Tra gli argomenti discussi: Berlino, Cina, Democrazia, Esteri, Germania, Integralismo, Isis, Islam, Liberalismo, Rassegna Stampa, Stragi, Terrorismo Internazionale, Trump, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 20 minuti.
Rubrica
Manifestazione
15:30
10:00, Roma
12:00
15:00 - Camera dei Deputati
10:00 - Roma
12:00 - Roma
11:00 - Torino
14:00 - Milano
15:00 - Milano
15:30 - Milano
Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale venerdì ventitré dicembre questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta anche quest'oggi in apertura
Torneremo sull'attacco che ha colpito Berlino lunedì lo faremo con
Due titoli Ali uno dal Washington post che ribadisce quanto già
Scritto da altri giornali negli scorsi giorni i tedeschi sono confrontati a una nuova
Minaccia attacchi di più ampia scala dello Stato islamico e la loro democrazia di fronte un teste per il quotidiano americano
Berlino non deve permettere che questo attacco danneggi i valori democratici della Germania coi leggeremo
Libération di ieri un editoriale dal titolo distinguo ed è la distinzione che è saltata
Almeno nelle parole del presidente americano Donald Trump o meglio nei suoi Twitter
Tra lo Stato islamico e il resto del mondo mussulmano con il pretesto di rompere con il politicamente corretto il risultato è la stupidità
Strategica sottolinea
Tra l'altro leader Fassino a proposito di Trump registriamo un'analisi di Anna Fraktion dalle mondo di oggi sul mappamondo del nuovo Presidente americano che vede soprattutto la Cina come
Nemico numero uno degli Stati Uniti
Chiuderemo invece con la copertina il principale vittoriale del dell'Economist settimanale britannico che esce con un numero doppio come tradizione tra Natale
E Capodanno
Le la copertina dedicata
Al futuro del liberalismo come fare tesoro del due mila
E sedici i liberali hanno perso la battaglia quest'anno
Ma non devono sentirsi sconfitti semmai devono rinvigorire Rossi scrive l'economista in questo
In questo editoriale molto molto pannelliano e lo vedremo ma cominciamo
Da Berlino la caccia all'uomo è in corso Angela Merkel ha parlato anche ieri sera alle le le ultime notizie le trovate
Non solo sui siti ma anche sui giornali italiani di oggi allora soffermiamoci sui commenti Washington post ieri
In un editoriale scriveva quello che hanno già sottolineato altri giornali quindi non ci soffermiamo troppo
I tedeschi confrontati uno nuova minaccia e la loro democrazia a di fronte un teste del teste del terrorismo islamista del rispetto delle libertà fondamentali
La Germania non deve permettere che l'attacco contro mercato natalizio Berlino danneggi i valori democratici tedeschi scrive
Tra l'altro il Washington poste rivelazioni ieri invece
Sceglieva di di di di legare in qualche modo Berlino e la reazione di Donald Trump per
Lanciare un avvertimento
Andiamo a leggere l'editoriale dal titolo distinguo nella lotta contro il terrorismo dall'altra impasse sarà una tu oppure un handicap
Ad ascoltare la relazione del Presidente eletto all'attentato di Berlino e necessario esprimere la più viva inquietudine su questo punto
L'attentato di Berlino detto in sostanza Trump è solo un episodio supplementare in quella che lui chiama una guerra di religione
Questa dichiarazione contrasta con quelle dei leader responsabili delle grandi democrazie
In prima linea Angela Merkel che ha fatto conoscere la sua determinazione ma al contempo dichiarato con saggezza che non c'è una risposta semplice agli attacchi rivendicati dallo Stato islamico
Barack Obama denunciato l'estremismo islamista che per lui un fenomeno politico perfino Giorgio d'avvio Buscè sui tempi pur avendo maldestramente parlato di crociata contro il terrorismo usando dunque un termine religioso
Distingueva con attenzione try terroristi e musulmani che vivono pacificamente negli Stati Uniti Tramper secondo Liberazione rompe con questo distinguo senza dubbio troppo sottile per lui
Nonché gli attacchi dello Stato islamico non abbiano nulla a che vedere con l'Islam l'ideologia dello Stato islamico evidentemente una deriva patologica del fondamentalismo musulmano
