Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buongiorno da Radio Radicale buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'appuntamento con passaggio a sud-est supplemento delle giovedì supplemento di giovedì ventinove settembre due mila e sedici
Parleremo del referendum che si è svolto domenica scorsa nella Repubblica serba ska una delle due entità che compongono la Bosnia Erzegovina l'entità a maggioranza serba
Abbiamo già parlato nella puntata di Domenica scorsa di passaggio sud-est una puntata che però abbiamo registrato quando i seggi erano ancora aperti dunque non avevamo
I risultati l'esito del del voto
Il referendum di domenica scorsa chiedeva ai serbo bosniaca ci ai cittadini della Repubblica Sarca se volevano continuare a considerare il nove gennaio come festa di fondazione della Repubblica sei agisca
Il referendum ma che si è tenuto ugualmente nonostante la decisione la sentenza contraria della Corte suprema della Bosnia Erzegovina
è diventato così un nuovo vulnus alle già fragili istituzioni della della Bosnia Erzegovina
Istituzioni nate e in seguito agli accordi di pace di Dayton che nel mille novecentonovantacinque posero fine alla guerra iniziata nel mille novecentonovantadue una una consultazione una un voto quello della venticinque settembre
Che ha suscitato la rabbia dei bosniaca che ma anche dei croati di Bosnia
Che aveva suscitato l'opposizione di Stati Uniti e l'Unione europea ma che se che aveva ricevuto il forte sostegno dei russi
E poteva contare su un atteggiamento quantomeno ambiguo da parte dell'autorità di Belgrado il nove gennaio continuerà dunque essere celebrata la nascita della Repubblica del popolo serbo
Che era stata fondata tre mesi prima dello scoppio effettivo della guerra del novantadue novantacinque per il suo discorso della vittoria dei toni tutt'altro che concilianti
Milorad Dodic l'uomo forte della Repubblica serba ska ha scelto non casualmente pale la cittadina pochi chilometri da Sarajevo che durante la guerra
Fu come dire la capitale di Radovan Karadzic il leader dei serbi di Bosnia condannato tra l'altro recentemente in primo grado a quarant'anni per crimini contro l'umanità del tribunale internazionale per l'ex Jugoslavia
Dopodiché annunciato la vittoria del sì ottenuto con il novantanove virgola otto per cento dei votanti in affetti in numeri assoluti il suo potrebbe sembrare un trionfo lo è per certi versi ma a ben vedere le cose
Stanno anche in maniera diversa i votanti patti sono stati il cinquantacinque virgola sette per cento del totale
Dunque
Se Dodic voleva un plebiscito l'obiettivo non è stato raggiunto del tutto o quasi unanimità dei sì tra chi è andato a votare ma ha votato punto poco più della metà degli aventi diritto
Purtroppo questo non impedirà all'Hui e agli altri nazionalisti etnici di continuare a sabotare le istituzione della Bosnia Erzegovina e ciò che è più grave il futuro del del Paese
Domenica prossima Prato domenica due ottobre nella Repubblica Srpska si voterà di nuovo per il rinnovo delle amministrazioni locali e del Governo della Repubblica Srpska
Del Parlamento Della Repubblica Srpska dunque anche in questa prospettiva va visto il voto di domenica scorsa e anche l'uso strumentale che Dodic ne ha fatto e sta continuando farne e farà anche anche in futuro
Dicevamo della forte opposizione è venuta a questa consultazione da parte degli Stati Uniti e dell'Unione europea Unione Europea secondo la quale il referendum non ha basi legale questo è stato il primo commento della portavoce della Commissione europea Maya Kocijančič
Questo referendum non può cambiare la natura finale vincolante della decisione della Corte costituzionale della Bosnia Erzegovina detto la portavoce
Quindi la posizione
Del ufficiale della coesione europea quella di incoraggiare continuare incoraggiare le istituzioni del Paese a risolvere la questione sulla giornata della Repubblica Srpska stabilendo processi legali nel quadro costituzionale esistente e ovviamente attraverso dialoghi costruttivi
è importante ha detto ancora Kocijančič che tutte le parti coinvolte si astengano da compiere atti che possono provocare una QT ZAS della situazione
