Rassegna stampa estera

Sono gli ascoltatori di Radio Radicale sabato cinque marzo questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta diversi
I temi di cui ci occuperemo quest'oggi quelli che abbiamo cercato di approfondire nell'arco di tutta la settimana partiremo dalla crisi dei rifugiati
In Europa lunedì c'è l'appuntamento importante un vertice tra i Capi di Stato di governo dell'Unione europea e la Turchia seguito da un Consiglio europeo ovvero e proprio
Dall'alto Husken Presidente del Consiglio europeo ieri ha dato un polpettone o della discussione lunedì chiuderemo la rotta dei Balcani di fatto già così
Ma questo
L'obiettivo almeno dicono al Tour che di altri leader europee in quello che appare un po'come un
Cura in colpo di Stato contro Angela Merkel che ha cercato e sta cercando di tenere le frontiere aperte leggeremo a proposito di questa crisi un editoriale da Wall Street Journal
Il comma dell'Europa senza frontiere sull'immigrazione i controlli alle frontiere offrono una pausa per tentare di trovare una soluzione più durevole ed efficace di opinione diversa invece al Pais dall'Unione Europea chiude la porta il titolo di un editoriale di ieri
La soluzione alla crisi dei rifugiati esige qualcosa di più che avvertimenti fondamentalmente inutili torneremo poi sulle primarie americane la super martedì
La copia che ormai secondo diversi giornali è destinata a
Battersi per le presidenziali di novembre Donal Trump Hillary Clinton a cui l'Economist in questa settimana dedica la copertina e il primo editoriale la prospettiva di Trump contro Clinton e deprimente
Ma guardate attentamente e il due mila e sedici offre una temi nuova speranza di qualcosa di meglio secondo il settimanale britannico con il quale
Torneremo ad occuparci anche di Iran delle elezioni
Della scorsa settimana anche in un editoriale vengono definite la rivolta contro i reazionari gli elettori hanno espresso una forte disapprovazione nei confronti dei falchi il problema
è che il voto non conta granché in Iran cominciamo però dalla crisi dei rifugiati e dall'editoriale di ieri del Wall Street Journal che spiega abbastanza bene cosa sta
Accadendo
Il comma dell'Europa senza frontiere i controlli Ai confini offrono una pausa per tentare di trovare una soluzione più durevole ed efficace secondo il Gennaro che scrive
A pochi giorni dall'ennesimo vertice del o la va o la spacca sulla crisi dei migranti in Europa
Un piano finora inconfessabile sembra entrare in funzione indurre il comma per la libera circolazione
Senza frontiere del continente
E sperare che il paziente possa riprendersi più in là questa la migliore interpretazione che si può dare al fatto che un crescente numero di paesi sta imponendo controlli alle frontiere che un tempo venivano attraversate
Liberamente sulla base
L'accordo di Schengen gli ultimi in ordine di tempo sono stati il Belgio la frontiera con la Francia e l'Austria nove Paesi dei Balcani che stanno tentando di tagliare fuori la Grecia dal resto d'Europa
A questo gruppo poi si aggiungono Svezia Ungheria Danimarca e altri che impongono controlli di vario tipo
L'obiettivo di contenere l'ondata di migranti dal Medio Oriente dal Nordafrica verso l'Europa il Belgio vuole impedire che lo smantellamento del campo di cale
Spenga emigranti verso il porto belga di zelo ius per cercare di poi attraversare la Manica arrivare nel Regno Unito
L'Austria gli Stati dei Balcani vogliono bloccare la rotta che porta i migranti da legge o la Germania
Negli ultimi giorni decine di migliaia di migranti si sono ammassati alla frontiera chiusa tra Grecia Macedonia in teoria queste misure dovrebbero scoraggiare i migranti in particolare quelli che arrivano per ragioni economiche
Non è una coincidenza se il Presidente del Consiglio europeo dono al tuo Skin una visita in Grecia abbia avvertito i migranti economici di starsene a casa
L'Europa di fronte un disastro umanitario a causa della chiusura delle frontiere ma forse un disastro umanitario inferiore a quello che potrebbe esserci nel caso di arrivo di centinaia di migliaia di migranti
Quando in primavera le condizioni metereologiche miglioreranno uno degli obiettivi del summit con la Turchia lunedì sarà di convincere anche l'ad accettare i migranti economici che saranno espulsi
