Giornate della laicità 2016 (I giornata) - Fare gli italiani. Elogio del pensiero laico, libero, critico e analitico

Vi proponiamo ora il primo dei servizi che la di radicale realizzato a margine delle giornate della laicista rassegna che si è tenuta a quest'anno nelle giornate del ventitré ventiquattro aprile
A Reggio Emilia quest'anno due mila sedici la setti ma edizione delle giornate della laicità una manifesta azione che ormai da tre anni ma quest'anno più delle altre volte è uscita dai locali delle università dove appunto ogni anno si tiene
Questo incontro e SIEE diffusa anche nei licei ne parliamo con Giorgio sassi che è ideatore e direttore di questa manifestazione
Come avete organizzato questa uscita dall'università a che punto siamo arrivati in questa
Certe cioè noi citato tre anni come dicevi tu
Abbiamo voluto fare un prologo che poi è diventato in molto importante nelle scuole negli istituti superiori ma anche in alcune
Medie affrontando il primo di questi tre anni
I valori che era la cittadinanza consapevole e i valori della Costituzione
E già dal secondo anno abbiamo affiancato a questo primo tema anche quello della scoperta scientifica cioè insegnare la scoperta scientifica
Quest'anno abbiamo appunto fatto qua abbiamo svolto questi tutti questi due temi in una ventina di istituti superiori coinvolgendo circa due mila cinquecento ragazzini Misiti
Gennaio febbraio marzo
è con un successo soprattutto
Del
Del secondo di questi aspetti cioè la cultura scientifica diciamo così un tema che interessa molto i ragazzi delle superiori
E quest'anno tra l'altro abbiamo anche partecipato
Si saprà indietro pochi giorni una quindicina di giorni ad un bando un mio puro che è specifico sull'insegnamento della scienza nelle scuole
E insomma noi speriamo di potere di insieme e questo ha battuto per cui avremo quest'altra hanno maggiori possibilità non solo sul discorso della scienza
Ma potremmo dedicare anche risorse se vinciamo al non tanto come con questo bando ma al discorso della cittadinanza consapevole del pensiero critico
Sulla quale abbiamo iniziato con due elezioni oggi in in queste giornate
Dove si parlava appunto di pensiero critico
Qual è il filo conduttore poi ogni anno dati un tema lesionata recita il filo conduttore di questa edizione due mila sedici il filo conduttore è fare gli italiani una questione
Agli USA sia risolta è che va ancora prima della come ricordava adesso il professor Tranfaglia prima di unità d'Italia
Massimo quali i vari Stati prima liberale e poi quello fascista e poi quello uscito dalla Resistenza
Non hanno investito abbastanza o meglio i fascisti hanno investito sul fare gli italiani molto invece il i regimi illiberali Shammah dopo l'Unità d'Italia e soprattutto quelli che sono usciti dalla resistenza
è avendo anche la Costituzione che è poi la base per fare gli italiani perché si tratta di far condividere
Alla popolazione una serie di principi che sono molto precisi sulla Costituzione che
E da ancora considerata da tanti la più bella del mondo del sociale
Questo è il tema specifico al quale abbiamo dato però
Un sottotitolo che elogio del pensiero laico libero critico e anche analitico quello proprio della Ricerca Scientifica
Che è la risposta che noi diamo cioè se ci fosse una maggiore diffusione
Tra la cittadinanza di questi pensieri sicuramente ci sarebbero dei caratteri italiani che
Molto più interessanti molto più civili molto più capaci di pensare con la propria testa molto più capaci di autonomia
Morale di indipendenza che sono poi quei principi che fanno progredire i vari Paesi insomma
Grazie grazie a Giorgio SARS
Enrico Donaggio docenze di filosofia della storia presso l'Università di Torino ma anche docenti di fibra del potere e scrivere e pensare all'università di Marsiglia
Ha tenuto una conferenza dal titolo lo spirito critico e passione per la libertà sotto il cappello critical Maenza
E il pensiero critico innanzitutto la capacità di dire no e l'esercizio della Patrizia la capacità il coraggio di dire la verità ma di dire la verità anche al proprio padrone dal propri professore
