Più libri più liberi 2016 - Presentazione del libro "Tortura fuorilegge" di Donatella Di Cesare, Marialuisa Menegatto, Livio Pepino, Adriano Prosperi, Rocco Ronchi, Daniele Vicari e Adriano Zamperini (Forum Editrice Universitaria Udinese)

Gli altri due
Purtroppo
Fatto
Verrebbe
Arriva a Roma sono non
Grazie
Comunque
Poi credermi che dieci minuti a Roma in Piemonte
Di solito cominciamo con ritardi molto superiore
Abbiamo
Nuovo qualche verbale
Questo
Procuratori
Roberto
Particolarità
Per cui rappresentato
Gli altri guerre
Finale
Fare
Prevalente
Angolato
Vorrei
Dalle prospettive disciplinari in questo volume
Rovesciato
No proseguendo
Votando a favore poco
Prove
Ancora oggi serio uguale
Magistrato
Io chiudo qui
Osserva la parola lavora bene canale
Grazie sentite vero non funzionano i microfoni
Allora innanzitutto ringraziamo imitato Mignani di essere qui almeno lei perché è questo inverno a sega tra gli altri Autority Donatella Di Cesare insieme a Daniele vicari si scusa tantissimo ordinarne di non essere qui ma la febbre a quaranta non ha perdonato nessuno
Allora iniziamo subito su
Questo discorso che come redazione ci sta molto a cuore questo tema della tortura legato però al senso della libertà e per quello
Dico Ida Dominijanni ci aiuta con me il suo percorso direi fondamentale incredibile in quello che sta atto il senso anche della teoria femminista che magari se poi vogliamo e e riusciamo proviamo ad attraversare
Allora innanzitutto inizierei velocemente da da quello che ha detto poi norma Zamparo della casa editrice forum che questo libretto
Lo chiamiamo libretto l art e in realtà è un libro con autorevolissimi protagonisti
Diciamo a voluto unire incrociare diversi pensieri proprio a partire dal si parlare di tortura ma attraverso e diciamo partendo dal concetto di libertà quindi inizierei subito con una prima domanda perita
Rispetto a quello che è questo nostro senso della libertà cioè ne parliamo tantissimo d'è sembra la cosa prioritaria per l'umanità intera
Poi in realtà non capiamo e non sappiamo effettivamente quanto quanto siamo alquanto ci sentiamo liberi anzi no a volte
Accettiamo forse o qualcuno accetta di vivere in un contesto non un liberale non libertario pur di no del sottostare a determinati diktat ecco allora io chiederei subitissimo a Ida
Appunto quanto possiamo oggi sentirci liberi no a partire proprio da questo
Discorso che ripeto è un'antitesi di quello che poi la tortura nega che che è quindi la legge del più forte la violenza su su su un corpo ecco I dalla parola
Ma
Naturalmente io apprezzo questo approcciare il tema della tortura dal suo inverso no che è quello della libertà
Però credo che
Insomma la questione della tortura ci obblighi invece attenere lo sguardo sulla tortura non sul suo rovescio
Ora
Lei già detto tutto la tortura l'inverso esatto è la negazione della libertà hanno qualcuno scrive
Nel quindi libero che la copia
Regolativa della tortura il rapporto tra potenza e impotenza il massimo di potere del torturatore
è il massimo di impotenza dell'inerme no
Quindi diciamo secondo me
Il tema molto più a che fare con il potere che con la libertà naturalmente tutto si tiene
C'è se si parla di potere si parla anche di libertà hanno
Però
Stiamo a questo la tortura e
Una scena diciamo di sospensione della libertà all'interno degli Stati cosiddetti di diritto
Quindi
Si può e non si può farne una
Uno spunto per parlare della libertà in generale perché
Il problema è questo ed è il problema che attraversa questo libro
Quanto alla sospensione della libertà e la sospensione delle garanzie che dovrebbero
Tutelarla
Si può dire che sia un'esperienza sempre quel fatto sempre in agguato il
No naturalmente noi non possiamo generalizzare la questione della
L'esperienza della tortura per fortuna non possiamo generalizzare la
Dobbiamo chiederci diciamo
Che cosa significa il paradigma attuale della tortura Ai fini della comprensione delle dinamiche più generali delle nostre democrazie
Da questo punto di vista il libro secondo me offre uno spunto molto interessante perché
Nel libro converga coesistono diciamo convivono due prospettive diverse
Una è quella che lega l'uso della tortura al divieto
