Scenari per il XXI secolo

Fa ingresso il Presidente della Repubblica
A inizio il convegno dal titolo scenari del ventunesimo secolo promosso dalla Fondazione Spadolini Nuova antologia
Prende la parola il professor Giorgio Giovannetti
Presidente
Signor Sindaco
Signor presidente signor Sindaco di Firenze autorità signori signori amiche e amici
E con emozione gratitudine che apro questo convegno
Grazie impiego luogo a lei signor Presidente perché ha voluto testimoniare ancora una volta come ha fatto nel discorso di fine anno che considera la cultura della tradizione come uno dei patrimoni principali del nostro Paese
Grazie anche a tutti coloro che hanno collaborato a questo fascicolo che celebra appunto i centocinquanta anni della nuova ontologico
Prima di iniziare il nostro incontro la parola al Sindaco di Firenze che ringrazio per la collaborazione dell'ospitalità
Manifestazione di oggi è in qualche modo dedicata a un altro sindaco di Firenze un altro che pensava alla grande e vedeva questa città come protagonista della cultura europea Bettino Ricasoli
Poco più di centocinquanta anni fa fu lui infatti ad immaginare la Nuova antologia come la rivista che avrebbe dovuto formare e far confrontare le classi dirigenti a lei signor Sindaco
Illustre Presidente della Repubblica autorità tutte gentilissimi ospiti
Vi porto il saluto della città
Firenze in occasione di questa
Importantissima iniziativa per i centocinquanta anni
Della nascita della rivista Nuova antologia
Presidente
La ringrazio nuovamente per essere tornato nel nostro Salone dei Cinquecento dopo l'appuntamento per i festeggiamenti del centocinquantesimo anniversario di Firenze capitale d'Italia del diciotto novembre scorso
Per fortuna oggi fa un po'meno freddo di allora
I due eventi sono tra loro collegati in realtà
Poiché la nascita di una così prestigiosa pubblicazione
Senza dubbio collegata
Alla proclamazione di Firenze capitale e al fermento intellettuale che si diffuse nella nostra città in quegli anni
Rappresenta anzi uno dei principali contributi alla formazione dello Stato italiano
Che oltre all'unificazione istituzionale amministrativa necessitava di unificazione di valori
Della cultura della lingua e abbiamo tra l'altro parlato alla presenza del Presidente proprio l'Accademia della Crusca qui a Firenze la lingua come grande fattore di unificazione di un popolo di costruzione di una nazione
Tutti i più grandi scrittori storici
Scienziati e uomini delle istituzioni
In questi centocinquanta anni hanno contribuito attraverso le pagine della Nuova antologia allo sviluppo dell'Italia e alla sua configurazione attuale si potrebbe definire la nuova antologia un cantiere
In continua attività sempre aperto sempre in evoluzione
Ringrazio per questo la Fondazione Spadolini Nuova antologia
In particolare il caro amico consentitemelo professore Cosimo Ceccuti per l'instancabile lavoro di promozione culturale scientifica e storica così utile alla realtà di Firenze
E all'Italia intera e io penso
Caro Cosimo
Molto utile ai tanti giovani come coloro che sono qui a cui rivolgo un affettuoso saluto e tutti i giovani della nostra città del nostro Paese nelle scuole nelle università
Non posso però non ricordare il contributo decisivo di Giovanni Spadolini in questo mio breve saluto di benvenuto
Un contributo che ha
Portato qualità e profondità a questo grande percorso della nuova antologia Spadolini infatti
Come sarà anche
Ricordato diresse la rivista per quarant'anni fino alla sua prima Tura scomparsa nel mille novecentonovantaquattro
Ne riportò la pubblicazione a Firenze dopo lo spostamento a Roma per circa cento anni
Questo fondamentale impegno fu riconosciuto anche dal Presidente della Repubblica Pertini
Che proprio nel mille novecentottanta costituì con un apposito decreto la Fondazione Spadolini Nuova antologia al fine di assicurare la continuità della pubblicazione di questa rivista
Spadolini è stato sicuramente uno dei più grandi fiorentini del secolo scorso un uomo profondamente impegnato
In tutti gli aspetti della vita cioè davvero
Incredibile
Ed è dimostrato in tanti campi di attività in cui egli si è cimentato pensiamo al giornalismo all'insegnamento universitario fino all'attività politica istituzionale raggiungendo sempre i più alti livelli
Un grande Ferentino che aiutato tutti noi a comprendere meglio la nostra storia la nostra tradizione
Il miracolo di Firenze scriveva Spadolini è stato quello di contemperare una naturale disposizione alla poesia
Una grazia e un'eleganza innate
Un insuperabile amore della bellezza con un attaccamento alla natura con una disciplina del mondo con una coscienza severa degli obblighi e dei doveri della vita
Credo che questa sua riflessione sia perfettamente
Dimostrativa del carattere unico di Firenze oltre che della capacità di Spadolini
Di leggere e raccontare Firenze come pochi hanno saputo fare
E Spadolini anche stato un grande precursore in tema di riforme istituzionali innovazione dello Stato nel suo discorso di insediamento come Presidente del Senato nell'ottantasette parlava della necessità di riforme
Istituzionali che ricon giungano i tempi della politica quei della società civile
Di riforme che diano il Governo certezza della sua maggioranza e la capacità di attuazione del programma solennemente approvato sembra di ascoltare le discussioni e dibattiti di oggi
La riforma costituzionale approvata dal Parlamento in prima lettura in attesa del referendum confermativo che permetterà tutta la popolazione di esprimersi certamente rappresenta
Un elemento rilevante in questa riflessione che su queste aspettative
E non posso permettetemi non ricordare anche lo Spadolini che ha dato tanto molto alla cultura del nostro Paese anzitutto promuovere do con grande tenacia e passione la nascita di quel Ministero per la cultura proprio nell'anno del
Della mia nascita mille novecentosettantacinque che poi
Divenne un punto di riferimento della politica nazionale
Vorrei dare
Nella avviandomi alla conclusione un breve spunto al tema scelto per il convegno di oggi
Mi riferisco in particolare al contributo positivo delle città nello scenario del ventunesimo secolo
Sono convinto da sindaco ora ancor di più che le città possano e debbano essere protagonista e del mutamento sociale economico e culturale italiano e internazionale
Spesso invece ci dimentichiamo della dimensione cittadina del ruolo delle città in dinamiche politiche che trattiamo a livello nazionale o regionale
Proviamo a leggere di più questi scenari del ventunesimo secolo partendo dalla trasformazione dall'evoluzione delle nostre grandi città
Un esempio positivo in questo senso è stata la recente introduzione nel nostro ordinamento delle città metropolitane
Queste città
Possono rappresentare una grande possibilità di sviluppo della qualità della vita dei nostri cittadini grazie numerose capacità in tema di ricerca scientifica innovazione sviluppo sociale sistema dei trasporti
E proprio nelle grandi città del resto