Ma giustamente questa deriva viene respinta da una grande maggioranza dei musulmani nel mondo la guerra dello Stato islamico la guerra contro i crociati cioè cristiani gli ebrei o i miscredenti
è diretta anche
Contro i musulmani che contestano ideologia dello Stato islamico gran parte degli attentati ciechi di questa organizzazione colpiscono popolazioni musulmane rigettare la massa di credenti
Dell'Islam parlando di guerra
Re di religione significa facilitare il reclutamento degli jihadisti indebolire la causa della democrazia con il pretesto di rompere con il politicamente corretto il risultato è la stupidità strategica così
Libera siamo in in questo
Editoriale forse
La miglior risposta la stupidità strategica viene da un Paese dell'Est europeo la Romania dove
Una donna mussulmana è in pole position per guidare il prossimo governo ci sono state
Elezioni pochi giorni fa e sedi nel
Lascia Index il nome è corretto braccio destro del leader del Partito socialdemocratico tra niente a che
Non può fare il primo ministro perché condannato in passato per uno per uno scandalo se non ricordiamo male
Legato alle tasse o qualcosa del genere beh questa donna potrebbe essere la prima
Leader mussulmana primo capo di governo mussulmano di un Paese
Dell'Unione europea nel frattempo ve lo segnaliamo in Polonia invece ce una deriva sempre più evidente
E ne parlava ieri il New York Times in un editoriale dal titolo la tragica svolta della Polonia l'opposizione sta occupando la principale aula del Parlamento c'è una crisi
Costituzionale in atto a Radio Radicale avete sentito una interessante intervista di reti di Di Matteo Angioli alla l'ex ormai Presidente della Corte costituzionale polacca c'è un braccio di ferro con Bruxelles
In corso su quella che è la procedura sullo stato di diritto che potrebbe far scattare l'articolo sette del Trattato dell'Unione europea la sospensione dei diritti di voto la Polonia ma
Malgrado quella che signor Times definisce la tragica svolta di Varsavia
E del Governo
Teleguidati solo da da da Caccin Ski beh Bruxelles ha dato altri due mesi di tempo
A alla Polonia o meglio al governo polacco invece per tornare ad un'altra per le mondo oggi pubblica un'analisi di alla Fraktion dal titolo il mappamondo di
Trump in cui i la profondità la politica estera del del futuro Presidente
E scriveva lascio lo si lo si immagina volentieri nel suo ufficio al ventiseiesimo piano della Trump Tower a New York
Con in mano un globo terrestre
Per tracciare le grandi linee per la sua politica estera la rappresentazione del mondo dico un'altra per
è abbastanza semplice lotta nel ruolo del più cattivo c'è la Cina l'alleato potenziale e la Russia di Vladimir Putin il posto da cui rifuggire il Medioriente infine ci sono gli europei che sono
Degli immigrati la diplomazia Trump alla sua logica rompe con quella del Partito repubblicano tradizionale il grande cambiamento riguarda la Russia Russia designata come avversario numero uno dagli Stati Uniti da John McCain e mi trovo mi
Per gli ex due pretendenti alla Casa Bianca Putin incarna un re mancinismo Russo nostalgico dell'Unione Sovietica e pericoloso per la stabilità in Europa
Ma per Trump niente di tutto questo nazionalista e isolazionista
Il quarantacinquesimo Presidente ha una concezione
Domestica della politica estera lo Stato interno del Paese la priorità non il mantenimento della leadership americana sul campo
Occidentale Trump vuole essere un uomo del rinnovamento industriale americano non lo sceriffo di un ordine democratico occidentale da mantenere propagare
E nell'universo tram piano gran parte dei mali economici sociali l'America sono dovuti
Alla Cina concorrenza sleale
All'industria americana incarnazione di una globalizzazione a senso unico e la Cina che va contenuta e combattuta
Non
La Russia scrive alla tranchant facciamo notare però che
Trump
Sta portando all'estremo
La politica estera è anche un po'in Terna di Barack Obama anche sulla Cina perché il pivot verso l'Asia
Era stato fatto immaginato proprio per contenere Pechino e la sua espansione la grossa differenza se mai sono le guerre
Commerciali ma ad ogni modo scrive ancora alla fra show la vera svolta a venire della politica estera
