La visita al carcere di Rebibbia della Commissione Criminalità Droga e Problemi Carcerari della Regione Lazio dopo i digiuni di protesta di detenuti malati di AIDS che chiedevano il trasferimento in ospedale

Radio radicale e CD occupiamo di carcere ce ne occupiamo parlandone con Paolo Guerra consigliere regionale antiproibizionista che si è fatto promotore nei giorni scorsi di una visita nella Commissione criminalità droga e problemi carcerari della regione Lazio al carcere di Rebibbia questa visita a proposta Paolo Guerra a partire da
Uno sciopero della fame intrapreso da alcuni detenuti malati di AIDS che chiedevano come giusto di essere trasferiti dal carcere in ospedale ecco Paolo ci poi descrive
Innanzitutto
La situazione appunto che è stata trovata dalla Commissione i dati che Near ricava
Atto e poi appunto parleremo della condizione che ha provocato insomma questo tuo intervento che il problema è chi anche a seguito di un contropiede boh
Tutto con il sindacato CGIL della Funzione pubblica di Roma e il mercato delle precedente degli imprevisti se guardi di polizia penitenziaria guardia carceraria
E vista anche l'impossibilità di avere per altre strade per altre vie Tuscania istituzionali chiamiamo ripida dati precisi sulla situazione nel carcere nell'atto ecco io mi ero fatto promotore quindi una di una spinta affinché e a cominciare da Rebibbia venissero mi citate tutte le carceri del Lazio da parte di questa Commissione che fino ad oggi ha funzionato molto poco fuori che ora aprono una nuova presidenza sembra abbia intenzione di muoversi e di e di avere dei risultati comunque in questi campi in questo campo ecco dieci
Ho tutta una serie di di nelle carceri incontri che avremo anche prossimamente con il prefetto e con il direttore generale degli Istituti di pena Nicolò Amato
E con questo queste visite nelle carceri sono iniziati appunto ieri a Rebibbia a Rebibbia perché Rebibbia e praticamente un carcere che rischia di esplodere letteralmente per il gran numero di detenuti basti per fare che proprio a causa della legge sulla droga che spesso vede in carceri semplici tossicodipendenti c'è tutto il problema della dose media giornaliera ecco ciò per questi motivi il carcere di Rebibbia e vide un affollamento ho veramente indecente
La popolazione carceraria che attualmente è di più di tre a Roma e di e superiore ai tre mila e quattrocento persone detenute è raddoppiata negli ultimi dodici mi e Rebibbia impartito RAI supera di circa trecentocinquanta unità alla media tollerati in queste condizioni abbiamo potuto erbe molti poi abbiamo potuto vedere di persona e in numerosi problemi del carcere e i numerosi problemi dove tutti e ecco ai tossicodipendenti dovuti essere o perché ero positivi incarcerati dovuti ai detenuti afferma latita dai ieri
In particolare abbiamo consta ATO constatato che l'organico dalla polizia penitenziaria è del tutto insufficiente che obbliga il personale a turni di lavoro veramente estenuanti si è potuto notai ecco che il esistono all'interno del carcere di Rebibbia sono detenuti sette detto il sette persone affette I die e questo su un totale nel Lazio che tra malati infatti a infatti are che malati di AIDS conclamata arrivano al al numero di quarantacinque complessivamente e questo nonostante le circolari emanate più volte da Nicolò nato il quale raccomanda
Ava e verso ribadiva più che raccomandare ci può dire a questo punto visto il tempo che è passato il numero delle circolari che ha inviato agli istituti di pena l'incompatibilità tra la malattia di Eddie che ed ed il carcere di questi tre detenuti affetti da AIDS soltanto uno è ricoverato in ospedale presso il Policlinico Umberto primo e questo è avvenuto quasi sicuramente questo detenuto il nome lo ha fatto lui spesso sui giornali si chiama Massimo Fornari questo malato di AIDS è stato il promotore di uno sciopero della fame che è andata avanti per qualche torno a a Rebibbia per riaffermare appunto quello che lo sa le stesse istituzioni per bocca amico Amado diceva l'incompatibilità di questa malattia con il carcere l'impossibilità di essere curati all'interno del carcere l'impossibilità anche gli esseri curati andando poi in un ospedale perché per la situazione dei poeti e degli ospedali dei posti letto a Roma sia del Policlinico che dallo Spallanzani e tale per cui questi malati possono andar
Uno due giorni e poi vengono rimandati in carcere a mente per cui la loro aspettativa di vita me di vita media in queste condizioni è sicuramente ridotta ridotta di molto
E
Questi i malati di AIDS in particolare questi di Rebibbia vedranno e cammina
Nato il loro caso proprio per delle pressioni per degli incontri per dei contatti che ci sono stati sono stati promossi dal Gruppo antiproibizionista alla Regione Lazio con i giudici di sorveglianza ecco ciò vedranno esaminato il loro caso
