelle minuto in più
Quando dai qualcosa che non è richiesto
La cura l'assistenza ospitalità dell'altro dentro disse il malato ha bisogno che ci sia un movimento insieme a lui la commozione a questo movimento insieme a lui
Ecco carità
Non si tratta però di elemosina
Ma di un dono
Anche gli autori laici sono molto attenti a questo aspetto di un tono il dono non anonimo un tono un anonimo lo porti a lo porta ognuno di noi il dono non anonimo del nostro tempo
Capace quindi come dono di imparare dal rapporto gratuito con l'altro mio grande maestro diceva il paziente nostro insegnante
E di attivare in questo rapporto gratuito una reciprocità il tono presuppone una reciprocità tu e cioè di generare di poter avviare in cambio la fiducia che alla base della cura
L'esperienza del cambiamento di un bene anche per chi opera in sanità quindi
Quando abbiamo bisogno noi stessi
Di mantenere la motivazione del nostro lavoro di non diventare quanto ne abbia bisogno cinici lì a nostra volta cronici di una formazione continua che alimenti la nostra umanità insieme al sapere medico
Gli operatori sanitari mi avvio alla conclusione sono infatti interpellati proprio a questo livello quello del rapporto terapeutico
La relazione di cura non va intesa come elemento accessorie indifferente come atto di conoscenza sempre nuova
Nel quale l'altro si senta realmente accolto nella specificità del personale sua e sostenuto nella domanda di cura
Quindi l'incontro medico-paziente un'esperienza di grande valore che non può che migliorare la clinica e quindi necessita di un lavoro
Un lavoro che Loris valuti come fondamento di un atto di cura efficace e insieme di una crescita professionale utenti ca
Per questo per questo realismo non certo per spiritualismo lavoriamo sul fattori umani non esci si dall'attività clinica anzi che ne integrano questi fattori umani lo spessore
Vi è un patto di speranza di condivisione parliamo di compassione parliamo di soggetto di relazioni di cura sino alla possibilità straordinaria eppure necessario del perdono
è un problema che hanno trattato i nostri psicologi in due seminari che hanno proposto quest'anno che pensate quanto è appropriato questo termine
Per le quante volte che noi o i pazienti viviamo la malattia il dolore come un'ingiustizia perché è proprio a me come una e punizione che ci ci è capitata
Ecco perdono
E quindi possibilità di libertà dalla malattia e nella malattia vi ringrazio dell'attenzione
Grazie Georgia perché credo
Che sia chiaro a fine quello che tu hai detto per l'operatore sanitaria vale per la moglie il marito chiunque di noi va a trovare
Uno che ha bisogno o l'altro insomma chiesto chi assiste caregiver chiediamo adesso a
A una parola anche a Mario Melazzini che non ha bisogno di presentazioni perché c'è un elenco di
Presidente in campo dei centri Nembo e di tutto oltre che l'assessorato
Ma soprattutto perché dal suo si sono nati dei centri dove prima di tutto i malati sono guardati e questo è il primo bisogno tanto più in malattie come queste intanto ringraziamo per il libero per essere qui
L'ultima parola non ne dà la parola fine ma bene
Che cosa significa
è solo
Una questione di sguardi
Di ciò che realmente
Vogliamo vedere oppure noi vogliamo mettere
Mai
Più di quest'anno il tema del meeting è per me è particolarmente significativo
Ma soprattutto mi ha
Permesso di ripercorrere
E di comprendere
In maniera più concreta reale il mio percorso con la malattia
Vedete
Se non erro rileggiamo di che mancanza questa mancanza a cuore che ha un tratto né in sé il pieno
Soprattutto perché
Il cuore ti inventi incosciente della sua mancanza come ci è stato spiegato molto bene nei giorni scorsi
Ci vuole
Una ferita definita e definitiva
Nel mio caso specifico a una malattia
Ma soprattutto vedete quando chiunque di noi si scontra inizialmente dicevo così con la malattia
Ciò che fa
Inizialmente sullo su quale Aldo del passato su ciò che non avrei
Più pur tutto fare sul ciò che
Non sarebbe stato più possibile
Coniugare tra loro con una vita con quella vita
Un percorso che noi tutti c'eravamo ipotizzati ed eliminati
Quindi proprio quel concerto del ben pensante di voler
