Assemblea nazionale di Confartigianato Imprese nel 70° anniversario della sua costituzione

A
Individualità
Viene
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Sta
Uno di analisi io
Quale
Tra no ingloriosa
Le onore però
Io
Allora
Che non avrà
Direi
E
Ritrovare gli asset Maurice crostacei inglobare la alla vittoria nei corridoi io anche
String cielo rumore repressi al proprio si affrontino allora in una riunione abbiamo
Signora ritengo
Così
A inizio la cerimonia per il settantesimo anniversario di fondazione di Confartigianato imprese
Il Segretario generale di Confartigianato imprese Cesare Fumagalli procede alla consegna del premio Giano
Riconoscimento istituito da Confartigianato per testimoniare i valori dell'artigianato
Giano bifronte è il simbolo della forza e delle capacità che animano gli imprenditori artigiani
Il premio è raffigurato nell'opera realizzata in esclusiva dalla bottega d'arte ceramica Gatti grazie al talento del maestro Davide serva Dei
Il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli consegna il premio Giano due mila sedici a gare The Lancet Presidente di Confartigianato Bolzano l'associazione che dal mille novecentonovantacinque
Portare i giovani italiani sul podio più alto Belgorod scherza
I campionati italiani dei mestieri
I campionati italiani dei mestieri sono nati nel mille novecentocinquanta con l'obiettivo di valorizzare i sistemi formativi e le abilità professionali dei giovani e offrire un'immagine moderna del mondo del lavoro si svolgono ogni due anni in un Paese diverso e mettono in gara le capacità dei ragazzi nel rispetto di sé veri Standard internazionali
Alla quarantatré esima edizione disputata nel due mila quindici a Rio de Janeiro hanno partecipato mille duecento giovani provenienti da cinquantanove Paesi in rappresentanza di quarantacinque mestieri tradizionali e innovativi
L'Italia è rappresentata i campionati mondiali dei mestieri da Confartigianato Bolzano che ha sempre ottenuto ottimi risultati
All'edizione di Rio de Janeiro i nostri ragazzi hanno conquistato cinque medaglie d'oro un argento un bronzo e sei diplomi di eccellenza
Confartigianato premia l'impegno della propria sottrazione di Bolzano per la valorizzazione del talento della passione dell'entusiasmo dei giovani
Attraverso il sano spirito competitivo dei World scherzo li allena ad affrontare le sfide del mondo del lavoro e li prepara costruire il futuro dell'artigianato e delle piccole imprese
I prestigiosi risultati ottenuti dai ragazzi italiani ai campionati mondiali dei mestieri testimoniano il valore della formazione duale che integra i sapere e il saper fare
E costituisce il modello vincente per trasmettere alle nuove generazioni le abilità e le competenze che fanno grande nel mondo l'artigianato italiano
Prende la parola il Presidente di Confartigianato imprese Giorgio merletti
Buongiorno a tutti
Cari colleghi imprenditori autorità signore e signori benvenuti all'Assemblea annuale di Confartigianato imprese
Saluto con particolare piacere di conoscenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha accolto il nostro invito e ha voluto riservarci d'onore della sua presenza in un'occasione
In un'occasione così importante per tutti noi
E lasciatemelo dire anche per l'Italia
Che alla celebrazione settanta anni di vita della nostra confederazione
Per comprendere pienamente l'importanza di questa ricorrenza dobbiamo tornare in momenti in cui Confartigianato e Natale
Cercando di rivedere così era l'Italia alla metà degli anni Quaranta del secolo scorso
Un Paese diviso quasi completamente distrutto nelle sue infrastrutture e nelle sue stesse città grandi e piccole ma anche colpito al cuore della speranza
Nulla che era stato risparmiato dalla furia di un conflitto senza precedenti
Ebbene
In questo contesto a partire dal mille novecentoquarantaquattro ma mano che l'Italia veniva regga liberata dal nazifascismo cominciavano già ANAS delle prime associazioni di artigiani
Possiamo immaginarci la voglia di ricostruirle aziende le case e le famiglie possiamo immaginarci rimozione nel vedere dopo la distruzione affacciarsi di nuovo la speranza di una rinascita
Prima le fabbriche poi le case questa frase detta all'indomani del terribile distruttivo terremoto del Friuli del mille novecentosettantasei quarant'anni fa
Una ricorrenza importante a ricordo delle vittime e a testimonianza della tempestiva ricostruzione dicevo questa frase
Incarna perfettamente lo spirito che ci rende forti al di là di ogni ostacolo e di ogni difficoltà
Così
Il mondo dell'artigianato e della piccola impresa si era organizzato per dare il suo contributo alla ricostruzione del paese
Che quindi fu morale
E sociale prima ancora che economica
Perché piena dei valori che da sempre sono il patrimonio del popolo italiano e che per questo sono stati posti a fondamento della nostra Carta costituzionale il lavoro la famiglia l'impegno sociale e l'inclusione
Con le loro Ficini e i loro probatori
E loro lavoratori quelle artigiani stavano anche ricostruendo il tessuto democratico del nostro Paese
Dente consapevoli di dover tessere di nuovo la rete di relazioni territoriali familiari e produttivi di dover richiamare ritrovare i propri lavoratori perché persone insostituibile fondamentale per i loro lavori e così facendo
Davano alla nuova Italia stabilità fiducia e finalmente pace
Molto meglio di me e si è espresso il Santo Padre quando
Ha invitato ad operare nell'artigianalità della pace e chi si astiene unendo l'esercizio dei valori cristiani
All'operosità artigiana che fa agire con pazienza dando il giusto valore alle cose i facendo sì che ogni manufatto possa rispondere alle necessità ai bisogni I desideri di ognuno
Nel mille novecentoquarantasei queste associazioni ci mettevano discusse assieme per iniziativa del nostro fondatore Mario gente Mario Germont sì per dare vita
Per dare vita la nostra confederazione sapendo già allora di avere maggiore forza
Come sistema un sistema che innerva il territorio nazionale fungendo da suo tessuto connettivo ed era in grado di dare solidità e qualità alla spinta produttiva che stava appena ricominciando
