Le parole e le cose - Conversazione con Matteo Marchesini, autore del libro «False coscienze - Tre parobole degli anni Zero» (Edizioni Bompiani)

Radio Radicale bentrovati in questo spazio di approfondimento culturale le parole le cose come sempre studio Massimiliano Caccia e oggi c'è avvenuto a trovare
Una vecchia e quotidiana conoscenza di Radio Radicale finalmente in carne e ossa Matteo Marchesini bentrovati per l'invito buongiorno allora ma però insomma ai nostri ascoltatori di riconoscono per per questa rubrica che è molto ascoltata che da tanti anni va in onda
Su Radio radicale però oggi se qui per un altro motivo se investe di autore per presentare false coscienze tre parabole degli anni di zero è edito da Bompiani
Allora innanzitutto una domanda prima di iniziare a parlare del libro che cosa sono questi anni zero perché questo diciamo già l'inquadramento spazio temporale secondo me importante
Sì un sottotitolo che in qualche modo esplicativo e anche un po'metaforico perché certo sono gli anni zero dei del ventunesimo secolo ma sono anche se uno vuole gli anni zero
Metaforicamente dell'azzeramento del Novecento e di alcune esperienze del Novecento così come
Metaforico in parte in parte saggisti col titolo perché false coscienze come sai allude
Ha un'espressione che viene dalla tradizione marziana no la sproporzione tra
L'autorappresentazione la giustificazione di del proprio ruolo di ceto personale che si dà
Attraverso un'autorappresentazione invece la propria verità economica sociale e morale stilistica anche
Ecco e mi è piaciuto molto nel titolo faccio un po'l'analisi illogica grammaticale del titolo
Perché tre parabole in realtà rende benissimo l'idea di questi tre micro cosa mi che si muovono più che racconti perché
Generalmente le parabole sono di stampo evangelico ma qui diventano in qualche modo
Forse anche una una spiegazione molto lineare e semplice di quello che possiamo diventare impostiamo diventando ci sono
Diciamo dei contesti apparentemente
Distanti tra di loro che però si avvicinano e vanno a costruire un tessuto sociologico quasi uguale
è contro come nasce false coscienze perché diciamo io credo sempre che
C'è questa c'è questa nascita iniziale di un libro che nasce sempre da un momento da un attimo ecco qual è stato l'attimo che ha
Fatto nascere questo libro
Ma diciamo che
C'è stato un attimo per ognuno dei tre racconti un po'per ognuna delle tre parabole
Parabole anche qui se vogliamo con un doppia accezione quella che è ricordato turno di storia esemplare di storia che racconta una
Anche una morale non certo punto di vista seppur concreta incarnata
E dall'altra parte come metafora anche geometrica non sono storie di una curvatura esistenziale che raggiunge un certo punto un climax e poi a arriva verso il tonfo
Dicevo c'è stato un attimo per una delle tra parabole mi sono accorto nel tempo rileggendo le che stavano assieme che c'erano continui rimandi come hai detto tu stesso adesso tra
Tra l'una e l'altra soprattutto diciamo che
Il primo il terzo racconto mi verrebbe da dire che si abbracciano quasi stritola non ci sono proprio delle situazioni anche c'è un'unità di tempo il luogo familiare
Degli interni il secondo racconti un po'diverso ha una vena più umoristico satirica anche se per me ha poi un
Un fondale molto cupo
Ecco il proprio sulla scrittura diciamo la vedremo nella seconda parte un un punto centrale che mi ha molto colpito sono le atmosfere sono le descrizioni degli interni un romanzo che si muove in su tanti piani però
In qualche modo già all'inizio si percepisce
Di di di questo racconto quello che apre il libro si percepisce come ci sia la volontà di descrivere interni di una casa forse
Per descrivere anche gli interni di un'anima cioè una descrizione iniziale di di una coppia che sistema tutto
Troppo presto e si ritrova avvolta nella noia nella noia che
è un concetto che morali a qualche modo attraversato con una noia differente quella di quegli anni la noia attuale
Si nutre come ben ci racconti di altri elementi
Ecco descrivere gli interni spesso è è difficile perché si può cadere nella retorica del vedere quello che c'è fuori da casa mia casta
Invece per te interni attimo sfere diventano un volano per portare il lettore ad accorgersi di tante cose
Ecco come come riesci a coniugare questi due aspetti cioè l'esteriorità delle cose l'integrità dei ragionamenti
Ma intanto spero di riuscire a farlo ti ringrazio per quello che hai detto interni descrivono effettivamente una stagnazione all'interno è il luogo in questo senso anche davvero esistenziale della stagnazione
Della noia e anche in cui
Stagni hanno i sentimenti no fermento hanno marciscono si si potrà fanno in qualche in qualche modo