Poiché la Bosnia Erzegovina continui a focalizzarsi sulle riforme necessarie per superare le sfide economiche sociali che affronta e che il Paese possa portare avanti il suo cammino europeo
Sono una dichiarazione se volete anche un po'un po'scontata per certi versi un po'anche obbligata quasi obbligata nei contenuti e nelle parole diplomatiche Fhel parte venute appunto dalla Commissione europea
Interessante vedere a questo punto alcuni dei dei commenti che sono stati pubblicati in questi giorni subito dopo il voto sia da alcuni alcuni quotidiani sia dalla da una parte piccola della
Carta stampata che anche su alcuni dei siti internet che si occupano di politica internazionale conseguono in particolare
Le vicende del dell'Europa sudorientale dell'area balcanica ed ex jugoslava cominciamo con un quotidiano che ha sempre avuto una grandissima attenzione nei confronti appunto della dell'ex Jugoslavia
E che assenze sempre distinto anche per una conoscenza della della reale situazione
Nella nella regione parliamo del Piccolo di Trieste che all'indomani del voto lunedì ventisei a firma di Giovanni vale ha pubblicato appunto un articolo di analisi sul referendum
Nel quale si ricorda come la consultazione avesse da settimane alimentato pesanti polemiche fino a riportare sulla bocca di Ministri e leader di partito parole come guerra e aggressione
Il quesito nota Giovanni vale come lui hanno fatto anche molti altri commentatori era apparentemente innocente volete che il nove gennaio si è celebrato come il giorno della Repubblica sei agisca
Politicamente si tratta invece nota vale di un di uno strappo tra le autorità di Banja Luka il capoluogo della Repubblica Srpska e la Corte costituzionale
Di Sarajevo quest'ultima infatti aveva giudicato la festa che commemora la nascita della Repubblica Srpska nel novantadue discriminatoria nei confronti dei cittadini croati e musulmani e quindi incostituzionale
Fortemente voluto da Dodic scrive Giovanni vale ha scritto sul sul piccolo il referendum è stato condannato dagli Stati Uniti dell'Unione europea mentre ha ricevuto il sostegno della Russia la Serbia si è visto obbligata a non sostenere
L'iniziativa di Dodic pur assicurando di rispettare l'autonomia delle entità serba nelle decisioni sui propri affari interni
Dal punto di vista della politica nazionale referendum è invece stato interpretato come un tentativo di Dodic
Al potere ha Bagnaluca ma l'opposizione a livello centrale a Sarajevo di rafforzare la sua posizione in vista delle elezioni locali del due ottobre quando i cittadini della Repubblica sei agisca saranno nuovamente chiamati alle urne per rinnovare gli amministratori locali
Facendo appello un simbolo caro i serbi e aiutandosi con una retorica separatista
Un referendum sull'indipendenza della Repubblica sta scadrà visto per il due mila diciotto
Non è la prima volta che Dodic loro lo annuncio lo minaccia poi vedremo se se si se si terrà davvero
Fra un anno e mezzo ma insomma facendo per l'appunto a un simbolo cari sarde aiutandosi con una retorica separatista nota vale Dodic ha dato il via a un'escalation di dichiarazioni in cui non sono seguiti comunque scontri
Quali saranno le conseguenze del voto dal punto di vista giuridico poche
Il capo della comunità bosniaco mussulmana subito dopo il voto banchieri Sebbenico vice annunciato che contesterà risultato davanti alla Corte costituzionale
La scorsa settimana le autorità della Repubblica Sarca hanno assicurato che il che comunque il referendum ha solo il valore di un sondaggio presso la popolazione locale
Politicamente invece bisognerà aspettare il due ottobre cioè domenica prossima alle elezioni doppi locali dopodiché si gioca infatti la stabilità del proprio Governo se dovesse spuntarla nelle principali città
L'opposizione ha già annunciato che farà pressione perché si organizzino elezioni anticipate diplomaticamente infine il referendum
Avrà contribuito a rendere ancora più tesi i rapporti tra bagni a Luca e Sarajevo con la prima lanciata verso maggiore autonomia e la stabilità di Dayton messa in discussione ma non solo sull'iniziativa di Dodic anche Belgrado e Mosca si sono trovate su
Posizioni opposte