Che si pongono le grandi sfide legate alle problematiche quotidiane di tutti noi la sicurezza urbana l'inquinamento lo sviluppo sostenibile la costruzione di
Modelli
Di integrazione di socialità
Proprio
In questi due giorni qui
Anch'nel Palazzo Vecchio in sala d'arme sono riuniti quattordici sindaci della Città Metropolitana come il presidente sa
Chiamati proprio a condividere strategie visioni sul futuro del nostro Paese
è bello
Davvero
Pensare a questo palazzo Palazzo Vecchio così caro proprio Spadolini come un luogo dinamico attivo generoso un luogo di riflessione di proposta sulla cultura sulla politica sulle istituzioni a tutti i livelli
E infine porto l'esempio della nostra Firenze grazie
Al nostro immenso patrimonio storico-artistico
La nostra città è diventata nel corso dei secoli
Un polo di attrazione di persone
Da tutto il mondo un luogo di incontro e di scambio questo patrimonio immateriale anzitutto è una delle più grandi ricchezze non solo della nostra comunità ma di tutto il Paese
Grazie a ciò è stato possibile iniziare anche un percorso di dialogo con città di altri Paesi del mondo come proprio in questo salone abbiamo
Provato
A fare
Con l'incontro ioni tenderei siti che ha riunito più di ottanta sindaci da altrettanti Paesi da tutto il mondo e che proseguirà anche quest'anno mettendo a tema la capacità della resilienza delle città
Di fronte I grandi traumi a grandi sfide
Proprio nell'anno in cui celebriamo il cinquantesimo anniversario della tragica alluvione
Di Firenze resilienza un termine un po'nuovo per alcuni che suona
Modo particolare ma che
Ritengo sia credibilmente attuale per le comunità e le società di oggi
Come prepararsi adattarsi
A momenti traumatici Aspide profonde riuscendo a
Interpretare l'innovazione e cambiamento come fattore che ci contraddistingue
Presidente
Cari ospiti
Ringrazio nuovamente tutti voi di essere qui per festeggiare insieme il centocinquantesimo anniversario di una nostra eccellenza culturale come la nuova antologia e a tutti voi ciò
Con il cuore
Un caloroso benvenuto a Palazzo Vecchio e a Firenze
Grazie signor Sindaco per gli spunti e oltre al saluto e il momento quella del professor Ceccuti Presidente della Fondazione Spadolini Nuova antologia e direttore della rivista
Prima però consentitemi una nota personale che mi sembra opportuno fare qui e in sua presenza signor Presidente
è merito del professor Ceccuti se da venti anni cioè dalla scomparsa di Giovanni Spadolini la Nuova antologia il suo mondo continuano a vivere nella casa dei libri su a Pian dei giullari
E in Italia
Con un unico grande obiettivo come dimostrano i tanti ragazzi presenti oggi qui in questa sala
Che l'Italia civile culturali tollerante sia sempre meno un'Italia di minoranza latte direttore grazie
Caro Presidente
La sua presenza oggi
Fra i nostri giovani un'ora i centocinquant'anni della Nuova antologia
La memoria di Giovanni Spadolini
Che mi ha assicurato la continuità istituendo la Fondazione che ne porta il nome e quanti operano nel mondo della formazione e della cultura
Novanta elogia l'ha ricordato il Sindaco nacque il Firenze capitale per coinvolgere le migliori energie
Nel processo di unificazione nazionale appena avviato
Già nel fascicolo di apertura
Del gennaio mille ottocentosessantasei Cristina di Belgioioso
Indomita patriota affrontava la questione della emancipazione delle donne e pochi mesi più tardi
Alessandro Manzoni levava l'appello dalle pagine della nostra rivista per una lingua comune quella del venti parlante Fiorentino
Rispetto della memoria storica attenzione alla realtà del nostro tempo
Nella ricerca costante del delicato equilibrio fra passato il presente che in questo secolo e mezzo ha rappresentato e rappresenta
Il filo rosso
Della Nuova antologia
Scenari per il ventunesimo secolo
L'Italia di oggi nel contesto internazionale e il tema del volume monografico
Che segna
I centocinquant'anni di pubblicazioni ininterrotte
Come lo è del convegno di oggi
I relatori
Che ringrazio
Per essere qui con noi rappresentano gli ottantacinque prestigiose firme impegnato ad analizzare nel fascicolo speciale della rassegna
Le molteplici stride della nostra epoca
Dalle scienze alle lettere
Dalle riforme istituzionali ad una distribuzione equa delle risorse economiche
Alle nuove forme di comunicazione
Con la forza delle idee
Del libero confronto e del dialogo
Nel rispetto della legalità democratica
Ovvero
Con la forza della ragione la sola in grado di vincere la barbarie i fanatismi gli integralismi che devastano tanta parte dell'umanità
Grazie a lei signor Presidente grazie Sindaco grazie a tutti voi
Iniziamo dunque i nostri lavori celebrare i centocinquant'anni di una rivista come la nostra
Rischiava di essere un come eravamo
Basta scuole degli indici
Condivide il giudizio che Norberto Bobbio diede dalla nuova antologia l'archivio dell'Italia della ragione
è stata la rivista di Guglielmo Marconi di Luigi Pirandello di Paolo Barile di Gabriele D'Annunzio Di Giuseppe Ungaretti e poi di Mario Luzi di Enrico Fermi di Luigi Einaudi
Di Leonello Venturi ma anche di Rosario Romeo e Di Pietro Scoppola di Giuseppe Maranini e di leopoldo Elia
Ma come ha detto Grisafi male
La tradizionale non è il culto delle ceneri ma la custodia del fuoco e il fuoco è l'attenzione verso il futuro perciò abbiamo deciso di fare un numero che immaginasse l'Italia l'Europa il mondo
Tra dieci venti trent'anni
E non per gioco di cultura o di fantasia ma per riflettere sui nodi del presente per capire e uso l'espressione dell'articolo di Giuliano Amato come gestire i grovigli che il futuro porta con sé
Un'operazione rischiosa e affascinante insieme in considerazione della velocità con cui il mondo si sta trasformando
Ne è scaturito per me è un'avventura personale professionale avvincente e un fascicolo ricco di spunti con gli scritti di alcune delle menti più brillanti della cultura europea
Ottantacinque personalità diverse deformazione matrici culturali storie personali
Tutte accomunate da una caratteristica che Francesco Proto notarile il primo direttore tra Nova antologia chiedeva ha i suoi collaboratori essere spiriti indipendenti e generose
E difficile sintetizzare il numero che abbiamo costruito grazie alla cortesia degli autorevoli relatori cercheremo di instillare in cui il dubbio la curiosità di andare a sfogliare e al pareggio il frutto del nostro lavoro
La costruzione di questo lavoro
è nata qualche mese fa chiacchierando col professor Amato nel suo studio la Corte costituzionale
E
Da una domanda che gli ripropongo oggi professore
Nel futuro che ci attende nulla sarà come prima
Sì
Caro Presidente
Mi è difficile chiamarti
Illustre signor Presidente l'amicizia
Cari amici autorizzare ragazze era grazie
Nulla sarà come prima
è la classica espressione che si usa tante volte si usa in particolare al Girard del secondo abbiamo intitolato questo numero scenari per il ventunesimo secolo
E così fu al girare del secolo scorso al girare di ogni altro secolo
C'è un cambiamento che essi polemico a dir poco il simbolo nel caso del Girardi del millennio che è il nostro caso è stato anche più forte
