16 MAG 2002

Intevento di Olivier Dupuis sulla situazione in India

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 3 min 47 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intevento di Olivier Dupuis sulla situazione in India", registrato a Parlamento Europeo giovedì 16 maggio 2002 alle 00:00.

Sono intervenuti: Olivier Dupuis (parlamentare europeo, Lista Bonino).

Tra gli argomenti discussi: Asia, Commissione Ue, Democrazia, Globalizzazione, India, Integralismo, Nielson, Parlamento Europeo, Sviluppo, Unione Europea.

La registrazione video ha una durata di 3 minuti.

Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Olivier Dupuis

    parlamentare europeo (LISTA BONINO)

    (FR) Signor Commissario, onorevoli colleghi, ritengo che i fatti che si verificano in India siano in parte, come denunciato da molti di voi, il risultato del vento seminato dall'Europa e dall'Occidente in molte parti del mondo negli ultimi quarant'anni. Pertanto non bisogna stupirsi della tempesta che stiamo raccogliendo oggi. Questi incredibili rivolgimenti, logici, come ha dimostrato la onorevole Lambert, sono uguali a quelli da noi o da voi operati nei confronti della Palestina: la visita compiuta da Sharon alla spianata delle Moschee o al Monte del Tempio giustificava gli attentati dei cosiddetti kamikaze , che in realtà non erano che kamikaze assassini. Oggi, il fatto che 60 pellegrini muoiano bruciati motiva e giustifica la violenza dei musulmani nei loro confronti. Penso che tutto ciò sia il risultato dell'incapacità, del relativismo democratico che si diffonde in Europa, impedendoci di giungere alla radice dei problemi, di ricordare che oggi l'India (1 miliardo di abitanti) è la più grande democrazia del mondo, di renderci conto che andando a Pechino piuttosto che a Delhi incoraggiamo la dittatura, che fornendo armi per quaranta o cinquant'anni al Pakistan rafforziamo la dittatura, che facendo ciò che abbiamo fatto con il regime dei talebani, o non facendo quello che avremmo dovuto fare, abbiamo provocato la tragedia afgana, in particolare quella delle donne afgane. Un simile accumulo di fattori è la causa dei risultati che osserviamo oggi e credo che, se si possono fare rimproveri alle autorità indiane, sia necessario superarli. Credo che occorra anche tener conto delle esemplari reazioni di questo grande paese: l'invio delle forze armate a livello federale verso il Gujarat, la nomina della commissione d'inchiesta, l'incarico dato alla Corte suprema, tutte reazioni fondamentali dell'India nonostante le difficoltà di sviluppo del paese. Onorevole Marset Campos, il problema non è la globalizzazione, ma la sua assenza. In seno alla Commissione - non so se il Commissario Nielson potrà rispondere a tale proposito - esiste un'unità speciale incaricata di controllare che i prodotti tessili indiani non siano introdotti nel territorio dell'Unione europea. Come tutti sappiamo, il settore tessile è uno dei settori sui quali l'India può contare per lo sviluppo e per creare un'economia più forte. Da dieci anni, dall'inizio della globalizzazione, il tasso di crescita dell'India è pari al 6 - 7 per cento. Prima della globalizzazione non era così. Viva la globalizzazione, purché non sia a senso unico! Non possiamo voler esportare i nostri prodotti in India, continuando ad impedire l'accesso dei prodotti indiani nei nostri paesi. Questa è la condizione essenziale per lo sviluppo e il rafforzamento della democrazia, in India e forse anche da noi.
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