Per questo sono anche così presenti perché sono parabole o racconti io o romanzi scorciatoia un certo punto di vista
Che raccontano un un momento di di
Afoso direi asfittico
Che risolto guarda caso
Scritti in particolare nel primo nel terzo racconto ma
Per certi versi anche nel secondo da un incidente
Nel secondo da una vera e propria regia da una sorta di scooter spedizione punitiva manda qualcosa che somiglia a una sorta di
O di casualità nello stesso tempo futile se mi tragica o una specie di attinga auto con cui ci si libera dall'interno ci si libera dalla dall'afa dall'asfissia dei vini di questa stagnazione questa anomalia con un'azione in Consulta nel primo racconto questo è molto evidente
Ecco poi c'è anche un po'la
Dalla descrizione ed è una cosa che che mi ha fatto molto piacere insomma perché
Qualche modo c'è la descrizione di una di un contesto culturale no nel
Diciamo un po'in tutto il libro secondo me si ripercorre un po'alla descrizione di un clima
Però insomma nel secondo racconto rapida ascesa di
Lo Iacono c'è secondo me la descrizione molto di quest'interni della cultura italiana allora tu sei un radicale e chiaramente a radicale diciamo spetta anche il compito di
Cercare di destrutturare un po'le cose no diciamo un po'l'ammissione intellettuale e culturale che che poi Radio Radicale cerca anche un po'di
Di fare i turni se parte
Però ecco destrutturare un po'questi ambienti che diventano voi diciamo a causa di di mancanza d'aria e di mancanza di
Suggestioni altri insomma quando poi si fa si fa cultura
Ecco qui e diciamo una prova anche importante perché come dire tu sei animatore culturale che sta su tanti piani quindi alla fine descrivere un po'quello che non va dall'interno e anche anche coraggiose vogliamo
Si secondo racconto come dicevi descrive un con un cenacolo intellettuale un suo culturale di studenti universitari fuori sede a Bologna che hanno un mento ore hanno un professore un seduttore culturale in fondo che si chiama
Astolfo Bordiga
E il nome allude a una doppiezza Astolfo Ariosto l'Astral un'altezza la fantasticheria e Bordiga qualcosa di settario
I radicali ti rimprovera avrebbero perché io non sono iscritto equilibrio giustamente che non sono radicale devo dire che
Mi è capitato negli anni di di farlo e di finanziarli e li voto sempre se non altro rispetto quella
Quel desiderio di Emma Bonino quando diciamo a temi di meno votazioni di più però certo sono appunto rivolto sempre sono abbastanza attento alle cose che succedono nel mondo radicale e mi veniva in mente mentre tu parlavi che questo gruppo ristretto
Crea delle dinamiche che ci sono in ogni gruppo ristretto politico-culturale e probabilmente ci sono anche inevitabilmente dove c'è un partito una galassia
Sarà fatta di persone che si conoscono molto bene perché una caratteristica di questi racconti e che i rapporti intimi i rapporti diciamo così pubblici sono molto intrecciati intrecciati tra loro comunque per risponderti ecco cosa che non va
Tu dicevi no in questo in questi gruppi culturali
Io descrivo una sorta di esperimento cioè cosa succede se
Un maestro come questo stolto Bordiga e pretende tutti i tributi che si danno appunto a un leader a un maestro a una guida intellettuale
Lo scrittore in questo caso
Ma vuole anche l'irresponsabilità invece di una lume di un figlio cioè non vuole prendersi del tutto la responsabilità ma vuole avere però gli onori di questo ruolo e cosa succede allora succede che diventa sostanzialmente una reincarnazione di tartufo
Però come capita spesso e realisti
La realtà lo supera questo racconto si chiama rapida ascesa di bisogna con o perché c'è uno di questi
Allievi diciamo così ed è il più vuoto storico apparentemente imbecille ma non si sa bene cosa si è anche un monolito misterioso che proprio prendendo alla lettera
Le cose che il professore dice ironicamente ha più successo di lui e diventa anche editorialmente più famoso di lui ecco rifiutarono attivo nella riflessione del sugli anni di zero
I piani zero secondo me poi quello che un po'raccolti all'interno del del libro sono caratterizzati anche da una mutevolezza relativa alle dinamiche sociali no
In questo cenacolo di intellettuali fondamentalmente c'è poco intelletto e tante persone
Cioè nel senso se più
Leggo riferimento personale che la
Diciamo che il disquisire intorno a dei problemi a a delle questioni filosofiche letterarie insomma
E forse è anche questo uno proprio uno dei problemi degli anni zero il fatto che arriviamo spesso a
A a parlarci un po'addosso a raccontarci un po'le cose che vogliamo sentirci dire forse
Ho colto questa cosa almeno io poi magari non amo le dico ognuno sulla carta assolutamente penso che ora sono Sousa vi l'espressione anni zero nel senso metaforico a con se la usiamo nel senso