All'interdizione alla al divieto di fare quello che si vuole fare
Perfettamente comprensibile questa impostazione perché deriva nel libro stesso dalla riflessione sui fatti sociali che hanno scatenato
Delle degli episodi di tortura nel nostro Paese il termine a quo di questo libro e Genova giustamente
I fatti della Diaz di Bolzaneto
E molto giustamente alcuni saggi del libro fanno presente che quelle pratiche oscene inaugurate nella caserma di Bolzaneto nella scuola Diaz non sono rimaste dei fatti isolati
E che perfino nel modo di trattare alcune esperienze di lotta sociale oggi e qui si fa riferimento
Allatta a movimento No TAV si fa riferimento anche a quello che è accaduto di recente due università con la sospensione dei due ricercatrice eccetera eccetera ci sono degli elementi
Con ogni evidenza
Di
Invadenza del divieto da parte dello Stato e di interdizione della libertà di espressione in questo senso certo che la libertà e chiamata fortemente in causa
Interdizione della libertà di espressione della libertà politica della libertà di aggregazione della libertà di contestazione no
Certamente questo è un asse del discorso cioè come oggi la questione la tortura
Per i porti ai metodi di gestione dell'ordine pubblico metodi non propriamente ortodossi d'altra parte chi è stato a Genova come la sottoscritta sa bene che da questo punto di vista
Genova rimane un termine a quo cioè lì è successo qualcosa è stato un grande esperimento di sospensione dello stato di diritto
Le cui conseguenze diciamo paghiamo ancora adesso perché sono
Rotture che fanno precedente che quindi autorizzano
Purtroppo altre esperienze analoghe
Però poi nel libro c'è un altro asse soprattutto quello di Donatella discese a rete di cui io vorrei parlare un po'di più perché mi sembra
Molto promettente
Ed è un asse che dice questo
La tortura
Da quando è stata messa fuorilegge dai grandi trattati internazionali dalle grandi convenzioni insomma da quando sulla torture scattato quelle mai più del dopo Auschwitz
Invece di scomparire si è
Diffusa ancora micro fisicamente talvolta occultando sì
Potremmo dire Foucault chiaramente si è infilata appunto nella rete dei micro poteri della micro sorveglianza no ospedali psichiatrici
Ha giustamente Donatella ricorda anche gli episodi tortura che accadono purtroppo lo sappiamo dalla cronaca
Nelli nei luoghi
Di
Che dovrebbero essere di accoglienza degli anziani dei diversamente abili perfino nei dei bambini no ci sono stati degli al degli episodi orribili tortura dei bambini negli asili nido
Ecco quindi lei dice c'è una specie di democratizzazione della tortura
No a fronte del divieto del divieto non funziona in sostanza perché e come se lavasse la coscienza dell'opinione pubblica c'è una legge che vieta la tortura in Italia non c'è ma
Ci sono molte convenzioni internazionali
E però poi invece la tortura viene micro fisicamente esercitata sempre di più
Allora questa e la questione che secondo me ci deve interrogare perché
Atti militare che attraverso questa questione della tortura si possa vedere molto chiaramente quello che in filosofia politica si chiama il passaggio dalla sovranità la governa mentalità mio liberale
Cioè c'è una sorta di governa mentalizzare azione della tortura
Cioè
Diciamo
La legge medietà all'esercizio sovrano gli Stati non possono torturare ufficialmente in realtà questa pratica di AN
Governa mentalizzare attaché viene affidata non viene data in outsourcing praticamente viene delocalizzata avviene periferici Pizzata
E non segue più una regola
No né in positivo né in negativo non segue nell'autorizzazione della legge né il divieto della legge
Segue la regola dell'uso tattico della legge che è propria del mio liberalismo per cui dipendente
Quando si tortura dipendenti
Questo a me sembra il passaggio cruciale che non
Non non si è riuscito in realtà
A stabilire questo mai più il mai più si è progressivamente trasformato in un dipende
Livio Pepino nel suo saggio cita un articolo di Panebianco ti io ricordavo un articolo uscito dopo l'undici settembre quando
Molto si parlò dei metodi di tortura Guantanamo nelle rendition s'abolirebbe eccetera eccetera
E questo articolo è sintomatico di questo passaggio perché li Panebianco dice