Dall'Europa un'accelerazione delle riammissioni in Turchia lascerebbe tuttavia l'Europa alle prese con molte decine di migliaia di rifugiati legittimi che fungono da Siria e Iraq
Ma almeno scoraggiare i migranti Como nomi ci permetterebbe di allentare la tensione su un sistema europeo già sul punto di rottura e allora
In coma spiega il Wall Street Journal non è una cura
Misure temporanee possono solo permettere di conquistare tempo alla ricerca di una soluzione più durevole la cancelliera tedesca Angela Merkel deve fare marcia indietro sulla sua politica della porta aperta che continua ad agire come
Forte fattore calamità per i migranti la scorsa settimana Merkel ha confermato che la Germania deve mostrare
Umanità continuando ad accettare i rifugiati ma forse rapido ritorno delle frontiere europee contribuirà a scuotere le sue convinzioni
I leader europei devono anche lavorare per restaurare la fiducia nell'opinione pubblica nella loro capacità di mantenere legge-ordine la fiducia sierosa nell'ultimo hanno ma mano che le autorità
Di ciascun Paese trasferivano verso altri paesi migranti in modo esplicito o Tacito contravvenendo alle regole europee
Queste regole sono state violate l'Europa deve tornare ad applicarle rapidamente invece di metterle in un comma artificiale così
Il Wall Street Journal in questo editoriale di ieri che in qualche modo
Da un po'il il tono della da Della discussione attuale una maggioranza dei paesi che can can can per l'appunto vuole mettere in coma Schengen
Per per tirare avanti diciamoci la verità perché poi
Chiusa la rotta sui Balcani come vuol fare Donal Tuscania alla fine si apriranno nuove rotte poli apriranno nuove rotte magari verso
L'Italia e allora devo leggere un editoriale dai toni ben diversi quello di El Pais ieri l'Unione Europea chiude la porta la soluzione alla crisi dei rifugiati esige qualcosa di più che
Slogan o avvertimenti inutili ma mano che i Paesi sulla rotta dei Balcani chiudono le loro frontiere la Grecia si trova sempre più al centro della crisi dei rifugiati
Più di dieci mila persone si ritrovano bloccate nel campo di domenica la frontiera con la Macedonia nella speranza di poter passare oltre ogni giorno entrano in Grecia molti più rifugiati di quelli che escono
Di fronte a questa situazione
Il Governo greco ha chiesto i Comuni di accogliere una parte di quelli che altrimenti rischiano di pagare per settimane nelle intemperie ma la Grecia ha già detto che non può fronteggiare da sola questo disastro il Primo Ministro l'exit i trans
Ha chiesto sanzioni per i Paesi europei che non rispettano gli accordi ad Ostia adottati lo scorso anno sulla ripartizione dei rifugiati
Non a torto ad oggi dei centosessanta mila richiedenti asilo che dovevano essere ridistribuiti solo cinquecento sono stati trasferiti ce l'ha voluto tempo molto tempo per arrivare con l'accordo ma non si applica ancora
Gli organismi comunitari sono incapaci di far rispettare le decisioni che sono state prese constata El Pais di fronte
A questa realtà così deprimente
Valgono poco le dichiarazioni del Presidente del Consiglio europeo do l'alto Husken che in una visita da tener giovedì ha detto e rifugiati di non andare in Grecia
Perché non sarà più un Paese di transito o ancora serve a poco come ha fatto sempre dono al Tuscolano c'era un appello e migranti economici che vogliono arrivare in Europa di restare
Da loro di restare a casa loro perché altrimenti saranno espulsi
Forse sì queste dichiarazioni posso avere qualche effetto sul piano interno per contrarre l'aumento della xenofobia in particolare in alcuni Paesi dell'est ma sono molto poco efficaci di fronte alle poderose ragioni
Che spingono centinaia di migliaia di persone a mettere a rischio la propria vita e quella dei loro figli per arrivare in Europa le parole di Tuscania semmai contribuiscono a disumani Zare
L'Europa e ad alimentare il rifiuto nei confronti dei rifugiati la soluzione alla crisi esige molto di più lunedì si celebra un nuovo vertice colà Turchia auguriamoci che questa ennesima occasione non vada persa come quelle passate così
El Pais che sottolinea un elemento fondamentale di questa crisi le poderose ragioni di centinaia di migliaia di persone che mettono a rischio la propria vita per fuggire dalla guerra e arrivare in Europa e che hanno cominciato attraversare leggevo la rotta dei Balcani ben prima che Angela Merkel
