Presentazione dei libri "Il cuore del potere. Il "Corriere della Sera" nel racconto di un suo storico giornalista" di Raffaele Fiengo (Ed. Chiarelettere) e "La Repubblica tradita" di Giovanni Valentini (Ed. Paper First)

Scusate iniziano qui c'è scritto Giuseppe Giulietti non sono Giuseppe Giulietti non è ancora arrivato però abbiamo problemi di tempi speriamo che arrivi se arriva come si accorda e nel nel dibattito
Corretti come direttore della Federazione della stampa sono qui quelli a ringraziarvi per essere intervenuti
In questa presentazione che non è la presentazione di un libro ma la presentazione di due libri che riguardano due testate le due testate principali del Paese Potì reali del Paese il Corriere della Sera e Repubblica
Viste in due momenti però diversi
Nel senso che il libro di Fiengo tra l'altro tutte loro scusa Raffaele Fiengo e all'estro influenzato
E anche un altro presentatore professor Zani
Della Università di Roma che
Doveva essere qui con noi mi ha chiamato stamattina per limiti anche lui ha letto influenzato quindi abbiamo delle defezioni dovute alla alla stagione
Detto questo dicevo sono due leggi quello di Fiengo che parla del Corriere della Sera soprattutto in un momento particolare
Quindi dopo la
Come dire la cessione da parte del dei fratelli Crespi soprattutto di Giulia Maria Crespi delle quote del Corriere della Sera quindi i passaggi successivi alla Riccione tutta la vicenda della P due che è ricostruita nei dettagli
Ecco venire la fotografia
Nel momento peggiore nella storia del Corriere della Sera
Quello in cui il Corriere della Sera diventa l'obiettivo come nell'apprenda di poteri forti o deve comunque gli altri poteri che non sono l'editoria
Il vaglio di libro invece di di di Giovanni riguarda la parte finale di questa storia di Repubblica
Tra l'altro sempre in queste settimane questi mesi come sapete è uscito anche libero di recarmi attesi sulla storia di Repubblica
Che fotografa la parte iniziale la parte in ascesa cioè questa gara dei capitoli recanti attese quelle dette convenire anno per anno il confronto tra Repubblica il Corriere della Sera in questa gara per la conquista del mercato
è certamente un libro quello dire Caratese affascinante perché ripeto fotografa l'ascesa di un editore puro e credo che il discorso editore puro sia importante
Quella di Giovanni invece una fotografia diversa ed è negativo cioè la fase un po'di discesa di Repubblica quando non c'è più l'editore puro e diventa un'altra Commissione
Quindi come pay qui due libri quello di fianco e quello di Giovanni si correre sì coniugano tra di loro proprio per fotografare
Una fase estremamente complicata e per questo abbiamo voluto unirli in questo tema che informazione e potere
Perché poi alla come dire al fondo di tutto questo cioè ma il rapporto tra informazione e potere
Allora io così sono rimasto molto colpito Emma ovvietà ma nella
Introduzione che Stille ha scritto al libro di Fierro c'è un passaggio che mi ha
Colpito particolarmente
Perché a un certo punto dice distillerie
L'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone mi ha detto virgolette
Caro mio se vuoi fare il grande imprenditore in Italia devi avere per forza un piede dei media meglio due chili di
Questa è la fase di Caltagirone
Che si che le commenta per aiutare l'imprenditore il giornale deve essere usato come strumento di potere attraverso gli articoli che pubblica
Quelli che non pubblica e per il modo in cui essi vengono in pagina
E con l'affermazione di Caltagirone e la traduzione distillerie
Mi pare che il compendio viene bene quello che è il senso di questi due libri è quello che è il senso della nostra conversazione cioè il rapporto tra informazione e potere che è fondamentale
Come sapete noi qui potremmo dilungarci a lungo ma insomma io non voglio farlo perché copie so solo introducendo i lavori di questa discussione
Ma il
Visto quindi abbiamo avuto alle spalle gli anni forse Vittorio se li è ricordati ricorderà insomma gli ricorda anche Raffaele Fiengo
Gli anni in cui ci siamo impegnati per la legge sull'editoria la legge dell'ottantuno che doveva essere una legge di sistema in cui finalmente tra l'altro si dava attuazione al dettato costituzionale
A quell'articolo ventuno in cui si parlava di pubblicizzazione delle fonti finanziarie ceda conoscenza nella corretta dei giornali
Era una norma che veniva da lontano veniva niente di meno nasceva da un'esigenza del mille novecentoquattordici
Nel mille novecentoquattordici l'anno in cui della neutralità
Come sapete l'Italia era alleata della Triplice Alleanza però normale attorno a me non era entrata il primo conflitto mondiale
Il mille novecentoquattordici e l'anno in cui c'era la guerra dei giornali la guerra di carta in Italia si combatte una guerra di carta nel senso che un fiume di danaro arrivava da Berlino da Vienna e da Parigi
Per finanziare i giornali perché i giornali dovevano spostare l'opinione pubblica
Verso la triplice intesa o verso la triplice alleanza
Come sapete tra l'altro fondi soldi francesi che va con cui il conduttore sui fondi francese in acque il Popolo d'Italia di Mussolini perché Mussolini in quel momento ero interventista sul fronte democratico
Da quelle vicende del mille novecentoquattordici allora alla Federazione della stampa anche allora promosse un'inchiesta proprio sul finanziamento dei giornali da quell'intesa Inter quell'inchiesta
Nacque un intervento parlamentare dei socialisti e poi anche del gruppo repubblicano per una legge
Che
Come rendesse pubblica e le proprietà dei giornali
Bene quella legge fu quel disegno di legge
Furbi presentato ad ogni per il rinnovo di Parlamento perché decadeva sempre alla fine come sapete poi dal ventidue in poi
Il discorso ci fu più quindi della legge decade definitivamente quella legge fu ripresa nel dopoguerra sostenuta da quarantatré in poi dalla federazione della stampa
E dai partiti sia di destra che di sinistra ed entrò nell'articolo ventuno della Costituzione
L'attuazione di quella parte l'articolo ventuno è stata fatta con la legge dell'ottantuno quindi molti anni dopo la Costituzione bene quella legge sembrava che dovesse finalmente portare chiarezza
Ma oggi quella chiarezza francamente non c'è
Nel senso che
Comunque noi conosciamo le proprietà dei giornali ma sul piano per esempio della concentrazione non a caso il libro di Giovanni
Parla quelle della Repubblica tradite parla di questa Stam pubblica di questo nuovo gruppo che si è creato
Perché i livelli di concentrazione all'interno della carta stampata non sono previsti da questa legge
Che come dire oggi assolutamente inattuale nel senso che la concentrazione e fatto al sulle copie tirate sulla tiratura dei giornali
E io ricordo che quando
Per fu chiesto all'ingegner De Benedetti va bene ma avete creato questo gruppo ma state oltre i limiti del venti per cento della tiratura prevista dalla legge come farete la prima risposta di Debenedetti fu
Beh ridurremo le tirature
Come dire che insomma mi pare per chi fa l'imprenditore dell'editoria è una cosa abbastanza strana
Perché qui il problema è che imprenditori dell'editoria praticamente non ce ne sono quasi più
Nel senso che i cinque gruppi maggiori hanno il cinquantotto per cento del mercato di tutte le grandi testate
Citavo prima
Caltagirone pensata le testate di Caltagirone che sono testate che in alcune regioni hanno come dire la totale pensare che significa il Messaggero per Roma o il Corriere Adriatico ad Ancona o il mattino a Napoli
O il Gazzettino a Venezia
Quindi pensate a quella che è la catena dei giornali De Benedetti allora una cosa e il il gruppo Caracciolo quando Caracciolo era editore Caracciolo Scalfari
Pensate a quanti sono gli interessi economici che oggi muove il gruppo De Benedetti con la Cina e con tutto quello che significa intorno
Quindi alla fine abbiamo
Una informazione pura tra virgolette editori puri che praticamente non esistono quasi più
Allora quando
Come nell'informazione è quella descritta voluta da Caltagirone ed è scritto da Stille beh evidentemente qualche problema c'è quindi proprio l'altra potere e informazione è un potere che si pone
Perché l'informazione collega il bene fondamentale della democrazia
Allora se l'informazione si indebolisce noi abbiamo una democrazia indebolita formalmente siamo ancora in uno Stato democratico ma quella dell'epoca è una democrazia indebolita
Io devo fare solo un'introduzione mi dispiace correggetemi solo altra allungato un po'troppo su questi temi ma questo è il centro della nostra discussione prenota appunto lo spunto dal libro di giovani sarebbero di Raffaele
Allora rispetto al programma ci sono il frutto anche alcuni amici che non ci sono però abbiamo il piacere di avere qui
Anche Antonio Padellaro tetti di queste vicende è stato più che un testimone un interprete un poi una un attore di queste imprese
Quindi e siccome accorcia fatto la cortesia di essere qui ma ci ha detto che aveva anche poi un successivo impegno io darei subito la parola ringraziandolo per essere intervenuto ad Antonio Padellaro
Grazie allora intanto per l'onere della mia voce perché anch'io sono stato
Purtroppo così convocato dal letto di dolore però di fronte al
Sollecitazione del direttore tardi Giovanni ho detto presente
Ma in quanto persone informato
Dei fatti
Perché effettivamente
Le vicende raccontate nei due libri da Raffaele Fiengo da Giovanni Valentini
Miss mi sono note io sono stato al Corriere della Sera dal mille novecentosettantuno al
Mille novecento novanta
E nel novanta sono stato chiamato da Giovanni all'Espresso come vicedirettore vuole speso sono rimasto dieci anni
Dico questo perché
In genere può capitare che qualche presentatore così non abbia letto vivibili che presento può capitare ma è una cosa rarissima magari si si informa sulla quarta di copertina
No io non solo i libri collettivi ma posso dire io li ho vissuti quindi tutte le vicende che esso che sono raccontate mi sono note
Vorrei dire che
