Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buongiorno da Radio Radicale buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto di passaggio sul destro supplemento del giovedì supplemento di giovedì sedici giugno
Questa settimana vogliamo dedicare la prima parte appunto del nostro supplemento del giovedì al al calcio
Sono cominciati gli europei in Francia come sapete questa edizione due mila sedici vede per la prima volta la partecipazione della nazionale dell'Albania l'esordio non è stato dei migliori diciamolo subito vista la sconfitta con la Svizzera
Anche se da più parti è stata giudicata probabilmente ha ragione immeritata
Dall'Europa sudorientale ci sono poi le nazionali della Romania della Turchia squadre non di altissimo livello ma sicuramente di spessore maggiore rispetto all'Albania e pace la Croazia
La Croazia a una hanno buona tradizione alle alle sue spalle
Basti dire che dall'anno dell'indipendenza centrato cinque qualificazioni sui sei campionati
Che si sono disputati fino appunto quello di quest'anno e aree raggiunse il terzo posto nel mille novecentonovantotto
Quella croata è l'unica nazionale di un Paese ex jugoslavo presente all'euro due mila sedici non ce l'hanno fatta infatti a qualificarsi
La Bosnia il la Macedonia il Montenegro la Serbia e la Slovenia ma perché stiamo parlando di calcio e perché appunto
Andiamo a accennato alla presenza della Croazia e alla mancanza degli altri rappresentative ex jugoslave perché
Perché quella del calcio jugoslavo è una storia è una storia importante è una storia importante sul piano strettamente sportivo ma è una storia che vale la pena conoscere per capire le sue implicazioni diciamo così politiche forse anche filosofica insomma per capire qualcosa di più dei Balcani dell'ex Jugoslavia se volete anche qualcosa sull'i conflitti perché insanguinano negli anni Novanta
Le la i Balcani conflitti che segnarono accompagnarono la fine della della Jugoslavia
Se il calcio come si usa dire
è lo specchio di un popolo ecco il calcio jugoslavi io va a dire che ma va detto che rappresenta molto bene nel Veneto nel bene e nel male lì il destino e la storia appunto di di di quei popoli somma del
Della della Jugoslavia e da questo punto di vista
Li vogliamo segnalare un articolo molto bello che trovate sul sito internet di osservatorio Balcani Caucaso www punto balcanica o cosa punto orga un articolo di Giuliano Uggeri
Perché è stato pubblicato lo scorso primo giugno
E dobbiamo Cerizza proprio dicendo che ricordando che tra gli amanti della disciplina si è soliti dire o dare per scontato che il calcio inteso come espressione estetica che diventa fenomeno popolare
Eh sì è lo specchio di un Paese che traduca in un linguaggio universale attitudini stilemi di un'intera comunità nazionale mettendone a nudo le componenti ataviche vere o presunte sacro pagane
E che nel calcio si proietti no non soltanto vocabolari emotivi aspettative più o meno legittimi o razionali ma anche criteri di appartenenza istanza identitarie e archetipi
Condivisi
Ecco parte proprio da questa da questa premessa Giuliano geni per arrivare poi a parlare del calcio jugoslavo che ha avuto una sua
Specificità proprio sul piano sul piano strettamente sportivo e tecnico perché ricordo diano Geri proprio per il suo essere stata una regione tra due mondi per la sua composizione multiforme frammentaria
Per il particolarissimo Mosaico sociale e culturale che ha saputo configurare
La Jugoslavia potuto annoverare tra le tante specificità anche una scuola calcistica autoctona rivelata sì un serbatoio inesauribile di talenti e allora si ricorda
Come il calcio così largo abbia rappresentato un unico comma dal punto di vista tecnico un calcio molto pulito elegante sofisticato ma anche Incostante
Fatte queste premesse e naturalmente più articolati più approfonditi anche i paralleli molto interessanti e molto calzanti tra il calcio jugoslavo e il calcio brasiliano quello impatto di pelle e per capirci si arriva a poi al connotato più più politico diciamo così
Giuliano genericità due libri usciti
Recentemente a un passo dal Paradiso il calcio slavo gli artisti dei Balcani rivali della storia di Fabrizio Tanzi ripubblicato da ultrà sporta e il Brasile d'Europa il calcio nella ex Jugoslavia tra utopie fragilità Di Paolo Carelli