Al detentore del potere insomma però non si può dire sempre no come d'altra parte non si può dire sempre sì
D'accordo la la figura di chi dice no di chi ha il coraggio di dire no a qualcuno che ha più potere di lui rischiando quindi dimostrando il coraggio della verità come dice Michel Foucault
Fa in qualche modo parte del ritratto classico della dello spirito critico una figura scomoda un guastafeste
Che c'è stato in ogni epoca nota i tempi di Socrate sino I tempi dello studente che in piazza Tienanmen si metteva solo davanti carri armati
è una figura che un Festival no un'iniziativa come dicevate nelle città giustamente celebrata
è una figura di importanza capitale ma anche una figura io credo che proprio i sostenitori
Del pensiero critico che queste giornate di Reggio Emilia stanno sotto il titolo elogio del pensiero critico
Deve anche problema Trizza
Deve anche privatizzare ponendosi la domanda che cosa abbia significato in passato dirà di no e che cosa significhi oggi farlo
Tutta una serie di di interpreti del nostro presente filosofi sociologi
Comunisti psicologi sostengono che in qualche modo siamo entrati in un'epoca in cui dire di no
è diventato particolarmente difficile lo è diventato anzitutto perché a differenza del passato e questo è stato un tema che qui Regione ed è stato discusso
Di Centa estremamente difficile identificare a chi dire no di fronte a chi contrapporsi di fronte a chi mostrare queste capacità
Per dirla molto per diventa difficile oggi individuare quella figura alla quale nell'Ottocento e Novecento davano a nome di nemico
E poi c'è un altro problema dire no per amore di la libertà ma si può anche avere paura della libertà è una cosa che non si conosce e qui dal Platone della caverna
Che diceva appunto siamo ignoranti non conosciamo anzi sono gli altri suoi degli orari su mancano lo scoglio
Come potrebbe essere la libertà ne hanno paura e anzi aggredire l'agro chi volesse liberare arriviamo poi accanto che invece dell'ignoranza
Del problema nella irresponsabilità e di persone
Che vengono indotti a essere bambini Macrì vivono come Bondi esatto sono se vogliamo alla la rappresentazione più classica dell'antichità e della modernità quella di Platone e decantare di questo problema
Un uomo che si considera e noi lo consideriamo giustamente l'incarnazione dello spirito critico che vede la stragrande maggioranza dei suoi simili
Posseduti da una qualche forma di riluttanza di resistenza cioè di non volontà di aderire a questo stile di vita la critica che agli occhi e Catone decanta il migliore
Come noto nel caso di Platone saremo tutti dei cavernicoli che vivono nelle tenebre e momento in cui qualcuno cerca di portarci alla luce del sole la nostra prima reazione non sarebbe una reazione di gratitudine
Bensì un impulso omicida e nel caso ovviamente della nota vicenda di Socrate
Nel caso di canto invece saremo tutti dei bambini e dei minorenni irresponsabili che si godono in qualche modo una situazione più confortevole più comode rispetto a come gli adulti pubblicati a farsi carico autonomamente dei propri problemi
Le domande da porsi oggi se questi due ostacoli e cioè l'ignoranza nel caso di Platone la il conforto delle responsabilità e della immaturità nel caso di canto ci sono ancora le principali cause
Attraverso le quali si può spiegare invece la riluttanza contemporanea difficoltà contemporanea a dire di no
Fermo restando come giustamente è stato ricordato da lei all'inizio che
Una vita ben riuscita in fondo è un giusto mix non è una giusta amalgama non giusto malga ma
Dissi e di no
Chi dice di no in modo meccanico e madre più chi c'è solo e soltanto di no
Si condanna un destino non diverso da quello di Burt lo scrivano di cui parla Meneghello cioè diventa una specie preferirei di no diventa una specie di pietra diventa un minerale in fondo morale chi dice di sì rinuncia in qualche modo ed essere un individuo perché aderisce in modo conformista esclusivamente ciò che viene proposto
Il sì e come se fosse una tela di sfondo di adesione alla vita sul quale diventa fondamentale dire alcuni no noi in cui crediamo no in cui ne va in qualche modo la nostra coerenza e dignità