C'è una coincidenza interessante dalla pubblicazione si Multari dei suoi volumi no perché loro non voluta
Ma queste sono coincidenze che hanno un significato perché è evidente che le vicende raccontate dalla Repubblica tradita e Dario dal cuore del potere
Sono le vicende che hanno una fortissima attualità pur
Avendo un aggancio ovviamente dalla storia
Nella storia dei residui giornalistico ruoli viversi condivide diverso e convinzione diverso e con personalità diverse hanno vissuto deve anche interessante questo
Perché la la Carrieri Giovanni e sarebbe un passato una gabbia di vertice io lo colgo conosciuto era già direttore
Opera già direttore e io no no no e dare non abbiamo fatto qualche anno insieme come cronisti politici però
Ma lo dico perché è evidente che tu avevi veramente il così detto pollice verde quindi TUC hai vissuto sulla tolda di importanti giornali
E hai conosciuto i giornali nella nel rapporto diretto tra redazione è proprietà quindi aiuto questa esperienza
Importante perché se giornalista hai potuto conoscere dico pregi e difetti de di queste due due realtà Raffaele ha avuto una magari da diverso perché è stato
Due Raffaele Fiengo è diciamo impersonate in casa ha incarnato
Il comitato di redazione non non non c'era comitato di redazione che non avesse così come simbolo Raffaele Fiengo nel bene e nel male perché era
Avuto anche lui le sue critiche sui problemi però ecco
Vorrei se riesco se riuscirò a farlo
A tirare fuori da queste due storie che sono tra l'altro molto molto interessanti
Dopo dal punto di vista di di ciò che raccontano perché non solo dei saggi
Così concetto Ursi o astratti sono calati nella realtà di due grandi due più grandi giornali italiani e che Raffaele racconta
La storia del Corriere la sera lo vedremo in un suo particolare momento e Giovanni racconta fin dalle origini e se non lo so tre fondatori la storia di Repubblica nella sua parabola
E quindi
Io cercherò di tutti direttivi sottolineare in maniera se volete banale è un po'schematica
Il bene è il male partendo dal male che il giornalismo contemporaneo ha espresso
Partiamo dalla da da dal male il libro di di di di Raffaele Fiengo e tutto centrato sulla vicenda della
Del della P due al Corriere della Sera
Ed è
Sempre un poco la superficialità che abbiamo spesso spesso hanno i giornalisti stessa storia della P due è stata molto è stata archiviata tra le varie ed eventuali si pone un certo punto il Corriere della Sera
Fu comprato dei banchieri legati alla P due aveva un direttore che della P due aveva dei giornalisti erano dalla P due
E ed avere poi quella storia è finita così beh insomma non non non è proprio non è proprio così non è proprio questo io adesso non vi non voglio non cercherò di essere il meno possibile autoreferenziale perché
I protagonisti sono Giovanni Raffaele però insomma
Io lo color raccontate lo scritta la storia della del del del PD come
Il Co al Corriere della Sera assumersi si apprese che insomma avevamo milioni un problemino in casa perché io ero stato incaricato
Da dall'allora capo della redazione romana del del Corriere della Sera un altro mito del giornalismo italiano Roberto Martinelli di seguire la vicenda
Degli elenchi della P due che stavano per essere sdoganato di come si dice come si dice dall'allora Presidente
L'allora Governo Forlani
E è una mattinata questi elenchi furono consegnati i giornalisti
Io ero veramente il mozzo dalla redazione corsi trafelato no avendo questa
Questo che è stato il suo avversario notiziola
E devo dire che nel percorso tra
Palazzo Chigi e piazza Montecitorio e Pia piazza del Parlamento dove la la relazione del correlazione sono certi neanche insomma una vetta alla usata mera accorto di qualcosa che
Piuttosto imbarazzante
Soltanto che arriverete azione e c'era la riunione in interfono con Milano quindi Martinelli
Stava Racco elencando a a Milano e quindi a al direttore di allora Franco Di Bella la lista della spesa Novelli de gli eventi che della redazione romana che è una relazione prettamente politica avrebbe seguito
Presa mente come ENEL nelle in in una in una in un di no del teatro di Feydeau si apre una porta io entro nella in relazione con questi libroni e
Mi accorgo che siamo sta parlando di bella Martinello lei interrompe gli dice
Franco scusa è arrivato qui Padellaro con negli elenchi della P due
Allora
Di Bella diceva ha bene bene ancora Antonio dici chi c'è chi c'è negli elenchi
Ed io a quel punto passa avevo ma un bivio o far FIFA riflesso dire non lo so oppure dire la verità
Ho detto la verità
E ho detto direttore veramente ci sei anche tu
A quel punto
Sentivo un silenzio di tomba che durò alcune ore e poi Di Bella riserve bene ad ANAS che vede tutto scrivete tutto il pomeriggio poiché in una famosa in una famosa Assemblea del della con tutta la relazione si dimise
No per dire che questa storia dell'appeal della P due aveva
In Inter Risso la il Corriere della Sera fin dal vertice e anche
Forse fin dalle fondamenta e la cosa straordinaria
E che nessuno se n'era accorto
Cioè
Io facevo parte insieme al Fiengo del Comitato di redazione io ero una figura secondaria perché l'impiegato da sovrumana c'era finora perché il Presidente del Consiglio diciamo che ero un Sottosegretario ecco per fare un
E comunque ero al corrente di tutte le vicende che riguardavano il Corriere
Sì ogni tanto questa sarà la P due sì sì aleggiava
Quando ci fu la famosa intervista di Maurizio Costanzo a Licio Gelli qualche sospetto vende perché le
Spese intervista questo personaggio venne
Se spam parlata sono la doppia pagina
Vi ricordate qualcuno ricorderà Licio Gelli è una di Wanda di di Costanzo cosa qual è il suo sogno della vita a fare il burattinaio si era Autodesk dritto ed era effettivamente burattinaio
Io di quelle vicende insomma
Questo è la prima cosa che mi ha niente solo il quale ho sempre riflettuto e che
Non c'è come dice nessuno più SECS- S uno non vuole sentire non c'è niente da fare se non vuole vedere non certo alla fare avevano fatto finta di non vedere lo dico anche come come autocritica
Però io devo anche dire raccontare
Che lì c'erano atti due ma
In cui il Corriere della Sera lo racconta bene Raffaele
C'era un altro potere non un culto molto più trasparente Marocco non non meno o deciso decisivo per le sorti del giornale
Che era il Partito comunista
Perché se non vogliamo sarò raccontiamo soltanto una parte della storia e Partito Comunista che in quegli anni era partito egemone nella realtà politica italiana sono le due grandi chiese la DC il PC IVA erano furono gli anni in cui il Partito Comunista arrivo in un'elezione per fino a superare la democrazia cristiana
Il Partito Comunista aveva un controllo
Vizio non dirò stalinista mazzo abbastanza rigoroso del del sindacato dei poligrafici i poligrafici erano guidati da sindacalisti molto
Molto
Molto duri nella nella anche dalla difesa del giornale della fabbrica
E mette ricoverati relazione aveva una una una coloritura più laica arraffa levarla racconta bene questo quello che fu un contrasto un conflitto tra
Questo all'interno del sindacato
E insomma
Il il
Le vicende dell'influenza della sinistra del PC anche in alcune scelte che furono ed anche giornalistiche furono fatte
Dal Corriere della Sera Raffaele racconta bene redazione c'erano molti che erano iscritti al partito e quindi questo
Enzo questa quel questa dicotomia non possa non può essere non può essere tralasciato
La in nel racconto del libro nell'arrivo di Giovanni
Invece degli elementi negativi insomma hanno a riguardano altri aspetti del nostro lavoro
Uno è stato già illustrato anticipato direttore Tartaglia
Ed è un fenomeno quale assistiamo
Adesso quello della concentrazione delle testate una concentrazione che certamente
Crea dei problemi riguardo alla
Quello che una volta si definivano può essere definita anche oggi il pluralismo
Il pluralismo anche dei rilievi oltre che delle notizie
Però vorrei dire un'altra cosa l'attenzione che viviamo in un'epoca qui siamo verrò nella nella sede adatta per porre questo problema dove
Da una parte abbiamo la concentrazione un potere vittoriale sempre più robusto
Concentrato e e che si è autore mai essi e si ha avuto promosso potere a tutti gli effetti dall'altra parte abbiamo una professione giornalistica
Che sempre più
Sito depressa emarginata verso il precariato
Non so se avete notato ma nella
Controverse intervista
Dell'Assessore Berdini da parte del collega della stampa a un certo punto nella registrazione si sente Berdini che
Evidentemente non conoscendo bene la giornalista con cui stava parlando di chiede ma tu sia un precario dicessi purtroppo sono precari
E stamattina mi mi faceva un certe affetto ledere il direttore della Stampa Molinari a Omnibus tanto sono centocinquanta anni dalla fondazione della stampa e quindi c'è
C'è una celebrazione di questa grande testata
Sottolineare con orgoglio
Il fatto che questo scoop era di un di un di un giornalista della stampa e diceva perché il giornalismo erede di ritrovare il gusto del marciapiede andare a cercare notizie
Sì lode però quell'era un precario
E quindi era un giornalista che probabilmente forse spero che dopo questo scoop avrà un contratto
Conte no con tutte le regole
Speriamo insomma ecco sarebbe una bella magari facciamo una
Una petizione perché tutto ciò avvenga visto che grazie si è si è comportato così bene e quindi
Ecco concentrazione e precariato
Perché la concentrazione delle può anche essere un fenomeno evitabile no
Per Giovanni
Non lo considera inevitabile Giovanni nel suo libro considera come
Una una disgrazia come un come un tradimento come dice il libro spesso e spiega perché perché spera conta come era nata la Repubblica no quali erano gli ideali i valori
E la visione che quell'gruppo di giornalisti guida ed Eugenio Scalfari aveva deciso di
Di imporre su un mercato che era monopolizzato da
Dal Corriere della Sera dalla sarebbe esclusa se facciamo il paragone ma con la
Se il tuo fatto
