Le nostre radici del futuro - 70 anni di Confcooperative a Bologna

Tutti a tutti come vedete dalla slide le nostre radici del futuro
Con questa immagine anche delle torri di Bologna le torri con vari colori che immagino vogliono significare le varie specialità della cooperazione
Che
In questa città in questa Regione
è stata sviluppata in questi settant'anni settant'anni di Confcooperative a Bologna in questo pomeriggio noi faremo un racconto come si dice adesso con una parola che va molto di moda vero professore sono sparite handling
Avremo la professoressa Zamagni che ci presenterà il libro che celebra questi settant'anni ma avremo tanti tanti testimoni dal professor Prodi
Alla dottor Stefanini per raccontare cos'è stata e cos'è la cooperazione in questa città e in questa Regione
Cominciamo subito con la parte dai saluti
Chiamo subito sul
Palco il presidente di Confcooperative Bologna Daniele Pazzini il sindaco di Bologna della Città Metropolitana Virginio Merola
Il vicario generale dell'Arcidiocesi di Bologna monsignor Giovanni Silvani
Prego
Prego signora
Prima di dare la parola per l'apertura al più al presente Pasini una sola spiegazione di carattere logistico questa è una festa questa sera
Siamo nella
Sindaco Merola siamo nella casa dei cittadini della città di Bologna siamo nella casa comune Confcooperative ha scelto di fare qui
Nella casa di tutti questo incontro e quindi chi non sta proprio in questa sala sa che comunque nella casa di tutti anche nel salone qui attivo che viene servito dall'audio cominciamo con i saluti la parola Presidente possibile
Grazie
Grazie a tutti
Un ringraziamento particolare altri gli ospiti e tutti gli amici
In particolare a Confcooperative Emilia Romagna e nazionale
Che hanno deciso di partecipare con noi alla cerimonia conclusiva di celebrazione dei primi settant'anni di Confcooperative a Bologna
Ringraziarvi ad uno ad uno richiederebbe troppo tempo che il direttore Binatti ovviamente non mi lascia
è una storia lunga di cooperazione alla nostra di vera riparazione
Combattenti e reduci era il nome di una cooperativa fatta da uomini che sono rientrati in Italia dopo la guerra
Erano diventati muratori e quindi costruivano case il nome credo che dica tutto
Sono passati da combattenti a cooperatori da possibili distruttori erano anche ex militari a costruttori
Sono stati ricostituiti siamo stati ricostituiti o risolti o rigenerati tutto quello che volete voi
Da Bersani che dal e da alcuni altri pionieri nel mille novecentoquarantasei e iniziata vera dalla promozione costituzione di cooperative
Giovanni Bersani aveva scelto la domenica dopo la messa per girare il territorio
Da subito con la sua moto poi con tutti i mezzi possibili
Da Gaggio Montano a Casale di Crevalcore da Imola a Molina alla da mondi Doro a Medicina passando per Bologna tutto il territorio era battuto elusi era sempre ma sempre in ritardo
E era iniziato il perito di costruzione di cooperative ed alla cooperazione cosiddetta bianca
Acri
Azione Cattolica Coldiretti CISNAL erano i bacini dove oltre le parrocchie di circoli culturali cattolici da subito si iniziò a la fase costruttiva
M. CL Confartigianato e Compagnia delle opere a seguire e negli anni più recenti
Un ringraziamento sentito I dirigenti presenti di queste associazioni che hanno contribuito alla costituzione di tante cooperative che oggi aderiscono a Confcooperative
Colgo partiva Bologna ha dato l'avvio all'impulso del di al processo costitutivo di Confcooperative regionale nata nel mille novecentosessantotto ben prima dall'Ente Regione e di cui lo stesso Bersani fu il primo Presidente
Collusi oltre che dare risposta ai bisogni della popolazione squassato a dalla guerra si iniziano a fare vere e proprie strategie
Ne cito una
La filiera la filiera corta immagini che alla cooperazione produce ritorno ai soci con un riconoscimento maggiore del valore di mercato
Era l'inizio del maggior vantaggio del socio di una cooperativa rispetto ad altri non soci di cooperativa
Luigi Lucchini presidente dal mille novecentosettantanove nel mille novecentottantatré l'uomo dei Consorzi e della valorizzazione del territorio montano attraversi caseifici e i prodotti tipici dal territorio
Con Luigi Lucchini si inizia un percorso strutturale che oggi chiameremmo rette
Dal mille novecentottantatré al due mila tredici e sono stati trent'anni di Luigi Marino alla guida di Confcooperative prima Bologna voi anche a Roma
è stato un periodo di consolidamento e di sviluppo delle nostre imprese cooperative ma anche di crescita della sottrazioni in chiave di autonomia politica ed economica e di autorevolezza sindacale
Le parole chiave di quel periodo erano
Patrimonializzazione e capitalizzazione
Crescita attraverso l'accantonamento degli utili di gestione
Investimento per lo sviluppo aggregazione integrazioni tra cooperative consorzi cooperativi competitività internazionalizzazione e innovazione
Si è trattato di uno sforzo culturale immenso e pesantissimo ma credo fruttuoso
In questo periodo è cambiato l'orizzonte di società amministratori che si pensi che pensavano che alla cooperativo dovesse rimanere un'entità sedi volontaristica che dovesse
Solo esprimere solidarietà e mutualità
Si è superata la dicotomia tra solidarietà ed efficienza aziendale è emerso con chiarezza che occorreva essere buone impresa e per riuscire ad essere anche buoni cooperative per la soddisfazione dei soci e del territorio
Quanti incontri quanti confronti quanti scontri ora dobbiamo dire
Che sono stati utili anzi essenziali
Oggi possiamo dire che il tessuto delle imprese cooperative che sta uscendo cambiato dalla crisi ha tenuto ha tenuto anche grazie acqua la crescita del periodo pre-crisi
Certo anche noi abbiamo perso strutture come il Copaco
E la libertà di Bologna che ricordo hanno costruito su questo territorio oltre venticinque mila case
E in tutta l'area metropolitana perché hanno costruito anche in mora praticamente una città come Imola
Ma la crisi dell'edilizia che è stata per tutti
Di certo diverso cooperativi in questi otto anni passati a fare di quasi tutto per non licenziare hanno fatto ricorso ad una parte del patrimonio
Accantonato o quasi annullato e quasi annullato i margini ma per la vera ed autentica cooperativa la parte più preziosa è il socio
Ora possiamo fermare che il sistema cooperativo di Confcooperative Bologna sta lentamente ripartendo inizia un nuovo percorso fatto di principi e valori ma anche di obiettivi pratici e quindi di sviluppo di cui
Principi e valori che sono le fondamenta
Sottolineo solo un dato
Nel corso del due mila sedici le nostre imprese cooperative hanno assunto oltre trecentocinquanta lavoratori al netto delle uscite
Ogni volta che mi siamo a mettere a lavorare una persona
Per noi gente di Confcooperative
è un giorno di festa
La cooperazione coesione sociale la cooperazione cultura del lavoro e del fare impresa solidale
In occasione della preparazione di questo evento ci siamo interrogati e nei nostri ragionamenti ci chiediamo spesso ma questo territorio
Come sarebbe se non ci fosse stata la cooperazione
Sarebbe lo stesso
Sarebbe lo stesso se il patrimonio invisibile di ogni cooperativa lasciato alle future generazioni non fosse stato accantonato
Sarebbe lo stesso se non ci fosse
Una forte presenza delle cooperative agroalimentare quindi un sistema di filiera corta per dare risposte economiche e giuste ai soci produttori
Sarebbe lo stesso se non ci fosse una forte presenza cooperativa nella grande distribuzione
Sarebbe lo stesso se non ci fossero le cooperative sociali di lavoro culturali sportive che lavorano per il benessere delle persone e delle famiglie e per l'integrazione sociale
E che tengono in piedi in piedi l'Uefa
Era che è una bellissima importante azienda sarebbe così
Se non ci fosse una forte collaborazione con la cooperazione sociale e di lavoro né del territorio
Tipper una delle migliori aziende nazionali che fanno mobilità di persone efficiente e moderna
Sarebbe così se non avesse la cooperazione come partner
Questo territorio sarebbe lo stesso se non ci fossero le banche di credito cooperativo che in questi anni di crisi economica o ma non solo hanno contentissimo rischio ma lungimiranza sostenuto l'economia locale
Le banche di credito cooperativo hanno finanziate continuato a finanziare l'economia reale su questo territorio ci sono stati quattordici fusione fra piccole ma anche
E ospitiamo che questo processo
Possa continuare
E di in quanto non è terminato nell'interesse di credito e risparmio delle famiglie delle persone e delle aziende
Lo slogan direi che questo
Dai campanile ad un'intelligente ampie costante ruolo territoriale
E qui voglio fare un ringraziamento veramente
A tutti i dirigenti delle banche detenuto partire in modo preparare paziente magari al direttore la paglia
Che in questi anni effettivamente hanno dato molto ma anche le altre banche di credito operativo di questo territorio
Veramente
Hanno creato condizioni
Per non fermarsi e io credo così che questo sia una cosa estremamente
Interessante veramente diciamo così
Culturalmente alta
Se questo territorio guarda con fiducia oltre la crisi e anche perché è la cooperazione tutta a partecipata di Investimenti quindi allo sviluppo e al riposizionamento di asset strategico strategici per l'occupazione la ricchezza
Ricordo BolognaFiere Figo Bologna Welcome sono esempi di come la cooperazione investe sul territorio
Vedete il titolo del nostro settantesimo e alle era le nostre radici del futuro
Noi guardiamo al futuro un futuro per le cooperative
E per e non per i dirigenti cooperative in futuro
Per un modello di impresa ha fatto per le persone quindi per i soci per i lavoratori delle cooperative
Questo è quello che serve alle nostre comunità e alla nostra economia
Nei prossimi settanta anni e lavoreremo per costruire non solo nuove cooperative ma vere operative autentiche cooperative affidate bravi amministratori veri cooperatori
Cambiano cuore questo straordinario modello di impresa
Ed il suo storico patrimonio sempre attuale e di incalcolabile valore
Vogliamo contribuire a costruire un'economia nuova
Che sia sempre più umana che reale i loro società inclusiva anche
E con tante opportunità
Prima di finire vorrei condividere con voi non ricordo un ricordo vi Aldina Balboni la Presidente
E la referente dalla Casa Santa Chiara
Io non so se diventerà Sanza monsignor signor giudice
è all'esame
Però devo dire oggetto metto che noi siamo fortunati perché nel nostro interno
Abbiamo anche dei santi facciamo una cooperazione fortunato nutrita fare siamo fortunati perché quella sicuramente se c'è un salto quello sicuramente sa
Grazie
E poi
E poiché oggi c'è l'Alleanza delle cooperative italiane
Vale a dire un coordinamento stabile a farle tra centrale storiche
Cooperative
Lasciatemi ringraziare
Qui i presidenti e dirigenti dieci
E di Legacoop tutti perché vedo che giorni nazionale sui regionale ci sono i territoriali
Caro Presidente Gardini noi vi chiediamo di prenderci per mano e di portare Confcooperative verso una grande alleanza del cooperativi italiane
Che sia distintive diverso dalla Società del lucro della finanza speculativa che sia per il lavoro buono il lavoro che dà dignità e valorizza le persone
Quando durante l'anno due mila diciassette si arriverà l'Alleanza delle cooperative a livello nazionale
Noi la porteremo su questo territorio metropolitano e lavoreremo per dare risposte
Alle nostre cooperative
Hai nostre cooperatori alle nostre istituzioni
Per continuare a creare una società più solidale
E più cooperativa
Questo per noi è possibile lo faremo con l'aiuto di tutti voi Grassi
Grazie
Al presidente di Confcooperative Bologna Daniele Pazzini la parola al Sindaco della città di Bologna della Città metropolitana dire cigno nero no grazie buona sera a tutte a tutti
E veloce davvero
Nel cuore della nostra città
Qui a Palazzo d'Accursio varie oggi teniamo insieme un ragionamento di fondo su grande pezzo dalla storia la nostra città dalla nostra città metropolitana
Con di sentimenti le passioni
Riusciamo a tenerlo insieme proprio per quello che è stato alla Confcooperative finora e per quello che possono essere i traguardi futuri saluto le autorità civili e militari presenti
Presidente Romano Prodi meglio i parlamentari presenti un caro saluto al signor ministro Galletti che oggi
Stato impegnato con noi un'importanza importante udienza conoscitiva sul futuro di Bologna
Credo che pensare caro Passini al settantesimo anniversario di Confcooperative come hai saputo bene richiamare nel tuo intervento sia appunto parlare di noi