Ma c'è oltre al simbolo anche un cambiamento vero delle cose della realtà
Così fu appunto nel passaggio dal diciannovesimo al ventesimo secolo segnato da aspettative allora assolutamente positive
Sulla base della fiducia allora dominante nella ragione nel sapere come fonti di miglioramento della vita umana c'erano i progressi della scienza allo sviluppo dell'industria il cinema
Il movimento un movimento mai sperimentato prima
Che sembrava preconizzare un mondo interamente nuove
Era vero il mondo scava effettivamente cambiando ma il mutamento fu talmente profondo e sconvolgente da generare conflitti ai quali il mondo spesso non era preparato
E il suo movimento che ne uscì fu tale da provocare lo scontro tra le famiglie della storia
E ne vennero come ha scritto Claudio Magris Group DD di emancipazione di regressione nei più diversi ambiti della nostra vita
E così che si spiegano le contraddizioni del ventesimo secolo
Che ha allargato la democrazia i milioni che ne erano esclusi ma inventato i totalitarismi più estremi
Che ha fatto la dell'autodeterminazione la premessa di diritti negati ma anche di feroci conflitti etnici
Che ha avuto dalla scienza cure della salute prima impensabili ma anche l'ordigno atomico che ha verso l'umanità nell'incubo dell'autodistruzione
Oggi
Dobbiamo non farci indietreggiare dal nuovo
Ma prepararci a gestire i grovigli e la consapevolezza della loro esistenza e peraltro oggi più elevata
Di quanto non lo fosse al girare tra all'ottocento per il Novecento
Gli esseri umani
Mai erano stati attrezzati come oggi per comunicare
Per scambiarsi dati opinioni ovunque essi siano nel pianeta quindi per capirsi
Eppure
Il pianeta che la fine del comunismo sovietico sembrava davvero di un mito tornadi barricarsi e conflitti prima locali si leggano sempre più fra di loro
All'insegna di primati di civiltà e di religione che almeno in parte invero non la profezia a suo tempo poco accreditata di Samuel accanto intorno
Non solo ma anche ciò che avevamo messo insieme
In primis gli Stati europei integrati nella loro unione tendono essi stessi a di barricarsi a rendere sempre più problematica la loro vita comune
E all'interno delle nostre società se riceviamo individualmente tutti i benefici che il
Progresso della scienza continua a produrre
Confidiamo col dilagante integrato
Dell'habitat riservato ai tanti immigrati che continuano ad arrivare i numeri ingestibili forse nelle nostre
Città e ad essi reagiamo ora col volontariato ora con l'ostilità
E ci ritroviamo in ogni caso in città che tornano assomigliare a quelle
Che due o tre secoli fa
Erano come ce le hanno descritte prima Charles Dickens e poi mai che il Faber con una immanente inumana distanza tra ricchezza che inaudita povertà
Se questi sono i pezzi del nostro palazzo del sembra assai difficile riuscire a comporre le in un mondo migliore
Che cosa manca perché ciò possa accadere
Che faciliti lo scioglimento di questi grovigli
Ciò che manca e ciò che ci si spiega il filo comune che lega queste pur diverse dice
L'incapacità di leggerle nella loro profondità e variegata dimensione storica
Anziché attraverso le estremizzazioni apodittiche con cui si cristallizzano e si esasperano le contrapposizioni fra amici e nemici fra bene e male
L'incapacità di capire che quelle estremizzazioni non sono una realtà ne sono una parte esigua
Giacché ci sono dei generazioni di tessuti culturali ben più ricchi e ben più dotati di interfaccia tra loro componibili che nella storia si sono tante volte composto
E l'ignoranza della storia ed è il rifiuto di leggere ciò che va oltre lo stereotipo e la reazione emotiva da esso suscita
Insomma in un mondo è un mondo in grave deficit culturale
Quello che può cadere preda della indissolubilità
Dei suoi problemi i problemi sono indissolubilmente ricchi non Lissa
Conosce
E dunque un deficit culturale
Quello a cui dobbiamo porre rimedio a me ha fatto un enorme piacere
Avendo già scritto queste cose leggere il contributo
Poi apparso ieri sul Corriere di Carlo Azeglio Ciampi
Per il nostro numero della Nuova antologia che e esattamente su questo punto
E parlando di loro che furono alle prese con le grandi distruzioni della seconda guerra mondiale scrive
E la cultura
Che ci ritorno smarrimento che ci salvo dal conformismo e dallo dall'acquiescenza ci forniscono un venti per discernere
La realtà non si può leggere se non si stabilisce
E discernere non è facile quando salta ogni riferimento quando prevalgono passioni e faziosità
Che io oscurano la ragione
E fanno perdere ogni senso di responsabilità
Deficit di cultura ebbene
C'è qualcosa di nuovo oggi in Italia questo proposito e ricerche che stanno uscendo proprio in queste settimane
Ci dicono che molti italiani in questa fase ed in uscita dalla crisi o forse in via attenuazioni dalla crisi
Anziché tornare all'acquisto di beni immateriali durevoli stanno andando al Maggiore acquisto di cultura
Si stanno moltiplicando gli abbonamenti ai teatri I concerti alle mostre
In una grande catena di
Commerciale
Una media dissente responsabili di vendita su dieci
Alla domanda quali Fringe benefits vorresti accoppiare al tuo contratto hanno risposto che vogliono abbonamenti a teatri e a musei
Lo considero molto importante
Questo significa che il bene e durevoli di cui molti di noi di voi sentono oggi il bisogno e la cultura più qui nonché altri perché perché aiuta a capire
Perché aiuta a dare risposte a un mondo che ci presenta tante incertezze ecco allora quel che ci serve
Ci serve in primo luogo la paziente opera culturale che minoranze illuminate non hanno mai cessato di svolgerle
Un'opera per sostenere con discrezione nei Paesi in cui chi la svolge corre dei rischi
Da promuovere e diffondere con determinazione nei Paesi come il nostro dove l'unico rischio che si corre e di destare l'anatema dico di chi costruisce oggi la sua fortuna sull'ignoranza
Ed è
Essenziale
Che su questo cammino della speranza si collochino anche le Litta
Che facciano anche essi e della cultura la propria arma che resistano alla tentazione
Di interpretare e amplificare
Ripeto le parole di Ciampi quelle passioni e quelle faziosità che oscurano la ragione e fanno perdere ogni senso di responsabilità
Negli Stati Uniti sta avendo un successo di rilevante il libro più recente di una storica inglese nel merito del jet sulla storia dell'impero romano
Si viene
Traggono leggo inquietanti lezioni per il ventunesimo secolo
Il declino dell'impero spiegato con il declino nella qualità e nel calibro delle sue élite dirigenti
Sarebbe bello
Che nulla fosse più come prima
Perché questa
Diventa l'arma di tutti noi e di chi ci guida
Sarebbe bello
Si accoppiate come quella che ci è stata per decenni fra la Nuova antologia che Giovanni Spadolini diventassero esemplari
Nella ricerca di un mondo migliore
Ho finito
Come ha detto il professor Amato viviamo in un mondo complicato
Per decenni abbiamo combattuto l'inflazione e o dalla desideriamo
Abbiamo poche certezze molte paure la crisi economica che stiamo vivendo è stata appena finita inaudita per intensità e durata
