Celebrazione del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano dalmata e delle vicende del confine orientale

Fanno ingresso il Presidente del Senato e la Presidente della Camera dei deputati
A inizio la celebrazione del Giorno del ricordo
A Europa
Aree
Le
Ugo
Per
Se grazie limiti
Grazie a loro volta ecco
Quindi
Assente
Prende la parola Antonio Ballarin presidente della Federazione delle Associazioni degli esuli istriani fiumani e dalmati
Signor Presidente del Senato signora Presidente della Camera
Signori rappresentanti del Parlamento e del Governo autorità signori e signore
La ricorrenza di oggi non è un ricordo che anno dopo anno spedisce né un sentimento per una vaga tragedia vissuta tanto tempo fa ed ormai superata la ricorrenza di oggi celebrato una memoria e di indicare una prospettiva
Esattamente sessantanove anni fa lo Stato italiano siglato il Trattato di pace di Parigi sottoscrivendo in maniera definitiva la catastrofica sconfitta di una guerra devastante
Alla fine della seconda guerra mondiale e per i decenni successivi a guerra conclusa l'elemento italiano espresso nella Venezia Giulia e nella Dalmazia
Coincideva nella mente degli addetti dell'ideologia comunista nazionalista interpretata da titoli da sul regime
Come il fattore da dover eliminare alla radice affinché una nuova Ubalda potesse sorgere sulla terra abitata da due millenni da una stirpe autoctona latina veneta Italo fuma che tanto dire dalla madrepatria
Conosciamo bene la storia che ne seguiti migliaia di persone innocenti vennero uccise senza processo spesso dopo e torturato voci di inutili
Oppure a causa di devastanti attentati comma per Verona settant'anni or sono e centinaia di migliaia decisero che nessuno dalle proprie terre che era l'unica risposta per salvaguardare la propria libertà
Del resto
Quando non si può più parlare la propria lingua professare la propria religione ed esprimere il proprio pensiero e al contempo quando si può mantenere la propria dignità umana non resta altro da fare che andasse bene
Così fecero molti di noi così fecero i miei genitori
I martiri delle foibe così come i fucilati gli affogati furono prima taciute poi negati i deportati nei campi di internamento furono silenzi dati gli esuli vengono trattati come dei malfattori di cui vergognarsi dimenticarsi
Terribili soggetti ai quali prende le impronte digitali ed a disperdere per evitare chissà quali rischi di ricomposizione di un'identità
I beni degli esuli non abbandonati ma lasciati l'affidamento a custodi di fortuna furono sequestrati ed utilizzato dallo Stato italiano per pagare il debito di guerra di una nazione intera verso la Jugoslavia
In seguito nascondere la polvere sotto il tappeto è stata questa per anni la parola d'ordine
Oggi dunque si celebra la memoria di una guerra perduta è pagata da persone innocenti a beneficio dell'intera Nazione
E la memoria di cosa vuol dire fare una guerra cosa vuol dire far pagare le colpe di altri a persone senza peccati
Oggi si celebra la memoria di persone perseguitati mistica nel Cornaro e nella Dalmazia sradicate per potersi sentire libere
Ed italiane ma dimenticate per anni in patria
Gente profuga che ha vissuto sulla propria pelle le numerose ristrettezze che la condizione dell'esilio comporta
E che sa bene come l'accoglienza non sia di certo stato il dramma principale dentro la tragedia esistenziale vissuta quanto piuttosto l'impossibilità di ritornare in pace nella propria terra
Oggi si celebra la memoria di tanti diritti umani negati per settant'anni
Delitti ricordati qui in questa celebrazione ricordate da noi popolo che ha vissuto e che proviene da quelle che sono diritti che verranno ancora ricordati per altri settanta e più anni finché non saremo adeguatamente ristorati
Diritti richiesta a gran voce con civiltà e nel rispetto delle regole come sempre è stato fin dall'inizio di questa triste storia ma con altrettanta determinazione e fermezza così come dimostrato in questi lunghi anni