No che oggi devono essere assolutamente detti ma che non dispongono ancora di modelli di orizzonti di riferimento
Paragonabili
A quelli di cui disponeva l'Ottocento e Novecento
Concludiamo sulla tema della ignoranza della conoscenza e dell'informazione
Sì adesso qui che oggi il problema non è più essere ignoranti perché siamo bombardati dall'informazione ma forse il problema è che siamo bombardati da informazioni inutili
E qui sei sottopongo una questione un'iniziativa del Partito Radicale che l'affermazione del diritto conoscenza a livello
Per assicurare l'accesso diciamo così il percorso verso lo Stato edilizio che dove non c'è non c'è mai stato ma anche dove c'è stato scricchiola diciamo così
Quindi
Una riflessione su questo tema informazione ignoranza sovrabbondanza di informazioni questa sua attività lo conosce confesso colpevolmente di non conoscere sollevate ne ha parlato prometto di informarmi al più presto
No diciamo la cosa può essere detto in modo molto semplici per più di duemila anni chi ha sostenuto una posizione critica
Vedeva nell'ignoranza il principale nemico da combattere e la principale causa per la quale i soggetti da emancipare i soggetti da liberare i soggetti da trasformare gli spiriti critici
Si dimostravano riluttanti al fatto no venivano male informati dalla chiesa dai partiti dai loro signori dei governanti eccetera eccetera
Il passaggio dall'ignoranza la conoscenza dell'ignoranza l'informazione sarebbe stato un requisito fondamentale per quasi coinciso con il processo di liberazione di emancipazione
La situazione oggi a me pare radicalmente diverso no cioè cerchiamo a fare i conti ricorda che un lettore di un quotidiano di un sito internet oggi invece per il ventiquattro che più informazione di quanto il più colto degli oneri settecento
Viceversa nel corso di un'intera vita
è chiaro che questo bombardamento questo numero quantitativamente diciamo spropositato sproporzionato per la mente umana proprio di informazioni è impossibile da gestire crea confusione che all'impossibilità di tracciare
Schemi punti che collegano da un punto con un altro continua poi di sicuro a
Esistere la mala informazione la cattiva informazione l'informazione al servizio
Dei partiti dei Governi di turno contro la quale credo ma
Non saremo mai smettere di lottare va da sé che immagino esistano parti del mondo in cui poi ci sono ancora persone che hanno minimamente accesso va bene
Informazioni necessarie per prendere decisioni
Eticamente e politicamente responsabile grazie grazie ricordo raggio
Il problema si zero e le evidenze questo il titolo del dibattito che ha visto come protagonisti Pier Franco Pellizzeri essi blogger del fatto quotidiano e Paolo ostelli
Tutti vediamo una rappresentazione che
Non è quella reale
Inducono
A vedere una realtà che non è quella vera
Che fa
Beh innanzitutto incominciava puta problema Pizarro evidente come
Profilassi mentale che deve diventare un'opera di temi significazione perché oggi sempre di più finitura sempre crescente il potere utilizzate la verità come a strumento di controllo delle menti
E quindi
La funzione dopo
Troppo la funzione dell'intellettuale oggi viene vanificata dal fatto che l'accesso all'audience
è controllato dai guardiani di dei parchi
Cioè
è il i guardiani di quelli che sono gli strumenti di comunicazione di massa
Queste iniziative servono se non altro per tenere vivo poneva io credo però che una stagione
Di riprese pensiero critico sarà soltanto una stagione in cui riprenda conflitto sociale
E quindi crei dei contrappesi a quelle che sono le strategie del potere che oggi è sempre di più potere economico e quindi crei dei varchi attraverso il quale far passare quest'opera di proporre patti d'azione di un evidente che tale non è
Un esempio che hai fatto di questo è lo scenario della guerra di religione del scontro di civiltà
Sì belli di liberamente c'è
In questo caso la di
Diciamo così la costruzione di una fra realtà illusoria nasce dal fatto che davanti all'esposizione del terrorismo i nostri governanti non sanno
