Rassegna stampa estera

Buongiorno ascoltatori di Radio Radicale sabato cinque dicembre questo appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo però dalle elezioni regionali ci saranno domani
In Francia al primo turno secondo sarà domeniche a prossima il conosceranno il partito di estrema destra guidato da Marin le penne è dato in testa da alcuni sondaggio a livello nazionale
è in testa sicuramente nelle diverse regioni e al secondo turno potrebbe conquistarne addirittura quattro le monde dedica questo il suo editoriale di oggi
Il faut nazionale un'impostura il titolo di questo commento firmato dal direttore cosa che
Abbastanza straordinaria andremo poi della siriana del conflitto siriano con un
Analisi di Philip Stephens columnist del Financial Times che paragona quanto sta accadendo oggi in Siria alla guerra dei trent'anni che sconvolse l'Europa
Del diciassettesimo secolo Philip Stephens spiega bene le complessità di questo conflitto dove si mescolano diversi fattori non solo
Religiosi si mescolano anche numerose potenze esterne chiuderemo con la Banca centrale europea
I mercati delusi da Mario Draghi che forse per la prima volta da quando è alla testa della
Dice non non è riuscito a convincere gli investitori leggeremo l'editoriale dal Financial Times Draghi e la sfida delle grandi aspettative
I mercati volevano più stimoli ma secondo il quotidiano della City la direzione della dici quella giusta e poi
Un commento dal Wall Street Journal ha firmato mai col Paese che è il capo economista di Alleanza la compagnia assicurativa
Super Mario ha bisogno di un aiuto i leader della zona euro i leader politici hanno chiesto alla BCE di fare troppo e si cominciano a vedere numerosi problemi
Cominciamo però dalla Francia da appuntamento elettorale di domani in queste elezioni regionali che si annunciano come un trionfo o quasi per Marini una le penne
Il o nationale estrema destra in testa in diverse regioni secondo i sondaggi potrebbe arrivare in testa anche a livello
Nazionale cosa che ha un significato politico particolarmente significativo in vista delle presidenziali del duemila e diciassette
Le monde dedica tutto questo nel suo editoriale dal titolo L'fonazione al un'impostura e scrive durante quasi quarant'anni sotto il giogo di John Maritain
Il padre di Marin IFO Nationale si era limitato ha scioccato delle coscienze a spaventare la Repubblica
Francese durante le elezioni presidenziali da quasi quattro anni sotto la presidenza di Marine le Pen
L'ambizione del connazionale tutt'altra conquistare il potere mettere in opera il suo progetto se n'è andato i mezzi sia impiantato sul territorio si rafforza
Alle europee del due mila quattordici così come al lezioni provinciali della scorsa primavera un elettore su quattro ha votato per i candidati del fonazione al
Alle regionali del sei e tredici dicembre spera migliorare ancora questo risultato vincere qui o là con le presidenziali del due mila diciassette nel mirino
Cesario dunque prendere sul serio il partito di estrema destra tutti quelli che
Esasperati dai fallimenti o dall'impotenza dei partiti al potere da decenni intendono sostenere il fondo nazionale per esprimere
Sfiducia accollerà
Occorre dire che questo partito costituisce una minaccia grave per
La Francia
La sua ideologia le sue proposte sono contrarie valori repubblicani all'interesse nazionale e all'immagine della Francia nel mondo i valori repubblicani spiega le mondo vengono rivendicati da Marine le Pen con un cinismo straordinario
La priorità nazionale del fumo nazionale è fondata sulla discriminazione etnica generalizzata che resta al cuore del Progetto le Pen insisteva contro il principio dell'uguaglianza
Quanto alla fratellanza articolazione al propone la reintroduzione della pena di morte o usa il pretesto degli attentati terroristici del tredici novembre
Per reclamare la sospensione immediata delle procedure di asilo per i rifugiati tutto questo in violazione della Costituzione e di un diritto universale
Quanto alla laicità viene brandita contro il fondo alimentato ismi islamico ma in realtà serve a gettare un'ombra sull'insieme
Della comunità musulmana di Francia la libertà infine reazione di Marin le penne all'appello lanciato di recente da un giornale la votino contro fra nazionale la dice lunga sulla concezione aggressiva intollerante che le penne a della libertà
