Con Roberto Formigoni (DC), Raniero La Valle, Claudio Fava (LA RETE), Giovanni Russo Spena (PRC), Edo Ronchi (VERDI), Quarto Trabacchini (PDS).
Tra gli argomenti discussi: Guerra, Iraq, Medio Oriente, Pace, Pacifismo, Parlamento.
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DC
LA RETE
PRC
VERDI
PDS
Ringraziando innanzitutto per la vostra presenza qui e confermando che vogliamo dare relazione del nostra delegazione tutti i parlamentari che si è recata in Iraq dal ventuno al ventiquattro di settembre
Erano membri della delegazione coloro che siedono al di qua del tavolo quindi esponenti di forze politiche diverse
In rappresentanza
Di un gruppo più ampio di parlamentari esattamente ottantotto che nel mese di luglio firmarono una mozione presentata alla Camera dei deputati in cui si poneva il problema dell'embargo in Iraq si avanzava
L'ipotesi di togliere l'embargo spesso anche questo ottantotto parlamentari ovviamente
Esponenti di diverse forze politiche
La nostra delegazione ha voluto in questo viaggio in Iraq incontrare il massimo ventaglio possibile delle posizioni politiche presenti sul territorio e in effetti noi
Siamo convinti di essere riusciti
In questo Obiettivo bisogna ammazzare anche con la Commissione chiedo scusa
Se è vero come è vero che nei nostri giorni di presenza abbiamo incontrato esponenti del Governo seguirà poi il dettaglio di che abbiamo incontrato esponenti dell'opposizione questo incontro è stato realizzato al di fuori dalle frontiere irachene a Damasco dove si ebbe il consiglio superiore dell'opposizione irachena
Alcuni funzionari dell'ONU e dell'Unicef anzi alcuni responsabili dell'azione dell'ONU dell'Unicef sul territorio iracheno esponenti religiosi cristiani e musulmani
E la delegazione ha compiuto anche un un viaggio al Sud nella provincia scita di amara
L'obiettivo principale era quello di raccogliere notizie sulla situazione politica complessiva del paese e sulla situazioni di vita con particolare riguardo come accennavo prima alla tematica dell'embargo
Su questa tematica abbiamo raccolto alcuni dati che hanno la conferma delle organizzazioni internazionali
La stretta dell'embargo Forte anzi molto forte
L'impressione convalidata dai dati e dalle testimonianze che abbiamo raccolto è che col passare del tempo Maya diciotto mesi dalla conclusione della guerra all'embargo lungi dall'allargare le sue maglie le sta restringendo
Ed è un embargo che non colpisce soltanto i beni previsti dalla risoluzione dell'ONU ma con bici anche quelli esplicitamente esclusi cioè colpisce anche i generi alimentari e medicinali
E proprio la carenza di generi alimentari di medicinali e la causa di alcune sofferenze a nostro avviso gravi e molto gravi del popolo iracheno
Per quanto riguarda i generi alimentari il funzionario dell'ONU ha detto agli aiuti umanitari il dottor Fulcherio un italiano ci ha descritto una situazione drammatica le razioni distribuite dal Governo
A tutta la popolazione coprono all'incirca la metà del fabbisogno calorico quotidiano per persone
Per quanto riguarda la carenza di medicine fondamentali è stata accertata la morte di oltre sessantotto mila persone dati che arrivano fino al luglio del mille novecentonovantadue a causa appunto della mancanza di medicinali specifici
Non reperibili sul territorio perché no
Per l'embargo questo provocato
Sofferenze facilmente immaginabili per la popolazione anche l'esplodere di alcuni fenomeni sociali come la mendicante se la delinquenza nella città di Baghdad
Che stravolgono il tessuto stesso di vita della città un'osservazione politica che noi facciamo e che ci hanno fatto anche gli esponenti dell'opposizione
E che questo regime di embargo finisce dunque paradossalmente o forse non paga dorsalmente
Collega forzare l'attuale governo iracheno con rafforzare la posizioni Saddam in quanto è facile per il governo indicare i responsabili Esterni delle sofferenze del popolo
A questo si aggiunga che a nostro avviso ma non soltanto a nostro avviso da un reperimento dei dati sul campo non sussiste più la base giuridica internazionale
Sulla quale era stata costruita la costruzione dell'ONU che poneva le bare il Kuwait è stato liberato nel modo che sappiamo
L'Iraq ha accettato le risoluzioni dell'ONU
Sempre gli esperti dell'ONU hanno a più riprese confermato che non esiste alcun pericolo di ripresa dei progetti nucleari dell'Iraq stesso anzi qualcuno ha usato l'espressione anno zero per quanto riguarda i progetti di riarmo dell'Iraq
E tutto questo quindici porta a importare dalla dalla visita sul luogo la conferma l'ipotesi politica di partenza anzi una conferma decisamente rafforzata avendo visto di persona
Quello che il campo ci ha manifestato
Sottolineammo inoltre ci tengo ripete cioè viene confermata la nostra ipotesi partenza sulla
Infondatezza questo punto dell'embargo sulla necessità morale prima ancora che politica di cessazione dello stesso da parte della comunità internazionale si conferma e si rafforza
Il giudizio politico sulla iniquità dell'estensione dell'embargo ad alimentari e a medicinali
Voglio sottolineare vogliamo sottolineare che questo atteggiamento negativo nei confronti dell'embargo c'è stato anche confermato dalle opposizioni
Ira che dalle dalle opposizioni irachene dai partiti d'opposizione
Dal da dai delegati curdi e per quello che abbiamo potuto vedere anche dai rappresentanti del popolo scita