Infatti abbiamo chiesto continuamente
Abbiamo
Chiesto e continueremo a chiedere
Che lo Stato italiano rispetti fino in fondo i trattati internazionali firmati sulla nostra pelle
Che i Parlamenti nazionali Zappia noi cittadini italiani
Perlomeno nella stessa misura con quanto riconosciuto ad altri cittadini italiani succubi anche loro di altre tragedie in modo da onerare il principio di uguaglianza sancito dall'articolo terzo della nostra Carta costituzionale
Abbiamo chiesto e continueremo a chiedere la consegna della medaglia d'oro al valor militare al Gonfalone della Città di Mazara capoluogo di provincia d'Italia più distrutto durante la Seconda guerra mondiale
Così come continueremo a chiedere l'esplicita inclusione dell'argomento trattato di pace sul conseguenze per l'Italia
Nei programmi ministeriali di storia nonché la menzione nelle celebrazioni ufficiali del due giugno al sacrificio della nostra gente come uno dei fatti significativi della costruzione dell'Italia repubblicana
Abbiamo chiesto e continueremo a chiedere di poter onorare degnamente con un fiore una lapide o semplicemente con una liturgia da ricitare liberamente in lingua italiana al di là dei confini orientali
Le vittime trucidati e che ancora a volte si trovano in una forma come nel caso del senatore Riccardo gigante
La memoria del popolo giriamo dannati Piva seconda generati IVA
E si mette in moto azioni di pace impensabile ricostruzioni
Ed invoca la speranza che alla vergogna della dimenticanza seguano opere in grado di riportare giustizia per dei diritti negati da troppi anni ad un popolo che non ha mai avuto colpa
E la memoria della pulizia etnica di uno dei popoli che costituisce l'Italia e la memoria del più grande disastro mai registrato dall'Unità d'Italia ed in quanto memoria dice di sé
Sono la vostra più preziosa mica sono la buca in cui non ricadere
E la strada sbagliata danno imboccare la seconda volta
Posso essere la vostra più temibile nemica perché sotto l'occhio che fotografa la vostra vergogna nel buio di una stanza
Grazie
Prende ora la parola il giornalista toni Capuozzo
Signor Presidente della
Il Senato della Camera signor Ministro signori senatori
Cari studenti
Grazie dell'invito a parlare in occasione della giornata del ricordo
Lo faccio con un piccolo rammarico avrei voluto succedesse anni fa quando i miei genitori erano ancora
Ma lo faccio con gratitudine verso tutti coloro
Che si sforzano di arrivare anche in nome dei nostri figli pone memoria condivisa
Non voglio arbitrariamente
Riscrivere la storia della mia famiglia nel numero dei Dalmati
E degli istriani che dovettero abbandonare le terre in cui le loro famiglie vivevano da sempre antiche come le pietre romane e le calli veneziane
I miei vivevano sia fiume ma mia madre era triestina
E mio padre un agente di polizia napoletana il servizio al commissariato del porto
Mia madre lo prendeva affettuosamente in giro chiamandolo ridicolo
La loro storia non fa parte della storia grande le loro esistenze non hanno fatto rumore non sono stati protagonisti o vittime di tragedie
Come è toccato ad altri
Contano in quanto erano due buone persone qualunque sballottato e come tanti dalla storia giudicati da chi non li conosceva reclutati da chi non li conosceva
Dimenticati e poi imbalsamati dall'ufficialità delle scadenze istituzionali con la loro inevitabile retorica il sapore agrodolce
Di un giorno del ricordo risarcimento tardivo pertanti sopravvissuti a quella tragedia a lungo ignorata e qualche volta addirittura per l'impresa
Ma non voglio ricordare ciò che tutti sanno gli eccidi perpetrati
Partigiani Titini tra migliaia di cittadini italiani che Venezia Giulia in Istria e Dalmazia durante
E ancora peggio e soprattutto
Dopo la fine della seconda guerra mondiale
Nel ricordare le orrende modalità di tante morti con le vittime scaraventate dite negli abissi carsici