Degli Stati Uniti sta forse da in Cina di qui la serie di mini provocazioni indirizzata all'improvviso il Presidente ci gin Pinga una telefonata con il Presidente di Taiwan un Twitter per denunciare la militarizzazione del Mar meridionale della Cina seguito
è un interrogativo ad alta voce sulla fondatezza della politica della Cina unica
Occorre mettere i cinesi sulla difensiva in vista del negoziato che Trump intende condurre si conoscono i termini di un accordo fine della manipolazione dell'Ulian riequilibrio della bilancia commerciale tra i due Paesi limiti e i trasferimenti di tecnologie
A Washington però gli esperti temono il metodo Tramper giocare con la politica Kissinger Knicks sogni Anna vecchi sia di quarant'anni giocare con la Cina unica per ottenere concessioni economiche di Pechino è un affare rischioso
La Cina è più forte di quanto lo fosse all'inizio degli anni Settanta
E può replicare indurre indo la sua politica nei mari cinesi come risponderà tram con la forza
L'incidente armato nel Mar meridionale cinese e una del prospettive per il duemila e diciassette è così
Tra l'altro la Fraktion
Sulle mondo di oggi poi il quotidiano francese approfondisce altri aspetti della politica estera
Tre di Trump la Russia anche l'Europa sull'Europa sottolinea
La convergenza di interessi tra alcuni degli uomini dell'Amministrazione Tramper la Russia di Vladimir Putin nel tentare di
Favorire le forze di estrema destra entità
Europee compresa Marine le Pen in in Francia in vista delle prossime
Presidenziali sul due mila diciassette invece
E il due mila sedici che si sta chiudendo vale la pena prendere l'Economist e soffermarsi per un po'sulla copertina sull'editoriale di questo doppio numero di fine anno
Il futuro del liberalismo come fare tesoro del due mila sedici i liberali hanno perso la battaglia quest'anno ma non devono sentirsi sconfitti semmai devono rinvigorire assi
E scrive
L'Economist per un certo tipo di liberale il due mila e sedici è stato uno schiaffo durissimo
Se si crede come l'Economist nell'economia per tenerla suscita aperte dove la libera circolazione di beni capitali persone idee incoraggiata e dove la lì le libertà universali sono protette dagli abusi dello Stato grazie lo stato di diritto
Allora quest'anno è stato un anno di duri contraccolpi non solo per la baby-sitter l'elezione di un'altra anta ma anche per la tragedia della Siria abbandonata le sue sofferenze
E il sostegno crescente in Ungheria Polonia e oltre alla democrazia illiberale
Mentre la globalizzazione vacilla nazionalismo e l'autoritarismo fioriscono in Turchia il sollievo per il fallito colpo di Stato è stato sostituito da una rappresaglia brutale e purtroppo popolare
Nelle Filippine gli elettori hanno scelto un Presidente che non solo usa squadroni della morte ma è pronto a schiacciare il grilletto tutto questo avviene mentre la Russia che pirata la democrazia occidentale e la Cina
Che la scorsa settimana ha provocato l'America sequestrando i suoi toni subacquei
Insistono che il liberalismo è semplicemente una copertura per l'espansionismo dell'Occidente
Di fronte a questa litania
Molti liberali hanno perso i nervi alcuni hanno scritto hanno già scritto l'epitaffio dell'ordine liberale e lanciato avvertimenti
Sulla minaccia che pesa sulla democrazia altri sostengono che con una stretta l'immigrazione con qualche tariffa doganale in più si potrà tornare alla normalità
Ma realtà non è così il due mila e sedici secondo l'Economist non ha distrutto all'improvviso la capacità del liberalismo di essere il miglior modo per conferire dignità e portare prosperità e uguaglianza
Invece di rinunciare alla battaglia delle idee liberali dovrebbero reagire combattere questa battaglia
Nell'ultimo quarto di secolo per il liberalismo le cose sono state troppo facili il suo dominio dopo il collasso del comunismo sovietico
Si è trasformato in pigrizie compiacenza malgrado l'aumento delle disuguaglianze vincitori si sono detti che vivevano in una di meritocrazia che dunque il loro successo era meritato
Gli esperti reclutati per contribuire a gestire l'economia si sono concentrati soprattutto su
Quanto fossero brillanti
Le loro idee ma la gente normale spesso ha visto la ricchezza come un privilegio e le competenze come