Alla luce di questo i deputati che hanno partecipato alla delegazione sottoporranno nei prossimi giorni alla firma di tutti i loro colleghi innanzitutto degli ottantotto ma evidentemente di tutti i seicentotrenta deputati una nuova mozione
I cui punti forza saranno i seguenti quattro primo la richiesta che l'Italia sconce e immediatamente i fondi acheni
Che erano stati congelati per impedire che il governo iracheno li utilizzasse per l'acquisto di qualunque genere di merce all'estero
Un dato che voi sapete che finora soltanto una minima parte di questi fondi è stata scongelata benché Longoni avesse ammesso il totale scongelamento a fini dell'acquisto di alimentari e di medicinali noi chiediamo lo scongelamento totale immediato secondo noi chiederemo al Governo una iniziativa nei confronti dell'ONU della Comunità europea
Perché venga tolto l'embargo non sussistendo né più ripeto le fondamenta giuridiche sul piano internazionale e non sussiste e sussistendo invece gravissime ragioni di ordine morale umanitario per togliere
Una sofferenza che è tutta a danno del Po
Terzo noi chiederemo anche che il governo italiano trovi il mo'le modalità per la riapertura di una sede diplomatica a Baghdad
Un dato curioso che noi abbiamo visto sulla piazza è che altri Paesi ci hanno già preceduto non sono Paesi di poco conto ad esempio gli Stati Uniti d'America i quali da diversi mesi hanno riaperto
Sotto le bandiere della Polonia ma negli stessi locali di prima una rappresentanza diplomatica pressoché al completo manca soltanto l'ambasciatore quindi chiedere che anche l'Italia
Trovi il modo per rappresentare e difendere i propri interessi nazionali almeno temporaneamente sotto la bandiera come si usa in diplomazia di un altro Paese che ne cura gli interessi ma poi col tempo anche sotto il nostro glorioso tricolore
Crediamo che non sia un gesto di protervia da parte italiana ma la viva che semmai con qualche momento di ritardo a quanto già altri Paesi hanno fatto
Infine in questa nostra mozione conterrà l'invito alla convocazione nei tempi più stretti possibili della commissione mista italo irachena
Partendo noi siamo realisti in questo dal suo livello tecnico
Al quale non osta no nessuna difficoltà di ordine politico per poi eventualmente procede in una seconda tappa livello politico dico questo anche perché noi tutti sappiamo che gli interessi del lavoro e dell'imprenditoria italiani Rak sono sempre stati consistenti
Grandi impresa hit italiane pubbliche e private hanno sempre trovato modo di lavorare migliaia di tecnici di operai di ingegneri italiani hanno lavorato in Iraq in passato
Sappiamo che ci sono contratti in corso so spesi per la guerra nel Golfo il governo iracheno ci ha formalmente
Confermato la volontà di onorari fin in fondo tutti i suoi contratti
Abbiamo trovato un Paese che sta procedendo a tappe forzate alla suo ricostruzione che per questo desidera riprendere la collaborazione con la tecnologia occidentale in particolare con la tecnologia italiana
Ed è quindi crediamo che poi che ci troviamo anche di fronte a un momento di difficoltà economica quale conosciamo nel nostro Paese
Non sia un atteggiamento responsabile quello di dare un calcio ad una possibilità di applicazione per il nostro lavoro e per la nostra imprenditoria in un momento difficile come questo
Concludo per il mio intervento dicendo che ovviamente abbiamo anche guardato la situazione complessiva dell'Iraq dal punto di vista di queste ipotesi che si sente nell'aria
Da qualche tempo di una possibile partizione del del Paese in tre
Effettivamente il Paese è già da oggi distinguibile nettamente in tre zone diversificate tra di loro il centro sunnita attorno alla capitale Baghdad il nord curdo in cui tre province su cinque godono da qualche mese di una totale
Autonomia non solo amministrativa ma anche politica
Non esiste più alcun funzionario
Iracheno nel nord e sud di città in cui vige l'embargo aereo hanno mi sembra che un'ipotesi di divisioni in tre del Paese comunque mascherata sia francamente dannosa poco anche qualche cosa di più deleteria per gli equilibri
Di quella regione già profondamente instabile che al Medioriente
Si aggiunge a questo nostro parere anche qualche voce non scontata come ad esempio la voce siriana
Nell'incontro avuto a Damasco con le autorità siriane
Tutti ricordiamo la posizione della Siria all'epoca della guerra del Golfo la Siria a paventa a si è detta Kandel mente preoccupata dell'operazione di bloccare o in corso
E grandemente timorosa di una possibilità di controllo diretto o indiretto degli iraniani sull'Iraq meridionale
D'altra parte non è un mistero per tutti che anche i Paesi arabi moderati nutum una preoccupazione di questo tipo noi quindi crediamo non pretende pretestuoso pensare che anche il Parlamento italiano possa esprimere una voce di preoccupazione nei riguardi di questa ipotesi
Io ripete
Illustrarvi brevemente
Questo comunicato congiunto che è uno dei frutti ritengo più significativi della nostra visita a Baghdad
Comunicato congiunto tra la delegazione italiana che come sapete era formato dai parlamentari ma era anche integrata da rappresentanti di organizzazioni non governative operanti nel campo della solidarietà con il Medioriente
E con l'altra parte firmatario è stato il Parlamento iracheno questo comunicato congiunto è stato richiesto dal autoritaria che ne ne abbiamo discusso e poi l'abbiamo firmato