Che pesci prendere i quali hanno bisogno di trasformare il queste vicende terribili in una sorta di sceneggiatura di firma o di un piano di anni quaranta in cui l'esercito degli Stati Uniti Settimo Cavalleggeri combatte contro i limiti anni cattivi per cui ci deve essere un soggetto il terrorismo tiene
Dei personificata o comunque soggetto che se bisogna bombardare con l'aggravante che Settimo Cavalleggeri non arriva più ci hanno lasciati da soli certamente certamente però il problema è che se noi volessimo vedere qui le cause di questa situazione che nasce soprattutto dalle periferie per l'asse città occidentali è in realtà la mancanza di una politica integrazione delle terze generazioni degli immigrati i quali oggi vivono la frustrato Simone dalle attese deluse e quindi sono sempre di più carichi di risentimenti che traducono in un terrorismo che secondo me è soltanto una forma diversificata di ribellione cioè non sono solo giovani sono anche giovani
Di generazione di immigrati slovena che lo sono accettate
Io posso dire questo con unica cosa soltanto che una ricerca molto convincente fatta dall'Università di Sociologia di Parigi
Chi dimostra che le figlie lettiga di terza generazione di origine di di cultura islamica riprendono il velo che le madre avevano dismesso proprio come segno di protesta nei confronti in una società che le respinge grazie grazie Franco per il sette
Prof con la Tranfaglia ha trattato il tema cittadini di ieri e di domani settanta anni di Repubblica tra attesi e disattese e ha fatto la considerazione
Il distacco tra politica e società che ormai
Evidenza tutti
Si riflette anche nella rassegnazione rassegnazione che è di tutti ma anche degli insegnanti qui da questo punto resta ne soffre anche l'idea della costruzione dei cittadini responsabile
Certo purtroppo questa questa scarsa speranza sul futuro questa incertezza su quello che succederà
Ad effetto di colpire proprio quelli che sono gli operatori dell'istituzione economica tutti di verde
Sia nelle scuole che nelle università e questo non favorisce sicuramente il compito fondamentale che tutti noi abbiamo
Di formare cittadini consapevoli
Questo
Un momento che io spero si possa superare che bene
Le prossime lezioni occasione infine referendarie riescano a esercitare una funzione positiva
Sul
Su questa istituzione perché se questo non succede le cose possono ulteriormente peggiorare a fronte di questa prospettiva ci la realtà della concentrazione
L'oligopolio televisivo i anche la concentrazione tra quotidiani nei genitori
Certo purtroppo questi sono fatti i oggettivi che succedono
Di cui dobbiamo tener conto in Italia come in altri Paesi europei e quindi
è un momento di particolare difficoltà
Noi
Speriamo
Che la difficoltà si possa affrontare e superare e che si esca da questa crisi ma i segni finora non ci sono
L'ho sentito citare i Patti lateranensi nella Costituzione all'articolo sette un vulnus originale cioè il colpire al cuore all'origine la prospettiva della Repubblica
Ma in qualche modo in quel momento
C'erano due esigenze opposte da una parte di recepire nella Costituzione i Patti lateranensi
Per perché era una richiesta fortissima del partito cattolico e del Vaticano e dall'altra
Evitare che da quei patti si potesse uscire per i rapporti tra Stato e Chiesa purtroppo dopo il quarantotto non c'è stata nessuna azione che abbia avuto successo
Nel mio spaccare in qualche modo
I rapporti tra Stato e Chiesa dei Patti lateranensi e quindi
In qualche modo quello è stato una sentenza che è continuato influito grazie grazie professor Nicola Tranfaglia
L'ultimo dibattito che si è tenuto alle giornate della laicità è in corso di svolgimento nella loro sensi ma
Edizione
Aveva titolo governare il mondo senza appropriarsene nuove democrazie da una nuova parità
Ne ha parlato Annarosa Buttarelli filosofa della differenza e docente ordinaria di filosofia della storia presso l'Università di Verona
Hill assunto
Di questo ragionamento è la società patriarcale
Fondata sul concetto
Della
Identità c'è chi è dentro cioè chi è fuori e quindi dell'esclusione stati commessi contro di me
Ha prodotto una serie di guasti