L'unificazione europea che ha garantito per quasi settant'anni pace stabilita sicurezza e di sviluppo eh per citare il titolo dell'articolo persone Galasso stanca
Che futuro ci attende l'economia tornerà a crescere e come conciliare sviluppo sostenibilità competitività e compatibilità presso Alberto Quadrio Curzio
Signor Presidente della Repubblica signor Sindaco ho avuto Rita amici della Nuova antologia studenti signore e signori
Il centro della mia breve riflessione sarà l'Europa
Europa
Che si trova in questo momento sottoposta a delle pressioni molto forti
Non solo quelle di breve periodo ma anche quelle emergenti dalla globalizzazione prima dalla finanziarizzazione poi
E dalla speranza che io che è quella della europeizzazione
La globalizzazione aveva dato delle certezze
Però almeno venti anni
Mille
E novecentottantanove
Due mila nove troppe certezze
Poi
è subentrata la paura
Legata alla finanziarizzazione che è emersa soprattutto negli ultimi anni ma che ha una radice più profonda paura a mio avviso pienamente giustificata
L'Europa a mio avviso ci dà una grande speranza
Malgrado oggi
L'Europa sia considerata a rischio
E questa speranza va tradotta in realtà
Nei prossimi
Dieci quindici anni
Speranza non solo per noi una speranza roba
Il mondo intero per il mondo fatto di democrazia
Democrazia e di pace e di sviluppo
Tre brevi riflessioni la globalizzazione mille novecentottantanove
Due mila nove
Legata alla fine dell'impero sovietico
Legata all'emergere prepotente della Cina
Ormai
Secondo polo economico mondiale
Legata
Alla forza dell'info-telematico ai alla certezza che ormai il mondo era cambiato
La crescita
Non aveva più limiti
Il mercato
Era sostitutivo di ogni azione politica
Il liberismo diventava spontaneismo
Eccessi sono stati questi eccessi di fiducia in tutti i sensi
Da questi eccessi a mio avviso al di là dei ceti intellettuali si è sottratta sembra strano dirlo l'Organizzazione delle Nazioni Unite
Che col suo
Millennium
Obiettivi del millennio ho detto in inglese Millennium development goal portava l'accento sulla sostenibilità e sulla governabilità
Della crescita che dovrebbe diventare sviluppo sostenibile questo purtroppo si è dimenticato presto
In quel ventennio
D'Europa
Ha fatto molto l'allargamento è stato importantissimo
Se non ci fosse stato che cosa sarebbe avvenuto in quei Paesi dell'est l'euro è stato fondamentale che cosa sarebbe successo oggi
Dentro
La violenza della finanziarizzazione senza l'euro e molte altre
Su a molti altri successi l'Europa ha conseguito quindi guardando indietro non dobbiamo rammaricarci o pensare che l'Europa abbia fatto poco l'Europa è cresciuta ed è cresciuta molto
Dal due mila otto al due mila diciannove
I prossimi quattro anni sono pressoché segnati
Stiamo subendo le pressioni della finanziarizzazione
Chi ha raggiunto degli eccessi inconcepibili potenziati anche
Dalla forza dell'info-telematico già
Ogni anno si producono ottanta mila miliardi
Di reddito nel mondo
La
Forza dei mercati finanziari è calcolata in modo riduttivo in ottocento mila miliardi di dollari fattore dieci
Una potenza dirompente e questo pone dei problemi pone dei problemi che vanno affrontati
E di nuovo ritorno all'Europa
L'Europa
Durante la crisi è stata lenta nelle decisioni
Ha guardato troppo rigore di finanza pubblica e poco a quel fattore di sviluppo che sono gli investimenti che danno lavoro occupazione speranza anche e soprattutto ai di Roma
E tuttavia la lentezza dell'Europa non è stata il nulla
Perché fortunatamente avevamo una banca centrale europea un organo federale
Movimenti lenti e tuttavia in direzione giusta ci sono stati non sufficienti ma ci sono stati l'Europa ha retto
E questa è certamente un fattore di
Grande speranza
Arrivo a concludere
Abbiamo davanti quindici anni due mila trenta perché indica il due mila trenta perché l'agenda delle Nazioni Unite uscita da poco indica
Il quindici anni a venire uniti genio cruciale per la sostenibilità dello sviluppo
Ebbene io credo che l'Europa possa giocare con grande ruolo in questa sostenibilità dello sviluppo dei prossimi quindi Ciccanti
Possa giocarla portando una testimonianza di pace tra Paesi che come tutti sappiamo si erano combattuti per secoli
Posso portare la speranza dell'euro democrazia fondata sul principio di sussidiarietà e di solidarietà creativa
Possa portare anche
Una speranza nelle parti del mondo che non si sono sviluppate pensiamo all'Africa
Nel due mila dieci in Africa c'era un miliardo di persone
Nel due mila trenta ci sarà un miliardo e seicento milioni di persone e evidente che nell'Africa va portato lo sviluppo e io credo che l'Europa in questo possa svolgere alcun ruolo assolutamente
Coluccia
Quindi la mia conclusione e che
La speranza deve essere fondata su quanto l'Europa ci ha dato fino ad oggi
Non sulla dimenticare le incertezze e i tre avvallamenti e anche i rischi di chiusura
Ma rilanciando quella che è stata l'Europa dei padri fondatori
E rilanciando altresì il ruolo del nostro Paese in questa grande costruzione che io penso che era Terrizzi era il ventunesimo secolo grazie
Presso ma anch'esso a lei il compito di riflettere sulla cultura concetto evanescente tutto e nulla viviamo in un'epoca dominata da internet siamo schiacciati sul presente probabilmente abbiamo scarsa memoria e quindi forse
Noi diciamo ad immaginare davvero il futuro che significato daremo daranno le future generazioni al termine cultura adesso
Signor presidente la Repubblica autorità amiche e amici
Il diciotto giugno mille novecentottantadue verso sera mi chiama Alberto Cavallari grande direttore del Corriere della Sera in quel momento in gran tempesta
Appena ricevuto una telefonata di Giovanni Spadolini Presidente del Consiglio e mi recita testualmente
Caro direttore della testata che fu mia sei la prima persona cui lo comunico
Poche ore fa presso le acque Lima chiose del Tamigi
è stato trovato impiccato il Ponte dei Black fra e adesso il corpo di tale Carbini Alia scali
Quel preziosa linguaggio letterario quelle a quelli ma ciò se mi fecero sorridere insieme mi il ritardo
Mi pare vero quasi sconvenienti rispetto alla tragicità di quell'evento e di quella melma sanguinosa che sembrava salire da tutte le parti
Mani Attilio Francesco mi fece capire che avevo torto proprio quell'apparente leggerezza forbita era un segno di fermezza aiutava non perdere la teste la calma in quell'incertezza
In cui tutto sembrava fluttuare in un mare di terra
Quell'eleganza retorica dava un senso di dignità e sicurezza come e quando nei momenti difficili e dolorosi
Ebbene ravvedersi con cura era civiltà era cultura
Che cosa significa realmente cultura
Non è certamente solo il possesso di ampie nazioni né il dominio di un linguaggio anche elevate sofisticato che può pure essere talora
Un gergo gregario
Cultura
Significa a mare rifiutare con fondamento compassione intrisa di razionalità
Capace di mettersi in discussione senza perciò perdere l'intensità passionale dei propri sentimenti e valori ma collocandoli nel contesto più ampio del mondo