Da tempo fondato fra vent'anni trent'anni quarant'anni quando noi o ci saremo più si diffondesse connesse a Gela di Caltagirone farete
Perché
Esatto non sarebbero non sarebbe una bella non sarebbe una bella cosa
Ecco
Da una parte abbiamo guardato avanti abbiamo ingiuria listi
Cioè quelli che sono gli attori i protagonisti del dell'informazione che vivono una condizione e sempre più
Sempre più difficile perché abbiamo il precariato dei giovani abbiamo le le le crisi
Dei giornali che prepensionamenti ed i prepensionamenti ovviamente poi chiaro si cerca di fare un discorso sull'età
Però non sempre ma anzi mandano via cioè se si manda via un po'si mandano via dei soggetti anagrafici si mandano via dell'esperienza delle storie
Delle capacità delle qualità che sono difficilmente sostituibili nostro mestiere
Sento mi sento di dire dall'alto dalla mia anagrafe che
In molti casi come buon vino invecchiando non credo che peggiori perché poi
Col passare del tempo
No abbiamo tanto ho l'impressione che avrei
Abbiamo una capacità di di essere anche anche ancora più sentirci ancora più liberi
E poi possiamo dare alla I lettori un del materiale o delle competenze o delle condizioni che certamente sono sono arricchito attraverso l'esperienza
Rapidamente mi sto dilungando
De gli aspetti positivi B la la la vicenda che racconta
Raffaele è una vicenda che svolge negli anni della porgeva la nostra professione
Giornalismo era i giornali pro speravano né in Italia non non c'è mai stato un fenomeno
Di grande lettura dei quotidiani però effettivamente erano anni importanti
E tutto sembrava andare bene
Quello che invece diciamo il contraltare in positivo della del del del libro di Giovanni e che oggi
Proprio perché c'è la crisi e proprio perché abbiamo questi problemi stesso di cui stiamo parlando forse
Come in tutte le crisi c'è la possibilità di
Di nuove frontiere dell'informazione
Nuove frontiere che probabilmente
Mi sento di dire più che agli editori puri
Sono affidate ai giornalisti puri
Perché e qui
Sto concludendo e qui mi permetterete
La seconda autocitazione il fatto Quotidiano nel bene e nel male
Rappresenta un modello
Anche imprenditoriale cioè è possibile che
Il giorno dei giornalisti
Con l'aiuto di amici piccoli imprenditori che hanno dato una mano al momento del varo o di questa barchetta e possibile dei giornalisti se hanno
Capacità se hanno un'idea una visione del loro lavoro e se hanno dei vettori quindi
Senza
Patron un mercato anche in un grande possano essere autosufficienti
Io non conosco bene la la vicenda della verità di Belpietro però so che Belpietro
Pochi mesi prima di di uscire definitivamente dal libro di fondare la Libia la verità mi chiamo e mi chiese dell'informazione su come lo eravamo nati quindi è possibile
E penso che il modello con cui è nata la verità su un altro versante sia un po'lo stesso modello che che ha ispirato il fatto quotidiano
Già questo è un enti è importante perché
L'idea che soltanto
Gli immobiliaristi i costruttori i fabbricanti di automobili i banchieri i finanzieri una volta i partiti politici possono avere la proprietà dei giornali è un'indicazione superata non è più così
Tanto più che
Queste cattedrali che sta rischiano di essere scusate ancora un'altra Paita calda cattedrali nel deserto del mercato dei giornali
Stanno diventando anche dal punto di vista imprenditoriale a
Impegnative costose e
Non si sa bene
Con quale futuro perché insomma strutture che hanno quattrocento trecento quattrocento giornalisti per carità insomma
Da rispettare però in un mercato che è sempre più difficile ecco devono anche essere trovare un modo per
Per per
Dare erano senso alla loro presenza senza ricorrere
Alle hai ai benefici della legge senza ricorrere all'impicci o all'INPS perché poi tensione c'è anche questo anche questo versante
Quindi giornalisti puri e chiudo
Ma soprattutto il giornalismo ti coraggiosi
Qui vorrei dire che quando io
Ho letto il libro di di Giovanni
Che
Evitato Pap Flores
Che è la casa editrice del fatto quotidiano
Di cui io sono Presidente
Parentesi
Quando mi hanno nominato Presidente notavo che c'era un sorrisetto mi chiamo Presidente ho l'impressione che ci sia un'intonazione ironica qui innovazione ISPESL no no no e quindi non preferisco preferisco dire che quando questo libro è stato l'ho letto l'ho letto nelle bozze ho mandato un messaggio a un sms a Giovanni detto letto il libro
Insieme ad altre considerazioni personali Piergiovanni siamo amici da una vita
Particolare non secondario nella la mia presenza qui oggi gli ho detto anche aiuto hai avuto un grande coraggio
Perché in questo libro Giovanni a veramente senza sconti in nessun genere
Quanto raccontato l'oggettività dei fatti ma insomma anche
Polemizzato fortemente con alcuni mostri sacri dell'editoria per la finanza e del giornalismo
Quindi sempre
è un libro chi l'ha letto lo sa
Secondo lo stile
Di Giovanni nella sua profili dalla sua grande capo qualità professionale ancora ogni righe ancorato a un fatto non c'è un'opinione
Che non sia ancorata a un fatto è un episodio ha una data a una ha un'esperienza una testimonianza quindi è inattaccabile da questo punto di vista ma certo probabilmente
Se aveva degli amici non so quanto siano ancora Mishima è il prezzo
Che i giornalisti di razza e quindi coraggiosi devono pagare perché troppo facile andare d'accordo con tutti e sono un po'un vezzo anche un po'da gli alcuni della nostra professione
Ecco quindi
E finisco e termino
Il
La il racconto il racconto di tante problemi tanti pericoli gravoso professione
Incontra ma
è una professione che ha un futuro e lo dico anche dei debiti vedo dei ragazzi che sono vengono alla scuola di giornalismo di Roberto lo dico a loro guardate che
A parte tutto la grande
La grande virtù la grande qualità che si chiede a chi fa questo mestiere
è
Non solo la libertà interiore ma il coraggio di raccontare quello che si sa
Senza problemi affrontando provvede rischi affrontando i pezzi da pagare come i libri di Giovanni e e di Raffaele Fiengo crederci hanno dimostrato grazie
Centrale Padellaro perché ammesso molta carne al fuoco
Devo dire che tra i vari aspetti
Quello su cui sono un po'più pessimista esso questa sua visione sua l'eventualità deleghe agli imprenditori e gli altri settori si ritirò dalla retorica perché costa troppo
Come non volevo rileggere la frase di Caltagirone
Io ho l'impressione che gli elettori ci cioè gli imprenditori gli altri settori ci tenga a non mettere le mani sull'informazione però vede come diceva Stiller importante più
Forse la notizia che non dai lato come la metti com'era in pagine
E quindi questo come dire e il e il grosso problema dopodiché agli editori non importa assolutamente la tiratura e la vendita
Come diceva quel tale a me bassa del mio giornale due copie una per me e una per il ministro che sta rompendo il senso che è quella
Sempre la logica
Quindi in questa logica i giornalisti diventano qualcosa di superfluo perché assistiamo in tutti questi anni a stati di crisi crescenti
Perché il giornalista il giornale va male per i costi perché sono alti il costo di produzione
Quindi italiano tagliamo su che cosa tagliamo su quello che il valore cioè se voi prendete una copia di giornale quanto pensate che costi la copia di giornale pochi centesimi di carta
Ma il giornale costava un euro un euro e cinquantadue euro ma quell'euro con l'euro cinquanta il valore aggiunto e il valore aggiunto è dato dai giornalisti non ci sono scarabocchi
Quel valore aggiunto agli editori interessa poco quindi si taglia sul valore aggiunto evidente che tagliando sul valore aggiunto il bene deperisce e il giornale non si vende visitando sempre meno copie
Ma
L'obiettivo degli editori ma è quello di aumentare la vendita delle copie è quello di ridurre i costi forse tutti diminuiscono va bene per tutti
Quindi secondo me la questione centrale principale è proprio quella della proprietà territoriale e dell'editore puro
Cioè
Come dire
Padellaro alle spalle un'esperienza recente che è quella giornale colei che sul mercato ha sfondato perché era un editore puro
Allora noi abbiamo una una un'esperienza nuova di editore puro che quella di Cairo al Corriere della Sera Cavicchioli puro B l'ho incontrato la settimana scorsa di recente
E il Cairo ha detto a me per pensionati giornalisti non interessa perché li voglio utilizzare
Questo il discorso di editore puro se incontriamo il Presidente della FIEG al tavolo delle trattative
Ci viene a dire che il costo del lavoro è alto quindi bisogna siamo aspettando i decreti del governo di attuazione del G sull'editoria per avere i soldi per i prepensionamenti
è chiaro che il pre-pensionamento significa ridurre e impoverire i giornali di quel patrimonio di esperienze che mangia prendo solo fondamentale come ricordava Padellaro poco fa eppure agli editori questo non interessa
Sul discorso dei con ed è l'aveva citato le spinge caso di questi giorni di
Federico Capuçon la stampa
E purtroppo ricordo il caso ancora più sgradevole quello di Siani al Mattino di Napoli che non era un giorno era un precario del mattino quindi abbiamo
Tra l'altro poi poi mi veniva in mente la frase del primo presidente della Federazione della stampa che era Salvatore Barzi lati
E che a proposito del giornalismo diceva
Beh questo è un mestiere che essi
Come dire sì si fa feconda condanna con mia grande soddisfazione dello spirito ma anche con una grande mortificazione della carne
Per dire che insomma i giornalisti erano erano pagati poco
Ora però che nel rapporto di lavoro giornalistico la subordinazione affievolita perché si tratta di una prestazione professionale ne abbiamo il dilagare di tutte queste formule strane
Che il legislatore ha consentito co.co.co. Co.Co.Pro e tutte queste altre formule qui partite IVA cessione di diritto d'autore pagamento pezzo
Del
Delle Capurso del Corriere della Ca'de La Stampa e pagato apprezzo non è neanche un co.co.co. è uno che appunto scrive dei pezzi ed evitare questo giornalista della stampa
