Presentazione del libro di Oscar Gaspari "La Lega delle Autonomie 1916-2016. Cento anni di storia del riformismo per il governo locale" (Ed. Il Mulino)

Che
Siamo
Pronti per cominciare
Tanto grazie a tutti di essere intervenuti
Il primo ringraziamento che voglio rivolgere loro voglio rivolgere a
A Paolo Fontanelli ha tutto l'Ufficio di Presidenza e la Camera dei deputati
Per la loro gentilezza con la quale hanno accolto la richiesta di ieri ospitare questa questo evento di presentazione di questo volume
Commi e voglio anche cogliere l'occasione per ringraziare il dottor Caso che in occasione della celebrazione proprio del
Anniversario della del del centenario della lega ha anche organizzato e ospitato un'importante mostra presso la biblioteca
Presso la Biblioteca della Camera
Organizzeremo la del pomeriggio in questo modo dopo il saluto del
Per questo ore Paolo Fontanelli
Seguiremo l'ordine dell'invito dirette i
Guido Melis e che ha scritto l'introduzione una bella introduzione questo volume
Di Oscar Gasparri poi Walter Tocci che accettato il nostro invito a commentare questo questo lavoro
Marco Filippi rischi che il nostro Presidente nonché Sindaco di Pisa e infine
Darei la parola daremo la parola l'autore che o si e qui ospite Oscar Gasparri
Che farà delle sue considerazioni e un ringraziamento finale
Io devo soltanto dire che questo volume
Particolarmente prezioso e anche bello secondo me
Di entra forse la la perla delle del delle iniziative sul centenario della della lega
E noi avevamo già fatto un lavoro con Oscar Gasperino occasione del novantesimo questo questo lavoro credo che non soltanto completi e migliori
Quel quel volume ma possiamo dire che è un altro volume perché ha una linea diciamo così
Narrativa più precisa e più ricco nel senso che sono state introdotte delle
Delle nuove delle nuove parti
E contiene infine
Alcuni saggi
Di amici della la lega delle autonomie persone che
Negli anni hanno collaborato con noi
Che rendono anche attuale il dell'elaborazione politica culturale che fa capo la lega delle autonomie su tutta una serie di aspetti che riguardano le questioni istituzionali piuttosto che quelli del governo del territorio
Piuttosto che le questioni sociali la finanza locale
E così via
Il centenario
Per la lega è un'occasione molto importante per non soltanto riflettere sul suo passato sul sull'eredità che comunque
Può degnamente rappresentare
Ma anche per ovviamente pensare al proprio futuro ed è per questo che questa iniziativa non conclude le celebrazioni del centenario ma già il nostro Consiglio federale convocato per
La fine della prossima settimana per ventitré varerà un'ulteriore programma di iniziative che si allungherà anche su tutto il due mila e diciassette
Perché noi vogliamo appunto fare del dell'occasione del centenario un momento di rilancio di presenza di iniziative di proposta
Della lega delle autonomie locali
Io mi fermo qui do la parola Paolo Fontanelli che di nuovo ringrazio per il suo saluto introduttivo io porto molto volentieri c'è una saluto della Camera
A questa iniziativa che ritengo diciamo molto
Molto interessante importante poi insomma
Mi mi lega diciamo al tema ecco anche dava proprie esperienze personali di amministratore locale che
Nel tempo insomma si è
Misurato diciamo con le questioni problemi posti da un volume come queste ritengo che il volume eppure lo scorso può rapidamente di ieri sera
Ma
Ricavato come prima questione è quella di un
Racconto molto bello e argomentato
Che parte ovviamente dalla storia di le autonomie da questi cento anni
Di esperienza ma che la intreccia diciamo ecco con
Momenti importanti poiché la storia istituzionale e politica del del nostro Paese insomma quindi
è un racconto che
Molto più ampio e ricco e che non solo dei passaggi che riguardano diciamo la vita le scelte della
L'associazione come la lega delle delle autonomie
Soprattutto mi pare che quello che emerga sia
Cosa che spesso non è considerata
Adeguatamente l'importanza del ruolo che i Comuni e le autonomie locali hanno avuto nella storia del nostro Paese è vero male partire dalla fine Ottocento inizio Novecento insomma si ritrovano tutti i passaggi e forse
Come dire la spiegazione
Di un articolo importante come l'articolo cinque della prima parte della nostra Costituzione
Non non forse non ci sarebbe se non ci fosse stata quella storia quel ruolo quell'importanza che già aveva dapprima insomma io credo perché quell'articolo cinque che parla in maniera così chiara così netta del di uno Stato che deve promuovere
Nello sviluppo del decentramento e delle autonomie
Ed è l'articolo cinque insomma quindi siamo
Nella individuazione a partire punti fondamentali della Carta costituzionale di un ruolo forte poi sappiamo che
Diciamo il cammino del dell'attuazione diciamo di quell'articolo è stato un cammino invece difficile
Ha trovato molte resistenze molti ritardi pensiamo a quando siamo arrivati alle Regioni ma anche prima abbiamo visto
Molta reticenza da parte dello Stato ma anche della politica di
Camminare diciamo con me convinzione con decisione su quelle su quella
Previsione
Però è un cammino che da parte dei Comuni della lega cioè è stato costantemente alimentato sia cercato sempre di tracciare una battaglia
Politica su quel terreno nelle fasi diverse e la storia del nostro Paese e questo mi pare mi è parso diciamo
Dall'altra da una
Pur affrettata lettura
Una già un elemento
Estremamente Lucio interessate ma utile anche a fare un approfondimento appunto sulla storia passata ai penso anche utile per ragionare sul sul futuro diciamo delle delle autonomie io
Poi ho guardato ovviamente con interesse anche le parti che riguarda recente legate diciamo anche
Alla fase in cui è chiaro c'è un'altra avuto una esperienza amministrativa più diretta legata agli anni Ottanta in parte novanta insomma sono
Anni in particolare affini ottanta inizi degli anni Novanta anni cui ci sono state novità rilevantissime
Che riguardavano
No la legislazione
Che riguardava gli enti locali fino all'elezione diretta dei sindaci che hanno prodotto come dire una spinta alla nuova e potremmo dire una speranza anche nuova affinché
Quello che prevede l'articolo cinque potesse
Finalmente svilupparsi trovare una ulteriore
Avanzamento
E su quello ci sono ci sono state battaglie perché ritenevamo
Che che
Andare verso un'ulteriore decentramento rafforzamento dei poteri locali una reale autonomia
Rappresentasse uno degli elementi di modernizzazione dell'Italia necessari
E modernizzazione istituzionale
Ma anche di modernizzazione e di maggiore efficacia nel rapporto fra le istituzioni e le comunità locali e i cittadini
Tanto che ne avevamo allungo siamo battuti sull'idea diciamo di quel concetto autonomia e responsabilità
Avevamo messi insieme anche quando si fa tutta discussione dalle Bassanini fino poi al Titolo quinto e così via ma nei comuni ragionavamo molto su questo
Perché si riteneva non solo
Che
Li crea mentre l'aumento dei poteri degli spazi di iniziativa delle autonomie locali come dire
Potessero portare
Un miglioramento sensibile nel rapporto fra
Il Governo il Governo locale e i cittadini
Ma perché si riteneva che quello anche dal punto di vista culturale della storia del nostro Paese
Potesse rappresentare novità importanti
Non prese in cui prevale la spesso
Non dico la irresponsabilità ma un'idea della responsabilità a livello limitato a bassa intensità perché in qualche modo si demandava lo Stato ci si rivolge si era in qualche modo c'era sempre
Qualcun altro a cui rivolgersi su cui scaricare in qualche modo le proprie difficoltà propri proprio il problema
L'idea dell'autonomia come responsabilità presupponeva invece che
Come dire sì e assumesse
Il terreno del governo più vicino ai cittadini come il terreno di maggior responsabilità e questo avrebbe avuto bisogno ecco io dico che poi non c'è stato purtroppo le cosa la persona che era diverso ma il tema vero era quello a partire da quelle innovazioni legislative
Dalle dibattito che si stava facendo avrebbe presupposto ciò che allora la lega i Comuni chiedevano che si andasse avanti decisamente anche sul terreno dell'autonomia finanziaria cioè dell'autonomia tributaria
Dammi gli strumenti attraverso cui io posso trovare le mie risorse e risponderò ai miei cittadini delle risorse che io ho chiesto ai miei cittadini
Era questo il grande passaggio che presupponeva la volontà da parte dello Stato piede e quindi e degli organi sociali del Governo di