Di quel periodo dalla ricostruzione ad oggi almeno che ha accompagnato la ricostruzione della nostra città e di cui Confcooperative è stato
Un'esperienza importante e significativa voi oggi presentate tutti noi abbiamo un'esposizione la copia del libro in questo libro io credo sia ben presente
Lo sguardo in futuro
Che a marzo la vostra realtà esprime e che deve avvenire alla nostra città per essere vitale e continuare a operare
Per il bene per il bene comune
Come è già fatto Passini credo anch'io che non sia possibile anche per un rappresentante del Comune di Bologna non citare Giovanni Bersani
Il ruolo di guida quindi leader carismatico che ha avuto
Che a causa appunto come sappiamo unire la motivazione etica che nasceva dalle sue profonde convinzioni religiose con quella economica e sociale
Quindi oggi ragioniamo e festeggiamo
Un percorso lungo
Che si sovrappone alla storia dalla nostra città atti a quello della nostra le pubblica Confcooperative è un'organizzazione cresciuta
Assieme al Paese insieme a questa città ed è cresciuta
Mantenendo aperta la possibilità di una speranza per una vita migliore di tanti cittadini che si sono associati
Come anche avete cercato di fare in questa difficile fase della vita della
Economica sociale del nostro Paese
Oggi tutti siamo consapevoli io so che voi ne siete particolarmente consapevoli del fatto che siamo chiamati a uno sforzo importante
In particolare per quanto riguarda il tema che deve diventare più assillante per tutti noi quello delle grandi disuguaglianze sociali che colpiscono il nostro Paese dell'Europa e in particolare i nostri giovani
Credo che per i prossimi in settanta anni
Questo può essere un
Un punto dal quale partire
Per rinsaldare e rafforzare l'esperienza del mondo cooperativo
Perché la buona cooperazione di cui siete già stati capaci e sicuramente una delle attività principali sui quali basare queste risposte che dobbiamo dare anche con urgenza autonomia e cooperazione
Sono questi i due termini che credo
Possano segnare insieme la nostra capacità di dare le risposte a questi problemi
Deboli o ancora una volta sottolineare
L'attualità
Della parola cooperazione
Quell'idea antica dei primi del Novecento di fine Ottocento
Dei cittadini che si mettono insieme per fare con un approccio mutualistico e di reciprocità quello che allora lo Stato non riconosceva
E che oggi dire torna ancora attuale nel momento in cui insieme discutiamo di bene comune e quindi della possibilità che di concetto di pubblico come dimostra l'esperienza di questo dopoguerra
Si allarghi senza più inutili discussioni assurda e tra l'apporto pubblico e privato
Al fatto che il movimento cooperativo svolge già nella nostra realtà funzioni di interesse pubblico nell'interesse nell'interesse pubblico
Questo è
Una cosa molto importante per il futuro la nostra città ed è dimostra tutta l'attualità la necessità
Di una presenza forte del movimento cooperativo
Perché è vero che Bologna non sarebbe questo quello che è stata in tutti questi anni senza il movimento cooperativo
E senza questa capacità giungo di confronto e di
Lavoro comune con le istituzioni democratiche dalla nostra
Della nostra comunità ci siamo impegnati in questi mesi in un confronto quello sul bilancio
Attraverso il tavolo metropolitano prevediamo di continuare in questa logica di confronto di ascolto e di
Definiti di condivisione
Stiamo andando avanti nella pianificazione strategica che come città metropolitana
Abbiamo fatto anche insieme al movimento cooperativo
Su Bologna sapete sono in gioco investimenti importanti in fase di attuazione
Dal Passante di Bologna al piano nazionale delle periferie al Piano operativo nazionale destinato alle aree metropolitane al Patto per Bologna che ci stiamo preparando firmare col Governo
La realizzazione del cinico che inaugureremo per il giorno di San Petronio di quest'anno sono tutte occasioni importanti che sta tutti cogliere perché il nostro territorio si è sempre più attrattivo
Per gli investimenti anche internazionali
Come molti segnali dell'ultimo anno hanno evidenziato da parte nostra noi consegniamo a seguire con estrema attenzione
La necessità di una collaborazione con il movimento cooperativo in particolare anche per quanto riguarda il tema dei servizi e dei servizi avanzati
E sulla necessità
Di lavorare insieme su questo concetto del bene comune aggiornando
Le nostre
Le nostre politiche in questo senso attraverso una coerente sviluppo della sussidiarietà
Che poche
Realtà del nostro Paese possono compiutamente proporre come
Come la nostra
Da questo punto di vista vorrei soffermarmi anch'io sull'apprezzamento sul pieno sostegno dall'Amministrazione comunale
Alla brillante necessario idea di unificazione del movimento cooperativo
è un obiettivo ambizioso è una sfida culturale importante
E di ancora più importante quella dell'Alleanza delle cooperative in questo periodo divisioni dei contrasti un bel segnale
Io ho avuto mi auguro davvero che il due mila diciassette sia all'anno
Dove si
Conclude
La parte iniziale di un processo molto importante per la nostra comunità e per il Paese
è una scelta
Strategica
Intelligente lungimirante
Voglio dirlo nella cultura economica
Ma perché nella cultura economica perché sapete meglio di me perché l'avete messo in pratica
Che c'era tutto l'alleanza all'Unione le fusioni non sono solo unione di fatturati
Non solo di questo che state parlare due abbiamo bisogno di dimostrare l'efficacia
Del fatto di mettersi insieme
è una delle risposte più forti che possiamo dare questa per essere un territorio attrattivo in tutti in tutti i campi e che il movimento cooperativo sia all'avanguardia su questa necessità è un fatto è un fattore di cui
Vi sono molto grato anche perché l'idea ripeto si da questi territori fossero più ascoltati anche a livello nazionale e attualissima ed efficacissima
E l'idea cioè che le impresa degli imprenditori e i lavoratori hanno un destino comune
Ed è un'idea che voi state concretamente par
Praticando con l'atto Ulisse ma politica dell'impresa cooperativa
Quindi a nome dei cittadini bolognesi i migliori auguri per i prossimi settanta anni
E anche che siano settant'anni così come vi state proponendo e difendendo nel modo più efficace possibile noi abbiamo bisogno non di generica cooperazione come sapete abbiamo bisogno di vera
Cooperazione
Abbiamo bisogno di buona cooperazione credo che
Il vostro esempio in questi anni si è andato in questo senso
E credo che questi siano gli elementi giusti per per andare avanti con con fiducia e quindi grazie accorto operative a tutti i cooperatori operatrici presenti l'augurio di un buon lavoro
Grazie al Sindaco Virginio Merola
La parola ora al vicario generale dell'Arcidiocesi di Bologna monsignor Giovanni Silvan
Buona sera a tutti porto il saluto dell'Arcidiocesi di Bologna non potendo essere presente oggi il nostro Arcivescovo Matteo Zuppi che proprio in queste ore sta raggiungendo la
Missione io Cesana in Tanzania nella parrocchia di ma Panda dove è presente ormai da quarant'anni una significativa presenza della Chiesa di Bologna con uno scambio molto interessante che
Ha molto a che vedere anche con tutti i temi che stiamo oggi
Ricordando e
Su cui stiamo riflettendo
La
Rappresentante alla presenza ecco dell'Arcidiocesi di Bologna a questo tavolo credo che non sia
Da
Giustificare la storia del movimento cooperativo ha sempre visto un intreccio molto intenso tra
La vita delle comunità cristiane di loro pastori e quello che è in movimento a riuscito a mettere in atto
Un'intesa non per interessi di bottega non per
Portare avanti delle
Degli interessi di parte ma per una profonda
Di ideali di valori per una
Simpatia e un incoraggiamento che
è sempre stato avvertito come doveroso da parte
Della Chiesa dei suoi pastori e per il quale forse ci dobbiamo anche un po'così
Chiedere se è stato sempre adeguato e sempre
Proporzionato al bene che costituisce
Tutto il mondo cooperativo per l'intera società
Non possiamo
Dimenticare e qui lo cito solo di così proprio al volo in
Grande intervento che ha fatto il Papa Francesco il ventotto febbraio di
Del due mila e quindi ci ormai quasi due anni fa
Un intervento che a distanza di due anni sembra ancora più
Attuale ancora più necessario e quindi profetico nella sua iniziale esposizione dove appunto incoraggiava molto il cammino che sta arte compiendo e con parole reali parole vere quante volte risuona questo aggettivo nel parlare di cooperazione cooperazione vera
Compera cooperazione reale autentica ecco non modi di tirare sappiamo tutti quanto è grande la tentazione
Di trasformare anche gli ideali i più grandi
Con l'usura del tempo con la fatica della
Del portare avanti le cose in modi di dire ecco in coperture di altro bene è proprio quello che
Dobbiamo aiutarci a non fare a tutti i livelli della vita
Essere seri essere coerenti essere agganciati veramente i nostri principi ispiratori non venir meno alla grande idealità delle origini perché solo così si può conservare il vivo un
Organismo
Ecco il
Nel suo discorso cito solo una frase il Papa diceva le forme della collaborazione debbono oggi cambiare
E di vent'essere diverso rispetto a quelle delle origini ma il cammino deve essere sempre lo stesso dove ci sono le vecchie e le nuove periferie esistenziali dove ci sono persone svantaggiate
Dove ci sono persone sole scartate dove ci sono persone non rispettate tendete loro la mano
Intendeva dirlo tendete lo con il vostro specifico strumento che è quello
Della cooperazione collaborate ecco diceva ancora tra voi nel rispetto dell'identità di ognuno tenendosi per mano e intorno a quello che ci unisce
Che la parte più autentica più profonde e più vitale della cooperazione italiana costruite la vostra nuova forma associativa
Andate avanti camminato insieme con tutte le persone di
Buona volontà i vostri valori specifici
Ricordate devo non sono solo per voi sono per condividerli con tutti condividete di con gli altri anche con quelli che non la pensano come voi ma vogliono le stesse cose che volete voi
Andate avanti coraggio
Se atti creativi sia che poi ti andate avanti è quella
è l'augurio che
Così penso sia opportuno RIS Buoni in questo momento il cui dopo settanta anni
Di vita si guarda davvero al futuro con molta speranza ai con
Un grande Orizzonte che incoraggia e chi invita tutti a ritrovare fiducia grazie
Grazie
Grazia monsignor Silvani grazie al Sindaco Merola grazie al Presidente Pasini che riprendano il loro posti e adesso noi dovremmo avere qualche slide e qualche nota che ci ricorda qualcosa
Ecco allora riferisco questo è il libro
Il libro che racconta
I settant'anni di Confcooperative Bologna
Scritto da Walter Williams protagonisti di futuro storie di cooperatori e cooperative questo libro sarà presentato ora dalla professoressa Vera Negri Zamagni che iniziamo a raggiungere
Il tavolo
Mentre la professoressa Zamagni si accomoda vorrei precisare che questo libro
è stato distribuito
All'ingresso chi non avesse preso naturalmente può farlo
E le offerte eventualmente raccolte per l'occasione
Saranno devolute a favore delle popolazioni del centro Italia colpite per il terremoto
In particolare per i progetti cooperativi di ricostruzione
Nel territorio di Norcia e della Valnerina
Tramite l'apposito conto corrente bancario aperto da Confcooperative
All'avvio
Cc di Roma e a Lecce fa per i suoi progetti
In Mozambico
La parola compiacere alla professoressa Negri Zamagni
Ecco grazie molte sanno veramente onorata di essere stata invitata
A sono sempre contenta di essere invitata qualche iniziativa cooperativa perché ho dedicato veramente una parte importante della mia vita di studioso e di insegnante al mondo cooperativo perché i principi che il mondo cooperativo incarna
Anche
Mi sono veramente cari e nessuno quelli che muovono l'attività della mia vinta
Prima di arrivare a questa presentazione per la quale non seguirò un
Mandamento cronologico d'altra parte già il presidente Bassanini ha seguito questa andamento cronologico quindi l'abbiamo sentito già da lunedì
A me piace introdurre con
Un'affermazione che tolgono da un libro appena uscito che raccomando a tutti di leggere si chiama si tratta di Michael Tommasello storia naturale della morale umana
Tomasello è condirettore di un famoso istituto tedesco il Max Planck Institute di Lecce Lipsia
è cerca di dimostrare anzi ci riesce abbondantemente che l'atteggiamento più propriamente umano è un atteggiamento in realtà cooperativo non è golfistico perché
La tetto egoistico è quello che le persone si trascinando dagli aspetti animali sei le persone hanno ma
La il versante più umano a invece una sua radice
Però chiaramente cooperativa