Dichiarasse le porte aperti alle porte erano in qualche modo già aperti e una marea umana è difficile da da fermare
Vedremo naturalmente come andrà questo vertice la lettera che tu scambiato agli altri leader europei coscritto lunedì chiuderemo la rotta dei Balcani beh non augura
Nulla di buono dal anticrisi dei rifugiati alla crisi delle primarie americane definiamola così visto che Donal Trump ormai dato come favorito
Insieme a Hillary Clinton l'economista dedica e due copertina principale editoriale le linee della battaglia la prospettiva Trump contro Clinton e deprimente ma guardata attentamente il due mila sedici offre
Un attenua tenue promessa di qualcosa di meglio
Andiamo a leggere i vari Clinton sarà la candidata democratica e l'uomo che con ogni probabilità dovrà fronteggiarlo e novembre nel campo repubblicano e Donald Trump queste sono le linee
La battaglia dopo il super martedì delle primarie per molti aspetti questo profondamente deprimente Trump ha detto cose repellenti sugli immigrati donne musulmane ha rifiutato di condannare le teorie della supremazia bianca
Ma Trump Camber cambia posizioni in come i calzini in un discorso dopo aver conquistato sette degli undici stato in ballo martedì
A smesso di sbraitare ed ha cercato di sembrare presidenziale sarebbe sbagliato avverte l'economista sottovalutare la capacità di
Trump di fingersi serio e solenne
E di trasformarsi in un finto centrista
Il solo ostacolo tra Trump e l'ufficio ovale sarà dunque Clinton una candidata formidabile per alcuni aspetti ammirevole ma Clinton neanche una candidata piena di difetti
Non è amata dalla base del suo partito ed è oggetto di un'inchiesta sul nulla gestione di informazioni classificate il famoso scandalo
Delle
E-mail non c'è dunque da stupirsi se molti di quelli che guardano la politica americana oggi cadono in depressione
Ma con un'ampia dose di ottimismo e fiducia nel buonsenso degli elettori americani ancora possibile guardare alle elezioni di novembre sotto una luce
Più positiva il voto per la Presidenza potrebbe secondo l'economista ancora portare un cambiamento maggiore
All'interno dei due principali partiti americani e a un riallineamento politico che porti un governo meno stagnante polarizzato cioè diviso e paralizzato a Washington
Questo scenario ottimista però dipende dalla trasformazione dell'antagonismo di oggi in forza per il cambiamento le primarie hanno chiarito che un'ampia fetta dell'elettorato americano eh arrabbiato arrabbiato con i rappresentanti dei loro partiti
Arrabbiato con
I loro avversari e arrabbiato con il mondo finora questa rabbia è stata canalizzata dalle divisioni a destra strada Tramper ha sfruttato lo scontento
Insultando i candidati dell'establishment repubblicano alimentando risentimento razziale ed iniziando le folle con una lista di proposte che vanno dall'immorale all'impossibilità di fumo di di di di essere attuate
La sinistra rabbie più educata ma in particolare quando rivolta a Wall Street non è meno profonda
E secondo l'Economist questa è una rabbia che si autoalimenta perché spinge i più estremisti a mobilitarsi a votare
A
Convincere i candidati ad avere posizioni ancora più rabbiose
Se questa logica si ripeterà nello scontro Clinton contro Trump le conseguenze saranno gravi e ampie innanzitutto per i repubblicani
Dopo aver vinto una corsa presidenziale alimentata dalla rabbia e guidato da Trump il Partito Repubblicano quasi certamente abbandonerebbe le sue posizioni
Filo libero commercio e a favore di una politica estera muscolare per rinchiudersi dell'isolazionismo nella xenofobia e nel populismo economico e si troverebbe così a essere un partito nazionalista bianco in un paese che entro la metà del secolo sarà a maggioranza non bianco
Il risultato più probabile sarebbe una frattura con una parte della coalizione repubblicana alla ricerca di una nuova casa altrove
Per Clinton seguire la strada della rabbia potrebbe non tanto portare alla spaccatura del partito
Ma quasi certamente alla sconfitta alle presidenziali i democratici tendono ad ottenere pessimi risultati quando fanno campagna in senso negativo
è difficile immaginare che intorno a come candidata credibile di un'insurrezione politica visto che a decenni di esperienza alle spalle gli elettori più rabbiosi vogliono dei Domizzi infine
