Anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani sancita dall'ONU nel 1948

Oggi dieci dicembre è l'anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani sancita dall'ONU nel mille novecentoquarantotto nella giornata di oggi
L'Accademia di Oslo dai il premio Nobel per la pace ricoperta all'inciucio la guatemalteca India rappresentante in di tutti gli indios che nella Nuovo Continente lottano per i diritti umani per i loro diritti di autodeterminazione su quello che era il loro continente prima dell'invasione
Degli europei e Amnesty International ha voluto ricordare questa data cioè l'anniversario della Dichiarazione diritti umani ma anche la sì Ignazio ore della premio Nobel la Rigoberta Manchu con una manifestazione che in realtà rimanda a un altro premio Nobel importante che è quello dell'anno scorso sempre il premio Nobel per la pace
La leader dei diritti umani della lotta per i diritti umani in Birmania nell'ex Birmania per meglio dire in Myanmar Aung San Su Ki ecco ci facciamo spiegare dalla turno detto stampate la sezione italiana di Amnesty Riccardo Noury un po'il senso appunto di questo accostamento ed è la manifestazione che tra l'altro avete fatto questa mattina di fronte all'ambasciata di mia madre
Sì io credo che queste celebrazioni sette di versare i rischiano di essere molto inutili e retorica invece che la poi dopo di coscienza se non vengono abbinate
Una di queste l'abbiamo fatta noi stamattina altre sono in corso non coinvolgono soltanto ammessi naturalmente
E quella di stamattina riguardava appunto Aung San Suu Kyi che da tre anni e più dal diciannove luglio mille novecentottantanove e agli arresti domiciliari Birmania per aver chiesto libertà democrazia diritti umani per aver vinto delle elezioni con l'ottanta per cento dei voti
Detto la giunta militare golpista che il popolo della Birmania
Prigioniero nel proprio Paese
è paradossale che uno dei primi premi Nobel per la pace andati veramente chi si occupa di diritti umani
Rischi di morire per la disattenzione colpevole complice dei governi di ogni parte del mondo che nei confronti della Birmania Amateur citato fino adesso pochissimi a pressione le presunte vittime misure
Devo dire il stamattina all'atteggiamento dell'ambasciata di della Birmania stato quanto mai singolare c'è stato un grosso momento di agitazione in cui sono sceso
In tre o quattro sembravano dei giapponesi con le macchinette fotografiche ci hanno fotografato da prete chiede i conigli Zuppet
Quando però si è trattato di proporre loro di ricevere le ottanta mila firme di cittadini italiani per la liberazione di Aung San Suu Kyi a me mediamente chiuso le persiane e dicono anche più avuta notizia devo dire questo atteggiamento al limite della provocazione
è e irresponsabile responsabile così come lo è l'atteggiamento dell'ambasciatore di Myanmar presso le Nazioni Unite permarrà è emerso il nome della Birmania il quale di fronte a una risoluzione di condanna per violazione dei diritti umani ha detto che ai valori della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
I valori della tolleranza delle democrazie sono talmente incredibili della cultura del del loro Paese che sono profondamente rispettati tanto da chi governato quanto soprattutto da chi governa
Di fronte a queste vere e proprie menzogne io direi che è necessario che quello che non fa il Governo ha provato l'opinione pubblica da qui l'invito a tutti gli ascoltatori a chiedere nelle forme più pacificamente all'ambasciata di Birmania in Italia
Perché Nobel per la pace mille novecentonovantuno Aung San Suu Kyi prima che sia troppo tardi perché questa donna coraggiosa sola ha ha deciso come Jeff tremo di rifiutare ogni forma di assistenza da parte del governo di della Birmania rifiuta di prendere cibo da loro le sue scorte alimentari si stanno esaurendo e ammalata non le è consentito di essere visitata da medici di propria fiducia e così potremo avere tra qualche mese purtroppo un premio Nobel per la pace che muore per la mancanza di voglia di pace di un governo
Ecco Riccardo nella stessa giornata di oggi ha dette anche diramato un comunicato un appello ai capi di governo della Comunità europea che mani dopo domani parteciperanno al vertice di Edimburgo affinché si pervenga una norma armonizzazione delle politiche comunitarie in materia di asilo politico
è anche un invito a non adottare le risoluzioni del vertice dei ministri dell'immigrazione svoltosi a Londra la scorsa settimana
Ecco poi ricordare agli ascoltatori che cosa ha deciso questo vertice qual è la posizione di Amnesty International ma c'è una posizione di principio la nostra sostiene che un piccolo gruppo di Paesi dodici per l'esattezza
Ma possono stravolgere le norme del diritto internazionale in materia di asilo politico sta interpretando le a loro uso e consumo in concreto la nostra opposizione si manifesta soprattutto nei confronti di due provvedimenti che sono stati adottati nel prevertice di Londra della fine di novembre tra i ministri del dell'immigrazione
Due punto due decisioni che riguardano da un lato l'introduzione del concetto di paese figura questo vuol dire che si un richiedenti asilo politico proviene da un paese questi secondo la Comunità europea non via non viola i diritti umani questa persona non potrà essere accolta nel paese in cui cerca di chiedere asilo politico naturalmente i criteri con cui la cioè giudicati Curili paesi sono criteri che non tengono minimamente conto della situazione dei diritti umani in secondo luogo la nostra protesta rivolta a quello che è chiamato il concetto di richieste di asilo politico manifestamente infondate sono richieste secondo la comunità europea che semplicemente non dovrebbero essere parte perché parte da persone che magari prima di arrivare nel paese in cui chiedono asilo politico si sono fermati in un altro perché ad esempio hanno non hanno la documentazione perfettamente in regola
In più vorrei aggiungere un dato un po'surreale se lo fosse drammatico il tempo speso e cioè la la politica dei visti d'ingresso puntata dopo Rossi governi della regione che non nei confronti dei profughi bosniaci ci siamo chiesti a lungo in questi giorni come fosse possibile che un profugo bosniaco che scatta dallo sterminio dal massacro nella sua terra riesca a trovare dei documenti d'ingresso a chi debba rivolgersi per aver ordinato di rare perché Germania e Danimarca o in Finlandia o in Irlanda
Non ci siamo dati una risposta se non che i governi della Cei vogliono alzare delle barriere sempre più esterne verso l'afflusso di profughi così chi creerà
Tra virgolette un altro una comunità etnica soltanto di cittadini appartenenti dodici Paesi chi sta fuori dei dodici Paesi rimane alle porte
Buste vanno queste porte i governi della Cei proveranno già oggi alcune buone motivazioni domani purtroppo mille altre buone motivazioni per tenere fuori questa gente
Bene anzi male Riccardo ti ringraziamo e ti auguriamo buon lavoro grazie