1946. L’anno della svolta

La
Il
Ho cercato di mettere al corrente i miei Ministri come avrebbero
Ho portato era augurabile ma volta devo dare delle donne che portare ancora sembrava
Passare una montagna
Io che avevo già fatto la staffetta partigiana non capivo come mai non potevo votare ma allora si votava avventurarmi in norma diciotto su una cosa
Colpo di fucile ci si rese conto di essere
Né Astoria di essere uomini
Io pensavo che
Vi fosse un po'dovuto a questa cosa
Di
Di votare più giovane avanguardista analisti due Arosa dettagliato
Impone il cattivo tempo
Sei un povero disgraziato esattamente come sono io in attente volta tentiamo otto tendente impennate tutti ed è vestiti
Poi Tiziano Treu televisioni
E che a Baghdad è temi Peter Pan perdiamo tempo e avevo un'amica più grande di dieci anni
Molto sanguigna ne era fatto partigiana proprio con il fucile un'emozione enorme c'era questa scatola
Delle scarpette iscritto nella fessura metti dentro quello che pensi e gli altri non lo sapranno mai
Necessario continenti Hakkinen uffa spaventati tante ok
L'azienda stessa del furto alcune avevano la febbre dallo sguardo di quelle che uscivano vedevo quelle che tenevano la testa un pochino alta
Erano quelle che avevano tra i creditori secondo me che al marito pensava loro avessero votato una cosa
E invece gli avevano votato un'altra andavano incitati da loro forza meno al comandante sbagliata attenta attenta con me come di odia Scheda attenta come scrive a tanta gente
C'è
C'era ed è bene cioè di Maccione dosi Seredova diciamo ventiquattro anni riceve Dombay
Era una conquista gomme quando penso
In altri li stiamo anzi in materia com'è
Quel che volete fioriere abbiano fatta con grande terziario no
Con gioia in coda all'edilizia abbiano esaltata abbiano delegata fu una cosa bellissima e o i sigilli
Ci fu
Benissimo no insistette Eligio a tre giorni perché poi se il dopo se ne parlava voi
Effettua servizi come quando si stappare lo champagne
Buon pomeriggio
A tutte
E a tutti saluto il Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella e lo ringrazio per aver
Accettato il nostro invito a essere qui oggi in una giornata importante per questa istituzione
Ringrazio e saluto tutte le autorità presenti sono tante mi fa piacere vedervi qui così come ringrazio i giornalisti Aldo Cazzullo e Concita De Gregorio che illustreranno
Loro saranno a risultare la mostra che andremo a visitare al termine di questo incontro
Ecco come sapete oggi dopo quattro anni di restauri noi riapriamo la Sala della Lupa
Che nel due mila dodici in seguito a un crollo una parte dell'affresco della volta era stata chiusa
Ecco e ho pensato hanno ritenuto che non ci fosse il modo migliore per inaugurarla che attraverso una mostra sul tema del voto alle donne
Meglio sulla lunga strada sulla lunga strada che porto a quella storica conquista del due giugno del mille novecentoquarantasei
Una strada ostacoli fatta sicuramente di battute d'arresto ma anche di successi di entusiasmo e questo accade sempre quando ci sono di mezzo le grandi conquiste
Voto alle donne settanta anni fa è stata di certo una grande conquista e
La battaglia che portò a questo risultato la possiamo definire la madre di tutte le battaglie
Io farò solo qualche piccola notazione sui passaggi significativi che
Che ci portarono al grande giorno
E il titolo della mostra mille e novecento quarantasei l'anno della svolta le donne al voto abbiamo avuto frutto scegliere questo titolo perché
Non c'è dubbio che il mille novecentoquarantasei fu lo spartiacque c'è un prima
E un dopo del mille novecentoquarantasei
Ecco l'abbiamo sentito da una delle ragazze del quarantasei che peraltro ieri sono venute qui e mi ha fatto tanto piacere incontrarle
Disse che quel voto fu un colpo di fucile
Ma
Un colpo di fucile
E infatti così fu un colpo di fucile che sveglio
Il Paese da un lungo letargo durato venti anni gli anni della dittatura in cui le donne vennero estromesse dal mondo del lavoro del mondo sociale
Per essere relegate esclusivamente
A ruolo di mogli e madri
E a partire da
Dal due giugno invece che le donne diventano soggetto sociale e soggetto politico ora nella mostra abbiamo voluto anche documentare
Con dei filmati queste mozioni anch'esse che abbiamo già visto qui corna delle testimonianze anche con dei documenti
Però sarebbe un errore sottovalutare l'impegno e la mobilitazione avvenuti prima di quel mille novecentoquarantasei
