Le storie dei rifugiati accolti in famiglia. La puntata di Fai Notizia

Benvenuti all'appuntamento settimanale con fa notizia punto it informati inchieste di radicali non per lunedì alle ventitré e trenta e pediatrica sempre lunedì male sei del mattino
In questa puntata vogliamo parlarvi di un'esperienza di accoglienza diversa dalle altre di cui di abbiamo già accennato nelle scorse puntate parliamo infatti dell'accoglienza in famiglia di rifugiati un'esperienza che a Torino va avanti dal due mila otto e che è il frutto della collaborazione tra il Comune di Torino e l'Ufficio Pastorale dei migranti
Su questa esperienza di avevamo proposto le interviste responsabili del Comune e della Pastorale oggi invece vi proponiamo un servizio un reportage per raccontarvi le storie delle persone accolte e delle famiglie che li ospitano
Dal due mila otto al due mila e quattordici sono state ospitate a Torino e dintorni centoquarantatré persone in centoventidue famiglie diverse mentre attualmente sono in accoglienza ventotto persone
In ventisei famiglie a questa esperienza nel capoluogo piemontese si è ispirata anche la Caritas con il suo progetto pilota rifugiato a casa mia
Che ha coinvolto lo scorso anno note Caritas diocesane in Milano Volterra Savona versa Cagliari Biella
Faenza atteggiano Policastro Igino va con lo scopo appunto di favorire l'inserimento nelle famiglie di rifugiati e persone titolari di protezione internazionale
Un progetto che gli abbiamo già raccontato con un'intervista a Oliviero Forti di Caritas italiana e che potete ovviamente trovare sul sito www punto fai notizia punto it però
Si tratta insomma per quanto riguarda la città di Torino di un modello che funziona anche grazie alla sua flessibilità
Le famiglie che sono volontarie percepiscono quattrocentotredici euro al mese per ogni migrante accolto una somma che serve di fatto
A coprire le spese di vitto e alloggio il resto dei fondi a disposizione del progetto sono invece spesi per l'assistenza legali tirocini di inserimento lavorativo ed eventuali corsi di italiano un modello flessibile dicevamo ma con dei punti fermi i generale infatti l'accoglienza di questo tipo è riservata a persone che hanno già ottenuto la protezione ed è quindi intesa accomuna secondo accoglienza con quindi un chiaro indirizzo all'integrazione e all'inserimento nel tessuto sociale e nel contesto lavorativo
Alcuni dei rifugiati accolte ad esempio di cui appunto vi racconteremo nel servizio vengono da un periodo trascorso in un'occupazione abusiva perché per loro ci raccontano il problema più grande è stato dopo il più mi mesi trascorsi all'interno di un centro d'accoglienza trovarsi di fatto in mezzo alla strada senza alcuna possibilità mi indicazione su come ad esempio trovano lavoro o poter affittare un appartamento
La novità di quest'anno e che il Progetto di rifugio diffuso inizialmente finanza dal Comune di Torino è stato inserito all'interno dello SPRAR nazionale il servizio di protezione per rifugiati richiedenti asilo che fa capo al Ministero dell'interno
Ad aprile infatti l'accoglienza delle famiglie era già cominciata quando il Ministero ha chiesto al Comune di Torino di aumentare la disponibilità di posti SPRAR sul proprio territorio
Non essendoci la possibilità di ricavare nuovi posti all'interno dei centri già affollati il Comune ha quindi proposto di fare entra nello SPRAR i posti già previsti da rifugio diffuso
L'inserimento dello SPRAR pur comportando alcune complicazioni burocratiche di fatto un riconoscimento di un modello che funziona il finanziamento e come di consueto trenta ci che ora al giorno a persona soldi che come abbiamo già detto sono distribuiti tra le famiglie come rimborso spese e la cooperativa intenderà Pascali migranti che si occupano della buona riuscita del progetto
Trasmettiamo quindi webcam le storie dei rifugiati accolti in famiglia e ci risentiamo con la seconda parte della puntata di fa notizia tra quattordici minuti
Io mi domando
Dovrebbe
Da parecchi nevralgico risultati raggiunti mai quando giustamente dall'ottantasei d'urgenza indagini
La viabilità
Allora
Adesso ti acquisiva
Di farlo anch'io Qualiano
Dall'inizio pensato
Golfo vivono solo
Prevedere due ragazzi africani come me
Vivere insieme
Già anche con delle straordinario
Ho pensato bellico inviato de dove