Un piccolo passaggio molto spesso nelle scienze sociali l'individuo umano viene dipinto come un massimizzazione nazionale un'ombra economico seguitato esclusivamente
Dalla possibilità di un guadagno personale concreto tale modello psicologico si basa esplicitamente sulle motivazioni e sui comportamenti che si suppone abbiano gli individui che agiscono entro un mercato capitalista
Ma è chiaro
Che nel contesto più ampio degli avulsione gestori umane in mercati capitalistici sono essi stessi
Delle istituzioni culturali cooperative sono creati da un insieme di convenzioni e norme cooperative
Dico gli individui in cui gli individui si accordano per
Seguire un insieme di regole che in maniera alquanto paradossale
Conferiscono oggi per esempio loro il potere
Di inseguire guadagno personale a scapito di qualsiasi altra cosa
Allora
Confcooperative come peraltro in generale il movimento cooperativo avuto un obiettivo forte nella sua attività quello di eliminare questo paradosso e farsi
Che
Nell'attività economica assi realizzi anche nell'attività economica
Quella radice cooperativa
Che come appunto può essere dimostrato
Allora è tipica dell'umano
Ieri dopo di Williams
Attendere
Descrive egli rappresenta
Con
Dovizia di particolari e con un particolare conoscenza dall'interno
Delle attività della mondo di Confcooperative proprio questi
Questo obiettivo e i modi con cui sia cercati di realizzarlo
Quello che cercherò di fare io enti estrarre
Da questo volume
Qualche messaggio importante e in particolare quattro
Il primo
Impresa cooperativa è uno strumento privilegiato per l'attività economica dei cattolici
E non solo ovviamente dei cattolici ma sicuramente dei cattolici nelle seguenti motivi
Primo motivo che è stato già
Ampiamente richiamato l'inclusività anche dei territori meno fortunati la bassa bolognese e la montagna per esempio che
Non sono territori forti dove
Imprenditori diciamo brillanti si volessero
Localizzare anche con società cooperative a scopo plurimo perché
Più si va in contesti
Non
Di grande dimensione più bisogna essere flessibili ricorderò che questo tipo di cooperative scopo plurimo
Hanno avuto per esempio una grande diffusione in Giappone e adesso stanno tornando stanno riemergendo con le cooperative di comunità
E in tutte queste attività il socio al centro
Erano e sono i soci delle cooperative
Da promuovere e valorizzare l'impresa è uno strumento per ottenere questo fine e non viceversa come normalmente avviene nelle imprese il fine è massimizzare i profitti delle imprese e diciamo le persone che ci lavorano
Tutti gli altri che sono collegate all'impresa sono degli strumenti quindi un vero rovesciamento appunto
Dei
Fini e dei mezzi quindi inclusività ma
Risposta ai bisogni primari quindi
Non
La scelta diciamo di
Ambiti remunerativi per far dei profitti ma
La risposta a bisogni valorizzazione della terra ed i suoi frutti credito popolare abitazione a consumi di base trasporti servizi alla persona
Da
Poi vengono fuori anche tante altre cose e tante altre attività come
Attività collegate
E e come fioritura delle stesse però Linz l'essenziale ed importante
è
Far fronte ai bisogni di base perché
Sono
La soluzione di questi
Dei bisogni di base che dà dignità alle persone e che quindi permette poi le persone anche di passare oltre
E sine
E anche queste è stato qualcosa che ha ricordato soprattutto il Sindaco sussidiarietà
Attraverso le cooperative e la libertà e la dignità delle persone
Non vengono sostituite da uno stato
Onnipresente che paternalistica mente decide lui che cosa va bene per
Per la gente un po'come succede oggi alla FIDAL doppia dei grandi filantropi no a che decidono loro se devono vaccinare i bambini dell'Africa o cosa devono fare ma invece
Le decisioni vengono prese dagli stessi soggetti che poi
Avverranno i frutti di queste decisioni quindi primo messaggio l'impresa cooperativa è uno strumento privilegiato
Per il mondo cattolico
Secondo messaggio
Poiché per quanto detto sopra
L'emergere di leader
è stato cruciale sicuramente Bersani di cui oggi esiste
Una biografia che raccomando a tutti di leggere
Ma anche molti altri molti altri che il libro di quegli anni sa
Mette in evidenza anche con delle foto e sarebbe
Bello poter fare un lavoro di approfondimento di alcune di queste figure
No perché
Mostrano
Come
Le idealità magari dei grandi personaggi come Bersani
Andassero poi
Anche in periferia
Sappiamo tutti che il leader
Possano avvenire un versante negativo quanti insistono a rimanere alloro posto troppo a lungo o quando non si curano di allevare i giovani capaci di sostituirli male impresa
Come peraltro le associazioni hanno bisogno di libertà
Che con la loro Torrita che conquistano sul campo
Appiano motivare all'azione mediare nei conflitti trovare soluzioni innovative avere visione e quindi non si può buttare via
Il bambino con l'acqua sporca posso sia perché magari qualche leader si attarda un po'e l'India eliminare queste figure perché altrimenti rimarrebbero soltanto diciamo degli impiegati
In un anno a
Configurazione che spesso si vede tante prese ma soprattutto
Nel nel mondo della burocrazia cioè in una configurazione e senza passioni legata soltanto alla routine quindi secondo messaggio il leader iter ci vogliono
Terzo messaggio
La realizzazione di un sistema organizzativo più livelli
Anche con sintonie politiche
è stata cruciale allora su queste sintonie politiche mi sono espresso già in tanti altri contesti in particolare uno degli ultimi lavori che ho scritto in inglese
Per illustrare il mondo cooperativo italiano ho sempre pensato che
Questa eccezionalità italiana di aver avuto del pool dei legami da parte dell'cooperazione nel mondo politico tutto sommato non sia stata negativa perché
A da una parte
A
Motivato più fortemente il mondo della cooperazione
Una come dire a a resistere idea ad essere continuativo e dall'altra parte
Ha permesso alcuni interventi dal punto di vista delle politiche pubbliche che altri Paesi non hanno avuto se oggi la con grazie all'italiana e una delle più affermate
A livello internazionale è scappato scrivendo un pezzo anche in questi giorni su questo tema
Lo dobbiamo
Anche al fatto che
Ci sono state delle politiche pubbliche
Magari qualcuno li può considerare ancora insufficiente sì ma sicuramente più consistenti e più capaci di sostenere il mondo cooperativo rispetto ad altri Paesi stranieri
Ha detto compiti Confcooperative sempre creduto nella cooperativa radicata sul territorio e amministrata fondo autentica democrazia
L'aspetto organizzativo a soprattutto voluto dire relitti come diceva a il presidente passivi prima
Anche su queste reti ci sarebbe modo di fare un approfondimento perché
Le reti sono una caratteristica tipica di un mondo di piccole imprese come quello italiano e quindi vanno al di là di lettura del movimento cooperativo colti ma le reti è
è e potrebbe essere la
Carta vincente veramente dell'intera economia italiana e
Se
Si capisse questo il saggio a il mondo cooperativo potrebbe offrire una sua esperienza molto forte nella capacità appunto di costruire relitti
A anche l'avvenire naturalmente
Poi servizi dati dal centro famoso cento servizi eccetera
è stato importante come peraltro è già stato anche richiamato l'avvenire e le banche di credito cooperativo nella propria compagine
Il quarto messaggio
Tutto quanto detto sopra ha permesso una forte resistenza di fronte alla grande crisi anche questo è stato richiamato
Abbiamo sentito che il mondo di Confcooperative e non solo ha tenuto botta nel
E nel
Settore del la
Mantenimento del del del lavoro diciamo che l'Unione europea si interessa l'economia sociale oggi praticamente soltanto per questo motivo
Una degli interessi dei riti all'economia sociale però ha dovuto ammettere
Eccetera tutta una serie di documenti che sono usciti improprio recentemente su questo tema che
Se c'è un movimento capace di
Attivare
Lavori
Questo è il movimento che che fa parte dell'economia sociale in particolar modo Illy cooperative ma anche
Le associazioni e le non profit
A
Ancora da chi è stata affrontata affrontata con nuovi progetti come quello dell'ANCI
E invece qua ricordare che è un progetto che è stato anticipato
Da due grandi leader
Bersani e Mazzoli che con il club ottantasette nel appunto nel mille novecentottantasette
è per la prima volta hanno cercato di FAS far parlare
Queste cooperative che
Bianche però se
A lungo si erano
Insomma non dico proprio combattute ma certamente non viste
Al meglio a sappiamo che Bersani ci ha lasciato da poco devo dire che invece ne Mazzoli è presente in sala e quindi
è un protagonista Checco come Bersani assoluta
Oderzo
Persino adesso
Non solo
La capacità di resistenza ma anche veramente il radicamento nella mentalità cooperativa
Ma anche
L'energia per alternative di Coppet nobili e tante altre insomma iniziative né nella direzione di trovare nuovi ambiti in cui la cooperazione si può esprimere
Alla fine
Libero si esercita brevemente a richiamare qualche sfida del futuro fra le quali mi piace ricordando le tappe
Tre la prima porzione di una vera imprenditoriale
Cooperativa
Mi piace qua
Richiamare una frase del libro che ritengo sia la più importante
Una cooperativa di successo è cresciuto di un connubio inscindibile
Fra qualità sociale e bontà delle scelte imprenditoriali e gestionali non occasionale ma ha mantenuto nel tempo se manca la prima la cooperativa declina verso unirmi un'impresa
Come le altre e perde la sua specificità con tutti i rischi del caso se manca la seconda noleggio a lungo alle sfide del mercato e chiudere
Sì è evidente che cooperativi di successo siano anche imprese di successo la storia si è incaricata di dimostrare che il vero anche il contrario non ci sono all'interno di Confcooperative impresa affermate che non siano restante nel con tempo cooperative autentiche mi auguro che sia davvero così penso che
Cooperatori qua presenti ma in ogni caso questo ex secondo me
La più bella il più bel riconoscimento che il libro poteva dare
Alla alla Confcooperative
E quindi la
Diciamo
La
Il cooperatori dunque un imprenditore tutti gli affetti ma un obiettivo diverso da quello dell'imprenditore non cooperativo il problema è certamente il capitale
Che
Non a fare affluisce così facilmente entre secco per attive come invece imprese capitalistiche perché la promessa di profitti eh e per le ore ma
Su questo
Si possono trovare soluzioni no perché in effetti la nostra legislazione ne ha trovate poi un certo numero di
Soluzioni innovative
E altre potrebbero essere studiate uno non è impossibile
La seconda diciamo sfinita è la lotta contro le false cooperative qua tutti quanti hanno parlato di copertine venire di cooperative autentiche
Purtroppo ci sono in giro troppi cooperative costituite per evadere le tasse sotto pagare i dipendenti
E questo fa un danno reputazionale enorme alla cooperazione
Credo che questa sia una delle battaglie principale che il mondo cooperativo italiano dovrebbe oggi prenderà mancano
So che avete presentato come ACI un disegno di legge compatibilmente con le continue difficoltà della nostra politica non si sa mai se si abbiamo un governo no occorre insistere perché le cooperative vigilate dalle centrali ACI hanno una bassissima probabilità di essere false cooperative
Qualche
Problemuccio c'è stato però bassa mentre
Quelle non aderente ne hanno no molto elevata di probabilità di essere false cooperative posso vendere delle testimonia testimonianze personali in merito
Se qualcuno fosse interessato a sapete
La terza ed ultima promozione di una cultura cooperativa
Ho iniziato ricordando il contributo di Tommasello ma ci sono oggi gode di promozione della cultura cooperativa largamente intesa che andrebbero sostenuti e Meglio utilizzati dal movimento cooperativo per contrastare
Quella deriva che rischia di far ripiombare l'umanità nell'animalità
E cui ISMU no ossia quell'idea che l'economia debba basarsi solo ed esclusivamente sull'auto interesse
Movimento cooperativo non rialza la testa da quella sindrome di marginalità in cui il capitalismo fatto di tutto per detti Zarrillo ritornando ad è alto e forte che l'umanità potrà continuare prosperare solo se coltiverà al meglio sul versante cooperativo non credo che ci sarà un futuro buono per l'umanità
Diventeremo tutti i dipendenti dalle grandi corporations che decideranno per noi che così bene davvero Bossi che sostituiranno non solo il lavoro umano ma anche il pensiero umano
E questo appunto non solo giustizia eternità saranno perduti ma anche libertà
Sono sicura che cosa operative e tutta la cooperazione italiana vorranno lavorare per evitare un simile destino un compito veramente appassionante