Appunto dare demandare diciamo al sistema delle autonomie una reale autonomia dal punto di vista in positivo dal punto di vista finanziario
Così non è stato Church al debito la discussione con le realtà somma su quella strada non si è camminato anzi si è invece preso una strada diversa si è cominciato fatta
A metà degli anni Novanta sostanzialmente a
Girare intima via diverso insomma Querini con con
Non
Un grado di intervento ma differenziato ma sia il Governo di centrosinistra che sia il Governo i quali ancora più fortemente quelli centrodestra Tremonti particolare si è arrivati allegate
Non si doveva assolutamente camminare su quella strada ma bisognava in qualche modo ridimensionare gli spazi reali di autonomia
Finanziaria delle del sistema delle
Delle autonomie
E questo è stato il punto principale su cui
Si è come dire avviato uno una arretramento un arretramento serio rispetto a quello che poteva decreto essere un fatto reale di modernizzazione
Culturale anche del Paese a livello dell'esercizio del modo di esercitare le responsabilità anche sul piano delle amministrazioni locali legando appunto il gettito del territorio e quindi i servizi
E quindi anche la possibilità di attuare politiche di riequilibrio di equità
Che un sistema fiscale generale spesso non riesce ad affrontare in modo
In modo adeguato
Quindi da lì è cominciato io credo una fase un po'di gli arretramenti di flusso insomma ecco
Fino ad arrivare io che la un po'ad oggi questo si legge anche
Molti interventi degli prova
Può una delusione perché siamo
Ad un centralismo di ritorno molto ma molto forte molto ma molto forte dentro questo c'è stata dalla discussione collegata alla riforma
Io su questa diciamo
Entro meno c'è chiaro che il Titolo quinto
Aveva degli elementi
E diciamo di e stortura che poi abbiamo visto e l'esperienza è chiaro che nei primi cinque anni appena approvato il Titolo quinto abbiamo avuto a che fare con un Governo che pensava tutta procacciavano avviarla devolution non ha titolo quinto ad un'altra idea
Di il federalismo non quella del federalismo solidale come
Si immaginava o cooperativo come si immaginavano e qui c'è stato un percorso tutto diverso poi si è sviluppato l'elemento della
Conflittualità Jean fra Regioni e Stato e tutto ciò non ha portato a a con
Allo sviluppo di una discussione positiva costruttiva sul come invece
Potesse camminare riprendere diciamo una
Percorso che valorizzasse fortemente le le autonomie
Oggi però la cosa che a me pare fondamentale ecco in questo senso credo che
Questo libro seppur parla diciamo del
Di una storia lunga ma contiene molti contributi
A parer mio
Ci
Hanno un forte contenuto di attualità perché credo che la battaglia per le autonomie
Dobbiamo rinunciarci
Nonostante vi sia stata questa involuzione meno centralistica molto forte io penso che questo debba rimanere
All'orizzonte un tema
I battaglia da fare spero un orizzonte non non lontano ecco quindi questo insolito come un contributo positivo proprio perché
Dobbiamo non rinunciare a cercare
Una bussola nuova come dice l'insurrezione il professor Melis insomma in qualche modo oggi viviamo una fase Potì sfasamento disorientamento rispetto a questi temi credo che sia importante invece ogni occasione e anche
Questa di questo volume
Credo significativa che ci permetta di rifare il punto ritrovare le radici giuste le motivazioni adeguate ma
Volti a rilanciare il tema della battaglia per le autonomie
Grazie molte Paolo Fontanelli dal suo intervento è già
Sì si entra già nel nel nel nel merito direi nell'anima del libro e
E anche un po'della storia della lega lui stesso ha evidenziato usando le parole battaglia movimento che
Che le autonomie sono del
Nello stesso tempo una realtà istituzionale quindi formale della della Repubblica ma sono sempre state anche un fattore di
Di battaglia politica di un terreno di battaglia politica di
Avanzamento e arretramento dei di una forma di di governo e di Stato e sono state anche un crocevia importante della modernizzazione del Paese
E quindi si un'altra storia nostra è questa
Guido Melis e docente di storia istituzioni politiche magari soprattutto anche un amico un compagno e anche
Come ex collega
Lo ringraziamo di nuovo per avere voluto introdurre il libro con un bellissimo testo introduttivo e
Pensando mio mesi al lavoro che fa viene in mente quanta differenza cioè sul
Sul lavoro svolto in termini di storia delle istituzioni centrali del dello Stato e quanto poco ancora si conosce la storia e quanto poco si sia riusciti ad approfondire la storia dell'autonomia
Guido grazie grazie molto di avermi invitato anche sei come dire io non è una molto diritto di parola perché intanto già scritto quindi sono un po'
Ormai sono compromesso con l'opera ne ho parlato bene e
Poi non avrei potuto parlarne male perché conosco Gasparri ci conosciamo da quanti anni ormai venti venticinque anni trenta non so più
Passato tanto tempo da quando Oscar non è uno storico di professione perché non lo conoscesse
è un uomo dell'amministrazione viene da una carriera fatta dentro le istituzioni quindi come dire rispetto a noi storici accademici hanno un
Qualcosa in più nel motore perché comprende
Direttamente i problemi li apprezza direttamente e dare risposta a questi problemi attraverso questa sua passione per la storia però ha portato a scrivere volumi importanti saggi importanti si è occupato dei sindaci per esempio
Traverso un'opera in particolare che ne ha ricostruito la fisionomia le biografie eccetera e si è occupato a lungo dell'associazionismo non solo dell'associazionismo
La lega delle rappresentato dall'autonomia ma anche dell'UPI e di altre forme di associazionismo delle istituzioni quindi è come dire è diventato un esperto di queste cose che
E a me fa Biagi di
Detto questo insomma che non mi toccherebbe questa parte però voglio dirvi quali sono le riflessioni che questo libro ingenera lui ha ricostruito
Praticamente
Dal mille novecentosedici o due mila sedici sarebbero già cento anni ma la verità è che il libro inizia molto prima inizia alla all'inizio del Novecento quando si pongono le prime premesse di quella che sarà poi più tardi quindici anni dopo la nascita della lega
E lo sviluppo per un certo periodo di questo istituto poli sopra verrà
Il fascismo si aprirà una fase
Dalla quale Oscar non parla anche nel fascismo ci sarebbe tanto da dire per la verità perché questa tematica delle autonomie perfino del regime più centralista più autoritario
Che si possa immaginare il regime fascista Aster pregiato in qualche misura perché è la tematica è una delle grandi tematiche della storia d'Italia uno studioso norvegese qualche anno fa si chiama Rocca Anna
Scrisse un libro bellissimo che è stato un po'
Una bussola per tutti noi nel quale la quale nel quale libro individuava quattro fratture fondamentali della storia dell'Italia unita la prima frattura era quella tra il centro alla periferia la seconda frattura quella tra lo Stato e la Chiesa
La terza quella tra la città e la Campania e la quarta quello tra il capitale e lavoro
Questa
Griglia in qualche modo oggi
Come dirò subito si può revisionare certamente ma è una griglia interessante per inquadrare lo studio che ha fatto Oscar della lega e dei problemi che la lega ha dovuto affrontare dei problemi con cui si è dovuta
Misurare
Il
Rapporto tra centro e periferia per esempio continua a essere di estrema attualità è devo dire anche con una certa sorpresa perché noi abbiamo vissuto almeno
Due grandi momenti di nazionalizzazione nella storia del Novecento uno è stato il momento che vada la Prima guerra mondiale al regime fascista che è stato certamente un momento di forte nazionalizzazione la guerra mondiale ammessa
A come siccome dicono i linguisti ha creato l'italiano moderno perché si son trovati fianco a fianco nella trincea
Contadini apre e proletari di tutta
L'Italia i quali parlavano i dialetti per la prima volta hanno dovuto se volevano comprendersi al momento dell'attacco della ritirata hanno dovuto parlare
In qualche modo qualche parola di italiano è nata una con i mezzi nazionale
è il fascismo che ha fatto un fortissimo investimento sulla nazionalizzazione delle masse
Da non sottovalutare eppure ciononostante è rimasto un profondo mondo il mondo che io chiamo il mondo dei il mondo del locale
Il mondo del locale io sono sardo guardate in Sardegna che siamo meno ormai ci avviamo a diventare meno di un milione di abitanti fra un po'ci revocherà hanno anche come Regione fortuna che siamo un'isola perché c'è ben pare una norma che dice che sotto un certo livello