Perché
Non abbiamo potuto far partire prima perché siamo partiti dei da fine Ottocento proprio per questo perché c'è stato un percorso un percorso che ci portò a suffragio universale
Ecco questa conquista questa conquista contribuirono anche alcuni uomini e questo va riconosciuto penso ad esempio un deputato mazziniano
Dal nome di Salvatore Morelli Salvatore Morello è diventato per molte di noi più un errore perché già nel mille ottocentosessantasette immaginatevi nel mille ottocentosessantasette presento
Un disegno di legge con questo titolo
L'abolizione della schiavitù domestica e la reintegrazione giuridica della donna accordando alle donne italiane i diritti civili e politici che si esercitano dagli altri cittadini interregno
Chiaramente il disegno di legge non ebbe alcun seguito
Canzi non venne nemmeno preso in considerazione da parte della Camera valzer però valse però molto a Morelli cioè gli valse anche l'appellativo di deputato delle donne
Viene deriso
Venne
Venne considerato
Insomma un personaggio abbastanza bizzarro venne dipinto dalla satira dell'epoca con ritratti veramente offensivi oppure con vestiti da donna lo vedete qui nella mostra
Ecco e dai resoconti delle sedute parlamentari che vi invito a leggere
Il dileggio di Morelli è evidente e allora
Sia quando parlava di diritto delle donne a testimoniare negli atti pubblici sia che di diritto al voto o addirittura di diritto al divorzio immaginatevi
Ecco venne spessissimo interrotto fogna schiamazzi e anche con risate proprio dei colleghi e nei resoconti si legge ilarità
Viva ilarità poi anche Si ride movimenti diversi ecco questo a dire come venne recepita questa proposta il
Del Morelli
E in quel periodo però c'è un carteggio che anche vi segnalo tra Morelli Giuseppe Mazzini
Anche questo lo troverete nella mostra e Mazzini era un deciso sostenitore come sapete del suffragio ogni universale e scrisse Mazzini noi non l'avremo che dalla Repubblica ecco e così infatti fu
E allora in quella fine secolo in quella finestra e con l'Italia a le sue suffragi dette questo dobbiamo
Dobbiamo ricordarlo e sottolinearlo perché sembra quasi che
In Italia non sia passato questo movimento invece invece passo
A cominciare da una donna una donna importante per il nostro Paese Anna Maria Mozzoni
E allora lei figura poco ricordata ma interessante autodidatta gioco giornalista attivista una donna che diviene una delle più importanti nel panorama politico
Italiano ma anche internazionale tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento e lei è lei che è presente alla prima mozione per il voto politico femminile
E lo fa dieci anni dopo la proposta di Morelli
Ma bisogna aspettare il mille novecentosei per avere un vero e proprio Comitato pro suffragio femminile
Ed ecco arrivare una seconda petizione per il voto politico amministrativo delle donne ancora una volta prima firmataria è Anna Maria Mozzoni
Ecco la petizione del mille novecentosei è un documento importante ha un valore simbolico e politico in quanto costituisce il primo atto elaborato da un gruppo di donne
Di estrazione sociale diversa di estrazione politica culturale diverso
è sempre
In quell'anno nel mille e novecento sei mi piace ricordare anche
Una figura di
Di un altro uomo altro uomo che si chiama
Ludovico Mortara un giudice Presidente della Corte d'appello di Ancona unico magistrato in tutta Italia ad essersi pronunciato in maniera favorevole
Per l'iscrizione nelle liste elettorale di dieci maestre marchigiane
Maestre che grazie a questa decisione verranno ricordate come le prime dieci elettrici della storia italiana ma chiaramente tutto questo dura molto poco
Però dobbiamo anche capire che il problema delle donne dell'epoca non era soltanto la questione del suffragio
Basta ricordare che le italiane erano soggette alla cosiddetta autorizzazione maritale
Cioè avevano bisogno del consenso del marito anche per disporre del proprio patrimonio non di quello del marito del proprio patrimonio o per poter stare in giudizio su questioni relative ai propri beni
Le cose cambiano le cose cambiano cambiano i tempi e dopo la Prima guerra mondiale dato il ruolo che le donne avevano svolto un ruolo attivo ma anche produttivo che aveva consentite do alle famiglie di andare avanti in mente gli uomini erano a fronte ecco le cose cambiano e all'indomani del conflitto le donne si adoperarono per fare approvare una legge che aboliti