Nessuna conoscenza specifica e nessuna disciplina particolare garantiscono alla cultura
Un letterato ciecamente assorbito dal proprio lavoro e delle proprie ambizioni dal meccanismo stereotipo è ripetitivo di pubblicazione promozione recensioni premi
Non è diverso dagli operai era catena di montaggio che
Nel famoso film di Chaplin ripetono come autonomi lo stesso gesto coatto imposto dal loro ruolo
Che si tratti di fabbricare bulloni o libri non fa differenza
Non capisco perché i giornali in titoli no cultura le pagine giustamente dedicate a realtà fondamentali quali la letteratura l'arte e così via come se l'economia
La politica o la cronaca non lo fossero ad altrettanto cito
Cultura e capacità di esercitare con consapevolezza critica il proprio lavoro qualsiasi esso sia
Allo stesso modo non capisco perché si chieda di firmare un manifesto etico politico che riguarda problemi di tutti ad alcune categorie piuttosto che ad altre
Non capisco perché chi si occupa di Rete Natura cinema debba essere considerato a priori più intellettuale di chi si occupa di odontoiatria o dirige un'impresa
Tutto dipende soltanto da come si esercitano l'una
O l'altra di queste attività ossia dal pensiero che conferisce o non conferisce loro significato
Certamente il possesso di nozioni non può essere sottovalutato
Quella deputata che la televisione interrogata su cosa sia una sinagoga rispose che era il luogo in cui le donne musulmane si recano a pregare il loro dio non può essere considerato una persona colta anche se possiede chissà quale altra virtù
Ma il guaio
In questo caso non è solo l'ignoranza bensì il fatto di
Non
Vergognarsi di non avere il senso che tale ignoranza non può permettere di rappresentare il proprio Paese in Parlamento
Gianluigi Beccaria ha scritto un saggio dedicato al canto popolare particolarmente a quello delle Langhe
Dedicato soprattutto lo strato più basso più immediato di quel canto popolare
Non al canto già più elevato di protesta sociale ancorché ingenua ed embrionale contestazione della guerra e così via
Bensì a una dimensione ancor più come disse umile nel senso di vicinanza immediata la terra fumus del canto popolare stesso
Noi canto di protesta che ha una city sua pure elementare visione politica bensì il canto di classe subalterni ignare di essere tali
Canto che si identifica con la terra e la storia e che vive
Ciò che accade anche la miseria disuguaglianza la guerra come la grandine o dall'ovvio
Certamente in queste canzoni dolorose struggenti di classi subalterni ignare di essere tali si esprima una cultura sbagliate che introiettare accetta
L'oppressione ed ingiustizia di cui le vittime
E la cultura che nasce dall'oppressione senza rendersene conto e di oppressi diceva Marx quasi sempre ragione domani
Ma è una vera cultura i cui valori devono essere salvati anche quando la visione del mondo della società che pervade quei canti per mentalità
Venga augurabile mente superata quelle canzoni sono cultura perché esprimono un'armonia fra ciò che si sa ciò che si sa di sapere di non sapere ciò in cui si crede e ciò che sia
E questa la cultura anche se in quel caso al suo livello più basso elementare passivo
L'armonia fra uomo naturale e uomo civile fra le cose in cui si crede e il lavoro delle mani fra l'individuo e il tutto della natura della retta in cui egli si sente inserito
Questa
Cultura
Che deve essere totalmente superata
Co esprime quell'intenso legame tra il vissuto e la parola
Che a qualsiasi livello e la caratteristica di ogni cultura sin dall'antico significato che avvicina questa parola al lavoro di Carlucci
Alla nostra cultura attuale
Fra
Tante cose manca spesso proprio quello spessore quella autenticità
Qui e non su un bus e se vuole ho mosso et qui hai se vuole humus non Source questo peccato originale della persona nel suo rapporto con gli altri e con il mondo e un virus che ha contagiato la nostra esistenza sociale e culturale
La politica ossia la scienza e la passione della polis della comunità e un valore fondamentale essenziale ma il politichese non è un linguaggio capaci di dire la realtà più di quanto lo fosse il linguaggio di quegli ultimi
Una uniformità di latina OSA e collo i dati non contraddetta bensì nutrita di molti atteggiamenti presunti trasgressivi minaccia alle radici una reale cultura
Intitolare un libro come ha fatto comperati insigne studioso la scienza non ha bisogno di Dio non significa niente
Come non significherebbe niente intitolarlo la scienza ha bisogno di Dio per colpirlo di scienza a prescindere dalle opinioni e credenze dell'autore ad arrecare un contributo alla conoscenza e non da esibire un distintivo di persone volute
La scrittrice iraniano ha scritto un coraggiose bel libro che si intitola leggere Lolita a Teheran
Premesso che lo Rita è un grande libro che va assolutamente letto
E che ogni regime un sistema che vieti o censuri la libera ricerche delibere letture non solo capolavori ma anche banali fumetti e infame sarebbe forse stato meglio se al posto di Lolita l'autrice avesse scritto ma da un po'vari
Già di per sé considerato scandaloso e a suo tempo processato non in un regime teocratico ma nella laica Francia
Ho anche i Promessi Sposi perché la violenza e la censura tiranni che tale e come tale va condannata a prescindere
Dall'oggetto specifico contro il quale si rivolge in quel momento citato in quel titolo il capolavoro di una proposta scade a spezzatino ad occhio per far capire che si è intellettualmente
Dini BT qui e non su un bus se voglio Monster cui esse voglio mostro Source
Non è cultura il criterio che valutano pubblicazione una rivista in base al numero di citazioni anche occasionali che la riguarda
Non è cultura la Vesco piazzato il sistema anglosassone di crediti
Che disincentiva a investire intellettualmente perché esige un compenso immediato
Quando chiesi travolto mio studente se era andato a sentire il dongiovanni al Teatro Verdi di Trieste lui mi rispose che ci sarebbe andato settimo gli avesse procurato un credito di chiesi se avesse mai baciato una ragazza senza chiedere di essere pagato
Non è cultura bensì in cultura intervistare come accaduto di recente un boss del narcotraffico ricercato e responsabili della morte di altre persone
Un criminale
Non va intervistato ma va arrestato cultura e anche capacità di punire
Le coop l'unica e cose interessanti che un criminale
Del narcotraffico polvere da dire sono informazioni giusto traffico dei suoi complici ritenerlo interessante
Solo perché in quanto assassino
Di una patetica e criminosa imbecillità
La nuova antologia
Così come l'hanno formate guidata di uomini che l'hanno dato vita
Dei fondatori all'importanza centrale di Giovanni Spadolini e odia Cosimo Ceccuti e i suoi collaboratori
Rappresenta un esempio fondamentale di un'autentica cultura
La rivista è stata ed è una vera agorà
Come l'antica piazza di Atene
Un luogo dove si incontrano liberamente le opinioni
E le idee più diverse
Nell'ambito di una misura
Umana politica ideologica non proclamata né stabilito a priori