Non puoi avere la definizione ma la la qualifica di Regione in Sardegna se tu fai pochi chilometri scontri che i Comuni sono diversi sino all'altro
E tutte le operazioni che ha fatto il fascismo per unificare i Comuni in Sardegna son tutte puntualmente falliti
Perché la storia la geografia la morfologia dei territori
La differenza di indole delle delle popolazioni i dati culturali hanno creato in Italia questo enorme caleidoscopio in cui la popolazione italiana per ragioni complesse che non sarò adesso a illustrare non c'è il tempo però
è una popolazione fortemente difforme noi siamo l'unico Stato in Europa che ha questa caratteristica così spiccata
Perché ci sono altri Stati che hanno forti
Forti nicchie autonomistiche forti nicchie diciamo così che non si riconoscono
Nel complesso della nazione ma che coltivano fortemente la propria identità ma
Nessuna come l'Italia è Italia dei campanili e l'Italia dei gonfaloni e l'Italia
Dei vecchi comuni medievali I nel centro nord mai l'Italia subito ma non sono esistiti
Quelle forme istituzionali ugualmente un'Italia profondamente solcata da divisioni profonde e quindi per certi versi
Questo libro ci racconta questo vigile se c'è una trama che Fatah da cornice Fadda sottofondo all'azione della lega delle autonomie e questa complessissima trama avevo in mano mentre mi preparavo a finire parlare qua
Un Librino che tu certamente conosce Oscar Di Carlo Trio veri o pubblicato nella seconda edizione del mio novecentoventiquattro che si chiama il dizionario dei Comuni e delle frazioni di comuni del Regno d'Italia e colonie
Beh è un ibrido di questi manuali Hoepli piccoli compatti che forse qualcuno di voi avrà avuto tra le mani si comprano ormai nelle bancarelle a pochi euro ma sfogliarlo si resta esterrefatti ci sono nove mila comuni del mille novecentoventiquattro in Italia
E sono nove mila comuni che poi a loro volta genera una moltitudine inenarrabili frazione
Cioè c'è un elemento di frammentarietà ma la realtà istituzionale così profondo così radicato che io credo questo spieghi le ragioni per cui
è un fenomeno come quello della lega di autonomia operanti verso il lancio per altri versi dell'UPI sono fenomeni largamente positivi
Naturalmente di quelle quattro fratture di cui parlava croccante quella tra Stato e Chiesa è stata per fortuna superata
Quella tra cita campagna è stata in parte investita dei grandi processi di urbanizzazione oggi se c'è si presenta in forma del tutto diversa da quando Rocca scriveva quella tra capitale e lavoro punto di domanda perché si tratta
Di grandi trasformazioni con le quali siamo tutti alle prese sia chi fa politica come voi si chiesi a chi sta a ridosso da politica cerca di interpretarla
Dal punto di vista storiografico come noi ma voglio insistere però su questa frammentazione che è il dato fondamentale della storia d'Italia
E che in qualche modo non è stata riprovi composta da nessuna delle grandi
Rivoluzioni che abbiamo avuto la rigorosità prima rivoluzione industriale la seconda hanno mescolato la popolazione hanno creato grandi movimenti dal sud al nord hanno creato
Agro operati fortissimi presso i centri industriali ma
Questo fenomeno questo dato continua a persistere
Io penso che il libro in qualche modo serva per capire che esistono però a fronte di queste quattro fratture che a dire la verità avrebbero potuto spaccare il nostro Paese
E farne una
Nazioni irrisolta
Nell'Ottocento a fronte di queste quattro strutture hanno funzionato
Dei grandi ponti verticali
Ho anche orizzontali che hanno ricomposto per quel che potevano quelle fratture la lega l'associazionismo dei Comuni è uno di questi ponti un altro ponte fondamentale
Sono stati i partiti politici novecento c'è dubbio che i partiti politici abbiamo svolto un ruolo fondativo dannazione
Perché per la prima volta apparendo
Agli albori del Novecento hanno creato una
Colin è una comunità
Tra tra strati della popolazione
Che non si conoscevano non si parlavano tra loro costituendo delle grandi comunità nazionali quelle che Giorgio Galli in un libro di tanti anni fa chiamava le subcultura dei partiti politici cioè il fatto che quei partiti stiamo parlando dei partiti toglie non esistono più
E qualcuno rimpiange anche che quei partiti avevano però
Una capacità di esprimere una loro subcultura avevamo dei valori avevano dei simboli avevano una tradizione
Ha sapientemente coltivata ma tuttavia autentica si radicano nelle varie regioni nei vari Comuni dei vari territori secondo una cifra che era unitaria o che tendeva comunque all'unità
Altrettanto ha fatto la lega delle autonomie
Con un
Con un di una difficoltà estrema che data dal fatto che in Italia non solo ci sono quei c'è questo elemento di frammentazione
Ho appena finito di illustrare ma se voi contate i Comuni italiani non solo attraverso quelle pentole ventiquattro ma anche attraverso i dati dell'Istat più recenti
Vedrete che iscritti e c'è una linea orizzontale che spacca in due il quadro i grandi comuni le grandi metropoli che sono poche e la grande massa delle città medie
Capi luogo di provincia o anche non capivo voli Provincia ma territorialmente ci tardi chiedere con le quali i territori si relazionano
E poi in basso sotto la linea mediana di questo grande grafico questo cercando di illustrare
Una miriade di piccolissimi comuni
Frammentati in maniera eccetera c'è un ci sono Comuni che hanno la Brunati bensì una densità demografica talmente bassa
Che oggi si dubita M. perfino che possono esprimere
Una volontà di autogoverno e una capacità di autogoverno per quando i numeri scendono molto come accade in certi territori desolati che si stanno spopolando nelle nostre regioni meridionali ovviamente anche la capacità di autogoverno viene meno perché la selezione
Dei quali non c'è più perché la dialettica che è tipica
Il fermento democratico su cui si regge la capacità di autogoverno viene meno è questo dato anche questo è un dato italiano che non si trova nella stessa misura negli altri Paesi europei
Che se tu guardi le statistiche degli altri Paesi vedi che i Comuni sono di meno
Con i Comuni o come si chiamano insomma
Lei diciamo per intenderci le unità di base che governano le comunità locali territoriali locali sono di meno e soprattutto hanno una certa densità demografica che in Italia non si riscontra nella stessa misura
Quindi abbiamo a che fare in Italia oggi sto parlando adesso dell'oggi ma è un dato storico che ci trasciniamo per tutta la nostra storia
Oggi si è drammatizzato ulteriormente perché c'è una fuga soprattutto dei piccoli Comuni
Del sud
Noi siamo di fronte a un fenomeno a una patologia molto grave in cui naturalmente questi questi grandi ponti come li ho chiamati stanno venendo meno
La i partiti non ci sono più i sindacati non svolgono più quel ruolo che svolgevano non esiste più quella quella rete di sezioni di
Di di circoli di iniziative diciamo sul territorio che un tempo così più ma il tessuto democratico del Paese e si sta creando un grande vuoto
Tratta le la la la dimensione della grande città e la dimensione sparpagliata e frammentata di questa miriade di di di di comunità locali
E e manca la mediazione manca la mediazione e questo è uno dei grandi problemi
Di chi ha fatto la politica o di chi fa la politica
Perché nessuno nessuno più uguale a quella capacità che un tempo
Sia vena di rappresentare fedelmente le istanze di questi mondi lontani e di portarli al centro c'è un libro
Di un sociologo americano che si chiama TAR Rollo il quale sostiene che nell'esperienza francese il mediatore tra la periferia il centro
Era storicamente il prefetto per l'amministrazione del grande Stato francese perché della Prefettura radicata nella provincia sia pure con le stimmate autoritarie del modello napoleonico però era in grado di esprimere a Parigi
Lei le domande che provenivano dalla sua provincia in Italia il prefetto è un prefetto debole storicamente ma questo mestiere hanno fatto i parlamentari
L'hanno sempre fatto il parlamentare lo facemmo Gianni Letta liberale ci sono delle memoria parlamentari delizioso in cui parlamentari Provincia raccontano come andassero a Roma con una borsa piena ripetizioni andassero dal ministro
Mai dal direttore generale
Dal commendatore capo di quella determinata amministrazione che doveva fare quella determinata opera pubblica che serviva