O carattere etnico di quelle stragi furono uccisi in maggioranza uomini e donne i meriti che non avevano mai investito una divisa e che nella stragrande maggioranza
Avevano solo il torto di essere italiani
Né il carattere politico di quella tragedia furono uccisi anche slavi Bianchi Depretis la
Ne voglio aggiungere quel che si deve aggiungere la storia delle responsabilità del fascismo l'italianizzazione forzata i crimini di guerra
I fascisti veri quelli che si erano macchiati di colpe erano già lontani che era stato lo aveva fatto in base
Ho una convinzione il semplice male non fare
Paura non avere
Voglio ricordare invece due aspetti della tragedia delle foibe del dramma dell'esodo delle foibe con lo stesso vittime per primi intellettuale
Anche un maestro un farmacista erano considerati tali
Perché bisognava cancellare le tracce di una cultura di una storia
Non li salvo l'innocenza alimentanti casi lei essersi opposti al fascismo voglio ricordarlo a morte di un istriano ebreo che era sopravvissuto in campi di concentramento nazisti
O quella di molti dirigenti dei Comitati di liberazione nazionale
Quindi suoi colleghi mio padre diceva di non sapere più quanti morirono per mano tedesca nazista e quanti per mano dei partigiani con la stella rossa
Vittime dei furori ideologici contrapposti del Novecento non si tratta di equiparare ma neanche di accettare il doppio e morali
Voglio parlare delle spese dei ragazzi qui presenti
Con animo qui detto come si parla persone che possono trascorrere una vacanza in prima
La prossima estate sull'altra costa dell'Adriatico e più ancora voglio dirvi come con la storia l'ambito la vita della mia famiglia diventando un piccolo patrimonio materiali più esperienze e una lezione da conservare in carcere
Quando ero bambino i miei a volte ne parlavano con i loro amici ma stando attenti che noi io e mio fratello non lunghissimo come per proteggerci da brutture troppo vicine nel tempo
I due fratelli che mi hanno preceduto i miei erano una giovane coppia
Morti subito dopo il parto riposa nel qualche cimitero di fiume informazione
Io sono nato in Friuli dove viene avevano ricominciato a vivere
Ma i miei genitori non mi insegnavano
Se aveste chiesto a mia madre un giudizio generale sugli strati non sarebbe stato un giudizio generoso
E però mia madre aveva amiche
Per la minoranza slava suoi compagni di collegio che io chiamavo Ziege zia Danila esigano in reca
Ero ancora piccolo quando ospitavano la domenica una copia di croati fuggiti dalla Jugoslavia socialista
Che è stato in un campo profughi giocava con meno agitando il figlio che appena le cose sul Consiglio sistemate avrebbero voluto
Ogni anno poi dall'Australia arrivavano i loro auguri di Natale con la fotografia di una famiglia che si allargare un certo punto dietro Gruppo di famiglia
Spuntava una piscina così che io pensai che in Australia mondo capovolto gli elettricisti fossero molto ricca
è stato solo molto tardi ecco imparato qualcosa su quegli anni Carlo di pace per l'Europa ed il terrore pertanto italiani
Così è stato molto tardi che ho capito davvero chi fosse
Il vicequestore Palatucci cinque mio padre aveva lavorato
Io ho saputo di quanti ebrei gli avesse salvato più ho conosciuto in Israele un uomo anziano Gilbert delle
Che era stato bambino ospite Vinieri gli avevano messo una catenina con la croce al collo per nasconderlo molti anni dopo nella mia famiglia
Ha vissuto lungo un bambino mussulmano Islam
Mi sarei
Questa dubbi famiglia qualcosa mi insegna mi spinge a dire qualcosa in edifici ma non un generico buonismo in cui siamo tutti fratelli come una specie di Natale permanente
No
E che bisogna guardare alle persone a quello che fanno più che alle bandiere a quello che proclama
Ve lo diceva mio padre Livio scuoteva la testa perché troppo opera rassegnate qualunquisti cala affermazione
E vengo alla relazione che non è utile solo i giovani che ci viene da quegli episodi non hanno mai dimenticato le pietre le porte di casa nel mare campi il dialetto le canzoni ma non hanno mai coltivato rancore nell'occhio