Nessuno può superare entrambi in termini di capacità di esprimere odio
L'opportunità per un esito migliore secondo l'Economist stante la simmetria dei rischi
L'intorno all'opportunità di mettere insieme una coalizione di elettori anti Trump molto più ampia di quella che aveva portato Barack Obama la vittoria nel due mila otto due mila dodici
La frizione nei confronti di Trump ha raggiunto un livello tale tra repubblicani
Che le regole abituali sul non sostenere
Candidati l'altro partito non si applicano più se Clinton non riuscirà a combinare un ampio sostegno da parte democratica con astensioni tra i repubblicani e alcuni elettori
Repubblicani che passano I democratici allora non solo potrebbe conquistare la Presidenza con un risultato straordinario ma anche riprendere il controllo del Senato
Ma sottolinea l'economista per formare questa coalizione in grado di fermare il Berlusconi biondo
Clinton dovrà corteggiare i moderati i repubblicani più liberali che in cambio dovrebbero mettere gli interessi nazionali prima della vittoria della loro tribù politica in novembre
Dopo le elezioni una coalizione così ampia potrebbe spaccarsi tanto velocemente quanto si formati democratici potrebbero tentare di usare la loro forza per forzare la mano su alcune proposte
Ma i democratici verrebbero puniti alle elezioni successive con il Governo federale che tornerebbe immediatamente alle solite divisioni incapaci di approvare il bilancio di limitare la spesa o di trovare i soldi per riparare le strade
L'alternativa per una Presidente Hillary Clinton sarebbe di esaltare le virtù del compromesso democratico se Clinton sarà in grado di perseguire un tipo di politica diverso una politica che preveda accordi con alcuni repubblicani
Potrebbe creare un nuovo consenso in grado di durare più a lungo di ridisegnare i partiti di rendere il Paese più governabile e alla fine di seppellire l'offerta di Trump di un'America chiusa in se stessa così
L'Economist nel suo principale editoriale di questa settimana e usiamo il settimanale britannico
Anche per tornare sulle elezioni in Iran che vengono definite in un altro editoriale come la rivolta contro i reazionari
Ma qui sta il punto se gli elettori hanno espresso una forte disapprovazione per i falchi il problema è che il voto non conta granché in Iran anzi
E lo spiega così l'economista anche se volesse l'attuale Presidente Assad Wali tecniche che in qualche modo ha vinto simbolicamente queste elezioni
Non potrebbe agire come un Gorbaciov iraniano la guida suprema li Khamenei
Insiste che l'accordo sul nucleare non ha implicazioni in termini di cooperazione con l'Occidente ha chiaramente detto che non ci sarà nessun allentamento in termini di libertà interni inoltre non è chiaro se o anni
Che un membro della vecchia litri funzionaria sia qualcosa di più di un semplice riformatore economico
I ragni anni hanno vissuto tutto questo già in passato presente nel mille novecentonovantasette con l'elezione alla presidenza di Khatami e la maggioranza riformista in Parlamento
Solo che i Mullah in quell'occasione rafforzarne il loro controllo sulla Società
Anche l'Occidente non deve contare su un partner più malleabile Medioriente al momento l'Iran mostra tutta la sua ambizione della Regione il suo sostegno a regime omicida di Bashar al-Assad è stato rafforzato dai bombardamenti Rossi
La sua influenza dominante in Iraq Indie mendacità dando filo da torcere al suo vecchio rivale sunnita
Avendo chiesto ai falchi di smantellare il programma nucleare questo per ragioni diciamo economiche la guida suprema Alì Khamenei dovrà placcare i falchi in altri modi cioè dando loro a qualcosa in cambio
I fondi e guardiani della rivoluzione che operano in diversi Paesi attraverso le loro milizie Al-Quds
Probabilmente cresceranno invece di diminuire così come crescerà il sostegno degli randez Bollati con dice conduce la guerra per procura
In Siria e alle frontiere di Israele insomma conclusione libero dalle sanzioni l'Iran con ogni probabilità rimarrà un problema spinoso a prescindere da quanto moderato appaia il suo Parlamento così
L'Economist con cui ci fermiamo per oggi e per questa settimana ricordando che la casella e-mail io ascolto chiocciola Radio Radicale punto it potete commentare questa
E dal tre rubriche da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale