Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cipro, Economia, Erdogan, Esteri, Obama, Rassegna Stampa, Turchia, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 20 minuti.
Rubrica
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Buongiorno importatori di Radio Radicale giovedì dodici gennaio questo l'appuntamento con la rassegna stampa internazionale a cura di David Carretta tra i temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo da Barack Obama che sta per lasciare
La Casa Bianca martedì il il Presidente uscente
Ha fatto il suo ultimo discorso nella città dove politicamente nato Chicago ieri poi c'è stata conferenza stampa di Donal Trump perché ha definito
Se è chiuso notizie false
I dossier a proposito dei delle sue relazioni con
La Russia Vladimir Putin il il fatto che probabilmente
Possa essere ricattabile noi suo vanno a leggere in un editoriale dalle mondi oggi la messa in guardia di Obama sulla democrazia dopo otto anni alla Casa Bianca il Presidente degli Stati Uniti si appresta a passare il testimone
Ah Donal Trump ricorda qualche
Verità e poi vedremo un Bilancio molto negativo della presidenza Obama dal Wall Street Journal Europe una Presidenza di grandi promesse che
Finisce nel rancore e nella delusione scrive il quotidiano economico americano
Nella sua edizione europea poi parleremo di Cipro perché a Ginevra sono in corso dei negoziati
Per la riunificazione dell'isola
Tony Barber del Financial Times non è ottimista molte ragioni per essere cauti sulle prospettive di pace
A Cipro questo il titolo di un'analisi che leggeremo e in chiusura vi proporremo anche un editoriale del Financial Times non su Cipro ma sulla Turchia che ha qualcosa da dire evidentemente nei negoziati
Sulla riunificazione dell'isola ma la Turchia vive anche un momento di grave crisi economica una crisi che
Secondo il quotidiano dell'ICT e auto inflitta dovuta alla situazione di sicurezza alla turbolenta politica turca insomma
Pare certa hip Erdogan ma cominciamo da Barack Obama e dall'editoriale di oggi di
Le mondo per commentare nell'ultimo discorso quello di Addio Chicago
Del Presidente americano uscente la messa in guardia di Obama sulla democrazia al titolo dopo otto anni alla Casa Bianca il Presidente degli Stati Uniti si appresta a passare il testimone
Ad un'altra ante e ricorda qualche verità scrive il quotidiano francese
Era naturale che il Presidente
Barack Obama scegliesse Chicago alla città che lo aveva visto nascere politicamente per
Fare
I suoi audit martedì dieci gennaio al termine di otto anni alla Casa Bianca
Era altrettanto naturale che il
Con
Il formidabile talento oratorio che l'ho accompagnato durante
Tutta la sua presidenza Obama Facci su un bilancio positivo dei suoi due mandati
E tornasse sullo slogan
Che lo aveva lanciato Yes we can chiudendo il
Ciclo con un
Rigoroso Yes we did anche se in realtà molti americani giudicano il suo Bilancio molto meno positivo e purtroppo prosegue le monde era altrettanto naturale che Obama in questa occasione lanciasse un serio avvertimento sullo stato della democrazia americana
Pepe Pelillo nel tanto come quarantacinquesimo Presidente degli Stati Uniti non è solo il fallimento della
Avversaria democratica di tanta Hillary Clinton
E anche il fallimento di Barack Obama e di una concezione tradizionale del processo democratico
Nel momento in cui il Presidente uscente prendeva la parola martedì ricorda le monde il suo successore era di nuovo costretto a difendersi sui social media per nuove accuse
Su uno scandalo legato le sue relazioni con la Russia questa campagna elettorale elezione spessa e la transizione alla nuova Presidenza quella Trump
Sono state secondo le monde le più che ottiche che gli Stati Uniti abbiano conosciuto
Hanno perfino superato in termini di caos la controversa elezione di George d'avvio Bushehr
Nel due mila per Barack Obama la democrazia oggi eh minacciata dalla
Progressione delle disuguaglianze dalla persistenza del razzismo e dalla chiusura intellettuale se Obama tentato di agire contro i due primi pericoli con un successo molto mitigato
L'emergere del terzo pericolo quello della chiusura intellettuale molto più recente Obama ha sottolineato che la politica e prima di tutto una battaglia di idee
Ha ritenuto utile ricordare che il dibattito elettorale democratico consiste nel