Vado via Torino e chiedo al telefono
Davico
Quando sono arrivati
Dirette perché qua no credo
Anche quando lei è una grande città non dove vai guardino all'origine beffa
Se vogliamo ad esempio ci confondiamo un'isola e quando sono arrivati adesso hanno bene
Hai capito iniziano questo posto di lavoro
Franco il proprietario sotto l'egida dell'imprenditore su un problema sono bravi e io lo voglio
Prego
Chi può fare
Può fare che questi genitori vede talmente elementare venga capito
Deve farlo perché
La gestione questo
Alle un ospita due ragazzi mal Lammadi Mussab nell'ambito di un progetto avviato dal Comune di Torino che si chiama rifugio diffuso so
Ma la ma venti tre anni ed è delicata mentre Moussa né a ventiquattro e del Mali e ha ottenuto la protezione internazionale
Quando Gianco accoglienza chiuso
Sono un dopo non punitiva otto tre mesi nel campo
Dopo oltre al Merisi sfumato concorrenti attori
Abbiamo avuto un po'ventotto aveva preso è un caso che faccione al Lingotto
Sono è stato un listino
Ultimo
Da quando ha rubato può Finotti davvero abbiamo
Stufato fu
Nel confondendo qua
Mallarmé Moussa sono in Italia da circa quattro anni dopo la prima accoglienza si sono trovati di fatto
In mezzo alla strada e si sono conosciuti a Torino all'ex moglie un'occupazione di dimora circa cinquecento migranti e dove anche loro hanno vissuto per due anni
Puoi proprio grazie a questo progetto e alla pastorale migranti hanno trovato una via d'uscita
Vorrei che il campionato è questo anno
Quest'anno
Anch'io sono quanto tanto
Con tanto perché
Quale Torino ho fatto
Quattro diciamo in quattro anni
Se non sai niente sono uno studio
Puntiglio abbiamo erogato qualcuno ha anche dei mezzi
Abbiamo avuto infortunati Borsa lavoro
Rettore IUAV e grandi sito
Sì lire abbiamo cioè tanti anni Cinisi centottanta si Osama dormire fuori vigili urbani toccare Balduini
RAI
Si va in discoteca vale fa coordinatore mai alcuna vice ma e il meglio di
Se appunto un
Lavoro risonanza giro se non so niente
La cugina che ha fatto conoscere il progetto rifugio diffuso a livello
Si chiama Daniela Martini
Neanche lei accennava scappa pochi chilometri da casa mia
E da una lunga esperienza un impianto di allarme assai al
Allora
Elaborava il posto
Contenuti
Sono arrivate
Fissavano
Sono diventate quasi sempre
Esperimenti
Che allora non erano contrari ad altre leggi poi si sono stati dei ragazzi argentini quando della
Daniele e suo marito all'azienda agricola con una piccola rivincita di prodotti caseari a casa sua sono in dodici oltre tre figli naturali ci sono cinque ragazzi africani tra cui uno minore
E due fratellini italiani in affitto
Ad esistere nel due mila dodici è stato il primo ragazzo che Daniela ha ospitato nell'ambito dell'accoglienza dei minorenni stranieri non accompagnati
Allora avevano bisogno di una persona che gli aiutaste nell'azienda agricola per cui quando sul progetto di accoglienza e finito lo hanno assunto e oggi lavora ancora qui
Abu musulmano cordonate visto sopra e musulmano il cugino di a dirci se non gli ha fatto venire su
Per un progetto che hanno insieme e musulmane no
Risciacquo locali visto di laddove l'alloggio di via Papa e protestante lasciano cattolici
E li diamo felicemente insieme io penso che la gente abbia paura e la paura è un sentimento incontrollato quindi
Capisco anche che ci siano delle situazioni di difficoltà
Io però credo che se non entriamo nell'ottica di un mondo diverso più attento siamo perdenti e quindi l'assoluzione che mi è piaciuto molto il progetto rifugio diffuso che poi è quella che anche Papa Francesco
A
Proposto
Quella della dall'accoglienza almeno in casermoni meno in grosse strutture ma più sul territorio sia quella che risponde di più
A non creare delle situazioni così di paura e anche così all'integrazione quella reale perché se no altrimenti restiamo sempre noi no
Le scelte che facciamo le facciamo per partecipare
Ai problemi del mondo stando a casa nostra con una vita
Abbastanza
Normale non lo dire ma
No non diversa da quella di altre famiglie non non proprio abissalmente diverso
A casa di Daniela incontriamo ad una e Abu ad una a diciotto anni diventa Ricanatti alla protezione umanitaria sulla sole
Ammirazione centri di accoglienza io su stavo bene cui anche qui
Ma qui è il posto migliore secondo me