Insomma basta con questo fittizi ciò dello stato di diritto lo stato di diritto non è un feticcio lo stato di diritto è un mezzo se di fronte all'emergenza terroristica non funziona più
Noi ne facciamo a meno
E adottiamo dei metodi che lo Stato di diritto non prevede questo a me sembra che sia stato il passaggio significativo dal non si può fare al dipende
E questo ha aperto la strada naturalmente a un nuovo uso della tortura
Che se nel quale poi se voi Laura entriamo in maniera più approfondita perché io su questo o delle ipotesi che mi vengono poi per l'osservazione dei fatti di cronaca
Perché poi questa tortura contemporanea
Naturalmente è fatta di un mix di elementi che per un verso come spiega hanno altri saggi
Si può riportare a un da sempre della tortura una delle costanti della storia che attraversano i secoli eccetera
Per un altro verso sono naturalmente caratteristiche molto specifiche del nostro tempo per esempio molto legate
Alla regime di visibilità non ne parla
Ne parla Adriano Zampini la tortura è sempre un'esperienza scopi che ha presuppone sempre un spettatore no
E e e lì il gioco diventa tre tra il carnefice la vittima allo spettatore forse e anche un po'in questo gioco che dovremmo
Entrare per capire quali sono oggi anche i paradossi della libertà e della non libertà
Ma qui ti riferivi tutti
Esatto
Ida AGEA fatto tutto un percorso rispetto
A a a quello che poteva essere così una partenza rispetto alle domande vorrei porre e ritornare su questo aspetto della
Del del della responsabilità dello Stato contestualizziamo questo i da sé se ci riesci proprio
Non l'ho detto in premessa mai Ida dopo essere stata saggista
Editorialista per tanto tempo a un quotidiano come manifesto adesso scrive sull'internazionale quindi forse questo
Questa puntualità questa sensibilità rispetto a quello che può essere un discorso del
Del della responsabilità a turno del del pubblico ufficiale distinguendo tra forza e violenza
Cioè effettivamente noi dovremmo essere difesi da chi esercita no
Questo senso di tutela nei confronti
Del di di chiamiamola pure di un'utenza in realtà poi viene esercitata una tale violenza che diventa veramente tortura in senso generale e e poi volevo anche chiederti
Vedi un filo che unisce vari aspetti di tortura cioè partendo forse il caso più eclatante in quest'ultimo periodo e Giulio reggenti no al quale il libretto viene dedicato
Ma attraversando appunto partire come dicevi da Genova dalla via azzarda Bolzaneto da Stefano Cucchi
C'è un filo che unisce tutto questo o no
Ma dunque la prima domanda scusa mila ora secondo me molto ingenua nessuno
Che abbia fatto l'esperienza da cui provengo io l'esperienza della mia generazione degli anni Settanta della
Del terrorismo e della successiva lotta al terrorismo
Si aspetta di essere soltanto protetto dallo Stato dalle forze dell'ordine nell'esercizio del monopolio della violenza statuale c'è sempre
Nell'esercizio del monopolio della forza statuale c'è sempre più o meno latente è un elemento di violenza o può esserci comunque c'è noi sappiamo che c'è
Noi parliamo adesso o sotto l'impressione appunto dei fatti di Genova dei fatti dire genio ne citerò anche degli altri Cucchi eccetera
Ma non dimenticherei dei fatti di cronaca ordinaria diciamo dove lo Stato non c'entra niente l'omicidio Varani
Che avvenne a Roma se non erro venti giorni dopo tre geni pochissimi giorni dopo ve lo ricordo brevemente fu quel terribile fatto in cui
Due giovani ventitré enni venticinquenni né ammazzare un terzo e poi dichiararono che l'avevano fatto per vedere che effetto fa uccidere lo torturare uno prima
Quindi questo diciamo ci porta anche a spostare lo sguardo dall'esercizio della della tortura da parte dello Stato
A quello che è diventato io temo una possibilità anche extra statuale di esercizio della violenza però a questo arrivo dopo
Per quello che riguarda l'uso della violenza statuale noi veniamo da una catena di eventi tutta la generazione che andò in galera
Al tempo della lotta al terrorismo
Viene fuori che ha subito in carcere degli episodi di tortura molto
Inquietanti
Viene fuori voglio dire parlando quei protagonisti di quella vicenda non sempre queste cose sono diventate pubbliche