Nasceva quindi dal basso e con varietà e vitalità pari alla spumeggiante voglia di impegnarsi un corpo intermedio che sarebbe stato protagonista della vita del Paese corresponsabilità competenza impegno la Confartigianato appunto
In questi settanta anni la struttura economica e sociale dello Stato si accertare certamente cambiata siamo passati attraverso esaltanti periodi crescita fortunatamente che a stento si sarebbero potuti prevedere e ora
E ora una difficilissima e lunga crisi che ha condotto a cambiamenti ed evoluzioni altrettanto rilevanti
La grande industria
Ha ceduto il passo le piccole imprese
L'economia italiana si è popolata di imprenditori con qualche con creatività flessibilità e con la loro incessante opera hanno costruito una struttura
Tanto diffusa quanto solida locale ma connessa con il mondo globale fondata sull'interesse economico ma strettamente legata all'interesse sociale
Le nostre la nostra azione di rappresentanza di questo grande e variegato mondo di imprenditori e si è voluta assieme ad esso per corrispondere i bisogni sempre diversi maggiore degli imprenditori delle loro famiglie e dei loro collaboratori
E si è anche ampliata con la collaborazione in Rete imprese Italia
Insomma abbiamo settant'anni ma non vogliamo a non abbiamo nessuna intenzione di andare in pensione anzi
Oggi siamo qui per testimoniare che l'artigianato a un futuro
E che bisogna ricostruire la fiducia la speranza nel fare impresa partecipando così corresponsabilità allo sviluppo del bene comune oggi come settant'anni fa
Bisogna oggi ricostruire il senso di appartenenza all'Europa
Ritrovare le ragioni dello stare insieme di valori discosti tutti ivi dell'integrazione europea il nostro continente è attraversato da profonde che non si ogni
Dai coristi ed egoismi nazionalisti da spinte autonomiste che rischiano di incrinare l'architettura faticosamente costruita
Lei sito del referendum in inglese sulla breccia intestata all'ultima chiamata
Per cambiare un'Unione europea che non sa più produrre effetti positivi per i suoi cittadini e le sue imprese dominata da un terre Sato rigori sono germanico preoccupato sopra ogni altra cosa
Di tenere sotto controllo l'inflazione esasperando il controllo di conti pubblici
Ma la stabilità non è più una virtù solo una virtù
Le grandi banche e le grandi imprese multinazionali non hanno il miglior curricula per indicarci cosa deve essere l'Unione europea
Diceva qualche settimane fa queste parole l'ex cancelliere dello scacchiere del Regno Unito Lawson e aggiungeva a chi dobbiamo la crisi finanziaria del due mila sette due mila otto
E rispondeva
Alle grandi banche che adesso pontifica no hanno i loro interessi da difendere spendono decine e decine di milioni di euro per fare l'ho venga a Bruxelles allo scopo di rendere la vita difficile I piccoli competitori attraverso regolamentazioni punitive
Così come le grandi imprese elemosine le grandi multinazionali amano questa Europa perché elimina la concorrenza delle piccole e medie imprese che vorrebbero liberarsi dalle catene burocratiche
è questa Europa troppo burocratica incapace di muoversi in un modo coeso lontane delle aspettative degli Stati e dei popoli che la compongono
Che deve cambiare e diventare Europa veramente unita solidale democratica capace di far valere il peso economico e ruolo politico sulla scena mondiale
Riteniamo che ciò sia indispensabile in questa fase cruciale delle trattative sul libero scambio commerciale tra Europa e Stati Uniti la miglior difesa dei rischi descritti consiste nel regolare la valorizzazione dei prodotti di qualità
Allora cosa spetta l'Unione europea ad approvare l'indicazione obbligatoria dell'origine dei prodotti il cosiddetto made in
Al Governo italiano e i nostri europarlamentari chiediamo un impegno straordinario presso l'istituzione di Bruxelles
E di Strasburgo per la rapida approvazione del made in perché sono in gioco il futuro delle imprese e diritto del consumo fuori a una corretta un fra informazione sull'origine dei prodotti oltre la lotta contro il grave fenomeno della contraffazione che distrugge imprese e occupazione e colpisce proprio settori di punta del made in Italy
C'è bisogno di unire per crescere in questi settant'anni di pace in Europa lo hanno dimostrato e gli artigiani i piccoli imprenditori
Con la loro capacità di innovare prodotti servizi di inventare nuove modalità di stare sul mercato e innovative strategie di penetrazione commerciale all'estero
A questo proposito voglio dire come il cambiamento dell'ICE da istituto in agenzia sia stato realmente una buona pratica però sviluppo degli scambi commerciali con l'estero che ha dato indubbi vantaggi alle piccole imprese proprio in un periodo di grande difficoltà
Vedete fare impresa non è mai stato difficile come in questi anni di crisi di profondi cambiamenti tecnologici
Eppure
Nonostante tutto si può fare
Conservando anzi facendo evolvere e migliorare la preziosa arte del saper fare artigiano
Capace di appropriarsi delle nuove tecnologie e intriso di quello straordinario equilibrio fra in tre vigenza delle male la creatività della mente e la passione del cuore che ci distingue
E fa apprezzare vedo me il vero made in Italy sui mercati di tutto il mondo
Ma attenzione prima di tutto va compiuto un'operazione di verità
Non nominare il nome di PMI invano
Basta con l'abuso del termine piccole e medie imprese non è un passe-partout che fa diventare etico tutto quello che si appiccica queste etichetta e non può essere neppure una tecnica di marketing per piacere agli imprenditori agli
Al Governo che ha annunciato prossimi provvedimenti per sostare l'impresa e dall'esclusiva dipendenza bancaria per le loro necessità finanziarie
Diciamo che può
Anche andare bene favorire interventi di equity per qualche migliaio di impresa medio-grandi
Ma per cortesia
E per giustizia senza invocare il nome delle PMI invano perché in Italia le PMI sono sì quasi cinque milioni ma il novantanove virgola quattro per cento sono micro etico l'impresa che solo zero sei se non le altre
Si tratta di due mondi diversi con bisogni profondamente differenti riunirle sotto il termine PMI significa utilizzare la forza delle micro e piccola impresa e per operazioni più mediatiche che di reale ed utile impatto per la stragrande maggioranza delle imprese italiane
Per molti
Vedete l'imperativo è solo la crescita e la piccola dimensione è uno solo una fase della vita delle imprese ma io credo che la tagli aziendale non è il risultato di una scelta ideologica
Anzi per questo riteniamo importante che lo Stato attui verso le piccole imprese politiche di protezione
Che sono ben altra cosa rispetto alle azioni protezionistiche di cui certamente noi non siamo mai stati destinatari
Politiche di protezione
Che fanno timidamente capolino nella recente riforma degli appalti pubblici
Senza peraltro che si sia avuto il coraggio di prevedere una quota di riserva obbligatoria a favore delle micro e piccole imprese come avviene dal mille novecentocinquantatré negli Stati Uniti d'America e non solo lì
Vi dicevo politiche di protezione e la cui attuazione ci dirà se si va finalmente verso la riduzione di quell'indice di discriminazione delle micro e piccole intese nella gare d'appalto un riferimento all'Europa infatti le eccolo piccole e anche le medie in questo caso generano quasi il sessanta per cento della ricchezza continentali ma vincono soltanto il ventinove per cento delle gare d'appalto penso che sia ben difficile crescere e lavorando solo in subfornitura
In questo caso la micro e piccole imprese dunque la realtà imprenditoriale del Paese
Osserviamo la realtà e scopriremo che in questi anni le nostre imprese si sono sforzati di resistere dire innovarsi e innovare il modo di essere artigiani senza rinunciare I valori della nostra tradizione manifatturiera
Anzi via diamo migliorati e fatti evolvere
Ma la vulgata corrente vuole che i due ingredienti dell'artigianato del digitali non funzionino combinati assieme il digitale si dice troppo complesso per gli artigiani gli atti giorno so e gli artigiani nel complesso sono piccoli gli arretrati al
Siamo al cospetto di esterofilia provinciali che vorrebbero espiantare le coltivazioni del valore artigiano
Per piantare start-up della pecora mi o fantomatiche grandi imprese comprando insiemi dalle Monsanto delle tecnologie
Ebbene al riparo di clamori
In anni di durissima crisi orgogliosi arti artigiani italiani di tutte le età
Variamente colti certamente curiosi sicuramente geniali e contemporanee crescevano Comin prese conquistando più mercati del numero dei loro dipendenti
Dialogavano alle pari con le maggiori centrale di novazione formalizzata
Armati di curiosità gli artigiani scoprivano le stampanti tra di e l'aiuto che possono dare
A loro saper fare appassionavano terrà conto dei loro prodotti anche persone di altre culture che dimostravano indimostrato dimostrano di apprezzare scoprivano il valore della collaborazione
Le imprese del futuro artigiano stanno dimostrando come l'artigianalità e le tecnologie digitali
Tecnologie digitali non solo vanno straordinariamente d'accordo ma possono essere una risposta solida e concreta alla fame di prodotti non Standa personalizzati con una storia che caratterizza i mercati più ricchi e quelli emergenti
Una fame testimoniata dal successo di mercato delle diverse forme di personalizzazione dei prodotti e dei servizi alimentata dalle tecnologie digitali che asseconda ricorsi motore
Quale rivincita migliore per un sistema produttivo che per anni è stato accusato di essere troppo un attico parcellizzato e quindi non in grado di produrre grandi volumi
E è stabilizzato e standardizzazione
Quasi nessuno tra i decisori pubblici i pochissimi osservatori delle vicende economiche nazionali ha compreso il potenziale di innovazione del sistema artigiano
Vedete è molto più facile ripeterla litania delle piccole imprese freni le freno dello sviluppo del Paese che guardare al valore che sta dentro al novantanove virgola quattro per cento delle imprese italiane con meno di cinquanta addetti e novantacinque virgola due con meno di venti dieci addetti e molto più facile conformarsi agli standards dell'Unione europea su ricerca e innovazione che escludono di fatto dalla competizione la quasi totalità le imprese artigiane che cercare di cambiare quegli stando modificarli valorizzando sistema originarie di innovazione incrementale che nasce
Ancor prima di Leonardo da Vinci
Occorre invece mettere in discussione
Civilmente Marie risolutamente i paladini del pensiero unico su innovazione digitalizzazione industria quattro punto zero del nostro Paese non si tratta
Attenzione non si tratta di negare e di estirpare tutto quanto è stato fatto ci mancherebbe
Ma certamente sottoporlo alla revisione critica e di riconoscere che alcune caratteristiche della Società del sistema produttivo italiano
Determino per forza un di così un approccio diverso non meno radicale anzi di più certamente
Gamba certamente più attente personalizzato di quello che si è seguito finora certamente costerà qualche convegno in meno ma alla fine credo che ne sarà valsa la pena
Le nostre aziende
Hanno cambiato pelle senza cambiare anima
Mantenendo ben salde le radici del
E le tradizioni che ci distinguono dal resto del mondo ed è proprio sui valori dell'artigianato che bisogna fare leva per ripartire e rilanciare lo sviluppo
Artigiane bello dunque
E la cosa non può che farci piacere se artigiane bello
Se non fosse che non bastano gli slogan e gli apprezzamenti quando poi dobbiamo fare i conti con la realtà di un Paese che per molti aspetti non ancora il coraggio di scommettere sul futuro puntando sulla qualità del suo patrimonio nel suo patrimonio imprenditoriale
Dico questo perché nonostante gli sforzi e le riforme messe in campo dobbiamo fare i conti con le situazioni resistenze ritardi
Siamo ancora
Troppo l'Italia del gioco catenaccio a cui manca la spinta e l'ardire di giocare l'attacco proviamo imparare qualcosa nazionale di Conte come ha fatto ieri
Un esempio io sempre a proposito di riforme
Qualche anno fa il Parlamento approvato all'unanimità lo Statuto delle imprese
Le cui norme in gran parte non sono state attuate a partire da un rapporto e una legge sulla micro e piccola impresa da presentare ogni anno in Parlamento per dare
Risposte alle istanze della maggioranza del sistema produttivo italiano non è stato
Fatto nulla la norma è rimasta lettera morta nonostante le molte sollecitazione
Vedete e ora di passare delle buone intenzioni alle azioni concrete ed utili per tutto il sistema produttivo italiano
Vediamo un Paese ancora diviso tra chi si sforza di cambiare devolvere e chi rimane ancorato alle vecchie abitudini
Protetto protetto sicuramente nelle nicchie della conservazione burocratica al riparo dalle scosse che hanno rivoluzionato il mondo che noi ben conosciamo perché hanno imposto le nostre aziende di cambiare e cambiare profondamente
Dopo tre anni di recessione il due mila e quindi c'eri stato un ritorno alla crescita seppur lieve comunque c'è stata ci mancherebbe ma quella che viviamo è stata definita una ripresa senza sviluppo
E noi condividiamo questa definizione infatti dalla recessione si passa senza soluzione di continuità alla stagnazione si non si ha la capacità di innovare
Noi guardiamo con interesse
Alle riforme che sta sta facendo questo Governo e consideriamo positivamente il fatto che il Parlamento abbia provato un'ampia riforma della Costituzione che modifica aspetti fondamento di fondamentale importanza per la vita del Paese
Come l'assetto degli organi di Stato dello Stato la competenza legislativa il ruolo delle regioni degli enti locali la potestà le competenze del Governo
Questa riforma sarà sottoposta a referendum popolare nel prossimo mese di ottobre quando si voterà per il sì e per il no
Noi chiediamo una cosa semplicissima lasciateci giù dal carro del sì
Perché non servono care in questo caso noi siamo ora favorevole riforme compresi a quella della Costituzione anche se non tutto ci piace va verso il futuro ci andiamo a piedi con le nostre grande usando la nostra di una testa
Viene ripetuto come simbolo riduzione dei parlamentari ma per noi questo non è il solo aspetto importante
Nel testo vengono affrontati i temi di cui da molti anni chiediamo con insistenza la risoluzione una migliore governabilità la semplificazione e la velocizzazione dei procedimenti legislativo la valorizzazione dello Stato e dei territori con il completamento del Titolo quinto
In questo vediamo finalmente una risposta è cambiamenti avvenuti in Italia e nel contesto internazionale negli ultimi decenni
Servono servono scelte condivise e ispirati ad un progetto di sviluppo economico che punti a rilanciare investimenti occupazione e altre sì all'impresa facendo leva sulla serietà sulla serie su una serie di priorità a cominciare dalla riduzione della pressione fiscale
Le misure le misure adottate nell'ultimo anno per attenuare il carico tributario sulle imprese sono un segnale positivo
Ma non bastano perché lo spread fiscale tra l'Italia ed Europa e sempre troppo elevato ventotto miliardi nel due mila e quindici in pratica i cittadini italiani pagano quattrocentosessantuno euro di tasse in più all'anno rispetto alla media europea
E il total Tahiraj cioè la somma di tutte le imposte e tasse pagate dalle imprese al lordo dei profitti e pari a sessantaquattro virgola otto per cento il più alto in Europa
Ci aspettiamo poi
Che nella prossima legge di stabilità siano attuati finalmente quelle misure di semplificazioni e riduzione di oneri già previste nella delega fiscale e finora rimaste inattuate
Tassare i redditi delle imprese in contabilità semplificata secondo il criterio di cassa e non di competenza per poter pagare le tasse dopo l'incasso delle fatture
Consentirla deducibilità totale dell'INPS gli immobili strumentali
Unificare i mutati non in unica imposta sui servizi introdurre ritiri la nuova imposta sul reddito di impresa per dare concreti benefici fiscali
A chi ne investe gli utili alla propria azienda innalzare la franchigia IRAP introdurle o tra fisso la neutralità fiscale per la cessione d'azienda a titolo oneroso
Vedete senza l'attuazione di questi provvedimenti ancora una volta avremo perso l'occasione di imprimere una svolta la politica fiscale italiana per sostenere davvero il rilancio delle piccole imprese
Su tutti poi è necessario ripensare gli studi di settore il Governo
Con l'indicazione di politica fiscale due mila sei gitani diciassette emanate dal Ministro dell'economia padovana
Si è impegnato a revisionare gli studi di settore per semplificarli e rendere più efficace attendibili
E l'occasione giusta
Per ritrovare la finalità che ispirano nel mille novecentonovantatré il settore e per farli tornare darmi di accertamento automatica ha strumenti per rafforzarla contro la Campinas
Con l'amministrazione finanziaria premiare la fedeltà fiscale ridurre la pressione sugli infine che gli imprenditori e migliorare la loro capacità produttiva
Per ricostruire la fiducia incrinata dagli anni di crisi le tasse devono essere restituiti agli imprenditori e cittadini sotto forma di qualità dei servizi pubblici
Anche qui c'è molto da fare l'Italia deve ancora scaraventa sui fitti oggi ci vede al quarantacinquesimo posto nel mondo per capacità di favorire l'attività di impresa
Non vediamo ancora poi
I tanto attesi effetti concreti della riforma della pubblica amministrazione all'insegna della semplificazione e dell'utilizzo delle tecnologie digitali
Tanti decreti Maria che si susseguono ma scarsi o nulli affetti di reale cambiamento anche questo sono riforme che possono lancia all'impresa
Per l'ottantasei per cento poi degni dei nostri imprenditori la complessità la complessità delle procedure amministrative ancora un grande problema e siamo lontani dalla media il sessantadue per cento registrati all'Unione europea basti dire che soltanto per gestire gli adempimenti fiscali servono duecentosessantanove
Ore all'anno novantadue ore in più rispetto alla media dei Paesi OCSE
Con gli enti pubblici poi non imprenditore abbiamo un conto sospese di sessantacinque miliardi e mezzo di euro