E facciamo questo ruolo un ruolo di ambasciatori delle Province
Nella capitale e poi ci sono stati i partiti e i partiti hanno svolto questo ruolo sono stati elementi come dicevo prima di razionalizzazione di centralizzazione arriva Dio costati anche elementi di trasmissione dal basso verso il centro delle istanze locali
Questo non c'è più
Ed è uno dei motivi secondo prevenzione grande crisi che subisce
E anche di questa di questa fortissimo senso di distacco dallo Stato che si sta verificando in molti mondi separati molti di questi mondi locali separati perché l'Italia continua a essere un Paese
Di Province più di quanto non ci dimostri la televisione e più di quanto ci fossero i grandi media che raramente sono attenti a questo fenomeno credo che un libro come il viaggio in Italia di Giorgio Bocca perché deve essere dei primi anni sessanta in cui un giovane giornalista de il Giorno di Milano percorreva a piedi o in una una seicento
Tutta l'Italia e andava a raccontare provincia per provincia quali erano i problemi quali erano le iniziative in corso quali erano credo l'abbiano fatto nessuno
Perché ormai
Noi abbiamo una classe giornalistica
Mi ci metto anch'io che ho scritto sui giornali per tutta la vita
Ma che non si preoccupa di questo non va non ha più i piedi non ha più le antenne non ha più giù leggere agenzia e con questo si fanno i giornali ma le agenzie naturalmente si danno una realtà rarefatta che non è più la realtà che Giorgio Bocca apprezzato quando andava in giro per l'altra
Per la per la per l'Italia ho detto quindi come dire quanto ha contato l'autonomia l'autonomia ha contato moltissimo nella storia d'Italia l'Italia è una storia di autonomia
Ed è giusto che la Costituzione come ricordava Fontanelli via tanto risalto le autonomia è giustissimo è un elemento fondante del nostro Paese dalla democrazia nel nostro Paese
La seconda domanda è un po'più utili delicata quanto conti oggi
Quanto sia o quali sia oggi il ruolo di queste grandi organizzazioni e il ruolo
Dei Comuni in sette il ruolo la capacità dei Comuni di rispondere alle domande del mondo contemporaneo perché oggi viviamo
Una grande rivoluzione non solo tecnologica non è solo
Tecnologia
è una rivoluzione culturale quella che è in atto ed è una rivoluzione che sta
Bene o male unificando il mondo
Ora non voglio dire banalità perché ormai l'abbiamo detto e scritto tante di quelle occasione che meglio di me l'hanno scritto dei grandi sociologico temporali i quali hanno su questo impiantatori interi
Scaffali di libri ma è evidente che con
L'elemento della globalizzazione che ormai diventato l'elemento dominante della nostra
Vita comune c'è una
Una un un una sostanziale
La simmetria tra la capacità
Di queste organizzazioni o di quelle che sono sopravvissute tra di esse di rappresentare i mondi locali
E il teatro nazionale voi o sovranazionale o universale nel quale si svolgono
Le grandi gesta del mondo insomma chi sta in un piccolo paese
Dalla Sardegna senza molto separato darle tali da questi teatri staff sa molto lontano assiste guarda da lontano come si guarda come come il lo spettatore guarda quando va al cinema il grande schermo ma non è attore
Il problema che queste
Questi mondi non sono più in grado di esprimere una loro identità che li faccia attori di quello spettacolo
E questo è un problema enorme secondo me è il vero problema che abbiamo di fronte
E temo che non si risolva soltanto più con gli strumenti che avevamo a disposizione duecento
Non so se la lega delle autonomie
O l'ANCI che svolgono dei ruoli a mio avviso fondamentali del sistema democratico italiano che vanno preservati difesi
Con forza tutte le volte che vengono attaccati ma se sono in grado di dominare i grandi fenomeni perché quando le condizioni di vita delle persone dipendono dai scelte che vengono fatte in alto molto in alto in impieghi dove non si può neanche su
Su questo allungare lo sguardo per vedere quello che accade
Non si può intervenire in alcun modo il senso di estranee azione che ne deriva per chi subisce queste politiche è enorme io credo temo che molti dei fenomeni con il quale ci stiamo arrabattando perfino in questi giorni
Nasca dal fatto
Che esiste questo senso dire strani azione
Siccome non faccio più
Contabili non faccio più parlamentare non tocca a me naturalmente di trovare la soluzione perché ognuno
La croce sua
Però insomma abbia bisogno di una politica che si ponga questo problema che si ponga teoricamente questo tipo di problemi e che trovi delle soluzioni pratiche naturalmente
Naturalmente non da oggi a domani perché non si può fare attraverso un colpo d'ala purtroppo non non esiste avremmo bisogno di Gramsci ma Gramsci è morto tanti anni fa e non ne sono più nati grazie
Molto bene
Adesso diamo la parola
A Walter Tocci Walter Tocci
Senatore uno studioso di temi dello Stato in anche come direttore del Centro per la riforma dello Stato
Ma è anche un lo stimatissimo dirigente politico della sinistra e e la storia della lega si intreccia molto se intrecciata sempre con la storia con la storia della sinistra nel nostro Paese
Anche nelle sue nei suoi momenti più drammatici come appunto lo scontro tra massimalisti e riformisti degli anni Venti
Basta
Per
Grazie innanzitutto auguri
Alla lega per questo direi meritato compleanno
E anche gli auguri di poter rinverdire il meglio di questa tradizione
Nei prossimi anni
E poi i complimenti all'autore
Un è un libro incredibile perché parla di questioni molto tecniche ma riesce a farlo con uno stile
Molto gradevole leggibile insomma si regge
Quasi come un romanzo storico insomma non ci sono pagine che un certo punto scorro velocemente perché sono
Un racconto Ulivo di quello che
Accade nelle nostre città nei nostri interessi
Io ho letto il libro come uno scavo archeologico nonché che mette luce diversi strati
Di questa storia ecco ed è uno scavo
Secondo la migliore scuola di archeologia italiana quella contemporanea che
Mette in maniera indivisibili tutti gli strati storici senza dare a uno di questi un primato una maggiore legittimità come faceva invece
L'archeologia idealista insomma che scavava soltanto il suolo imperiale perché solo quello meritava
Quindi appunto c'è uno scalo archeologico nel senso moderno del termine che per cui convivono nel racconto diversi strati ovviamente lo strato più superficiale
Ecco è il racconto di questa
Organizzata di la vita di questa organizzazione che si chiama lega delle autonomie racconto molto preciso
Una cronaca molto approfondita diciamo così poi c'è un secondo strato che è questo
Questo rapporto tra centralismo di autonomia
Sul rapporto mai risolto potrei dire no
Anzi nel racconto viene questa continua oscillazione nella storia italiana tra un primato dell'altro è un primato della direi questo pendolo negli ultimi tempi
Compie delle oscillazioni sempre più corrette ma più rapide sommano
Vent'anni fa siamo fuggiti via dal centralismo ministeriale sotto le bandiere del federalismo e poi siamo tornati adesso subito al centralismo di una volta con lo stesso entusiasmo di prima tutto nel corso di vent'anni insomma
E oggi c'è un innamoramento di nuovo per i ministeri che ammiro umano lascia un po'perplesso no in questi dibattiti riferendo a folte sentivo alcuni che dicevano torniamo al centro come se erro io dico guardate che a Roma non c'è questo sovrano illuminato che voi immaginate insomma però per dire insomma questa questa coppia centralismo autonomia e che
Sempre una un'oscillazione nella storia italiana insomma sempre più convulsa purtroppo negli ultimi tempi
Ma lo strato ancora più profondo che è quello che
Mi interessa di più anche raccogliendo la sollecitazione che
Faceva adesso odiano e questo rapporto tra partiti e autonomia tra partiti autonomia
Direi che anche la parte più originale del libero
Anche sul piano proprio storico perché offre delle interpretazioni
Direi originali forse anche a discutere su sul rapporto appunto tra
I partiti e la lega delle autonomie
E anche la parte più dolorosa perché mette in luce anche gli aspetti negativi in alcuni passaggi storici questo
Di questo rapporto
Ma direi che c'è ancora uno strato più profondo insomma che che connesso a questo ma che è diverso che potrei chiamare diciamo il rapporto tra politica e giuridica insomma perché poi va in profondità alla fine trovi questa dimensione
Che cosa intendo per rapporto politica dirà ma me la cavo con la definizione del Sindaco
Di Bologna no