Ma creatasi spontaneamente intorno a quei valori umanistici di libertà e di democrazia
Che comprendono un ventaglio assai variegato di discipline temi opinioni diverse anche contrastanti una vasta gamma dell'umano
Inserita in cui lo mando più vasto che l'umanità Stella Polis ossia della comunità
Della responsabilità reciproca
E del dialogo la Nuova antologia
E una sorta di rifugio da una certa volgarità imperante
Nel diffuso clima in questo è un brano dominare i par degni dell'umano
Ma soprattutto anche
Una difesa contro il senso di smarrimenti ciò che talora può accogliere dinanzi al clima in cui si in cui si vive una delle tentazioni più forti più negative anche se più comprensibili
Esattamente come diceva poco fa
Giuliano Amato credere che i problemi siano insolubili e lasciarsi sopraffare da questo comprensibile umanissimo o ma sbagliato sentimento di impotenza
E in qualche modo in qualche modo di di Fini
Una volta avevo portato Alberto Cavallari a Grado a trovare i Biagio Marin
Che ancora nel pieno vigore creativo e passionale pochi mesi prima di morire
A un certo punto si erano messi a guardare un vecchio album di fotografie
Dove c'erano parecchi volti di grandi comuni amici che avevano avuto
Un ruolo rilevante nella storia
E nella cultura dell'Italia
In uno dei suoi momenti di mutui a
Cui per fortuna subito seguivano Gagliardi furori
Cavallari sfogliando quell'album
E pensando a come credeva andare le cose intorno a lui
In un clima culturale in cui quelle persone sembravano illustri defunti o dei crediti sopravvissuti
Disse con voce cupa
Siamo tutti morti neanche per idea
Rispose tranquillo il novantaquattro enne Marini siamo tutti vivi i morti sono quegli altri
La scienza la scienza e la tecnologia dominano trasformano la vita di tutti soprattutto in questa epoca che sfide ci attendono come può la ricerca migliorarci rapida e dare uno sviluppo sostenibile al piano presso Maya
Signor Presidente
Cari colleghi signore signore
Cosa farà la fisica nei prossimi decenni e cosa farà per noi la fisica dei prossimi decenni
Io penso che la più grande sfida che abbiamo davanti a noi è quella dell'Energia
Fornire Energia al pienezza eliminando gli squilibri tra nord e sud che sono la causa principale delle di stabilità attuali
E eliminando la il pericolo di cambiamenti climatici ormai che incombono sul nostro futuro
Un dato di fatto e che non abbiamo al momento le tecnologie per passare ad una
Produzione di energia liberata carbonio
E quindi occorreva
Per risolvere questi problemi svilupparne di nuove
Ricerca ricerca è ancora ricerca sembra essere la ricetta
Per il futuro una ricerca in Fisica ma anche una ricerca in interdisciplinare chimica biologica e così via
La ricerca ci porterà a delle nuove frontiere
E ne voglio citare una che
Esercita su di me un fascino particolare negli ultimi decenni
Sono stati scoperti più di duemila pianeti al di fuori del sistema solare pianeti che orbitano intorno a delle stelle
Molti
Pianeti Scibilia la terra che orbitano intorno a una stella simile al sole
La possibilità di studiare questi pianeti disse capire allora non sfera di capire se su questi pianeti c'è la vita è una delle possibilità più entusiasmanti del futuro
E pone il problema della vita nell'universo problema che ha
Esercitato
Le menti di
Filosofi e scienziati nel passato
Giordano Bruno era arrivato a questa conclusione ma Giordano Bruno c'era arrivato
Col pensiero
E noi per dirla con il Galileo di Brecht
Noi abbiamo il telescopio non ci vogliamo arrivare
Da un punto di vista scientifico della prova scientifica
Della vita e di una vita pensante nell'universo è una direttiva sfide del futuro che ci attende
Il secolo scorso ha sviluppato in maniera
Incredibile le frontiere
Del mondo
Microscopiche macroscopico i nostri strumenti ci permettono oggi di studiare la materia
Su scale di dimensioni che sono cento mila volte inferiori alle dimensioni di un nucleo atomico e ci permettono di rivelare particelle che provengono dal Big Bang
Da quattordici miliardi di anni
Fa e da quattordici miliardi di anni luce
Molti si chiedono cosa c'entra la ricerca a queste frontiere
Con la vita di ogni giorno se questa ricerca sarà capace di
Influenzare la nostra vita in molti pensano che sia il momento di abbandonarle queste ricerche e di metterci a studiare i problemi della vita quotidiana io penso che questo sia un atteggiamento sbagliato
E
Di vorrei spiegare il motivo il motivo è che
Per studiare
Le particelle mentali studiare in il Big Bang
Tutto questo
Occorre sviluppare ogni giorno delle tecnologie innovative quindi la scienza fondamentale è una molla potente
Per sviluppare delle nuove tecnologie
Che indipendentemente dalle realizzazioni dalle scoperte che si fanno in questi campi possono ricadere nella nostra vita abbiamo un esempio
Importantissimo che è l'esempio del volto vai bene
Il luogo e guerra è stato inventato
Alla fine degli anni all'inizio degli anni Novanta per facilitare lo studio dei cuori
Lo studio delle particelle elementari di allora
E tuttavia ricaduto alle nostre vite ha cambiato la nostra esistenza al punto che è stato
Diciamo avvicinato alla
Scoperta della stampa ecco io penso che
Occorre tener presente questo nella
La scienza fondamentale alla capacità di innovare le tecnologie per la vita di ogni giorno e
Ancora quindi ricerca ricerca e ancora ricerca è la ricetta per lo sviluppo del futuro
L'Italia in questo campo per le grandi tradizioni ma occorre mantenere gli investimenti a un livello tale da permetterci di competere
Con le altre nazioni
Competere con le altre nazioni per mantenerci
Fra i protagonisti dello sviluppo questo io penso è l'altra sfida che ci attende nel futuro una sfida che spero sapremo affrontare con successo grazie
La nuova antologia come ha raccontato Giovanni Spadolini in Firenze capitale faceva parte di un progetto più ampio in cui c'era il primo quotidiano nazionale la nazione appunto e l'Istituto di studi superiori
Poi a distanza di dieci anni arriva al Cesare Alfieri
E a creare le alte burocrazie del giovane è stato l'Italia
Insomma ci si pose il problema della formazione delle classi dirigenti un tema strategico all'ora come lo è oggi
Professor ci deve
Vediamo se essenzialmente a
Dunque il problema
Della formazione delle classi dirigenti e lo dico rivolgendomi soprattutto agli amici più giovani che sono questa mattina con noi
Riguarda tutte le società se ne sia consapevoli oppure no la differenza tra le diverse strutture sociali
Concerne il modo in cui ciascun elabora il problema non il problema in quanto tale che è fondamentale per tutte
Ora schematizzando si può procedere in due direzioni
Andando dall'alto verso il basso oppure mettendo in comunicazione
In una sorta di circolo virtuoso alto e basso
Generando in questo modo una circolazione ed un ricambio continuo nella formazione delle classi dirigenti
Questa seconda via è quella che possiamo definire in modo generale
Liberale
Democratica
Essa affronta e risolve in termini aperti dinamici
Appunto democratici il problema del rapporto trama assestato utilizzante un lessico classico connettendo la formazione delle classe dirigente