Avoli l'autorizzazione maritale
Il fascismo l'ho accennato prima limito al massimo lo spazio sociale pubblico delle donne riaffermando il principio della superiorità maschile e anche della sua supremazia
Con la Resistenza e con la caduta del regime le donne vollero liberarsi dalla condizioni di sudditanza alla quale erano state sottoposte costrette
Con sempre maggiore insistenza chiedessero di vedersi riconosciuti i loro diritti
Ne approva un bellissimo carteggio che vi consiglio di vedere nella mostra del venti gennaio del mille novecentoquarantacinque tratto gli atti e De Gasperi che vedrete in una delle teche qui all'interno della Sala della Lupa
Due uomini diversi pensiero operazione politica che però convengono si trovano d'accordo su un punto e inserire immediatamente cito il carteggio già al prossimo Consiglio dei Ministri e il voto alle donne
Ed infatti il diritto al voto per l'italiano e venne previsto con decreto del febbraio del mille novecentoquarantacinque quindi pochi giorni dopo
Ma
Ma bisognerà aspettare ancora un anno il sette gennaio del quarantasei perché un altro decreto dia alle donne anche
Il diritto di essere votate
Ecco che allora e da questa data
Da questa data le donne potevano considerarsi cittadine con pieni diritti
Io non voglio dilungarmi oltre perché poi come dico questa questa mostra verrà presentata dando Cazzullo e Concita De Gregorio saranno loro a illustrarla e anche a fare una riflessione sulla condizione delle donne oggi
Ma è proprio su questo prima di lasciarvi che vorrei porgli una domanda
Una domanda a settant'anni dal suffragio universale noi possiamo veramente dire si può veramente affermare che nel nostro Paese dissi a parità tra uomo e donna
Questa è la domanda che abbiamo il dovere di Porsche e io mi sento di dire che nonostante i tanti passi avanti di strada da fare ce n'è ancora molta
Fino a quando la percentuale delle donne occupate resterà il quarantasette per cento
Fino a quando continueranno a guadagnare meno meno degli uomini a parità di ruolo e funzione fino a quando le donne ai vertici delle aziende
Pone ruoli decisionali del Paese e continueranno a essere delle mosche bianche ci sarà la strada da fare
Fino a quando saranno poco rappresentate in politica
Avranno bisogno delle cosiddette quote rosa per essere lette ci sarà la strada da fare
Fino a quando si dovrà faticare per declinare al femminile i ruoli di vertice per vederci quindi riconosciuto il lungo percorso fatto
Per essere chiamati al femminile ministre Magistrate avvocate sindacale ci sarà la strada da fare
Ma soprattutto
Fino a quando la violenza travestita d'amore come quella che due sere fa ha ucciso starà qui a Roma continuerà annienterebbe vittime tra le donne ci sarà strada da fare
Fino a quando insomma non verrà riconosciuto alle donne e ciò che è delle donne dovremo continuare il nostro percorso
Questa mostra questa mostra un contributo per far capire alle nostre figlie che i loro diritti arrivano da lontano non sono caduti dal cielo ne sono frutto di una gentile concessione
I loro dirigisti nascono dall'impegno
I loro diritti nascono dalla lotta dalla tenacia e dalla perseveranza di tante donne che si sono spese generosamente per dare
Alle future generazioni una vita migliore
Donne alle quali con questa mostra vogliamo rendere omaggio ed è per questo che andare a votare non è solo un diritto ma è anche io un dovere e ringrazio
Grazie adesso invito
Aldo Cazzullo è e Concita De Gregorio a venire qui
A prendere posto
E illustrarci la mostra che andremo a visitare
Buona sera
Saluto
Il Presidente della Repubblica la Presidente della Camera tutti i presenti tutti i telespettatori
Settanta anni fa
In questi stessi giorni in queste ore le nostre nonne
E i nostri nonni
Andavano in un'atmosfera di scontri di divisione anche As tre ma in un anno sfera gioiosa e solenne insieme a fare una cosa che non avevano mai fatto in vita loro
E che molte non pensavano di poter fare della loro vita
Votare
Vendicare il diritto di essere cittadine di essere parte di una comunità democratica
Contribuire a decidere
Del loro destino
Era la conclusione di un lungo percorso che viene ora ricostruito in questa mostra che invito tutti telespettatore venire lo da domani aperta al pubblico lo servono permessi non servono biglietto invito davvero a venire a visitarla
