Intervista a Don Vincenzo Paglia sul libro "Sorella Morte"

Radio radicale siamo qui a latere della presentazione del libro di monsignor Vincenzo Paglia Sorella Morte la dignità del vivere e del morire edito da PM
Un titolo certamente impegnativo un tema certamente impegnativo soprattutto in questi in questi mesi in queste settimane
Nel libro c'è un interrogativo che è quello principale ovvero la paura che l'uomo contemporaneo postmoderno secolarizzato a della morte
Su questo che pur se non c'è stata nel corso dei secoli editrice ogni sul rapporto tra uomo è morta ma io condividere la morte fino
Agli anni cinquanta del Novecento
Faceva parte della storia quotidiana della gente
Bambini anziani adulti dall'Africa cara al nord Europa dalla Cina gli Stati Uniti avevo allora qualche familiarità negli anni Cinquanta peraltro con una cesura
La morte è diventata come un tabù
Si muore da soli non se ne parla i bambini ne siete tutti lontani
Forse perché questo come dire questa paura della morte non ha trovato più risposte
Di fronte ad una società
Che si ripiegata su se stessa su un benessere comunque sì forse su un desiderio di star bene non importa come
Ecco questa crescita individualista assieme alla crescita di un
Decidere di benessere individuale apportato ad allontanare
La morte ed in effetti
Dalla
Per la prima volta potremmo dire meno storica
Dell'umanità la morte è diventata un po'con me lo dice Gora l'antropologa inglese in un volume del cinquantacinque
è diventata la nuova pornografia
Ciò che si deve nascondere ciò di cui non si deve parlare
Ed ecco perché
Mentre
Per un verso un mentre proprietario Gerge le guerre
Le morti per fame nel morti per le violenze l'ingiustizia
Mentre aumenta quindi la notizia della morte
Quella che poi concerne la propria persona dire come
Messa all'angolo dimenticata creando una contraddizione non siano parole sulla morte
Ci si rassegna alla morte degli altri in questo senso con il
Questo libro io ho voluto come dire portare alla luce l'importanza
Di parlare di questo tema di dibatterne di accoglierlo
E a me piace sottolinearne il titolo
Sorella morte
Perché
Non perché la morte non faccia paura l'aborto fa paura a tutti nessuno escluso per noi cristiani cominciando da Gesù
Assodato sangue al CSM
Tuttavia
Questo
Questa paura
Della morte se una paura
Ignorante cioè grigio TAR rogante come abolirla eliminare diventa una paura distruttiva una pura ignorante
Francesco d'Assisi che aveva paura della morte che però era abituato ad incontrare a parlare potremmo dire che aveva la cultura dell'incontro
Francesco d'Assisi che ha cantato il sole la luna l'acqua le stelle
Quando
Alla fine della vita
Vedeva la morte avvicinarsi
La borsa e scrivere nel Cantico dei Cantici
E l'ha chiamata sorella perché perché chiamando alla sorella gli ha tolto come il pugile ore
Quello che mette più paura
E allora la morte non è la fine
La morte un passaggio doloroso ma se il pugno Ciglione viene con me come dire
Tolto viene come praticato la morte diventa un passaggio
Che porta al dolore ma non la disperazione per prendere
Una frase che annui ascoltatori di radio care radicale dice ci è nota la morte fa parte di quella
Speranze e contro ogni speranza spetta contro sperma
La morte non spegnere la speranza
è questo il senso di questo volume che vuole aiutare a riflettere tutti i cristiani perché perciò anche voi siamo silenti o banali di fronte alla morte
E anche chi non crede sapendo che comunque la morte un mistero con il quale dobbiamo fare i conti quindi
Cont non comprenderlo avvicinarci a questo mistero e la soglia nel quale
Credenti e non credenti ci troviamo conflitti
Leggendo e assaporando le pagine di questo libro una cosa che ho notato è che
C'è tanto riferimento ovviamente al fine vita quindi al termine dei giorni ma soprattutto io ho notato anche un'analisi che fa un po'da sotto testo cioè si ha paura della morte perché in fin dei conti
Si ha paura principalmente della vita esattamente
è un tema questo
Fin dalla antica Grecia se ne parlava poi la filosofia Romanelli storici
E ha percorso tutto l'arco di questi lunghi secoli di riflessione sulla morte
In genere Cecchi cercava di
Allontanarla dicendo come gli storici finché ci siamo non ce la morte
Quando c'è la morte non ci siamo anche noi in verità prendiamo
Loro il filo al grande filosofo spagnolo Unamuno oppure lo stesso Pascale eccetera beh insomma la morte fa paura
Per la morte comunque sappiamo che fa parte della nostra esistenza in questo senso
Affrontarla da diversi punti di vista è importante quello che io vorrei anche evitare e qui forse un dibattito andrebbe continuato
E evitare le scorciatoie
Secondo me
Tentare di bloccare in alcune norme legislative una dimensione così complessa senza fare nulla dibattuta senza fare l'accompagnata anche con dialettica
è una scorciatoia per secondo me
Pericolosa mentre
Quello che credo sia indispensabile è una corresponsabilità
Di fronte a questo evento quindi è importante il paniere di chi sta male è importante il parere del medico è importante il parere dei parenti come anche uno degli amici
è in questa circolarità virtuosa che si debba affrontare il momento finale della propria vita la legge ferita
Questo dialogo caldo ci fa capire tutto
E ci fa
Sì in simili
Alla
E all'interno di chi poi more tenendo presente una cosa che la morte non è mai un evento che riguarda solo
La persona che muore
Perché siamo tutti legati gli uni agli altri
La morte dell'amico mi riguarda
Quando è morto Marco Pannella abbia ricordato
La sua lunga malattia fila abbia ricordato e per questo andava a trovarlo questa compagnia secondo me
Il segreto di come
Affrontare questo delicatissimo tema
E questo libro giunge quasi conclusione del giubileo della Misericordia subito della Misericordia che appunto messo al centro il tema del perdono che è un tema antichissimo
Un tema anche pregiudicare in qualche modo il perdono di Assisi il perdono quotidiano che dovremo in qualche modo vere
La questione quindi delle carceri tanto cara insomma i nostri ascoltatori alla nostra galassia
Ci sarà anche questa a marciare il sei novembre che preventivata a Marco Pannella e a Papa Francesco iniziative come questa che proprio ma vanno proprio a conclusione del Giubileo quindi in vita morte
E privazione della libertà possiamo dire che sono in qualche modo un unico fascio di nervi che muove l'uomo assolutamente io credo che la dimensione della Misericordia
La ragione della stessa presenza della Chiesa del mondo
Io credo che la Regione della nostra stessa esistenza
Noi siamo nati
Essere i missili curiosi siamo nati per abbracciare tutti ma particolarmente chi ne ha più bisogno in questo allora l'uscire di Papa Francesco vuol dire andare incontro
Ai bambini che muoiono di fame
Vuol dire andare incontro per evitare le guerre vuol dire andare incontro a chi sta in carcere
E non ha nessuno vuol dire andare incontro a chi è ammalato ho scartato e viene emarginata in questo senso c'è come un filo rosso che unisce
I poveri cristi
Tutte legate
E io mi auguro da quel filo della Misericordia che riscalda il cuore ringrazio monsignor Vincenzo Paglia per la consueta disponibilità e gli auguriamo buon lavoro grazie chiuso lo do a tutti gli amici di trasversale