Al ricambio organico tra governanti e governati dirigenti e diretti
è un punto Espresso con straordinaria chiarezza da Benedetto Croce in un testo del mille novecentoquarantatré
Che mi piace citare oggi proprio perché celebriamo la Nuova antologia e Giovanni Spadolini
Ma se ed aristocrazia cioè classi dirigenti dice croce
Non sono entità separate e separati due mondi ciascuno in sé e che non può far pressione
Sull'altro se non dall'esterno
Ma sono tra loro comunicanti compongono entrambi l'unica società umana in continuo intimo fervore di reciproci scambi e di trasformazioni
La nostra Costituzione si poneva modo esplicitamente programmatico questo problema
Intrecciando e radicalizza ancora la lezione liberale a quella del cattolicesimo democratico e della tradizione socialista e comunista
Come dimostra in modo luminoso su questo punto in primo luogo l'articolo tre
Al quale lavorarono uomini
Come basso L'Aquila
Moro e Togliatti
Questa e ancora e sempre
La strada da percorrere
Ma se così è
La scuola diventa un nodo strategicamente centrale
Dal punto di vista etico
Politiche sociali
E quando dico scuole intendo tutto il complesso dell'organismo scolastico dai rami bassi a quelli più alti la scuola aperta a tutti deve essere il motore della formazione
Della classe
Dirigente in una società Democratic
Quando questo non avviene si apre una situazione di crisi organi
Ne abbiamo una sorta di controprova la lunga crisi
Della democrazia italiana coincide con la crisi a tutti livelli
Della nostra scuola a cominciare dall'università sono processi intrecciate
Per cercare di uscire dall'una e dall'altra bisogna partire credo da un'osservazione
Preliminare
Lo Stato nazionale unitario
Il modello statuale moderno è stato l'orizzonte della scuola italiana
E per molti aspetti è ancora così
Ma questo modello di Stato nazionale è in crisi da quasi mezzo secolo ormai
E bisogna prenderne atto su tutti i piani
Per andare avanti
Naturalmente
Ed è in crisi compreso il livello della scuola dell'università e delle scuole d'eccellenza
Qual è oggi l'interlocutore istituzionali del sistema scolastico italiano e delle scuole di eccellenza italiani quale il referente istituzionale
Lo Stato nazionale certo
Ma non basta più
è sufficiente pensare all'impatto che le migrazioni e le trasformazioni demografiche hanno avuto ed hanno
Della trasformazione del concetto moderno di Stato
E sul rapporto organico tra nazioni e territorio
In cui esso era impegnato
Con tutto ciò che questo implica per il radicale mutamento della composizione demografica della Nazione italiana problema cruciale di bruciante attualità
è necessario andare in altre direzioni
In primo luogo lo diceva
Il Presidente o Quadro Curzio prima verso l'Europa
Ma non in termini generici
O retorici come spesso accade
Bisogna affrontare in forme compiutamente istituzionali e a tutti il livello il problema della costruzione degli Stati Uniti d'Europa
Ed è da questo punto di vista che va riproposto il tema delle classi dirigenti nazionali e della funzione pubblica delle scuole di eccellenza
Il ripensamento delle modalità di formazione delle classi dirigenti
Sia sul piano delle forme dei contenuti è un momento essenziale di questo processo
E si intreccia anzi coincide
Con l'azione da svolgere sul piano ideale
Istituzionale e politico per fronteggiare e risolvere la crisi della democrazia italiana ed europea
Che grava in modo sempre più drammatico sul nostro continente
Stati Uniti d Europa scuola
Formazione della classe dirigente democrazia sono oggi uno e tinte la stessa cosa
E devono essere pensati da un punto di vista organico unitaria
Dobbiamo darci
Nuove mette
Nuove missioni
Dobbiamo formare nuove generazioni nuove classi dirigenti
E per questo non bastano sforzi individuali
Servono un sistema scolastico attrezzato
E servono nuove scuole d'eccellenza
Scuole pilota come scrisse una volta Walter Gropius discorrendo della Bauhaus scuole capace di adeguarsi a il tempo nuovo e di rovesciare il tradizionale rapporto tra strutture funzione subordinando la prima alla seconda
Ci vuole un mutamento radicale di punto di vista per formare
Nuove classi dirigenti
Lo dico senza enfasi ci vuole una rivoluzione copernicana grazie
Cultura formazione informazione una grande sfida per il servizio pubblico che non chiamerei più radiotelevisivo ma della comunicazione che ruolo aveva la sua RAI Presidente maggiore
Grazie a tutti chiaro Presidente cari amici cari ragazzi
Essere qui oggi a parlare della Nuova antologia degli scenari del ventunesimo secolo e legarli al ragionamento sul servizio pubblico mi sembra particolarmente importante pensate anche
Nella ottantasei celebrando i cento vent'anni della Nuova antologia proprio Giovanni Spadolini che è stato a più riprese citato
Dice che la rivista sostanzialmente nella sua lunga storia aveva rappresentato la coscienza di un patrimonio ideale
L'intuizione di un'eredità storica e la fedeltà a una certa idea d'Italia
Ecco una certa idea d'Italia
Una certa idea d'Italia è quella che muove gli intellettuali gli studiosi chi fa cultura io aggiungo anche chi comunica cultura
Per questo guardando al ruolo che ha svolto la Nuova antologia viene da pensare che un ruolo simile dovrebbe svolgere la RAI il servizio pubblico
Un luogo in cui identità nazionale e inclusione difesa del patrimonio ideale racconto del passato e costruzione di futuro riescano a comporsi
Un luogo in cui possano coesistere differenza
E complesso lavoro all'identificazione di denominatori comuni
Un luogo in cui il racconto stesso delle cose
Si fa cittadinanza e comunità
In qualche modo nell'idea di fondo della Nuova antologia c'è l'idea di promuovere una cultura che essendo un valore in sé diventa uno strumento per la soluzione dei problemi del Paese
Lo dice bene proprio Francesco Proto Notari credete lui dirige le primissime edizioni per un biennio
Ieri io sono scesa la biblioteca della RAI perché volevo andare a vedere che cosa noi abbiamo della Nuova antologia e c'è tutta la col lezione tra l'altro significativamente entrando nella nostra biblioteca sulla destra c'è tutta la collezione della nuova antologia sulla sinistra Civiltà Cattolica
Ecco compreso il primo volume e sono andata a vedere come aveva cominciato Proto Notari
Possono TaRi in cui sua italiano di allora stratificato intriso di tradizione letteraria dice però delle cose che siamo di un'attualità straordinarie ve ne leggo un piccolo passaggio dice
D'altro lato
Nessuno ignora chi ha di nostri e nella forma presente di civiltà Rades solitario decine di ingegno e sapere
Approdano poco
E bisogna nei reggimenti popolari
Oggi Ernie che si diffonda per ogni dove
Una specie per così dire d'ambiente di cognizioni e principi
Del quale tutti elementi partecipino a diverso grado
E rendano stiate come intendere con sufficienza le astratte generalità così apprezzarne fruirne le utili applicazioni
Ragazzi era il trentuno gennaio mille ottocentosessantasei quindi aveva ben ragione di parlar così ma che cosa ci dice