Che dovrebbe riscaldare i cuori di Totti specialmente dei giovani che altrimenti acché razza di vita andranno incontro però
A compito che il movimento cooperativo non deve lasciarsi scippare
Dai nuovi imprenditori capitalisti
Che hanno capito che il capitalismo può arrivare al capolinea se non riconosco se non non riconosce la responsabilità dell'impresa nei confronti della società e
Avendo capito questo stanno cercando di mettere in campo in campo strumenti di incorporazione di questa responsabilità dentro all'impresa
Ci piacerebbe in realtà vedere nelle cooperative piuttosto che nelle imprese capitalistiche che sempre tali comunque rimangono
Vero
Bene questo il mio migliore augurio per i prossimi settanta anni
Della
Di Confcooperative dell'ACI in generale
Essere all'altezza giusti fatto compiuto
Di
Richiamare tutti quanti alcuno vera sostanza di quello che e
Che può fare il mondo coperti
Grazie grazie molte la professoressa
Vera Negri Zamagni per questa sua
Illustrazione del libro
Sulle cooperative cooperatori e si può dire non ci Annet meno risparmiato alcune trasparenze comunicative sul ruolo della cooperazione e sull'importanza dell'essere chiari
Quindi da verrà professoressa anche in questo caso grazie grazie molte professoressa
Noi fra qualche minuto avremo la tavola rotonda con Marino Prodi e Stefanini ma prima cioè un filmato di pochi minuti
La storia della cooperazione è una storia fatta di uomini e donne protagonisti insieme nel lavoro nella comunità
Le cooperative
Operano in tutti i settori produttivi e dei servizi
Di questa molteplicità e la grande forza sociale
Nutrizionali e mi rappresenta l'incredibile modernizzare l'ortofrutta nord-sud fino all'attività informarci
Dalle carni salumi più i servizi alle aziende agricole e forestali
Cooperazione in questo settore sinonimo di qualità filiere italiane
Centralità dei soci continua a
Attenzione all'ambiente
Piccole eccellenze grandi aziende internazionali titoli che ogni giorno sulle tavole
I prodotti migliori delle nostre campagne
Il made in Italy nel mondo
Servizi efficienti
Prodotti di qualità e buona occupazione sono gli obiettivi dei soci gli operatori delle cooperative di questo settore strumenti operano compassione nelle azioni di ogni giorno ristorazione commerci mobilità delle persone dello zio
Servizi ambientali gestione dei rifiuti
Energie
Tunisi costruzioni servizi all'interno
Modello
Fatto di radicamento territoriale attenzione l'economia reale aziende eccellenti forte
Internazionali
Che operano nel campo della cooperazione industrie
Di opportunità credo che il
Due giovani è stata
La cooperazione sociale una componente fondamentale del welfare territoriale protagonista in questi ultimi decenni di grandi innovazioni nei servizi alla persona l'assistenza domiciliare volevo
In gruppi appartamento i laboratori residenze assistite
La capacità di fare niente
La nuova psichiatrico
L'inserimento lavorativo per le persone svantaggiate
Sostenibilità economica
Sussidiarietà
Innovazione sociale in collaborazione con il pubblico
Sono stati alcuni degli elementi che mi hanno gridato allo sviluppo
Attraverso l'attività sempre
In cui si comincia capacità imprenditoriale il coinvolgimento del territorio
Linee la cooperazione sociale ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi trent'anni
Chi era presente alla discussione più efficace il primo punto welfare comunitario
Oggi la cooperazione si fa carico anche delle nuove sfide del welfare abitativo e per l'housing sociale quello della casa per il porto
Per le famiglie per gli sto venti fuorisede è un ambito in cui le cooperative di Confcooperative hanno operato da sempre prima di tanti sono i soggetti imprenditoriali che fanno economia della cultura
Elaborando progetti innovativi nel campo dei beni culturali
Della musica dell'educazione e formazione
Quindi e della multimedialità
In una sinergia culturali produttive alcune imprese cooperative e dei servizi turistici né di accoglienza
L'area metropolitana di Bologna rappresenta una delle cure
Movimento per
Qui le cooperative hanno trovato un terreno fertile dove coltivare la cultura delle
E del fare insieme
Contribuendo in modo significativo premesse dovrebbe
Confcooperative a Bologna nasce dall'opera di Giovanni Bersani
Dall'esperienza di un gruppo di cooperative di lavoratori Cristina
Oggi
Conta duecento imprese associate
Che rappresentano oltre settanta mila se oggi
Quindici mila cinquecento euro per
Il valore della produzione quasi quattro miliardi
Gli otto banche di credito
Un modello fatto di radicamento territoriale e attenzione all'economia reale
Attraverso il sostegno concreto alle famiglie
Etiche le leggi
Partecipazione democrazia solidarietà centralità della persona
Responsabilità
Sussidiarietà
Autonomia indipendenza queste le parole che hanno ispirato la cooperazione bolognese fino ad oggi
E che rappresentano la chiave per affrontare il presente e le sedi di domani
Per essere nella storia protagonisti di futuro
Eccolo
Il messaggio di Confcooperative con le parole chiave e le immagini di settori di Confcooperative
L'invito al tavolo della Presidenza per la tavola rotonda il presidente Luigi Marino il Presidente Romano Prodi e il presidente Pierluigi Stefanini
Prego
Qui al centro
Prima di cominciare una chiacchierata con alcune domande e alcune riflessioni anche suggerite saudita le introduzioni e dalla
Presentazione del libro
Della professoressa Zamagni
Esso
Marino e Prodi erano qui davanti non si erano visti probabilmente assassina
Non hanno
Così perfettamente così
Ma non è che ci fossimo etica a e
Per la precisione
Il ministro Poletti
Ci ha mandato un messaggio
Videomessaggio per i suoi impegni che
Lo hanno trattenuto a Roma
Messaggio che vediamo adesso i sauditi
Sinceramente
Avrei preferito essere
Lì con voi perché
Sono
Certo che avrà incontrato tanti amici che avrei
Volentieri riabbracciato è
Quali abbiamo fatto un pezzo di strada insieme però oggi o no assente l'importante quindi debbo rinunciare a questa possibilità di partecipare alla festa dal vostro settantesimo
Senta domani sono
Un bel pezzo di strada peraltro vuol dire essere partiti subito dopo una grande tragedia per il nostro Paese la seconda guerra mondiale la e l'avvio di una grande avventura che è stata la ricostruzione ma io credo che mondo cooperativo
Abbia dimostrato in questi
Lunghi anni
Di avere dentro un insieme di valori con insieme
I grandi forse
Che
Hanno aiutato a costruirlo e a ricostruirlo questo Paese
In particolare avendo sempre al fondo
L'idea dalla costruzione al bene comune
La storia cooperativa da questo punto di vista dice una cosa se volete persino semplice e cioè che si può fare
Si può fare tenere insieme la solidarietà con l'efficienza si può tenere insieme la dimensione sociale con la dimensione economica di mercato si può fare
Tenere tutto questo insieme attraverso
La partecipazione attiva responsabile diretta dei cittadini degli ambulatori degli utenti di tutto quel mondo che appunto in
Attraverso
La forma cooperativa è riuscita a definire un suo protagonismo diretto
Io credo che abbiamo ancora molto bisogno di questa condizione oggi abbiamo bisogno sempre di più a dir la verità
Di una Società aperta di una società accogliente di una società capace di costruire relazione di comunità
E la forma cooperativa da questo punto di vista e certamente la forma che ha
Nel tempo dimostrato di essere in grado di sostenerla una sfida come questa poi Bologna
Bologna mi verrebbe da dire che
è un caso dove si rende evidente che la quantità fa qualità
Il mondo cooperativo bolognese un mondo che ha una dimensione ha un peso sul versante sociale sul versante economico sul versante
Dell'azione nella collettività particolarmente rilevante parliamo di grandi numeri da uno dei punti di vista
Oggi non stiamo forse a fare questi bilanci ma è bene che si facciano perché vuol dire garantire posti di lavoro vuol dire garantire servizi vuol dire garantire diverso nell'economia vuol dire garantire
Capacità di sviluppo ad un territorio quindi Bologna da questo punto di vista sicuramente un'esperienza peculiare e la storia di Confcooperative a Bologna
E in quel territorio insieme a tutto il mondo cooperativo e sicuramente un'esperienza che va
Attentamente valutate studiata proprio per il suo
Portato storico che sociale
D'altra parte
Parliamo appunto di
Un mondo
Che è stato capace di intervenire
A trecentosessanta gradi su tutti i versanti dall'attività imprenditoriale agricolo all'agro alimentare
Alle dimensioni dell'intervento sul versante dei servizi del sociale della scuola della formazione delle competenze del sapere un intervento importante nel welfare nel welfare più innovativo
E oggi insieme al terzo settore la lotta alla povertà all'emarginazione quindi un mondo che ha dimostrato che non ha una sua capacità di nascere crescere e svilupparsi esclusivamente in un contesto
Va bene per l'agricoltura non va bene per un'altra parte sappiamo che c'è una grande presenza del credito cooperativo quindi sappiamo che c'è
Questa bella pluralità e questa bella pluralità io credo che dobbiamo essere capaci di
E tutti insieme a portarla nel futuro in un futuro anzi a dir la verità in un presente
Che ci mette davanti grandi cambiamenti profondi cambiamenti che chiamano tutti ad una riflessione molto forte e ad una capacità
Anche indiretta di rinnovamento
Si parla giustamente della necessità di
Rinnovare le istituzioni e rinnovare la politica a rinnovare l'economia
è tutto vero in questo campo del cambiamento della innovazione del lavoro ce n'è per tutti io credo questo tema attraversi naturalmente anche tutto il fronte del versante
Della rappresentanza sociale della presunta Hamza economica della rappresentanza degli interessi
E quindi riguardi anche il mondo dell'associazionismo riguarda il mondo della rappresentanza cooperativa se veniamo da una lunga storia dove la rappresentanza era
Soprattutto collegata all'appartenenza
Politica culturale oggi sempre di più da rappresentanze connessa alla utilità alla capacità di rendere utile
Positivo condiviso lo stare insieme e quindi io credo che da questo punto di vista ci sia anche qui un tema di rinnovamento che riguarda
Tutti Bondi
Nella rappresentanza voi sapete che io ho una passione
Per l'unità del mondo cooperativo per l'idea che la cooperazione per il suo sistema di valori per le sue suoi portati fondamentali
Possa essere davvero
Una grande forza di spinta di questa innovazione di questo cambiamento
Nel senso
Del coltivare al centro la responsabilità della persona l'agire comune e condiviso l'interesse collettivo il bene comune
Tenere insieme tutte queste cose non è per nulla semplice ma appunto
La esperienza cooperativa è stata capaci di realizzarlo in tutto questo tempo io voglio solo richiamarvi ad una
Opportunità è un bisogno che abbiamo davanti
è il tema dell'alternanza scuola-lavoro è una nuova opportunità che abbiamo introdotto
Nella legislazione del nostro Paese io credo che
Fare
Produrre l'occasione il nostro nostri giovani di fare esperienza di uscire dal contesto scolastico e andare a relazionarci donna il mondo dell'economia dell'impresa dei servizi
E affermare l'idea
Che si impara studiando
Ma si impara anche facendo
E che questi due modi di imparare non sono uno di serie A uno di serie B sia una cosa molto importante per il nostro Paese ma io so che anche molto difficile da realizzare perché serve un impegno di tutti le famiglie gli studenti
I docenti le imprese
Ma io penso che questa sia un'opportunità oltre che un impegno particolarmente rilevante per il mondo cooperativo queste l'occasione
Per far sì
Che migliaia e migliaia di giovani incontrino esperienza cooperativa la conoscano
E
Direi quasi
Se ne possono innamorare perché impresa cooperativa l'esperienza cooperativa a
Le caratteristiche per
Sollecitare l'attenzione la sensibilità di questi giovani quindi
Vi chiedo da questo punto di vista e di
Sollecito anche a darci una mano perché realizzare questa operazione non sarà per nulla semplice abbiamo bisogno appunto di una grande collaborazione e io credo che sia anche una grande opportunità per il mondo cooperativo in conclusione quindi
Io
Vi faccio i miei migliore Gori sono sicuro che il mondo cooperativo e Confcooperative
Continueranno anche in questo
Mutato contesto in questa nuova situazione di fronte a queste sfide
Sapranno costruire delle risposte nuove sapranno farlo in un contesto come quello di Bologna una città
Che ha una grande cultura che ha una grande storia che ha
Costruito molto delle sue fortune sulla coesione sociale sulla partecipazione la responsabilità diffusa
E quindi io sono assolutamente convinto che