Non sono stati accolti a braccia aperte ricordavano l'odore della sconfitta non era passata la resistenza per essere potenza vincitrice
Pagarono incolpevoli follia ingiustizie che erano state dalla maggioranza degli italiani ma avevano torto di fuggire nazionalismo socialista jugoslava e dunque erano sospetti
L'accoglienza non era di nuove allora e non lo è stata
Per sessanta sono state dimenticate
Non li ha aiutati nell'eterna ideologizzazione di questo nostro Paese raccogliere solidarietà solo da una parte politica quando invece avevano in serbo una lezione per tutti ci può ricominciare il silenzio
Senza dimenticare
Ma senza diventare vittime di professione senza mendicare aiuto compensazioni senza coltivare vendette o meditare rivincita mi piacerebbe che le loro storie
Diventasse un piccolo segno di speranza per ogni bambino siriano tra quelli che ce la fanno ad attraversare i Balcani poco lontano dalle rive di un altro errore il nostro
Grazie
Era il quindici agosto del mille novecento e quarantasei quando ancora speranzosi che il trattato di pace attribuisse polla all'Italia
Due ventimila polesani accorsero nell'arena con i tricolori e cantarono il va pensiero di Giuseppe Verdi l'inno di ogni esule
Fu una grande manifestazione di amore per la Patria e di autodeterminazione di un popolo
Ma il verso o mia patria si belle perduta cantato in lacrime presagi va purtroppo ciò che sarebbe avvenuto pochi mesi più tardi
Come quel giorno il coro del liceo scientifico e musicale Guglielmo Marconi di Pesaro dal quale abbiamo ascoltato l'inno nazionale in apertura della cerimonia esegue ora il va pensiero dall'opera Nabucco di Giuseppe Verdi
Ma ma
La
Le
Io
Voterei nella relazione
Devo dire allora
Necessario
Limite
Lo se nella la
Prende ora la parola Stefania Giannini Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca
Signor Presidente del Senato signora Presidente della Camera
Cari colleghi parlamentari gentili ospiti cari studenti
Il dolore che però va
Chi è vittima dell'odio
Non può essere esercizio
è una compagnia sorga costante e permanente che passa attraverso le generazioni passa per i morti e su testi
Dei genitori ai figli e alle figlie
Le migliaia di italiani che furono vittime della pulizia etnica che furono derubati
Spinti all'esilio oppure uccisi da una cena di ISMU Cecco
Sono espressione di quel valore senza possibile risarcimento
L'Italia è un atto allora non ha paura
In questo centenario della Grande Guerra soprattutto di affermare con forza
Che i nazionalismi che generare non la guerra
Generare o no anche un dopoguerra fatto di
Prepotenze e di prevaricazione
Il Ministero dell'Istruzione che ha l'onore di rappresentare
Non ha paura
Di affermare
Con nettezza che l'atto compiuto nel mille novecentoventitré quello che cancellò dell'insegnamento la lingua slovena
E la lingua trovata
Fu un'umiliazione inaccettabile dannosa la lingua identità
Cancellare la lingua significa
Aggredire voler cancellare una parte fondamentale dell'identità
E ci siamo assunti la responsabilità morale di ribadire che le repressioni fasciste e quelle che sono succedute all'attacco alla Jugoslavia
Sono state Didier violente con i loro internamente le precisazioni
E con una semina una vera e propria seminando odio che continuate a dopo l'otto settembre dopo i quarantacinque
Non esitiamo nemmeno ad affermare
Ribadire
Che quando gli irregolari prima poiché milizie Titina inizierà in atto
Quella vendetta nei numeri strappare in Tosi hanno fatto di quell'episodio episodio drammaticamente unico con modalità impressionanti fu perpetrato un crimine di proporzioni inaudite
E questo crimine per troppi decenni sappiamo molto bene è rimasto sostanzialmente si siglato in un silenzio insopportabile
Per questo per questo lo dico soprattutto a voi cari ragazzi che gli studenti che se questi dati in quest'Aula solenne qui oggi ogni anno vogliamo e dobbiamo infrangere questa silenzi
L'Italia democratica repubblicana in Italia
Della liberazione della Costituzione soprattutto l'Italia della scuola soprattutto l'Italia della scuole dice che quel lutto quel grumo di lutti
Non sono stati lutti solo specifici circoscritti ad un luogo
E ad un segmento di identità del nostro Paese sono stati e sono lunghi nazionali ed europei
Chi insegna queste o
Che insegna a questo in tutta Italia tutte le scuole italiane anche quelle che sono lontani
Geograficamente dalla dal mazzette all'Istria
Adempie al dovere della scuola fondamentale dovere della scuola che è quello di dare a tutti i ragazzi a tutti i nostri ragazzi quegli strumenti critici che servono
A
Conservare consapevolmente ricordo a perpetuando perché da ricordo nasca una prospettiva di futuro diverso perché da ricordo nasca la possibilità
Di interpretare
Il presente
Guardate sono giorni di tensione in Europa sono giorni di tensione e la richiesta nel nostro Paese la richiesta dell'Italia di veder riconosciuto lo sforzo umanitario
Verso i migranti
Uno sforzo che ha impedito altre tragedie
Altrettanto drammatico e potenzialmente
Ad oggi
è stato sterilizzate dai tecnicismi da burocrazia
Eppure
Abbiamo fatto tutti insieme hanno fatto prima di noi
Un'Europa che è composta dai
Libera circolazione delle persone libera circolazione delle idee
Studenti in mobilità
Spazio comune della conoscenza e soprattutto comunità di valori e comunità
Di
Parti di un'identità
Condivise
Il principio dell'eguaglianza allora e quello della dignità della persona
Prima le persone
E poi
Le bandiere
Come c'è stato prima
Ricordato nell'intervento di Toni Capuozzo restano l'antidoto perché non tornino più nella guerra nelle foibe nelle strutture che sono parte della storia di tante famiglie dalmata istriano
Primo levi testimone come sappiamo di una diversa cioè una tabella che abbiamo ricordato anche
Con alcuni nelle autorità
Presenti qui oggi
Poche settimane fa nel Giorno della memoria
Metteva in guardia da rischio della ritualità della memoria quella che cerchiamo di perché ti di perpetuare molto spesso anche uno scambio di immagini del dolore che l'alimenta nonché
Petra ne ricordo ma
A volte dobbiamo anche renderci conto che in parte sono proprio quelle stesse immagini che possono anestetizzare dolore che possono banalizzare
E anche con le foibe dobbiamo vigilare su questo rischio la scuola
L'università il mondo dell'istruzione dell'educazione fanno quotidianamente la loro parte
Con tutti i maestri e maestre i professori
Gli insegnanti i ricercatori
E le ricercatrici è una comunità che lavora costantemente per tenere aperto un canale indispensabile tra il passato
E le domande le domande che voi mi fate ragazzi
Che noi ci facciamo qui dobbiamo farci
Sul presente soprattutto sul futuro
Io penso che gli studenti che sono oggi qua e che rappresentano il numero
La quantità e la qualità
Di questo grande sforzo comune sono la punta
Di una
Di un'eccellenza diffusa
Della nostra scuola
Che non è solo che non coincide solo con le classi pregnante qui oggi
Ma che ricorda tutte le classi che hanno partecipato alla
Concorso identità in memoria che tra poco quel Presidente Grasso
Riconosceremo anche
Simbolicamente con una premiazione e vorrei dire un grazie tutti questi scuole
Grazie a tutti i ragazzi grazie a tutti gli insegnanti
Quelli che sono qui oggi
E quelli che
Sono a casa e che ci guardano
I ragazzi delle classi impegnate
Voi ragazzi avete studiato un'approfondita
Passione un parte della storia che non sempre molto
Conosciuta che non sempre viene approfondita un periodo del Novecento su cui vi siete scambiati informazioni vi siete scambiati idee
E forse avete anche faticato in qualche caso ad apprendere queste tipo di contenuti con dati anonimi lontani qualche caso Tremonti
Ma sempre molto vicini alla vostra sensibilità
Io credo che abbiate messo tutto questo vostro impegno a tutta questa vostra passione tutta questa vostra attenzione al metodo al rigore della ricostruzione storica che è un elemento fondamentale non solo in questo caso