Quello di Tanzi lì ricostruisce il movimento calcistico jugoslavo con particolare attenzione alle vicende della nazionale
Quindi è quello di carrelli si soffermano di più sulle vicende interne sullo stretto legame tra i club le squadre più rappresentative e le città di appartenenza
Giulia maggiore ricorda che il calcio io così bravo non inizia nel quarantacinque con l'avvento ufficiale del socialismo del nuovo assetto federale dello Stato e con la nascita delle polisportiva volute dal regime di realtà già ai primi campionati mondiali del mille novecentotrenta
La la squadra della della neonata Jugoslavia potremmo dire
Dà del filo da torcere alle migliori formazioni da quel momento
Prende il via a un sentimento tipico di chi sa di poter vincere ma anche perdere contro chiunque
E si culla nel narcisistico nella ci si insinua autoconsolatorie rapidamente vittimista di colui che si crede destinato a vestire i panni di co protagonista di una leggenda in corso d'opera nonché perseguitato da sfortuna e altri fattori più genuinamente umani
Il vero contendente comincia dunque essere il destino che riserva ogni volta l'avversario sbagliato al momento sbagliato al posto sbagliato
La Jugoslavia arriva sempre in cambi immancabilmente seconda
Dopo cavalcati irresistibili io avrei strali spesa spazzati via con disinvoltura e sfoggio di preziosissimi insomma il mito di Davide contro Golia con il finale che fra viene rinviato a data da destinarsi
Lei è e qui arriviamo adesso al allo snodo più importante che ci sembra dell'articolo di Giuliano generi
Dove scrive che le analisi di Tanzi gli e Carelli
Sembrano confluire su una tesi difficilmente confutabile per quanto in apparenza paradossale il vero boom del calcio jugoslavo
Coincide con il lento dissolversi della Repubblica federale del suo tessuto istituzionale minato all'interno dalla crisi economica ed al risorgere dei nazionalismi
Si si parla appunto del linguaggio delle cronache sportive circonfuso direttori carnivori fascista palesemente ancillare ha ben più strategici piani di manipolazione delle masse
E siccità una partita in particolare
La i l'amichevole Jugoslavia Italia del trentuno marzo mille novecentottantotto che si gioca lo stadio polio di Spalato dunque in Croazia
Bene quando quello che colpisce sono i fischi dei tifosi di casa non contro i giocatori italiani ma contro giocatori serbi ogni qual volta toccano il pallone
Poi c'è l'esordio della Jugoslavia ai campionati mondiali in Italia del novanta a Milano contro la Germania
E qui ci sono le bandiere jugoslave ma i vari gruppi di tifosi di ultra quelli che fanno capo alle principali squadre del Paese sono tutti divisi tra di loro separati chirurgicamente distribuita chiazza di leopardo e poi c'è la famosa episodio
Che
Venne poco prima appunto di Italia novanta la famosa partita del tredici maggio del novanta allo stadio Maxim di Zagabria tra la stella rossa di Belgrado e la dinamo Zagabria che finì inc incontri riscontri fruenti tra tifosi serbi e croati e che
Uno nuovo
Il preambolo di altri scontri armati che avranno luogo un anno più tardi in Slavonia e qui si avvia a concludere Giuliano generi si apre il capitolo conclusivo di questa gloriosa e Nesta storia
Fatalmente ostaggio dell'inesorabile gioco delle possibilità negate così diffuso al di là dell'Adriatico
L'ipotetica dell'irrealtà si nutre al solito della scontata domanda inevasa che cosa sarebbe potuto accadere se
Già cosa sarebbe potuto accadere se Faruk Azzi Beggi c'è roccioso difensore bosniaco avesse insaccato l'ultimo rigore contro l'Argentina anziché gettare il pallone tra le braccia di quel Cocea
Cosa sarebbe successo se quella compatta e armonica nazionale con la Jugoslavia
Quella jugoslava molto migliore del Paese che rappresentava ferma più tardi il tecnico Ivica Osimo avesse proseguito il cammino nel Mondiale italiani raggiungendo magari la finale
La realtà Sissa conclude Geri è un cimitero di sogni una fabbrica di nostalgiche pone un solido arginale sterili fantasia le iperboli dell'immaginazione le relega nell'ambito dell'illusione
Ma la realtà dice che il ventinove maggio mille novecentonovantuno l'ambito biografie di una nazione ebbe il suo congruo epilogo che Davide riuscì finalmente uccidere Golia quel giorno a Bari
La stella rossa salì sul tetto d'Europa il vinse la sua prima e sinora unica Coppa dei Campioni