Perché e ricostruito tutto questo lungo tormentato percorso che ha portato le donne al due giugno del quarantasei un percorso che comincia nel mille ottocentosessantasei Italia era giovane dannazione aveva appena cinque anni
Dopo la terza guerra d'indipendenza il Veneto Venere congiunto alla patria Elena è Vittorio Emanuele II va a fare quello che sarebbe chiunque di noi va a vedere Venezia
Dove non è mai stato che non ha mai visto
E viene accolto da una manifestazione di donne che chiedono il diritto di voto chiedono di essere cittadino a pieno titolo del nuovo Stato Everett
Padre della Patria non capisce e pensa di tacitare le regalando ognuna un anellino bianco rosso verde
Eppure un seme
Era stato gettato la Presidente Polverini ha ricordato la figura del deputato Morelli molte donne grandi donne se sono battute per il diritto di voto Anna Kuliscioff Cristina Trivulzio di Belgioioso
Maria Montessori una delle prime donne italiane laureata in medicina non esistevano donne medico non esistevano donne magistrato oggi la maggioranza di giovani magistrati italiani sono donne e la maggioranza dei giovani medici italiani sono donne
Ma ancora fino al mille novecentodiciannove la donna non aveva la capacità giuridica
Come spiegato la Presidente non poteva
Firmare un contratto la sua parola non valeva nulla non poteva comprare un trattore o vendere una casa senza la firma del marito o del padre testate che forma di controllo sociale che
E perché soltanto nel diciannove le donne finalmente hanno la capacità giuridica perché nel frattempo c'è stata la Grande Guerra e le donne hanno mandato avanti il Paese
Le donne andavano al fronte furono crocerossine
Furono spie come Luisa Zeni ingaggiata
E mandate in Austria il ventidue maggio mille novecentoquindici due giorni prima dell'ingresso dell'Italia nella guerra le diedero il kit
Da spia in una borsa una boccetta di inchiostro simpatico prescrivere messaggi
Una boccetta di reagente per leggerli è un manuale per decifrarli il rischio era pazzesco infatti Luisa fu fermata
Ma ebbe la prontezza di posare la borsa con i kit da spia sulla scrivania dell'ufficiale asburgico che le interrogava il quale non ebbe la prontezza di aprire la borsa e la lascio passare e Luisa arrivo a Innsbruck dal quartier generale degli offrirci
Da dove mandava messaggi cifrati al quartier generale italiano
Si muova l'artiglieria ci sono anche i tedeschi
E quando fu scoperta riuscì a fuggire travestita da uomo molte donne si trascrivono da uomo per andare a combattere un'austriaca vittoria sax fu decorata al valore
Una maestra italiana Luisa Ciappi pure mandata a casa con una nota di biasimo però le donne rimaste a casa
Mandare avanti il Paese lavorano nei campi
E la produzione in agricola resto la stessa lavorano in fabbrica molte morire o no per le esalazioni venefiche delle fabbriche di munizioni tante resterò ritmo alla catena di montaggio
E dimostrano di saper fare le stesse cose degli uomini magari meglio degli uomini quando si videro le prime positive i giornali scrissero che l'innata curiosità femminile avrebbe portato la violazione della segretezza della corrispondenza
Cioè si pensa con le donne avrebbero letto le lettere prima di consegnarla
Quando si video le prime donne guidare i tram molti passeggeri maschi rifiutano di salire
Nel timore di incidenti non accade nulla le donne preso anche abitudini maschili si tagliano i capelli corti cominciano a fumare uscire da sole la sera andare a bere un bicchiere di vino con le compagnie
Alla fine del turno ci fu anche una piccola rivoluzione sessuale cent'anni fa la guerra separava le coppie ne Caravà di nuove
E anche i preti si innamorano trecentocinquanta sacerdoti vennero sospese di Vinicius ed erano solo quelli che erano stati scoperti
I fatti dopo non soltanto di avere conosciuta la capacità giuridica la donna male il diciannove la Camera approva anche il diritto di voto per le donne
Il Senato non fa in tempo ad approvarlo a sua volta perché arriva la gelata del fascismo e per vent'anni nessuno voto più
E perché la donna finalmente può votare il due giugno del quarantasei perché c'era stata la Resistenza e le donne avevano dato un grande contributo alla riconquista della libertà ed è la democrazia
Se ne potrebbero citare migliaia ne voglio citare soltanto due
