Capire per conoscere

Ok professore legge di stabilità e poi ci sono i dati sull'occupazione iniziamo proprio dalla legge di stabilità ormai che sarà presentato i documenti sono pubblici lei ha fatto una relazione insomma che quali sono i segreti di questa legge di stabilità per così dire
Ma si sono sostanzialmente un piccolo studio che ho presentato al quattordicesimo congresso di radicali italiani sabato scorso
E e gli obiettivi della legge di stabilità che sono stati annunciati dal Governo sono francamente molto molto condivisibili e cioè meno tasse meno spesa corrente più investimenti pubblici
Per ottenere cosa è ottenere più crescita e più occupazione quindi dal punto di vista
Degli strumenti proposti meno tasse meno spesa per investimenti e degli obiettivi da perseguire più crescita e più occupazione eh totalmente contro condivisibile quello però che ho fatto come Centro Studi Economia Reale e andare a vedere i numeri
E allora di numeri ovviamente prendendo sempre a base i dati ufficiali del Ministero dell'economia
Ho semplicemente preso i dati della nota all'aggiornamento che il Governo ha pubblicato a fine settembre per il due mila quindici e il due mila sedici
E io applicato sopra i dati del due mila sedici i numeri della legge di stabilità e allora viene fuori quello che io chiamo da anni il Ministero della finanza pubblica italiana e cioè che meno tasse per il due mila sedici è vero se ci confrontiamo con le tasse attese previste per il due mila sedici
Ma nonostante il taglio delle tasse previste per il due mila sedici al netto di quel taglio italiani nel due mila sedici pagheranno più tasse rispetto al due mila quindici
E così
Anche sul fronte della spesa meno spesa corrente per il due mila sedici ma sempre rispetto alle previsioni tendenziali
Al netto di quei tagli di spesa la spesa pubblica aumentar nel due mila sedici rispetto al due mila quindici i numeri sono i seguenti
Al netto di tutte le voci della legge di stabilità si determina una riduzione di
Tasse per il due mila sedici di quindici virgola se miliardi tra
Il
E nell'obiettivo giusto di evitare l'aumento dell'IVA e delle accise per diciassette miliardi
I meno cinque miliardi per azzerare
Lì voi l'Attanasi sulla prima casa limo agricola
E un miliardo e mezzo di decontribuzione per le impresse
Poi ci sono le tasse in più che vengono per due miliardi da rientro dei capitali un miliardo in più dai giochi e poi il Governo dice quattro virgola nove miliardi cioè quasi cinque miliardi dalla maggiore crescita
Al netto di tutte queste voci nel due mila sedici si determinano quindici virgola sei miliardi in meno di tasse da pagare ma in meno rispetto alle previsioni del due mila sedici cioè
Dove dovevamo pagare secondo il Governo nel due mila sedici ottocentodiciassette miliardi di tasse in totale
Meno questi quindici virgola sei miliardi gli italiani pagheranno ottocento uno virgola quattro miliardi di tasse l'anno prossimo
A seguito della legge di stabilità ma questi ottocento uno miliardi rappresentano dodici miliardi virgola quattro
In più rispetto a quello che paghiamo a fine due mila quindici e per di più nello stesso verso è scritto che dal due mila da qui in poi
Comunque nel due mila diciassette diciotto diciannove dovremmo pagare ottantatré miliardi di tasse in più nei prossimi tre anni quindi la sensazione che il problema
Si ponga nel senso che è stato slittato all'anno prossimo lo stesso problema
Per di più questi tagli di tasse sui valori attesi che sono aumenti quindi rispetto
Al totale delle tasse pagate quest'anno
Sono sostanzialmente tutte finanziate con l'aumento di deficit pubblico perché sul fronte della spesa
Il taglio netto dispensa tra la spending review e misure anti povertà qui tra tagli di spese e aumenti di spesa
è di appena due virgola sei miliardi quindi la spesa prevista l'anno prossimo di ottocentoquaranta miliardi scende
Sempre nelle previsioni a ottocentotrentasette virgola quattro miliardi