La grande storia che avete alle spalle ecco un grande patrimonio per il futuro a braccio tutti voi e vi faccio ancora una volta i miei migliori auguri
Bene
Abbiamo ascoltato e visto il messaggio del ministro Poletti che come tutti sapete meglio di me
Ha avuto una vita intera anche nell'ambito della cooperazione e dello sviluppo della cooperazione io comincerei questa chiacchierata con i nostri
Rilevanti gli ospiti in questa tavola rotonda proprio con il Presidente Luigi Marino Luigi Marino è stato per anni Presidente di colpe comparative Bologna e Confcooperative nazionale dal novantuno mi pare fino al due mila tredici quindi anche tratti di strada insieme con l'attività anche del dell'attuale ministro Poletti la mia domanda iniziale questa presente Marino
Come è cambiata la cooperazione
Soprattutto negli ultimi anni a cavallo della crisi e come vive la politica
Le istituzioni la politica in particolare la cooperazione Marino
Ma guardi mi lasci dire una cosa prima negli anniversari c'è sempre il rischio della retorica
Meglio Aversa lei viene resa Ripoli della cooperazione delle cooperativo come oggi delle associazioni l'associazione cooperative quanto tempo ci diamo
Ci facciamo
è un dialogo un po'così ma all'inizio possiamo fare dieci minuti a testa ovvero anch'esse
Quindi negli avesse riversare delle cooperative il rischio cui sto
Che ci si ferma su un passato glorioso si salta subito dopo a un futuro che radioso
E non si parla in genere del presente
E invece presente su cui si si mettono le basi come sappiamo poi
Politica di crescita di sviluppo eccetera
Ora
Noi cui celebriamo i settanta anni della
Associazione cooperative perché le cooperative
Anche nella Confcooperative di Bologna i comunque ci sono cooperative che hanno ben più di settant'anni hanno il doppio di élite
Ci sono cooperative ovviamente più recenti
Ora
L'Associazione cooperativa è una cosa che ha molte similitudini con quelle delle altre categorie ma anche delle sue peculiarità
Io per esempio sono diventato Presidente nell'ottantatré di Confcooperative Bologna sull'onda di un fallimento che il cui Sindaco
Di lui Pieve di Cento un fallimento doloroso
Un fallimento che come sempre i fallimenti cooperativi lasciava strascichi in quel caso di fideiussioni famiglie disastrate disastrate dire disastrate quindi un un dramma sociale
E ho lasciato Confcooperative Bologna nel due mila e tredici qui sotto ricordato con il fallimento della del Copaco
Perché dico che o o o ho fatto questi due esempi assolutamente negativi
Perché l'Associazione cooperativa differenza delle altre associazioni imprenditoriali vive bene che la nascita delle cooperative ma
Vive anche la morte delle cooperative
Cioè la disastri nelle crisi IPCA navali
Che comporta la morte di un'impresa
Si riverberano molto spesso in anche ingiustamente sull'associazione delle cooperative ora Confcooperative Bologna poi vengono su domande
Confcooperative Bologna
A suo tempo Unione Cooperative di Bologna credo che abbia passato due periodi
Possiamo chiamare i due tempi un primo tempo dalla nascita ad oggi è stato detto dichiarato aperta dalla nascita al
Mille novecento fine degli anni settanta mila centosettantasei mila centottanta
E hanno è la fase il periodo della testimonianza
è il periodo di una rappresentanza oggi si direbbe la tra leggera
E una associazione come forse anche altre associazioni imprenditoriali che è sorta e poi ha continuato a vivere
Come un po'la Boston alta
No la Südtiroler Volkspartei cioè cos'è la struttura fortunata e un partito di raccolta
E con la Confcooperative vedere un premio di raccolta raccoglieva fino al settanta fino agli anni Ottanta i primi anni Ottanta
Allora accoglieva le cooperative che erano di ispirazione cattolica che provenivano da più mondi tra cui anche il mondo di Bersani
Cioè il mondo delle ACLI e poi delle mie CL
E cooperative che provenivano dall'asse dalla Coldiretti provenivano da altri mondi
Provenivano da professionisti
Che chiedevano l'adesione a Confcooperative stavano in Confcooperative nella loro Unione Cooperative provinciale cooperative e mutue perché erano punto di ispirazione cristiana erano disperazione anche democristiana
Ed io non ho anche disperazione anticomunista
Perché ovviamente l'altra parte era la lega che raccoglieva le coperte dalle di sinistra socialiste e comuniste
Quindi questa è la prima fase
La seconda fase il secondo periodo come avvenuto poi nel mondo come avvenuto nella
Nelle altre categorie nelle altre associazioni imprenditoriali
Vede il passaggio da una organizzazione di raccolta di testimonianza ad un'organizzazione più strutturata quindi di servizi
Ma anche di rappresenti più forte rappresentanza esteriore quindi politica dei delle associazioni e vede anche Confcooperative Bologna intervenire nei dibattiti
Di politica economica di di programmazione del territorio e il dibattito con le altre associazioni imprenditoriali e con la politica e con le istituzioni perché lo dico
Non certo perché
Essendo il protagonista della seconda fase
Per fare perché faccio come fanno alcuni Presidenti
Che ricordando gli antichi egizi scalpello hanno i cartigli cancellando il nome del faraone o diarrea che c'era prima se mai si sostituiscono
Io riconosco che in queste fasi sono fasi continuative non sono due del dei conti non c'è una cesura c'è una continuità
I tempi cambiano
Si è dimostrato valido il detto hutu russi intervento di Confcooperative il motto di Confcooperative perché siamo una sola cosa
E valido anche il motto popolare l'unione fa la forza quindi abbiamo passato due periodi storici abbiamo
A ha attraversato due tempi oggi c'è bisogno del terzo tempo
è il terzo tempo perché si realizzi voluto un humus Inter perché si realizzi con l'unione fa la forza e mettere insieme il movimento cooperativo
è unire organicamente l'obbligo la cooperazione se ma ne parliamo un attimo ne parliamo un attimo dopo ma questo credo che sia il tempo non sono i prossimi
Settant'anni di Confcooperative
Il prossimo doveva essere
E verso non voglio arrivare a settant'anni ma non essere i prossimi anni quelli dell'unità del movimento cooperativo a Roma tra livello nazionale come a Bologna
Sede di di trovare un'organizzazione che sia effettivamente rappresentativa di tutto il movimento cooperativo italiano ma che sia anche in grado
Rispetto i tempi che sono cambiati che sono modificati con la globalizzazione con l'apertura dei mercati e anche con la crisi economica di dare delle risposte molto più incisive
Alle nostre associate alle associata del movimento cooperativo grazie Presidente Marino di fatto ha già risposto buona parte
Della nella domanda
Che le avevo posto sia come è cambiata la cooperazione facendo anche
Nome e cognome delle fasce
Di periodo e di sviluppo io volevo coinvolgere il Presidente Prodi proprio su questa ultima
Sua provocazione cioè guardare il presente e che prima di celebrare i prossimi settantamila guardare ad una unità unione di fatto magari nei prossimi due tre quattro cinque anni perché il Presidente che va
Affrontato e gestito Presidente Prodi
I valori della cooperazione
Per gli storici quelli che abbiamo ricordato anche nel libro e le sfide di questa società che cambia ogni tre mesi quattro mesi a tecnologie i migranti
Le le le i nuovi arrivi le partenze i giovani quello che diceva che politica come si fa a coniugare tutto questo anche nell'unità professor Prodi ma
Grazie dell'invito postulato molto volentieri gente
Tutti di importazione questo discorso
Avevo preparato uno schema ma debbo rispondere mai interrogato devo rispondere tesoretto allo schema potrà no no
Perché ha toccato i problemi veri cioè
Pure la cooperazione no è quella
Di avere
Con unico obiettivo che è la solidarietà la procedura bandita detto benissimo no cioè sorge compratore centro ma il problema è di adattarlo intenti
Qual è il vero problema Marino Cerrato un discorso chiarissimo c'era il tempo della divisione in cui
La concorrenza legato alla politica era creativa non c'era niente da fare il era Alitalia che l'ha fatta così
Ero meglio poi si è pensato di sa benissimo quanto gli ho rotto le scatole subita cooperativa
Perché
Si sente no dal
Quando i movimenti internazionali cambiano quando tutto se voterò avete accennato prima
Al discorso certo Tumbarello prima al fatto che la storia cooperativa va bene oltre i settant'anni ma se uno legge analisi della cooperazione di centodieci anni fa
Chiedeva anche in quel caso molto emiliana
E
C'era una ideologia una divisione tremenda fortissima perché era il modo di affermazione di certe categorie escluse o politiche o sociali
Poi
è cambiato il mondo
Adesso lo dobbiamo
L'abbiamo capito eccetera del cambiamento
Che però è una sfida estremamente grave
Soprattutto
O per la spiegazione che c'è stata data all'inizio cioè
Questo modo racchiude dalle cooperative industriali raffinate alle grande strutture ortofrutticole
Alla cooperativa Santa Chiara
Di di di protezione degli handicappati insomma no questo il mondo così la rappresentanza generale e difficilissima
E va tenuta con il piede estremamente delicato
Proprio perché cioè
Dalla prettamente non molto
Allora
Quali sono le strutture in cui
Il cambiamento è diventato grande sono quelle che c'è stato il più sensibile alla globalizzazione alla nuova concorrenza
E anche ai nuovi
Problemi
Giglioli giurisdizionali legislativi se pensiamo il grande la grande trasformazione di oggi che sono le cooperative bancarie no
Eh beh dico qui c'è
La norma della Unione europea c'è la trasformazione di settore creditizio nazionale questa
A sta provocando una una una
Cambiamento di una
Fatti così chiara unica una sfida incredibile che le cooperative afro non torno nel modo secondo me più complicato ma anche più più efficace possibile cioè interpretare il nuovo mondo cercando di tenere
Il socio al centro
Però guardate che una sfida enorme che sarà
In futuro ancora più seria
Perché il
Problema
Della concentrazione del proprio della dimensione il problema del rapporto fra
Socio che decide gli edifici o della cooperativa è un problema che noi
Avremo o molto più drammatico in futuro che già oggi è un problema
Impropria pesantissimo
Allora è chiaro che
La nuova struttura
Unitaria è la risposta alla storia
Ma con le difficoltà dello sport storie perché
Io non nego che
Vedo il medesimo identico parallelismo al problema sindacale
Cioè
Vedo che
Il pluralismo sindacale non è più una risposta alla storia di oggi ne capisco le difficoltà le capisco i problemi ma è
L'unico Paese in cui avviamo
Un sindacato forte rimasto alla Germania è
Che
Per
Professor caratteristiche storiche persone ma non avuto questo pluralismo paralizzante
Della sua storia e
Però nello stesso tempo diventa
Proprio perché
Ci vuole unità proprio perché vedi a comprendere un mondo così diverso e il problema della della difficoltà dell'associazionismo è enorme cioè voi siete di fronte a una sfida
Di una organizzazione che deve
Temere lo spirito
Ma che deve avere dei modelli organizzativi estremamente flessibili perché racchiude da Santa Chiara
A
Alla cooperativa degli enti di Loreggia automobili alla cooperativa di consumo a alle più grande impresa ortofrutticole del Paese
Tenere assieme questo
Vuol dire a vere una grande capacità di interpretazione vuol dire avere sì dei leader delle cooperative locale
Ma soprattutto
Sorvegliare
Cioè guidato e non con la burocrazia
Ma qui darle
Sorvegliando lo spirito euro cioè l'altro giorno quando io sentivo il Presidente di quella cooperativa per letta che diceva lei li ha dovuti espellere
No per la società di migranti
A me
Mi è venuto
Un magone come si dice
Nel senso che è chiaramente
Qui c'è stata una cooperativa che
Ha deviato ha fatto i suoi interessi ha giocato
Lucrando sulle debolezze e quindi ecco un problema estremamente forte e qui si pone soprattutto dopo l'arrivo di un'unità il rapporto con il mondo pubblico
Perché è chiaro che L'Unità
Pone il mondo cooperativo in una posizione non dico privilegiata abbatto articolare
Di fronte al committente pubblico e
Il modello cooperativo si pone in mille casi di fronte al sistema pubblico tutte le cooperative di assistenza che abbia visto adesso
Hanno
Per definizione l'interlocutore pubblico e allora
Il luogo associazionismo deve
Mettere assieme delle strutture in cui è l'imprenditorialità che dopo i dati le altri di chi inquina correttezza
E il rispetto del delle regole e del e del tessuto sociale che diritto dominante e quindi una funzione estremamente difficile
Quindi le radici nel futuro sono nell'unità
Della corpo cooperativo nel raggiungimento
Della
Maggioranza del sistema cooperativo delle necessarie economie di scala che ripeto saranno in futuro ancora più pesante ma nella protezione dall'aspetto di solidarietà in tutto il sistema cooperativo che vi sotto