In una seduta congiunta il ventiquattro settembre benché sia stato firmato il ventiquattro settembre questo documento non è noto in Italia per le carenze del sistema informativo italiano
Noi l'abbiamo trasmesso per il TLX
Nel pomeriggio stesso del ventiquattro all'agenzia Ansa appoggiandolo poi con una telefonata alla redazione esteri però mi sembra che non sia stato messo in Rete questo documento perciò lo trovate nelle vostre cartelline ed è quindi un documento in quanto in qualche insomma diciamo fresco
Si potrà naturalmente discutere sul valore di questo documento che è un documento di pace in qualche modo noi anticipando i tempi della diplomazia e delle istituzioni abbiamo in qualche modo dichiarato la pace tra l'Italia dell'Iraq ed attualmente si potrà discutere sul senso di questo documento io vorrei farvi notare che tutto il diritto internazionale un diritto pattizio non ci sono organi legislativi che hanno turrita su tutti e quindi tutti gli atti internazionali risultano da un consenso di parti diverse
Attualmente la questione sapere quali sono i soggetti che firmano questi documenti questi comunicati
Ora dar da parte irachena il soggetto era dotato di massima rappresentatività perché era il presidente del Parlamento e il presidente della Commissione per gli affari per le relazioni arabe e internazionali e come sapete in un regime come quello iracheno
Il presidente del Parlamento non firmerebbe mai un atto che non fosse condiviso e struttura così avallato da tutto l'apparato di potere
Dello Stato da parte italiana i firmatari ramo naturalmente noi parlamentari quindi avevamo in questo senso una rappresentanza affievolita perché non si può dire nonostante ciascuno dei parlamentari rappresenti il la nazione nel suo complesso naturalmente non avevamo nessuna credenziale siamo per trattare a livello diplomatico però voi sapete che c'è una realtà di il movimento di coscienza di opinione che non è tutta e solo rappresentata dalle istituzioni
E noi siamo convinti che firmando questo atto abbiamo rappresentato una parte molto larga della coscienza della disponibilità del Paese a chiudere il capitolo della guerra con l'Iraq e a riaprire un periodo di relazioni amichevoli e di pace
E questo allora mi sembra importante significativo perché invece la la realtà che sussiste è che la guerra continua
La guerra con l'Iraq non è finita nessuno ha dichiarato che questa guerra è finita anzi continua io ogni giorno si arricchisce di nuovi elementi di violenza
Non solo
La interdizione dei folli sul sud ma anche l'embargo che come ce l'ha già detto
L'onorevole Formigoni un atto di grande violenza che provoca inenarrabili sofferenze alla popolazione quindi questo diciamo è un atto che va controcorrente che va contro quella che la situazione generale della dell'ostilità che continua con l'Iraq io vorrei farvi notare i due diciamo atteggiamenti di fondo che vengono dichiarati in questo documento dalle due parti da parte italiana si dichiara un profondo rammarico per le sofferenza di distruzione che anche l'Italia partecipando alla guerra seppure in piccolissima parte ha contribuito a provocarne la popolazione irachena una volontà di riconciliazione e da parte irachena si esprime un atteggiamento di accoglienza e di fraternità senza rancore
Che mi sembra un'espressione molto significativa non so se qualcuno ricorderà l'espressione dell'ultimo Sartre paternità senza terrore
Ecco qui invece si parla di fraternità senza rancore
Nella convinzione che la seconda stagione degli arredi rapporti di amicizia tra l'Italia e l'Iraq che ha preceduto la guerra ne debba prevalere nel suo ricordo sulla ricordo dell'ostilità manifestata sin nella guerra e nella speranza che si possano presto ristabilire relazioni amichevoli per quanto riguarda i contenuti del documento
Essi sono quelli che vi ha ricordato Formigoni che sono poi quelli che faranno parte della mozione parlamentare in particolare si dichiara di comune accordo con la convinzione che l'embargo non ha più la sua base giuridica perché le motivazioni per le quali l'embargo era stato proclamato vale a dire la quell'invasione la missione del Kuwait e la questione degli armamenti
Pesava di distruzione di massa di un Iraq tutte e due queste questioni non esistono più quindi non c'è più
La affonda il diciamo la motivazione diretta dell'embargo
E allora se l'embargo continua
Esso è il sintomo di una diciamo di una scelta che in nessun modo nel momento in cui ci se ne rende conto in nessun modo può essere avallata in nessun modo l'Italia può continuare ad avallarla perché perché l'embargo vuol dire l'esclusione del mercato
Ora voi sapete che l'ideologia attuale vigente nel mondo
E che si deve creare un mondo due caratterizzato da un sistema generalizzato di scambi questo è il modello generale universale per il mondo un sistema generalizzato di scambi
Nel momento in cui da questo sistema si esclude volutamente un paese una collettività un popolo si esclude da questo generale universale sistema generalizzato di scambi vuol dire che quel Paese viene escluso dalla comunità
Viene esclusa dalla comunità delle nazioni non solo viene escluso dalla Comunità economica dei commerci ma viene escluso dalla comunità politica delle nazioni e questo non è possibile non è possibile che si esclude un popolo intero