Quindi insomma
Ed è difficile però che
Che per chi è pagato poco perché ai margini avere coraggio
Ora il coraggio l'uva in un
In un giornale in un giornale Libero cioè di un giornale coraggioso è facile per il giornalista avere coraggio
Ma laddove questo non c'è noi abbiamo come scusate se faccio sempre riferimento a questa struttura nel contratto con il lavoro noi abbiamo inserito una serie di Piano anzi ieri sul lavoro come se la Regione sull'autonomia professionale
Teoricamente e uso questo avverbio ma in base al contratto l'editore non dovrebbe mai mettere piede in redazione
Per il rapporto cioè quello che potrebbe fare legittimo in base al contratto quello di assumere il direttore e licenziare il direttore e basta
Purtroppo però così non è quindi come dire una riflessione su tutto questo va fatto comunque poveri le cose che diceva che diceva il direttore Pannella sono cose giustissimi che arricchiscono il quadro della nostra riflessione
Quindi a questo punto qua andando avanti io darei la parola all'amico Cotroneo che
Dirige una scuole giornalista dirigevo scuola di giornalismo ecco conosce le vicende di cui stiamo parlando è un contatto quotidiano poiché appunto aspira ad entrare in questa professione
E credo che dice delle sue esperienze potrà essere utile per
Ampliare nostra discussione
Grazie
Beh intanto sono anche un po'emozionato perché ho due direttori niente su questo
Il tetto del Patto soprattutto il direttore che mi ha assunto la prima volta che un direttore del tutto particolare perché Giovanni Valentini voglio dire mi assunto le spesso ottantasette quindi voglio dire son passati tanti anni è stata la mia prima assunzione
Allora naturalmente anagraficamente io voglio dire posso ho seguito le vicende di Repubblica non dalla Fondazione diciamo da da dieci anni dopo la fondazione in poi intanto perché euro
Un giornalista del giornale cugino se così potrebbe essere definito del gruppo poi perché comunque Repubblica fu qualcosa di molto importante per tutti io possiedo ancora
Dalla cartina del primo numero compatto in edicola nel settantasei quindi voglio dire sono quelle cose che per la mia generazione inizio con questo con questa nota autobiografica perché
In quel va capita questa cosa per la generazione per la mia generazione di ragazzi che erano nati tra il cinquantacinque sessanta del pubblica e ora un evento anche L'Espresso
Però Repubblica un evento straordinario era qualcosa avevamo la sensazione di leggere qualcosa
E ci liberava molto perché il coglieva regionale della borghesia l'unità è un giornale eccessivamente posso dire eccessivamente come posso dire confessionale se posso usare un termine di questo genere pubblica era Repubblica era la possibilità finalmente di avere di fronte un giornale che chi raccontava le cose con una chiave promuova senza nessun tipo di
Sudditanza nei confronti del potere eccetera eccetera eccetera
Naturalmente tutto questo io mentre loro permanente parlava Antonio
Mi domandavo faccio una domanda dove abbiamo sbagliato
Ma non noi in generale ma voglio dire nel mondo dei giornali perché
Se noi pensiamo a che cosa poteva essere il giornalismo io o un contatore del qui ci sono i miei tiene sotto tiro in fondo e ricordiamo spesso
Io o devo aveva un atteggiamento tal consolatorio ma anche nello stesso tempo neorealista cioè dire di sì non non perdete le vostre speranze ma non so se devono posso dirvi di andava benissimo domani perché e complicatissimo cioè se io dovessi adesso raccontare io ho degli allievi che fanno adesso non voglio parlare di testate ma insomma voglio dire che fanno che lavorano per per da cinquantasei sapete da sette da otto anni in una
Redazione di cronaca magari io umana di un grande giornale guadagnano quattrocento euro netti al mese ma non di più quattrocentocinquanta
E sono sono situazioni molto complicate sono situazioni dove
La possibilità anche di sentirsi di bere di fare questo mestiere non è semplicissimo o anche gli allevatori o che invece lavorano mentre ne sono perché Antonio equity armata russa voglio dire alcuni credo che siamo anche assunti da voi dei grazie
Però voglio dire è una situazione molto molto molto difficile ed è una situazione dove soprattutto questa cosa profondamente vera da un lato abbiamo delle concentrazioni
Si dice che qualcuno dica di Repubblica ormai non faccia all'interno mai non facciamo più paura a nessuno non i tassi diamo più nessuna fondamentalmente
Quindi ne abbiamo sempre vedere concertazioni di tagliarli che sono talmente variegate dal pente complesse
Per cui gli editori italiani diciamo così io non lo so Margherito e può ormai è diventato una sorta di cosa dire di opera da museo cioè eccetto il fatto ma voglio dire e probabilmente come si chiama
Perché si meccanica io non so quanto sia puro fondamentalmente diciamo che
Tende alla purezza ma non ci siamo ancora del tutto
Cave
Va beh ma su questo non sappiamo mai che cosa c'è dietro sono c'è questo purtroppo è uno dei grandi problemi però se partiamo su quello che c'è dietro non finiamo più
Però è vero che abbiamo sempre più delle concentrazioni di interessi e di cose che abbiamo sempre più una debolezza profonda di chi fa questo mestiere
Cioè nel senso che è evidente che
Quella e soprattutto abbiamo
Una stranissima cosa perché da un lato come dice giustamente
Antonio ma lo diceva anche Giancarlo abbiamo questi prepensionamenti continui
Per cui tutto una serie di saperi di competenze di conoscenze che non è che possono essere buttate da oggi al domani in strada perché tanto conviene dal punto di vista economico vanno a perdersi
No
E quindi il passaggio diciamo tra una generazione giornalistica e né successiva
E quasi sta diventando quasi impossibile dall'altro lato
Abbiamo l'utilizzo precario perché questa o l'utilizzo precario di nuove forze giornalistiche che non hanno
Nessun nessuna possibilità di muoversi liberamente facendo i pezzi che devono fare lavorando da devo perché comunque
E c'è troppo certo può divario da questo punto di vista sia dal punto di vista economico perché poi voglio dire fino a prova contraria il lavoro si paga no quando comincia a non pagarlo o pagarlo troppo poco le cose non vanno bene
Sia dal punto di vista professionale
Anche perché poi fondamentalmente come dire
C'è tutta questa questa questa questa cosa stranissima per cui bisogna i giornalisti del futuro devono essere quelli che stanno lane devono saper fare molto bene invidio devono saper fare tutta una serie di cose
Il giornalismo di carta stampata non funzionerà perché la carta non si vende perché non è vero
I giornali non funzionano perché su quando non funzionano perché sono fatti male
Perché la gente non spende un euro e cinquanta per leggere delle cose che non vanno bene perché quando si fanno dei buoni giornali impormi giornali si vendono
Abbiamo visto
Di fatto un giornale su cui possiamo anche polemizzato all'infinito Antonio lo sappiamo è un giornale che comunque lascia un segno e che comunque bisogna leggere gradita soprattutto in Italia sappiamo benissimo ad esempio io vedo in Luis faccio un esempio
Che me col a colpi molto perché e difficile trovare dei ragazzi Arch eccetto i giornali giornalistiche
Fanno una scuola di giornalismo manca all'interno di un'università voi non vedrete mai i ragazzi che hanno il quotidiano in tasca non ce l'ha nessuno
Se per caso non l'avete trovato un quotidiano andate a chiedere in giro per un'università se vi può essere una Repubblica un cogliere certe certo non troverete nessuno che tira fuori dalla tasca un quotidiano ed è notato che non ce l'ha ammesso
L'unico giornale che hanno in tasca cartacce tutti cioè tantissime voglio dire e internazionale
Internazionale un giornale che lo accompagnano comprano tengono in tasca lì lo vedi vedi che lo leggono nelle aule in biblioteca come una lettura di toilette cui non si può rinunciare perché
Per i motivi possono essere tanti giovani che Mauro è bravo fa un bel giornale certe certamente primo dei motivi che la qualità dei pezzi e altri
Se non altro perché selezionata da un numero di articoli da e da giornali e che che pubblicano articoli fatti bene allora uno dovrebbe anche farsi questa domanda
C'è la domanda è se funziona questo modello qua probabilmente se questo modello si può replicare funzionerebbe uguale soltanto che Costa troppo fa un buon giornale o meglio secondo gli editori costato otto per cui voglio dire
Io devo dire il libro di giovanile Lentini e
Portato unibo coraggiosissimo perché permettimi direttore ma
Tu hai vissuto una parte fondamentale della tua carriera e della della tua professionale pubblica agli amici ai persone che stimi tantissimo e non ai
Ha avuto nessun dubbio nello scrivere quello che hai scritto cioè nel senso nel raccontare veramente il tradimento di Repubblica di un giornale
Che a a anche questa cosa ora tutti stimiamo Ezio Mauro ci mancherebbe altro era stato un grande direttore ed è stato una persona con la schiena dritta però quando Ezio Mauro dice tu questo lo fai notare che c'era una come posso dire
Un clima di ecco non so usare adesso il termine che aveva usato lui tra la Stampa di Torino e Repubblica
Le radici comuni radici comuni sarebbero state il fatto che se come Carlo Caracciolo aveva il fratello di Marella Innarella era la moglie di Gianni Agnelli quella è una tecnicamente una radice comune è un po'bizzarro per definirla una radice comune ne apro io ne aggiungerei un'altra
Che Eugenio Scalfari avendo sposato Simonetta De Benedetti figlia di Giulio De Benedetti in qualche motivo però insomma non ci sono radici comuni e la stampa è un giornale poi voglio dire
Esatto deve stabilmente io voglio dire io sono nato ad Alessandria si sono cresciuto e dalle strade c'è un solo giornale la stampa ci ha anche la Gazzetta del Popolo che è un grande giornale però comunque
La stampa era la stampa e voglio dire la stampa è un giornale qui come raccontava