Così Giovanni vale che in questo articolo squaderna anche alcune delle questioni che sono sottesa a questo ai referendum apparentemente innocuo
Il commento anche analisi come do sulla stampa che uno dei pochi quotidiani nazionali italiani che hanno dedicato attenzione al voto di domenica non reputi Caserta la stampa lo ha fatto con un'analisi pubblicato in prima pagina firmata da Monica per usino
Che inizia appunto scrivendo come referendum in Bosnia abbia preoccupi di i Balcani il voto illegale sul nazionalismo rischia di alimentare nuove tensioni nella regione
La domanda cui hanno risposto un milione duecento mila elettori dell'entità serba della Bosnia Erzegovina poteva apparire quasi insignificante senz'altro innocente
Un referendum per istituzionalizzare una ricorrenza tra l'altro già festeggiato e nulla più ebbero
E però nota operosi no Monica Perosi non sulla stampa migliorato Dodic
Ha lanciato una sfida che ora rischia di avere casualmente tra virgolette a una settimana dalle elezioni municipali pesanti conseguenze sulla già precaria stabilità del Paese e di tutta l'area balcanica
Ci sono pochi dubbi così conclude esso la sua analisi Monica per usino sulla vittoria del sì alle urne ma la vera partita si sta giocando a Bruxelles dicono dal Ministero degli esteri della Bosnia Erzegovina
Cinque giorni fa quindi una settimana fa insomma
Aggiornandoci oggi
L'Unione europea ha dato il via libera la procedura di adesione senza la prospettiva di entrare in Europa la vostra rischia di ripiombare nel conflitto esattamente come venticinque anni fa aveva detto il premier derise spesi dice
Anche Brooks del Stati Uniti e Nazioni Unite gettano acqua sul fuoco di un referendum senza contenuti se non nell'ottica della campagna elettorale in corso
Sebbene i toni siano molto accesi dice l'ambasciatore italiano Sarajevo Ruggiero Corrias non siamo di fronte al rischio di un conflitto ma la stabilità nella regione resta nel lungo periodo direttamente proporzionale a quella del progetto europeo
Ecco questo è insomma ma grandi linee questa analisi di Monica Perosi non sulla stampa interessante con alcuni passaggi anche sostanzialmente condivisibili si parla giustamente dei rischi di destabilizzazione poco di ultimi di di allungamento appunto della della precarietà delle istituzioni bosniache
Che sono rischi evidenti non si capisce però perché a questo punto la stampa del bene debba titolare torna la paura nei Balcani
è vero che Monica Perosin o purtroppo non rinuncia a parlare di polveriera balcanica un referendum per una festa nazionale che riporta sul palcoscenico internazionale la polveriera balcanica
Con tutte le parti viste in campo durante la crisi dell'ex Jugoslavia ma con un momento elettorale in più
E però come però l'articolo e insomma è anche abbastanza cauto si parla di rischi si parla di ovviamente
Appunto la possibilità
Che le tensioni etnico nazionaliste rendano ancora più fragili se possibile le istituzioni nella bozza ma insomma titolare
Che il ritorno della paura nei Balcani significa continuare alimentare
Stereotipi e pregiudizi sulla sulla su su quella che l'APPA e la situazione reale dell'ex Jugoslavia dei Balcani generali e questo purtroppo è
Come dire una una trappola in in cui cadono molti commentatori lo vedremo adesso tra poco la stampa però alla stampa va dato merito di avere dato a un'attenzione appunto al referendum Repubblica Srpska anche pubblica Antò un'intervista una breve intervista a Kurt basso nera che un analista del in del venti intende tedesco americano Democratic democratizzare c'è un policy Council intervista Distefano Giantin che chiede a basso annuale
Che cosa cambierà in Bosnia dottor referendum ma che risponde basso ENEL che un'altra linea rossa è stata attraversata i referendum dimostra che non ci sono limiti al comportamento dei politici in Bosnia tutti gli ingredienti per minare la stabilità del Paese sono ora presenti
L'Unione europea continua a guardare al Paese solo con la lente dall'allargamento è accaduto con l'accettazione della domanda di adesione del Paese martedì scorso
Potevano invece pensare a misure restrittive contro dopodiché impedendogli di viaggiare nell'Unione Europea e congelando i suoi beni potevano farlo ma non l'hanno fatto