Sono i debiti commerciali accumulati dalla pubblica amministrazione a fine due mila e quindici nei confronti delle aziende fornitrici di beni e servizi una montagna di denaro che è nostra ma che fatica tornare nelle nostre aziende
Poiché
I cattivi pagatori cattivi casa pagatori però non si annidano soltanto nella pubblica amministrazione
Le grandi imprese private pur dotati di ampia liquidità sono sempre meno puntuali nel saldare le fatture i piccoli imprenditori i quali sono così costretti a indebitarsi con le banche
Per compensare i mancati pagamenti i dati della società di informazione commerciale criminis ci dicono che sui pagamenti concordati tra impresa e le micro e piccole sono puntuali per i trentaquattro trentasei per cento dei casi mentre le grandi lo sono per il quattordici per cento dei casi
Una differenza scandalosa direi
Il ritardo dei pagamenti sono purtroppo un malcostume italiano peggiorato con la crisi che miete vittime soprattutto fra le piccole imprese
Allora è troppo allora chiedere al Governo lo stesso impegno profuso nell'accelerare i tempi di recupero delle garanzie sui crediti sofferenza delle banche passati da dieci a cinque anni
Anche fare in modo lo stesso impegno anche per fare in modo che i pagamenti siano puntuali
E che la puntualità sia sancita rapidamente dei tutti i tribunali dello Stato e poi perché no magari mettere mano anche il concordato in bianco che sta facendo delle vere stragi nel nostro mondo
Se davvero si vogliono poi sostenere le piccole imprese anche tempo che l'attività del Fondo centrale di garanzia ritorni ad essere
Dedicate esclusivamente alle piccole imprese oggi infatti la maggior parte delle risorse del fondo viene utilizzata dalle banche per garantire il vecchio credito con pochi vantaggi per le imprese ma grande beneficio per il loro capitale di vigilanza
Insomma
Un modo molto italiano di creare una per banche senza dirlo
Attraverso un meccanismo di sostituzione del rischio pieno in capo alle banche che ha cordoni prestiti quindi non chiedono più le garanzie di nostri Confidi e Governo con il rischio che viene scaricata in capo allo Stato
No nel capo di Stato in capo allo Stato
Per l'ottanta per cento a far valere sul Fondo centrale di garanzia
Sul fondo è centrale di garanzia abbiamo salutato con grande attenzione la riforma annunciata dal Ministero dello sviluppo economico ma ora ci accorgiamo che quello che sembrava un traguardo prossimo rischia di diventare un nulla di fatto ci aspettiamo ovviamente delle risposte dal Governo
Quanto poi alle dichiarazioni di ottimismo da parte degli istituti di credito circa rilancio dei prestiti alle imprese
Non ci sentiamo di condividerle visto che in quattro anni da dicembre due mila undici allo stesso mese del due mila e quindici di finanziamenti e l'artigianato si sono ridotte di undici miliardi
Quindi non guardo certamente nostro montare quindi per noi la storia del cavallo che non beve non c'entra
Sul fronte del lavoro abbiamo apprezzato le misure varate dal Governo con il gioco SAC
Ma non possiamo non rimarcare il profondo cacche ci divide degli altri Paesi industrializzati in Italia il cuneo fiscale sul costo del lavoro dipendente dipendenti arriva al quarantanove per cento e supera di tredici punti la media OCSE con questi
Con queste percentuali sicuramente difficile rimettere in moto l'occupazione
Con i sindacati con i sindacati siamo ormai giunti alle fasi conclusive del negoziato per la riforma del modello contrattuale un modello che punta alla semplificazione a valori dare secondo livello di contrattazione per dare
Risposte su misure alle diverse esigenze dei territori italiani e che spinge la buona pratica verso la bilateralità la bilateralità
Un modello contrattuale innovativo
Sì come vuole la tradizione artigianato che l'unico comparto prevederlo fin dal due mila quattro il forte decentramento controllo contrattuale svincolando la produttività dal livello nazionale che devi restare come livello di garanzia salariale normativa
L'artigianato per primo appuntato poi sul benessere dei propri collaboratori attraverso un welfare fondato sulla bilateralità
Abbiamo creato uno strumentazione di tipo partecipativo in relazione alla peculiare realtà dell'impresa dell'artigianato
Caratterizzata
Dalla contenuta dimensione aziendale dal forte ma dico mente te territoriale e dal fatto che l'imprenditore italiana
La predittore artigiano e i dipendenti lavorano
Gomito a gomito sono di fatto
Dei colleghi di lavoro
La sfida che dobbiamo vincere tutti quanti assieme e qui mi rivolgo anche le organizzazioni sindacali dei lavoratori e alle altre confederazioni artigiane e quella di generare attraverso rinnovati regole contrattuali
Un circolo virtuoso di ripresa economica e di crescita delle retribuzioni con un salario nazionale minimo di base quale garanzia di tutti i lavoratori dell'artigianato stabilito dall'autonomia collettiva e non dalla legge
E un salario di produttività definito all'idea definito a livello più vicino alle imprese che devono riprendere a correre Ines senza e competitività in questo modo riprenderanno occorre anche salari e l'intera economia di questo Paese nelle vetrine beneficerà
Stiamo percorrendo insieme col sindacato l'ultimo decisivo Miglio per una grande riforma innovativa attenti a non accettare compromessi al ribasso pur di fermare
Quell'epoca è definitivamente chiusa semplicemente perché non possiamo più permetterci esitazioni o passi falsi
Se vogliamo costruire davvero il futuro del Paese però bisogna poi far giocare i giovani nella scuola dell'Italia
Li abbiamo
Li abbiamo lasciati anche troppo tempo in panchina bisogna valorizzare le nuove generazioni che ora non possono esprimere il loro talento invece tanto apprezzato incentivato i nostri in altri Paesi
Parlavo prima delle necessità di spingere sull'innovazione per non cadere la stagnazione ebbene più giovani più innovazione
è un'equazione che deve ispirare politiche di reale sostegno alle imprese giovanile anche qui evitando stereotipi e luoghi comuni come quello che dietro la moda delle start-up in realtà si cela l'insufficienza delle politiche per le nuove imprese