Ci dice che Proto notarile consapevole della necessità di una cultura diffusa
Ci dice che l'idea
All'identificazione chiara lucidissima del bisogno di mettere a disposizione della società che si sta formando
Strumenti che aiutino tutti i cittadini a capire la complessità della realtà in cui sono immersi
Quel gestire i grovigli che ci ricordava il Presidente Amato
Quegli strumenti per discernere che diceva il Presidente Ciampi allora
Gli strumenti per affrontare le sfide dell'esistente ecco perché mi ritorna in mente il parallelo tra la nuova antologia e quello che è e deve essere il servizio pubblico
La storia della rivista Nuova antologia coincide in qualche misura con la storia della costruzione di quell'idea d'Italia
Ha un ruolo di stimolo culturale di coscienza critica noi la RAI
Continua a essere l'istituzione culturale più importante di questo Paese pensate ci è stata il luogo della costruzione del terreno comune degli italiani
Era il centro di quei salotti dove le immagini erano in bianco e nero voi non ve lo ricordate in maniera così
E in cui
Sì tesse Eva un nuovo modo di essere insieme e si vedeva al mondo si faceva vedere il mondo a persone che magari non erano mai uscite dal proprio piccolo paese dal proprio piccolo borgo di provincia o di campagna
E allora che cosa si faceva lì si costruiva tutti insieme un Paese più moderno
Diventava il territorio di un'alfabetizzazione che funzionava in parallelo con quella formale ufficiale delle scuole dei luoghi deputati
E questo cosa c'entra oggi perché lo sto dicendo oggi cosa c'entra con quello che noi come RAI possiamo fare oggi
Beh pensiamoci bene
L'evoluzione tecnologica ci sta portando a un'altra modo di intendere i rapporti per con le persone la politica la costruzione spessa delle informazioni
Allora la RAI anche nell'epoca dell'evoluzione tecnologica deve continuare a essere il punto di riferimento nella formazione dell'opinione pubblica
La lucidità e la consapevolezza del reale che c'erano nelle parole che avete sentito di Proto Notari deve continuare attraversa ARCI oggi che ci troviamo di fronte a un mondo che si racconta con strumenti nuovi
Un mondo in cui sono gli strumenti stessi a determinare le storie la priorità delle informazioni
Un mondo in cui l'accesso alla tecnologia determina quello che conta e quello che viene trascurato nella formazione del pensiero comune nel comune sentire
Un mondo in cui il moltiplicarsi delle possibilità di contatto anche in assenza di prossimità fisica perché contatti sono moltissimi e la prossimità fisica sempre di meno
Cosa costruisce costruisce movimenti di opinione una volta del tutto inimmaginabili pensate il concetto stesso di informazione viale che cos'è l'informazione virale
è un'informazione in cui spesso il valore in sè il valore specifico di quello che viene trasmesso e piccolissimo
Ma il fatto di cui toccare corde comuni spesso corde emotive di migliaia di persone di sollecitare
Ilarità rabbia indignazione spesso del tutto irrazionale in migliaia di frequentatori dei social networks fa di quell'informazione un punto centrale del dibattito un punto totalmente sconnesso dal valore in sé dell'informazione di cui si sta parlando
Allora
In questo mondo in cui la connessione offre strumenti infiniti e strumenti fiscale in Tosi a chi li controlla
Il servizio pubblico cosa deve fare pensiamoci insieme se questa in fondo è un'epoca di grandi illusioni ottiche
Noi digitiamo una parola in un pezzettino di uno schermo e pensiamo di ricevere risposte neutre ai nostri quesiti
Nulla di più distante da quello che accade non è così non è neutro
Lo hanno capito bene i grandi studiosi della comunicazione contemporanea
Che dicono che proprio oggi serbo nei luoghi dell'affidabilità anche luoghi materiali non serve che andiamo tutti insieme in un posto a scoprire delle cose né in quel luogo stesso possiamo però capire di più
Siamo in un'epoca in cui abbiamo una illusoria onnipotenza informativa
E allora abbiamo ancora più bisogno di punti di riferimento strumenti di decodifica guide affidabili in cui il cui sistema di valori sia certo e verificabile dunque del servizio pubblico
Un luogo in cui il racconto è orientato al suolo unico editore l'unico che personalmente ho sempre ritenuto degno di rispetto assoluto cioè i cittadini che pagano il canone
Dunque nell'era digitale il servizio pubblico se possibile è ancora più necessario di prima
Proprio oggi però guardate il caso guarda caso l'aggressione si fa violentissima
E tutti dicono si può accedere alle informazioni ma ne abbiamo visto che non è così non vi è dubbio sapere però come orientarsi in quel mare indistinto di informazione centrale
Bisogna sapere che la persona che ti sta guidando la mano e qualcuno che al centro del proprio agire all'idea di cittadinanza e non il servizio agli uni o gli altri l'idea di costruzione del bene comune e non la demolizione scandalistica delle persone o la voglia di far copie e acquistare punti di share
L'idea di una critica che deve sempre esistere ma non può mai diventare personale sgangherata lasciatemi dire
Sapere che non vi è un interesse personale economico e che
Non dia magari dietro un Paese che ha un interesse preciso ad aggredire il nostro
E garanzia per i cittadini sapere che non solo quello che rende commercialmente vien prodotte ha messo in onda che ci son dei luoghi in cui i bambini possono non essere aggrediti dalla pubblicità
In cui le cose anche quelle più complesse e possono essere raccontate anche se richiedono tempo spazio che non è quello dello slogan e delle banalità
E dunque un servizio pubblico che nei con gli strumenti di comunicazione del nuovo riesce comunque ad essere riferimento affidabile responsabile che costruisce cittadini consapevoli e articolati
Sottratti al destino di diventare prede di chi semplifica banalizza urla e strumentalizza
Ecco perché essere qui per me oggi ha molto senso
Ecco perché le parole di allora il nostro agire di oggi devono vivere di un obiettivo che è un obiettivo comune grazie
Ho cercato a lungo una anche in Sardegna della giornata di oggi alla fine anche in suo onore signor Presidente ho scelto una citazione di un cattolico di un grande cattolico
Era il mille novecentoquarantatré un periodo difficile per l'Italia sul popolo il quotidiano della democrazia cristiana apparve un articolo a firma di Alcide De Gasperi
Si leggeva lavoriamo con profondità senza ambizioni per atti con analisti che con alto senso del dovere non curanti delle accuse di essere troppo a destra o troppo a sinistra
In realtà ogni per titola realizzatore sta al centro fra l'ideale era raggiungibile fra l'autonomia personale e l'autorità dello Stato fra i diritti di libertà e le esigenze della giustizia sociale
Ecco lavorare con profondità per il partito la realizzazione
Penso che sia questo l'augurio e l'obiettivo più bello per il futuro della Nuova antologia dove spero continueranno a scrivere come auspicava Francesco Proto mortali spiriti indipendenti e generosi
Grazie signor Presidente grazie a tutti voi