Un mese più tardi il pallone venne schiacciato dei cingolati e quelle emozioni uniche irripetibili che sono il gioco senza fine bello che solo il gioco senza fine bello sarei calare furono barbaramente soffocate ma questa è un'altra storia una brutta storia
Così conclude questo articolo che vi invitiamo a leggere perché molto più lungo e molto più denso articolo di Giuliano Uggeri
I calcio jugoslavo una storia gloriosa su osservatorio Balcani il sito internet osservatorio balcanica o su www punto Pagani Caucaso punto organo e a proposito di questo rigore mancato
Il
Il famoso rigore sbagliato da da capitano dalla Jugoslavia Faruk Azzi beh dice contro la l'Argentina a Firenze alle semifinali
Di
Di Italia novanta proprio a questo a questo episodio ma partendo da questo episodio poi parlando di calcio di guerra e dedicato l'ultimo libro di Gigi Riva
Capo redattore dell'Espresso libro appena uscito da Sellerio si titola l'ultimo rigore di Faruk una storia di calcio e di guerra
Si si parla appunto della della tragica e violentissima dissoluzione della Jugoslavia in cui calcio di rigore sembro essere il segno di un destino del destino di tutto un popolo
Quel calcio di rigore quello sbagliato appunto dazi benedice contro l'argine contro l'Argentina divenne il simbolo dell'implosione del dell'intera Jugoslavia dei conflitti che sarebbero seguiti di lì a poco
Ecco Gigi Riva racconta tutta la complessità di quell'evento che sembrava solamente sportivo invece era molto più molto più denso
Ne parla con l'attenzione del cronista ma anche la conoscenza dello storico e palanche però con il gusto il colore l'emozione del dell'appassionato di sport e di calcio
Quel tiro fattale insomma sbagliato il trenta giugno del novanta sirene Henze da da Faruk ASI bene dice e capitano dell'ultima nazionale jugoslava
è un libro che vi consigliamo di leggere un libro tra l'altro molto molto agile ma merita veramente di essere di letto perché
Aiuta anche a capire che cosa è successo in quegli anni di dissoluzione della della Jugoslavia
E come dicevamo in apertura se
Se è vero come come dicono gli appassionati che il calcio è lo specchio di un popolo allora il calcio io jugoslavo
è proprio è proprio lo specchio del destino che poi è stato di di quel Paese
Ha costruito in maniera artificiale dopo la fine della prima guerra mondiale tenuti in piedi attraverso la seconda metà del Novecento dalla Federazione socialista voluta da Tito e poi naufragato a come sappiamo tragicamente nel sangue
Negli anni negli anni Novanta
Cambiamo adesso argomento parliamo di un viaggio di un viaggio attraverso i luoghi ma anche attraverso la storia le idee le suggestioni di un mare che ci riguarda da vicino in Italia
Un mare così stretto da essere considerato come un golfo dai veneziani ma anche un mare intimo come lo ha descritto il grande scrittore Predrag manterrei c'è parliamo dell'Adriatico un mare che per come è fatto dovrebbe favorire gli scambi e creare legami tra le popolazioni che vivono lungo le sue coste
E invece la differenza sono profonde e così le memorie le culture dunque anche i contrasti che hanno segnato la sua storia
Eppure nonostante tutte queste differenze da nord a sud da est a ovest si capisce che qualcosa comunque unisce questo mare corto
Mare corto e il nome di un del nuovo progetto a cui lavorano Matteo Tacconi e nazionali accorcia un giornalista di un fotografo
Tra l'altro autori qualche anno fa di un altro viaggio quello era lungo la cortina la ex cortina di ferro verde Cortina si chiamava quella quel viaggio
In cui di venticinque anni dopo la caduta del muro di Berlino andavano a vedere come era cambiato come è cambiato quel tratto di territorio che per
Molti decenni a a diviso in due
L'Europa
Adesso invece l'attenzione si sposta su questo mare incuneata uno naturale Terra del del sud Europa e noi siamo nati al telefono con Matteo Tacconi dicevamo punto giornalista ma anche scrittore coordinatore del portale rassegna spunto comma
è stato fatto varie volte anche ospite a Radio Radicale
Buongiorno buongiorno Matteo buongiorno
Allora intanto la prima domanda che le che che mi viene da fare che è perché l'Adriatico visto che mi pare nessuno di voi due e Adriatico di nascita se non sbaglio