Letterale degli anni zero del ventesimo secolo non è certo solo un problema del degli anni zero sino nella lato la cosa che dice è però verissima cioè
Questi personaggi usano in fondo la cultura la letteratura anche la politica come una sorta di
Fiche sociale di autoaffermazione bora nelle attività culturali anche politiche che hanno una dimensione pubblica una parte direbbe qualcuno addirittura i tartufi smog c'è sempre perché c'è il bisogno di autorappresentazione socialmente
Il problema è quando questa autorappresentazione diventa fine a se stesso diventa molto più forte del Progetto per cui tutti auto rappresenti poi è anche vero che queste sono situazioni come dicevo a cavallo tra intimità domestica agli interni
E sfera pubblica il che crea ancora più o equivoci e sovrapposizioni
Infine ecco una cosa che si può dire e che forse prendendo letteralmente l'espressione anni zero sono stati anche un momento di cambiamento in fondo descrivo la generazione che è diventata adulta a cavallo tra i due secoli ventitrentenni del due mila
Ed è una generazione che ha degli aspetti ancora novecenteschi e degli aspetti invece che sono sono completamente diversi e che a volte USA al Novecento gli emblemi simboli la cultura la letteratura del Novecento con una sorta di coperta di Linus
Per proteggersi da una precarietà non solo lavorativa proprio esistenziale che attorno e questo è evidente soprattutto nella nel primo racconto
Ecco da sfondo uno di tutte quante queste storie c'è Bologna una città che fondamentalmente
E problematiche vive forse la le problematicità di tutte le metropoli o di tutti i capoluoghi di tutte quante le
Le
I posti che assumono una centralità urbana qui qualche settimana fa c'è stata Franco c'è stato Franco Arminio
Che insomma nemmeno in questa conversazione che abbiamo fatto un limite mi diceva insomma
Vitiello viste da fuori dalla periferia un po'lecita si somigliano tutte inciampo se entrare a Roma ma ritrovarmi a Milano per poi fuggire a Bologna ma sempre lo stesso circuito urbano insomma sembrano
Delle grandi dei grandi a priori di di aspettative svanite dei bisogni non portati a termine e e sono da contesto forse migliore per queste parabole ma
La riflessione poi va a a quello che sono diventate recita perché in in tanti romanzi
Anche un po'del nostro fiore generazionale cioè questa descrizione delle metropoli
Che che non è più la descrizione retorica del quanto sei bella Roma quanto Segni sei arcigna Milano quanto sei matrona Bologna e via dicendo insomma cioè quasi la stessa identica diciamo idealità su questo
Ecco come è stato descrivere Bologna e se è d'accordo su questa analisi di di una sorta di
Di privazione di complessità dei contesti ormai sociali che vanno via via poi assumiamo si tutti Sipra Bologna forse a una peculiarità in questa certo come dire
Omologazione e cioè una città media che ha però
Per storia per per alcune situazioni più o meno eccezionali
I difetti pregi ed io mi premeva dire soprattutto i difetti sia della città di provincia sia della metropoli che non è
Cioè nei è una città media medio piccola o media che si vive per certi aspetti come una metropoli in maniera un po'Bova Istica quasi
E che quindi è una città in realtà in cui la cultura diventa immediatamente anche per ragioni proposto o ricche di eredità di tradizione un po'corporative un po'modaiola
E dall'altra parte in realtà è una città che ha
Forti radici provinciali anche nigeriane
Quindi c'è l'omologazione in parte che dici tu c'è una peculiarità anche perché a Bologna in realtà ha avuto anche una fortuna cioè avuto degli amministratori nel dopoguerra che si sono un po'curati delle
Dei quartieri delle periferie quindi ha delle periferie mediamente molto meno minacciose degradate
Purtroppo la città che si è inventata col sindaco Giuseppe Dozza l'istituzione del quartiere è la città che oggi si vive come una sorta di paesello in cui
Le cose essenziali sono tutte disposte più o meno sotto lettori intorno al centro e questo è un peccato proprio perché porta nella direzione che tu dicevi anche una città invece
Da questo punto di vista molto molto diverso poi certo io di ambientati a Bologna anche perché mi è naturale ambientali a Bologna così come
Non voglio
Fare paragoni ma faccio solo paragoni
Rispetto alla all'istinto di di ambientare le cose nei luoghi che si conoscono è difficile pensare Cassola fuori da cecene Volterra ecco quindi non è che Bologna qui sia
Il la protagonista però certe uno sfondo importante questo sì è uno sfondo che che si sente molto soprattutto forse Nigeria di
Nelle in certe mode anche nell'irruzione di una Bologna più antica perché nel primo racconto questi ventitrentenni dentro una nube di irrealtà