Dalla comunità dei popoli e che si continui a mantenere l'embargo che non ha più nessuna funzione coattiva
In una funzione esclusivamente punitiva e quindi come sanzione penale come sanzione vendicativa che la misura in cui colpisce il popolo e non i dirigenti non uno Stato Nuredine colpisce il popolo i bambini vecchi eccetera
E una qualche cosa che contraddice con tutta la civiltà giuridica occidentale sul concetto della pena sul concetto della sanzione penale che non può mai essere collettiva non può mai rivolgersi collettivamente a tutto un popolo
Vorrei aggiungere che i nostri colloqui con i rappresentanti dell'ONU che si occupa dei problemi umanitari sia Fulgheri sia Muzzi il rappresentante dell'ONU per gli aiuti umanitari all'Iraq il rappresentante dell'ONU
Per la per i bambini tutti e due si sono detti preoccupatissimi dicono che verrà nell'inverno nell'inverno ci saranno popolazioni ripetuto nel Nord che saranno dominate dalla fame dal freddo ci sono delle grandi migrazioni interne
Ci saranno i bambini che continueranno a mancare di medicine gli alimenti e questi funzionari dell'ONU cercano in qualche modo di alleviare le conseguenze dell'embargo
Ma il paradosso è che l'ONU cerca di alleviare le conseguenze gravissime dell'embargo che lo l'ONU stesso ha proclamato e quindi c'è una totale schizofrenia delle istituzioni internazionali che da un lato di Stroncone da un altro lato cercano di alleviare
Le conseguenze delle distruzioni che provocano e quindi diciamo la convinzione profonda che l'abbiamo espresso in questo comunicato che l'embargo vada tolto corrisponde a queste motivazioni
E anche si sotto viene comunicato che la soluzione dei problemi dei rapporti tra le diverse etnie religioni dell'Iraq si deve risolvere salvaguardando l'unità del Paese questa è una piattaforma comune tra la partirà che nella delegazione italiana
Ma su nostra insistenza si è aggiunto che non solo va salvaguardata l'unità del Paese ma che il modo la metodologia attraverso cui il problema dei rapporti con i curdi con gli Sciti si deve risolvere e la metodologia della democrazia
E che quindi questa su questo problema non sarà risolto se l'Iraq non farà crescere la propria democrazia interna che non abbiamo voluto specificare una con una parola molto tecnica una democrazia pluralistica
E con una potenziamento
Dei diritti non solo individuali del singolo curdo del singolo uscita ma un potenziamento di diritti collettivi delle comunità come tali
Quindi c'è l'indicazione di un percorso di molto importante che l'autorità irachene abbiano firmato questo documento perché in qualche modo e un impegno e un documento che se anche può essere ritenuto diciamo debole da parte italiana ma certamente può essere può essere diciamo
Richiamato dalla parte irachena che l'ha firmato quindi loro si impegnano ad una la soluzione del problema con i curdi e con gli Sciti con un approfondimento della democrazia pluralista e con il rispetto e con la crescita della riconoscimento di diritti collettivi
Di questi comunità ecco questi mi sembrano i punti e il senso
Lo spirito di questo documento che a me sembra come conclusivo e come riassuntivo un po'dello spirito del nostro viaggio ed è quello che abbiamo tentato di fare anche su mandato di tante organizzazioni tanto movimento presente nel Paese
Posso essere considerato un risultato di grande interesse grazie
Raniero continua vorrei aggiungere due immagini che servono a rendere
Perché PPE la dimensione di questa guerra
Una una cifra offriva il responsabile il programma dell'Unicef il dottor Morse
La statura media degli iracheni è diminuita di due centimetri in in questi diciotto mesi ossia i bambini in età pre puberale di sviluppo
In qualche modo hanno modificato adottato il loro organismo alle carenze alimentari la le reazioni che in questo momento si riesce a garantire alla popolazione irachena non superò le mille ottocento calorie al giorno voi sapete più o meno il fabbisogno quotidiane due mila cinquecento calorie al giorno a mortalità infantile voi troverete uno schema abbastanza specifico su questi dati è aumentata del trecentotrenta per cento il due per cento di questi bambini muoiono di fame novantotto per cento è questo forse il dato più drammatico più
Più atroce muoiono per malattie malattie
Colgono gli organismi assolutamente indifesi malattie infettive che si riteneva fossero del tutto del del latte
In questa tabella troverete questo incredibile omento la diffusione la poliomelite da dieci casi l'ottantanove a centottantasei casi novantuno la difterite sino a cinquecento undici case ci sono quasi novecento casi di colera è una mattina scomparsa
Il tipo da mille ottocento case diciassette mila casi e tutte queste cifre sono cifre non di fonte governativa irachena sono cifre che ci hanno fornito le Nazioni Unite quindi sono assolutamente attendibile ci diceva il dottor Morse che la situazione sanitaria dire
E precipitata indietro nel tempo di quindici orientali ecco queste anche il senso della nostra missione
La ricaduta dell'embargo e soltanto a scapito delle popolazioni civili effetto soltanto sulle popolazioni CIO non ha alcun effetto politico lo diceva anche Roberto Formigoni
Abbiamo avuto la sensazione netta che il regime di Saddam esca fortificato da questa situazione di embargo
Se non altro perché la distribuzione delle reazioni controllata dal governo al ministro per il Commercio