Accendevate finire è brutto dire tutto ciò dopo che abbiamo sentito questa bellissima testimonianza
Che ci permette di comprendere quanto sia importante
Questo percorso che ci è stato donato
Ma la cosa interessante è proprio
E che
In aspettativa mente mi è stato posto in un momento drammatico del mio venissi da Di Mattia del percorso di malattia
Abbiamo un carissimo amico mio padre spirituale si vanno
Vanno a fare onesti mi ha regalato sia libero di Giobbe ma anche e questo non ho mai detto perché ci tiene una cosa molto mi ha molto intima
Il senso religioso
Rilancio Ussani
E
Che mi hanno aiutato tantissime meglio intorno
Questi pienamente nel mio percorso di vita
Nel percorso di vita quotidiana soprattutto di
Crescita
E di consapevolezza
Non accettazione consapevolezza del mio limite
Che la mafia mi presenta
Nella quotidianità
In particolare
A parte ciò oppure no che
Ho fatto mio una frase
A fine cioè
Ti ho conosciuto per sentito dire ma
Adesso ce l'ha incontrato ci ho visto
Quindi so che cosa quel ministero che mi precede mi accompagna
Ma soprattutto
Per me è significativo sono stato a quelle domande che sono state poste
Perché cosa parla piena di vivere
Senso religioso proprio qual è il significato della realtà
Il che senso ha l'esistenza
E indipendentemente da qualunque
Compreso
Sia la nostra posizione sia a tal punto filosofico
Politico teoretico queste sono
Domande che sono espressione tutti
Perché tutta la vita è questo
Non sto a comprendendo lo compreso il loro Alfonso sempre di più
Affermano l'esistenza di un qualcosa
Che sia ultimamente nel senso per cui si vive
E quindi come si diceva come veniva detto coincide con quel senso originale totale dipendenza
Che l'evidenza più grande successo suggestiva per l'uomo di tutti i tempi
E questo è fondamentale cioè questa presenza fortissima di qualcosa da cui tutto dipende si chiama la nostra tradizione proprio Dio esplicitamente di Dio
E quindi grazie anche a questo ma soprattutto alla realtà vissuta come Ministero che
Mi sono spiegato mi ha permesso che ci ha permesso perché poi coinvolto poi di persone nel fare quel bellissimo percorso
Con una malattia per arrivare
Animo ma vedremo perché
Perché molto spesso tutto ciò che ci può succedere che vediamo
Semplicemente non desiderato ma c'è sempre una motivazione c'è sempre
Una sorta di urto che ci Carta
Nella nostra quotidianità che non avremmo mai voluto che ci accade in essere
Ma
Nell'arco contemporaneamente ci spalancate le porte cita quella consapevolezza
Incomparabile di noi stessi che
Fanno introdurre
Ci introducono il nostro io in una profondità di una grande scoperta disse prima sconosciuta come qualche mese fa c'è stato detto
Ma la cosa importante
Che mi permette
Di avere quella grande gioia anche una grande fiducia quella grande tenacia nella consapevolezza quotidiana dividere sempre intensamente reale
Senza
Però rinnegare e dimenticare nulla questa è una cosa estremamente importante
Una cosa che è stata
Molto ben citata anche dal si chiama ma soprattutto ed è per me significa attiva
Una delle parole molto care di Giussani che ritiro
Però mi spiega
Perché oggi io sono qui e perché grazie a tutti fuori e a tutti gli amici mi permettono un percorso
Con questa malattia con questa esperienza quotidiana che io considero in questo momento indispensabile una grandissima opportunità e quel valore aggiunto che mi accompagna
Soprattutto perché dove la realtà diventa io la realtà prende coscienza disse
E queste estremamente forte è un'altra cosa importantissimo
E questo è la cosa e lo stupore che quotidianamente io provo anche
Davanti
Alla sfida della realtà anche
Poi anche citato nella rinascita di un incontro ma tutto questo cosa succede
Ciò che trovo mi ha portato mi porta allo sguardo
Ecco lo sguardo che ci viene
Ridato ogni mattina lo dicevo stamattina mia moglie si perché hanno meno a come sono felice
è oh che bello cioè
La serenità con tutta la difficoltà come citava giustamente destinata anche
Tutto nello Pilia
Lo viviamo nella normalità ma è un percorso faticoso nella
A partire da tre quattro ore prima per poter essere pronti
Tenuti ben vestiti bella partita deve essere qui tutti insieme
Tra questo grazie a quella consapevolezza dei limiti per il nostro limite ci permette di ringraziare tutto ciò che ci viene permesso