Ma questo taglio di spesa sulle previsioni dell'anno prossimo
Significa in realtà un aumento di spesa pubblica rispetto al due mila quindici cioè a quest'anno ed è un aumento di sei virgola quattro miliardi e questa spesa pubblica sempre nel DEF
Di fine settembre anche alla
Al netto della legge di stabilità che è in discussione in Senato è destinato ad aumentare di altri ventotto virgola sei miliardi quindi una riduzione di tasse
Ma sull'aumento di tasse future
Una riduzione di spesa ma sull'aumento di spesa prevista quindi indistinto tra il due mila sedici e il due mila quindici
Sì e terminerà un aumento di tasse minore del previsto un aumento di spesa minore del previsto ma entrambi aumentano
E il tutto è finanziato con un aumento
Di deficit pubblico
E quindi
Si può anche fare un'operazione in dieci però quando si tagliano le tasse
Aumentando il deficit pubblico e si incorre in quello che gli economisti chiamano il teorema dell'equivalenza Ricard Diana cioè
Molto banalmente
La gente consapevole che forse pagherà un po'meno tasse l'anno prossimo sempre rispetto al previsto
Ma se sono finanziati con aumenti di deficit qualcuno negli anni futuri chiederà più tasse quindi è uno spostamento di tasse nel tempo
E qui si predispone tra l'altro in base all'obiettivo
Di azzeramento del deficit che il Governo ha già spostato al due mila diciotto ma è chiaro che per il due mila diciassette cioè l'anno prossimo si prefigura una correzione
I deficit pubblico
Che va attorno tra i trenta e quaranta miliardi di
Euro va beh lasciamo un momento per dell'intera nell'equivalenza di cambiamento non so se ogni singolo consumatore poverino applicano il teorema nelle più anni dell'equivalenza di cambiamento nella sua testa loro prende decisioni economiche quando andando così professor quando falde decisioni economiche
Quello volevo sapere innanzitutto tutto questi numeri sono numeri aumento di spesa e aumento di aumento di tasse un po'minore di quello che era stato preventivato un sul tendenziale rispetto appunto
Hai dati precedentemente ovviamente a valore nominale
Certamente si quindi non ha valore deflazionato nono ha valore assoluto Menis ma siccome l'inflazione zero virgola sì no ma lei deve ritenersi esiste
E si è sempre esistito vi sono dei numeri a valore nominale abbiamo con lo storico problema o storico in questa fase dell'economia mondiale villa deflazione
Che alcuni sostengono che non sia un problema perché se diminuiscono i prezzi e poi c'è il moltiplicatore negativo per alcuni non è un problema per altri invece dico che c'è un piccolo problema che è un grave problema perché poi le questioni io non so se gravo piccole solo il Presidente Draghi è fortemente preoccupato e credo che sia del professor Nicolais Luigi e che il Presidente Draghi conosco un po'l'inchino l'economia molto un pochino meglio di tanti critici ideologici quindi punte e qui la finisco
Sulla questione della deflazione
Ora oltretutto mi pare la cosa è stata chiarissima tra alcuni numeri posso volevo solo chiarire appunto era un numeri in valore nominale purtroppo dove abbiamo l'inflazione vicino a zero sui numeri valori nominali corrispondono anche numeri reale
E quindi questo entrava la situazione
Oltretutto se non mi ricordo male nella nella legge di stabilità si fonda su previsioni di un certo tipo di aumento
Di aumento del PIL per il prossimo anno giusto professore assolutamente sia indegna Laurora sette ore diciamo ora quindi sembra un problema che mi è stata anche l'ho sollevato or ora da un altro economista
E ovverosia che noi non scontiamo sembriamo non scontare a sufficienza mobili vorrei sapere se lei è d'accordo
Gli effetti che insomma la situazione in Germania posto Trib avere sulla situazioni dare insomma la Germania ora comincia a partire dal la questi dopo Spagna e che non è proprio una questione secondaria se non lo posso fare niente
L'azienda di punta in una delle industrie di punta del colosso tedesco per lo sia la l'industria dell'auto e dintorni