E il controllo della distribuzione dell'organizzazione delle razioni alimentari anche in qualche modo un controllo del territorio
Da questo punto di vista credo che la nomenclatura irachena non abbia subito alcun alcun colpo dopo diciotto mesi di di embargo le uniche cifre sono citate danari terrazzamento nei pollini che lo distribuiscono a tutta la popolazione per la razione alimentare
C'è da dire che non se ne è soltanto un problema alimentare di carenza alimentare anche un problema di mancanza di medicine ci parlava per esempio di questa grave mancanza di anestetici mancanza estetici vuol dire in termini brutali o non si opera o si opera senza anestetici con le conseguenze che non vi lasciamo immaginare c'è una sorta di follia di schizofrenia di questo embargo che non dovrebbe riguardare beni umanitari viveri e medicine che riguarda per esempio persino le matite perché si ritiene in qualche modo le matite possano essere utilizzate come armi improprie le bambini iracheni appartengono anche queste
Al paniere dell'embargo un'ultima notazione diceva Formigoni poco fa che la commissione azioni te ha verificato che c'è stato un azzeramento del progetto non lire che sono state smantellate tutte le fabbriche ridistribuzione di
Per la produzione di armi di distruzione di massa
In sostanza le condizioni poste dall'o non sono state tutte verificate agli americani pongono un ulteriore condizione fuori i nomi in altre parole vogliono i nomi di tutti i tecnici e gli scienziati che hanno cooperato con il governo iracheno in questi anni
Ovviamente il governo iracheno non fornisce questi nomi perché sarebbe si tratterebbe di consegnare i nomi di questi tecnici questi scienziati occidentali ai plotoni di esecuzione anche se può non saranno protoni esecuzioni ma esecuzioni come dire sommerse ecco questo ci sembra la la vera dimensione politica l'embargo che in questi ultimi mesi assunto soprattutto la dimensione di un atto di arroganza pre-elettorale da parte Della Casa Bianca
Non è solo tre brevi osservazioni politiche
Perché molto è stato già detto
Il viaggio credo
Della Delegazione ha risposto
Alle premesse che si era prefisso cioè di fare non solo degli incontri ma di avere un istruttoria complessiva che si rafforzano Sidea di presentazione della mozione
Per il toglie mentre l'embargo e contro la confisca dei beni da che la prima separazione volevo fare e che mi pare che la delegazione abbia avuto uno straordinario rilievo politico anche se va detto che finora è stato molto come dire dimenticata un po'come delegazione politica come atto politico dalla stampa italiana non peraltro alla stampa mediorientale
E fino all'Algeria alla Tunisia fino a Radio Monte Carlo ad esempio che mi hanno dato una larghissima ecco è una delegazione andata
In seguito al lavoro costruito soprattutto a Ponte per Baghdad ed altre associazioni volontarie a nome di ottantotto parlamentari
E vorrei ricordare anche però che vi è stata una presa di posizione
Come dire tocca a me dirlo è segno dei tempi finora non è stato detto
In seguito alle parole importanti e solenni del Papa anche che si è espresso ufficialmente per il tradimento dall'embargo credo in questa sede vadano Tata non si tratta soltanto ottantotto parlamentari ma anche di altre autorità
Morale
Il secondo punto altrettanto brevemente che vuole ricordare ecco le condizioni stabilita la risoluzione dell'ONU sei sei uno collegata alla sei sei zero
Non esistono non esistono più
Evidente che si tratta esclusivamente di una vendetta collettiva che coloro che col col finisce o contrastare con gli stessi principi della giustizia penale e del diritto internazionale vorrei ricordare che qui non si tratta solo di un embargo
Economico si trattava essenzialmente di un embargo sociale politico e anche culturale cioè che rompe i rapporti e taglia i rapporti sul piano culturale di un Paese come l'Iraq che comunque questi rapporti aveva poi soprattutto con l'Italia aveva rapporti culturale molto forti rapporti di import-export molto forti vi sono dei dati ufficiali fornitrici agli alti funzionari ONU
Ecco qui nel ricordo soltanto due per quanto riguarda l'importo iracheno sul dodici per cento del totale l'otto per cento
è il rispetto all'Italia e per quanto riguarda l'export i dati sono ugualmente i due terzi rispetto all'Italia
Terzo punto che vorrei ricordare
L'ONU questo problema propriamente lì
è emerso con particolare evidenza noi abbiamo rilevato un impaccio anzi un'esplicita ammissione molto forte da parte dei funzionari dell'ONU
Dottor Mursia capo delegazione dell'Unicef in prima persona espressamente come dire per cui la destra non sa più cosa fa la sinistra
Ovviamente non in termini politici ma in termini di di collegamento fra i vari settori dell'ONU
I funzionari dell'ONU ci hanno detto esplicitamente di una loro
Diciamo ostilità non vorrei usare parole non usate con precisione dai funzionari rispetto alle decisioni nel Consiglio di Sicurezza c'è ormai di Air diciamo un doppio colpo ONU
In verità ci veniva fatto rilevare che esiste anche per il problema dell'ex-Jugoslavia
Questo ma per l'Iraq particolarmente vi sono programmi umanitari vi sono programmi Unicef e decisioni non assunte nemmeno al segretario generale dell'ONU anzi in qualche modo non volute dal segretario generale dell'ONU che vengono assunte direttamente al Consiglio di Sicurezza e quindi credo che un'osservazione vada fatta cioè su un ripensamento del funzionamento di tutte le strutture internazionali nate per la pacificazione popoli e per la giustizia internazionale
