Interrogazione al Ministro della Giustizia del deputato Mantovani sul caso di Pasquale Abbatangelo detenuto per reati di terrorismo condannato a 30 anni di reclusione a cui è stata negata la semilibertà

Onorevole Mantovani e del gruppo di Rifondazione Comunista me ne vanto anni lei
Ha presentato un'interrogazione che riguarda il caso di un detenuto per reati di terrorismo condannato a vent'anni di reclusione e ne ha già scontati diciotto ecco cosa chiede con questa interrogazione al ministro Martelli
Dunque il detenuto che si chiama Pasquale Abbatangelo
Dopo aver scontato metà della pena ha chiesto di essere ammesso ai benefici di legge cioè i permessi alla semilibertà
I Direttori dei carceri nel quale lui è stato recluso Firenze Torino hanno dato parere positivo il giudice di sorveglianza dato parere positivo tanto che gli ha ridotto perfino una pena è concesso
La la buona condotta
E invece i comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica hanno dato parere negativo fondando questa loro posizione
Su motivazioni che non hanno nessun fondamento e cioè sostengono che lui è ancora in collegamento con le Brigate Rosse all'estero nel carcere tramite la moglie
Si dice nelle relazioni di questi comitati che la moglie sarebbe in contatto con le Brigate rosse sarebbe stato stata condannata per questo motivo ed inoltre si dice che la moglie e dedita all'uso di stupefacenti sì di dubbia moralità per queste ultime due accuse la moglie a sporto un querela nei confronti degli estensori di questa relazione per quanto riguarda la presunta condanna sua in quanto appartenente alle Brigate Rosse c'è solo da dire che lei assalto è stata assolta in via definitiva in Corte di cassazione e quindi né motivazioni di questi comitati sono assolutamente infondate
Oggi però ci sono delle novità intanto Pasquale Abatangelo oggi è recluso a Rebibbia quindi si trova nelle condizioni di poter chiedere nuovamente di essere ammesso ai benefici di legge
E intanto il ministro di Grazia e Giustizia Martelli nel quale io rivolgo l'interrogazione ha dichiarato in un'intervista mi pare se non erro al Corriere della Sera poco tempo fa che secondo lui questi comitati provinciali danno troppo spesso un parere negativo
A questo punto si tratta di provvedere affinché questi comitati soprattutto nel caso della battaglia del comitato provinciale di Roma prendono semplicemente visione e conoscenza effettiva dei problemi del detenuto conoscano la personalità del detenuto non fondi non le proprie conclusioni semplicemente su veline che provengono da dagli altri comitati provinciali o addirittura su pregiudizi che sarebbero assolutamente inaccettabili
Giovanni un'ultima domanda sul piano su di un piano più generale dopo gli eccidi di Palermo c'è stata una stretta da parte dello nato il trasferimento di molti mafiosi in carcere di massima sicurezza e cosa lei cosa pensa di questa politica carceraria
La politica carceraria che sta portando avanti questo Governo è completamente sbagliata
Non è con l'inasprimento delle pene questo voi lo sapete benissimo perché insieme stiamo conducendo una battaglia su questo terreno che si affrontare il problema della mafia tanto meno non è
Rendendo ancor meno civile il regime interno dei di vita interna i carceri che essi combattere qualsiasi fenomeno di criminalità organizzata
Nella fattispecie poi il governo mente quando dice che i provvedimenti che apprese che sarebbero destinati solo ai mafiosi
Colpiscono solo una piccola parte della popolazione carceraria io che giro spesso per le carceri ho conosciuto decine e decine di detenuti che non hanno nulla a che vedere con i crimini di mafia che si sono visti negare dei benefici di legge che fino a ieri erano di loro accesso
Parliamo di gente che dopo aver scontato magari quindici vent'anni oggi poteva lavorare fuori semilibertà
Gente che otteneva dei permessi perché si era ricostruita degli affetti e delle famiglie parliamo di gente che è stata rimessa in un regime carcerario totalizzante e che naturalmente si trova oggi in condizioni disperate