E questo provoca un effetto indiretta anzi diretto sul nostro indotto perché ci sono decine e decine di posti di lavoro che sembra che dipendano dall'indotto posso Saia
Poi la Germania ovviamente deve fare i conti con la rallentamento situazioni Paese emergente sappiamo bene quanto l'industria manifatturiera tedesca abbia investito
Stancamente peraltro però insomma poi ci sono le oscillazioni
E nei meccanismi economici e quindi
Ora deve patire temeva lentamente la crisi dei di alcuni Paesi emergenti tra crisi del Brasile che una crisi se molto serie Irlanda il re Lante mite economico della Cina chiamarlo nel rallentamento economico
E minore ovviamente io non ha le caratteristiche quello degli altri paesi emergenti ma comunque la facciano maledettamente se neanche rallentamento economico cinese dentista tutto ciò si deduce che la Germania insomma che il motore
Per l'Europa e anche il mercato di sbocco nel nomi perché li sbocco principali le nostre merci avrà dei problemi diciamo così
Ecco tutto questo potrebbe avere conseguenze su quei benedetti calcoli del PIL italiano cioè risposi ritroveremo avere uno zero virgola anche nel due mila sedici perché non abbiamo calcolato gli effetti della situazioni in Germania
Beh intanto abbiamo già visto che nel due mila sedici cioè tra un anno e abbiamo da affrontare almeno trenta miliardi di riduzione del deficit se manteniamo i patti con l'Europa ma questi numeri sono calcolati su un'ipotesi di
Una spinta esterna sull'economia italiana quella che si chiama la crescita tendenziale
Che il Governo ha stimato all'uno virgola tre per cento alla quale si somma una spinta dovuta alla legge di stabilità
Dello zero virgola tre per cento quindi l'obiettivo l'anno prossimo è una crescita dell'uno virgola sei per cento bene questo dato però appoggia
Su una ipotesi di commercio mondiale che cresca al quattro virgola cinque per cento
E su un'ipotesi di crescita europea in particolare della Germania attorno al due per cento
Ora negli ultimi mesi abbiamo visto appunto come il rallentamento cinese la crisi brasiliana la crisi russa cioè i paesi emergenti i famosi Brix
Che per dieci anni hanno sostenuto la crescita europea con la loro domanda crescente
E con la loro crescita molto sostenuta stanno rallentando e quindi oggi
L'ipotesi più prudente che si fa è una crescita di commercio mondiale del tre per cento
Che non è una tragedia ad oggi se tutto questo si conferma però tutti possono calcolare che se dal resto del mondo ci viene una spinta del quattro virgola cinque per cento bene
Se però questa spinta è un po'più debole ed è solo il tre per cento questo crea dei problemi anche all'interno dell'Europa a questo si aggiunge
Il tema della Germania
E cioè la Germania che a parte la crisi uno svarione e quant'altro ma che
E questa è una parte diciamo di causa interno in un certo senso ma che sulla base del rallentamento dei grandi Paesi emergenti
Visto che la Germania importanti sbocchi per le proprie produzioni su quei Paesi subisce ancor di più un effetto di rallentamento che a catena si ripercuote
Prevalentemente sull'Italia perché perché Germania Italia sono le due grandi
I economie manifatturiere dell'Europa e mi pare che siano anche economia molto complementari sono molto non competitive come qualche Scoma sull'operato di sono competitive sui prodotti finali
Ma sono molto integrate dal punto di vista la produzione già gran parte
Della componentistica automobilistica tedesca è fatta in Italia quindi se
La Mercedes esaudire la BMW vendono meno automobili è chiaro che l'industria italiana che fa le componenti di quell'automobili vende meno contro la mi par di capire che ora avevo ragione avere diciamo qualche dubbio sul la Messina minore
Le sembra le pulsioni che ci sono in parte dell'opinione pubblica sulla crisi porta a che fare anche la Merkel è anche la Germania finalmente
Dimostrano di avere i loro problemi perché poi le paghiamo noi quelle