Con un rapporto col sistema pubblico che
Né di subordinazione indetti per prevaricazione e abbiamo visto invece entrambi i casi negli ultimi anni ecco questi sono
Secondo me i rischi che noi abbiamo di fronte
Grazie grazie professor Prodi
Questa impostazione già molto chiara molto netta tenere lo spirito ma essere molto flessibili e non è la burocrazia che fa il Governo ma il Governo dello spirito
E ad un accenno al professor Prodi ha proposto di banche viene chiaro coinvolgere non solo le banche ma l'aspetto della finanza della cooperazione allora i valori il rapporto tra finanza e
è
I valori fondanti della cooperazione nella storia di questi settant'anni e nei rapporti con i cittadini ma anche quali sono gli spiriti che vanno adeguati ai tempi e anche a quella parte di mercato che il professor Prodi ricordava il Presidente
Stefanini
Grazie grazie dell'invito essendo che nell'invito c'è scritto
Già presidente di lega Coop Bologna io parlo infine
Allora già presidente delegato a Bologna e quindi come interrompono autore del problema di non volevo parlare di Fiona ancora però ricreativo
Siccome il ruolo e anche a far data dal pubblico ma
Farò presto e voglio ringraziare gli dell'invito e come è già stato sottolineato questa è un'occasione
A me sembra
Particolarmente interessante
Non solo celebrativa ma di riflessione che mi sembra poi questo lo scopo principale
Che ha mosso Confcooperative volume del benestare questo incontro è questa pubblicazione
Innanzitutto al già stato sottolineato ma lo voglio riprendere non c'è dubbio che
Il contributo che ha saputo dare la cooperazione aderenti a Confcooperative la stessa associazione
In questa terra è un contributo di respiro regionale nazionale come è evidente dal libro viene fuori molto bene non nella
Nella ricostruzione storica nei vari momenti
Così come mi sembra giusto sottolineare un altro aspetto
Che
Questa
Esperienza ha saputo manifestare una capacità
Di estrarre da questi luoghi da questa
Zona del Paese
Di saper valorizzare quella predisposizione riformista a collaborare a cooperare
A cambiare per costruire risposte utili e positive di emancipazione e di promozione culturale materiale sociale in modo molto efficaci
Quindi qui c'è un primo punto fondamentale
La cooperazione come soggetto che con difficoltà il problema è già sono stati ricordati costruisce reciprocità
Cioè determina appunto una modalità nella quale
Assimila
Produce
Determina benefici distribuiti in modo
E quo e democratico
Seconda riflessione
è già stato detto ma lo voglio riprendere perché mi sembra essenziale anche per come la cooperazione oggi possa interpretare e manifestarsi
Il rischio che corriamo un pò perché all'esterno abbiamo anche dell'io osservatori interessati non sempre disponibili a confrontarsi con la serietà e con profondità
Di
Rappresentare noi stessi con un approccio acritico
Come se tutto funzionasse bene tutto a posto i valori no la prassi eccetera eccetera credo invece sarebbe importante riuscire
Ricostruendo anche questo percorso storico
Di trovare un nuovo e diverso equilibrio che sia capace di raccontarci bene ma di avere anche
La capacità di ascoltare e di confrontarsi con gli altri
C'è da questo punto di vista veduto rischio quello dell'autoreferenzialità che non è solo dalla cooperazione di tanti mondi
Però è un rischio che va contrastato perché credo che se no corriamo il pericolo di rinchiuderci
Di impaurire Ricci
E di subire tutti gli effetti che la trasformazione sta producendo nella società nell'economia
Per venire un punto che mi sembra essenziale
E nel libro all'inizio viene richiamato in modo a mio avviso
Molto efficace
E cioè come integrare diceva Bersani alle origini il movente spirituale con quello economico e sociale
Detto in altri termini come noi riusciamo oggi
Che nel futuro a interpretare il nostro ruolo di agente economico che agisce nel mercato e che deve fare i conti con il mercato con tutte le difficoltà che questo comporta ma non perde di vista
Quell'elemento essenziale che deve guidare i processi economici e cioè la finalità del miglioramento del benessere delle persone sia dal punto di vista morale
Culturale e materia
A me sembra che
Per la mia esperienza per quello che ho visto anche nel
Periodo più recente
Sì è importante
Cercare di
Se vogliamo essere all'altezza dei nostri
Di coloro che hanno fondato la cooperazione
Dobbiamo oggi decisamente affrontare il tema della prospettiva vera cooperazione
E allora secondo me
Dobbiamo
Con difficoltà naturalmente
Determinare un approccio che sia capace
Di abbandonare le reciproche c'è diffidenze che ancora ci sono
Cosa ci sarà mai dietro quella determinata realtà cooperativa cosa può succedere dentro all'Unipol eccetera e potrei fare tanti esempi
Abbandonare anche quelle rappresentazioni di comodo che ci hanno accompagnato e condizionati in questi settant'anni
E trovare invece nella convinzione profonda
Che ci può essere un cammino comune da costruire
Avendone la disponibilità culturale politica e anche pratica
Cioè secondo me è se noi decliniamo questa prospettiva unitaria con il timore di come poi
Ho
Che la ragione sta da una parte sola e quindi Fasan presto no ci diamo ragione quindi il problema è già risolto o che ci sono degli esami da fare
O che tutto quanto è declinato in termini organizzativi e pratici
Secondo me correremo un grave errore e dobbiamo evitarli
Io credo che oggi vi possa essere
Proprio per le cose che abbiamo appena sentito da Marino e da Prodi
In una fase davvero di straordinario cambiamento di minacce distinte che sollecitano tutti i soggetti
Di costruire una risposta che sia adeguata storicamente sia vincente convincenti perché oggi le condizioni ci sia
Ci abbandoniamo le piccole logiche di bottega che ancora ci sono
E lanciamo con decisione spinta
Un'idonea azione che si basi sui valori cooperativi reinterpretati
Che trovi la strada vincente dell'unità come
Occasione anche per rimescolare
Nell'enciclica di Benedetto sedicesimo si sottolinea in molti momenti l'importanza e la visione plurale
Dei soggetti
Noi abbiamo bisogno di avere questa consapevolezza
Cioè di avere questa intelligente predisposizione nel capire le diversità adesso romano in modo efficace illustrava e non lo sa voi lo sapete bene che lo vivete come complesse e articolate il mondo della cooperazione
Ma come anche bello come può essere anche potenzialmente interessante per costruire una risposta alle sfide attuali capace appunto di penetrare nelle diverse dimensioni sociali economiche culturali
E allora l'ho finito
Non ho parlato di finanza meglio lei mi scuserà Mantini non era non non mi sembrava l'impatto sull'economia di mercato quindi non mi sembrava questo l'occasione perché sarebbe un'altra capito un'altra convegno se vogliamo possiamo fare un convegno sui temi della finanza cooperativa e la disponibilità c'è
Perché voglio volevo dire queste cose perché
Se ci pensiamo
Il valore strategico partecipativo reale
Che il fatto di formazione delle idee
Di ricerca del consenso
Di capacità di confronto di leadership che nascono sul campo
Cioè si costruiscono combattendo non perché c'è qualcuno che gliela dà
E che vanno sono comunque in funzione di leadership che vanno lì conquistate
Poi ci sono anche le degenerazioni che conosciamo no ma ci sono anche molti casi nei quali cooperative mettono a verifica coloro che hanno la responsabilità di guidare l'azienda no come sappiamo
Quella capacità di esercitare con l'esempio sul campo
Quell'ispirazione ideale etica e morale che è fondamentale per guidare i processi e per convincere le persone non basta solo l'aspetto materiale come sappiamo
E allora tutti questi elementi
E poi ci sono anche
Naturalmente delle
Condizioni che vanno
In una certa misura superate
E mi auguro che questo possa avvenire nel dibattito pubblico voglio fare solo un esempio è terminato
Questa idea semplicistica e questa scorciatoia che in questi anni il Paese ha vissuto pensando che i corpi intermedi meno tempo ci fanno perdere migliore
è un bel guaio
Siamo siccome paga uno del mondo associativo e sappiamo qual è la fatica di costruire consenso nella realtà aggregate nel mondo associativo
E quanto è importante dal punto di vista democratico avere una struttura sociale organizzata trasparente e responsabile
E allora capiamo bene che se la prospettiva è quella come è stato detto dell'unità e della condivisione allora diamo un contributo al Paese in fondo in modo diverso
E ci sono anche differenze storiche tra
La matrice cattolica e quella socialista e comunista ma sarebbe un altro convegno ancora
Dove naturalmente l'impronta socialista di sinistra comunista
Come dire aveva come movente è fondamentale il cambiamento la trasformazione nove in modo anche ideologico forte come è noto
Mentre invece qui si dice De Gasperi il problema di come la cooperazione riesce a mitigare
E a determinare nei mercati e nell'economia condizioni sociali diverse dunque la differenza oggettiva c'era
Però anche qui riflettiamoci insieme cioè non abbiamo l'atteggiamento reciprocamente o avevo ragione io nove le ragioni dette o qualcuno deve fare degli esami ancora e qualcun altro invece li ha fatti tutti ma troviamo quella giusta intelligente
Capacità
Di valorizzare queste differenze di renderle utili
Per il Paese
Grazie grazie Presidente Stefanini
Che in effetti ci ha riportato i temi forti del rapporto
Tra le cooperative e le cooperative di un colore le cooperative di un altro colore in quegli anni in cui l'Italia
Era in cui in Italia era molto facile radicalizzare se contrapporsi Marino e parole chiave che diceva adesso Stefanini me le sono segnate attenzione non basta unirsi bisogna mescolarsi
E poi attenzione anche alle diffidenze che possono abbattere le convinzioni di facciata quali sono i nemici dell'unione della cooperazione i nemici della cooperazione Marin se si rispondono a questa domanda con grande piacere
Però quando sono venuto qui oggi ma non mi si visto l'invito al ministro sono stato chiamato vivamente per
Per questo settantesimo
Vero messo intese dire tre cose tre capitoli il primo capitolo l'ho detto
Ed era quello dell'associazione perché questo è già in un'associazione
Il secondo capitolo era le cooperative
Ma non dal punto di vista
Sociale dal punto di vista ideale
Perché immaginavo deve avvenuto che
Se ne parlasse a lungo e il terzo capitolo con dell'unità del movimento cooperativo
Allora vengono unità mi dovrei io per ultimo primo però voglio parlare un attimo delle cooperative come vedo io il problema di oggi proprio perché
Ritengo
Che non dobbiamo pensare solo un furto abbrivio ragionare solo sul futuro su un passato stupendo
E su un futuro radioso ma su quello che sta avvenendo in questo momento
E io in questo momento
Lo dico in modo particolare al professor Prodi Marino posso chiederle lei ci ha dato due aggettivi sul passato sul futuro ma questo presente alla cooperazione che aggettivo ore
è rimarrà è problematico problematico problematico infatti stavo dicendo e stavo parlando del programma con chiedendo il conforto semmai dopo e
Il parere del professor Prodi
Io
Ritengo
Che ci sia una tendenza preoccupante che già bene e non è una tendenza gli ultimi anni ed e da un pochino siamo avviati su quella strada è una tendenza che non tocca solo la platea delle cooperative italiane
Tocca il sistema imprenditoriale italiano si è detto e lo ripeto qui anche oggi stasera
L'Italia ha una grande risorsa la grande risorsa di una infinita di piccole e medie impresa
E anche la peculiarità
Del fatto che continuano a nascere Mogliano impresa anche piccole ovviamente ma continuano a nascere impresa
Questa grande risorsa nazionale però io credo che degenera in un limite
Se le piccole e medie imprese
Non sono incentivati a crescere noi facciamo creiamo
Una
Come dire foresta Dinale
Questo il problema
Che credo abbia attraversato da alcuni decenni il nostro Paese e il movimento cooperativo
Cioè questa risorsa questa grande risorsa un popolo imprenditoriale
Questa diffusione
Ampliare territoriale su
Anche al sud continuano a nascere piccole imprese non hanno poi nel proseguire del tempo
La forza la capacità
Di passare di Grado
Dalle microimprese alle microimprese o alle piccole impresa dalle piccole e medie e ovviamente qualcuno delle medi anche alle grandi
Io credo che questa con potremo dire l'ascensore imprenditoriale questa scese imprenditoriale questi saldi imprenditoriale si sono da un po'di tempo non di conferma ma sicuramente raffreddate rispetto al passato
L'ho detto in altre circostanze lo ripeto questa sera