Gerarchizzare degli obiettivi e formulare proposte diverse per raggiungerli questo dibattito ha detto Obama non può svolgersi in modo sano
Se non si è pronti ad accettare informazioni nuove o che il proprio avversario possa avere un punto di vista diverso ma giusto o ancora
Che la scienza e la ragione la razionalità conta
Per
Le monde che un Presidente americano sia costretto ricordare queste ovvietà nel due mila diciassette e in sé un motivo di preoccupazione
Obama a ugualmente messo in guardia i suoi cittadini contro l'indebolimento dei valori che definiscono gli americani e contro le aggressioni esternare
è convinto davvero che le diverse offensive di pirateria informatica che hanno colpito la campagna elettorale del due mila sedici avevano come obiettivo di indebolire il sistema democratico americano
Su tutto questo anche se indennizzato all'elettorato del suo Paese il discorso di addio di Barack Obama in realtà e applicabile alla maggior parte delle democrazie europee
Il suo avvertimento vale per tutti noi conclude
Nel mondo
A proposito
Del dei pericoli della della situazione non proprio brillante della democrazia anche
Nelle democrazie
Europea con un ultimo spunto quello della
La Russia che
Minacciarli destabilizzare anche i processi democratici se già non lo non lo ha fatto sul vecchio continente invece un Bilancio come dire non proprio positivo della presidenza Obama l'abbiamo trovato
Su Wall Street Journal Europe di ieri dal titolo l'eredità Obama una Presidenza di grandi promesse finisce nel rancore nella delusione
Scrive il giornale il Presidente Obama una volta disse che come Presidente aspirava ad essere il Ronald Reagan progressista
Ora mentre si prepara a lasciare il suo incarico si può dire che Obama abbia avuto successo ma in senso contrario
Si era inganno aveva lasciato dietro di sé è un Paese più calmi ottimista Obama lascio un Paese più diviso rancoroso
Se lei che ne aveva contribuito a fare leggere un successore che avrebbe continuato il suo lavoro a Obama succederà un uomo che ha fatto campagna per ripudiare
L'agenda di Barack Obama insomma Obama è stato un presidente storico ma non nel senso di Reagan
Obama per il giornale inevitabilmente doveva diventare un presidente storico non foss'altro perché il primo afro americano detenere l'incarico
La sua vittoria aveva affermato un ideale americano quello secondo cui chiunque può aspirare
E conquistare il potere politico
Questa
Affermazione di un ideale era ancor più vera per il fatto che Obama aveva vinto in gran parte grazie al suo temperamento freddo nel pieno di una crisi finanziaria e al suo considerevole talento personale
Eppure
La sua Presidenza per il giornale è stata una delusione in patria e all'estero e a dimostrarlo cioè la sua continua insistenza nel dire che è stato un successo nelle sue molte interviste da di Obama presentato quelli che considera
I le sue grandi realizzazioni rilanciare l'economia dopo la grande recessione un passo da gigante verso un servizio sanitario nazionale
Nuove regolamentazioni interne e in politica estera un patto globale per combattere il cambiamento climatico occuperò l'accordo nucleare con l'Iran è un mondo in cui l'America è un semplicemente
Una nazione trattante che cerca di risolvere le dispute globali invece di promuovere i suoi valori democratici ma anche sulla base dei termini di Obama questi successi appaiono evanescenti
Il Congresso infatti è pronto a cancellare l'Obama che
Donal Trump cancellerà le regole sul clima
Tanta ha fatto campagna evinto in parte sul tema della lenta ripresa economica e autoritari sulle marce in tutto il mondo come non lo erano mai stati dagli anni Settanta forse dagli anni trenta
Questi risultati deludenti secondo journal sono dovuti all'agenda progressista che Obama perseguito e al modo in cui ho cercato di attuarla Obama aveva preso il potere nel due mila e nove con una storica maggioranza democratica al Congresso
E
Affatto subito l'errore di usarla per tentare di
Realizzare quarant'anni di sogni progressisti il realizzati dal primo giorno ha permesso alla speaker democratica Nancy Pelosi
Di scrivere gli stimoli fiscali l'Obama che e di escludere i repubblicani dai negoziati il risultato e che ciò che
Obama realizzato sul piano legislativo
è il frutto di voti partigiani e ora rischia di essere rigettato per
Partigianeria
Per il Wall Street Journal in realtà e lo stesso Obama che ha rigettato il modo di governare bipartisan
