15 SET 1999

Intervento di Olivier Dupuis sul prossimo Consiglio europeo di Tampere

STRALCIO | - PARLAMENTO EUROPEO - 00:00 Durata: 2 min 37 sec
A cura di Andrea Maori
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Il ruolo del Parlamento europeo nella costruzione dell'UE.

Registrazione video di "Intervento di Olivier Dupuis sul prossimo Consiglio europeo di Tampere", registrato a Parlamento Europeo mercoledì 15 settembre 1999 alle 00:00.

Sono intervenuti: Olivier Dupuis (parlamentare europeo, Lista Bonino).

Tra gli argomenti discussi: Burocrazia, Consiglio Europeo, Convenzione Ue, Democrazia, Diritti Umani, Esteri, Parlamento Europeo, Schulz, Unione Europea.

La registrazione video ha una durata di 2 minuti.

Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Olivier Dupuis

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    (FR) Signora Presidente, il nostro Parlamento, senza rendersene conto, non manca di senso dell'umorismo. Nella risoluzione Watson si dice convinto che i cittadini europei sono stanchi di proclami e dichiarazioni altisonanti e nella risoluzione Napolitano si propone niente meno che di fare un grande esercizio di stile, cadendo nella trappola tesa dal Consiglio con la redazione di questa grande Carta dei diritti fondamentali. Esiste già una Carta, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, ed esistono le costituzioni, ma, come hanno sottolineato alcuni colleghi, non abbiamo una comunitarizzazione del terzo pilastro, non disponiamo di una politica democratica in materia di affari esteri. Continuiamo quindi in questa direzione. Penso che questo grande esercizio di masturbazione mentale non sia che l'ultimo di una serie cui il Parlamento europeo è avvezzo. Per due o tre anni, o forse un po' meno, il Parlamento discuterà di questa grande Carta, affermando il proprio concetto europeo dei diritti dell'uomo, quando si sa che i cinesi ne hanno uno diverso. Non faremo che incoraggiare questi meccanismi. Si parlerà molto, con grande autocompiacimento, come hanno fatto certi colleghi - e mi dispiace che l'onorevole Schulz abbia fatto abbassare ulteriormente il livello della discussione lasciando l'Aula. Vorrei dire, tuttavia, che forse il Parlamento dovrebbe interrogarsi sul proprio concetto di democrazia. Ieri abbiamo assistito, ancora una volta, alla negazione dei diritti delle minoranze di questo Parlamento e ringrazio i 90 colleghi che hanno rifiutato questa logica. Possiamo dunque parlare con compiacimento delle minoranze del mondo intero, possiamo continuare in questa direzione. Forse però sarebbe opportuno cominciare a renderci conto che la costruzione europea si fonda su basi talmente poco democratiche che molti Stati del mondo, che spesso critichiamo, non hanno nulla da invidiare al nostro attuale sistema sedicente democratico. Allora, forse dovremmo tornare all'essenziale. Rifiutare questo specchietto per le allodole che ci offre il Consiglio e chiedere riforme fondamentali, tra cui quella che dobbiamo chiedere a noi stessi affinché il Parlamento diventi un vero parlamento e non, come sempre più spesso si rivela, lo strumento delle burocrazie.
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