E paradossalmente quanto si è colpiti da una
Grave malattia qualunque
Essa sia
Si possa essere soprattutto grave gravemente invalidante a prima vista
Sembra sia impossibile
Se non è insensato coniugarla con un concetto di
Salute
A volte però
Può succedere che una malattia
Come ad esempio queste malattie di cui
Sia Giovanna Ugo io stesso
Siamo colpiti che mortifica illimitato il nostro accordo
In modo evidente
Possa invece rappresentare
Una vera e propria medicina
Per chi deve
Continuo a vivere
Glielo dico connessa al momento senza la possibilità di alternative al momento
Perché la malattia quello che
Dicevo anche prima può disegnare bene o nel male una sorta di linea incancellabile nel percorso di vita
Di una persona e di chi lo sceicco Honda dei propri affetti dei troppi curanti
O meglio
Edificare una serie di colonne d'Ercole
Superate le quali noi non possiamo tornare indietro ma c'è molto consentito di andare avanti
E che è possibile pensare
Fare soprattutto ciò che
Non siamo
Non ipotizzavamo di poter fare che non si è più in grado di ottemperare e se non è
Pensiamo e ragioniamo
In questi termini la malattia può veramente diventare come diceva anche Rodolfo prima una forma di salute
E salutare perché permette prima di tutti di sentirci ancora
Utili
Prima di tutto noi stessi ma poi ai nostri familiari i nostri amici
Ma soprattutto è salutare perché ci permette di venderci conto che nella vita non possiamo e non
Dobbiamo veramente sì
Di dare nulla per scontato neppure avere Becker d'acqua
A volte
Senza soffocare
Talvolta siamo così concentrati
Su noi stessi
Che non ci rendiamo conto della bellezza
Delle persone che ci circondano delle cose che cito circondano magari da anni
Magari
Magari da sempre
E quando
Magari come quell'asservita alla la malattia nel caso specifico ci ferma
Bruscamente CIS reca bruscamente
Può accadere
Che la scala di valori cambi
E questo è importante certo perché dolore Passos eloquenza
Tutti noi in quanto tali non sono buoni né desiderabili ma ma non per questo non hanno significato
Ed è qui
Come diceva anche Giorgio però è importante e l'impegno nostro alla medicina della scienza medica
Deve concretamente intervenire
Per migliorare
Sì per guarire
Sul punto per culturale
La loro soprattutto migliorare la nostra in qualità di vita
E non i medici
Noi operatori ma le riceve
Attori abbiamo una chiara antichissima fortune opportunità quella di poterci rapportare l'azione relazionarsi
Con l'essere umano che soffre ma che può e si esce
Trasmetterci insegnare
Ecco perché quello che dico che un corpo malato può portare salute all'anima rendendola più forte più tenace
Più del terminata più disponibile a buttarsi con tutta se stessa in questo nuovo percorso di vita
Qualche tempo fa ho scritto in una mia riflessione vincente la malattia non porta via le emozioni i sentimenti
La possibilità di comprendere che l'essere conta più del fare buco Giovanna tanti altri lo testimoniano
Ma può sembrare paradossale ma un corpo nudo spogliato della propria esuberanza dall'altra la propria fisicità
A volte mortificato ma anche
Far rilevare maggiormente l'anima
Che il luogo in cui son presenti tutte chiari che ci possono attribuire
In qualsiasi momento la via
Per completare ognuno di noi ognuno di noi nel modo migliore il proprio percorso di vita
E questo
Grazie a tutto questo ripeto ripercorrendo proprio nel tema del meeting ho detto ma
Che cosa ho fatto in questi anni che cosa mi è stato permesso di fare con quale dono lo dico ma
Lì per concorrendo proprio dicevo ma io che faccio l'oncologo fatto proprio con la vita mi son trovato
Andare ad aprire a fare dei centri neurologici diciamo o meno dei centri per le persone con determinati bisogni
E questo è stato un po'sciolte però anche quello
Prima di iniziare
Mi son fatto delle domande esattore domanda
Qualche anno fa con Medicina e Persona c'è stata
Una sessione qui ambiti in cui il titolo era che l'uomo perché io lo
Ecco quel nome è servito ma
Moltissimo perché è una risposta che è stata definita la data
Straniere
L'uomo
Il più debole
Il più indifeso quello che incontrerà l'angolo dalla strada nelle coraggio non di portarla faccia ma di fermarsi