L'interesse nazionale poi e minacciato dal programma economico dell'estrema destra secondo le Monde
Il Progetto di Marin le penne restava costruito su tre illusioni tanto semplicista e quanto pericolose
La prima e di credere che l'uscita dall'Euro cresta al cuore della programma politico del connazionale
E ritorno al franco francese dopo verrebbero l'economia nazionale la rilancerà ebbero questo significa dimenticare che la svaluta azione della moneta porta sempre a un impoverimento collettivo
L'esplosione del debito pubblico sarebbe immediato e catastrofico la seconda illusione e pretendere che la Francia
Porterebbe ritrovare una crescita vigorosa e un'industria fiorente grazie al protezionismo è una quasi
Out Arquilla
Questo significa dimenticare che più della metà del nostro commercio estero
Viene scambiato con la zona euro e che i nostri partner reagire ebbero in modo durissimo infine il fonazione al promette tutto gratis aumento dei salari e delle pensioni
Ritorno all'età pensionabile a sessanta anni riduzione delle tariffe di gas elettricità dei treni prezzi della benzina
Non solo queste misure graverebbero pesantemente sulle finanze pubbliche ma rivelano uno statalismo di un'altra epoca e rovine avrebbero la competitività della Francia per sempre
Quanto all'immagine della Francia del mondo questa crollerebbe come
L'economia se Marine le Pen dovesse riuscire nella sua impresa
L'immagine sarebbe quella di un Paese trincerato dietro le sue frontiere ossessionato dalla sua purezza etnica che avrebbe la responsabilità dello smantellamento dell'Unione europea chiuso
In un impasto di nazionalismo rabbioso insomma il Paese che volta alle spalle alla sua storia e al suo futuro
Il partito di Marine le Pen dice di essere nazionale scrivere le conclusioni del mondo e pretende incarnare lo spirito della Francia
In realtà su tutti questi punti e un'impostura il successo crescente del suo nazional certo testimonia dell'efficacia della sua ricetta attizzare le paure dei francesi per meglio vendere
Le sue pericolose ricette
Ma la paura ha sempre condotto a catastrofi c'è da un murales sicché domenica gli elettori se ne rendano conto così le mondi in questo editoriale
In vista dell'appuntamento elettorale di domani in in Francia veniamo alla
Siria Siria che viene paragonata alla guerra dei trent'anni da Philip Stephens
Columnist del socio Times in un commento pubblicato
Ieri come la storia fa e con la guerra impianto non Santa in Siria
Come nell'Europa del diciassettesimo secolo e il coinvolgimento di potenze esterne ad alimentare i fuochi del conflitto e scrive
Philip Stephens il Medioriente
Ci ricorda che non c'è niente di così in più come una guerra santa
L'Europa
Lo aveva imparato nel diciassettesimo secolo
Il conflitto confessionale tra cattolicesimo il protestantesimo si era fuso con le rivalità temporali dell'epoca innescando la guerra dei trent'anni tra le maggiori potenze del continente
Il conflitto più sanguinario in tutti i precedenti si concluse quando la ragion di Stato trionfo sulla tipologia capace di Westfalia del mille seicentoquarantotto segno
La fine delle grandi guerre di religione in Europa e questo dovrebbe insegnare qualcosa a proposito dell'attuale conflitto in Siria
Prosegue Philip Stephens nel mille seicentodiciotto non si poteva immaginare il bagno di sangue che seguire alla ribellione dei protestanti della Boemia contro
Il Sacco impero romano cattolico le guerre successive coinvolsero la Spagna e l'Austria la Francia l'Olanda la Svezia la Russia la Danimarca i grandi Principato i tedeschi
Inghilterra o la Scozia l'Impero ottomano fecero la loro parte i combattimenti avvennero soprattutto sul territorio tedesco ma le battaglie erano tra eserciti di mercenari stranieri
Come in tutte le guerre condotte in nome di Dio la crudeltà e la brutalità erano endemiche la popolazione tedesca venne decimata per un terzo la tortura era una pratica corrente così come la caccia alle presunte streghe
Se nel diciassettesimo secolo la guerra era cattolici da un lato protestanti dall'altro oggi in Siria è usciti da un lato sunniti dall'altro