Per far sì che
La superficialità
E l'imprecisione non profana Arsiero la sacralità di questo dolore inconsolabile
è un dolore nell'Europa
è un dolore dell'italiano oggi
Vogliamo far sì che sia anche il nostro dovere dolore perché non possa essere mai più nei dimenticato metterci
E ora ascoltiamo le parole del Presidente del Senato della Repubblica
Cari
Ragazzi
Autorità
Cari colleghi gentili ospiti
Ci ritroviamo in quest'Aula
Come due anni fa a celebrare il Giorno del ricordo
Istituito dal Parlamento italiano
Ha quasi cinquant'anni di distanza nella ricorrenza
Della firma ma del trattato di pace tra l'Italia le potenze alleate del dieci febbraio mille novecentoquarantasette
Con questo provvedimento si è rotto quel velo
Di silenzio che aveva
Sino ad allora
Avvolto la tragedia degli infoibati e dell'esodo italiano dalle terre cedute alla Jugoslavia
Due anni fa
Ho sentito il dove
Di non limitarmi ad una commemorazione rituale per quanto sentita ma di recarmi anche a Trieste
Sia per rendere omaggio
Al monumento dedicato
Al tremendo e silenzioso dramma che vissero tanti nostri connazionali istriani fiumani dalmati e del quale è nato
Sia per intervenire
Alla seduta solenne del Consiglio comunale
Commemorativa di una tale più tragiche pagine della storia d'Italia
Andare sui luoghi dove ebbero luogo quelle tragedie
Parlare direttamente con i sopravvissuti e con i familiari delle vittime
è il modo migliore per dare
Sostanza
Carne e sangue al dolore di tante famiglie
Così divida mentre il resto dalle parole il ritorno in campo
Rivolgo un saluto particolarmente caloroso e un rappresentante delle famiglie delle vittime e dei profughi Giuliani istriani fiumani e dall'altra e del
Loro ispettive associazioni
Mi complimento vivamente con
I ragazzi che hanno partecipato con impegno al concorso bandito dal Ministero dell'istruzione e dalle associazioni e che tra poco prenderemo
Abbiamo appena avuto il piacere di ascoltare
Il va pensiero
Dal coro di liceo
Scientifico e musicale Marconi di Pesaro
Mentre
Le voci
Dei ragazzi della direzione didattica Novelli di Monreale chiuderanno questa cerimonia
Se la prima scelta è caduta sul brano di venerdì
Da tutti riconosciuto appunto come espressione universo tale del dolore di un popolo costretto all'esilio la presenza di un gruppo di ragazzi della Sicilia
Costituisce anche
La speranza che la memoria di quanto avvenuto nel confine orientale del nostro Paese
Sia oggi grazie anche a celebrazioni come questa
Patrimonio comune di tutto il popolo italiano
E non più tragedia
Privata di quanti soffrire un esilio e trovarono la morte
Questo perché
Come ha ben sottolineato il presidente Ballarin
La memoria del popolo Giuliano
Dalmata evviva seconda generati e mette in moto azioni di pace e
Di impensabile ricostruzione
Care
Ragazze ragazzi
Guidati dei vostri sensibili e appassionato i docenti avrebbe potuto conoscere
Una realtà storica a voi certamente lontana ma che certamente di consentirà di comprendere meglio di apprezzare
Ancora di più i valori di pace e di accoglienza
In modo da costruire
Un futuro ideale in cui siano bandite
Violenza ingiustizie discriminazione
In questo percorso è fondamentale l'apporto
Del mondo della scuola dell'università come ha sottolineato con forza il Ministro Gelmini
Una
Comunità che lavora
Ogni giorno per tenere aperto il canale fra il passato e le domande delle nuove generazioni sul presente sul futuro
Contro ogni reticenza ideologica ogni rimozione interessato o anche solo diplomatica
Superando strumentalizzazione che in passato hanno reso ancora più difficile parlare di questo pezzo importante della nostra storia
Negli ultimi anni si è operata si operato per una riconciliazione con le popolazioni dirlo venia
E Croazia alle quali
Non si può certo a scrivere alcuna responsabilità per un passato che non hanno vissuto
E con la cui eredità storica una volta divenuti Stati indipendenti hanno rotto optando per una democrazia di ispirazione europea