Questo si ricollega la quarta osservazione che voleva fare e che già Formigoni nell'introduzione
A a ben espresso qual è il vero a parte i problemi elettorali di Bush che ricordavo la fava
Ma qual è il vero problema che probabilmente si pone oggi in Iraq il vero problema come abbiamo compreso anche dagli incontri con le opposizioni irachene stesse
Come si evince dal contesto generale
Come si evince dai timori che anche i Paesi arabi moderati hanno e quella della divisione del Paese anche una sorta di pulizia etnica cui personalmente sono contrario all'ex Jugoslavia come come in Iraq
Questa divisione del Paese in tre parti un Nord unire o un Iraq del nord curdo senza risolvere il problema tra l'altro dei curdi
E di uno Stato curdo perché sappiamo che può il problema si ripropone oggi con particolare virulenza per quanto riguarda i curdi in Turchia ma anche per quanto riguarda i curdi Milan abbiamo incontrato nel deserto carovane di profughi curdi che fuggivano dall'Iran
Sta diventando questo deserto un mondo di profughi come come i tanti Paesi africani che ben conosciamo
Quindi un Nord unica un Iraq del nord curdo dove lo Stato si è già ritirato da tre regioni su cinque
Un centro intorno a Baghdad sunnite senza petrolio vorrei aggiungere senza petrolio perché il petrolio amo sura che concorre al nord e a Bassora ad Amara nel Sud è un sud sciita ecco qui voglio ricordare un punto che tra l'altro abbiamo anche di persona in qualche modo verificato nei limiti del possibile la propaganda internazionale la propaganda gli Stati Uniti eh
L'embargo aereo in nome della salvezza dallo sterminio degli Sciti beh qui vi sono prove dei dati allestisce gli Sciti costituiscono più della metà dalla popolazione
Il Presidente del Consiglio esci dagli Sciti sono la maggioranza a Baghdad gli Sciti non sono tutti nel Sud al massimo si può parlare di una popolazione importante di arabi delle paludi cosiddetti trenta mila persone probabilmente e comunque non è questo non è questo il problema che l'embargo aereo
In qualche modo sta affrontando vi è una cattiva informazione vi è una manipolazione dell'informazione internazionale su questo e noi riteniamo come delegazione mi pare di poter dire perché anche nel documento congiunto che abbiamo firmato
Riteniamo che la divisione in tre dell'Iraq sarebbe tragico per tutti gli equilibri e i conflitti all'interno nella regione
Per quanto riguarda i palestinesi per quanto riguarda i curdi ma anche gli assetti politici e statuali complessivi
Proprio in un momento in cui l'esito della guerra del Golfo eh
Come vediamo una sorta come dire di aggressività maggiore da parte da parte del regime iraniano anche con la conquista di alcune isolette Abu Mussab eccetera all'interno del Golfo quindi credo che da questo punto di vista un'alta richiesta e va fatta al governo italiano e di intervenire sul problema della salvaguardia dell'unità statale
Dell'Iraq ovviamente nella la vediamo basata su tre principi l'unità del Paese l'autonomia dei diritti collettivi delle singole tecniche quindi curde di sunniti e sciti è un processo di democratizzazione
Che appunto nel documento abbiamo indicato come democratizzazione e anche pluralismo
Su questo sarebbe interessante ma non è il tempo fare un'osservazione la faccia a volo d'uccello a me pare di capire ero già stata colonna molti dei parlamentari presenti in Iraq prima della guerra del Golfo per la sulla sul problema degli ostaggi
A metà di comprendere che vi è una situazione in movimento
Vi è un'articolazione del dibattito politico interno interessantissima è stato il confronto contare che Azizza grosso diplomatico e un uomo politico di grande intelligenza con lo stesso presidente del Consiglio
Vi sono delle autocritiche che vengono portate avanti qui voglio ricordare per chiudere un'espressione testuale di Tareq Aziz diffondere alcune osservazioni che gli venivano fatte sul comportamento nel regime iracheno durante la guerra del Golfo di fronte all'ultimatum dell'ONU delle Nazioni Unite Tarek Aziz non ha difeso se non in via di principio
Tutte le scelte del governo iracheno regimi Lechero espressamente detto quando si agisce si può sbagliare e comunque parler parliamo del futuro non parliamo del passato e che a me pare che bisogna stare attenti anche da parte dell'Europa dell'Italia di tutti vistati occidentali a non permettere che si
L'embargo facilità
Chiudendo in qualche modo la ricciola bunker il regime mentre invece probabilmente un ristabilimento di rapporti diplomatici e di rapporti
Come dire di colloquio se non altro dirà di atti concreti di pace possono portare ad un approfondimento di una discussione e di una democratizzazione all'interno G. me stesso a me questo ultimo aspetto politico di cui in Italia si è parlato molto poco mi pare di ricordare ne ha parlato solamente il manifesto in un interessante corrispondenza da Baghdad ecco mi sembra un aspetto estremamente importante che la delegazione ha potuto verificare di persona
Siamo
Per stabilire un rapporto di amicizia con Saddam Hussein io
Tendo a dirlo in modo molto chiaro e molto netto
è una delegazione umanitaria e di pace