Il quindici il quindici luglio il problema di chi dovrà è molto più complessa ritmi per esempio non è che esiste una vera soluzione al problema dei detenuti tossicodipendenti detenuti tossicodipendenti sono oramai la qua grande maggioranza dei dei detenuti a Roma l'ottantacinque per cento dei detenuti entra in carcere in questi giorni in questi mesi Cilento entra proprio per reati di droga o relativi a dei di questi cinquanta per cento sono tossico di per venti solo il trentasette per cento dei detenuti si sottopone screening per le vie vedere sì e di quelli che si sottopongono screening delle dieci e l'undici per cento risulta risulta Piero positiva OPA per quanto riguarda
Tornando al discorso ai tossicodipendenti non esiste non viene somministrato metadone non esiste nessun collegamento stabile con le USL spesso e volentieri le persone i tossicodipendenti che entrano in carcere hanno come unica ausilio aiuto quello e di qualche persona di buona volontà del volontariato romano oppure hanno dei contatti con degli psicologi da sono tutte quante cose è una situazione veramente e indecente che deve essere affrontata che lo fa persone possano probabilmente non avviene soltanto al carcere
Di Rebibbia ma è a un problema che probabilmente deve essere affrontato al più presto anche a livello o di di organi nazionali da parte del Parlamento sono poi numerosi coloro che ammettono ha poi parlato commedie
C'ho parlato con detenuti sono numerosi Bilica ammettono che nel carcere circolano droghe e siringhe sono siringhe ovviamente non sterile e tutto ciò comporta un rischio gravissimo o di contrarre la sieropositività e e ai dieci voi dopo avere constatato non gli antiproibizionisti dopo aver costruito una situazione del genere
La cui responsabilità certo non va addebitato non va fatta risalire al carcere incertezza cioè al direttore del carcere ovale mancante e sono delle mancate
Perché debbono essere affrontate globalmente per evitare appunto che avvenga chissà che cosa all'interno del carcere ieri per esempio o
O a perché i problemi sono veramente molti dovuti al sovraffollamento ripeto dove dovuti alla droga dovuti alle dirette dovuti a all'imposta
Via richiesti in una situazione che
Che in queste condizioni non può non essere affrontata se non con degli interventi con interventi anche da parte dei
Regione Lazio ad esempio noi chiediamo che venga finalmente applicato alla legge regionale che prevede la distribuzione gratuita di siringhe sterili i profilattici negli istituti di pena questo per evitare il diffondersi dell'AIDS chiedi a
Hanno che Nicola
Nato intervenga affinché vengano applicate le sue circolari in favore dei malati di dietro che avvenga un ripensamento come sembra che stia avvenendo in molti settori politici e anche a livello nazionale per la depenalizzazione del consumo e della droga
E che infine ecco anche il diritto alla risocializzazione socializzazione dei tutti i detenuti politici io ho parlato personalmente con molti detenuti politici anche con gli irriducibili fra i quali appunto mi dicevano erano quelli che una volta non
Parlavano con i politici che andavano a di a vedere le loro condizioni di vita ad accettare le condizioni di vita molti di loro oggi chiedono invece un altro celebrazione dei conta
Ti con con l'eterno e è una prima tappa quindi sta che vedrà appunto che la commissione di citare tutti i penitenziari Lazio per tentare di trovare delle
Delle soluzioni
Ecco poi di fronte al diciamo questa situazione che c'è descritto appunto di sovraffollamento che poi è appunto data anche da legge appunto come la legge sulla droga o come le restrizioni appunto alla legge Gozzini no e dopo questo decreto anti criminalità di fronte a questa situazione i detenuti di Rebibbia il in bassa stanno scioperare
Do sta facendo lo sciopero della fame che dati hai su questo sciopero della fame appunto ieri mentre stavo visitando i vari bracci vari settori del
Carcere è iniziato una gran parte detenuti hanno iniziato uno sciopero della fame contro le restrizioni indiscriminate prodotte dal decreto antimafia e ieri ho assistito all'inizio di questo sciopero all'ora di pranzo hanno lasciato i vassoi con loro cibo fuori delle celle non lo hanno accetta ATO e questo non è avvenuto in tutto il carcere comunque diverse centinaia di detenuti si sono comportati in questo modo hanno dato inizio a questa protesta io non so cosa è successo oggi perché purtroppo le notizie dall'interno del pianeta carcere è sempre difficile
A Virle comunque quello che posso dire e che i detenuti e io anche per ammissione delle stesse guardie carcerarie affermavano che la protesta chi sarebbe sicuramente scritta
Già da oggi e da domani man mano che tramite il tam tam
Tutti avessero fossero venuti a cui tutti venuti fossero venuti a conoscenza che la Pro essa stava montando questo sciopero della fame e
Era una possibilità di far sentire papà la propria la propria voce ecco io
O credo che personalmente ed anche altri andremo nei prossimi giorni nelle prossime ore a verificare quello che stacca
Lo ripeto io sono ditte che offrono le notizie dell'inizio di questo sciopero della fame certo benissimo Paola Ojetti ringraziamo
Ringraziamo Paolo Guerra consigliere regionale antiproibizionista con cui abbiamo parlato della sempre più difficile situazione nelle carceri in particolare abbiamo parlato del carcere di Rebibbia grazie a risentirci però