Commemorazione dell’insediamento della Camera dei deputati della IX legislatura del Regno d’Italia, nell’ambito delle celebrazioni del 150esimo anniversario di Firenze Capitale d’Italia

Signora ministro
Signor Sindaco
Signor Presidente della Regione
Signore e signori
Crea se ragazzi
Intendo innanzitutto ringraziarvi per l'invito
E complementare
Per questa iniziativa così importante
Che ci consente di riflettere
Sulle nostre radici nazionali
E su alcuni degli snodi che hanno segnato il percorso dell'Unità d'Italia
Abbiamo ascoltato poc'anzi
Una
Rilettura
Dei testi
E dei problemi di questi quel tempo
Permettetemi
Prima di richiamare il contributo di Firenze capitale
I sottolineare il valore che in quei frangenti frangenti storici tra la terza guerra d'indipendenza
Conclusa con l'adesione di Venezia
E del Veneto all'Italia e la breccia di Porta Pia
Assunse il Parlamento del Regno
Riunito
In questa sala di straordinaria bellezza espressione di un'arte
E di una cultura
Ancora più antiche
Che sono simbolo e tratto identitario della città del suo umanesimo
Della sua vocazione universale
In questo salone cinquecento
In cui vennero chiamati a cimentarsi
Leonardo e Michelangelo
E che fu poi maestosa mente Decorato a Giorgio Vasari
Dopo l'insediamento congiunto con il Senato del Regno azioni per oltre cinque anni la Camera dei deputati
Anche la storia
Che parlava dalle pareti
Alle spalle di quegli uomini
Insieme alle vicende che incalza vano ebbe un grande peso
è una sua fecondità
Non a caso
I cronisti dell'epoca
Scrissero che queste imponenti figure
Incuteva hanno
Un rispetto particolare né parlamentari
In realtà la storia non consente mai di esternalizzata per compartimenti stagni
O di esser tutta ricompresa in pochi grandi eventi
La storia getta semi
Forma progressivamente i popoli
In momenti di svolta
Sono i prodotti il prodotto di lunga maturazione
Non vi sarebbe stato Risorgimento senza il nostro Rinascimento
Non vi sarebbe stata l'idea di Italia senza la Firenze del quindicesimo e del sedicesimo secolo
Non vi sarebbe oggi la qualità italiana
Quella che tanto è apprezzato nel mondo senza i valori i gusti i caratteri sedimentati nel succedersi delle generazioni
Conoscere la storia
Studiarla
Cercare le radici più robuste
Puntare sui saperi
E sulla formazione esercizio di chi intende affrontare con coraggio dal sito della contemporaneità
Nel DNA italiano
Ed europeo è iscritto il resto uno straordinario impasto di storia di cultura di umanità
Di idee di libertà
E di relazioni sociali
E parte della vita che viviamo
Ed è ragione del nostro desiderio di migliorarci
Dobbiamo tenerlo presente nel momento in cui il terrorismo Serre il suo attacco contro la nostra Europa e porta a morte barbarie il ruolo delle sue città
è un tentativo di guerra globale
Dalle modalità inedite
Quello che sta Detour parlando l'inizio del nuovo millennio
Dobbiamo essere uniti
Essa determinati
E insieme
Affermare i principi del nostro umanesimo
Non può mancare il senso di giustizia
Nella disponibilità a cooperare
Per uno sviluppo sostenibile
E per ridurre le aree dove prevale la violenza e lo sfruttamento
Dobbiamo garantire sicurezza e i nostri concittadini
Senza rinunciare alla libertà conquistate
Dobbiamo affrontare il fanatismo e l'estremismo con fermezza assoluta proponendo il dialogo fra le culture e la tolleranza
Non sarà dichiareremo l'odio
Facendo entrare nelle nostre vite
E nella nostra civiltà
Il terrore vorrebbe snaturare faccia
Noi non ci impiegheremo
Non ci faremo rubare il nostro modello di vita è il nostro futuro
Difenderemo
Difenderemo la qualità della nostra civiltà
E lo offriremo al mondo rimanendo fedeli e valori che lo hanno ispirato
E a che l'hanno ispirata
E affinata nel tempo
Si rendesse e la città di pace
Anch'io come il Sindaco ricordo il Sindaco Giorgio la Pira
In questo suo in questo salone
Cento anni dopo la prima
Riunione dico legislatura della Camera dei deputati del Regno d'Italia
Diede vita all'ora
Agli incontri Mediterraneo
Frutto della sua intuizione sulla centralità del Mediterraneo