Non aver Momo avevamo condiviso prima e non c'è ragione per cambiare idea nell'occupazione del Kuwait ne le successive iniziative irachene
Certo che la risposta poteva non essere doveva non essere la guerra nel Golfo e su questo tutti quanti siamo stati qui siamo stati uniti nel condannare
Il ricorso alla guerra nel Golfo
Ogni iniziativa quindi umanitaria e di pace che si rivolge in particolare al popolo iracheno
Per raccogliere elementi di valutazione di inchiesta sulle conseguenze dell'embargo
E mi pare già i colleghi sono intervenuti hanno illustrato
Queste conseguenze come essenzialmente dirette contro la popolazione civile
Io penso che oramai perché si può dire oramai perché son passati due anni dall'inizio dell'embargo
Si può dire che questo tipo di embargo non indebolisce il regime di Saddam Hussein
Poi dirò perché a mio parere viene proseguito non indebolisce il regime di Saddam Hussein perché come notava opportunamente Fava faceva vedere anche Raniero la Valle
E il il regime dispone della distribuzione famiglia per famiglia della quota di alimenti che sono necessari per sopravvivere
E questa limitazione deriva proprio dall'embargo
E cioè l'Iraq a un minimo di agricoltura comunque non è una terra desertica dove non cresce niente esiste una produzione locale
Ha la capacità di mantenere un minimo non sufficiente certamente ma sicuramente importante per la sopravvivenza di gran parte della popolazione
La seconda osservazione che a mio avviso va fatta che andrebbe richiamata allora perché l'embargo fermo restando che ci si potrebbe e si dovrebbe a mio avviso mantenere l'embargo sulle forniture militari e di interesse militare
Ma perché l'embargo così esteso ad eccezione dei ad eccezione dei medicinali e degli alimenti ma in realtà non è un'eccezione perché non potendo lira disporre dei beni congelati nelle banche estere l'embargo è totale cioè no riguarda anche i medicinali e gli alimenti quindi contraddice lo stesso deliberato delle Nazioni Unite ma perché
Perché non si limita solo l'embargo alle forniture militari e alle tecnologie di interesse militare semmai
Perché c'è il petrolio
Perché la ragione una delle ragioni importanti è sottrarre dal mercato mondiale del petrolio il dodici per cento che il petrolio iracheno
Perché se questo dodici per cento non viene fornito dall'Iraq evidentemente viene consumato ugualmente
Aumenta incrementa la porla produzione di quei Paesi arabi moderati che hanno appoggiato che stanno ancora pagando i costi della guerra nel Golfo
Perché in questo momento l'opaca senza la presenza della quota del dodici per cento dell'Iraq è controllato dalla parte araba filoccidentale chiamiamola così
Cioè il blocco Arabia Saudita Kuwait e quindi c'è un'influenza diretta del blocco americano inglese sul controllo del mercato mondiale del petrolio un reingresso di questa quota di questo dodici per cento nel mercato mondiale il petrolio reintroduce una dinamica che era conflittuale che era quella l'origine della occupazione irachena del Kuwait e del precedente conflitto sul prezzo del petrolio alimentato da al-Khoei
Io penso che anche questo proseguimento strisciante della guerra sia almeno in parte legato ancora al controllo sul mercato mondiale il petrolio non credo affatto che gli americani siano così pazzi forse in questo differenza di valutazione che ho ascoltato da pensare una Francia una divisione dell'Iraq in tre Stati lo Stato curdo al nord sarebbe una mina formidabile per la Turchia
Alleato fondamentale degli Stati Uniti e pilastro fondamentale della NATO
è il il la questione curda oggi è per i due terzi in territorio come numero di abitanti e come impatto in territorio turco
Uno Stato sciita al sud significa rilanciare l'espansionismo islamico l'Occidente ha sostenuto Armando l'Iraq e certi nomi e di quelle che hanno armato l'Iraq negli otto anni precedenti riguarda mi piacerebbe conoscerli
Ha sostenuto la guerra Iran Iraq per otto anni per frenare l'espansionismo islamico mi sembrerebbe proprio una grande trovata di politica internazionale creare un vuoto in quell'area e alimentare l'espansionismo Inc
Integralista iraniana
Allora perché è perché veniva detto a mio avviso perché si vorrebbe sottrarre il regime il controllo del petrolio che è concentrato a parte al nord e una parte al sud
Diciamo indebolendo la capacità del regime di controllare queste fonti e quindi in qualche modo recuperando influenza sul controllo delle are dove è questa riserva
E l'Iraq detiene una quota importantissima della riserva mondiale ritardi detiene circa il diciassette per cento delle riserve mondiali di petrolio
Inferiori inferiori almeno stimate inferiori solo a quelle dell'Arabia Saudita del Kuwait e di pochi altri
Quindi io credo che questa questione il petrolio vada più attenta mente valutata e vada valutata anche dal punto di vista europeo e italiano
Perché il rapporto fra il mondo arabo e l'Europa è
Caduto a livelli bassissimi
Oggi nel mondo arabo c'è una fortissima ripresa da una parte degli americani che erano molto deboli Aversano il loro pilastri fortissimi però sono americani
Dall'altra dell'integralismo islamico un'area di interlocuzione democratica chiamiamola intermedia
Che era molto interessante per i processi di democratizzazione per la soluzione la questione palestinese per la sicurezza dello stesso Stato d'Israele