Perché qui è un lavoro generale sto lavorando o lavoro qui Gioia
Queste Stati ad una lavorato in regola come raccoglitori di pomodori ma dice anche di voler continuare a studiare Abu invece i ancora minorenni ed è arrivato a casa di Daniela solo da pochi giorni è partito dalla Libia mai originario del Gambia non ha dice nessun parente
Io non ho nessuno kilowatt
Ci penso sempre quando sono arrivato qui io ero preoccupato perché avevo la sotto tutti i miei amici
Però quando sono arrivato qui mi hanno accolto vi hanno dato tutto
Mi piace
Sono arrivato qui ed è una buona famiglia mi hanno mostrato more li hanno mostrato tutto
Io non ho problemi con nessuno durante le varie
Insomma per alcuni come Daniele la sua famiglia l'accoglienza è una scelta di vita
Ma in generale che rifugio diffuso sembrerebbe essere un modello che funziona soprattutto grazie alla sua flessibilità
A Torino incontriamo Francesco tre esso un volontario che con tre giovani eritrei avviato un progetto un po'diverso
Visto che rifugio diffuso così come l'ha concepito comune giustamente è un percorso di integrazione che passa tramite l'ospitalità tutto dai casa tua
Proviamo anche a pensare invece facendo già Santino dopo c'è dicendo ricostituiamo comunque più piccolo quindi più facilmente anche integrabile lavorando su un progetto personale per anni revirement perché si condividono anche per ottimizzare costi
Uno spazio dove stanno
Ho chiesto se qualcuno è disponibile ad affittare un alloggio e che non avremmo potuto tramite anche
Finanziamenti messi a disposizione comunque rifugio diffuso
Provvedere siamo a costituire un piccolo persino
Si rende conto e così siamo partiti Mantova per restare benissimo cadono in oggetto
Spiace tratta benissimo perché io abito a parte regionale quindi continuano ad avere un rapporto molto stretto
Siamo a San Salvario a casa di TIR mai che ha la mia in due giovani eritrei i rifugiati in Italia da circa quattro anni si sono trasferiti qui da pochi giorni sono in affitto
La casa è piuttosto grande ci sono il salotto e due stanze da letto una per Ibra inteso ovviamente che lo raggiungerà in Italia dopo sette anni proprio in questi giorni e una stanza perché ormai alla mensa
Chi mai Anna Minzi sono conosciute alla Casa Bianca uno stabile occupato dove vivevano insieme ad altre cinquanta persone per la maggior parte
Eritrei come loro
Leader in un'occupazione per loro è stata una scelta obbligata dopo che il periodo di prima accoglienza al centro la casa del mondo è finito
Oggi infatti l'emblema
Io non mi che esso
Aiutate planning anche per dicasi
E perché
Ma non straniere anzianità non se ne
Richiesto
Più
Difficile compare nell'antica
Ma questa preghiera fidelizzati una speciale
Ma guarda in sostanza
Macchitella umano Farina cioè le pannocchie allora Savoncelli ecco per dormire io abbia esaurito in questa ANAS c'è una
La famiglia che Enzo casotto va così fare anni Chiesa con loro anche a degli
Migliore e li ribadite niente italiano
In poco tempo speriamo molto autonomas molte indipendente
Dal due mila otto al due mila e quattordici a Torino le persone ospitate in famiglia all'interno del Progetto rifugio diffuso sono state centoquarantatré attualmente sono in accoglienza ventotto persone in ventisei famiglie diverse
La novità di quest'anno e che il progetto del rifugio diffuso è stato inserito all'interno dello SPRAR nazionale i servizi di protezione per rifugiati richiedenti asilo che fa capo al Ministero dell'interno inoltre visto che l'aumento dei posti in accoglienza è un problema oggi ente la passerelle migranti della Diocesi Torino sta inoltre avviando un accordo con la Prefettura per l'accoglienza di ulteriori sessanta persone in famiglia Sergio durando è il Direttore dell'Ufficio Pastorale migranti
Italia cittadino che insieme al Comune si occupa di precetti di accoglienza dei rifugiati fuso io la disponibilità nel settanta famiglie in questo momento alcune riesco a farla rientrare
Tre Foggiato e fuso con una certa amarezza Olgiate fuso nomi esaurisce antisonno allora ad esempio pastorale migrante sta lavorando sempre mutuando in parte il modello rifugio diffuso
Con la Prefettura e quindi non per persone che sono arrivate ieri mancare dopo il sei mese ma sempre con i quattrocentotredici euro cioè il modello rifugio diffuso poi o uscirà dalla sparare ad essere applicato anzi