Alla vedono squarcia arsi quando arrivano due inquilini anziani e in particolare lui l'uomo della coppia è un classico vecchio bolognese ex operaio specializzato di una fabbrica
Meccanica
Ecco c'è
Una parte che chiaramente diciamo un po'tutto il libro si suddivide in in questa sorta di doppio registro come abbiamo detto del
Pubblico e privato della capacità di
A raccontare un po'quello che viene fuori dalle case ma anche quello che avviene dentro le case c'è l'ultimo racconto che la voce del coniglio che
In realtà ci porta
A a fare un po'i conti con quello che avviene quando un genitore si ammala
E non solo nella esplicazioni tecnica della malattia in sé per sé ma anche di quello che poi la malattia comporta nel
Nella fisicità della corporeità e e di tutti quanti quei conflitti che magari un uomo si porta dietro dapprima e quasi
Diciamo Pietro protagonista di quest'ultimo racconto
Sembra quasi di vivere diciamo una una percezione complementare con la madre ammalata perché in qualche modo questo combattimento è tra a tre tra loro due più la malattia
E ed ecco c'è questa riflessione che è senza dubbio originali perché la malattia viene vista sempre
Nella narrativa spesso come una
Diciamo come un espediente per far succedere qualcosa qui in qualche modo
Ha il pregio di trasformarsi in una cosa della vita in una cosa che accade e che serve per cresce per fare i conti con alcuni avvenimenti
Descrivere la malattia una madre malata un corpo malato e sempre in qualche modo difficile perché si rischia anche lì di cadere nella retorica nella diciamo
Una citazioni fantozziana memoria nell'occhio della madre morente insomma però diciamo qui ci sei riuscito
Perché la scelta di chiudere questo diciamo questo ciclo di tre parabole con la storia e di di questa malattia se vogliamo anche di questa entrata nell'età adulta nella
Diciamo in questo percorso quasi non riabilitativo dell'adolescenza ma della
Sicuri sicuramente dell'età della ragione mettiamola così
Si il racconto in cui la malattie più evidente aleggia su tutti e tre nel senso che
Tra l'altro il primo è il terzo come dicevo non si dicevo si rimandano spesso l'uno con l'altro ci sono due personaggi sia nel primo che nel terzo ad esempio che tentano di anestetizzare rapporti rapporti familiari rapporti di coppia attraverso dei generi di
Dei gerghi dei falsi di dei generi di fare il lessi ci familiari è un po'bambole Giantin
La voce del coniglio il titolo dell'ultimo racconto allude appunto a questo
Nel primo intervento Arzo raccontano ci sono due malattie dei fantasmi riti di due malattie diversamente degenerative guarda caso che sono grandemente l'Alzheimer il Parkinson
E ma nel secondo racconto si ci si tinge di racconto si chiude su un'altra madre e più astratta se vogliamo ma che sembra assolutamente fuori di Secchia qualcosa di folle ieratico immobile allo stesso tempo
No nel terzo racconto invece accolto anzi la cosa è più evidente
Tu dici il modo e il nel è il fondo riguardo per l'età adulta e penso che da un certo punto di vista sia vero solo che cosa succede succede che in questo corpo a corpo tra il figlio e la madre malata
In questo appartamento nel centro di Bologna il figlio nel momento in cui deve diventare adulto non riesce a liberarsi delle delle
De la vischiosità del rapporto precedente
Non ci riesce e come nel primo racconto c'era stato un incidente che cambia spacca a metà la parabola così qui c'è un altro incidente perché possiamo chiamarlo
Una sorta di risultato fisico dell'atteggiamento passivo aggressivo del rapporto passivo aggressivo reciproco che due hanno
L'uno con l'altro quindi
Si potrebbe diventare adulti passando per quel guardo ma ciò che succede come in qualche modo in tutti e tre i racconti è che quando la parabola dovrebbe dove arrivare al superamento della Linea d'ombra tra adolescenza e giovinezza e maturità
C'è un tonfo cioè c'è un fallimento nel terzo è è abbastanza è abbastanza evidente e come se la malattia fosse anche la concretizzazione di quella stagnazione di cui parlavamo prima per guarda caso non solo ma sono malattie degenerative sono quindi malattie
Di stagnazione lenta lenta lenta decomposizione non c'è questo il fantasma che aleggia sui racconti e
Bene allora siamo giunti alla conclusione del tempo a nostra disposizione io ringrazio Matteo Marche travisare questa piacevole conversazione ricordiamo false coscienze tre parabole degli anni di zero edito da Bompiani
Tanto con Matteucci risente a ogni settimana su queste
Frequenze non mi resta che ringraziare guidasse in regia e
Voi che ci avete ascoltato fino a questo momento con l'augurio di una piacevole serata e un po'seguito di ascolto con le trasmissioni di Radio Radicale