Giampaolo Pansa i tempi dei tempi secca se un'auto nuova fa come o andava contro un albero si citava la marca ma se ci andava una figlia taceva scritto solo automobile conto Aldeno
Questo era il giornalismo di allora
E voglio dire Repubblica non era la stampa è un'altra cosa
Io la completamente un'altra cosa punto tale che un genio poteva scrivere il l'avvocato di panna montata senza nessun tipo di problema perché questo era il suo mondo ora
Se vuoi posso anche dire che tutto sommato per certi aspetti il giornale che ardeva un certo tipo di tradizione aveva un certo tipo di storia era più le Espresso che Repubblica
E che già Repubblica nella sua nascita avevo un po'tradito quel tipo di spirito li poiché spesso non ce la fece ugualmente dopo molto dopo
Quando non c'eravamo più nessuno di noi però voglio dire questo è un fatto riguardo al Corriere della Sera
Beh Fiengo è un un fiume in piena in questo libro e devo dire raccolta la maggior parte di cose io ovviamente non le sapevo quindi da qui ne prendono atto e ne ho preso atto leggendo questo libro però quando dico dove abbiamo sbagliato dico bene
C'è stata una storia questa storia non c'è più dobbiamo capire come fare
A rendere questa fa fa a far sì che questi ragazzi che studiano per fare questo mestiere e vorrebbero farlo nei prossimi trent'anni possano farlo in una maniera che non sia quella
Di oggi e che non sia quella che li costringe a pensare
A pensare che il giornalismo c'è un mestiere diverso da quello che dovrebbe essere qui consentitemi un'ultima cosa e poi finisco di parlare
Ho letto molte polemiche su un episodio minimo marginale tipico di queste cose che sono queste cose televisive che di una collega che mi fa la giornalista sportiva scariche si chiama Diletta Leotta
E che è andata che è andata a Sanremo a parlare di una cosa importante cioè di un suo di una sua che le sue gambe
No va beh adesso non voglio entrare in questo voglio dire un'altra cosa signor Vittorio per carità voglio dire è andata a raccontare una storia che ha una storia certamente sgradevole che è quella di un direttive sei
Più esaustivo gli è stato violato una causa per cui saldo il bullismo eccetera eccetera
Naturalmente hanno tutti criticato il fatto che lei è andata
Mettendo un'altra divisa che la divisa della da divisa dello spettacolo cioè giustamente dice io sono lì ci sono milioni di persone che mi vedo non mi vesto in un modo che è quello
Siccome si veste una una star come si veste una persona dello spettacolo i cetacei per non mi vesto da giornalista una divisa del giornalista ha detto che non c'è ancora no però è vero
No è vero che ci sono delle cose opportune o no se io qua mi fosse presentato con un casco da vichingo con due corna così fosse tutela queste provato leggermente inopportuno e io lo posso anche capire ma
Ho deciso di non metterlo non lo possiedo neanche
Teresa molto interessante però magari la prossima volta perché Giancarlo glielo chiedo prima perlomeno per rispetto ma
Devo dire questo però spiega come le nuove generazioni questa ragazza venticinque anni fa la giornalista ritengono questo mestiere come scriveva che ormai
Anche per necessità sta diventando una cosa viva ibrida totalmente liberi da dove
D'abbiamo editorialisti che non se ne i giornali che non sono esattamente dei giornalisti ma sono a metà tra il mondo dello spettacolo
Il mondo del giornalismo abbiamo giornalisti sportivo non sportivi televisivi che se a a seconda di come si trova in un certo tipo di situazione hanno un tipo di mentalità diverso allora io credo che senza aver a essere minimamente bacchettoni ma se essendo molto seri bisogna capire che cos'è adesso questo mestiere come si può fare nel futuro
Certamente voglio dire questi ultimi anni non solo non hanno aiutato ma rischiano di non aiutare nemmeno per i prossimi per il futuro
Grazie a Roberto nettamente apportato anche un elemento nuovo nella
Sì sì abbiamo premesso che aveva un impegno quindi
Ha portato un elemento nuovo della riscossione che quell'appunto della ibridazione tra giornalismo e chi non fa giornalismo e che viene invece utilizzato nei giornali nei commenti nelle interviste eccetera
Che colleghi è un elemento aggiuntivo comunque da valutare da tenere presente che però
Si colloca nel discorso complessivo che facevamo
Tra l'altro ecco poi
Né al lettore Repubblica era un'altra cosa certamente era un'altra cosa
Perché abbiamo visto l'abbiamo vissuta veicoli Giovanni cioè lo ricorda era un'altra cosa come il fatto quotidiano è stato ed è un'altra cosa ma perché sono un'altra cosa questi giornali
Proprio perché
Come dire nascono dai giornalisti e sono questa brutta parola che non ci piace
Editori puri cioè quando poi come il
Padellaro parlava di giornalisti puri qua latrine le cose come dire combaciano tra di loro perché
Sette se non c'è questa purezza da qualche parte manca c'è un inquini ieri inevitabilmente un inquinamento
Tra l'altro poi il problema come
Padellaro l'aveva lo ha toccato a proposito del Corriere della Sera
Cioè quando parliamo del dei poteri ovviamente c'è anche fra virgolette il potere politico ma quelle più visibile e mi diceva c'è nel Corriere la sera c'era un potere che era il Partito comunista
Certamente ma quello il potere quelle quello dei paragrafi che c'è sempre stato voglio solo ricordare che come cellule comunista dei poligrafici il Corriere della Sera c'erano anche durante la Repubblica di Salò e quando il Corriere della Sera era diretto da Amicucci Armando unta
Nella tipografia del Corriere si stampava L'Unità clandestina
Come quei al momento della liberazione
Pensi è stampato L'Unità e gli altri giornali nell'adeguarsi alle Corriere della Sera quindi è una cosa storica antica però mentre
Come l'influenza del politico della potere politico
E visibile e quindi subito ardita pensate a quello che sta succede di questi giorni con le liste di proscrizione di Di Maio o quelle vie come dire primari di Renzi opera cioè
L'invadenza del potere politico e visibile
Quindi colleghi però perché visibile ecco ce ne accorgiamo quindi possiamo valutarla quella del potere economico invece no perché invisibile perché quei insisto sempre sulle parole di Caltagirone e di stile
E credo che a questo punto insomma tornando un po'in casa
Do la parola appunto a Vittorio Raeli che è stato presidente della Federazione della stampa e quindi a
Cui dato la della Cassa locazione sindacale
Dei giornalisti quindi anche i contratti che abbiamo fatto è stato nell'ordine professionale quindi anche quest'altra esperienza quindi con una entrambe le esperienze oltre al fatto che
Come è sempre stato un giornalista attivo e si è occupato anche
Di scuole di giornalismo
Quindi
Come dire abbiamo messo alla fine perché
Con il proprio di ospitalità dei confronti e gli altri nel senso che
Funzioni lavoro Id proprietario di casa e non
Noi non si è ritenuto di
Qui dentro devo dire che
Ciò passato anche un po'di tempo della mia vita delle mie coronarie mai capito perché mi mi si sono rovinate le coronarie
Sì è stato colpa del Messaggero
No no de il Messaggero
Del della RAI io sono stato dieci anni in RAI dopo aver vinto un concorso e mi sono dimesso dalla RAI chiedervi assuma Musca
Abbastanza bianca però qui dentro io di queste cose di queste discussioni di questi dibattiti
Ne ho sentiti tanti e mi sono convinto che che questi dibattiti la dobbiamo piantare di farlo
Dobbiamo temere da la classe politica di questo Paese
Se ci crediamo qualche cosa di diverso perché altrimenti avremo
Più o meno dei giovani che non riescono a trovare lavoro avremo più o meno dei direttori mi riferisco a Franco Di Bella che più o meno diventeranno amici di Licio Gelli aveva più o meno i difetti
Del giornalismo italiano e non ne usciremo da questo pantano suo giù
Certo le persone sono importanti le spalle dritte
Dice contano i giornalisti l'addetto Padellaro l'ha ripetuto un partito Romeo io dico attenzione perché oggi il discorso è se la democrazia si contenta
Di avere un certo numero di giornalisti bravi seri onesti e un certo numero di giornalisti non bravi non serie non onesti
E questo c'è da sempre nel giornalismo a meno che non si crei una situazione nuova diversa ma perché questo avvenga
Non basta per esempio il contratto
Perché nonostante i clienti in questi anni di potremmo esaminare anche su questo andare a vedere cosa ha potuto fare il sindacato
Che è una categoria C negato e la categoria e la forza della categoria se c'era una forza la categoria il sindacato è forte sennò no che cosa fatto ha potuto fare il sindacato
Da quanti anni ci sono i comitati di redazione in questi anni i questo in questo questo Paese
Ma non è più possibile continuare a pensare che come da indicazioni Fiengo gli devono fare un monumento in questo Paese andrebbe fatto dal sindacato qua andrebbe messo un mezzo busto di Raffaele
Io l'ho letto il libro io conosco Raffaele Vanni ma non avevo mai letto tutto
Lui invece in questo libro e mi perdonerete se io
Ma penso che sia utile perché poi c'è in sala e non l'ha letto Luca questo e quello di oppio a Lentini
Qualche cosa del ve lo racconto qualcosa di più perché se diamo per scontato che tutti sappiano cosa c'è nei libri magari ma temo che
Purtroppo invece non sia giusto neanche nei loro confronti però Raffaele è il simbolo
Non per lui che poi è uno che
Sa fare gli aquiloni non è un comunista Raffaele non è mai stato iscritto Partito comunista
E quindi Raffaele certamente quando né nella storia d'Italia nella storia del Corriere della Sera quando quando IPCA cercato fortemente di influire sul Corriere della Sera
Quando Pasolini ha cominciato a scrivere ma non è che posso dire ha cominciato a scrivere perché il PC l'ha voluto sovvalli
Il PC Spadolini ha cominciato a scrivere perché
E adesso mi ero ripromesso di legge a Roma ma il tempo
Epossido mantenere escussione quindici dovrebbe tornare molto indietro
E e perché perché il Corriere ha avuto un direttore che si chiamava Piero Ottone che nonostante se ne è stato insultato pesantemente da Pasolini e qui c'è la lettera