Sarebbe interessante che oggi a livello nazionale prassi non restiamo nel mercato delle famiglie
Per quanto riguarda comunque rifugio diffuso le famiglie che sono volontari percepiscono quattrocentotredici euro al mese per ogni migrante accolto una somma che serve di fatto a coprire le spese di vitto e alloggio il resto dei fondi a disposizione del Progetto quindi con su metto trentacinque euro per persona al giorno sono invece spesi per l'assistenza legale tirocini l'inserimento lavorativo
Ed eventuali corsi di italiano
Salvatore Bottari responsabile dell'assistenza sociale del servizio stranieri del Comune di Torino
è un modello che funzionasse dei come dire viene sostenuto
Da una regia
In qualche modo forte il Presidente Vendola diceva ma son pochi numeri però impedire la quantità di lavoro e di impegno che questi pochi numeri
Alla fine ci portano a casa sua
Elevato non si tratta semplicemente di a c'è una fine una famiglia e che interessato Bolchi si è visto s'è visto
Va ivi faccio diciamo due incontri buona notte è una cosa che va avanti tanto quanto e la durata del progetto ripetuti di monitorare costantemente
Anche se sai che tutto va bene
Dico Tucci di di essere e registrare
Coerentemente che sta andando tutto bene
Quindi
In questo modo tu
E riesce a fornire secondo me il meglio che possibili sono in una realtà complessa dai difficoltoso alcuni quella italiana
Strumenti possibilità
Beneficiari ma anche la
Avete ascoltato webcam le storie dei rifugiati accolti in famiglia di Daniela falla per fare notizia informati inchieste di Radio Radicale
Bene rieccoci sodio dopo questo servizio restiamo in tema e vogliamo proporvi un estratto più lungo dell'intervista Sergio durando il Direttore dell'Ufficio Pastorale migranti per avviarci di Torino di cui avete appunto ascoltato già una piccola parte all'interno del servizio
In questa intervista durando invece spiega in maniera più approfondita il senso del Progetto anche dal punto di vista dei numeri
Le persone accolte in totale in Piemonte nel due mila e quattordici erano infatti poco meno di novecento basti pensare che nella sulla Roma sono tre mila e duecento con questi numeri è chiaro che un progetto come quello del rifugio diffuso ha soprattutto il significato culturale di promozione di un'accoglienza diversa
Inoltre appunto già lo dicevamo visto che l'aumento dei posti in accoglienza è un problema urgente la Pastorale migranti
Sta inoltre avviando un accordo con la Prefettura per accogliere ulteriori sessanta persone in famiglia
Trasmettiamo quindi l'intervista saggio durando Direttore dell'Ufficio Pastorale dei migranti per attivarci di Torino buon ascolto e ci risentiamo come di consueto per i saluti
I numeri non sono
Numeri così elevate sarebbe bello poter aumentare i numeri della parlare Foggia diffuso
La cosa interessante però del rifugio diffusa mi sembra da un lato
Mi del illustri il modello che in qualche modo ha creato anche dei gestione rispetto alle risorse che cessano carovaniere Foggiato dove una arte in qualche modo né per la famiglia per l'accoglienza una parte però è
Indirettamente poi erogata per l'inserimento sociale lavorativo del alternare fu oggetto
D'altro canto rappresenta anche una modalità un modello di garanzia per per le famiglie cioè questa
Oggi si parla molto in Italia cui affidamento dei rifugiati e alle famiglie perché da un atto
E molto bella con Medea bisogna poi concretizzarle concretizzarla vuol dire inserire
Anche questa esperienza e non Progetto che ha delle garanzie sia per rendere fu già
Tu sia per la famiglia il rifugio diffuso mi sembra una di quelle esperienze che garantisce una tutela
Sia alla famiglia del per l'esperienza sia del del rifugiato ecco perché la ritengo
Comunque un'esperienza che da un punto di vista del modello possa essere molto interessante anche per
Esperienze che non avvengono ad esempio nello SPRAR ma vengono
Nell'accoglienza dei richiedenti asilo dei rifugiati con
All'interno questa emergenza più ampia delle delle prefetture ed è un po'quello che ad esempio la Pastorale migranti con la DIA conia valdese con
Capofila a un'organizzazione che si chiama tranne che a un
Un'esperienza anche di gestione di prima accoglienza abbiamo avviato stiamo avviando quindi sessanta famiglie
Ma
Ecco come modello tenendo come riferimento il modello di rifugio diffuso