Ma io posso testimoniare dai miei colloqui personali che questo viene fuori in alcuni casi
Tutta la fase del dopo undici settembre eh costellata dalla riabilitazione dell'uso della tortura
Lo sappiamo e lo ripeto Guantanamo appunti report le rendition s'sono
Tutte situazioni in cui la tortura è stata usata dagli Stati Uniti e non soltanto
Nelle
Diciamo nuove dittature che non vogliono essere chiamate tali ma che ci circondano ormai a est assunte per tutte le parti
Pensiamo ai fatti della Turchia di questa estate pensiamo all'Egitto che ha ucciso prego massacrato regge ENI
Sono tutte situazioni in cui la tortura eri diventata un fatto contemplato diciamo
Quindi
Evidente che
Che qui noi ci troviamo di fronte
In un in maniera esasperata diciamo a me la tortura appare un caso molto indicativo molto significativo di un cambiamento del paradigma della sovranità e della legge insisto nel dire questo perché
Tutte queste cose accadono in un mondo che stigmatizza la cultura la la tortura la dieta
La condanna
Condanna gli Stati come il nostro che non hanno una legge specifica sulla tortura
Quindi c'è una dichiarazione diciamo corale da parte delle istituzioni internazionali che la tortura dovrebbe essere un interdetto a fronte di queste invece la tortura come dice
La discesa Rizzi democratizzare io dico si governa menta Lizza
Le due cose sono sinonimi c'è inglesi e intende a diffondersi o comunque a diventare
Ripeto come ho già detto più micro fisica questo ci riporta un problema generale
Di non validità della legge di fronte al quale noi siamo
Eclatante mente in Italia l'Italia un Paese che non
Come è noto vive perennemente ai bordi della legalità non un alto senso del diritto della legge e neanche dello stato di diritto
E ma questo però è un enorme problema perché
Si porta dietro tante cose si porta dietro appunto un cambiamento delle forme di sovranità per questo
Io sono incerta diciamo se legare la l'esercizio della tortura al paradigma
Politico moderno classico dove c'è
Un sovrano che ha poteri di vita e di morte
E che con l'aiuto della legge decide che cosa si può fare che cosa non si può fare purtroppo a me la situazione sembra molto peggiore di così
Cioè mi sembra che noi viviamo in un mondo in cui appunto perfino la tortura dipende relativi Satta
E questo secondo me la rende molto più pericolosa e ci porta però né quella qui io vorrei arrivare
Ha qualche riflessione di tipo antropologico e psicologico sul vissuto della tortura
Naturalmente qui non parlo del vissuto della vittima
Il vissuto della vittima noi non lo conosciamo possiamo
Vederlo intuirlo
Compatire farlo
No io parlo del vissuto degli spettatori cioè di noi che ci troviamo di fronte a questo
Ora non so se voi che ne parliamo adesso pure
Perché
Di recente tutti i casi di tortura sono stati ovviamente molto media tipizzati spettacolarizzata di
Noi abbiamo saputo quello che è successo a Genova a parte i testimoni che eravamo lì insomma l'opinione pubblica saputo quello che è successo a Genova perché
I ragazzi coi telefonini hanno registrato perché noi giornalisti abbiamo raccontato perché altrimenti ovviamente non si sarebbe saputo nulla no
Anche durante tutto il processo successivo gli apparati dello Stato hanno
Di nuovo tentato di riportare quello che era accaduto al regime di segretezza non ci sono riusciti perché per l'appunto l'occhio dell'opinione pubblica si era allargato
Per fortuna ma
Pensiamo ad Abu Ghraib per esempio
Lì addirittura sono stati i torturatori stessi a diffondere le fotografie
Di quello che avevamo fatto quindi altro che riportarla un regime di segreto hanno spettacolarizzata immediati Rizzato loro stessi quello che
Avevano fatto puntando atti
A catturare un elemento di complicità e di godimento da parte di chi beveva
Allora il mio problema io mi sono molto interrogata all'indomani dell'uccisione di Giulio regge l'ENI
Perché non c'era reazioni in Italia guardate lo so che dopo c'è stata la reazione dopo tutti abbiamo messo libertà per verità per leggermi nei nostri siti web nel
Nei profili Facebook negli striscioni attaccati alle finestre ma io non posso dimenticare
Che per tutte per parecchi giorni io credo una quindicina non è successo niente