Voltiamo pagina dovunque
L'alternanza scuola lavoro avviata dal Governo e la strada giusta
La novità per fare incontrare il sapere e saper fare sono positive perché si rifanno al vincente modello duale di alternanza scuola lavoro come abbiamo visto prima la premiazione dell'Ostiense non ero strategia
Oggi assai più che nel Novecento
Sapere e saper fare
Convergono
Convergono il futuro del lavoro e anche nelle nostre mani di artigiani
Va bene
Ma vedete
Per far funzionare il sistema le aziende non devono essere gravate da nuove leggi oneri inadempimenti non è possibile che per ospitare i giovani studenti che decina anti l'impresa debba come prima cosa iscriversi in un albo
Ce ne mancava ce ne mancava giusto ce ne mancava giusto uno
Grazie
Evidentemente non mi sono raccomandato di spegnere il cellulare
Chiedo scusa
Presidente chiedo scusa
Stavo dicendo non è possibile per ospitare giovani studenti tirocinanti l'impresa debba
Prima cosa iscrivesse o a un albo ce ne mancava uno in più per la seconda pagare le Camere commercio una tassa iscrizione questo albo poi modificare
E la demenza che avanzano non sono io
Va beh e può e modificare il documento di valutazione dei rischi e poi fare formazione per gli attori della sulla sicurezza i giovani studenti open sentiamo di avanzare un po'di tempo porta il segnale che qualcosa fa rivedere devono capire
Se no
No va bene comunque
è una
Per perdonatemi è una forzatura per spiegare va be siamo un po'l'Italia alcune cose servono per l'amor del cielo
Però se proprio non vogliamo dare incentivi a chi si rende disponibile aspetta Regione tirocinanti almeno evitiamo di incontrare ancora una volta nuovo Roca sia questo era la chiusura
Alle nuove
Alle nuove generazioni dobbiamo offrire la certezza che esiste un futuro di lavoro gratificante che possono costruire il loro avvenire sulle proprie abilità le abilità e competenze sulle proprie passioni auto convinciamo citi autoimprenditorialità non è una brutta parola anzi
E allora voglio terminare questa mia relazione del settantesimo proprio sui giovani che sono il futuro ora
Come settanta anni fa
E se è vero che il giovane che ha prospettive sogni speranze che voglia di cambiare allora è proprio vero che il futuro e artigiano
Vorrei signor Presidente e l'artigianato se
Saprà contribuire a rendere Italia un Paese che può fare la differenza come ha detto lei oggi Presidente Mattarella e grazie
Prende la parola il Ministro del lavoro e delle politiche sociali il signor Giuliano Poletti
Buongiorno a tutti
Signor presidente la Repubblica caro Presidente merletti
Autorità signore e signori
Ma io
Intanto
A merletti debbo un ringraziamento
Perché in occasione del suo intervento ha dichiarato abbiamo settant'anni ma non vogliamo andare in pensione io
Tiro per la strada mi fanno solo una domanda ministro quando ci manda in pensione
Beh
Grazie so che in Italia ce n'è uno che non vuole andare in pensione e ora si parte da uno e poi vediamo l'effetto che fa proviamo lavorare Filippo crescere
è una battuta ma
La posso dire un augurio a Confartigianato
Ed è il riconoscimento del lavoro di questi settant'anni di un lavoro lungo difficile
Pieno di soddisfazioni ma anche di difficoltà
E io vorrei partire dall'immagine
Che merletti ha usato
Settant'anni fa quando quest'organizzazione nata e mettere lì un piccolo ricordo personale io
Sono un atto dopo la guerra normano moltissimo vedo una famiglia di contadini erano i servizi in famiglia e annotavo una cosa quando andavo calo a scuola in bicicletta sulle case dove stanno facendo dei lavori sia la bandiera tricolore
E allora io
Chiedevo mio babbo slovacca perché
Mettono la bandiera sopra le case
E non mi ha risposto tetto non lo sai
Ma noi
Veniamo da una grande distruzione c'hanno bombardato le cave son venute giù adesso ricostruiamo le case
Ma noi sappiamo che stiamo ricostruendo anche
Il nostro Paese stiamo cercando di portarlo fuori da una grande dramma per cui
Anche fare una cosa piccola come riparare una casa è una cosa importante perché aiuta a costruire un nuovo Paese
Beh io credo che
Questo
E lo spirito giusto
Che ci serve ancora oggi di fronte ad una
Io non so non vorrei definirla crisi vorrei definire
Un passaggio a un cambiamento che
Ha pesato ha distrutto ha fatto danni terribile fatto chiudere aziende ha lasciato a casa lavoratori ha reso parti importanti della nostra società nel nostro Paese nel mondo più povere
Perché noi oggi siamo di fronte ad un paradosso incredibile
L'innovazione e la tecnologia la globalizzazione tutte cose che ci ripetiamo come una litania ma sono cose che producono degli effetti concrete immediate che ci colpiscono tutti i giorni ci sono dei mestieri che spariscono
Provate a pensarci io guardo i numeri dell'Istat ma guardo soprattutto quello che mi capita intorno voi andate
A Fiumicino in aeroporto entrate
Termina l'uno Alitalia cosa vi appare davanti due fila dritte
Di Bindi uffici per il Cecchi sapete quanti sono
Duecentotrenta perché io sono preciso vado guardarci anche perché non mio nonno mi dice una cosa quello che non si conta non conta e quindi ho imparato
Contare e quindi tutte le cose che faccio cerco di capire
Qual è il numerino finale qual è il risultato sapete quanti ce n'erano perché la scorsa settimana quando sondato prendere un aereo
Quattro duecentotrenta uffici per il check-in quattro aperti
Dove sono andati a finire dice che i visti
è questa la bella domanda perché loro mestiere non c'è più perché noi ci facciamo il cecchino on line
Dobbiamo essere contrari al check-in on line
Ovviamente no ma possiamo far finta di non vedere che ci sono persone che avevano un lavoro che oggi non hanno più
E volete sapere dove sono andati per una parte in cassa integrazione per un'altra parte in prepensionamento
E allora dobbiamo correggere anche il nostro italiano perché noi abbiamo detto molto spesso difendiamo il lavoro
Bene le persone che abbiamo mandato in prepensionamento a cinquanta cinquantacinque anni per quelle persone possiamo dire che abbiamo difeso il lavoro