Non hanno fatto forse anche prima osserviamo nuove perché avrebbe potuto apparire anche un ulteriore motivo di atti di frizione di attrito con con la Russia cosa che evidentemente
A Bruxelles si vuole evitare vista anche le liste le spaccature rispetto i rapporti con la Russia che ci sono tra i tra i ventisette
Stefano Giantin chiede
Ritiene credibile l'ipotesi di un collasso della Bosnia
La risposta di bastonare questa Dodic
Persegue l'indipendenza della Repubblica serba Sky ha dichiarato che nel due mila diciotto vuole un referendum sulla secessione
Per i referendum dorica scommesso che non ci sarebbe stato una risposta dell'Occidente e che la Russia lo avrebbe sostenuto e ha avuto ragione fallimentare stato invece l'approccio dall'Unione Europea degli Stati Uniti
E sì la Bosnia può collassare ma se con la sera lo farà con violenza
Ancora violenza vent'anni dopo la fine della guerra chiede ancora Giantin giustamente l'ultima domanda che fa e risponde Kurt basso ENEL
Parliamo di un Paese con molte armi vengo dalla Florida e i fanatici delle armi sarebbero invidiosi
Di quanto si nasconde nelle case in Bosnia tutti sono stati molto ragionevole negli ultimi vent'anni
E penso che il bosniaco medio non abbia alcun interesse riaccendere il conflitto ma basta solo un atto di violenza per cambiare le dinamiche in un luogo dagli equilibri così precari dove molte cose possono andare male
Ecco messa così l'analisi sembra un po'superficiali insomma l'intervista e anche breve ma
Ma ma ecco dire che potrebbe succedere forse ma anche no significa dire poi niente insomma
Potrebbe andare molto male ma forse no il fatto è che un'analisi politica non può stare in un trafiletto di quotidiano e riportare solo questi timori
Peraltro anche fondati giustificati finisce però per alimentare nelle Torre medio colui che non sa nulla sommossa pochissimo della realtà soprattutto della della realtà attuale contemporanea
Dei dei Balcani della Bosa significa continuare ad alimentare i soliti stereotipi appunto sulla cosiddetta polveriera balcanica che è un po'quello che accade anche
Nella analisi nel commento di Massimo Nava su Repubblica
Repubblica scusate sul Corriere della Sera
Del venti di martedì ventuno scorso me martedì ventisette
L'articolo titolato vent'anni da Dayton la fragile pace bosniaca basta ricordare che un referendum fu la scintilla della guerra in Bosnia ventiquattro anni fa per comprendere lo scenario a tinte fosche
Che si apre dopo la consultazione nella Repubblica Srpska eh sì è vero però parliamo appunto di ventiquattro anni fa
E conclude Nava una mossa dettata abrogato dal referendum una mossa dettata
Oltre che da simpatie cioè Nava parla dei del sostegno di Mosca ad oggi che e al referendum e appunto lo descrive come una mossa dettata oltre che da simpatie per i serbi di Bosnia dal tradizionale sostegno alla grande famiglia di religione ortodossa
Da una calcolata strategia che mira a recuperare il peso di Mosca nei Balcani e nell'Europa orientale a bilanciare l'espansione della della NATO ultimo membro associato il Montenegro e l'influenza dell'Occidente cresciuta sempre più
Dopo il conflitto separatista del Kosovo il crollo del regime di Milosevic
Un'analisi realistica questa sicuramente c'è dietro ci sono dietro queste mire di Mosca anche alla a referendum ma
Di dopodiché e però poiché Nava ci possiamo permetterci di dirlo cade sulla conclusione le ultime le ultime tre righe recitano a vent'anni esatti degli accordi di Dayton la storia della pace e ancora da scrivere
Insomma ci risiamo ci risiamo
Con la polveriera no la storia della pace hanno cominciato a scriverla anche in Bosnia già durante il conflitto che parlare magari anche della storia di chi delle e delle storie di chi
Da una parte dall'attacco cerca di costruire una pace una convivenza una stabilizzazione di integrazione farebbe anche un po'bene a a questi a questi Paesi
Invece si guarda sempre
Appunto il lato dei dei dei rischi lato della guerra errato de il lato dei del del ritorno dei dei conflitti il ritorno dell'odio
Qui nei Balcani è tornato l'odio è il il titolo che la Repubblica