Non abbiamo reagito
Vi racconto anche che personalmente io ho fatto alcuni tentativi di
Attivare una mobilitazione con i canali che avevo
Un canale Russel un altro canale era una Rete di
Di attivisti
Di cui forse non sono autorizzato a dire il nome perché quella parte lì l'ha fatta più una mia amica di me ma certamente posso citare lei Cristina Morini
Bene noi non siamo riuscite né lei né io mi tutte e due insieme ad attivare una manifestazione una mobilitazione
Questa cosa me mi ha molto intercultura erogata all'epoca né fatto disperare
E io penso che
Vada interrogata
Allora io mi do due risposte
Penso che
Quello che accade di fronte i fatti di tortura il modo in cui noi guardiamo
Abbia due
Cari porti a due dispositivi di identificazione diciamo
Uno è un meccanismo parlo ovviamente di dispositivi inconsci non sto parlando di dispositivi consapevoli ma io penso che la tortura attivi delle corde inconsciamente
Di godimento lo dico in senso ovviamente la Carnia hanno
E che questo godimento può essere segnato o dall'identificazione col carnefice quindi da un godimento appelli male per far male
Oppure anche da un'identificazione con la vittima
Ma un'identificazione depressa con la vittima che secondo me quello che è scattato scopre geni
Cioè una identificazione masochisti card con la vittima
Che impedisce l'azione impedisce la ribellione
Io sono convinta che oggi questa questione del saldo masochismo a cui ci conduce la tortura sia una questione di fondo del legame sociale adesso
Vi risparmio di dirvi come ci sono arrivata a questa conclusione per quali vie
Ma io penso che sia una questione serissima che noi abbiamo di fronte c'è un tratto Ossato masochista del legame sociale
Molto diffuso e
Quando si parla di tratti del legame sociale insomma
Si parla di impronte molto diffusa del legame sociale
Che a mio avviso un tratto sadomaso chissà e penso che la tortura nella sua
Estremità diciamo nel suo carattere estremo ci porti a
Pensare molto seriamente a questo
Ecco
E a cercare di mettere a fuoco proprio questo
Voi il microfono
Direi che
Possiamo porre l'ultima domanda per poi lasciare spazio a voi se se avete qualcosa da chiedere ai da domini gli anni ripartirei da questo ultimo aspetto che gli dà citava e
Che tiene diciamo chi raccoglie tantissime cose
Un aspetto che ci interessa molto e quello di
Di cui tu sempre parli che può essere questo dell'estetica no anche di quello che può essere un collegamento
E un effetto tu parlavi di Stato masochismo adesso ma di un effetto di un modello chiamiamolo così di riferimento no che si può spalmare
A livello sociale perché mi viene da da porti questa questione quanto effettivamente
Se poi il potere
Incarna una certa
Forma eccome mettiamola proprio come come
Come se fossero delle forme che vengono poi manifestate e proposte
Effettivamente poi Segni un territorio in un certo modo no e allora se quello che più ci porti adesso come analisi e questo aspetto sadomaso Toso chi sta accidenti c'è effettivamente da da preoccuparsi cioè e quindi
Tu parlavi anche di questa risposta all'uccisione Barbara direi Genni
E bella
In effettività che effettivamente no stiamo in un certo senso manifestando non c'è questa forza di azione che invece dovrebbe essere
No rispetto a queste cose manifestata e e e allora dopo tutto questo giro la domanda potrebbe riguardare l'arte
Riguardare l'arte nel senso che
Oggi doveva esserci come ospite Daniele vicari che ha realizzato un film ma che si chiama Diaz ma non è l'unico che ovviamente si è occupato di questi aspetti
Artistici il cinema a mamma il teatro tante cose possono essere che diciamo danno una risposta no una risposta estetica
Che però non avviene diciamo in presa diretta ma ha bisogno di un'elaborazione allora la domanda è questa perché c'è bisogno secondo te anche da un punto di vista
Più psicanalitico che lui ha che tu hai attraversato sempre con molta attenzione
Questa cosa perché non non ci si indigna subito no anche rispetto a queste cose
Che di cui tu hai hai descritto no sì ma io voglio essere precisa io non credo che non ci si indigni
Quello che io cercavo di mettere a fuoco prima prova dietro in modo più preciso e il rapporto che c'è oggi