E questa prospettiva che era di grande interesse geo politico per l'Europa e anche economico per l'Europa è stata ed è molto indebolita da questa linea di pugno di ferro di controllo duro del petrolio
Penso che riaprirà invece una spirale di trattativa
Cominciando con l'eliminare questa inutile barbarie dell'embargo lo ripeto fatta esclusione delle forniture militari delle forniture di interesse militare
Io penso potrebbe consentire certamente è un'iniziativa di tipo umanitario che è la base comune della nostra delegazione ma anche aprire un'interlocuzione di tipo politico per favorire un processo di distensione fra Europa e mondo arabo
Con una diversa dinamica rispetto a quella che è in atto di un gruppo di Paesi su una linea dura arroccata e una fortissima espansione dell'integralismo islamico
Io vorrei aggiungere soltanto due considerazioni
Le cose che sono state te la prima è che vorrei che il nostro governo
Tenesse conto di queste impressioni che abbiamo riportato in questa visita tenesse conto per esempio di una apertura che abbiamo trovato rispetto al pluralismo e alla costituzione
Gli altri partiti politici
Ha un ruolo più forte forse del passato che abbiamo notato del Parlamento perché non è un caso che il Parlamento abbia sottoscritto con noi il quel documento e tenesse conto anche di alcune posizioni di politica internazionale per esempio per quanto riguarda lo lp
La posizione oggi dell'Iraq che non è a mio avviso quella di prima perché ci è stato ribadito negli incontri che abbiamo avuto che dirà che
Affinché dove le P dei fidati anche attraverso le trattative che sta conducendo il suo futuro il futuro dei territori
E della Palestina ora capite che tra l'Iraq che capofila del fronte del rifiuto e questa posizione
Ci passa
Va be'la distanza allora io penso che di tutto questo vada tenuto conto e l'Italia deve fare
Quello che può fare non soltanto direttamente ma con iniziative che si riterranno opportune verso i Paesi della CEE e verso lo tra l'altro io voglio dare qui due dati che sono molto significativi e vorrei che fossero sottolinea il primo è che da parte dei funzionari dell'ONU ci è stato detto che l'Italia è quella che non ha dato niente all'unisce F per gli aiuti umanitari che si stanno portando avanti
Anzi c'è stato detto che paradossalmente al lato più gli Stati Uniti che non i paesi europei la seconda questione è che l'Italia ancora deve rispettare l'impegno Caio assunto con la Giordania quando scoppio la guerra nel quadro di un discorso internazionale
Di un accordo internazionale per sostenere l'economia Giordana che era colpita pesantemente dalle ma così che noi non abbiamo rispettato gli impegni
Gli americani sono intervenuti hanno dato ultimamente un bel po'di soldi ai giordani e i giordani hanno chiuso definitivamente la frontiera e quindi creando problemi seri e questo è avvenuto negli ultimi due o tre mesi
Perché fino a due tre mesi fa
Diciamo le derrate alimentari alcuni geni ma ci si dà passavano attraverso la frontiera Jordan
Beh questo io credo che debbano essere fatti che vanno detti noi diremo al ministro degli Esteri e quindi questa è una parte che comunque l'Italia può fare
Al di là a di tutte le altre questioni e senza per questo rompere i vincoli internazionali perché si tratta di impegni che deve rispetto all'Italia sono arrivati soltanto all'Unicef i quaranta milioni dell'iniziativa per i quaderni
Per i bambini è che sono iniziativa delle associazioni quindi questi sono gli ultimi soldati gli unici soldi che sono arrivati e si sta provvedendo tra l'altro mandare avanti questo progetto così c'è stato detto
Allora io penso che veramente di queste cose il nostro Paese deve tenere conto perché per i rapporti che avevamo ecco io vorrei ricordare un dato insomma l'Italia da sola
Aveva un rapporto import-export che con l'ira che che equivaleva a tutti gli altri Paesi la scena messi insieme
Quindi questo è un dato significativo è un dato importante che deve essere tenuto in considerazione e penso anche ma che debba essere tenuto in considerazione l'amarezza che Terek Aziz perché ha parlato di amarezza ci ha voluto comunicare nell'incontro che abbiamo avuto quando ha detto che in questo momento al di là degli errori che ci possono essere stati che da situazione che tutti conosciamo in questo momento non riesce più a comunicare nemmeno con quelli che lui ha definito amici e ci ha raccontato una serie di episodi che riguardano Mitterand e che riguardano il l'allora ministro degli Esteri Andreotti
Insomma non riesce nemmeno più a comunicare ecco io credo che se si dà continuità a questa iniziativa se si rompe innanzitutto l'embargo politico che forse e più pericoloso per la stabilità del Medioriente ancora di più forse l'embargo economico
Io penso sessi ricomincia a parlare dicendo le cose in modo chiaro come noi le abbiamo dette anche nel comunicato
Che abbiamo sottoscritto e anche negli incontri che abbiamo avuto perché non è Ronchi lo diceva non siamo andati lì per sostenere il regime di Saddam Hussein se però si ricomincia a parlare in Italia da un contributo in questo ricominciare a parlare beh io credo che noi diamo un contributo complessivamente alla stabilità del Medioriente e alla soluzione anche del problema palestinese perché insieme la questione irachena sono i due elementi di tensione di conflitto che non si sa insomma dove possono sfociare
Queste sono le cose che volevo giù
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