Indipendentemente da quello che possa essere la sua condizione
Ma soprattutto io
Non mi rendevo conto continuano a essere un uomo libero e questo uomo libero
Che cos'è la libertà anche Ida definizione nel senso del
Senza Tardelli umane libertà che implica cuore cervello
Intelligenze forza di volontà
Ecco è questo che ho fatto riguardante una questione di sguardi se potete fare due minuti e mezzo di video se può partire per favore
S'
E non
Vuol
Comunque
Debba
Cercando di concludere rapidamente da questo modesti rapidissimo tra i diversi
Tue
Faccione fondamentali e la speranza e lo sguardo
I fatti la circostanza qualunque esse siano né obiezione alla tua felicità e alla tua speranza ma nel tramite ci dunque anche in una condizione di difficoltà o di malattia
Povere speranza ed essere felice
Io dico sempre la speranza poggia su un incontro con l'altro che spera in cui entra avrete una possibilità versetti vivere di essere scettici
Lo diceva Sant'Agostino basta e avanza inserita in ognuno di noi perché la speranza lo sguardo sono strumenti di cura di vita
Strumenti per acquisire vignetta c'è un bellissimo
Questo articolo diciotto in moschea dicevo alla Trinità sta nell'occhio del curante ma come pure anche Papa Benedetto sedicesimo diceva lo sguardo che liberamente pongo sull'altro parità dignità a me stesso
Quindi proprio nel rapporto tra persona malata e curante queste estremamente forte dobbiamo fare è nostro quello che è
Molto raramente Cina francese curare sempre guarire qualche volta
Consolare sempre
Ecco questa importante perché con quello sguardo con quella speranza testimonia che per esempio questo percorso di Nemo che abbia fatto a Milano
A Messina a Roma Angelo pochi posti però sono risposte e luoghi in cui si è disposti ad ascoltare le persone soprattutto di ricerca e cercare tentare risposte ognuno di noi con la consapevolezza del proprio imminente ognuno a questa grandissima opportunità perché
Come testimonia Giovanna ma anche core Luzzi ma parlano
Non è facile mai bene
Il nostro cuore nel pieno dobbiamo solo avere la consapevolezza
Io dico sempre ne dobbiamo scrivere queste opportunità e tutti ne abbiamo l'opposizione sta vivere questi momenti non perseguibile
Non terrestri serviti ma per servire con gioia amore umiltà l'altro
Vivere tutto ciò come un dono perché
Grazie a quella speranza che la speranza vista come quel sentimento confortante lo diceva anche gruppi mamma che provi a me che ci permette di vedere con l'occhio della mente del cuore quel percorso che ci può condurre una vita migliore
La speranza di vita per tutti noi
San Paolo diceva e ci dice mi dice e non vogliate conforto Marlene
Al mondo presente ma trasformarsi
Con rinnovare il vostro intelletto per poter così distinguere
Qual è la volontà di Dio qual è il vero bene ciò che gli piace ricerche per cioè
Io
Grazie
Fortissima particolare soprattutto a Monica che mi permette
Che mi ha permesso e militarmente mi permetterà
Di continuare a fare un percorso meravigliosi insieme ciò che facciamo ma soprattutto
Hai malattie e loro familiari al Giovanna per questa opportunità a Ugo
A tutti gli operatori Nemo soprattutto
Tra loro
Presenza che sono gli pittori
Di quella
Mia mancanza che porta alla piena essa del mio cuore che entità Energia quotidiana
Ho fiducia con speranza e con determinazione tutti noi non possiamo
Testimoniare con la realtà del Presidente
Scusate
Interrompo un secondo l'applauso per dire due cose la prima
E che il meeting ricorda chi non l'avesse fatto l'ultimo giorno che perché questa amicizia continui bisogna raccogliere gli adeguati Fonti ed è fate ancora tempo a donare in vari posti del padiglione a uno a tre nel C cinque così avrete la carta
Della Community è un gesto importante c'è chi dona la vita ci chi dona anche solo un Euro ma è un gesto importante e poi vi chiederei di dedicare l'applauso
A
Giovanna che penso ci stia ascoltando a Ugo e a Mario e accettare la sfida che ci fanno
Dal loro torno quotidiano compreso il tono del libro ma il tono della vita e la testimonianza della familiarità col Ministero e accettare la sfida per la nostra vita che l'ultima parola la parola bene dedichiamo allora