21 GIU 2016
intervista

Conversazione di Massimiliano Coccia con Massimo Cirri, autore del libro "Un'altra parte del mondo" (Feltrinelli)

INTERVISTA | di Massimiliano Coccia - Radio - 16:30 Durata: 28 min 12 sec
A cura di Fabio Arena
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La storia straziante di Aldo T., figlio di Palmiro Togliatti.

Una storia di solitudine, timidezza e gentile follia.

Il romanzo di un uomo che non ha lasciato memoria in un mondo pieno di memoria.

L’ultima volta che compare in pubblico è ai funerali di Togliatti, suo padre.

Lui lo chiamano Aldino, anche quando è un uomo adulto.

Suo padre Il Migliore.

Dopo i funerali, Aldo scompare.

Sappiamo che ha già avuto problemi di salute mentale, che vive con la madre Rita Montagnana a Torino.

Lì, negli anni cinquanta, fa l’ingegnere dei telefoni, ma non dura molto.

Una volta lo trovano a Civitavecchia,
sul molo.

Sembra un barbone, ferma un marinaio, vuole salire sulla sua nave, partire.

E vuole partire anche vent’anni dopo, quando a Le Havre s’incanta a spiare l’altra parte del mondo.

L’America che non vedrà mai.

Palmiro Togliatti cerca per lui cure migliori, in Unione Sovietica (dove Aldino è cresciuto e ha studiato) e in Bulgaria.

Nel 1979 Aldo viene "preso in consegna" dal Partito comunista.

Lo ritroviamo in una casa di cura, Villa Igea, a Modena.

Ci sta fino alla morte nel 2011, a ottantasei anni.

In clinica, per via di quel cognome pesante, nei documenti c’è scritto solo Aldo.

È un paziente "bravo", legge romanzi in francese e in russo, compila la "Settimana Enigmistica" che, insieme alle sigarette Stop, gli porta un militante del Pci, Onelio Pini.

Lo va a trovare due volte alla settimana, e nell’89 tocca a lui informarlo che l’Unione Sovietica non c’è più.

Aldo: "Non ci credo".

Massimo Cirri ricostruisce la figura di Aldino con una narrazione che procede, nel dispiegarsi di voci narranti e piani temporali diversi, lungo diverse traiettorie.

Stiamo accanto ad Aldino come a un fratello, eternamente minore, eternamente assente.

E alla fine, nel rumore dei grandi disegni del mondo, spicca in una nebbia di follia e solitudine chi resta silenziosamente indietro.

E questo "indietro" ci fa eredi e testimoni.

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