E l'ho fatto perfino quando ha perso la maggioranza al Congresso la Camera nel due mila e dieci Senato nel
Due mila e quattordici sostanzialmente ha fatto una scommessa pensando che un successore democratico avrebbe protetto la sua eredità
Ora invece tutto ciò che ha fatto quasi sarà cancellato da Trump dal Congresso
Rifiutando il duro lavoro di costruire consenso politico anche con gli avversari Obama ha costruito gran parte della sua eredità sulla sabbia il castello rischia di crollare
La storia
E per molti aspetti perfino peggiore in politica estera quando Reagan lascio la Casa Bianca ricordo al giornale
L'Unione Sovietica nei ritirate la guerra fredda si avvicinava la fine nel momento in cui Obama sta per andarsene invece i benefici del post guerra fredda
Vengono persi mentre si diffonde il disordine globale anti questo deriva dalla visione del mondo progressista di Obama il Presidente uscente ha mantenuto la sua promessa elettorale di
Ridurre il ruolo globale dall'America in particolare in Medioriente ma la sua ritirata unilaterale ha portato a più caos ha deposto Obama un dittatore e Libia
Ma poi non ha gestito il seguito la sua decisione di lasciare l'Iraq gli ha permesso di dire nel due mila e dodici quando cercava di essere rieletto che l'onda della guerra
Stava rifluire indo salvo il fatto che poi ha permesso lo Stato islamico di prosperare in Iraq in Siria Siria dove Obama poi ha permesso una guerra civile di finire fuori controllo
Gli appelli del Presidente per un mondo senza armi nucleari sono stati accompagnati dall'accelerazione dei programmi nucleari di Corea del Nord e Pakistan il risente con Mosca non ha fatto altro che favorire avremmo cinismo di Vladimir Putin in Ucraina e altrove
Riduzione della spesa militare americana rafforzato la Cina spingendola perseguire il dominio regionale nell'Asia dell'Est e del sud est
Sapremo solo tra diversi anni in senso storico accordo con l'Iran impedirà la Repubblica islamica di diventare una potenza nucleare ma sappiamo già che quell'accordo ha permesso all'Iran di finanziare
Le sue ma rimette terroriste in Siria Libano e Yemen la sua mano tesa a Cuba è davvero storica ma finora non ha portato benefici al popolo cubano
Conclusione del Wall Street Journal forse il verdetto decisivo sul sulle era Obama
è dato dal pessimismo dell'opinione pubblica americana
Se gli americani rispettano il Presidente sul piano personale e lo dimostrano i tassi di approvazione di oggi al contempo i due terzi di loro dicono che il Paese con lui non era sulla strada giusta era sulla strada sbagliata
Perfino le relazioni internazionali sono peggiorate sotto Obama la sua Presidenza polarizzante ha prodotto un successore altrettanto polarizzante
E la lezione e non è che Obama non avesse buone intenzioni o talento politico pochi Presidenti avevano la sua buona volontà
La lezione che le politiche progressiste non funzionano quando
Si rifiuta la realtà dell'economia in patria e la necessità di leadership americana all'estero così
Tra l'altro
Il Wall Street Journal Europe in questo duro editoriale sull'eredità di Obama un tema che resteranno nei prossimi giorni evidentemente fino fino al passaggio
Vi consegno all'inizio di questa Presidenza due Donal Trump che si annuncia
Che si annuncia
Controversa
Ce lo dimostrano i dossier sulla Russia la conferenza stampa di ieri Campa ha detto sono Fay chiuso da notizie false il dossier i dossier su di lui vedremo come come andrà avanti questa questa storia
Torniamo in Europa dove la cosa non è non è molto notata dei giornali italiani ma
Si sta cercando di porre fine a una delle urne forse l'ultima guerra
Sulla sul Vecchio Continente addirittura dentro l'Unione Europea potremmo dire perché
Parliamo di Cipro e i tentativi di riunificazione
Dell'isola sono in corso negoziati a Ginevra
Come come come andranno prendiamo il Financial Times su un'analisi Tony Barber molte ragioni per essere cauti sulle prospettive di pace a Cipro
Scrive scrive il quotidiano della City se i negoziati di questa settimana su una riunificazione di Cipro dovessero avere successo ci sarebbero
Molte ragioni per festeggiare ma ci sono altre tante ragioni per essere cauti prima di annunciare una svolta Nico Sanna stiamo adesso il Presidente grecocipriota del Governo internazionalmente riconosciuto di Cipro e Mustafà a chimici