Auto in terra esse
In questo contesto i liberali avrebbero dovuto
Vedere arrivare la contro reazione liberalismo infondere emerso all'inizio del diciannovesimo secolo per opporsi sia il dispotismo della monarchia assoluta sì al terrore della rivoluzione
E in quanto tale
Il il liberalismo dovrebbe essere cosciente che il potere ininterrotto corrompe
Il privilegio tende ad auto perpetuarsi il consenso limita la creatività l'iniziativa
In un mondo che cambia sempre di più le dispute non sono solo inevitabili devono essere benvenute perché portano a rinnovamento
Cosa di importanti liberali hanno qualcosa da offrire alle Società che faticano ad affrontare il cambiamento nel diciannovesimo secolo come oggi i vecchi di
I vecchi tempi
Erano messi in discussione dalle forze tecnologiche economiche sociali e politiche la gente chiede l'ordine la soluzione illiberale era di installare qualcuno con sufficiente potere da dettare cosa fosse meglio per tutti rallentando il cambiamento se conservatore e usando l'autoritarismo se rivoluzionario
Oggi ci sono echi di tutto questo con appelli a riprendere il controllo o ancora nella rabbia nazionalista uniti autocratiche promettono di fermare l'onda cosmopolita
I liberali all'epoca ricorda l'economista fornirò una risposta diversa rispetto a quella proposta dagli illiberali
Invece di essere concentrato il potere doveva essere disperso usando lo stato di diritto i partiti politici e mercati
In concorrenza tra loro invece di mettere i cittadini al servizio di un sovrano per proteggere lo Stato il liberalismo considerava gli individui
Come meglio piazzati per scegliere ciò che è giusto per loro invece di governare il mondo con le guerre i Paesi dovevano sostenere commercio e trattati queste idee
Alla fine si sono radicate in Occidente e malgrado il flirt di Trump con il protezionismo probabilmente dureranno a lungo ma solo se il liberalismo riuscirà ad affrontare il suo altro problema la perdita di fiducia
Della gente nel progresso i liberali credono che il cambiamento si è benvenuto perché in complesso è sempre per il meglio possono sottolineare con un certo grado di certezza
Che la propria città globale è scesa le aspettative di vita sono cresciute le opportunità anche
La pace
è più presente nel mondo di oggi malgrado tutti i problemi in Medioriente gran parte degli abitanti di questa terra insomma non sono stati mai meglio di così ma una parte importante dell'Occidente non vede le cose in questo modo il progresso vale solo per gli altri la ricchezza non è distribuita alle nuove tecnologie distruggono posti di lavoro altre culture costituiscono una minaccia spesso violenta
Se vuole prosperare spiegano economisti liberalismo deve avere una risposta anche per i pessimisti
Ci sono soluzioni
Vanno esplorate vanno immaginate
Il potere deve essere devoluto dallo Stato centrale i Comuni che possono agire come laboratori per nuove politiche la politica deve uscire dallo sterile scontro partigiano usando nuove forme di
Democrazia il labirinto di tassazione regolazione può essere ricostruito in modo più razionale insomma ci sono
Una marea di possibilità ancora inesplorate ma qual è la domanda centrale
Beh esse dopo il due mila sedici questo sogno della ragione liberale sia ancora possibile
Occorre mettere le cose in prospettiva questo giornale ritiene che la baby-sitter e la Presidenza Trump scrive l'Economist alla fine si dimostreranno costose e dannose siamo preoccupati dal mix di nazionalismo corporativismo scontento popolare di oggi
Ma il due mila e sedici rappresenta anche una domanda di cambiamento e non va dimenticata la capacità dei liberali di reinventarsi
Non va sottovalutata la capacità della gente inclusa un'Amministrazione tram porre il mio mito post break esita innovare per uscire dai guai
Il compito e cogliere la sfida difendendo la tolleranza e la mentalità aperta che sono le fondamenta di un mondo liberale e decente così tra l'altro l'economista
Nel suo editoriale che chiude
In qualche modo inaugura
L'anno due mila sedici all'anno due mila e diciassette con cui ci fermiamo anche noi da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0