Esattamente io sono un mero rinascita Ignacio è nato a Madrid in Spagna però le vicissitudini della vita ci hanno portato
Diciamo intonata reati campo e per me poter personalmente l'Adriatico e il mare anche di quand'ero bambino perché non è da Perugia dettati ci spostiamo in massa sul sulla costa Est italiana e quindi niente diciamo è diventato un po'un un nostro mare di riferimento
Ed è anche un po'una come dire uno uno strumento un'unità di misura per entrambi che guardiamo danni a quello che accade oltre
L'Adriatico insomma entrambi ci interessiamo a livello professionale io in senso giornalistico veterinario a livello fotografico di Balcani no e quindi c'è questo mare che appunto
Dava intendere come tu spiegarvi nell'introduzione sotto un certo aspetto è un crinale ma sotto un altro e anche un fattore che potrebbe non dico unire no che è una parola grossa però fluidificare un po'
I grandi squilibri che si trovano in un mare così piccolo un mare corto perché per cui questa perché questa parola questo aggettivo
Ma per come dire per e non è solo fisico è vero che un mare no no no è che è interessante questa qui in questa domanda e
E sicuramente ma ricordo può anche trarre in inganno perché se pensiamo all'altro e Trieste Otranto
Il mare anche lungo perché c'è una quota molto lunga
Però appunto il corto spinge a terra a pensare in senso orizzontale
E quindi
Ai giochi di sponda o hai non giochi di sponda che ci
Sono tra la costa occidentale quella italiana e quella orientale quindi quella quella dell'ex Jugoslavia più l'Albania sì in effetti uno tende almeno permettendo a guardarlo
Più in orizzontale a vederlo come appunto un un
Un mare stretto Corte piuttosto che considerare la lunghezza che ne che in effetti però anche considerevole
Può essere visto che è un tempo lungo sia intanto corto va appunto proprio il cercare
Questo quel questi legami est-ovest o viceversa ove test
E ciò che secondo noi di è più interessante e può dare è la cifra vera di questo mare no perché
Sia per noi italiani sia a maggior ragione per loro tra virgolette ex Jugoslavia questo mare o una faccio no cioè subito un dirimpettaio quindi
Cosa che non avviene molto per dire nel Tirreno no calmare più aperto più ampio quindi
La presente immediata di questo dirimpettaio costituisce un elemento di confronto
Non sempre facile non sempre positivo ma ma chiaro tangibile da quello che dice anche da quello che poi si legge sul
Sul sul sul sito insomma che raccoglie questo vostro cominciare a cogliere questo vostro lavoro poi dopo daremo l'indirizzo mi sembra che l'ottica sia un po'a quella di del Breviario mediterraneo di di Matvejević somma che poi è quella di di Fernand Braudel
Di lì loro parlano del Mediterraneo ma insomma mi sembra che la la processo lo stesso guardare al mare non tanto come un confine un elemento di separazione ma come un territorio che viene che è stato percorso che viene percorso
Anche attraverso contrasti anche attraverso il i conflitti che però sono pur sempre momenti di di di di contatto di scambio insomma anche si stima anche in maniera negativa rispetto invece agli scambi culturali commerci e mi pare che sia questa non l'ottica
Chi pur se poi non siamo all'altezza né di prudente atleti Matvejević
Tedesco macellaio tipo di puntualizzare cos'abbiamo di due dico i grandissimi autori uno storico e
è un letterato filosofo no ma degli avi c'è un intellettuale trecentosessanta gradi noi non non non siamo sicuramente a quei livelli
A quel livello però sicuramente c'è l'ambizione il tentativo di fare un'indagine
Che a livello di diritti iscritto no che il mio compito che a livello cartografico di immagine
Che è quello di chi nasce o di fare un'indagine un po'antropologica un po'un po'sociale di questo mare
Quindi coglierne appunto l'aspetto un po'profondo lì dove c'è un po'più intercalare
Con una differenza forse agli altri lavori che sono stati fatti in a sull'Adriatico che che a dir la verità ci c'è poca letteratura su questo mare
Che andiamo a vedere proprio le situazioni insomma il nostro cerca di attenersi un'indagine un po'antropologica sociale come dicevo culturale
Ma anche pure l'elemento dell'andare a vedere e raccontare no sicché che ci porta reportage che è la forma di giornalismo e fotogiornalismo Kouhili entrambi ci sentiamo più vincolati dove forse ci esprimiamo meglio sa aggiungo una cosa su il discorso dell'UNIRE che tu citavi prima la particolarità dell'Adriatico è che è un mare dove si misura anche l'Europa sta perché insomma