Sindaco Zanardi che si chiama il Sindaco del pane
Io trovo una definizione bellissimo insomma che dice proprio questo rapporto intenso tra una politica
Che modifica le condizioni di vita materiali il pane
Ecco
Quando invece si perde questo nesso politiche vietare la politica si separa
Si richiude in se stessi sane proprio contenitore
E credo che in queste due dinamiche ci sia ci sia tutta ci sia una parte importante della storia istituzionale italiana
Perché nel rapporto intenso politiche vita cioè
Questa generazione di diritto come la chiamava il maestro Giannini c'è questa invenzione di nuovi istituti giuridici che è un fenomeno bellissimo Una storia italiana
Quando invece questo rapporto si separa da politiche invita la politica si rinchiude nel proprio contenitore non produce più diritto o innovazione delitto produce solo burocrazia insomma ecco
Allora di questa di questo rapporto intenso politiche vita ci sono altre grandi stagioni di cui l'autore
Offre una
Una un racconto direi vivido insomma un racconto
Che coinvolge molto a me ad esempio ha coinvolto anche così con ricordi personali insomma
Che impediti richiama dentro per chi era in qualche modo conosciuto queste cose alla temperie di quegli anni e gli entusiasmi alle sconfitte di quegli anni
Intanto l'età giolittiana questa grande invenzione appunto di nuovi istituzioni di di nuovo diritto insomma come
Ha messo molto bene in luce Guido Melis nei nei suoi libri insomma
E in generale tutta la scuola di
Sabino
Di Sabino Cassese
E quindi quest'invenzione di milioni di mutuo lirismo di cooperative di consumo impopolari ma soprattutto le aziende pubbliche insomma ecco
Il grande Giovanni Montemartini insomma io l'ho sentito
Sempre come
Quando ero assessore al ruolo sentivo sento un po'come il mio mito insomma no
Direi che è stato il più grande amministratore della città di Roma questo a Roma è poco
Valorizzato insomma
E a me ha colpito sempre il fatto che la motivazione il suo capolavoro dei servigi pubblici quelli ben mille duecentodue che
è un libro di livello internazionale che poi
Offre
Le Bagram teorico alle leggi Giolitti e poi alla realizzazione non solo a Roma in tante altre città di queste aziende
Qui invece sembra che la motivazione di fondo lividi quindi quel libro era creare le aziende pubbliche come strumento di lotta ai Monopoli
Che è esattamente lo stesso argomento con cui oggi vengono smantellate le
Aziende pubbliche insomma ecco
Quindi questa grande invenzione di istituzioni di diritto pubblico insomma e che c'è in quelle esperienze
Che però scaturisce da qualcosa di più profonda questa grande capacità dei primi socialisti tenere insieme
Quello che oggi potremmo chiamare una lotta per l'immaginario e un'azione concreta sulla vita
Quotidiana dei lavoratori
Di nuovo Zanardi che
Che che interpreta la sua funzione come Sindaco come un contributo diciamo alla
Coscienza internazionale proletariato
Però è anche il Sindaco che acquista le navi per gli approvvigionamenti dei cittadini di Bologna cioè lotta per l'immaginario e vita concreta sono tenuti insieme
Da questa grande scuola
Tel riformismo socialista e poi la seconda stagione questa potremmo chiamare dell'attuazione alla Costituzione gli anni sessanta settanta con questa grande forza del modello emiliano
E qui se posso
Dare ordine a testimonianza personale cioè
Io ero un giovane consigliere comunale euro o poco più di vent'anni in un Comune bianco del Lazio
E io prendevo questi monumenti dell'edizione delle autonomie preziosissimi
E Mimmo imminenti impara o questi questi testi insomma e poi andava in Consiglio comunale facevo dei grandi discorsi su quello che stiamo realizzando in Emilia sulle zone industriali sui servizi sociali e cose
Facevo Avati discorsi questi notabili democristiani mi ascoltavano un po'con sufficienza anche un po'con soddisfazione che diceva beh questo però è figlio nostro che egli ha imparato qualcosa e poi passavano a fare le loro cose la loro gestione del potere insomma
Papadopoli quelle cose Graziano penetrano non per merito mio ma perché le cose andarono avanti e mi ritrovai qualche anno dopo con i figli di quei notabili democristiani insieme
A vincere le elezioni in quello stesso Comune sotto le bandiere
Dell'Ulivo insomma ecco però pensare a che cosa è stato io questo di questi libretti del delle autonomie li ricordo diciamo così
Con affetto insomma ecco erano dei libretti sui quali siamo formati
Ma oggi manca per un giovane al consigliere oggi che cosa legge dov'è che impara quello che abbiamo imparato uno in quei libri che insomma che cosa è stata quella
Editoria come capacità di diffondere nel Paese l'innovazione amministrativa insomma no questa è una è una forza straordinaria
E
Oliver siffatti questo anche un problema insomma e poiché poi questo terza fase diciamo questi anni novanta
Vanno mirabile come dice Cassese ma forse un decennio mirabile insomma no in cui anche anche di nuovo intenzione di diritto intenzione di di istituzione di nuovi servizi che non esistevano
Nella nostra città insomma tutto il tema del welfare locale che Cécilia nel suo saggio riprende insomma beh quella è stata forse l'unico momento
In cui in qualche modo si è affrontato in Italia il problema della riforma del welfare
Ovviamente aggiungendo al welfare tradizionale una nuova dimensione senza avere la capacità di ristrutturare il vecchio però è stata forse l'unica innovazione
In quel
In quel in quel campo e anche lì di nuovo una grande circolarità delle esperienze io ricordo
Ero vicesindaco a Roma
Ma al momento irripetibile sono i tram ministro datori
Ci si scambiava averne copia delle delibere insomma ognuno tentava di fare una cosa nuova ma quella cosa subentra la circolazione e non solo anche in quella stagione oggi si può
Anche ripensare ridiscutere anche di sospetti critici ma è stata anche una grande stagione di
Di innovazione delle leggi Bassanini
In cui insomma alla circolarità di esperienza era anche tra le delibere comunali e che e le leggi nazionali cioè nelle le due cose andavano molto
Otto insieme insomma ecco
Quindi questo grande momento diciamo che incorretti questo questo rapporto partiva autonomia e quindi come possiamo vederlo insomma ecco nella ci sono due elementi che agiscono in questa
Questa relazione
Uno negativo e uno positivo diciamo è uno negativo nel senso che c'è
Come posso dire con una
Incerta una certa tendenza del partito a diventare una sorta di coscienza esterna delle autonomi insomma no
Un imperativo ideologico insomma che l'autore mette in evidenza molto chiaramente che porta anche a passaggi drammatici insomma Nolan la decisione dei socialisti massimalisti poi di sciogliere la lega
è forse la
L'aspetto più grave e non a caso è molto interessante la discussione fosca sulle cause della rimozione di quell'evento
Nel dopoguerra non a caso in pieno frontisti no cioè niente in una fase in cui di nuovo è molto forte questa
Primato ideologico del partito sulle autonomie
E viene totalmente rimossa in quella quella pagina
Drammatica della vita
Delle nostra organizzazione
E quindi c'è questo elemento negativo di un partito con la coscienza esterna ma c'è anche l'altro elemento che Guido adesso
Riassume la con la parola ponte io uso una parola simile insomma c'è un'infrastruttura di democrazia cioè quel che questi partiti riesce anche che diventano
Si fanno in qualche modo invaderà questa innovazione è vero che sono chiusi ma allo stesso tempo però diffondono questa innovazione e la fortuna della lega è proprio di agire
Su questa tensione creativa infondo no
Tra tra un'infrastruttura di democrazia e coscienza esterna in cui
Che era fuori il meglio diciamo di questa esperienza
Direi che il punto più alto la storia la lega proprio
Nella tensione creativa di partito che autonomia insomma ecco
Ora il punto è quando questa coppia parchi di autonomia viene vengono meno i partiti appunto diceva prima Guido
Nei primi anni Ottanta noi non siamo più stati in grado la classe voi italiani di creare qualcosa di nuovo che sostituisse vecchi partiti noi da trent'anni siamo dentro una crisi politica non risolta insomma ecco
Poi la classe politica non essendo riuscita a
A creare nuovi partiti
Piuttosto che guardarsi in faccia e prendersi le responsabilità di questo smacco ha incolpato la Costituzione so ecco da qui siamo arrivati
Pare strano ma non voglio qui
Si sollevare una polemica di cui siamo pena usciti da cui siamo appena usciti