Il Capo dello Stato autoproclamato turco cipriota sulla Ginevra per cercare di
Risolvere una delle dispute diplomatiche più inestricabile al mondo la divisione dell'isola data
Dell'invasione turca mille novecentosettantaquattro lanciata dopo il tentativo dalla Giunta militare greca quella di Atene di unire Cipro alla Grecia
Ma la separazione politica delle due comunità dell'isola risale a molto prima all'inizio degli anni Sessanta poco dopo l'indipendenza di Cipro dal
Dalla potenza coloniale britannica per più di cinque decenni una forza di mantenimento della pace delle Nazioni Unite ha dovuto fare da cuscinetto tra
Il greco ciprioti turco ciprioti un accordo sulla riunificazione riproduce in pancia avrebbe ripercussioni positive su vari fronti innanzitutto in Medioriente così vicino a Cipro
Con l'America agli europei che potrebbero concentrarsi su quelle che considerano le vere minacce partire dallo Stato islamico
Un accordo su Cipro dovrebbe anche contribuire a migliorare le relazioni tra Unione europea e Turchia un accordo dovrebbe ridurre le tensioni tra il greco ciprioti e la Turchia
In particolare a proposito delle risorse energetiche off-shore quarto un accordo di pace permetterebbe a nato in Unione Europea di cooperare più strettamente perché finora
La Grecia la Turchia avevano hanno bloccato in qualche modo l'll nell'ipotesi di di maggiore cooperazione
Nato Unione europea
Proprio per la questione cipriota e un accordo porrebbe fine all'isolamento fisico dei turco ciprioti rispetto all'Unione europea
Ma i problemi sono diversi il primo di carattere territoriali gli scambi di territorio tra le due comunità
Poi c'è la questione delle dispute relative alla alla alle vecchie proprietà cosa che potrebbe costare diversi miliardi di euro e la necessità di un aiuto finanziario esterno
Infine
C'è la questione della sicurezza di uno Stato riunificato i greco ciprioti sostenuti dalla Grecia vogliono che le truppe turche se ne vadano i turco ciprioti preferiscono che la Turchia abbia un ruolo nel garantire la sicurezza nel nord dell'isola
E in tutto questo c'è Recep Tayyip Erdogan il presidente Turco che ha bisogno dei voti dei nazionalisti di estrema destra in Parlamento ad Ankara
Per portare avanti sui piani di modifica della Costituzione al fine di ottenere i pieni poteri come Capo dello Stato
Ma delle concessioni su Cipro potrebbero
Costare caro Erdogan in termini politici interni nel sostegno dei nazionalisti infine un accordo dovrebbe essere sostenuto
Per entrambe le comunità cipriote in un referendum e sull'isola ci sono potenze foto potenti forse politiche religiose a sud e nord che non sono convinte che un accordo di pace valga i compromessi necessari a realizzarlo ad Asti adesso e Hacking ci ricorda
Tony Barber fanno parte dell'ultima generazione di ciprioti che ricordano com'era vivere in una Cipro unità
A Ginevra i due leader vogliono cercare di portare a termine un negoziato che hanno costruito negli ultimi diciotto anni
Qual è il problema se falliranno non è detto che
Il leader più giovani vorranno davvero fare un altro tentativo così
Tra l'altro Tony Barber sul Financial Times e a proposito orchi a rimaniamo sul continuando la siti per segnalarvi il primo dito realizzi ieri a proposito della crisi economica che vive
La Turchia
Ed è una crisi auto inflitta questo il titolo la Turchia sembra un passo da una crisi monetaria vera e propria la prima da quando il Partito della KPI ha preso il potere nel due mila e due
Negli ultimi tre mesi la lira turca per su un quinto del suo valore sul dollaro gli investitori globali e nazionali stanno perdendo fiducia sulle prospettive economiche del Paese
I precedenti episodi di indebolimento della lira turca nel due mila undici due mila e quattordici erano stati determinati da fattori esterni la crisi del debito della zona euro il tatto ring della Federal Reserve perché ha colpito altri mercati emergenti
Questa volta le principali preoccupazioni sono legate al peggioramento della situazione in termini di sicurezza
E al turbolenta politica interna turca insomma in gran parte alle scelte di Recep Tayyip Erdogan anche in termini di
Economica e di tentativi di influenzare la Banca centrale turca ci fermiamo per oggi a David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
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