Tina Anselmi che ricordate in mostra da un bellissimo video in cui racconta il suo programma quando nel mille novecentosettantasei viene nominata Ministro del lavoro e della previdenza sociale la prima donna ministro
Per trent'anni il Governo della Repubblica aveva fatto meno delle donne l'altro ha un nome sconosciuto
Io li certo Massetti
Era una donna delle pulizie romana siccome aveva già avuto una bambina i ricchi pensano di poter fare delle quello che volevano lei parte va al nord a cercare i partigiani vuole fare la Resistenza neanche li trova i partigiani viene
Chiusa in uno stanzone fatta prigioniera con altri quarantadue prigionieri tutti maschi ed è lei a fare coraggio agli altri sino alla fine
Se andate su Google le digitate che unisce Tommasetti
Vedrete la sua foto è una bella ragazza ai vestiti eleganti ma non sono i suoi lei indossava dei centri sportivi sangue sono i vestiti che le mogli degli altri condannati le hanno regalato per consentirle di andare incontro alla fine con dignità
Vogliono tutti quarantadue tra non partigiano che si salva sotto i corpi dei compagni
E riprenderà la guerra di liberazione col nome di battaglia quarantatré perché doveva essere la quarantatré esima vittima
Poi viene il due giugno
Però io penso che sia importante salvare queste memorie perché la libertà la democrazia i diritti delle donne non sono
Conquiste acquisite per sempre ogni generazione è chiamata a ribadire queste conquiste a salvarle a trasmettere ad andare avanti
La storia non finisce nel quarantasette giustamente la Presidente Polverini e lo ricordava fino a settantacinque il Codice Civile riconosceva alla potestà maritale
E la Cassazione stabilì che poteva essere esercitata anche con mezzi coercitivi picchiare la moglie non era reato esisteva il delitto d'onore a chi tornava a casa trovava la moglie con un altro ammazzavano finiva neanche in galera l'adulterio femminile alleato quello maschile no
E ancora oggi ci sono storie di violenza sopraffazione abbiam piangiamo sarà uccisa in questi giorni è qui a Roma
In prima fila saluto luci Anniballi che ci ha dato una grande lezione di dignità e di coraggio
Sono storie di cui si parla tra poco Concita De Gregorio che ha fatto uno in questi mesi non lunga inchiesta intervistato mille ragazzi e quindi a molte storie Didonè anche di uomini raccontarci io voglio dire ancora una cosa
Altro giorno con mia moglie parlavamo con nostra figlia Rossana
Che non ancora sedici anni quindi non può votare
Però è diciamo guarda che fin da adesso di ricominciare a vivere la vita pubblica
Partecipare ascoltare confrontarti anche arrabbiarti anche indignati perché l'Italia offre ancora motivi di indignazione ma tutto è meglio del disinteresse tutto è meglio dell'indifferenza
Ed è bene che le nostre figlie i nostri figli sappiano che sono esistiti non molto tempo fa italiane e italiani che ci hanno creduto
Uomini e donne tantissime donne che erano disposti a farsi uccidere e non è retorica la retorica e quando le parole sono contraddette dai fatti molti invece
Furono veramente uccisi per consentire ai loro figli e nove nipoti cioè noi
Di decidere del nostro destino di essere cittadini di una democrazia per questo è una conquista che non possiamo gettare via la dobbiamo difendere il due giugno e ogni giorno della nostra vita vi ringrazio
Parlerò pochissimo e non di una quello che avevo pensato di dire mentre venivo qui ho preparato un piccolo testo scritto per evitare di sbagliare le parole e spero che capirete
Perché
Presidente presidenti signore e signori vi chiedo scusa fin d'ora per il tono e il contenuto di queste poche parole
Perché questo sarà un intervento irrituale avevo preparato un breve testo sulla strada che resta da fare in tema di diritti e di donne a partire dai settant'anni di storia recente
La strada alle nostre spalle dalla conquista del diritto al suffragio femminile e quella ancora davanti a noi
Tuttavia
Le norme impressione che ha suscitato in me e credo in tutti noi
L'orribile delitto di sarà Dipietrantonio bruciata viva da un giovane uomo di ventisette anni incapace di tollerare un rifiuto
Mi impedisce oggi di parlare d'altro
Di non approfittare intendo di un'occasione e di un luogo come questo della vostra attenzione per dire qualcosa spero di non convenzionale sul mondo in cui oggi
Proprio adesso le donne e gli uomini stanno vivendo
Anche io voglio salutare amici animali tra noi oggi sono molto felice saperle accanto