Tra l'impotenza politica un sentimento di impotenza politica per cui non è che non ci si indigna ma
Non si fanno dei gesti pubblici conseguenti all'indignazione
Perché io non credo che non ci sia indignati per Regene c'è indignati moltissimo il problema e che non si riusciva a trasformare questa indignazione in una mobilitazione
E e poi anche quando c'è stata è stata una ma in una
Mobilitazione puramente mediatica no però secondo me in quella circostanza per esempio era fondamentale
Portare i corpi nelle piazze perché di fronte a un corpo massacrato come quello di Giulio
Io sentivo queste dichiarate io non sono un'area che va fanatica delle manifestazioni anzi come le risparmio quasi sempre
Quella è stata una circostanza in cui secondo me era molto importante invece rispondere con dei corpi viventi a questo
Massacro del corpo di Giulio
E e e invece io ho sentito questa come gruppo di rassegnazione che io temo che abbia a che fare
In generale in questo momento con una certa curvatura masochista del legame sociale
Sì detta in modo molto banale siamo talmente abituati
A sentirci maltrattati dal potere dalla politica
Eccetera eccetera che alla fine
Ci abbiamo fatto un po'l'abitudine però queste è una questione
Molto seria da prendere in considerazione perché naturalmente il risvolto di queste il godimento sarà dico
Dove c'è masochismo c'è anche sadismo no e quindi questo ci porta appunto a un elemento di violenza che attraversa il patto sociale molto
Molto inquietante allora perché l'arte
Beh insomma intanto cominciamo col dire io ribadisco
Queste
Pratiche di tortura sono sempre esse stesse dei fatti estetici
Lo so che dirlo sembra molto cinico però ripeto che io ho sempre presente come paradigma della tortura contemporanea Abu Ghraib quello
è una tortura che c'è stata restituita come fatto estetico no ve lo ricordate l'iracheno al guinzaglio della signorina non mi ricordo come si chiama
E quindi
è ora è una tortura e sintetizzata spesso o quanto meno oppure pensate per esempio
Questa è una cosa che volevo dire nel libro si parla molto del terrorismo come causa scatenante della tortura degli Stati ed è giustissimo naturalmente
Solo che noi non ci possiamo dimenticare che anche il terrore anche i terroristi torturano
E noi per esempio siamo invasi da video del dell'ISI is che ci mostra pratiche di tortura decapitazioni filmini girati ai sequestrati con lascia affronta
A
Se a scannati lì eccetera e quindi c'è un estetizzante zione del male
Possiamo noi usare l'arte in qualche modo come pratica di elaborazione esso un clima azione positiva di tutto questo ovviamente sì
Io sono anche apprezzato molto il film di vicari mi dispiace infatti che qui non ci sia oggi l'ho trovato un film molto buono molto riuscito molto coraggioso
E ho anche visto quello Sonata vederlo al cinema è stato molto importante perché ho visto nella reazione delle persone intorno a me era il cinema del mio quartiere quindi c'erano anche tanti
Che io conosco insomma erano molto su molto colpiti
E quindi ho capito retrospettivamente che era la prima volta che erano così colpiti dai fatti di Genova evidentemente non erano stati colpiti altrettanto quando quei fatti si erano svolti
E quindi questa è la riprova che quel film ha avuto una potenza evocativa molto forte ha ricostruito il sette di quella
Violenza eticità c'era sentire in mezzo preso partecipe
Quindi penso che
La capacità diciamo dell'arte di rapportarsi a questo elemento si gioca secondo me sono sotto
Su un confine molto sottile perché l'arte può anche rischiare di nuovo un eccesso di effetti trazione oppure può funzionare non devo dirlo io a voi che avete lavorato appunto così bene sul senso
L'assenso chiarita eccetera eccetera
Può suscitare una reazione sensoriale io penso che quello sia importantissimo perché
La tortura poiché consente una mortificazione estrema una violenza estrema sull'apparato sensoriale di un essere umano questo ente
E quindi è chiaro che se noi non abbiamo una reazione a sua volta sensoriale non possiamo avere delle reazioni efficaci
Detto questo
Se abbiamo finito io in conclusione non posso cioè in conclusione prima di