Ha dato alla il peraltro interessante intervista che Andrea Tarquini
Ha fatto ad Aleksandr voci ce il premier di Belgrado che dice molte cose la l'intervista se merita di essere di essere letta
Ma ora al di là del fatto che Vučić venga descritto da Tarquini come giovani premier libera ed europeista di bere di Belgrado
è interessante questa questa questa intervista anche perché wc ci richiede un po'il suo passato lui viene dal partito di Milosevic fu con Milosevic
Poi però ha confessato di avere sbagliato di voler voltare di voler voltare pagina e oggi giudica criticamente anche anche se non fino in fondo
L'operato di Milosevic e ci sono altre cose lente appunto diciamo interviste molto interessanti ha fatto bene appunto nella Repubblica intervistare wc dice
Che dice quello che dice
Lo dice probabilmente per i suoi anche interessi politici ovviamente fa però anche delle affermazioni interessanti per appunto quello che sconcerta è il titolo qui nei Balcani tornato l'odio wc ce lo dice ma non dice solo questo
Dice che i governanti responsabili politici dei Paesi ex jugoslavi devono offrire ai loro popoli un futuro più luminoso che occorre un'economia più forte è un dialogo e spirito europeo che urge tornare alla calma che solo la pace salverà il futuro
Dei nostri giovani anche attraendo investimenti e dice un certo punto vogliamo le migliori relazioni possibili con la Croazia competizione pacifica tra europei non odi del passato
Ecco allora perché titolare qui nei Balcani tornato l'odio e non vedere magari qualche volta anche
Il
Bicchiere mezzo pieno alla parte piena del bicchiere pur non nascondendo che un'altra parte invece resta vuota
Sempre sulla Repubblica
Ieri è apparsa una analisi di Lucio Lucio Caracciolo esperto di geopolitica direttore e fondatore di Limes
La mania dei piccoli e il futuro dei Balcani anche qui molto interessante
Lucio Caracciolo parte dicendo come i Balcani siano un marchio molto più che uno spazio geografico
Oggi quando gli stereotipi negativi sono merce comune del dibattito in Europa dire Balcani evocano nevrosi geopolitica quella per cui ogni gruppo etnico religioso o presunto tale pretendono sta tenendo per sé
Trascorsi i tempi in cui erano spartiti fra i grandi imperi dissolto nel sangue il mini Piero jugoslavo i Balcani sognano per definizione il trionfo della clan state RAI la mania dei piccoli Stati eretta contro modello dai nazionalismi dell'ottocento
Europeo
La formalizzazione poi appunto parla del referendum di domenica scorsa Napoli Caserta e prescrive ancora Caracciolo la formalizzazione della spaccatura della Bosnia Erzegovina riaprirebbe una crisi strategica nel cuore dei Balcani occidentali
Uno sguardo uno sguardo all'aria conferma che probabilmente nel futuro prossimo
Le maggiori potenze non solo ciò che resta di quelle europee dovranno occuparsi di come evitare riesplodere delle guerre nelle Marche sudorientale del continente o di fondo evitarlo se lo ritenessero con le conveniente
E poi si parla appunto della quella che Caracciolo derivi descrive la guerra fredda tra Serbia e Croazia le tensioni tra i kosovari di etnia albanese quelli di etnia serba
La presenza alle il il Lella rischia di di penetrazione jihadista Consiglio entrata soprattutto tra Bosnia Kosovo saggezza vorrebbe conclude Caracciolo su Repubblica di ieri
Che noi europei ci impegnassimo da subito a prevenire l'esplosione della dinamite accumulata nei Balcani storia ed esperienza recente tendono ad escluderlo
E come dire un po'la linea rituale delle analisi di Caracciolo che anche in questo senso finisce per alimentare al di là
Probabilmente sì certamente delle sue intenzioni un po'gli stereotipi e pregiudizi appunto come siamo prima del del lettore medio nonché ciò che Caracciolo dice non sia vero però
C'è c'è molto di vero di quello che dice quello che dice ed era c'è anche molto altro e molto anche di di positivo
Anche se sicuramente condivisibile questo questo richiamo appunto a riesplodere delle delle delle piccole patrie alla a questo nazionalismo delle piccole patrie questo ci fa venire in mente quanto tante volte ha detto