Del mare nostro e sulla necessità storica del dialogo interreligioso
A cominciare proprio dalle fedi monoteiste
Dalla Felle figli di Abramo come latina ripeteva
Oggi la pace ci chiama a nuove responsabilità
Non saranno prove facili
Non bisogna mai rinunziare a grandi visioni alla prospettiva di umanesimo condiviso
Lo dobbiamo i nostri figli anche a quelli che sono stati così barbaramente uccisi
E che sta resteranno sempre nel nostro ricordo
Firenze
E maestra
Ha dato un volto all'idea d'Italia
Lo stesso trasferimento della capitale trend mille ottocentosessantacinque e mille ottocentosettantuno quando venne completato il passaggio governativo a Roma occupo uno spazio temporale Brenta
Ma cruciale per il processo di unificazione del nostro Paese
E non soltanto perché
Negli anni della transizione fiorentina l'Italia è riuscita di comprendere prima a Venezia e poi Roma la cui assenza rendeva insieme ad altre la nostra una nazione incompiuta
A Firenze avvenne una maturazione
Che rafforzo agli occhi degli italiani la dimensione dello Stato unitario
Torino aveva dato
E continuava a dare moltissimo
Era stata il motore dell'unità
Il sentimento patriottico e la vocazione italiana c'erano coniugati con la politica con una capacità militare e diplomatica
Con un
Organizzazione statuale capace di estendersi nel Paese
Tuttavia
Al di là dei meriti storici dei piemontesi
E del contributo materiale
Che essi fornirò le altre Regioni
Permanevano nell'élite nel popolo diffidenze opposizioni talvolta latenti alle volte più esplicite
Resistenza
In qualche parte la percezione delle due l'Italia
Ma qui era legato un pregiudizio peraltro ingiustificato sui conquistatori subalpino come scrisse Giovanni Spadolini
Il trasferimento dalla capitale a Firenze
A seguito della convenzione di Parigi contribuì ad attenuare
Inquietudini risentimenti interni
Ha vicino il sud del Paese
Avvicinò Roma rese visibili come l'Italia poggia asse su basi più ampie e radici più antiche
Chiede allo Stato una maggiore prospettiva nazionale
A Torino costo molto alla rinuncia
I tumulti del mille ottocentosessantaquattro provocare uno gravissimi lutti e lasciarlo ferite profonde
Grande fu in merito delle classi dirigenti piemontesi
Chi non rinunciare alla priorità
Della costruzione della nazione
Firenze raccolse il testimone della missione risorgimentale portando adesso la propria cultura
A cominciare dalla lingua
La lingua italiana
Del del parli del ben parlante Fiorentino
Ricordavo poc'anzi ha presente la Regione eccelle Sandro Manzoni anche noi deputato con queste parole raccomando al ministro tra Pubblica Istruzione dell'epoca affinché fosse insegnata in tutte le scuole del Regno d'Italia
Non poteva del resto lo Stato consolidarsi senza Olindo pienamente comune
Firenze fornita proprio riuscendo
Nel Salone dei Cinquecento come negli altri uffici pubblici cassetti da Torino a mescolare i dialetti
Ad attenuare le spinte separatiste a comporre
Progressivamente una coscienza italiano
Contributo decisivo
All'unità del nostro Paese
Di questi
Una grande forza simbolica la festa nazionale per il sesto centenario di Dante Alighieri
Che ebbe culmine proprio qui nel maggio del mille ottocentosessantacinque quando ancora i Ministeri stavano completando il loro trasferimento
Anche Firenze dovesse compiere sacrifici
Oltre che ricevere onori
Famosa divenuta la battuta Del Barone Ricasoli sulla tazza di veleno che Firenze sarebbe stata costretta vere divenendo capitale d'Italia
Gli oneri urbanistici il trasferimento delle burocrazie statali
E soprattutto
La relativa rapidità
Di questi movimenti ebbero un impatto sulle finanze e sulla vita cittadina
Tuttavia a Firenze assunse la sua responsabilità e si pose con impegno alla guida in quel tratto di strada
Probabilmente
Nessuno pensava neppure le tre
Che il tratto fosse così breve
Gli eventi del mille ottocentosettanta non devo certo preventivabili cinque anni prima
Il trasferimento successivo dalla capitale a Roma venne accolto dei fiorentini come un successo storico e salutato con entusiasmo
