10 APR 2002

Intervento di Benedetto Della Vedova sulle strategie nazionali per garantire pensioni sicure e sostenibi

STRALCIO | - PARLAMENTO EUROPEO - 00:00 Durata: 3 min 30 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Benedetto Della Vedova sulle strategie nazionali per garantire pensioni sicure e sostenibi", registrato a Parlamento Europeo mercoledì 10 aprile 2002 alle 00:00.

Sono intervenuti: Benedetto Della Vedova (parlamentare europeo, Lista Bonino).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Anziani, Demografia, Fatuzzo, Giovani, Lavoro, Parlamento Europeo, Pensionati, Pensioni, Previdenza, Riforme, Sindacato, Unione Europea, Welfare.

La registrazione video ha una durata di 3 minuti.

Il contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Benedetto Della Vedova

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    Signor Presidente, anch'io vorrei complimentarmi con il collega Fatuzzo per un lavoro in cui ha sicuramente infuso la passione e l'attenzione con cui segue da anni questo tema. Ci sono sicuramente dei punti positivi nella sua relazione. Credo che sia particolarmente apprezzabile, ad esempio, l'enfasi posta sul legame tra mercato del lavoro e protezione sociale. Fintanto che in Europa prevarranno mercati del lavoro sclerotizzati, fintanto che i tassi di occupazione, in particolare proprio tra i più giovani e i più anziani della popolazione attiva, resteranno bloccati da politiche corporative e protezionistiche ai bassi livelli attuali, fintanto che prevarrà quest'impostazione del mercato del lavoro, sarà difficile o impossibile assicurare ai pensionati di oggi e di domani condizioni dignitose, da una parte, e sostenibili nel medio e lungo periodo. Tuttavia, io credo che sarebbe necessario insistere su alcuni punti. La questione delle pensioni non è una questione semplice da affrontare e non è una questione che si può affrontare a costo zero. Sono in gioco interessi legittimi e ben precisi. Ci sono interessi che sono tutelati e interessi che non sono tutelati. Abbiamo, da una parte, delle forti lobby - e ci mancherebbe altro! - anche politiche, dei pensionati che votano, che sono iscritti al sindacato, e, dall'altra, una lobby assolutamente non potente, perché non vota, non è iscritta al sindacato, che è quella delle generazioni più giovani. Credo che i termini della questione previdenziale siano innanzitutto - perché è così - termini di uno scontro di interessi tra generazioni. E in questa fase, a soccombere sono le generazioni più giovani, poco rappresentate, che dovrebbero invece trovare una voce diversa nel Parlamento e, credo, anche in questa relazione. La riforma dei mercati del lavoro e le riforme previdenziali sono riforme per scongiurare l'esplosione di questo conflitto generazionale. Le riforme che sono necessarie hanno poche linee guida da seguire: la prima, sicuramente, è quella della necessità di alzare il limite d'età per la pensione. Conosciamo gli andamenti demografici, le aspettative di vita, la qualità di vita delle persone anziane, per cui non possiamo rimanere a parametri per la previdenza che erano buoni, forse, trenta o quarant'anni fa. In conclusione, signor Presidente, bisogna eliminare i privilegi corporativi e aprire sempre di più lo spazio ai sistemi a capitalizzazione, seconda o terza gamba, per affidare alla spesa sociale pubblica solo il compito di assicurare il livello minimo. Tutto il resto deve essere affidato a meccanismi di capitalizzazione.
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