Marco Pannella la necessità il villa la l'urgenza di creare la patria europea contro il ritorno dell'Europa delle patrie
Da Repubblica passiamo ad affari internazionali punto it la rivista on line degli dello IAI Istituto per gli affari internazionali che ha pubblicato proprio all'indomani del voto lunedì scorso del voto Repubblica secca
Un'altra un'analisi interessante anzi firmata da Eleonora politica una ricercatrice dello dello IAI
Sì
Si scrive appunto di come questi sembrano essere anni in cui i referendum nazionali mettono a rischio la stabilità di intere regioni del mondo si parla appunto del referendum Gran Bretagna sulla break SIT e si arriva appunto al referendum nella Repubblica serba Scala
Un referendum sulla possibilità di proclamare il nove gennaio festa nazionale della Repubblica sei agisca
Eleonora poli scrive poiché della domanda e la richiede l'accettazione della domanda di adesione alla cosa e l'Unione europea
E conclude nel parlando incentrarsi sulla stabilità economica e politica dei Balcani come una questione prioritaria
Per l'Unione europea in un momento in cui l'Unione l'Unione europea deve rilanciare la propria crescita economica affrontare il diffuso malcontento sociale che ne mina la legittimità rafforzare la credibilità delle proprie istituzioni a fronte della Brezzi ti affrontare le minacce alla propria sicurezza
L'esplosione di conflitti nei Balcani rappresenterebbe un'ulteriore prova che l'Unione difficilmente saprebbe affrontare in maniera coesa
Fin qui tutto bene l'analisi di Eleonora Poli è ampiamente condivisibile
Quello che però non convince o perlomeno non convince chi vi parla è un PIL sono le due righe di conclusioni in questo frangente concludere Eleonora poi
Sebbene il referendum possa considerarsi di entità locale lecco dei suoi affetti può minare non solo la stabilità regionale ma anche quella dell'Unione stessa ecco
C'è da dubitare che questo referendum contribuisca a minare la stabilità dell'Unione europea che si sta minando da sola insomma in ben altre sono
Le minacce al progetto di unione europea in questo senso di sicuro però i
Personaggi come dopodiché i suoi epigoni in Bosnia Erzegovina negli altri Paesi della regione
Possono d'questo si compromettere la stabilizzazione e l'integrazione
Della della Bosnia o della Regione per lungo per lungo tempo e allora in questo senso si
L'Unione europea e i Governi europei dovrebbero smettere di considerare questa area come una una periferia come sentite dire anche da da Adriano Sofri
In una nello spot insomma di di passaggio a a sud est
Dobbiamo andare veloci perché il tempo scorre inesorabile e allora può segnaliamo anche il commento
Al voto di domenica scorsa Repubblica surfer Luca leone Luca leone una giornalista scrittore editore insomma è fondatore
E direttore di Infinito Edizioni grande conoscitore della Bosnia Erzegovina qui ha dedicato molto del suo lavoro un Paese che chi conosce e ama profondamente e a proposito dell'esito Luca sul suo blog occhio critico indirizza e Luca leoni punto dopo punto it a proposito del voto di domenica scorsa
Appunto sottolinea le parole è l'atteggiamento dell'uomo forte della Repubblica Satta Sarca migliorato dopodiché che durante la festa per il la vittoria svolta sia pale
Capitale della Repubblica Srpska durante la guerra di aggressione alla Bosnia-Erzegovina nel novantadue novantacinque
Dopodiché raggiante ha dichiarato davanti o migliaia di cittadini festanti sotto le bandiere che oggi abbiamo scritto una nuova pagina della nostra gloriosa storia e abbiamo dimostrato di essere un popolo che combatte per le libertà e per i diritti della Repubblica
Sono orgoglioso del popolo della Repubblica sei agisca orgoglioso di tutti coloro che hanno votato tutti serbi che non sono venuti a votare al referendum dovrebbero vergognarsi
Nessuna vergogna scrive Luca leone commenta provano invece dopodiché gli altri estremisti per avere scelto come data fondativa della loro Repubblica che altro non è se non ho una unità amministrativa in uno Stato sovrano della Bosnia Erzegovina
Quel nove gennaio novantadue che può essere considerata la data di inizio di una mattanza di esseri umani durata quasi quattro anni
