Il rovescio del diritto - La pillola

Lo spirito e la lettera della recente legge quarantasette del sedici aprile due mila quindici che ha significativamente riformatori STU istituto dalla custodia cautelare
Tornano ad essere vigorosamente difesi da una bella sentenza dell'aspetto sezione penale della Corte di Cassazione Presidente Franco Ippolito relatrice emiliana Giordano
Le cui motivazioni sono state depositate il tredici giugno scorso
Con questa sentenza la Corte ha annullato l'ordinanza con la quale il Tribunale per il riesame di Roma aveva confermato gli arresti domiciliari disposti a carico di imprenditori viterbesi indagati per fatti di turbativa d'asta
è utile sottolineare che la decisione della Corte ha respinto i motivi di ricorso proposti degli indagati relativamente alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza
Accogliendo invece la censura difensiva in punto di insussistenza delle esigenze cautelari
Dunque la decisione appare ancora più apprezzabile giacché il ragionamento sviluppato in motivazione riguarda indagati giudicati come raggiunti da gravi indizi di colpevolezza
Ed è perciò interamente fondato su criteri valutativi che il giudice deve adottare di fronte ad una richiesta di misura cautelare pur in presenza
Di un importante quadro indiziario sfavorevole agli indagati
Il tema affrontato è quello del valore che deve dare e alla volontà del legislatore
In relazione alla scelta di pretendere dal giudice chiamato a valutare il pericolo cosiddetto di reiterazione del reato che questo sia non solo concreto ma altresì attuale
La reazione diffusa dalla giurisprudenza di fronte ad una riforma manifestamente non digerita perché finalmente ispirata da un'esplicita volontà di porre un freno all'abuso della custodia cautelare nel nostro Paese
è stata da subito quella di minimizzare questa modifica
La terza sentenza che qui stiamo commentando ha voluto ricordare questo filone interpretativo che in sostanza considerava la nozione di attualità del pericolo come è già implicita nel concetto di concretezza
Sottolineando che questo indirizzo è rimasto isolato nella giurisprudenza di legittimità ad un'unica pronuncia dalla prima sezione penale del due mila quindici
Non così evidentemente la magistratura di merito a cominciare da quella del Tribunale per il riesame di Roma
Non nuovo ad essere fermamente richiamato sul punto dalla Suprema Corte nel corso di questi primi quindici mesi di vigente autoriforma
Perciò la sentenza ribadisce con chiarezza che ha seguito dalla riforma del due mila quindici virgolette per ritenere attuale il pericolo concreto di reiterazione del reato non è più sufficiente ipotizzare
Che la persona sottoposta alle indagini presentando nelle nell'occasione sicuramente ho con me elevato grado di probabilità continuerà a delinquere
Ma occorre anche la certezza o comunque l'elevato grado di probabilità che l'occasione del delitto si verificherà
La decisione che puntigliosamente ribadisce di ulteriormente approfondisce altre pronunce
In termini già resa dalla Corte che segnala soprattutto per l'esplicito su rinvio alla volontà storicamente espressa dal legislatore della riforma
Mediante il testuale richiamo addirittura alla relazione di accompagnamento alla legge nella parte in cui esprimeva in modo esplicito virgolette l'esigenza di una valutazione più stringente dell'effettiva pericolosità del prevenuto
Chi ci ascolta penserà che richiamare la volontà del legislatore da parte di chi ha il compito di applicare di interpretare la legge c'è addirittura un atto dovuto
Ed invece nella realtà della nostra giurisprudenza non è affatto così
Il giudice italiano al contrario se da sempre attribuito il potere di interpretare la legge anche direi anzi di regola a prescindere dalla volontà che storicamente ispirò il legislatore nel concepirla e promulgati
E la decisione del tribunale del riesame di Roma severamente annullato dalla Suprema Corte ne costituisce la più classica delle dimostrazioni
Insomma si tratta di una decisione importante
Che ribadisce un indirizzo interpretativo rispettoso della volontà del legislatore
Il quale ha esplicitamente in che suo porre un freno alle motivazioni astratte apodittiche stereotipate diffusamente utilizzate per legittimare uso troppo spesso improprio dello strumento la custodia cautelare
Auguriamoci che questo ennesimo forte segnale lanciato la Corte Suprema finalmente colto da chi è chiamato non al sindacato e la legge ma semplicemente ad applicarla
Buona giornata a tutti