Le donne hanno il diritto di voto e sulla carta molti altri diritti e libertà
Nella vita reale però ancora oggi diritti e libertà sono subordinate a una specie di quotidiana concessione maschile
Nella vita di tutte è così e ciascuno di voi sa di cosa fare
Lascio che tu sia libera te lo consentono ti offre la possibilità sono giusto Gentile sono democratico
Sono un compagno giusto un capufficio giusto sono un uomo consapevole e si
Giusto
è impercettibile alle volte si stenta ad avvertire la natura di questa liberalità
NI sorrisi di compiacimento quando una donna lavora molto fuori casa e si vede che ha un compagno che l'aiuta
Dicono gli altri
Nell'ammirazione quando in una Giunta sono chiamate molte donne
Quando a ricoprire una funzione importante istituzionale
è chiamata una donna
C'è sempre un segreto stupore
è sempre
Diremmo noi giornalisti una notizia
Il delitto di sala Dipietrantonio l'ultimo in ordine di tempo di una corona di spine morti quotidiane dice a mio parere qualcosa di più del consueto allarme
Per quello che le donne sono disposti a tollerare
Della paura di denunciare per esempio i dell'insensibilità e dell'indifferenza fuori da noi
Di chi passa e non si ferma certo c'è questo
Ma questo delitto in particolare ci parla di qualcosa nella mente degli uomini
Stanotte ho ricevuto una lettera
Diceva non mi interessano i dettagli di questa cronaca è un uomo che scrive
Mi terrorizza invece l'abisso che si è spalancato davanti e negli occhi e che mi parla di me
Di quanto il mondo fuori di noi sia cresciuto deforme nel mondo dentro di noi io non posso più dire non sono stato io non me ne sono accorto sono stato anche io
Un olocausto e i nazisti siamo noi
è forte troppo forte è così siamo noi uomini io guardo il buio e il buio mi guarda
Questo diceva la lettera che ho ricevuto stanotte allora io penso che dovremmo aprire una grande riflessione collettiva non tanto e non solo sui diritti e le libertà delle donne ma su come gli uomini tuttora a tutt'oggi concepiscono quei diritti
E quelle libertà come li vivono come li sentono cioè in che senso in che cosa una donna libera di scegliere del suo destino viola un sentimento
Certamente individuale ma così diffuso da non poter più essere arginato in una singola biografia un sentimento dicevo di spossessamento
Perché la libertà di una donna viola l'ordine naturale delle cose
Lo ribalta
è una materia delicatissima ed è difficile anche da nominare spero di essere uscita indicare cosa intendo si comincia a dei piccoli gesti dalle apparenti minuzie dai nomi delle cose per esempio lo diceva la presidente un attimo fa
Perché le parole non solo indicano le cose male determinano
Come sappiamo bene e quindi vorrei concludere con un sorriso siamo nella Sala della Regina
Dove la regina appunto si fermava ad aspettare quando il reiterare in Aula il minore dei miei figli giorni fa mi ha chiesto come mai il marito della Regina d'Inghilterra per esempio si chiama principe
E la moglie del re in Spagna per esempio si chiama Regina
E io ho dovuto riflettere prima di rispondere perché non lo so ma in verità non ci avevo mai pensato
Ma il sotto testo che vedo è questo il re è sempre un re
Il re è un uomo dello stato di natura delle cose se c'è uno dei commi in Spagna e l'UIC regna quindi la moglie si può anche chiamare Regina non importa sarà tutti chiaro che chi governa il re se la Regina è una donna
Bisogna invece che sia chiaro che l'uomo suo marito non regna
Se si chiama sere sarebbe l'unico sovrano quindi bisogna spiegare che il principe
Le parole l'ordine naturale delle cose
Ho pensato a questo oggi venendo qui e l'ho dovuto scrivere ho pensato come dovremmo fare cosa possiamo fare ciascuno di noi cosa può fare per modificare questo sentire attuale sottotraccia persistente e diffuso pensato l'uomo che ha ucciso sarà
E al baratro che questo sentimento di naturale dominio ha scavato dentro di lui fino a diventare il crimine più scellerate ho creduto di poter condividere con voi qui conosce Anniballi questi disordinati pensieri prima di augurarvi
Una buona mostra spero davvero che il viaggio che dobbiamo ancora fare per conquistare quello che ci resta
Passi per un sentimento non di divisione ma di comunione passi soprattutto dalla mente degli uomini grazie
Ringrazio
Aldo Cazzullo Concita De Gregorio ringrazio il Presidente Mattarella per la sua presenza e invito tutti a visitare la mostra