Sì lei quelle conseguenze ma non mi sembra un pulsioni particolarmente intelligenti assolutamente sì ma tutto questo cosa dimostra Landi dimostra che non è possibile e lo sostengo da anni anche qui i
Che le grandi economie del mondo Stati Uniti Europa Cina India e quant'altro poggino tutte contemporaneamente le loro possibilità di crescita solo sull'aumento delle esportazioni
Perché alla fine la la somma non fa il totale perché se americano
Punta all'esportazione la Cina appunto all'esportazione l'Europa con la Germania in testa appunto all'esportazione
La domanda vera è ma se tutti vogliono esportare di più attive in dono questi prodotti
Qui il mondo sta vivendo un problema serio soprattutto il mondo occidentale ma in particolare da una parte l'Europa e la Germania e dall'altro la CIDA
Una crisi da domanda interna
Sappiamo che la Cina
Rallentando sul fronte delle esportazioni deve spingere di più la domanda interna ma si spinge lo ha fatto spingendo Investimenti Infrastrutture adesso dovrebbe spingere sui consumi
Ma si spinge sui consumi
Gli si forma all'interno della Cina una importante grande classe media di cinesi
E questo crea un problema politico il costo non lasciamo perdere i problemi scusi politici dobbiamo allora il problema debba essere un pochino più ma complessa della Sardegna opinioni segnavano interveniamo all'Europa e l'Europa è chiaro che punta sulle esportazioni
Ma una grande economia di cinquecento milioni di abitanti
A reddito medio alto rispetto agli altri
Poi dalle ad altre aree del mondo
Deve anche preoccuparsi della propria domanda interna chiarissimo queste chiarissero c'è un problema di Roma dei cannabinoidi hanno Iunca si abbia un problema di quale privo di barriere rivolgermi domande interna sull'Europa c'è anche un problema i comandi terra negli stabili perché si sa a limitato ma l'interna diventando il debito privato non mi sembra che sia un meccanismo particolarmente l'altra faccia della medaglia quella la faccia principale la medaglia professore se mi scusi per nuovi se nel due mila otto e la validazione ovvero è stata provocata dalla Crisci idea del divieto del debito interno
Sostenuta appoggiata dalla Banca centrale americana in tal probabilmente perché non c'erano salari sufficientemente elevati
E però producendo un enorme bolla di debito che sarà il numero delle all'Europa questo queste per l'appunto degli Stati Uniti ma dato che allora i stabilire un il grande motore l'economia mondiale tuttora sono la massima economia mondiale insomma poi bisogna metterci nel mezzo purtroppo anche
Il i problemi dell'economia americana
Arriviamo ultimissimo dato non per tanto ma siamo senza normale una quasi alle undici quindi devo poco contrarre mi scuso con i nostri ascoltatori
La questione della disoccupazione
Perché nei giorni scorsi sono comparsi
Dati piuttosto interessanti sui tassi di disoccupazione somma i tassi di occupazione i dati sono diminuiti conto corrente però c'è stato detto che sono entrati anche nel inattivi ora che bordi
Ma semplicemente è evidente che se il tasso di disoccupazione diminuisce è un fatto positivo diverse
Però dobbiamo notare che è diminuito tra settembre di quest'anno rispetto ad agosto e siamo ancora abbondantemente
Prossimi o comunque tra l'undici il dodici per cento è diminuito in quel mese di settembre
E siamo a sei punti in più di disoccupazione rispetto all'inizio della crisi cioè al due mila sette questo è il buco che si è creato
Dall'altra parte quindi positivo che scenda la il tasso di disoccupazione però se il tasso di disoccupazione scende
Ma non aumentano i posti di lavoro anzi posti di lavoro sono diminuiti questo vuol dire
Che ci sono cosiddetti scoraggiati cioè che il tasso disoccupazione non scende perché si è creata più occupazione
Ma perché molti dei disoccupati hanno smesso di cercare la chiarissima allora professore mi scusi se e qui che insomma ci spieghi bene la situazione noi abbiamo da un lato un tasso di disoccupazione che scende perché scendono quelli che cercano lavoro che