Però diciamo sì ma che abbiamo trasferito una crisi politica in crisi costituzionale ma in realtà è una crisi politica non risolta trent'anni e non avendola risolta l'unico modo che ci ci è capitato tra le mani
è stato di sostituire il partito con i leaders solitario insomma ecco
Però la dinamica è totalmente diversa cioè mentre la dinamica partito autonomie aveva le sue rigidità Maya anche la sua ricchezza quando l'elemento partito viene sostituito all'iter solitario
E la vita delle autonomie diventa grama
Perché la coscienza esterne a questo punto diventa imperativo mediatico
In realtà
Di fronte a questo primato dell'iter solitario Matarrelli autonomia vanno vanno chiaramente venne
In
Insofferenza insomma credo che questo
Su sono storie molto diverse tra di loro
Però non è un non è
Cioè credo si possa dire insomma che che c'è un rapporto inversamente proporzionale diciamo siderale
Fortuna delle autonomie e
Ascesa dell'iter solitario insomma ecco
Cioè da Craxi Berlusconi Monti Renzi sono stati quattro stagioni e le quali le autonomie hanno sempre sofferto
Il re il dito a discussione molto interessante da la lega e Giuliano Amato Giuliano Amato che pure ha una persona di
Straordinaria sensibile a questi temi nome in quel momento svolge una funzione
Politica insomma di del rappresentante del Governo ed è un dibattito molto aspro quello che ci racconta Oscar insomma no
Perché la funzione appunto leaderistica sente come un impaccio diciamo queste questa autonomia insomma ancora di più ovviamente con con Berlusconi e dove c'è continuo rinforzo tra centralismo statale centralismo regionale
E ancora di più con Monti in cui paradossalmente abbiamo forse la legislazione più rozza sull'autonomia no
Fino a quella cosa incredibile di cui si è parlato poco c'è ma che un Governo dei professori
Scrivesse
Un de per decreto legge l'abolizione delle Province c'è una roba che se lo dicesse uno studente al primo anno di diritto pubblico verrebbe bocciato come eppure è stato scritto da
Dal Governo e i professori insomma quindi
Credo che sia
Un sintomo della rozzezza con cui in quel momento veniva trattato questo tema direi anche anche regole ultima stagione che è anche un po'paradossale perché
Renzi è un è stato un sindaco quindi
Avrebbe dovuto
Più di altri insomma
Valorizzare questo elemento mentre invece insomma in questi anni io credo che
Sia mancata proprio questo cioè
Non si è giocata la Carta delle città per uscire dalla crisi Italia soltanto questa carta
L'Italia con il centralismo statale non uscirà dalla sua crisi non troverà una collocazione nella globalizzazione la può trovare soltanto se gioca questa carta antica e moderna che sono
Le sue cento città insomma no
E paradossalmente in questi anni non abbiamo avuto una politica per le città abbiamo avuto soltanto una come posso dire all'Unione normativa i comuni sono stati sommersi di norme
E quello che ci lascia in eredità è un guazzabuglio come la legge dell'io che a questo punto mancando gli anche il supporto della revisione costituzionale
Crea dei problema dei paradossi che ci porteremo avanti per i prossimi per i prossimi anni
Dovrà caso diciamo in questa sede in questa in questa in questo periodo diciamo pure di primato li del solitario non a caso gli anni Novanta sono invece il momento magico dell'autonomia perché è il tema è il decennio nel quale
E la figura e li faccio ridare in qualche modo
Si indebolisce o comunque non è così forte insomma no
Degli anni Novanta sono stati forse il momento più più alto di questa di questa storia
Io credo che quando qui ci sia ci sia un dilemma deliri del solitario perché quando
Rinuncia a questa
Innovazione di istituzione di diritto dal basso
La mancanza di questa innovazione a basso in realtà impoverisce la la statualità impoverisce quindi anche il Governo del Paese
Per cui le solitario entra in un circolo vizioso e che che vorrebbe diciamo rafforzare la decisione ma si trova uno strumento statuale più povero e più debole insomma ecco
Qui c'è una gara una contraddizione storia cioè noi da trent'anni in qualche modo abbiamo scelto con più o meno consapevolmente questa questa linea del decisionismo non vive cinismo dall'alto
Ma questo decisionismo richiederebbe uno stato
Un centralismo forte centralismo la francese insomma ecco la nostra contraddizione che il decisionismo italiano si accompagna
A un centralismo debole insomma e che ancora più debole nella misura in cui rinuncia a questa generati vita di diritto e di istituzione che veniva che è avvenuta nei momenti migliori proprio dalla storia dell'autonomia
Per cui diventa un decisionismo della chiacchiera insomma ecco decisionismo che annuncia grandi cose ma poi non riesce a mantenere una caso questi leader solitari
Non ce la fanno alla fine comunque arrivano tutti a un momento di di smacco perché la differenza la distanza tra
La promessa di una decisione e
L'incapacità
L'impossibilità di mettere in campo strumenti statuali moderni in grado di realizzare quella decisione questa contraddizione riporta sempre alla sconfitta
Ora
Il dibattito Ariano è un po'curioso per cui anche adesso perché io non voglio qui
Insomma
Risollevare una discussione che abbiamo appena finito
Però diciamo così noi portiamo cioè c'è una specie di inversione tra passato e futuro perché tutte queste cose del del Binde diverso di Dario dice vengono presentate ancora oggi in Italia come il nuovo come una cosa che promette qualcosa per il futuro ma in realtà non lo stiamo
Praticano la trent'anni insomma no e quindi dovremmo cominciare anche a trarne un bilancio storico
Di questa tendenza
E come ho detto prima è un bilancio
Assolutamente negativo
Direi anzi più seccamente che il solitario è la forma politica della decadenza italiano
Che accompagnato questi trent'anni decadenza Italia dei adesso tutti i punti di vista economica sociale
Direi anche morale insomma ecco
Ma è la questione è che
Fino a pochi giorni fa si poteva ritenere che questo
Leader solitario che fa meno dell'autonomia che
Fosse in qualche modo anche
Come posso dire largamente condivisa dal popolo italiano perché
Pensiero dominante
Valutarla suggeriva come l'unica soluzione al caso italiano insomma ecco nel referendum abbiamo scoperto che questa tendenza non è maggioritaria anziché largamente osteggiata nella coscienza popolare profonda
E questo dovrebbe anche questo spingere a un a un
Po'ripensamento insomma cioè poi alla fine in questo racconto che ci offre Oscar viene fuori chiaramente che
Ogni volta che abbiamo scelto questo centralismo questi questi leader solitari i risultati sono stati grammi se non negativi
Quando invece
La politica accompagnato
La l'innovazione che veniva dalle autonomie
E abbiamo creato le cose migliori che ancora oggi noi possiamo
Riconoscere come i meriti italiani come le cose nelle istituzioni su ancora sul sulle quali ancora ancora puntare insomma
Insomma c'è Cerroni in questo una
Una
Un'antinomia italiana insomma quando
La politica si chiude su se stessa pensa di fare tutto da sola si distacca dalla realtà
Darebbe la competenza della vita
La chiamava così un grande politico purtroppo dimenticato Mino Martinazzoli no mi piace molto questa
Espressione fra una politica che pensa di fare tutto da sola che annuncia tutto da sola ma alla fine
Si dimostra incompetente della vita insomma ecco di nuovo ritornare Zanardi non cioè il Sindaco nel parere utili del mediatico non è un Sindaco del pane è uno che
Perde il contatto con il pane insomma
Mentre invece le cose migliori la sono venute fuori quando la politica
Non ha pensato di fare tutto da sola ma si è messa al fianco di chi nella società stava già facendo qualcosa
Qualcosa di buono qualcosa di innovativo qualcosa di i formatori che stanno già facendo qualcosa hanno trovato dei politici che
Li hanno aiutati tutto quello che c'è di buono nel nostro Paese le le
Le migliori autonomie locali i distretti produttivi certe cose nella scuola tutte queste cose non le fuori quando la politica ha ritenuto di
Mettersi al fianco di chi stava riformando qualcosa ecco
Credo che sia quindi una lezione italiana e anche in rapporto al modo esso Guido diceva
E ma questa verticalizzazione se vuole possiamo usare questa brutta parola insomma
Ed
Davvero una conseguenza inevitabile della globalizzazione
Cioè noi dobbiamo per forza di cose rispondere a questa ampliamento di di orizzonte del della globalizzazione verticalizza nelle decisioni
Questo è quello che viene dal pensiero dominante da Mestrino e così via ma io credo che