Un'accoglienza chiaramente vede rifugiati in famiglie in questa
Nel nel programma della Prefettura chiaramente più complesso perché le persone non hanno ancora avuto l'incontro con la Commissione
Non possono essere mandate in una famiglia persone che non sono sconosciute quindici ci vuole anche un tempo
In struttura di prima accoglienza e poi non è più il comune l'interlocutore ma sono le cooperative che gestiscono la prima accoglienza nel lavoro con loro per identificare
Le persone che poi possono andare in affidamento alle alle famiglie
Oggi però credo che ci sia un bisogno da un lato di
Un testo rotto ragionare anche il modello di accoglienza dei rifugiati e con le prefetture da situazione di grosse concentrazioni e negare imposti anche poco felici perché sono
Poste in montagna decentrati dove non è possibile nessun percorso di inserimento sociale
Ad una situazione più diffusa sui territori
Che vede coinvolte vede coinvolti i cittadini perché poi quando parliamo di famiglie
Interessante ci magari la signora che è rimasta vedova da poco dice la mia casa è molto grande io non sono disponibile
Se voi garantite una persona che abbia determinate caratteristiche ammettere l'esposizione disgrazie casa mia
Ebbene noi abbiamo solo
Dell'ARPA abbiamo debba la sua verso le persone giovani pianisti né
Qualche volta sono studenti universitari tre hanno una camera libera di farlo ma noi potremmo accogliamo per Foggiato cioè
Mi sembra che potrebbe diventare un'esperienza davvero interessante ma occorre dietro anche un supporto da un punto di vista proprio quindi progettualità organizzativo burocratico
Questo per evitare che le famiglie che magari sono
Seriamente motivate ad accogliere vengano poi come dire a strumentalizzate Magare da Olga azioni che a loro volta riescono
Ulteriormente a lucrare della risorsa che invece dovrebbero essere spese per i rifugiati
Cessioni mi sembra che questo sia l'aspetto più interessante
Niente io ho fatto una selezione delle famiglie
Dopo dal loro candidatura insomma accogliere si dice credo che l'esperienza fatta insieme dalla città
Dal due mila otto e natanti la Pastorale migrante su altri progetti ci dice che
Tanto una selezione e della famiglia del rifugiato ma anche per mettere insieme l'esigenza di ciascuno perché poi
Sappiamo che l'accoglienza in famiglia da un lato una sperequazione un'esperienza molto bella ma può essere un'esperienza anche
Devastante o per la famiglia apparato e Foggiato allora importante davvero che
In nella fase debiti iniziale c'è sia una selezione una comprensione delle motivazioni che spingono gli uni ad accogliere gli altri ad andare in famiglia
Delle caratteristiche che ciascuno ha degli obiettivi e poi credo anche
La condivisione di un di un patto tra famiglie rifugiato che sappiamo essere l'elemento più difficile ma se è chiaro dove vogliamo andare e allora
Se invece uno era in mente di andare da una parte è un altro dall'altra magari dopo qualche mese ci si scontra se rende conto che non sia su strade diverse
E allora l'accompagnamento importante che cosa succede senza alcuno dei problemi i la convivenza ma intanto sul Progetto rifugio diffuso mi permetto di dire che la collaborazione in questo caso tra la Pastorale migrante l'accettare
Quotidiana
Molto attenta si valuta la situazione per situazione poi si decide che cosa fare se chiudere l'esperienza l'assessore spostare aver funzionato se intervenire asse supportare psicologicamente
Nona piuttosto che l'altro cioè
Credo che le sedute e modalità di intervento si erano chiude sparate
Molte volte c'è difficoltà a lavorare insieme tra organi tra le organizzazioni del precariato
Tra gli uffici uffici dello stesso ente pubblico Trump le cose Renato mi permetto di dire questa invece è una situazione su cui c'è una collaborazione
Operativa poi tra gli uffici appunto quotidiana puntuale
Di analisi delle delle situazioni credo che l'esperienza volge funzioni anche per questo motivo perché se poi il mio interlocutore non riesco a trovarlo
E non si capisce chi ieri all'interlocutore lo trovo ma poi ci impiega sei mesi ad agire
Cioè ci sono situazioni in cui occorre anche una tempestività di azione
Perché il rischio è che le famiglie si sentano abbandonate cioè io credo che oggi