Certo ci sono decine di differenze tra gli orrori dell'Europa del diciassettesimo secolo e le fiamme che consumano la Siria
Ma ci sono anche secondo filistei senza alcun incidente preoccupanti come la brutalità che deriva da allegare questioni spirituali territoriali
E i destini di un campo di battaglia la Germania allora la Siria oggi intra potenze esterne
La guerra di trent'anni inizio con una dichiarazione di indipendenza dei principi protestanti della Boemia e della Germania contro il sacco intero cattolico romano
Ma la guerra dei trent'anni riguardava anche il timore della Francia di essere accerchiata dagli Asburgo di Spagna Austria
Riguardava la lotta dell'Olanda per l'indipendenza dalla Spagna il tentativo della Svezia di affermarsi il declino do la Polonia il tentativo della Danimarca di diventare una grande potenza
Una mezza dozzina di altri stati rivendicavano l'interesse nazionale vitale nell'esito della guerra dei trent'anni ma le lealtà confessionali spesso venivano dimenticate in nome di ambizioni secolari
La Francia cattolica si univa la Svezia protestante contro i suoi corregionali in Spagna Austria così come l'Iran città oggi si allea con i sunniti di Hamas
La Danimarca protestante combatte a fasi alterne su fronti confessionali opposti luterani calvinisti in competizione tra loro a volte si chiedevano se Roma fosse il vero nemico
Nel mille seicentoquarantotto la guerra dei trent'anni ridefiniti equilibri geopolitici ricorda Stephens
La Francia emerse vincitrice del Sacro Romano Impero sconfitto Westfalia divenne il fondamento degli Stati europei moderni il tratto comune dei vari trattati che
Risolvessero le dispute territoriali fu che le scelte confessionali degli Stati non dovevano più essere un casus belli
Il Medioriente di oggi con lo stesso mix
Combustibile di tipologia e rivalità territoriali e lungi dall'aver compreso la necessità di una soluzione di questo tipo
In modo di vedere la guerra in Siria
Infatti di interpretarla come una rivolta della maggioranza sunnita contro il regime all'autorità quindi quasi sciita di Bashar al-Assad
Questo è quanto accaduto anche in Iraq i fanatici dell'autoproclamato Stato islamico hanno prosperato con il sostegno dei sunniti iracheni
Le linee di demarcazione sul terreno sono significative sono importanti ma come nell'Europa del diciassettesimo secolo e-mail marca azione ovviamente religiose ma come nell'Europa del diciassettesimo secolo
Ciò che continua ad alimentare il conflitto e il coinvolgimento di potenze esterne la Siria infatti diventata l'arena della contesa regionale tra la rabbia saudita i suoi alleati
Del Golfo
Tutti sunniti e l'Iran uscita dall'altra parte con poi la Russia che con che ritiene la sopravvivenza del regime di Damasco un interesse vitale e la Turchia che invece vuole rovesciarlo
Recep Tayyip Erdogan il presidente Turco ricorda Phil Stephens parla di dei nemici di Assad come dei suoi fratelli sunniti
Ma abbattere un aereo russo poco a che fare con versioni rivali dell'Islam il timore di anche le realtà l'emergere di una entità curda forte nel nord della Siria dell'Iraq una preoccupazione che spiega
La pericolosità ambiguità di Erdogan nei confronti dello Stato islamico
La Russia come gli Stati Uniti ed Europa vi dello Stato islamico come una minaccia seria ma non vuole rischiare di perdere la sua base navale
Nel mediterraneo quanto all'Iran la preservazione del regime Assad parte di una strategia che ha visto Teheran aumentare la sua influenza nel mondo arabo
Va beh subite le monarchie del Golfo rispondono a quello che considerano un accerchiamento iraniano
Questi Stati sunniti
Vogliono la sconfitta dello Stato islamico ma non al prezzo di una vittoria di tra Iran e queste sono solo alcune delle complessità del conflitto siriano
Per gli Stati Uniti e i loro alleati l'interesse maggiore è restaurare la stabilità regionale sconfiggere il jet visti dello Stato islamico secondo Stephens ma questo
è un conflitto che non può avere soluzioni parziali un'eventuale pace necessità la resa della religione alla Realpolitik
E il nodo gordiano sono da un lato la lotta tra Iran Arabia Saudita dall'altro un accordo che preservi gli interessi della Russia e risponda alle preoccupazioni della Turchia