Una
Serena
Ricostruzione storica come questa ci aiuti a pensare che invece esattamente l'opposto
Anche nell'alto Medioevo noi subimmo in qualche modo una globalizzazione che è la globalizzazione araba sarà scena insomma no e le popolazioni si rinchiuse ero né nell'INPS nei Castelli ci fu l'abbandono della campagna Gollin Castel lamento insomma ecco
Quindi un'Italia impaurita sì sì sì verticalizzato
Appunto nel castello insomma ecco quando l'Italia riprese coraggio non è proprio forse
Sceso di nuovo in pianura
E creano le città
Epoca medievale e da lì incominciò a dominare la globalizzazione insomma perché
I banchieri i commercianti italiani gli artigiani italiani si fecero avere nel mondo insomma ecco credo che queste
Dinamiche siano profondamente radicata nella storia italiana
E noi rischiamo di dimenticare i punti di forza del Paese perché
Assorbiamo facciamo nostra un'ideologia dominante un maestri ma che ci viene imposto dall'esterno ma che è antistorico per l'Italia direi perfino innaturale per lo spirito italiano insomma e quindi se vogliamo uscire dalla crisi
Dobbiamo scoprire le cose più preziosi e più importanti la nostra tradizione e questo libro ci aiuta a riscoprire
Grazie davvero Walter
Ci hai portato molto vicino all'attualità quindi Marco adesso a te
Allora io
Intanto voglio ringrazio ad Ancona ho una volta Oscar Gasparri per
Il lavoro che ci ha Donato che
Certo è importante anche anche per lui perché
Tra i fini usciremmo
Ma ricerca
E la
Rappresenta credo anche in un'opera quindi
Di valore
Ma per noi diciamo è anche
L'occasione di un
Riconoscimento identitario
E del rilancio di alcune idee forza che hanno motivato il riformismo municipale di sinistra chiamiamolo così con la formula
Perché
Comprende poi anche
Le diverse tradizioni confluiscono in questa in questa storia
Quindi volume importante
Per questa importante perché
Questa ricostruzione storica
A parte diciamo la parentesi necessitata del del fascismo e della e della guerra
E anche una lettura da un certo punto di vista dalla storia d'Italia contemporanea almeno
Dal formarsi di culture
Che hanno lasciato un segno forte e che forse sono ancora le culture a cui dobbiamo
Guardare pur diciamo di fronte a sfide
Difficilissime e inedite perché
Nel momento in cui nasce
Il riformismo municipale di una di matrice socialista anche momento in cui
Sì
Diciamo con la dottrina sociale vede i cattolici con confluisce in una in un movimento politico che ha proprio nelle autonomie una sua espressione saliente proprio costituente anche del ritorno dei cattolici
In politica del riavvicinamento il superamento delle barriere no è il
Che poi diventa
Definitivo
E poi portare
Diciamo dove
Nel dopoguerra
Al
All'avvento della democrazia cristiana con la forza
Che questo partito ai
E con
Germogliare anche di quelli che di quel seminario che in quel momento si si sviluppano
Quindi la
Avete
Chiara qual è la matrice di questa storia importo importante perché
Intanto da
La dimensione
Della complessità dei processi
Della formazione lì classi dirigenti qualificati in questi processi di e stesse reti di partecipazione politica
Si possono vedere diciamo nella stratificazione storica ma
Ho ogni ogni momento rappresenta questa
Questa realtà
E rappresenta anche
La
Laboriosità dei processi
Il fatto che non ce
Possibilità di un'improvvisazione fatto che ci sono
Culture politiche che
Che maturano che che diventano forti anche nei
Nei conflitti anche nei conflitti
Tra autonomia centralismo no perché
Se si vuole un altro modo di leggere
Il libro in questa storia e anche
Questo
Pendolo no che sì che si muove a questo conflitto natura questa attenzione naturale che c'è
Quindi
Questo che io libro rende ragione il come il movimento delle autonomie
E in particolare quello rappresentato dalla lega delle autonomie locali quindi quello di matrice di sinistra che nasce
Da una distinzione dall'ANCI
No da
Da una considerazione di insufficienza
Che che veniva che veniva data con contrasti
Interni anche anche forti
Con incomprensioni o quello con distinzioni anche dentro il partito socialista come si sa
Ma
Diciamo dentro questa storia dal punto di vista
Della sinistra sta anche gran parte della ragione della natura della sinistra
Nel dopoguerra in particolare direi
Anche del fenomeno
Assai anomalo che il riformismo di matrice comunista italiana che
Diciamo naturalmente si può definire per l'intelligenza delle lavorazione soglia piana per la rielaborazione gramsciana è quanto è quanto si possa pensare ma poi
In modo concreto si estende
In una Rete di partecipazione che ha Delli Fiori riferimenti molto forti
Nella
Ramificazione di poteri locale
Questo diciamo vale
In misura
Analoga per
La la radice socialista semmai diciamo per quanto riguarda la le l'esperienza dei Comunisti Italiani si spiega forse con una
Maggiore capacità di iniziativa enti ed è dice radicamento però diciamo
Allungo
Che il punto di unità
Della sinistra si rappresenta proprio delle autonomie locali questa in questa storia con le rotture negli anni Sessanta eccone recuperi negli anni Settanta e negli anni successivi
Quindi si tratta di
Elementi morto molto forti nella storia dell'Italia Repubblica legautonomie le interpreta
Avendo
La capacità di dare un punto di riferimento dal mille novecentoquarantasette in cui anno in cui si
Ricostituisce
L'associazione con le sue
Mutazioni
Successive
E
E anche con una capacità particolare di integrare competenze
Ridare
Spessore alla
Produzione di idee di progetti di legge di
Una e lavorazione no perché
Rimane un segno un segno molto forte
Non non non ma avrebbe potuto reggere
La lega delle autonomie locali
Anche il confronto con l'associazione istituzionale che da lungo tempo e l'ANCI se non vi fosse stata questa grande capacità no quindi la capacità di
Rappresentare non solo un punto di vista
Di carattere sindacale che via via no un po'rifluire naturalmente
Ma di di rappresentare e punti di vista
Come molto molto forti nel nel campo di una
Elaborazione di una battaglia
Politica autonomistica
In in tutti i i passaggi questo si si legge
Secondo me anche con le contraddizioni che sono visibili nel nel
Dopoguerra per esempio una contraddizione
Importante riguarda
Il
La divaricazione che c'è tra
La formazione di un
Una stessa classe dirigente di
Governanti locali della sinistra e la formazione di gruppi dirigenti dei partiti della sinistra non c'è una
Coincidenza
C'è una tradizione diversa da quella
Di altri Paesi europea che
Questi che ci sono anche delle
Delle ragioni a mio avviso
Di questa
Divaricazione
Praticamente ci sono stati secondo me dei gruppi dirigenti che hanno
Profittare gradevolmente della base molto ampia di consenso che hanno
Consentito di formare gli amministratori locali ma non ci sono stati
Tanti amministratori locali che abbiano avuto la possibilità di
Far parte delle e Little dirigenti dei partiti politica
Certamente della
Delle delle fasi parlamentari evidenzia ovviamente c'è stata una rappresentanza fatta in modo
Differente
Ho anche molto differente fa Partito Socialista il Partito Comunista perché vi differenti erano i meccanismi di
Di selezione ma poi quando si arrivava no alla alla selezione più alta i gruppi dirigenti che
Hanno avuto fino alla alla fine della Prima Repubblica un un ruolo forte c'era
Secondo me anche una cesura o forse diciamo ci vorrebbe un'indagine storica più approfondita per dimostrarlo ma
Mi pare si possa si possa dire saggio piemontese
Scusate sì terreni ci sono curiosamente Sassari ovvero se sia una cosa un po'curiosa
Non emiliani i toscani dichiarata Sky mentre invece invece
Le leadership di del della lega dove locali sono quasi sempre l'Italia di scienza però esprimono motore avallarla la
Combattuta
Forza Italia che l'emiliana borghesia malefici comandava l'aristocrazia insomma
Grazie ispettore e comunque può essere ancora una equilibrare i poteri di no perché
Però sta di fatto che questa
Poi
Finita la la la Prima Repubblica se si entra in una fase nuova perché
Cambia
Una fase nuova è una fase
Permette
Non non del tutto compiuta anche ancora oggi perché cambiamento portato dalla legge centoquarantadue dalla legge ottantuno quindi
Dalla legge dell'elezione diretta dei sindaci è un cambiamento
Radicale
Supera
La
Faticosa
Opposizione all'instabilità
Che rese più difficile anche lo svilupparsi dell'avanzata riformista negli anni Settanta perché comunque ad esempio l'avanzata
Esposta a una conferma un conflittualità