Che che che un po'prima ASP a soli in una lettera dove si definisce caro ineffabile ottone
Sarebbe ora che ti vergognarsi per quello che fa iscrivere tuo disonesti redattori sul Vietnam e c'è una lettera pesantissima dopo un po'di mese in realtà ottone
Sì è sì APPA a a Spadolini e esclusi cominciamo a pubblicare Spadolini ho detto tipico a pubblicare le lettere famose di di scritti famosi di Pasolini ma non perché impicci era importante
E
Trent'anni dopo e l'ho letto qua non l'avevo mai letto Monsanto e che
Mi mi in questi anni un po'di cose del giornalismo le ho studiate le ho capite le otto punto d ne sono la scusa privo
E ma in realtà ragazzi andatelo a leggere il libro perché qui c'è la lettera un c'è uno spirito di debordi Ottone scusate in cui poi ottone trentacinque anni dopo spiega perché fece scrivere
Pasolini e lo fece scrivere perché lo racconta per filo e per segno si potrebbe leggere ma
Anche solo dieci righe perché aveva capito loro al Corriere avevano capito
Che in realtà l'Italia stava cambiando che in realtà quello che che avveniva a sinistra andasse in qualche modo discusso meritasse di essere culturalmente discusso e quindi uno come Pasolini potesse avere
Trovare alloggio proprio per poi
Presentare allargarla questa discussione non era possibile il cogliere continuasse a essere il luogo dove la borghesia andava a leggere le cose che chiamava leggere e dove avvenivano cose
Vergognose
Per la farsa giornalistica
Io
Come mai Di Bella sia stato solo censurato dall'ordine dei giornalisti della Lombardia dopo tutto quello che era successo e non ce l'ho condividerla perché Di Bella era stato anche un un un grande cronista un grande capocronista quindi
Non non se non si può tagliare poi la
La realtà con la scure dire quell'o non va però realtà era un giornalista che aveva
Venduto per gran parte il Corriere
Ma
Non solo a Gelli
Allora ripeto non non si può raccontare che c'è nel libro di di fieno perché è molto difficile questo è il risultato di un lavoro che Raffaele ha fatto per anni e anni e finalmente anche con qualche difficoltà è riuscito a pubblicarlo
Leggendolo perché capirete perché con qualche difficoltà perché si raccontano le cose per filo e per segno con i nomi e cognomi come del resto fa
Fa
Fa Giovanni nel suo e adesso poi ci arriverò
è però poi fa molta impressione leggere che cosa successe dopo l'attentato di Piazza Fontana esattamente
Dopo il dicembre del sessantanove al Corriere la sede perché la pista anarchica voluta dal questore dal Ministero degli Interni incendi il con il Corriere ha sia la porto avanti quanti anni
Vic di guai DD list di sofferenze dei drammi di questo Paese sono anche avvenuti perché nei giornali non c'è stata purtroppo quella spinta dei giornalisti puri
Come li vuole Padellaro è io pure di voglio giorni sicuri ma i giuristi voi nasceranno a nella tua scuola nasceranno in quella dove insegno io io me lo auguro se qualcuno poi insegna e cosa vuol dire essere giornalista
Puro mi diciamo nell'anima
è
Però ragazzi non ci illudiamo che tutto possa essere sulle spalle dei giornalisti e magari di chi glielo insegni ai giornalisti
Perché non basta le io penso che la democrazia
Italiana a questo punto lasciamo così vedere cosa succede negli altri Paesi peggiori ma gli altri Paesi perché non siamo tutti uguali ma
La
La democrazia italiana ha bisogno di qualche cosa di più
Bisogna che gli imprenditori italiani che vogliono fare i giornali non possano più considerare il giornale come la fabbrica di automobili
O come l'azienda che produce petrolio o come i passi di Caltagirone non è possibile l'editore deve essere qualcuno che in realtà se vuole fare l'editore prende anche lui degli impegni
Di che cosa trasporterà hanno i suoi giornali mentre oggi in realtà Caltagirone non gliene frega niente dire cosa c'è scritto sul Messaggero come è sempre stato nei giornali e come in realtà continua ad essere perché
Arrivo a a Valentini in realtà Valentini fa un libro molto coraggioso
Magari vi leggo qualche riga solo il suo perché
Dove in realtà con nomi e cognomi lui cerca di dimostrare
In parte riuscendoci e in parte io dico lo vedremo se ha ragione Valentini nei prossimi anni se Repubblica e tradita o no
Però Valentini e in realtà racconta che cosa è successo dalla Fondazione
Di Repubblica
Quanto stampo obbliga cioè
Tra stampa e Repubblica sia un tradimento
Quanto e che in realtà
In realtà non sì si sia capito perché perché cambia la natura perché nel momento in cui nel gruppo L'Espresso entra la stampa e entra quel giornalismo
Che non è la stessa cosa che non è la stessa anima dice Valentini
E tutto si inquina allora anche un giornale
Come repubblicana che rispondeva ha delle aspettative l'ha detto votano neo molto diverso
In quegli anni e perché quando nel settantasei uscito Repubblica sembrava che finalmente
Ma anche Repubblica un editore
Il puro perché anche De Benedetti e impuro e anche Benedetti come scrive come scrive Valentini un giorno ha cominciato a usare Repubblica
Per i suoi fini industriali e imprenditoriali e lo scrive Valentini con grande coraggio raccontando la storia della Omnitel cioè della licenza
Televisiva and sull'arte le poniamo bile
A cui aspirava De Benedetti
Sotto il Governo Berlusconi quando il Ministro delle pubbliche del delle delle delle munizioni
A Pinuccio Tatarella e quando in quel momento a De Benedetti asservito Repubblica ha usato il giornale come tutti gli editori usare il giornale
Da Berlusconi a Caltagirone da De Benedetti io molto non metto tutto tutti insieme non sono tutte uguali
Anzi io penso che l'ingegnere Agnelli Gianni
Forse non l'avrebbe venduta la stampa forse non l'avrebbe mollato è una cosa che mi domando da quando questo fatto è avvenuto ma non l'avrebbe fatto secondo me il no
Però non lo so e non sono torinese io
Io penso che i piemontesi si siano domandati ma perché improvvisamente i gli Agnelli mondano la stampa e la fanno e la fondono
Con un editore
Diverso un editore che un giorno ha detto che lui ieri aveva la prima tessera
Del Partito Democratico è indiscutibile impegnato in realtà civilmente Repubblica è un grande giornaliera tappato delle battaglie civili che altri giornali non hanno fatto per dimostrare di essere un giornale progressista di sinistra cioè la Repubblica
Ce l'ha messa faccia poi i difetti di Repubblica sarebbe bello
Discuterli magari un'altra volta qua dentro ma
Allora
In realtà vi leggo solo qualche riga perché molo promesso lo devo fare
Dice Valentini quando i direttori fra Repubblica e la stampa cominciano a essere diverso sì e magari Scalfari non viene interpellato quando cambia il direttore di Repubblica
Il Burden Rinaldi dei due direttori tra Torino e Roma dimostra semmai il contrario che dal novantasei a oggi Repubblica che ambiato progressivamente animale pelle
Prima in modo più soft con Mauro che proveniva dal vecchia FIAT degli Agnelli
Perché anche Mauro stabilità tardi
Poi in modo più ruvido con Calabrese calabresi che invece proviene dalla nuova FIAT di Sergio Marchionne di John Elkann
Uno trust metamorfosi una trasformazione o una degenerazione della testata e di tutto il gruppo favorita dal tempo che passa dall'indebolimento naturale di Eugenio
Allora
E
Perché i direttori non sono tutti uguali io oggi come oggi dico calabresi
Ce lo deve ancora dimostrare se la sua Repubblica avrà l'anima di quella di Scalfari del settantasei e di tutto il gruppo
Dove c'era anche Valentini
E e e anch'io sottolineo che repubblicano nell'espressione
Perché in realtà poi un quotidiano e un grande settimanale di inchiesta cioè solo sono due le due cose diverse però tanto per per far capire ancora meglio che cosa ha fatto Valentini a un certo momento per esempio non varrà della dottoressa Mondher Dini amministratore delegato il Gruppo Espresso
E
Per spiegare come
Come come il gruppo
Repubblica con il Gruppo Espresso stia cambiando sia cambiato nelle logiche dell'impresa editoriale in Turchia
Cioè dell'impresa editoriale che in realtà è come quelli
Che vendono i pomodori o le scarpe o le automobili o i passi
Lui dice
Lei la dottoressa Mondera Bini è per così dire l'anello di di giunzione
Fra l'epopea del vecchio Espresso il declino del gruppo l'ufficiale di scollegamento fra la traduzione cosiddetta radical chic
E il ciclo più prosaico della ristrutturazione industriale più o meno selvaggia un'esperta tagliatrice di costi e di teste
Alla guida di un grande gruppo che produce in realtà notizie che produce informazione l'esecutrice materiale di un piano editoriale che appunto a risanare
Tra virgolette testate del gruppo anche a costo di svilire le loro rispettive identifica identità e mortificare le redazione insomma lui dice
Pane al pane e vino al vino a tutti compreso De Benedetti su editori suo di Valentini voglio dire oltre che
Quindi
Io però
Mi mi sembrava importante al alcune delle cose che ci che ci sono nei libri che sono proprio le le sofferenze le ferite
Le anomalie del giornalismo italiano purtroppo i nostri peccati le nostre vergogne
Leggetevi questi libri perché in realtà leggendo richiesta anche
Abbastanza
Ripeto vergognosi oggi io in certi momenti non mi fa piacere vedere che la mia categoria
Ha fatto al Corriere della Sera
Donne
In in giornali deboli
No quando io dico appieno si può fare il monumento perché perché in realtà il sindacato interno
CDR il comitato di redazione del Corriere della Sera è stato in quegli anni il più forte
E se da loro è entrato
Due e più godiamoci cosa rientra i giornali piccoli dove la redazione i redattori puri bravi belli
Tutti d'un pezzo e però non hanno la capacità di vedere che c'è Gelli dietro l'angolo c'è Gelli che passa dei pezzi
Fiengo racconta dico eletto va di come in realtà un bel momento al Corriere comparissero dei pezzi
Anonimi pubblicati
Per giorni e giorni di cui la relazione non sapeva nulla
A me hanno insegnato viene un pezzo da fuori è così questo pezzo ma che dava il direttore