La Croazia entrata da poco il Montenegro sulla buona strada
L'Albania deve ancora camminare un po'di più però insomma ecco la linea dell'Adriatico SISTAN si sta chiudendo no quindi è una prova anche per per per l'Europa è per noi europei a livello non solo di
Integrazione e meccanismi burocrazie a chi comunitaria e quant'altro ma proprio anche di di cultura insomma poi per come la vedo io dall'Italia questo mare
Appunto
Dopo dopo dopo le guerre un ex Jugoslavia ha rappresentato più colmare una montagna insomma abbiamo perso un po'la capacità di vedere
Dividere oltre no di raccontare quanto accadeva al di là dell'Adriatico quindi insomma c'è tutto un discorso di di di recupero
In chiave italiana di una di un'interpretazione adriatica efficace questo discorso per me molto importante che della prova per l'Europa
Il sottotitolo di mare corto è un reportage Adriatico in questo caso Adriatico diventa diventa gettito quindi vuol dire che c'è o voi cercate anche una specificità del del raccontare della del narrare questo questo territorio
Sì noi ovviamente
Partiamo con un'idea di Adriatico che quella che tu citavi nel prospettare
Bene devo dire il nostro lavoro fra quello che ci proponiamo di fare per noi è un mare di squilibri e a un mare di differenza un mare di
Di rapporti non sempre facili da un mare che non può essere ridotto al solo commercio materiale economico medio mare dove probabilmente è davvero difficile trovare un'identità unificante no che che che che valica da Trieste a Otranto e che valica da
Da da Durazzo a Bari e anche da prima Saccà poteri a capo di lista per dire o da Ancona Spallato città gemellate
Però per come noi lo intendiamo per come lo conosciamo in ogni parte di Adriatico
Ci si può ritrovare un'altra parte insomma c'è ciò un elemento difficilmente definibile quasi quasi metafisico insomma che
Che e dalla cifra dell'Adriatico insomma un tempio più a proprio agio
Sia da un lato che dall'altro Unterkircher appunto sull'Adriatico e forse anche un po'adriatici anche se poi tutto questo non deve portare una romantici stazione di questo mare che
Che sarebbe l'errore più sbagliato e sarebbe ancora ripetere un errore fatto con il Mediterraneo no che per anni l'abbiamo riscontrato come il mare che unisce il mare dei cani
E invece un po'un cimitero insomma vedendo quanto accade
Certo
Senti a differenza di di verde Cortina questo vostro nuovo Progetto parte mi sembra senza senza una rotta definita e senza una meta prefissata novanta
Beh sì che
è un po'costi
Sarebbe Cortina si muoveva dal baltica la teniamo lungo una linea chiara con delle tappe Condello una scelta anche fatta in precedenza di
Di di di come COREP però percorrere questa questa rotta qui invece navigato a vista quasi
Sì varrà abbiamo iniziato nel sito facendo un po'uno un articolo sull'Istria ma semplicemente per il fatto
Che lì evitato il nostro progetto ci trovavamo a Pordenone legge per presentare le armi Cortina
E da lì ci siamo ci siamo mossi con un'ora e mezzo di strada verso l'Istria è semplicemente l'abbiamo limitato solo lì ma per puro caso insomma per tutto per tentativo per perché sentivamo che che lì si terrà il posto giusto
Perché poi come tutti ci con non c'è forse nemmeno può esserci una una rotta predefinita no perché tante intanto a disputare disputato l'inizio della fine dell'Adriatico se prendiamo
Diciamo di il tutto è no perché per qualcuno la linea che lo definisce dal punto di vista fisico e lo fa terminare e lo fa consegnare le acque dello Jonio
è quella fra Otranto e Valona per qualcun altro invece per Santa Maria di Leuca e Corfù
E quindi
Iniziare da dalla Giunone avrebbe avuto senso no perché perché c'è questa
Disputa imitare dalla sono invece cioè qual è il punto di partenza può essere Trieste ma per quale motivo può essere lista anche qui per quale motivo dovrebbe esserlo quindi
Stiamo viaggiando quando possiamo quando quando quando quando ce lo sentiamo ma appunto senza attenta andare un po'in ordine sparso un po'dove ci porta all'istinto
Ma questa è anche proprio l'essenza del del viaggio insomma che di si dice no
Che distingue il il viaggiatore dal dal dato dal semplice turista