Intra partitica o o o o entra coalizione male
Quindi si fa davvero una una svolta di consolidamento
Però da quel momento in poi comincia ad affievolirsi la base larga della partecipazione
No e quindi erede diciamo per il valore portato dalla stabilità dalla capacità di governo si
Avanza diciamo
E arriva fino a un certo punto con una
Forza notevole con con risultati
Notevolmente positivi a mio avviso
Però poi comincia a ad affievolirsi quando diciamo vengono le mie meno le basi partecipative dei partiti e anche le motivazioni partecipative partiti perché per fare una larga
Base partecipativa che non sia soltanto dovuta a come dire a meccanismi di di accumulo del consenso legati a allo scambio politico
Ci vuole una forte motivazione
E oggi siamo ampi siamo diciamo di molto ancora in questa fase che può rischiare di compromettere
Anche
La portata positiva l'automatismo la anche la riforma
In senso federalista vada al di là dei suoi difetti dice limiti poi ha scontato anche la la debolezza della sponda autonomista nelle
Nelle regioni e anche neri nei Comuni e la storia di degli anni degli anni recenti e anche un un forte indebolimento della capacità di elaborazione e di e di concettualizzazione del tema dell'autonomia
Fino agli ultimi anni cui c'è stato proprio un riflusso nella
Parlamentarizzazione della Provincia proprio specie
Negli ultimissimi anni proprio in modo anche volgare no perché c'è
Proprio l'idea di una distanza di un distacco anche voluto ho imposto no
Glielo dico perché poco ho fatto diciamo o ho attraversato queste fasi fasce facendo diverse esperienze ora in ultimo nella
Quella di Sindaco ma la differenza
Si è vista e io invece credo che si debba
Sopportare la fatica
Di un riallineamento riallineamento un riavvicinamento fra l'altro quando Melis diceva
Come si possono dominare
Fenomeni no che hanno origini globali o fenomeni che hanno origine diciamo né nei cambia nelle rivoluzioni che stiamo vivendo a partire dal
Dalla rivoluzione digitale no che produce
Rivoluzione culturale e rivoluzione antropologica cioè cambia il cervello
Di chi esposto Alfa a questi cambiamenti nativi digitali e tutti noi che poi in qualche modo frequentiamo questi cambiamenti ma soprattutto che
è più disarmato hanno
Nell'indebolimento dei processi educativi e quant'altro si può dire
E e qui questa situazione rende
Necessaria una anche sul sul piano del
Del del dell'autonomismo locale o comunque della
Di questa parte importanti classe dirigente del Paese la ricerca di dare uno spessore no di avere delle motivazioni
Tanto più forti quanto più le sfide sono difficili
No altrimenti
Il senso di influenza non è soltanto quello dei cittadini dispersi no indebolirli fronte cambiamenti impauriti no e che cercano scorciatoia
Ma anche il nostro minimalismo no celeri il riflusso in un in un modo
Molto tagliato sul quotidiano o sulle sugli affanni quotidiani di immaginare
Il futuro ad una città in futuro direi di un territorio
Nella fanno si perdono tante occasioni di
Guardare al futuro no
Però questa è una spirale che va invertita evidente e c'è poco da fare un non si inverte se
Non si
Rimette diciamo in primo piano necessità di formare delle soggettività politiche forti
Che certamente avranno poi i modi di trasmissione di
Di selezione diverse da quelle del passato ma che devono avere anche forti motivazioni e forti sedi di elaborazione ora
Cosa sarà il futuro di legautonomie non non
Non si può discutere esattamente perché anche noi siamo
No in una fase di transizione
è indubbio che
Che
Certamente diciamo nei partiti politici servirebbe servirebbero luoghi dove si
Fa e lavorazione dove si mette anche
Ha valore l'esperienza degli amministratori no negli ultimi anni non è stato evidentemente così ma
Servono anche
Associazioni fondazioni istituzioni dove si possa
Se non più fare
Azioni rappresentanza istituzionale perché lì è anche giusto fare una semplificazione e una razionalizzazione però fare produzione di idee lavorazione
Selezione di buone pratiche
Soprattutto sulle frontiere nuove dove ci dobbiamo muovere no rivoluzione digitale nuovo welfare
Nuovi sistemi partecipazione democratica locale politica
E quant'altro ci sono delle esperienze che possa essere esperienze pilota che possono maturare
Idee nuove tendenze nuove e riportare i cittadini ad una partecipazione che non sia astiosa che non sia semplificatorio era
Che sia ricca
Che si è anche sentita
Ecco
Qui c'è ancora uno spazio per qualcosa che può essere
Legautonomie che può essere qualcuno qualcos'altro soggetto certamente diciamo
Nel campo del riformismo municipale di sinistra
Questa domanda ancora fortissima
E rispetto all'impoverimento che dicevo e alle sfide che che abbiamo di fronte è ancora più forte bisogna essere consapevoli di di questo parco quindi
La in questo caso la palla la storia può essere anche uno sprone uno sprone a non semplificare
Perché inutile diciamo le le semplificazioni che sono
Un artificio poi mostrano la corda e producono dei ritorni e né negativi perché sette non accumuli la forza per resistere
A tendenze che sono negative o che sono anche molto negative molto preoccupanti
No perché quando le parole che che ritornano Duso comune sono
Nazionalismo militarismo
Razzismo geopolitica
Quando si prende atto così come della crisi delle
Delle istituzioni un'Europa della crisi delle istituzioni sovranazionali
Significa quando c'è l'avvento di Trump perché non può essere minimizzato con una come ho visto anche fare no perché
Vedremo poi cosa cosa significa no qua quando ci sono fenomeni del genere è chiaro che tu deve
Riorganizzati partendo da consapevolezze forti alte e io credo che questo
Si si giochi anche nella capacità di
Interpretare con un certo profilo la missione
Del governo locale no traducendo
Sull'immigrazione su sui cambiamenti e sulle rivoluzioni che che dicevo un messaggio che sia un messaggio che che appassiona e che coinvolge quindi
La storia ci serve anche a a ha ritrovato a non perdere un'ambizione e anche a non perdere in fondo un senso della realtà
Grazie
Allora salutiamo Paolo Fontanelli chiederci salute perché aveva altri impegni
Di nuovo grazie Paolo e
Credo che sia giusto adesso ascoltare l'autore Oscar Gasparri che ringraziamo vivamente per questo
Su lavoro
E con lui chiudiamo prego
Ma
Dal diciamo che il fratello
Sulla base di questo libro potrei fare un bellissimo intervento lunghissimo qui parlo di tra un padre sacco di cose
Non lo fa appunto non lo farò perché gli ingredienti comunque ci sono tutti il problema del rapporto centro-periferia della della rottura della rete di comunicazione tra centro e periferia
Questo è un po'ma mi è chiara interpretazione detto questo un complimento la lega sul tema sempre fascia della lega la capacità di fare cultura
Le fare cultura o sia
Quando sono stati ricordati tutti i libri da Walter Tocci tutti i libri che ha fatto la lega ha una produzione
Interessantissima la lega le mie o croce di non aver avuto spazio per fare un elenco di tutte le pubblicazione che ha fatto la lega
L'ha fatto Paolo Urbani né intervenuto degli interventi che sono in coda libro quando a ricordato nascere non tutti neanche alcuni libri che ha fatto la lega nel campo dell'urbanistica
La capacità della lega di fare cultura significa che per esempio un personaggio come Massimo Severo Giannini o come se l'orco anche come Sabino Cassese ha lavorato per la lega scrivendo
Cioè la lega è riuscita a fare cultura dell'autonomia fine cultura del del governo locale
E
Diciamo ha continuato a farlo anche questo centenaria con questo libro con la mostra
C'è ancora qualcuno quindi che in Italia fa cultura fa cultura del
Del governo locale fa cultura della storia della propria storia
Questo messaggio importante che questo così volevo chiudere un po'
Questo era mio ringraziamento alla lega Oriano Giovanelli che mi ha aiutato a
Capire alcuni passaggi della storia lega particolarmente complessa sì
A
Al Segretario
Loreto Del Cimmuto Moretton Moreno Gentili al Presidente della lega Marco file peschi voglio ringraziare tutti per per me aiutato proprio
A a poter scrivere questo libro e darmi la possibilità di riunire ancora tutta una serie di ricerche che avevo continuato a fare i conti una fare ancora sull'associazionismo locale e sui Comuni italiani
Con questo penso che avere
Grazie grazie davvero a Walter Torcivia Marco vilipesi spiega Guido Melis se a voi ovviamente
Il libro che non l'ha avuto
Lo ritiri ecco
Avviene