Va bene tesa più o meno così se dall'altro lato fra il prossimo anno comincerà a venire un po'meno le dei contribuzioni per il suo Bikes se se non ho capito male e per gli altri validi dei dei contribuzioni per i nuovi
Posti di lavoro terzo fattore abbiamo un effetto diretto sul nostro indotto sulla nostra economia della situazioni Germania diciamo della congiuntura germanica mette insieme questi tre elementi ce l'avete paura per il due mila e si dice altro che molti MIS no
Ma io non l'ho io francamente non paura però bisogna avere timore nel senso che quell'obiettivo di crescita del PIL dell'uno virgola sei per cento al quale e aggancia ATO tutto il quadro macroeconomico italiano
E soprattutto il quadro di finanza pubblica
è dubbio che possa essere realizzato e il problema è e se stessimo ancora l'uno per cento peggio ancora sotto all'un per cento ci Columbia il quadro e rischiamo ancora una volta di essere il cane che si morde la coda
Perché quella minore crescita si determina determinerà maggior deficit pubblico
E siccome noi sappiamo già che ed abbiamo ci siamo impegnati con l'Europa fare un aggiustamento di trenta miliardi circa l'anno prossimo
Se addirittura c'è minore crescita con l'aggiustamento dovrà essere più forte
A quel punto dovremmo chiedere un'ulteriore deroga o a quel punto smetteremo l'azzeramento del deficit abbiamo una volta al due mila diciannove cosa che io sarei anche favorevole ad una condizione che si andasse in Europa a dire
Noi tagliamo le tasse tagliamo la spesa corrente
E facciamo gli investimenti pubblici
Se da questa equazione vera ne esce un po'di più di deficit per uno o due anni non è una tragedia cioè
La la flessibilità sul deficit va usata per aumentare gli investimenti pubblici ma lei è d'accordo lei è d'accordo col dottor col professor Ciocca ex vicedirettore della Banca d'Italia che ha scritto su questo un recente pezzo su Repubblica se non ricordo male assolutamente sì
Benissimo mi pare che la situazione sia sufficiente sufficientemente
Sufficientemente chiara mi pare anche di capire che presidente della BCE Draghi quando abbia invitato chissà chi qualche Paese a stare accorto sui debiti sul
Su un tema su come usa il bilancio pubblico visto il specialmente se ha un elevato debito perché i tassi di interesse potrebbero crescere perché
Ci potremmo ritrovare presto in qualche situazione particolarmente delicata non abbia tutti i torti
Ma guardi l'intervista su ventiquattro di sabato che la prima intervista che il Presidente Dellai dar credito a un giornale italiano
è una pietra miliare Luca scolpito nella pietra le sue posizioni che peraltro aveva detto mille all'altro anche lui ha parlato di investimenti pubblici di usare il danno è lei la flessibilità per il sangue non mi ricordo mai esattamente ma lui dice io ho fatto farò
Faccio il farò il mio dovere come politica monetaria con il quantitativo mise e quant'altro però questo non basta dovete fare le politiche di bilancio e le politiche di bilancio non possono essere
Riferite esclusivamente i numeretti del deficit ecco che lì e lui ha detto se c'è una flessibilità possibile è va usata tutta per fare il più investimenti
è chiaro che teoricamente i pubblici o investimenti pubblici certo occorre un piano strategico europeo di investimenti pubblici infrastrutture le grandi reti devo
Quelle che non è il piano di un terzo che è francamente ridicolo nella sua entità
E occorre però che i singoli governi nazionali facciano questa operazione e cioè meno tasse meno spesa corrente più investimenti pubblici se da questo ne deriva un po'più di deficit
Si è dovuto investimenti pubblici si comincia di fatto a modificare il Trattato di Maastricht
Bene ringraziamo il professor Mario Baldassarri naturalmente a questo punto vi lasciamo ai successivi programmi della nostra emittente abbiamo tre studiate a Pagliarulo che appunto ci dirà quali programmi sono ma di sapere ben