E cosa impossibile diranno molti forse ma fino a quando non ci sarà la sfida di oggi vivrà agli orrori della Germania del diciassettesimo secolo e lo Stato islamico continuerà a trovare un rifugio sicuro così
Philip Stephens ieri sul Financial Times come ogni venerdì da
Un lettura molto
Interessante di di di di quanto accade nel nel mondo per chiudere noi però vogliamo anche parlare della Banca centrale europea Mario Draghi che ha deluso i mercati mercati forse si aspettavano
Un un po'troppo e lo scrive lo stesso fanno ciò Times nel suo primo editoriale di ieri Draghi è la sfida delle grandi aspettative
I mercati volevano più stimi stimoli ma la direzione della BCE quella giusta scrive di Mario Draghi
Finora sempre riuscito a stupire mercati con decisioni ben al di sopra delle loro aspettative questa volta
Il Presidente non è riuscito nell'impresa del presidente della BCE il pacchetto di allentamento monetario annunciato giovedì ha deluso gli investitori che speravano in un'azione più
Aggressiva l'ironia è che ciò che Draghi ha svelato era impensabile appena pochi anni fa
La DCA tagliato il suo tasso sui depositi da meno zero due per cento ha meno zero tre per cento avventurandosi ulteriormente nelle acque sconosciute dei tassi negativi
Ed anche ha steso la durata del suo programma di conti tetti ISI Inga almeno fino al marzo due mila e diciassette forse oltre
Infine ha detto che rendeste Rali denaro dei titoli comprati nel nel cui in scadenza un altro segnale che gli stimoli monetari
Dureranno ancora lungo
Le anime belle diranno che tra gli si è comportato come un fidanzato inaffidabile gestire le aspettative di investitori innamorati della liquidità delle banche centrali e cosa complicata
Ed è possibile che il presidente della BCE non abbia fatto abbastanza per guidare queste aspettative ma Draghi non si era mai impegnato qualcosa di preciso solo a un'ulteriore round di allentamento monetario cosa che ha diligentemente fatto
Il calcio Times poi spiega che tra chi deve fare i conti con tutto il Consiglio dei governatori della BCE dove ci sono falsi
E colombe bisogna sempre alla fine a trovare una mediazione anche se poi qualcuno vota contro
Il non bisogna preoccuparsi troppo poi della della situazione economica della zona euro che sta migliorando giorno dopo giorno il punto semmai un altro prefata onta in sé lo troviamo nelle conclusioni ed è che l'economia della zona euro non può affidarsi solo alle azioni della sua banca centrale
Serve una politica fiscale più accomodanti in Paesi come la Germania servono riforme strutturali pro impresa improvviso NAS in tutto il blocco
Nelle stanze di Francoforte Super Mario sta facendo ciò che può i politici non possono attendersi che riesca ad ottenere una
Ripresa sostenuta una ripresa economica sostenuta tutto da solo così
Il il fanno ciò Times c'è poi un altro aspetto
La la politica monetaria della BCE forse ha raggiunto limiti che che portano a dei rischi questo sostiene Michael AISE capo economista di alleanza sul Wall Street Journal di ieri Super Mario ha bisogno di una mano di un aiuto
I leader della zona euro hanno chiesto la BCE di fare troppo e si iniziano a vedere i problemi
Spiegai ESA
L'articolo molto lungo andiamo subito al al punto per chiudere i conti tra divisi nei tassi negativi continueranno per
Qualche tempo ma se i leader europei non inizieranno a migliorare il quadro istituzionale per l'euro
Il risultato potrebbe essere un pericoloso aumento dei rischi sistemici e quali sono questi rischi sistemici
I Governi in questo momento grazie la BCE sono meno sotto pressione per ridurre la spesa riformare le loro economie al contempo le banche stanno accumulando debito senza tener conto del rischio di default nazionale debito pubblico
Comprano titoli pubblici infine la Banca centrale europea sta comprando quel debito detenuto dalle banche esponendo i contribuenti a rischio di dover pagare per tutto questo esercizio insomma
La conclusione è questa sono i politici non Draghi a doversi assumere la responsabilità di affrontare i problemi dell'Europa così
Il capo economista di alleanze sul Wall Street Journal di ieri con cui ci fermiamo ricordando che la casa elemento io ascolto chiocciola Radio Radicale punto it da David Carretta una buona giornata