A questo povero collega povero poi per un corno della relazione cultura che posso l'intervista Dino ricevo Sanzo a Gelli
Gli fu detto riguarda il titolo chiama Costanzo chiamo Costanzo io faccio un diretto il redattore della cultura al Corriere della Sera e ti chiamo uno esterno Costanzo perché mi faccia il titolo
Queste sono le vergogne voi sono le cose checché se c'è uno di voi la Giunta Agazzi un giorno accetta di prendere un titolo l'uno dall'esterno io non sarò vivo ma
Si merita proprio dire di essere cacciato via
Da questa da questa
Questa professione credo quindi
Però però però dato che queste cose nei giornali anche nei Bay giornali anche all'Espresso all'Espresso Mola facciamo perdere Espresso anche a Repubblica all'editore l'editore
E a me l'hanno insegnato che io lo dico dell'editore se lo incontro in ascensore ero giovane pure io lo posso salutare
E basta olio con l'editore non posso dei rapporti l'editore non mi telefona
E grazie a Dio almeno editore al Messaggero ridurranno ma telefonato mai ma grazie al fatto che avevo anche dei direttori
Che mi facevano scudo questo serve il direttore il signor
A De Benedetti precedibile adesso lo dico per i ragazzi perché gli altri
Che sono in sala sanno di più il quadro perché sto parlando
Questo si deve imparare che la mia libertà la mia autonomia difesa ASP speriamo dal direttore e
Statutory però io dico sommessamente e poi chiudo
Che oggi in Italia dobbiamo fare un passo in avanti e lo dico in una sede che è quella
L'unica sede in Italia dove dove si può immaginare elaborare studiare qualche cosa di nuovo questa Federazione della stampa non ce n'è un altro
Non ce n'è un altro guardate che la FIEG è una cosa gli editori io non non c'è no food editori ma insomma ma come è possibile che la signora Giulia Maria Crespi abbia accettato uno Statuto editoriale
Incredibile negli anni Grazia pingue a quel gruppo di giornalisti lì e poi la FIEG
Quindi l'associazione invece degli editori combatte i questo tipo di accordo
Che i giornalisti avevano conquistato con loro editore
E lo combatte in perché temevano
Gli altri editori che questo
Questo questo questo veleno questo su Wielgus si espande disse anche negli altri già grazie al cielo ottengo regioni si ricorderà sera questo tipo di Statuto carta dei vini dell'indipendenza dei giornalisti eccetera eccetera
Pensiamo agli editori allora in questo Paese dobbiamo convince una classe politica che mi rendo conto che è quella che oggi
Non faccio nessuna illusione
Però lì si deve andare
Gli editori che
Gli imprenditori che vogliono fare i giornali devono avere degli obblighi dei doveri anche gli editori non solo i giornalisti
Non posso non può essere tutto ridotto sulle spalle del sindacato del contratto
Perché il contratto chi ha vissuto qua dentro lo sa ma quindi persone che
Sul in questi anni nel settore del turismo ce ne sono tante ci sono dei momenti in cui giuristi riescono a difendere
I loro diritti e i diritti dei cittadini come la Federazione la stampa ha fatto per tanti anni ma ci sono dei momenti in cui invece il sindacato estremamente debole
Estremamente debole perché i giuristi non gliela danno la forza al sindacato
E chi e se il sindacato non apposta perché voi non gliela date
La categoria nulla è priva di risposta è prima di potere e di fronte a degli editori che sono ben di più sempre più forti perché sono
Tra loro connessi concentrati perché si concentrano le imprese editoriali fra di loro perché si alleano per essere più forti e per poi cancellare i deboli
Purtroppo l'unione tra la stampa e Repubblica quanti giornalisti semplificherà
E già se ne stanno sacrificando tanti perché la logica se siamo solo alla logica del mercato e alla logica dell'imprenditoria delle copie vendute in realtà i giornali
Non sto mica chiedendo che che mi finanzi lo Stato so dicendo dobbiamo trovare un modo perché veramente
L'esempio del fatto quotidiano è vero che lo è
Però
Purtroppo siamo siamo siamo esempi che sono che sono su singoli
Perché quanti manifesti
Parlo del manifesto
No quante piccole imprese da cinquant'anni soffrono e non riescono a stare in piedi quanto i giornali sono scomparsi in questo Paese
Allora se vogliamo geloso sempre sociale dobbiamo in realtà chiedere la classe politica qualche cosa di diverso uno statuto dell'impresa editoriale che difenda realmente nell'interesse del cittadino
Il contenuto la cultura le notizie che ci sono né il giornale che devono interessare anche all'editore scusate grazie
Grazie Vittorio insomma stiamo usando un po'della vostra pazienza ma siamo arrivando arrivando alla fine mi pare dalle parole di Vittorio che venga fuori anche questo abbiamo parlato di editore puro editore coraggioso giornalisti puri giornalisti coraggiosi
Ma qui c'è un soggetto che è venuto fuori
Che quello del direttore perché del giornale poi tutto gira intorno al direttore il giornalista può essere coraggioso finché vuole ma se il direttore non è coraggioso coraggio del giornalista non serve assolutamente a nulla
Fra l'altro coi
Se leggete il libro di Giovanni vedete che guida
Dei giudizi dei vari passaggi dei direttori raccogliendo anche quelle che sono correre le voci soprannome di corridoio
Io voglio
Come
Darne un'altra specie storicamente noi dicevamo che come dire il direttore essendo un giornalista e il
Primus inter pares
E siamo arrivati adesso che il direttore e ultimo si inter pares per come vediamo che vengono scelti i direttori all'interno poi se leggete Giovanni vedete cosa dice Giovanni dei
Dei direttori che si sono susseguiti anche ultimamente a Repubblica
Quindi il problema del direttore e anche questo un direttore un passaggio fondamentale Vittorio ha citato la Crespi
Questa estate è uscito il libro di memorie digiuna miri a Crespi con un libro che
Che ovviamente è tutto un libro centrato al novanta per cento intorno al Corriere della Sera ovviamente ai Crespi la quel giorno con la cosa quelle cose abbastanza strane
Nel senso che se leggete quel libro viene fuori che Albertini era un pazzo che stava distruggendo il giornale e che i fratelli Crespi invece hanno salvato il giornale va bene questa è una tesi alla
è un libro che ha mandato un po'fastidio perché come riuscivamo ho detto che noi con un libro in cui la Crespi si dà tre nelle grandi aree da proletaria
Incoming però Gradisca
Però in quel libro e si parla di Giovanni Agnelli non se ne parla bene
Quindi anche quel l'Agnelli editore puro insomma qualche problema c'è per cui io vi pongo questa domanda
Ma siamo proprio certi che Repubblica che ha comprato la stampa e non viceversa
Non lo so il futuro correre darà una risposta a questa domanda poi vedremo comunque insomma e per concludere io credo che
Giovanni adesso che come dire sentito tutte queste cose e e l'autore di uno dei libri
Come svolge anche il ruolo di Raffaele Fiengo cioè quella di trarne un po'le somme di tutta questa Confcommercio azione e soffermarsi un po'paga appunto su il Sole uno spot pubblicitario la pubblicità e l'anima del commercio come si dice
Quindi cedo la parola conclusiva Giovanni sì grazie lo lo faccio molto volentieri anche perché essendo in vendita in questa sala solo il libro di Fiengo
E non è il mio perché l'editore del fatto diciamo è superiore
A questi aspetti della le lo faccio con maggiore convenzione no solo poche parole
Per innanzitutto ringraziare tutti voi per la pazienza intanto per la presenza innanzitutto e poi per la pazienza che avete avuto
Ad ascoltarci finora e ringrazia che i padroni di casa ringrazio Giancarlo per ringraziare tutta la Federazione quindi Beppe Giulietti Raffaele
Lo Russo per la verità io in questa o Palazzo mi sento un po'di casa nel senso che ho cominciato a frequentarlo veramente da ragazzino da bambino e i tempi del mitico Leonardo Azzariti Azzarita
Quindi saranno ormai più di sessant'anni perché proprio nei giorni scorsi e mio fratello mi ha fornito una documentazione fotografica
Nella quale io vengo ritratto all'età di cinque anni e con
Don Leonardo Azzarita quando venivamo da Bari a Roma con mio padre lui mi portava sempre in questo palazzo a salutare don Leonardo
Che per me era e rimane una specie
Dimitro
Vorrei solo dire pochissime cose proprio per non abusare oltre della vostra sopportazione
La prima è questa io partire da questa premessa che il diritto all'informazione di cui noi
Tanto parliamo secondo me non è tanto un diritto dei giornalisti a informare
Quanto un diritto dei cittadini a esserne informati possibilmente in modo corretto e compiuto
Se partiamo da questa premessa allora anche il discorso che abbiamo fatto che gli amici e colleghi hanno fatto spesso spendendo parole generosa nei miei confronti a cominciare da Antonio
Padellaro a cui mi lega veramente un'antichissima amicizia
Il discorso assume un valore diverso perché
Noi parliamo di pluralismo dell'informazione perché siamo contro
La concentrazione in questo campo al di là dei limiti diciamo fissati dalla legge limiti diciamo aritmetici
Che riguardano il mercato ma riguardano soprattutto ancora prima del mercato è ancora più del mercato il pluralismo dell'informazione
Perché in realtà il pluralismo e
Possibilità di scegliere e alternativa e quindi libertà significa poter andare in edicola fisicamente o comunque circa che i giornali
Attraverso internet i giornali on line o comunque le edizioni cartacce dei giornali
Messi in rete
E poter scegliere liberamente ogni giorno confrontare verificare e formarsi una propria opinione
Come Giancarlo saio sono sono stato in qualche modo io promuovere la presentazione congiunta di questi due libri
Perché penso che riunisca un filobus o forse bisognerebbe dire un film noir
Proprio per le ragioni che i colleghi di hanno già illustrato sono due storie due testimonianze due memorie quelle di Raffaele e la mia
Che partendo da posizioni diverse perché il Corriere come e scritto anche nelle risvolto di copertina forse in modo devo dire un po'ingeneroso qui si dice