Lasciare la parola a chi vuole parlare non posso non dire una cosa politica invece cioè che noi
Dobbiamo anche sapere io saluto molto volentieri favorevolmente l'uscita di queste libro per questa ragione
Noi non possiamo dimenticare che viviamo in un Paese che non riesce a
Fare una legge sulla tortura malgrado l'Unione Europea ci abbia sanzionato per questo e vi ricordo che l'ultimo passaggio parlamentare di questa vicenda
è stato un passaggio indecente perché quella legge non è passata era passato in un ramo del Parlamento non è passata
Non è stata approvata in maniera definitiva
Perché alcune delle forze politiche cioè la destra ma tanto per cambiare non
Bloccata di tal tipo di quindi con la complicità del PD
Voleva far passare una formulazione che era sostanzialmente tre assolutoria nei confronti delle forze dell'ordine e quindi diciamo una formulazione che riduceva poi la tortura violenza generica
Ecco allora questo secondo me è intollerabile e questo bisognerebbe che
Facesse parte di un'agenda di mobilitazione civica appunto
E di pressione sul Parlamento perché questa legge venga fuori
Perfetta direi che possiamo aver terminato lasciamolo spazio alle vostre domande serie se ce ne sono su un tema così importante e denso come questo
Intanto che magari anzi prego fai
Con loro valida
Con loro
Regionale
Va
La
No
Articolo
Ecco
Cioè
Gente
Pubblico
Dinamico
Può
Viene
Pongo
No
E
Ilaria
Allora
Giorni non ha ancora volevo chiedere
L'interrogativo
Non realizzabili
Posso dire
Sociale
Tali
Sì
Può
No
No ma
Io sono
Del tutto d'accordo con lei e anche in Basilicata fin da allora perché come accennavo prima
E lei si riferisce all'ambito accademico ma io mi riferisco addirittura un ambito di
Politicizzazione diffusa insomma di compagni diciamo quelli che io chiamo compagni e compagnie che
Che hanno
Che generalmente si muovono per molto meno e cioè si muovono se due vengono prestate a una manifestazione poi c'è una nuovo mobilitazione contro la repressione della Polizia eccetera eccetera quindi io rimasi molto colpita all'epoca del fatto che invece non si muovessero su una cosa così
Così enorme
E
Effettivamente mi sono molto interrogata le risposte di misurate gliele ho dette cioè io penso che
Li passino delle
Questioni inconscia abbastanza insondabili che naturalmente una buona pratica politica dovrebbe cercare di tirar fuori no
Bisognerebbe fare quello che faceva il primo femminismo cioè delle pratiche di autocoscienza su episodi del genere capire dove ci colpiscono
Però è successo esattamente quello che lei dice cioè in ambito accademico è stata colpevolizzata la ricerca
Cioè e naturalmente è un ossimoro perché terribile perché se non viene difesa neanche in ambito accademico la libertà di ricerca chi la deve difendere
Però il sospetto che lui sarà fosse cercate che lui
Fosse
Non solo vittima diciamo che fosse coinvolto in qualche cosa di strampalato attraversato anche
Persone gruppi che io non avrei mai pensato che potessero essere attraversate da questo sospetto
Quindi secondo me queste sono anche reazioni difensive
Che si producono nelle persone di fronte a un fatto di tale enormità
Che forse la nostra mente non riesce
A elaborare immediatamente
Ecco io
Penso che questi sono e penso ripeto anche a una certa abitudine
All'essere maltrattati
Che falsi che non ci si scandalizzi più che tanto di fronte
A fatti di questo tipo guardi la cosa dire geni e pazzesca ma le della cosa che io citavo poco fa di Barani
Quello torturato dei suoi amichetti o dai suoi da quelli con cui andare a prendere l'aperitivo
Beh in un certo senso e l'altra facciano di non c'è violenza statuale lì ma c'è la violenza del tuo vicino
Che
Ti massacrati uccide e poi dichiara in media che l'ha fatto per vedere che effetto fa allora di fronte a cose di questo tipo noi ci dobbiamo interrogare su che cosa ne vada di noi in in uno scenario di questo genere
Bene direi grazie no se non ci sono altre domande grazie tante I del dominio grazie a voi e ai loro sempre accuratissimo che questo gruppo di molti verso porta avanti io ne sono testimone
E complice
Ed è veramente sempre un grande piacere lavorare con loro per la cura e l'amore che mettono in quello che fanno grazie davvero grazie