L'intervista è stata registrata lunedì 27 luglio 1992 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Editoria, Legge, Mammi', Privato, Radio, Televisione.
La registrazione audio ha una durata di 10 minuti.
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giornalista
Radio radicale abbiamo i nostri microfoni Sergio Natucci direttore di Italia Radio segretario dell'RNA lei Radio nazionali associate colui vogliamo parlare della questione delle concessioni
La legge Mammì dovrebbero infatti fra pochi giorni venire a scadenza i termini della legge Mammì la legge di regolamentazione del sistema radio che Ivo pubbliche privato nel nostro Paese si parla però in particolare per le concessioni radiofoniche di un decreto di proroga annuale o biennale
A quale punto è la situazione delle concessioni radio telefono radiofoniche Sergio Natucci
Ma il punto di Tanca potrei dire nel senso che il lavoro fin qui fatto è stato fatto sopra
Delle associazioni di categoria del settore radiofonico in particolare della nostra ed è un lavoro preliminare siamo estremamente ancora lontani dalla dall'inizio vero della pianificazione
Noi abbiamo compiuto anche molti atti in questi metti vede imporre alla ministro precedente al socialdemocratico Pittini ma e lo faremo anche con Pagani per imporre il rispetto o della legge anche se ormai quali singolare parlare di rispetto della legge a due anni e a un anno già dalla prima scadenza delle concessioni dovevano essere emanate secondo il tetto e legge Mammì entro il ventitré di agosto il mio sento novantuno adesso bisogna recuperare sulla radio per cui è necessario che lo sforzo che fino a oggi si è profuso per la televisione venga a anche in egual misura L'Espresso per la regolamentazione della RAI
Di concessione
E per questi a quindi elaborazione di questi atti entro il ti tre di agosto come e secondo le scale invece per la radiofonia siamo ancora appunto ma quali sono i problemi che ci sono nel sistema radiofonico
Allora precisiamo innanzitutto che le anche per il televisivo si arriva alle concessioni con un anno di ritardo perché i tempi della legge erano chiari sei mesi per predisporre il piano
Di assegnazione radiofonico e televisivo tre metri per predisporre un regolamento attuativo nei tre mesi successivi che arrivava alle concessioni in tutto fanno dodici mesi un anno la legge entrata in vigore
Il ventiquattro di agosto del mille novecentonovanta più un anno fa ventiquattro agosto mille novecentonovanta uno la legge prevedeva in casi eccezionali un prolungamento della situazione transitoria di un altro anno quindi siamo comunque fuori tempo probabilmente ma mi aveva sbagliato e dalle misure nel prendere le misure dei tempi
Circa la situazione radiofonico la situazione radiofonico è quella di sempre i richiedenti di concessione sono quattro mila dieci così come ha dichiarato il ministro alla Camera può anche pochi giorni fa una quantità enorme di soggetti per uno spazio molto limitato
C'è bisogno non di falciare casualmente ma in qualche modo di ridimensionare questo settore per fatti che davvero ci sia libertà di espressione ad agire oggi c'è una parziale libertà di espressione sono poche le antenne le stazioni radiofoniche
Che riescono
A superare gli ambiti di quartiere in alcuni casi
Questo vale per le concessioni nazionali le concessioni locali cioè numero richiedenti è troppo elevato ma occorre prima di tutto predisporre un piano che permetta al di là degli interessi di parte le associazioni porteranno poi avanti tutti gli interessi ma al di là di questo fa certi che la radio in Italia sia ascoltabile questo è un interesse comune di tutti
Oggi siamo una situazione in cui la radio è scarsamente
Udibile credo che ciascuno di noi in macchina ma anche a casa scopra che vanno il segnale va e viene disturbato il lo stereo non è perfetto e così via quindi la prima operazione operazione di pulizia per avere un piano che ci permetta di fare sentire cittadini quello che intendiamo dire o la musica che intendiamo proporre questo è fondamentale del primario anche perché altrimenti non si supera mai quella soglia di migliaia di trecentotrenta miliardi l'anno trecentotrenta miliardi l'anno
Di fatturato pubblicitario nel settore radiofonico Rai compresa che da sola se ne mangia cento dieci miliardi capite che con queste cifre è una situazione drammaticamente povera
Una parentesi qual è la situazione della radiofonia italiana in comparazione con la radiofonia degli altri Paesi europei avanzate e industrializzate
Ma il discorso è che noi siamo tra quelli che fatturiamo meno di Totti in termini pubblicitari indipendentemente dal se vogliamo parlare di rapporto fra radio e televisione in Italia secondo dati americani del di esperti di studiosi di questioni che comunicazione secondo loro in Italia il cinquanta per cento va alla televisione della torta nazionale pubblicità del tre virgola nove alla Ras in Germania per esempio il cinque virgola cinque va alla radio il diciannove alla televisione in Francia il sette virgola nove va alla radio il trentuno alla televisione vogliamo vedere grandi Paesi Canada il dodici per cento alla radio il ventitré virgola otto per cento alla televisione