Quando ho iniziato a far cooperazione ho fatto e sono stato Presidente o provinciale poi nazionale io non avevo bisogno di statistiche per impedire che quella impresa cooperativa
Mi sta stava crescendo quell'impresa cooperativa stava
Facendo il percorso naturale
Che deve fare un'impresa poi evidentemente ci sono settori in cui non è necessario diventare grandi per essere competitivi efficienti bravi eccetera
Ma non vedevamo
Alcune imprese cresce oggi questo a me pare che non avvenga nel movimento cooperativo abbiamo movimento cooperativo dualistico
Fatto dinamica
Fatto di impresa invece il medio e medio grandi che comunque tengono
Che sono che hanno creato buona occupazione che continuano a creare buona occupazione che essi internazionali Lizzano sempre di più ma sono le grandi imprese le medie e grandi imprese non c'è questo passaggio che dovrebbe essere
Congedi dovrebbe essere qualcosa
Di naturale all'interno
Di un mondo imprenditoriale
Di un Paese evoluto come come l'Italia quindi la crisi ha reso ancora più drammatico questo problema del percorso scienze donare
Dobbiamo cercare di trovare i rimedi anche legislativi perché è un'impresa non rimanga lì dove è nata ma capisca
Nelle quantità nelle dimensioni nella capacità
L'obiettivo della crescita quindi si impone
Però questo obiettivo pone esso pronta accorta cooperative un altro problema che qui è stato evocato quello dell'autonomia
Perché la crescita imprenditoriale non si fa soltanto in una propria dimensione solo piccolo divento tento diventare più grande perché la dimensione maggiore mi consente di competere meglio in quel determinato settore
La capacità di crescita si fa anche come aggregazione la lega sotto questo profilo è stata maestra
Molto brava molto capaci hanno fatto grandi cose
Cosa ha fatto anche Confcooperative ma certamente la lega affatto di più
Qual è il problema qual è stato il problema di Confcooperative il problema dell'autonomia
Per l'autonomia e non mi riferisco solo autonomia
Delle centrali cooperative o delle cooperative Confcooperative ha sempre detto che il socio deve essere il centro della cooperativa il padrone l'azionista unico della cooperativa
Che non ci possono essere
Centrali occulte che non ci possono essere altri centri di potere sta Ernie siano essi politici sindacali professionali
Che il socio è solo il socio deve essere come dire
Il il rapporto che deve rappresentare la proprietà non ci deve essere qualcosa di nascosto un regista un burattinaio che muove la cooperativa
E ma questa medaglia che è molto bella questa questa questa
Quindi l'espressione molto belli autonomia
Totale autonomia anche
Dall'Associazione cooperativa né anche dall'Associazione cooperativa
Questa autonomia però
E una medaglia che sa questa bellissima faccia ma siete anche un'altra che è l'alibi costituita D'Alì
Le l'autonomia porta alla boa l'alibi di perpetuare il potere con l'autonomia
Del management dei Presidenti
E delle resistenze a qualsiasi ovviamente a forme di integrazione di concentrazione
Voglio il bastone Rete perché alcuni di voi mi hanno sentito già dire queste note mille volte ma voi riduciamo la sede come dire ancora più ufficiale amico anche qui
E sempre è stato sempre è stato più facile unificare le due Germanie che le due cantine sociali dei trapianti nel sociale che avevamo a Bologna
E non è stato fatto perché c'erano dei motivi ideologici ma c'erano dei veri e propri motivi personali
E che erano sancite dalla Benedetto autonomie e così il capitale e diventa a volte l'isola di capitale dentro
Più cooperative
E più generose di quanto non siano le società cooperative perché il problema degli ultimi anni era che non era solo necessario fare buona cooperazione tra cooperatori
Ma fare buona cooperazione tra cooperative
E allora vengo perché quello che oggi sia più tempo per altre cose all'ultimo punto che è quello della Alleanza delle cooperative almeno a me lo scavo con poco tempo
Io
Vuoi come non si fa a non apprezzare
Intervento si fa di Romano su un certo profilo è quello
Che ha fatto ultimamente Stéphane Pierluigi Stefanini
Come siamo però mi permetto di dire
Anche per la residenza
Vediamoci
Ne parliamo di questa autonomia da
Di queste unità date
Da tempo ci
Ci siamo detti io sono stato uno di quelli che ha fatto qualche resistenza non è chiaro soltanto tirato il Carotenuto ordinanza per lungo tempo sono stato criticato proprio
Perché mettevo freni alla alla unità demonizzato operativa però basta orbita si fa una zuffa
Ci siamo Giorgia cosa e poi continuiamo a parlare
Degli ideali della dell'unità del
Di come si deve fare l'unità dei meccanismi di oggi ci che portano l'unità mi pare francamente
Deviante cioè anche questa è un prender tempo
Il convoglio era partito ecco ma lo deve arrivare se si vuol fare l'unità però passi sono sedente Marino mi permetta la battuta non è che
Diceva Stefanini basta L'Unità bisogna proprio mescolarsi se non funziona
Se non si fa qualche altra cosa che è comparsa in giro anche per altri lidi diciamo sì ma mi pare aver capiva infatti l'unità non è fare l'associazione o come volevo anch'io la Federazione come passaggio per l'unità è fare l'unità
Perché tutto il resto sono le cause e dilatoria un atteggiamento dilatorio che non porta al processo unitario perché si rimangono le associazioni con le loro identità
E con le loro storie non si miscela oramai anche ragionare certa nell'avere della coltello certa doveva rispettare le minoranze che saranno delle minoranze
Ma se noi continuiamo a raccontarcela certe raccontando da dieci anni e io sono quello che porta la maggiore responsabilità perché forse nell'epoca in cui sono stato Presidente nazionale
Poteva ancora di più spingere per l'unità e realizzarla questa unità insieme
Allora allora terapia ovviamente vaporetti
Ecco dovrà potevamo fare ma abbiamo anche noi delle messo in marchi nato delle cautele ora di fronte a quello che ci diceva Romano cioè
All'apertura dei mercati alla crisi economica che sta devastando ma è possibile che noi continuiamo a tenere tre quattro cinque centrali cooperative
è vero è vero
Che
Se abbiamo un esempio di conservatorismo del nostro Paese uno degli esempi di conservatorismo dato al Paese
è il mondo associativo diviso in mille rivoli io sono un relatore del leggera dietro la concorrenza che non so se arriverà mai alla fine ma
Io vi posso dire che ho visto quarantadue associazione di tassisti
Ventisei di di di di identità dei dentisti cioè quindi
Non è che noi siamo un'eccezione ma proprio perché non abbiamo una storia
Una grande storia dietro le spalle
Noi non possiamo non vedere che il nostro futuro è legato solo l'unità del movimento cooperativo non alle piccole
Parrocchie tutti
Lo grande parrocchie che servono esclusivamente anche quei forse provocatore anche perché non sono più dirigente di cooperative di di cooperazione
Allegate più a e gli affetti personali perché ovviamente un Presidente di una provincia di cooperative di Torino di Confcooperative ovviamente atto ma tutta una sua struttura mentre da
Da come dire da tre dirigenti da farne uno
E quindi questo evidentemente comporta io credo per concludere
Che la macchina dell'Unità cioè il treno dell'unità debba
A riprendere e debba riprendere decisamente senza ulteriore discussione debba chiudersi questo capitolo dare un segnale al nostro Paese
Io non credo che sia la divisione un bene ma è
Male
O lo oggi è un male ieri e poteva essere un bene forse è stato un bene oggi è un male e come tutti i mali vanno curate
E in questo caso vanno rapidamente stroncate grazie grazie Presidente Marino
Perché anche
A dispetto del clima che c'è su questo tavolo ha riscaldato
Anche con il dibattito hanno qualche corrente fra i d'accesso professor Prodi
Ovviamente lei allo schema e la prego anche di non farmi sentire in colpa se vuole di raccontarci in parte lo scritto lo schema che l'aria però queste sollecitazioni Marino è meglio il suo discorso non lo so non so non so
Lo vide questi ma però
Autonomia errori del passato la divisione la divisione non è solo nella cooperativa è dappertutto anche i settori dove forse per rappresentare il trasporto basterebbero duo tra
Ma ci sono delle colpe
Della dei cooperatori e devozione conferma sono anche delle colpe diciamolo un po'della politica un po'delle istituzioni che hanno giocato
Un po'dei rapporti internazionali che hanno giocato LEA ha una qualche esperienza diciamo da vantare in questi anni e conoscenza ma il guaio dello show domande che mi tocca certo accordo con Marino in tutto
Cioè no ma davvero quando io penso
Cioè
Vorrei dare qualche esempio pratico anch'io penso
A ricco pratiche che sono in crisi adesso no
Ecco ci trovi le divisioni
è a trovi perché perché l'edilizia è un settore ciclico e non può dipendere da un mercato solo perché sennò ha in mano
L'abbiamo costruito tutta una serie di per le imprese edili
Che vivevano nel mercato nazionale
L'unica cooperativa che avevo sia un Bilancio esterno estero ecco la dire avendo perché era fallita anni fa e si era dovuta andare all'estero allora
Voglio dire
L'interpretazione di questi
Di queste scosse della storia otto la fai con la tua forza e allora l'unità di cui parlava Reno diventa assolutamente ovvia doverosa oppure sbagli
Altro campano finalmente si sono unite tre
Cooperative di distribuzione
Quella zero
Grandi cooperative di Granaglione già grande dei tre grazie grandi ma solo piccole insieme
Perché in un settore in cui
Si gioca il profitto sullo zero il cinquanta per cento
Il problema dell'acquisto il Comune purtroppo io voglio dire non non sto dicendo perché è una buona cosa sto dicendo che così è
La realtà quando il discorso fra perdere guadagnare lo zero e cinquanta per cento
E allora di fronte all'Auchan di fronte altro intanto di fronte alla grande distribuzione
Ho noi abbiamo una forma oppure la cooperativa si estingue Fini raccolto chiedere sempre più aiuti all'esterno perché non può vivere questi sopportò con le realtà
E vicino a questo abbiamo però le cooperative come dicevo prima Shoes sociale da Santa chiare bisogna
Che quell'unità il quindici validi capisca
La necessità delle varie componenti ecco e evitare i due rischi terribili i due rischi opposti della emarginazione adesso del socio che non conta nulla oppure del chiedere aiuto solo lo Stato io qui
Per alleggerire
Voglio finire col
Due
Episodio della mia vita normale veneranda uno di cinquantacinque anni fa è uno solo degli
Quarant'anni fa circa trentacinque anni fa
Cioè arrivano i fan dai produttori per un gruppo di cooperatori a Reggio Emilia
Quindi all'estero senta bolognese c'era stata visitare una
La prima stalla
Capitalistica che noi
Chiamiamo no
Nella grande trasformazione grave e c'ero andiamo in un gruppo avevamo c'era tutta questa figlia di mucche
Che era una novità no duecento bocche tutti in fila
Con questi grandi sedere non è il proprietario che dice
Vi piace questa
Media
Scala sociale e si sente uno che dice sostiene approvato va a chicchessia sociale per le mucche
E
Di lei abbiamo fatti illuminare il discorso
Che ha fatto enti che l'atto solo sia per la grande dimensione può portare alla cooperativa sociale per bocca
E però
Purtroppo la grande dimensione diventa indispensabile se non si chiuda la cooperativa e lei è il grande problema
Di dello studio all'innovazione della flessibilità e dell'Unità per quello che è lì che sono d'accordo con Marino l'altro episodio che riguarda
A sempre appunto la mia lunga vita quadro Presidente direi che diamo anche qui prima di Cristo
C'era le grandi imprese edili e cioè Rita astratto riprese però
Tutte le imprese edili e per
E esce una grande
Un piano del Presidente americano di sviluppo dei lavori dell'edilizia raduno e i dirigenti dico questi
Bisogna
Vedere di fare un grande sforzo verso l'America in modo a diversificare
è uno di questi di guardare dice
Presidente la nostra America egli è a Montecitorio
Ecco questo è l'altro grande problema da evitare no o l'ho detto in modo scherzoso per
Perché vaiolo diceva ma attenzione che qui proprio è un fatto di importanza enorme
Come tenero il socio che decida come hai detto tu prima con la stalla Sociale no
Col con le grandi dimensioni eccome
Sviluppare dunque il filo parti questo mercato internazionale senza dire la nostra bella Italia a Montecitorio no
Ecco questo è solo e i due grandi problemi e allora chiaro
Che il discorso delle unità diventa diventi obbligatorio perché se no
Non si scappa da sarda dall'incorrere in queste in questi in questi due errori ecco questo
Ripeto
Hanno cercato di dire in modo leggero ma sono i grandi problemi di oggi cioè riuscire a interpretare
Il mercato nel modo diverso a seconda della diversità delle cooperative