Questo non risponda solo la modalità di accoglienza in famiglia del rifugio diffuso non risponda solo ad un bisogno
Di trovare posti di accoglienza per i rifugiati in un Paese che non è organizzato e dove quindi innumerevoli l'accoglie
Sa sono più basse rispetto alle persone che arrivano che la famiglia che fa una bella esperienza
Di accompagnamento di un percorso di integrazione chiaramente sarà anche una famiglia che poi racconterà questa esperienza
Io credo che oggi abbiamo bisogno anche di raccontarci esperienze positive di integrazione che sappiamo che ci sono ma molte volte sappiamo che poi la comunicazione intercetta molto più facilmente la paura il mal di pancia
Alle opposizioni che non invece come dire a questa storia di quotidiana che che non fa rumore
Ma di di contro invece tra persone di accompagnamento di relazione che poi
Arricchiscono reciprocamente chi vive questa esperienza
Ok
Ultimo cosa appunto le accennavo prima alla necessità di diciamo garantire dei punti fermi per poter ampliare questo moderno quali sono in particolare schematicamente questi appunto punti fermi
Io credo
C'è ad esempio nella regione Piemonte sei a Torino e stiamo lavorando il comune ha il Progetto pertugio diffuso la Prefettura oggi è disponibile a sperimentare
Un modello che si è mai fare rifugio diffuso
Già in altre Province piemontese l'affidamento delle famiglie non vede una regia di
Qual è non vede una regia indipendentemente da chi abbia la regia ma vede invece le singole Magare cooperative attivarsi per fare affidamenti alle famiglie
E qui invece sono a cooperative che oggi fanno affidamento dei di
Rifugiati a famiglie con ad esempio un contributo economico che dei settecento euro al mese
Qualcuno non chiarisce bene qual è la progettualità e i tempi non sono chiare noi recepiamo telefonate famiglie che
Dicono non ci siamo dati disponibili abbiamo accolto una persona però oggi non lo siamo abbandonati ecco io credo dobbiamo evitare questa cosa cioè
Ci sono se ci sono dei modelli che funzionano questi modelle in qualche modo
Non debbano essere sono né questo modello è partito dalla città di Torino non è più solo della città di Torino ma oggi diventa un'esperienza che siccome ha funzionato
Può diventare una scadenza che viene applicata da tanti altri credo che e nessuno abbia niente da perno però nessuno abbia niente da anzi forse se un'esperienza funzione abbiamo tutti da guadagnare a me
Nel come dire al Rettore Carla nel metterla in
In moto in contesti diversi e magari con modalità diverse tutto sommato rimane un'esperienza vitigni chiare rispetto alla al bisogno ossia dei dei rifugiati e di essere accolti magari in situazioni critiche come come famiglie o
E nello stesso tempo anche rispetto alla disponibilità delle famiglie quello che è successo nell'ultima settimana dove gestiamo a più o meno settanta famiglie è chiaro che
Cioè io non non io la disponibilità di settanta famiglie in questo momento alcune riesco a farla rientrare
Rifugio diffuso con una certa amarezza Uggio diffuso non mia esaurisce un bisogno allora ad esempio
Pastorale migranti sta lavorando
Sempre mutuando in parte il modello rifugio diffuso con la Prefettura e quindi non per persone che sono arrivate ieri mancare dopo il sei mese ma sempre con i quattrocentotredici euro cioè
Il modello rifugio diffuso polipo uscirà dallo sparare ad essere applicato anzi
Sarebbe interessante che oggi a livello nazionale prassi non rischiamo un mercato delle famiglie
Rieccoci in studio solo per i saluti questa era l'intervista Sergio donando Direttore dell'Ufficio Pastorale migranti per la diocesi di Torino che insieme appunto al Comune di Torino si occupa del progetto di accoglienza rifugio diffuso abbiamo infatti dedicato alla contatta questo progetto di accoglienza dei rifugiati in famiglia a Torino dove siamo stati per raccogliere le storie e le testimonianze dei rifugiati accolti e delle persone che appunto di ospitano per oggetto un punto
Vi ricordiamo come sempre che potete visitare il nostro sito www punto fa notizia punto it dove potete trovare l'avesse mi video di questo servizio vi ricordiamo infine che potete seguirci anche su Facebook e Twitter basta cercare fai notizia
Per la tizia torno a lunedì prossimo alle ventitré e trenta e replica sempre lunedì alle sei del mattino un saluto è una buona settimana da Daniela sana