Che un giornale veramente libero non è mai stato ma lo dice
Le lo stesso editore penso con il consenso dell'autore
Perché si riferisce appunto al rapporto con la proprietà
Che il Corriere ha storicamente avuto proprietà diciamo di industriali finanziarie comunque economiche
Estrarre al mestiere dell'editore per me l'editore è uno che fa di mestiere quello di pubblicare i giornali ripeto sulla carta on line un po'come non fa più tanta differenza
E non ha altri interessi da difendere da perseguire attraverso questa attività editoriale
Io invece sono andato a lavorare a Repubblica nel settantasei avevo ventisette anni
Lasciando il giorno di Milano che all'epoca era il terzo giornali italiano
Ed era perché di proprietà dell'ENI cioè di un editore molto forte molto potente anche quello come la stampa è stato il giornale
Che ha avuto grandissime firma un giornale moderno un giornale che ha innovato ma il vulnus il peccato originale consentitemi di chiamarlo così di essere di appartenere a appunto un'edizione in puro la stampa ce l'ha avuta fin dall'inizio e il giorno pura pure
Repubblica invece è nato come
Matrimonio fra due editori puri cioè fra il gruppo Espresso
Impersonato in prevalenza da Carlo Caracciolo ed Eugenio Scalfari e dal gruppo Mondadori quindi erano due soggetti che ce la facevano editoria e basta
E hanno dato vita a questo quotidiano che
A metà degli anni Settanta rappresentò come è stato già ricordato una rivoluzione nel panorama dell'informazione italiana
Che cosa è successo nel frattempo che
Tanto da indurmi apprendere le distanze definitivamente la Repubblica e a scrivere questo libro
Che attraverso il passaggio di proprietà e un work in progress
Che è durato parecchi anni dal momento in cui De Benedetti entrato
Fino a quando Carlo Caracciolo è scomparso ed Eugenio oggettiva e giungere a Scalfari oggettivamente si è indebolito mi permetto di ricordare bene che un signore che ormai a novantatré anni
Tale giornale da strumento di informazione qual era
E diventato strumento di potere
Io
Perdonatemi l'autocitazione quando De Benedetti divento azionista di riferimento del Gruppo Espresso
Prego direttore del settimanale L'Espresso uffici una copertina intitolata comparati e venduti restiamo noi stessi
Cosa che certamente non favori diciamo i Nevoni rapporti con l'ingegnere tant'è che poco tempo dopo mi sostituiti alla direzione dell'Espresso
Ho continuato arrestare la Repubblica sfida che ci sono stati Carlo Caracciolo ed Eugenio Scalfari e che per me sono rimasti gli editori di riferimento
Ma la vicenda Stam pubblica che non è
Definitivamente concluso adesso dirò si brevemente due parole su questo la fusione tra un giornale come il la Stampa di Torino che è sempre stato un giornale dell'establishment
Un giornale di un grande potere fosse del potere più forte che abbiamo avuto in Italia cioè della FIAT
E il questo connubio innaturale con un giornale che invece era nato come giornale turco e che grazie a Caracciolo e Scalfari l'UE rimasto fino ai nostri giorni
Ma la Mega concentrazione
Caravà stamperie pubblica e non è impropria la tua domanda sia Repubblica che compra la stampa una stampa che compare pubblica
Per dirla con una battuta ma è un po'sbrigativa Lupo Bulgaria dirò che sarà la FIAT di Elkann
Di Melchiorre di di Marchionne
E di Marchionne a comprare che nelle altre
Ma questo realizza una
Mutazione genetica di Repubblica
Snatura l'identità e la storia di questo giornale Repubblica è sempre stata fin dall'inizio un giornale di contropotere nel senso anglosassone del termine
Cioè di un giornale che fa controllo del potere walkie-talkie
Come si dice in inglese non necessariamente antigovernativo per definizione ma un giornale Libero che esprime le sue opinioni e che si sbaglia
Come sbagliano tutti i giornali come sbagliamo tutti noi anche per
La concitazione del nostro lavoro sbaglia in proprio non sbaglia in conto per cui nome per conto di qualcun altro
Ecco da da dove nasce diciamo questo bisogno di
Raccontare dall'interno la storia di Repubblica e la storia dell'Espresso per come l'ho vissuta io per come lo attraversata io per quarant'anni
Perché dico che l'operazione Stam pubblica nonne conclusa intanto perché tecnicamente manca ancora il cosiddetto closing dell'operazione operazione è stata annunciata è stata preparata
Ed è sottoposta attualmente verrà sottoposta e già sottoposta al giudizio da una parte
Dell'Agcom dell'otto unità di garanzie sulle comunicazioni e dall'altra dell'Antitrust
Sono due competenze diverse
In questo caso quella dell'antitrust una competenza più limitata agli aspetti specifici della libera concorrenza e quindi in particolare del mercato pubblicitario
E devo dire che l'Antitrust lo dico con grande piacere anche perché vedo qui due miei camici e colte ed ex colleghi come candele Pezzoli e Giovanni Calabrò l'Antitrust si limiterà
Si deve limitare per legge a esprimere un giudizio sull'aspetto della libera concorrenza
E a dei parametri precisi su cui deve giudicare ma già nell'aprire l'istruttoria a anticipato che a livello territoriale
In due regioni importanti come
Il Piemonte e la Liguria
Il rischio di una concentrazione che vada al di là dei limiti previsti dalla legge nella raccolta pubblicitaria sono a rischio voi pensate cosa può essere insieme la stampa
Repubblica e il Secolo decimo nono che il giornale l'iter della Liguria sul piano della raccolta pubblicitaria e dico io se questa concentrazione è in grado di incidere sul mercato di alterare il mercato in quelle due regioni punti sono due regioni importanti attraverso la presenza congiunta
Di tre testate e indirettamente in grado di incidere sulla raccolta pubblicitaria a livello nazionale su tutto il territorio nazionale
Ma l'aspetto più rilevante
Che è quello forse più delicato riguarda il pluralismo dell'informazione che compete invece all'Autorità di garanzie sulle comunicazioni qui c'è già stato uno scandalo su cui la stampa italiana
Ha fatto finta di niente ma c'è stato il Presidente dell'Antitrust nella persona del processo
Angelo Marcello Cardani che inopinatamente in modo del tutto indebito si è già pronunciato per conto suo scavalcando il Collegio
Sulla l'esito e sul sito sulla portata sul significato di quest'operazione cercando di giustificarla per iscritto e in interviste pubbliche cercando di giustificarla in nome della virgolette ricerca dell'efficienza e virgolette delle economie di scala
Che tradotto in parole povere vuol dire tagli riduzione delle edizioni riduzione degli organici redazionali
è una cosa del tutto impropria intanto perché se mai questi aspetti spetterebbe valutarle semmai all'Antitrust ma comunque non spettano
All'Agcom la quale deve tutelare e garantire il principio fondamentale
Del pluralismo dell'informazione che va ben al di là dei limiti di legge delle percentuali delle quote di mercato dei numeri eccetera basterebbe dire
Che nello per nella presentazione
Dell'operazione Stam pubblica è stato già consumato un bluff clamoroso alla luce del sole che è quella di
Vendere alcune testate minori a editori su cui poi vedremo di chi si tratta esattamente editori dico io di comodo
Ma soprattutto è stato deciso di affittare affittare una testata
La Nuova Sardegna a un altro editore sono tutte cose su cui l'Agcom dovrà decidere dovrà fare un'istruttoria se non saranno chiariti i rapporti fra
Chi vende chi acquista potrà anche usare me lo auguro la Guardia di Finanza per capire come sono i rapporti
Ma
Tutto questo io ho cercato di scriverlo
In questo libro voglio dirlo anche
Ai colleghi che magari possono pensare che oggi abbia deciso di sputare nel piatto in cui ho mangiato per quarant'anni non contro Repubblica
No contro i giornalisti di Repubblica o dell'Espresso ma a favore
Intanto di un un valore superiore collettivo come il pluralismo dell'informazione che come
Di un ho ricordato prima vuol dire scelta alternativa libertà
Ma anche a favore loro a favore delle redazioni perché queste concentrazioni oltre a ledere l'interesse generale del pluralismo e della libertà di concorrenza
Lei dono gli interessi legittimi dei giornalisti
Io non penso che quest'operazione possa essere bloccata non mi illudo
Però può essere
Condizionata può essere limitata può essere regolamentata
Come l'Agcom o con l'Antitrust
Hanno già fatto in passato pensate allo scandalo che si è levato nella comunità diciamo culturale quando c'è stata la concentrazione cosiddetta Monte azioni
Tra la Mondadori la Rizzoli ma la differenza è notevole perché intanto quello è un mercato dei liberi
E degli autori dove se Camilleri o il mio amico Ocampo figlio scrivono per Mondadori o per Sellerio non fa molta differenza questo mercato delle testate
Detti hanno un loro radicamento territoriale una loro storia una loro identità nella loro tradizione ed è il mercato degli impiccio finalisti all'interno dei quali
I giornalisti esercitano la loro funzione
Ecco perché
Ringraziandovi ancora per essere stati qui finora con noi di ripeto questa e con la battaglia
Che anche al di là dell'operazione Stam pubblica
Va fatta e dobbiamo farla insieme voi lettori e noi giornalisti perché al di là degli interessi diciamo più o meno corporativi o sindacali dell'anno interessi legittimi
Della nostra categoria riguarda tutti noi di tutti voi in quanto cittadini grazie
Ringraziamo Giovanni
E a questo punto non non c'è altro da dire se no dovremo ricominciare da capo vedete anche da alcuni cenni alcuni amici e colleghi che sono in sala che ci sarebbe ancora molto da dire comunque la chiudiamo qui
Credo che insomma
Per chi non ha compiono ha comprato i libri mi pare che la nostra conversazione sia uno sforzo sufficiente per invitarli a comprare
Comprando questi liberi correre si conoscono molte cose della nostra informazione principale che quell'appunto
Del corriere di Repubblica molte cose della nostra categoria ma anche molte cose della vita reale di questo Paese grazie per essere state sino ad ora arrivederci alla