Per quanto con molta approssimazione lo scoppio della guerra venga fatto risalire all'inizio di aprile del novantadue quando a Sarajevo si registrano le prime due vittime
Il si parla appunto poi del voto novantanove virgola otto per cento per ISSI
Il plebiscito desiderato dunque scrive Luca leoni espresso da una maggioranza di poco assoluto del popolo serbo bosniaco che non basterà probabilmente a puntellare a lungo il trono del milionario dopodiché
Padre padrone della Repubblica sei Oscar momento abbandonato anche dalla Serbia e sostenuto nel suo sforzo distruttore della Bosnia Erzegovina dalla sulla Russia un plebiscito costato almeno settecento mila euro che sono Oro in un'entità la Repubblica secca
In cui buona parte della popolazione non ha lavoro e vive in condizioni alloggiative sanitaria quanto meno complicate la speranza conclude Luca leone
è che tutti ora lavorino per ridurre la tensione che si avverte oggi forte è ancora più forte in luoghi come Srebrenica tra l'altro Dodic
A ricevere sta ha ricevuto un mandato di
Come dire di comparizione dalla dalla procura di Sarajevo proprio per non avere voluto rispettare
La decisione della Corte costituzionale che aveva dichiarato illegittimo illegale il referendum dopodiché ha fatto sapere di essere pronto a presentarsi all'audizione davanti al tribunale bosniaco ma pretende che non si trovi a Sarajevo dunque anche qui motivo di ulteriore di ulteriore tensione
Dicevamo appunto del bicchiere mezzo pieno il bicchiere mezzo vuoto allora vogliamo chiudere con quanto ha scritto la scorsa settimana il ventuno settembre Matteo Tacconi sul suo profilo Facebook Matteo Tacconi e
Anche lui giornalista scrittore saggista
Grande conoscitore del dell'area balcanica e non solo anche dei del dell'est Europa è stato tra i tra i promotori di un'idea di una importante esperienza editoriale on line e che si è conclusa da poco rassegnare a sto punto comma
Ecco mattinata Matteo Tacconi ventuno settembre sulla sua pagina Facebook suo profilo scriveva quello che secondo me
Ecco è un buon riassunto che andrebbe anche fatto presente a tutti coloro che scrivono troppo spesso e a sproposito di di polveriera dei Balcani e che insomma con perpetuo non può pregiudizi e i luoghi comuni sulla realtà balcanica dell'ex Jugoslavia attuale la nuova guerra nei Balcani la pace a rischio nei Balcani i nazionalismi di ritorno nei Balcani sia Disma nei Balcani l'influenza di Putin nei Balcani eccetera eccetera
Nelle varie letture a senso unico che escono da un po'nei giornali tutti questi raffinati analisti si sono dimenticati di scrivere che molti di questi Paesi sono ormai nella NATO
A breve tocca persino al Montenegro così empatico verso Mosca
Alcuni sono in Europa chi non vi aderisce vuole entrare la Banca europea per gli investimenti e il primo prestatore nella regione
L'Unione europea è di gran lunga il primo esportatore e importatore ora tutto questo non è una garanzia di stabilità e prosperità e non si possono ignorare i deficit cronici della Regione
E certi errori da parte dei di Bruxelles e dei leader balcanici certo è che trascurare il fattore europeo e atlantico ridurre tutto a inazione europea nei Balcani e parlare solo di Islam fosse nazionalisti persino guerra possibile bene
è davvero una sufficienza dolosa
E ci si sì sentiamo di sottoscrivere completamente in pieno questo commento di Matteo Tacconi con il quale chiudiamo questo supplemento del giovedì di passaggio sud-est
Che abbiamo delicato a proporvi alcune analisi alcuni commenti al voto
Al referendum che si è tenuto domenica scorsa
Nella Repubblica secca ne parleremo naturalmente alla luce anche dei risultati nella prossima puntata di passaggio a sud-est
Domenica prossima domenica due ottobre anche collegandolo punto anche alle elezioni amministrative che si tengono appunto domenica nella Repubblica se scala dunque appuntamento domenica sera alle ventuno con la nuova puntata di passaggio a sud-est vi ricordiamo che ci trovate naturalmente nella pagina delle rubriche di Radio Radicale punto it con tutte le puntate di passaggio su desse tutti supplementi e poi anche sulla nostra pagina Facebook
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