Per giungere a salvare questa
Frattura storica è stato necessario prima di tutto l'impegno di verità
E lo sforzo da entrambe le parti e di mantenere una visione complessiva e imparziale di un'epoca storica caratterizzata da opposti totalitarismi
Per gli Stati
Ex jugoslavi è stato necessario riconoscere il calvario
Partito degli italiani le brutalità delle più spietate fazioni Titina nei loro confronti per quanto riguarda noi
è stato necessario elaborare
Una severa riflessione sulle colpe del fascismo sui crimini sulle sofferenze inflitte
Alla minoranza slovena e croata negli anni bui della dittatura
Grazie a questo riavvicinamento adesso possiamo finalmente guardare avanti riconoscendo il PCI compagni di viaggio nel comune destino europeo
Nessuna riconciliazione
Pongo
Far dimenticare di dolore subito
Ma può consentire alle popolazioni dei Paesi di superare
Le ferite reciprocamente inferto in un periodo in cui
I nazionalismi le ideologie hanno prevalso sugli elementi che caratterizzano la nostra identità comune
Siamo oggi consapevoli che i fattori di coesione del nostro continente sono infinitamente più forti di quelli che in passato lo divise
Per questi motivi abbiamo salutato positivamente l'entrata della Slovenia della Croazia nell'Unione europea del due mila quattro e nel due mila tredici
Trovo a tal proposito particolarmente pertinente significativo un passaggio della dichiarazione congiunta sottoscritta dai Capi di Stato di tale Croazia a Pola il quattro settembre del due mila undici
In ciascuno dei nostri paesi coltiviamo come è giusto la memoria delle sofferenze vissute e delle vittime e siamo vicini al dolore dei sopravvissuti a quelle sanguinose vicende del passato
Nel perdonati reciprocamente il male commesso
Volgiamo il nostro sguardo all'avvenire
Che con il decisivo apporto delle generazioni più giovani vogliamo e possiamo edificare in un'Europa sempre più rappresentati una delle sue molteplici tradizioni e sempre più saldamente integrata dinanzi alle nuove sfide della globalizzazione
Ebbene
Se mai qualcuno si chiedesse se abbia ancora un senso coltivare il ricordo di fatti accaduti più di cinquant'anni or sono
Non occorre andare indietro di molto per rammentare le pulizie le pulizie etniche gli eccidi avvenuti proprio nei paesi che costituivano l'ex Jugoslavia
E allora ci appare chiaro come sia fondamentale continuare a tenere presente che
L'esaltazione acritica
Della propria identità etnica o storica può accendere incendi difficili da estinguere
Conflitti che lasciano strascichi di risentimento disprezzo e odio per intere generazioni
Facciamo quindi tesoro di questa memoria affinché si proietti nel futuro
Il ricordo che qui oggi celebriamo di tutte le esperienze negative del passato ci deve guidare ogni giorno nella costruzione di un mondo più giusto grazie
E adesso il Presidente del Senato unitamente al Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca procederà alla premiazione delle scuole vincitrici del concorso nazionale dieci febbraio identità e memoria
Per il primo ciclo sezione le testimonianze dell'amor patrio nella memoria della popolazione italiana dell'Adriatico rientrare
Riceve il primo premio la direzione didattica Pietro Novelli di Monreale con il Progetto la valigia del ricordo ritirando il premio gli studenti Simona Clemente e Arianna Sciortino accompagnati dal dirigente scolastico chiara di prima
Leggo intanto la motivazione del premio
Gli alunni hanno affrontato il tema del concorso interpretando il dramma dell'esodo Giuliano si umano dalmata con sensibilità ed articolata capacità espositiva attraverso produzioni politiche e figurative
Con il merito di averlo rapportato a tragiche vicende a noi più vicine sulle quali fondare concreti elementi di cittadinanza attiva
Riceve il secondo premio la scuola primaria Vittorio Alfieri di Mirano con il Progetto Giorno del ricordo ma ricordo di cosa