In America l'undici virgola due per cento alla radio il trentuno virgola nove la televisione capite chi capisce immediatamente lo squilibrio del sistema di Paliano in cui un solo metro il televisivo
A assorbe più del
Ed esattamente il cinquanta nel novantadue cinquanta per cento delle risorse complessive è chiaro che la radio ha bisogno di risorgere da questa situazione perché all'idea gli uomini agli editori a il pubblico il pubblico radiofonico ciascuno di noi
Quando accende la radio sommati tutti insieme esprimo un numero notevolmente superiore a quello degl'ascoltatori e dei video spettatori quindi la radio ancora in Italia grazie soprattutto alle private il mezzo più ascoltato e allora ha bisogno di un sistema che gli permette anche di crescere economicamente
L'hai parlato molto della pubblicità ma ci sono tra radio fogna nazionale radiofonica locale dei contrasti d'interesse sulla questione della pubblicità
Certo che ci sono dei contratti d'interesse perché questa legge stabilisce che dal ventitré di agosto le emittenti nazionali devono rinunciare alla pubblicità locale e c'è possono trasmettere solo un tipo di pubblicità su tutto il bacino servito
Io non entro nel merito della giustezza o meno della costituzionalità o meno di questo aspetto dico solo che in una legge in cui non si è attuato niente a due anni dalla sua emanazione in cui non si è fatto il piano nei tempi dovuti il Regolamento ci sono soggetti che hanno chiesto domanda
Di concessione nazionale o in subordine locale soggetti che hanno chiesto solo nazionale non sappiamo che fine faranno in una situazione di così incertezza di così tanta incertezza riteniamo singolare che un solo soggetto della radio nazionale debba rinunciare oggi a buona parte del suo finanziamento cioè la pubblicità locale la legge aveva stabilito
Per le televisioni una hanno per uscire dalla locale per le radio due anni perché perché ma mi fu chiaro in questo in un anno si quello che regolamenta a carte scoperte chiare una situazione come si dice a bocce ferme la radiofonia un altro anno in citazione regolamentata per uscire dalla pubblicità locale e questo non è avvenuto nei diciamo proroghiamo questo termine promulghiamo tutti i termini
In scadenza alla fine di agosto per quanto riguarda la radio almeno fino alle concessioni per dare chiarezza coloro che hanno anche investito denaro in colare uno chiede concessione nazionale in subordine locale e chi brucia tutti i clienti locali perché così e così come un sacrificio volontario ci sembra davvero singolare quando poi chi chiede ci si chiede di essere imprenditori ed editori
Un'ultima domanda qual è a questo punto dopo circa
Il giudizio sulla legge Mammì è che prima di tutto va attuata
Dopodiché bisogna correggere molte parti di una legge che sicuramente portata dalle condizioni politiche e dal rapporto televisione economia chiesti aveva ad agosto del mille novecentonovanta io ricordo e su quella legge sono caduti i cinque ministri democristiani con molti voti di fiducia con un articolo quindici quello sull'antitrust che è uno che da solo potrebbe far parte potrebbe presentarsi come una legge in un solo articolo ci sono elencati moltissimi aspetti quindi una legge che targate fortemente ancorata a quel momento politico e agli interessi di quel momento occorre rivederla in generale ed occorre attivare delle norme specifiche ed esclusive per la Radio la radio metodi verso la televisione e ha bisogno di alcuni elementi di regolamentazione di incentivazione
Concede neanche un secondo per dire che il garante l'audizione professor Santaniello l'audizione che ha fatto alla Camera settimana scorsa
Ha detto che bisogna recuperare il tempo perduto sulla radio e bisogna incentivare il mezzo radiofonico con adeguati sostegni
Ecco ma si
Come mai in questo nostro Paese non si riesce a capire l'importanza del mezzo radiofonico superiore
Se primo perché il mezzo radiofonico a pochi denari secondo perché in passato la radio era stata praticamente abbandonata la riscossa della radio avviene dal settantacinque in poi cioè dal ritorno
Il compariva sulla scena dei privati dal ritorno al dovuto corretto del mezzo al comune fatti che questo metodo sia che è imperativo lo dicono tutti grandi studiosi i mass media un mese con cui la gente si confronta direttamente fu in termini di opinioni di musica d'incontro cioè un grande metto di comunicazione che in Italia era stato abbandonato
La riscossa evidente perché il l'ascolto della radio mercato tantissimo grazie alle locali occorre però un mercato regolamentato mercato sereno che non è grazie all'attuale condizione del mercato italiano mercato sereno per fatti che questo mezzo salga
Capite che in televisione sappiamo tutti quante fatturato nazionale la televisione il tre virgola nove per cento cioè trecentotrenta miliardi sono quanto un gruppo televisivo fattura in due giorni Teresio
Ringraziamo Sergio Natucci direttore di Italia Radio segreta venne a Radio Nazionale associare per questa intervista dedicata al tema delle concessioni radio tre
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