Io direi di no direi che non abbiamo difeso il reddito di quelle persone ma tra reddito lavoro c'è una bella differenza e io credo che noi dobbiamo difendere il lavoro
Perché lavoro un pezzo della vita delle persone della loro dignità
E allora non possiamo cavarcela dicendo
Beh hanno da mangiare avere da mangiare fondamentale ma avere un lavoro e la propria vita e la possibilità di dimostrare quello che si è
E si sa
Questo è l'importante e questo è un cambiamento di mentalità perché alla fine se hai un euro deve decidere dove lo metti
Lo puoi mettere alla difesa del reddito e la pone tra diverse del lavoro noi abbiamo scelto di difendere il lavoro è difficile è complicato perché
Date è una cosa che ho scoperto forse del ministro credevo che cambiare le leggi o fare una legge fosse una cosa molto difficile
Bene non è facile a dir la verità ma il problema dei problemi e poiché quella legge venga concretamente attuata
Perché la brutta abitudine che abbia il ramo e che abbiamo e che spesso e volentieri le leggi finiscono in un cassetto
E non si controlla il risultato che abbiamo ottenuto quasi che la legge sia un valore in sé
Una roba che voi attaccare il salotto per dire alla nipotina guarda c'è una roba dove sta la mia firma
Ma cosa ce ne facciamo di una legge fatta così quando incontro dalla gente che mi dice
Ministro ho un problema
Mi serve una legge
Io gli normalmente gli rispondo sei un problema è meglio che circa la soluzione
Perché nove volte su dieci la legge non è una soluzione
La soluzione è un'altra cosa risponda un bisogno produce un risultato questo è quello che abbiamo bisogno di fare allora voi avete
Molte ragioni ad esempio quando dite beh c'è una legislazione sul tema della
Lo statuto dell'impresa
Allora perché lo statuto dell'impresa e non farsene niente non serve a niente
Bisogna avere la responsabilità di dire serve lo Statuto per l'impresa e allora se serve da domani mattina lavoriamo per fare tutto qua lo che lo Statuto l'impresa prevede perché altrimenti c'è un'incoerenza terribile da questo punto di vista quindi io solo molto d'accordo ci sono molte cose che vanno fatte
Alcune abbiamo cominciato a farle possono essere valutate positivamente negativamente come tutte le cose
Degli uomini e delle donne ma io credo che abbiamo bisogno veramente di produrre un grande cambiamento culturale un grande cambiamento di mentalità è il primo cambiamento di mentalità che dobbiamo produrre in questo Paese
è
La nostra idea di impresa questo Paese non ha ancora maturato un'idea positiva dell'impresa noi veniamo da una storia dove la relazione tra lavoro e impresa è stata interpretata da un binomio
Conflitto contratto
Non è così voi siete l'esperienza praticata della collaborazione del fatto che le cose si fanno insieme e se non ci si mette tutti l'impegno il risultato non salta fuori pene allora abbiamo bisogno di smetterla di per sale che l'impresa è una roba che sta lì ma se si potesse farne a meno ne faremo anche volentieri a meno perché
Il luogo dello sfruttamento del lavoro guardate che
Se non riusciamo a superare questa idea e non attiviamo l'idea che l'impresa è un'infrastruttura sociale essenziale perché è lì che gli uomini e le donne maturano
La loro capacità di fare mettendole la loro capacità di innovare
Sanno e vedono il risultato del loro agire
E guardate che non è semplice come non è semplice fare un'altra cosa a cui voi aspirate e io sono molto d'accordo
Questo Paese deve a mare sull'impresa ma devi amare soprattutto quelli che ci provano
Perché
Perché questo Paese ha bisogno dei propri scout di quelli che vanno a sperimentare che provavano qualcosa di nuovo è invece con
Succede c'è uno che prova noi ci mettiamo detto l'albero cominciamo dire guarda che pistola adesso sbaglia adesso a finir male da solo a fine normale se va a firmare diciamo che l'avevo detto che andava a firmare
Ma
I pare normale
Se uno prova di fare una cosa era successo
Sì uno pro farmaco fatto un esperimento io faccio degli esperimenti banali fatte l'esperimento chiedete uno guarda Mario avuto successo sapete dove rispondono avrà pagato una tangente
Avrà rubato avrà fruttato i suoi lavoratori
Visite che ce n'è uno che dice sarà stato bravo ma guardate che quelli che hanno già sei perché son bravi nove volte su dieci poi ce n'è qualcuno che va di traverso ma noi vogliamo cominciare a pensare
Essere bravi un merito
Che vale la pena di essere riconosciuto
Sì essere bravi non è una roba che porta via qualcosa agli altri che quelli bravi ci aiutano anche a diventa più bravi tutti quanti ma io credo che bisogna cominciare a pensarle queste cose lui avere
Come posso dire la voglia tutti i giorni di scassare il metabolismo di star lì a rompere le scatole e fare in modo che questo Paese prende questa strada perché ha la forza per farlo c'era voi siete alla rappresentazione che fisica del fatto che queste cose si possono fare io ad un'assemblea di artigiani ho trovato una persona non ricordo chi vi rubo la battuta che ha fatto un'osservazione per me assolutamente geniale vedo guarda ministro
Di Taviani l'intelligenza l'anno concentrata nel porto dei polpastrelli
E io ho detto mi pare proprio vero noi
Abbiamo nelle mani
Tutto il nostro sapere e l'idea che le cose che si fa con le mani cioè il lavoro manuale vale meno di quell'intellettuale parte da un presupposto stupito se
Fondo cui le mani funzionano senza essere collegate al cervello mi pare proprio che può valere più per un computer che per le nostre mani quindi una grande passione
Per le nostre mani per le cose che facciamo perché sono l'espressione concreta
Il quello che noi abbiamo messo dentro la nostra testa
Che è la prassi la passione per il bello la voglia di fare il saper rischiare l'amore per la nostra famiglia quanti artigiani fanno loro cose anche ad una certa età perché
Dietro le spalle hanno un figlio non potano qualcuno e pensano di costruire questo filone questa filiera del fare bene io credo che questo sia il fondamento su cui agire
Poi ci sono alcune cose che voi avete proposto io molto rapidamente provo di fare qualche riflessione c'è un tema
Il credito