E il femminismo della libertà che quello di cui lei rappresentante potrebbe essere un'opportunità l'opportunità che fornisce a questo mondo in cui ormai agonizzante una possibilità di convivenza
Sì diciamo che c'è nel femminismo della libertà un elemento di vitalità e di e di novità perché si affaccia alla storia del presente per
Come aprire un dialogo con questa realtà che stiamo vivendo che ci fa soffrire
E l'elemento di novità e di vitalità consiste nel fatto che proprio donne di tutti i tempi e anche del presente non hanno fatto parte non hanno collaborato non hanno non sono state coinvolte
In tutti in tutto quello che ha definisce diciamo il disastro identitario il disastro patriarcale il disastro dico tutto quello che a ai momenti arrivato al capolinea
L'elemento di novità proprio questa vitalità della proposta ma anche della presenza perché
è
Come dice ai stai no è uno dei principi più interessanti da tenere presente
Non è possibile lui diceva dopo verrà elaborato le sue teorie scientifiche non è possibile che
Dall'interno di un sistema in crisi i problemi che si sono creati vengano risolti dalla mentalità che li ha creati
Occorre come dire un innesto di
Che non fa parte di quel sistema è questo l'elemento di vitalità
Un innesto che non si contrappone ma è un un'offerta di una possibilità nuova
E qui lei ha citato Antigone nella lettura che che ne fa il femminismo della differenza che dà particolare
Enfasi al concetto di anarchia
Se
Antigone per chi non conosce la sua vicenda brevemente si può riassumere così
Esiste una città con un suo tiranno che a delle leggi una di queste leggi è quella che è proibita la sepoltura dei nemici della città Antigone
è sorella di uno di questi nemici della città che giace appunto cadavere ha bisogno di sepoltura
Chi lo seppellirà verrà punito
Cosa fa Antigone fa
Ignora questa legge della città cioè noi diremmo oggi dell'istituzione lei fatte il gesto che
Poi io intanto diciamo da principi che lei considera anarchiche cioè principi che sono viventi da sempre indipendentemente dalle istituzioni che ci sono come quella città che in quel momento proibiva quel gesto si fa orientare da questo già sto e si mette in una posizione sovrana rispetto a quella legge e compie quel gesto che è
Come dire dettato da una diciamo da una pietà o no no giustizia di tipo cassa non ha un principio
A me viene in mente
Siamo radicale la disobbedienza civile che fa e credo che
La radice sia la stessa fra l'altro non a caso radicali si chiamano radicali
Perché la disobbedienza civile di fronte al potere di fronte all'istituzione
A reclamare il rispetto di un qualcosa che oltre che è patrimonio di tutti anche del potere che spesso lo afferma anche nei documenti che poi regolarmente non rispetta
E che
Se rispettato rappresenta un salto di qualità della vita collettiva
Certamente c'è diciamo una consonanza accoglibile le azioni di disobbedienza civile
Mi permetto di suggerire però una differenza che riguarda la differenza femminile che può essere un arricchimento per chi segue questo orientamento politico disobbedienza civile
Può diventare la disobbedienza civile molto pericolosa per la propria vita in certi casi
O per la propria libertà come è stato il caso per esempio delle disobbedienza civile riguardo al servizio militare eccetera
Le donne cos'hanno fatto hanno cercato di evitare questa cosa cioè di disobbedire in una maniera diciamo
Trasgressiva per tenere in salvo latitanti
Ecco perché a volte si dice che le donne difendono la vita perché in effetti la prima scelta che si fanno sempre di sì
Nella storia è quella di cercare di evitare
Di mettere in palio la propria vita per il coraggio o l'eroismo al posto del coraggio dell'eroismo infatti la vicenda di Antigone noi la correggiamo
è stata scritta da un uomo e un uomo l'ha letto in termini disobbedienza civile Sofocle e poi tutti gli altri che hanno seguito la sua lettura cioè hanno detto
Ecco qua Antigone la campionessa della disobbedienza civile ma come finisce quella tragedia finisce che so e che il tiranno la mette in una grotta da e la condanna a morte in poche parole
Bene questo è quello che fu co ha studiato molto bene che è