Questo dimostra quanto fosse cresciuta
La dimensione del sentimento nazionale la consapevolezza dell'unità con un processo di interramento di un ideale allungo coltivato e diventato popolare
Benché le divisioni politiche territoriali avessero fin lì impedito all'Italia di essere un unico Stato
Il contributo della legislatura
Iniziato a Firenze un discorso di Viterbo dove il secondo è che abbiamo poc'anzi ascoltato diciotto novembre termine ottocentosessantacinque
Fu peraltro un contributo molto consistente anche sul piano dell'attività legislativa e del rafforzamento dei profili ordinamentali dello Stato
Confidenze capitale furono approvate le disposizioni per l'unificazione amministrativa del Paese
Dorme decisive anche per dare una dimensione concreta
Al processo di unità
Entrò in vigore il nuovo Codice civile
Valido in tutto il Paese
Le severe misure
Per fronteggiare il disavanzo pubblico divenuto insostenibile topo terza guerra d'indipendenza ebbero conseguenze pesanti nelle fasce sociali più deboli
Ma a loro modo contribuirono a delineare il carattere nazionale delle politiche di bilancio
La legge per la soppressione delle corporazioni religiose procedette quella
Approvata pure a Firenze delle guarentigie
Che divenne condizione internazionale per il successivo trasferimento della capitale a Roma
In quel Parlamento non mancarono slanci che andavano oltre le contingenze
E che non potrebbero essere spiegati senza un robusto sedimento di cultura e di valori
è istituito per legge il censimento della popolazione italiana
Condizione per conoscerla realtà sociale anche quella più scomodo per le classi dirigenti politiche
Fra le leggi approvate vuole sottolineare anch'io quella che aboliva la pena di morte
Lo Stato liberale
Poneva accerto
Le caratteristiche democratiche che oggi noi consideriamo indispensabili
Era uno stato elitario
E l'Assessore alla Camera del mille ottocentosessantacinque era stata eletta con il voto di poco più i duecentosettanta mila votanti
Tutti i maschi può raggiungere desolatamente tutti maschi
Tuttavia
Nel Codice penale della Toscana la condanna a morte era già stata abolita e al termine di un confronto parlamentare
Qui nel Salone dei Cinquecento si scelse di estendere a tutta Italia la norma vigente a Firenze
Sarebbe stata uno straordinari anticipazione di un principio giuridico di grande valore ancora oggi bandiera di umanesimo che non si è pienamente affermato del mondo
Il Senato del Regno però non convalido la scelta della Camera e la pena di morte rimasta in vigore in Italia tranne che in Toscana fino a quando la Costituzione repubblicana dono soppresse definitivamente
I Parlamenti
Registro non le temperie della storia
E quando sono organi vitali pur nei limiti segnati dalle condizioni storiche sono capaci divenire protagonisti dei cambiamenti
Nella ricorrenza di oggi
Oltre che Firenze celebriamo l'importanza del Parlamento il suo valore autonomo nel lungo cammino delle democrazie mai definitivamente concluso
Viviamo un tempo di globalizzazione in cui potevi tendono a concentrarsi spesso fuori dalle istituzioni nazionali
La sfida per i Parlamenti e di tenere insieme
Rappresentanza e capacità di decisione
Partecipazione popolare e scelte politiche lungimiranti non ipoteca tema dei soli vantaggi contingenti
L'azienda per noi europee
è quella di allargare ulteriormente la democrazia a livello continentale
Dando una base parlamentare solida anche l'Unione economica e monetaria
E realizzando un crescente contrappeso comunitario al potere intergovernativo dell'Unione europea
L'unità europea
Ideale del Risorgimento
è l'ideale del nostro avvenire
Oltre che nostro concreto interesse
E la chiave indispensabile per affrontare
Queste nuove realtà epocali
Ciò che voi
Troppe visioni anguste ancora ci fregano
Ma come si rendesse seppe guardare all'Unità d'Italia così oggi forti della nostra storia e della cultura migliore
Dobbiamo sapere individuare un orizzonte più alto via Firenze viva l'Italia rivale Europa