Riuscire a dare un minimo di flessibilità ma anche
Il pugno di ferro quando si vede che capire che non si può
Arrivare all'unità solo quando la tua sopravvivenza e a rischio ed è quello che è avvenuto negli ultimi anni durante la crisi i fattori di unità sono state i dati solo quando
Nessuno dei partecipanti ce lo poteva fare a casa
Freni
Quindi l'unità non per il rischio di morire ma perché bisogna convincersi che serve L'Unità perché
Indispensabile per difendere
Lo spirito cooperativo la difficoltà di preservarlo spirito cooperativo nella dimensione quella ticket questa è la mia ossessione ma qui è un vero problema è un vero problema grossissimo quindi diversi
Modelli decisionali sperimentazioni
Ecco
Però
Purtroppo la dimensione indispensabile questo è il primo
è il secondo
Non è più una situazione in cui si può dipendere minimamente dallo Stato cioè la nostra americana non è mai più a Montecitorio molte cose queste sono le due
I due anni e tutti i giorni ha detto che abbiano
Guidato a riflettere su questi temi grazie grazie Presidente Romano Prodi
Un'ultima battuta da Stefanini poi
Nella sì sì
Ce la faranno nel due mila diciassette i nostri voglia fare già qualcosa su questa strada
Caso parlerà Maurizio Gardini fra qualche se di qualche secondo secoli fa due quindi risponderle questa domanda volevo una sua opinione loro e non solo
Mi dispiace lei stasera come non è fatto negli anni dello sciopero miliardi
Perché
Frontone dei servizi
No ma
Vengo alla risposta mi scusi ma ci mancherebbe due
Fleurs primo
In realtà
Se ci pensiamo
La
Crisi del modello di sviluppo globale
Che è strutturale non episodica
Ci costringe e per certi versi agevole il nostro percorso di convergenza
Perché in realtà
Una serie di aspetti di nodi che appunto possono aver determinato nel percorso storico differenze importanti oggi necessariamente richiedono per essere vinti una risposta comune
Seconda riflessione nel libro se ne parlate era stamani e ne ha parlato prima nella parte finale del libro vi invito a guardare per loro
Perché l'ICE il terreno di lavoro futuro
I giovani le nuove cooperative la cultura la formazione ed educazione non a caso l'assemblea delle cooperative di Bologna
Di dicembre
Scorso ha centrato il tema sui giovani
E quindi credo che abbiamo tutti gli elementi per andare avanti
Io faccio il tifo Maurizio lo sa Mauro pure perché abbiamo qui poi vertici dell'alleanza qua qua con noi
Bisogna assolutamente
Arrivare a stringere le condizioni ci sono
Bisogna averne voglia disponibilità metterci un po'di coraggio ed essere
Come dire coerenti con i nostri padri
Ho leader coraggio ce l'avevano e
Perché partendo da zero e costruendo il Paese fa non è su un bel coraggio non so se ne amazzonico risale ancora in sala
Qui abbiamo un testimone vivente di cosa vuol dire averci messo del coraggio no peraltro presentammo esattamente un anno fa un libro curato da Vera Zamagni sue né a Mazzoli
Cioè per dire che noi oggi abbiamo questo dovere questa responsabilità e non possiamo permetterci il lusso di non arrivare a stringere in modo
Convincente
E convinto il tema dell'unità grazie grazie grazie Stefanini case nella casa protetta il presidente Maurizio Gardini rimanete pure qua
Finiamo col Presidente nazionale Confcooperative al quale cedo anche il mio microfono potete potete rimanere lì è Presidente Marino
Prego
Non mi fa una domanda lei
Campo libero vista l'esperienza dello stesso la vicenda che le domande le abbiano fatte
E allora
Non devo dare delle risposte voglio semplicemente
Fare qualche riflessione portare qualche contributo
Ho ascoltato fra
Dieci giorni avremo assemblea dell'alleanza
Spero che non sia un'Assemblea sotto tono
Ma voglio partire dalla
Dà l'occasione perché Bologna dopo cento giorni
Da quella per l'iniziativa di Legacoop torna ad essere il crocevia
Importante
Non solo della celebrazione del passato ma della discussione
Sul futuro
è stato posto il problema dell'alleanza
Voglio rispondere subito
L'alleanza la faremo
Non è l'anno del mai
La faremo non perché non ce la facciamo più ad andare avanti
Anche se dobbiamo essere onesti si pone come per le imprese
Un tema di sostenibilità economica anche per le organizzazioni tutte
Da Confindustria
Fino all'ultima
Ma noi
Oltre che una né ci si
Il TAR
Di carattere economico di sostenibilità economica
Abbiamo necessità di falda perché la cooperazione in questo Paese fortemente cresciute riconosciuta dopo il fascismo perché avevo un articolo quarantacinque
L'articolo quarantacinque c'è ancora ma c'era un clima è un contesto che soffiava
Soffiava alle spalle dei cooperatori li spingeva avanti ci sono state politiche ci sono state leggi ci sono state misure c'era sostanzialmente
Un vento favorevole che soffiava e che spingeva forte
Penso all'agricoltura negli anni Sessanta e Settanta penso alle iniziative di Marcora e via di seguito penso ad altri settori
Penso alla tre otto uno che abbiamo fortemente voluto che ha generato la cooperazione sociale oggi c'è un contesto diverso che non è solo un figlio della crisi
Oggi c'è innanzitutto una Unione Europea che non ha
L'articolo quarantacinque della Costituzione nonostante abbiamo i nostri presidi
Se penso alle banche e a come l'Unione bancaria considera le piccole banche perché fa le piccole banche le banche di credito cooperativo dove l'unico modello è la grande banca capitalistica la grande banche capitalistica
Però pesa talmente che ci voleva spingere a una riforma
Dove costringeva tutte le BCC essere soci di una capogruppo dove la maggioranza ce l'aveva quel mercato speculativo fatti di un capitalismo senza volto spinto solo ed esclusivamente
Dalla speculazione selvaggia
Abbiamo visto su grandi banche capitalistiche con quale affetto
Ma c'è anche all'interno
Un malessere o c'è anche
All'interno un virus che ci pone la necessità
Di un cambio di passo di un cambiamento
Troppa cooperazione spurio o troppa decelerazione dovute all'utilizzo non corretto dello strumento giuridico
Cooperativo
Unità al fatto che la crisi ha convinto anche qualche dirigente a oltrepassare la soglia della legalità per trovare un vantaggio competitivo e garantire al lavoro abbiamo detto io Lusetti più volte che anche quando
Un Presidente si muove nella salvaguardia del lavoro si oltrepassa la legalità è fuori dal movimento cooperativo
Allora
Queste cose in un contesto esterno è un contesto interno sono quelle ragioni fondamentali che ci obbligano
Oggi a ragionare e a costruire
L'Alleanza delle cooperative
A costruirla anche nella logica che Stefanini diceva prima non solamente di un'Unione ma di un
Rimescolamento
Io non voglio
Ripartire
Dalla chiusura di una stagione politica che non c'è più
Perché questo non è
Fondamentalmente
La cosa che più ci spinge
Non voglio ripartire dal fatto che non ci sono più le cooperative bianche le cooperative rosse le cooperative verde c'è un contesto che ha bisogno di una risposta diversa e la risposta diverso non può
Che nascere proprio
Da quello che ci siamo detti
Ma per la quale
Cooperazione
Una cooperazione che non può che ripartire mettendo al centro
I valori di sempre
Il valore della mutualità in primis
Una mutualità nella sua doppia accezione interno esterna perché noi non siamo solo delle imprese che fanno l'interesse dei soci
Perché noi non siamo solamente organizzazioni che fanno lobby
Che pure è una cosa positiva ma questa la fa solo Confindustria noi dobbiamo fare anche altro
Perché non abbiamo un articolo quarantacinque che cita diritti e dovere e abbiamo una mutualità interna guai a noi se dovessimo pensare di sacrificare
I nostri sono ce l'abbiamo anche una mutualità esterna che ci rende responsabilità di vivere legge un territorio leggevo un bisogna costruire una risposta perché questa è stata
La cooperazione rafforzata la cooperazione è questa
Dovrà essere il punto di ripartenza
Dell'alleanza con una capacità di vivere i territori con una capacità di essere in mezzo alla gente con una capacità di saper
Trasferire ai cittadini di questi territori dalla città metropolitana
Ai Paesi più dispersi dell'Appennino
L'idea
La speranza
Che la cooperazione dell'Unione del dei cittadini può rendere protagonisti su un territorio può costruire una risposta a un bisogno penso che questo sia
Sicuramente
Un elemento positivo e quanto ne abbiamo bisogno
Quanto alle abbiamo bisogno per continuare a dare una prospettiva in tutti i nostri settori
E questo vogliamo
Continuare a farlo anche in una logica in una visione che rende la cooperazione tutta al di là di quelle divisioni che abbiamo avuto politiche ma anche
All'interno dei nostri contesti fra le federazioni Doucet attore piuttosto che
Di un altro settore e penso che questa visione della cooperazione tutta serba a rilanciare
E a costruire il modello abbiamo bisogno di strumenti anche nuovi
Abbiamo aperto l'anno scorso una stagione di confronto col Governo con la politica per avere gli strumenti nuovi
Ci siamo bloccati anche per le difficoltà della stagione referendaria del Governo nuovo
Non sappiamo quale sarà la prospettiva del Governo ma abbiamo certamente bisogno di chiudere la stagione anche degli strumenti legislativi
Abbiamo bisogno di mettere mano anche a un superamento
Di alcuni strumenti obsoleti abbiamo bisogno di rendere più tangibile
Il livello di partecipazione perché non vorrei che si facesse confusione fra partecipazione autonomia se la cooperazione sacrifica la partecipazione diventa un'altra no per noi non vogliamo cambiar pelle
Un conto è non avere la partecipazione un uso eccessivo della delega nei confronti di un dirigente che sta lì venti trenta quaranta cinquant'anni e immedesima la sua vita con quella dalla cooperativa e spesso spesso
Spesso non sempre ma spesso
Si generano anche dei Casini organizzativi
Un conto invece esaltare stimolare pretendere la partecipazione dei soci che deve essere assolutamente un valore
Quando la faremo
Mauro
Ci tirano per la giacca
Io
Sono abituato e non voglio eludere il problema
Dico solo una cosa
Che l'Alleanza delle cooperative non la faranno
Maurizio Mauro e Rosario
Noi abbiamo a nostra responsabilità
Abbiamo ricevuto un mandato
E dobbiamo governare e gestire dà una risposta mandato
Però anche il dovere di dire
Che
In venti regioni italiane
Dopo sei anni su venti regioni in cinque i dirigenti locali non sono ancora stati capaci di costruire un coordinamento
In cinque regioni hanno costituito un coordinamento che non è però un laboratorio è un punto d'incontro riusciamo a dieci per fortuna
Non rappresentano
Numericamente la maggior parte delle cooperative
Solamente cinque Regioni possiamo dire che hanno effettivamente un livello di contributo alla costruzione per l'alleanza è anche uno stimolo
E allora questo è anche un impegno che responsabilmente di voglio trasferire voglio socializzare perché l'alleanza costruita io ho sempre detto la velocità di avanzamento e una data che sancisce che il patto una nuova epoca
Sarà anche il frutto del risultato
Di una condivisione di un processo
E tutti siamo chiamati
E tutti siamo chiamati io non
Non eludo la mia responsabilità
Ne sono convinto e sono convinto che
Dovremmo avere la capacità nella prossima Assemblea che avremo fra dieci giorni di presentarsi anche con delle proposte
In una situazione in cui
Forse al momento di tacere o forse al momento per la cena per rinfresco
Forse era stato provvidenziale ma io non
Non venne fuso diretta al microfono che
Sei mesi fa avevamo detto alcune cose
Poi ci sono sopraggiunte evidentemente delle difficoltà che non ci hanno consentito
Di arrivare fino a venti
Non è
Una mancanza di determinazione ma è una
Oggettiva
Necessitati costruire su basi solide
Non è la difesa di un proprio posto non è la difesa della propria responsabilità
è la necessità di sei Saia
Volontà di accompagnare tutte le cooperative italiane dentro la Casa dell'alleanza
In un momento in cui anche dentro il movimento cooperativo ci sono spinte
Non
Di confluenza verso cento ma spinte centotrentatré
Di chi in qualche misura viene anche dentro
Il movimento cooperativo anche da parte di altre organizzazioni a cercare elementi
Su cui fare organizzazione fare economia tali servizi
E quindi
In sintesi e chiudo
Siamo determinati a farlo
La vogliamo fare presto
La vogliamo fare le pene
Ma tutti ci dovete dare una mano facendoci sentire
La voglia di farlo
Perché non può essere solamente un'alleanza costruita a Roma ma deve essere un'alleanza diffusa capillarmente su tutto il nostro Paese
Un'alleanza che sia effettivamente protagonista
Di un nuovo sviluppo e di una nuova proposizione della cooperazione nel Paese grazie grazie al presidente Maurizio Gardini