L'esposizione diciamo il dire la verità davanti al tiranno e essere pronti a morire per potersi
Caparre Ezia
Le donne non non l'accetta non questa cosa e cioè piuttosto come dire si si fanno rendersi fanno reclutare nelle case piuttosto come dire di
Mettere in palio la propria vita per un test un una come dire una lotta all'ultimo sangue con chi detiene il potere perché l'ITEA priorità e la vita primum vivere
Allora abbiamo corretto infatti noi pensa attrici regalare io Zambrano eccetera la vicenda di Antigone dicendo se l'avesse scritta una donna
Se l'avesse scritto la donna quella vicenda avrebbe capito il senso di quel gesto non l'avrebbe condannata a morte perché lei non vuole andare contro il tiranno ispettore la parola il contro che non funziona
Per noi donne il contro non esiste cioè esiste il fare quello che appunto e anarchico diciamo così non ha principio
Ma purché non metta in un paio la ditta
E quest'anno e nella società occidentali sembra essere un pericolo scongiurato per lo meno per il nome a risolverli
Questo comportamento lei dice anarchico nel senso che non ha un un inizio
E fa riferimento a tre cose coscienza
Questioni irrinunciabili e autodeterminazione
E qui come si manifesta l'affermazione di autodeterminazione dal suo punto di vista
Qui che senso nella nel comportamento diciamo nel nel modo che il femminismo della libertà
Attua diciamo così
Ma
Se
Per esempio Lella
Attualmente stiamo regolando attualmente lei dice è vero
Nel nel mondo contemporaneo ma per esempio nel non farsi non farsi abbaiare diciamo dalla soluzione che c'è che sempre presentata nella cultura anche contemporanee che
Per potere cambiare le cose per poter trasformare LEA le le Lelli contesti le relazioni così bisogna avere potere
Bisogna detenere qualche forma di potere
Vedi la delega sempre ma faranno la legge faranno ecco
L'autodeterminazione li ordine Consi noi consideriamo voi ci facciamo rientrare da questi da queste da questi nomino da queste cose che lei ha detto
Beh noi non
Non non consideriamo sfruttamento il potere una risorsa del cambiamento per esempio e mai ci rivolgiamo a gestioni del potere
Per campi per trasformare ciò che più riteniamo sia necessario lo facciamo
Subito a partire dai contesti in cui siamo per esempio
Faccio l'esempio nulla un movimento che c'è stato di autoriforma della scuola che era guidato da donne da maestre da professoresse che
Hanno detto noi non accettiamo che la scuola vada cambiata attraverso leggi dello Stato semmai quelle registreranno quello che noi adesso facciamo
E mostravano come stavano cambiato la scuola con varie pratiche che loro mettevano in atto senza problemi ogni giorno anche
Violando diciamo disposizioni fin dove queste disposizioni potevano essere Biolab oppure un altro modo e quello ma voi credo e radicali lo conoscete quello di entrare nei territori non legiferati
Ecco perché noi de vogliamo portare via dalla legge molte delle cose che ci riguardano per esempio volevamo noi femministe alla libertà che
Che l'aborto non fosse regolamentato cioè non fu non fu fosse
Questione di autodeterminazione ecco
Perché io sto a diverse
Ancora attuale metalliche
Non abbiamo il tempo deve aprire ora quindi grazie grazie ad Annarosa Buttarelli
E con questa intervista si conclude questo primo servizio che abbiamo realizzato nell'ambito della settima edizione delle giornate del regista svolta sì come di consueto a regime
Dopo Giorgio Salsi di attore il direttore della rassegna ed il ricordo l'aggio che ci ha parlato dei temi oggetto grosso Conferenza spirito critico e passione per la libertà abbiamo ascoltato Giorgio per il sette Nicola Tranfaglia
Il primo sul tema problema attizzare l'evidente
E il secondo su settanta anni di Repubblica tra attese e disattese
L'ultima intervista con Rosa Buttarelli ha illustrato il contributo che può fornire alla società l'esperienza del femminismo della libertà
Un saluto e do ascoltatori di radio radicale da Emiliano Silvestri che vi dà appuntamento al secondo servizio realizzato Reggio Emilia nel quale vi daremo conto del quinto rapporto sulla presenza delle confessioni religiose nelle televisioni italiana