Ritirando il premio gli studenti Annalisa milioni e Gabriel Masiero accompagnati dalla docente Micaela Zamuner
Questa la motivazione gli alunni hanno saputo tradurre in un'efficace e partecipato elaborato l'esperienza dell'incontro con il figlio di esuli Lusignani
Il quale raccontando loro la storia della propria famiglia li ha condotti alla scoperta del passato per mezzo di documenti e memorie personali
Riceve ora la menzione speciale la scuola primaria Luigi Gabelli di Porcilia per il Progetto se il mare fosse dettò ciò
Ritirando il premio gli studenti Gaia Vecchione e Jacopo Catalano accompagnati dal dirigente scolastico Angela Rosato
I ragazzi hanno saputo tradurre inefficaci disegni la difficile condizione della popolazione è rimasta nei territori ceduti alla Jugoslavia rappresentando i sotterfugi messi in atto dalla famiglia di una testimone per eludere il divieto di celebrare pubblicamente le festività religiose
Per il secondo ciclo sezione le radici delle popolazioni italiane nelle regioni adriatiche dell'Impero austroungarico alla vigilia della Grande Guerra
Precede il primo premio il liceo scientifico Lorenzo Mascheroni di Berga Moro per il Progetto simboli e immagini dell'identità italiana nella Venezia Giulia ritirando il premio gli studenti netting Fabretto e Martina locale
Accompagnati dal dirigente scolastico uno
Con un lavoro graficamente apprezzabile si ripercorrono i principali motivi simbolici che hanno concorso all'individuazione di una Preci esame moria identitaria proponendo alcune località di Istria Choir Naro e Dalmazia che meglio rappresentano l'identità italiana
Riceve il secondo premio ex equo il liceo scientifico Galileo Galilei di Catania per il progetto Adriatico del Mediterraneo quante lingue
Ritirando il premio gli studenti Mattia colica e Stefano Grasso accompagnati dalla docente Mariangela testa
Si apprezzano l'originalità dell'argomento e i risultati della ricerca di carattere filologico linguistico
Che mette in luce rapporti tributi prestiti tra le lingue di ceppo romanzo e slavo che si affacciano sull'Adriatico fino a lambire la parlata catanese
Riceva il secondo premio ex equo il liceo scientifico musicale Guglielmo Marconi di Pesaro per i oggetto e quello sguardo che si perde lontano Antonio Santin una visita una vita per la sua gente
Ritirando il premio gli studenti Jacopo Rossi e Samantha Farina accompagnati dal dirigente scolastico Riccardo Rossi
Questa è la motivazione in un breve ma efficace documentario vengono ripercorse la vita e l'opera di monsignor Antonio Santini
Arcivescovo di Trieste Capodistria con testimonianze storiche e immagini che ne restituiscono l'opera e l'intra montata memoria
Ricerca e la menzione speciale il liceo artistico Dosso Dossi di Ferrara per il Progetto una storia controfattuale
Ritirare il premio gli studenti Federico Grassi lì e Francesco Moretti accompagnati dalla docente Nicoletta Guerzoni
Fuori immediata originalità viene proposto il numero del ventisette luglio mille novecentoquattordici dell'Osservatore triestino edilizia non è mai uscita in cui si immagina che il proclama di Francesco Giuseppe sia stato redatto con intento pacifista e distensivo
Pregevole esempio di storia controfattuale anche per l'alta qualità della cifra stilistica ed espressiva
Abbiamo così concluso la premiazione delle scuole
Per comprendere davvero le sofferenze altrui occorre sapersi mettere nei panni dell'altro
Immaginare
Cosa possa aver significato dover dare improvvisamente la Dio alla propria casa ai propri oggetti agli amici al proprio mondo e non vederli mai più
Gli alunni di una scuola siciliana lo hanno fatto componendo una ninna nanna nel loro dialetto per un bambino istriano nel giorno dell'esodo
I ragazzi del coro della direzione didattica Pietro Novelli di Monreale eseguiranno a breve il brano ninna nanna di cui sono autori e chiudiamo così la celebrazione grazie a tutti e arrivederci al prossimo giorno del ricordo
Grazie
Io
A
Finisce