è evidente sta nei numeri c'è una difficoltà oggettiva oggi c'è un dato di fatto che la crisi ha scaricato una situazione per cui il sistema bancario
Faticosamente
Fa improprio lavoro bene io credo che bisogna continuare a lavorare per costruire strumenti che aiutino
Una circolazione del credito adeguata è finalizzata a fare in modo che le imprese possono svilupparsi bene c'è il tema del Fondo centrale di garanzia c'è
Questa discussione aperta sulla riforma io me la cavo dicendo così la facciamo insieme ci sediamo discutiamo e vediamo cosa è utile fare
Io posso dire una cosa molto semplice
Questa cosa l'abbiamo praticata con la riforma del mercato del lavoro noi abbiamo fruttato una questione molto complessa molto delicata con grandi tensioni
Non abbiamo detto facciamo tutto uguale per tutti abbiamo cambiato gli ammortizzatori sociali ma non l'abbiamo fatti uguali per l'impresa con cinquecento dipendenti e dell'impresa con cinque con dieci
Siamo stati lì seduti e abbiamo discusso e non deciso cosa fare così come abbiamo cambiato il tal tre regole e l'abbiamo fatto tenendo conto della realtà perché io credo che la legge
L'agire il governare deve partire dalle condizioni di fatto e dalle
Proprio bigliettini quello che vuole fare ma quel che vuol fare non è slegato dal punto da cui partì e allora
Essere partiti insieme a discutere nel merito ci ha consentito ci ha consentito di fare cose buone quindi
Io penso che sul tema del credito dovremmo lavorare così come dobbiamo lavorare sul tema del fisco perché è del tutto evidente che noi abbiamo
Uno scopo
Bilanciamento tra il posto e il salario dei lavoratori c'è una differenza troppo alta che è il carico di costi delle inefficienze di questo Paese perché non è che i soldi che vanno tra di salario netto
E il salario lordo svaniscono sono i soldi delle tasse delle INPS dell'INAIL e di tutte le altre cose che ci sono quindi noi possiamo recuperare da una parte intervenendo sul versante fiscale dall'altra parte
Ovviamente efficiente dando il sistema facendo in modo che i costi si contendono e quindi ci sia questa possibilità è un lavoro che abbiamo avviato l'abbiamo fatto con l'Iraq anche qui cercando di
Fare due operazioni diverse
Tra chi ha dipendenti e chi non ha dipendenti perché se avessimo fatto l'operazione solo sul versante di chi aveva e a una manciata di dipendenti avremo fatto un'altra operazione discriminazione tra le piccole intese e le grandi imprese quindi ci sono temi importanti ma io voglio
Nonostante non abusare del tempo anche perché avrei
Tante cose su cui ragionare con voi ma
Troveremo le sedi modi di farlo
Ma io credo che ci sia
Davvero un grande tema
Quello della
Auto imprenditorialità quello dei giovani quello del sapere quello della formazione il futuro del nostro Paese sta lì
Perché questo è un Paese che può competere solo se sta nel terzo alto del sistema dove l'innovazione nella condizione essenziale
E se posso dirlo in questa maniera a me pare che negli ultimi anni o da un certo numero di anni
Questa scommessa non abbiamo voluto farla fino in fondo
Veniamo da un periodo dove abbiamo usato troppo la parola difendere difendere difendere
Quando partì da casa per difendere in un modo che cambia alla velocità che sta cambiando questa hai perso prima di cominciare noi non dobbiamo partire dall'idea di difendere noi ci difendiamo tra virgolette ci attacchiamo se siamo capaci di mettere in valore quello
Che facciamo quindi abbiamo bisogno di continuare a lavorare su questo versante innovare
Lo dico
Ad esempio
Partendo da questo tema dell'alternanza scuola lavoro ma io credo che l'alternanza scuola lavoro SIOPE un passaggio importantissimo che va costruito mano costruito insieme alle imprese perché non si alternanza scuola se dall'altro lato non sono in prese che sono pronte giocava loro partita poi se abbiamo fatto un errore nello scrivere la norma la cambiamo perché io applico una regola molto banale
Ci sono di quelli che pensano
E quando hai fatto una legge
E come se sei una fabbrica di scarpe che ha fatto un paio di scarpe belle con un numero solo ed i cittadini italiani venite in qua proviamo a vedere se vi bene se non va bene vi dà una botta di lei ma i piedi non funziona così lo cambiava Scarpa non il piede quindi lo a cambiare la legge non il piede del cittadino italiano che
Deve trovare la sua misura ma le leggi si possono cambiare non è che sono delle robe appese in cielo sono azione a otto ma posso dire agire degli uomini delle donne
Io nella vita degli erogano fatto un certo numero ho cercato di ridurre al minimo ma ne ho fatti tanti lo stesso quindi presumo che la ministro mi capita la stessa cosa e non ho nessuna vergogna da mettere
Che magari facendo il mio mestiere commetto qualche errore ma credo che sia doveroso e giusto riconoscere gli errori e correggerli perché se non corregge gli errori diventano dei drammi ed
Ma mi sono molto peggio degli errori e quindi dobbiamo avere questa capacità quindi il tema dell'alternanza scuola lavoro il tema della digitalizzazione noi oggi stiamo lavorando molto sul versante
Del programma
Garanzia giovani per la digitalizzazione mai molto bello
Andare a vedere
Le fiere rimettiamo
Degli artigiani digitali dove trovi insieme l'artigiano che ha sessanta anni ma anche il ragazzo che ne ha ventiquattro e che li aiuta a trame stare con l'e-commerce e con il suo portale con quello che deve fare belli c'è una bellissima comma che è quella abbiamo visto dei ragazzi prima che partecipano
Alla gara mondiale sul saper fare sulle competenze sugli scherzi queste sono le cose che dobbiamo fare bene io
Non voglio aggiungere altro e voglio solo ribadirli la nostra
Grande attenzione il nostro impegno pronti a farci criticare a farsi applaudire magari qualche volta si facciano delle cose buone
Su questo versante una piccola osservazione finale il Presidente ha detto noi siamo per le riforme manufatti ci salire sul carro
Io come Civati va la cosa non mi interessa l'importante che diano allo stesso posto detto questo
Io vi faccio i miei migliori auguri e i miei migliori complimenti
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lascia all'Assemblea