Un viaggio a tappe che però mi pare di capire non solo non sono solo tappe fisiche cioè il magari l'andare a vedere dei luoghi ma anche come dire tappe nella presentate da da idee o da suggestioni che che che possono suscitare questi questi Ruocco esteri
Di questo mare
Sì abbiamo in mente
Tutti diciamo di coniugare i diversi pezzi cioè fondamentalmente un un punto di riferimento Physical ce lo può ce lo vorremmo sempre vedere
Ma mentre
Delle volte poi potrà capitare che che facciamo reportage puro diciamo nel posto i nel Paese y
In altri casi o storica del Paese ypsilon potrebbe costituire un pretesto semplicemente per
Toccare un qualcosa di di più non vorrei dire concettuale perché una parola grossa ma ma un tema anziché un luogo o quanto meno
Un un un tema attraverso il luogo ecco
Anche gli sbocchi diciamo così pratici e poi sono sono molteplici c'è la cioè ci sarà
La parola scritta la alle immagini estendere fotografica però anche audio-video e anche lui
L'incrocio anche di di questi vari i media
Sì sì l'idea di essere quanto più multimediali possibile quindi stiamo lavorando non solo
Su testi e foto ma anche sulla raccolta di audio
Sulla raccolta di video
E anche pensando a quale potrebbe essere il prodotto finale insomma anche qui non c'è viaggiamo c'è si ragioni in ordine sparso senza una tappa terza tappe pre-CIPE
Consapevoli però che questo progetto potrebbe diventare
Una mostra un libro un qualcosa di di di ricchezza in rete e basta o tutte e tre le cose insieme insomma non ci fidiamo nei la strada e cerchiamo di di di di creare un progetto che che possa essere prima di tutto interessante speriamo
E poi anche un pochino moderno ecco diciamo
Personalmente ma credo che anche chi nasce sia d'accordo
Non vorremmo fermarci al libro no e che fu il prodotto finali di verde Cortina ma vorremmo appunto provare a metterci qualcosa in più insomma inventare qualcosa in più per rendere appunto questo progetto un po'più dinamico
Ed è un po'più nuovo
Allora come per per verde Cortina radio radicale passaggio a sud-est nel nostro nostra rubrica sulla proprio la realtà politica dell'attorney non solo dell'Europa sudorientale saranno partner di questo di questo viaggio
Quindi seguiremo anche nelle nei prossimi mesi le varie le varie tappe chi vuole intanto sulla rete di di può già trovare no c'ero io prima dicevo c'è un sito ma non solo quindi chi vuole cominciare a a cercarvi a seguirvi dove dove li trova
Ci prova nel sito mare corto punto comma nella pagina Facebook Adriatico mare corto e nei canali linfa gramma mare corto per ora per ora siamo qui sono sono sono tre canali pensiamo che siano più che sufficienti per perseguire ARCI
Il resto verrà insomma senza il resto verranno e rimaniamo con i piedi a terra pur se facciamo un progetto di mare
Cerchiamo come così come è stato per verde corpi grandi enti
Di evitare i romantici stazioni ed empatia retorica perché a livello di tetto sia a livello fotografico e cerchiamo di di di raccontare le cose per come sono per come il per come le vediamo perché crediamo che
Che si ancora
La forma più vecchia ma anche migliori di fare e di fare giornalismo
Allora intanto grazie questo primato e sta prima panoramica sono anche per questo questo avvio anche di di di collaborazione allora a risentirci presto insomma per come ha detto di vi seguiremo insomma cercheremo anche di anche nel nome di di eseguire questo vostro viaggio e di capire anche cosa cosa ne esce come come evolverà insomma e quali
Quali anche come dire aggiornamenti modifiche in corso d'opera nasceranno dalla
Dal vostro lavoro grazie Matteo Tacconi
Naturalmente buon viaggio terminasse o Maria Rosa fondiaria ci vediamo alla prossima tappa
Termina qui questo supplemento del giovedì di passaggio su destra supplemento di giovedì sedici giugno vi ricordiamo che potete ritrovare tutte le pur data di passaggio su desta i nostri speciali andando su Radio radicale punto it nella Sezione delle rubriche cercate la pace o di passaggio a sud-est
Se ci volete scrivere indirizza io ascolto chiocciola Radio Radicale punto it inonda invece la nuova puntata come sempre la domenica dunque appuntamento ad domenica prossima domenica diciannove giugno come sempre alle ventuno grazie per l'ascolto un saluto da Roberto Spagnoli è una buona giornata in compagnia di Radio Radicale